Buongiorno a tutti,
Si...buongiorno un bel niente. Sono tornato a tormentarvi per parlare di "filosofia" forse. O di qualsiasi altra cosa di cui mi va di parlare. Mi trovo in un centro commerciale ora, ad ammirare lo stupro di questo mondo malato che sempre è stato così e sempre sarà così. E bene si. Perché non cambia mai nulla, cambia solo la forma ma mai la sostanza. E riferendomi al discorso di Charlie Chaplin nel film "il grande dittatore" a me pare che non ci sia proprio speranza. Questo mondo è frutto di uno stupro, fisico e mentale. Malato e sporco, spostato, come noi che lo abitiamo. La filosofia? Il male in terra. Da quando l'essere umano ha soddisfatto il propri bisogni fondamentali non ha avuto altro da fare che inventarsi la filosofia, la scienza e tutte le altre infinite forme di sapere che sono certo verranno inventate.
Si sono arrabbiato, va bene? Con qualsiasi cosa mi si ponga davanti in questo istante. Ma anche con me stesso, che non ha saputo cambiare radicalmente, sostanzialmente questo stupro vivente di mondo. E con la parola mondo intendo proprio ogni cosa, senza limiti. Non solo il mondo inteso come pianeta terra.
Matrix c'è ed è molto più sofisticata di quella del film. Quella reale MAI verrà identificata cosicché siamo condannati ad essere...condannati. Altro che liberi come diceva un certo tizio.
E da questo stupro con la esse maiuscola da come se ne esce? Non si può. Perciò godiamoci la nostra condanna e non rompiamo i maroni.
Tutte le forme di sapere sono stupro, la scuola è uno strumento di stupro, la televisione, internet ecc...tutto lo è.
E da questo delirio di rabbia, da questo flusso di pensieri, insomma da questo discorso caotico dove voglio arrivare? Ma che ne so io. Che me ne frega a me.
E ora cosa volevo dire? Ah si...non mi ricordo. Sapete lo sto scrivendo di getto questo testo. Quello che capita, capita e ve lo dovete sorbire così com'è.
Ab infinitum. O come si scrive.
E tanti saluti (di rabbia).
Con molto affetto,
Bergamaschi Damiano.
Ciao Damiano, come riflessione da un centro commerciale, in una domenica afosa di fine estate, la capisco bene. Eccepisco solo che non è certo il posto più indicato per riflettere, in un centro commerciale si va per fare shopping, anche un po' di caciara se si incontrano conoscenti e, al limite, da umarell, per godersi cioè un po' di frescolino a spese altrui. La domanda che mi viene spontanea è: come fai a scrivere testi in una baraonda tale? Un vocìo di fondo e musica alta continui, sottofondo dal quale emergono solo qualche vociata forte, risate, bè, che tipo di riflessioni ti possono venire, in un luogo simile? Sei fuori posto, a mio avviso, logico che ti vengano pensieri cupi. Spero di averti fatto incavolare ulteriormente, buona domenica!
Si Sapa ci sei riuscito/a.
Sarà che sono così potente, così psicopatico e così intelligente da riuscirci anche in un luogo come un centro commerciale.
Ciao Damiano, di questi tempi capita di essere arrabbiato, capita anche a me.
L'importante é che comunque tu sia disarmato, l'abbinamento rabbia + armi + centro commerciale affollato di gente non lo vedo bene.
;)
Ciao Damiano,
In questo tuo bel testo sono scritte tante cose (su certe sono d'accordo su altre solo se mi arrabbio anch'io) mi concentro su questa: uno dei pochissimi modi di "eludere" un pochettino questa condanna è vivere seguendo la propria felicità e magari ubriacandosi di qualcosa che talvolta si rivela utile come il sapere.
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 21 Settembre 2025, 16:22:31 PMSi sono arrabbiato, va bene? Con qualsiasi cosa mi si ponga davanti in questo istante. Ma anche con me stesso, che non ha saputo cambiare radicalmente, sostanzialmente questo stupro vivente di mondo.
Ti do un piccolo consiglio (libero di accettarlo o meno e di ritenerlo utile quanto nocivo): a voler porre rimedio a tutti i mali che tartassano il mondo, spesso si finisce solo con l'aumentare i propri.
Un saluto,
Morpheus
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 21 Settembre 2025, 16:22:31 PMsono arrabbiato
Pensavo di non avere niente da dire, chi se ne frega se sei arrabbiato, e invece, dopo 2 giorni, eccomi qua.
Sei arrabbiato, non pensare di essere solo però.
La rabbia è uno dei tratti di questi anni*:
gli immigrati sono arrabbiati coi razzisti e viceversa
i più religiosi sono arrabbiati con gli lgbtq+ e viceversa
i propal sono arrabbiati con i proisraele e viceversa
la nato è arrabbiata coi russi e viceversa
i socialisti sono arrabbiati coi liberisti e viceversa
si può andare avanti.
(*come al solito: gli esempi sono esempi, datemi torto sui princìpi, non sugli esempi)
Se sei arrabbiato e vuoi essere capito e contribuire a un mondo migliore, fai uno sforzo per dire perché sei arrabbiato, permettici di
vedere la tua rabbia, di conoscerla e toccarla, di farla nostra.
Poi pensa alle persone con cui sei arrabbiato, a quelle che portano avanti i valori (o disvalori) che ti fanno arrabbiare, riconosci la loro umanità, le loro paure e i loro desideri, e pensa a quali motivi potrebbero portare loro ad essere arrabbiati con te.
Se vince la rabbia, in una qualunque delle 2 fazioni e in una qualunque delle dicotomie, finisce il dialogo, si va in guerra.
L'unico modo per preservare il dialogo, o la pace, è che vincano quelli che
vedono la rabbia sia in se che negli altri, e che vincano in entrambe le fazioni.
--
Quindi: perché sei arrabbiato?
Citazione di: fabriba il 23 Settembre 2025, 11:23:01 AMLa rabbia è uno dei tratti di questi anni*:
E degli anni passati no? partendo da Caino e Abele in poi. Ma dire rabbia è un termine semplice perchè la rabbia è un emozione e le emozioni passano. è su quando la rabbia non passa che noi dobbiamo focalizzare l attenzione. PErchè quando la rabbia non passa si cristallizza in sentimento , un sentimento chiamato "odio" .
Allora si che diventa qualcosa che ti imprigiona e si diventa cattivi. ma cattivi nel senso etimologico del termine, prigionieri del propio rancore , del propio risentimento. Un risentimento che diventa parte costitutiva di te stesso , strutturale. Ricordate Eteocle e Polinice ? due fratelli , una dispusta per il trono di Tebe , i due si odiano e si fanno guerra , si incontrano davanti la settima porta di Tebe, si uccidono a vicenda , i due cadaveri vengono bruciati sulle pire e le fiamme che si alzano nel cielo della notte combattono fra di loro, avvinghiandosi come due guerrieri di fuoco talmente l odio è inestinguibile.
Mi torna sempre alla mente anche il racconto di PRimo Levi in "la tregua" dove Primo Levi esce da Auschwitz e incontra il Greco Mordo Nahum e questo lo sgrida perchè lo vede senza scarpe e gli dice "ma non hai capito niente , non lo sai che la cosa piu importante sono le scarpe prima ancora del cibo , perchè senza le scarpe il cibo non riesci ad andare a cercarlo" e PRimo levi gli risponde " ma la guerra ora è finita"
e Mordo Nahum lo guarda come chi sa guarda uno che non sa e gli replica "guerra è sempre".
Anche noi oggi possiamo dire "guerra è sempre" allo stesso modo in cui possiamo dire "odio è sempre" . Ma la dialettica che si inserisce è che "anche etica è sempre" Quando ad un convengno venne chiesto a Margaret Smith , un antropologa Britannica degli anni 70 la famosa domanda che ora riporto a braccio "professoressa qual'è il momento in cui gli esseri umani sono diventati umani, c'è lo può indicare? c'è un momento nella storia della paleontropologia in cui gli esseri umani sono diventati umani? lei rispose " sì c'è e ve lo posso indicare ed è quando abbiamo rinvenuto durante le ricerche in una grotta un femore risanato , cioè quando abbiamo visto che ad un essere umano si era rotta una gamba ma qualcuno lo aveva aiutato connettendo l osso rotto con l altro osso rotto in modo da potersi risanare, ecco che è nata lì, l umanità"
Al di la del fatto che questi fatti possano effettivamente dire o no se è li che è nata l'umanità rimane assodato il fatto che abbiamo tanti motivi per essere arrabbiati, tanti motivi per odiare, tanti motivi per dire guerra è sempre " Arma virumque cano" così scrive Virgilio nelle Eneide, "canto le armi e l uomo" (uomo inteso come Vir, guerriero) abbiamo tante ragioni per dire questo, e quindi l odio e quindi la forza e quindi il male e quindi la selezione , la violenza perchè lo vediamo strutturato nel mondo e abbiamo tante ragioni per dire che canto il bene, canto l amore, canto la giustizia , canto la cura.
Citazione di: Alberto Knox il 23 Settembre 2025, 21:29:28 PME degli anni passati no?
Si assolutamente, nel tempo di una vita umana, mi sembrava che dire "La rabbia è uno dei tratti di questi anni" fosse relativamente vero, mi pare ci sia più rabbia oggi che in quella specie di belle epoque 2.0 che abbiamo vissuto circa 10 anni fa (ma questo è del tutto percettivo e del tutto personale, non vale neanche la pena discuterlo :) )
Però si, se sostituiamo anni con decenni o con secoli, la rabbia c'è sempre. Così, pourparler, sarebbe curioso trovare un rabbiometro storico e valutare se c'è una quantità fissa di rabbia sul lungo termine, non ne sarei sorpreso!
Ciao Damiano, come stai oggi? E il mondo, la gente intorno a te: come la interpreti?
...nelle urgenze del lavoro, mi ero dimenticato di chiederti del circumpunct del tuo avatar che trovavo interessante. si presta a diverse interpretazioni. quale la tua preferita?
Su questo Forum sono poco presente. Lo ammetto. Dovrei impegnarmi di più. Però, alla fine, non lo faccio. Perché? Perché non ne ho voglia. Ed è la voglia il mio problema principale. Ma ho quasi 30 anni. Anche se me ne sento molti di più. Comunque...
Citazione di: Adalberto il 24 Settembre 2025, 12:16:30 PM...nelle urgenze del lavoro, mi ero dimenticato di chiederti del circumpunct del tuo avatar che trovavo interessante. si presta a diverse interpretazioni. quale la tua preferita?
La mia preferita è quella classica. La Monade. L'assoluta totalità onnicomprensiva. L'essere.
Citazione di: Adalberto il 24 Settembre 2025, 09:48:03 AMCiao Damiano, come stai oggi? E il mondo, la gente intorno a te: come la interpreti?
Posso dirti come mi sento adesso: ne bene né male. Una via di mezzo pronta a lanciarsi a picco verso uno dei due estremi. Come al solito insomma.
Il mondo, beh, lo vedo sempre nello stesso modo. Guerra morte e distruzione. Sempre è stato così, sempre sarà così.
Citazione di: fabriba il 23 Settembre 2025, 11:23:01 AMPensavo di non avere niente da dire, chi se ne frega se sei arrabbiato, e invece, dopo 2 giorni, eccomi qua.
Sei arrabbiato, non pensare di essere solo però.
La rabbia è uno dei tratti di questi anni*:
gli immigrati sono arrabbiati coi razzisti e viceversa
i più religiosi sono arrabbiati con gli lgbtq+ e viceversa
i propal sono arrabbiati con i proisraele e viceversa
la nato è arrabbiata coi russi e viceversa
i socialisti sono arrabbiati coi liberisti e viceversa
si può andare avanti.
(*come al solito: gli esempi sono esempi, datemi torto sui princìpi, non sugli esempi)
Se sei arrabbiato e vuoi essere capito e contribuire a un mondo migliore, fai uno sforzo per dire perché sei arrabbiato, permettici di vedere la tua rabbia, di conoscerla e toccarla, di farla nostra.
Poi pensa alle persone con cui sei arrabbiato, a quelle che portano avanti i valori (o disvalori) che ti fanno arrabbiare, riconosci la loro umanità, le loro paure e i loro desideri, e pensa a quali motivi potrebbero portare loro ad essere arrabbiati con te.
Se vince la rabbia, in una qualunque delle 2 fazioni e in una qualunque delle dicotomie, finisce il dialogo, si va in guerra.
L'unico modo per preservare il dialogo, o la pace, è che vincano quelli che vedono la rabbia sia in se che negli altri, e che vincano in entrambe le fazioni.
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Quindi: perché sei arrabbiato?
Osi fregartene della mia rabbia? Ma sai cosa sono io? Nulla e dico nulla può fregarsene di nulla. Figuriamoci della mia rabbia. Dopotutto si parla della rabbia dell'Onnipotente, anzi dell'onnipotipotente (di colui che ha potere sull'onnipotenza), ovvero io.
Diceva uno...io sono dinamite.
Stai tranquillo Fabri...non sono arrabbiato con te...ne voglio fare lo spaccone ne insultarti...ma quello che scrivo è l'emozione che ho provato quando ho letto quel "chissenefrega". Tu pensa quanto sono permaloso...
Comunque...
Sono arrabbiato perché le cose non vanno bene. Nel mondo intendo. È l'unico modo per cambiarle è quello di elevarsi sopra la mediocrità, alzate il bel sedere e dalla sedia e andare laddove i problemi ci sono per risolverli. Non intendo usare la violenza se non nell'azione pacifica. C'è la guerra in medio oriente. Bene. Ci si alza dalla sedia, si và a piedi fino a Gaza e si va la con uno striscione con su scritto: "per favore, fermate questo massacro". Verrò disintegrato dai bombardamenti molto prima? Bene. Allora tra un googolplex di anni, quando rinascerò e l'universo rinascerà con il susseguirsi degli stessi eventi, io mi ripresenterò a Gaza con il medesimo striscione. In silenzio, senza fare rumore. Morirò di nuovo? Bene. Allora passerà un'altro googolplex di anni e la scena si ripeterà. E così via fino a quando un occhio di un soldato mi noterà e, invece di spararmi, si fermerà a pensare..."e se quel ragazzo avesse ragione?" Ecco. Quello sarebbe l'inizio della fine...
Grazie del tempo dedicatomi.
Bergamaschi Damiano.
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 05 Ottobre 2025, 18:02:18 PMSono arrabbiato perché le cose non vanno bene. Nel mondo intendo. È l'unico modo per cambiarle è quello di elevarsi sopra la mediocrità, alzate il bel sedere e dalla sedia e andare laddove i problemi ci sono per risolverli. Non intendo usare la violenza se non nell'azione pacifica. C'è la guerra in medio oriente. Bene. Ci si alza dalla sedia, si và a piedi fino a Gaza e si va la con uno striscione con su scritto: "per favore, fermate questo massacro". Verrò disintegrato dai bombardamenti molto prima? Bene. Allora tra un googolplex di anni, quando rinascerò e l'universo rinascerà con il susseguirsi degli stessi eventi, io mi ripresenterò a Gaza con il medesimo striscione. In silenzio, senza fare rumore. Morirò di nuovo? Bene. Allora passerà un'altro googolplex di anni e la scena si ripeterà. E così via fino a quando un occhio di un soldato mi noterà e, invece di spararmi, si fermerà a pensare..."e se quel ragazzo avesse ragione?" Ecco. Quello sarebbe l'inizio della fine...
Non ho voglia di discutere sulla questione "l'unico modo per cambiare le cose è elevarsi sopra la media" né tantomeno di tante altre cose che potrei dire.
L'unica cosa che ti chiedo è perché non lo fai? Perché non vai a Gaza a piedi con uno striscione in mano?
Ti manca la voglia? E allora perché dovremmo farlo noi? Anzi no, non è questa la domanda giusta. Quella giusta è con che faccia tosta dici a noi di alzarci dalle sedie e farlo?
Ti assicuro che le mie parole non sono colme né di rabbia né di voglia di iniziare a litigare.
E con questa risposta che mi permetto di ipotizzare sarà condivisa da molti, mi taccio.
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 05 Ottobre 2025, 18:02:18 PMSono arrabbiato perché le cose non vanno bene. Nel mondo intendo. È l'unico modo per cambiarle è quello di elevarsi sopra la mediocrità, alzate il bel sedere e dalla sedia e andare laddove i problemi ci sono per risolverli. Non intendo usare la violenza se non nell'azione pacifica. C'è la guerra in medio oriente. Bene. Ci si alza dalla sedia, si và a piedi fino a Gaza e si va la con uno striscione con su scritto: "per favore, fermate questo massacro". Verrò disintegrato dai bombardamenti molto prima? Bene. Allora tra un googolplex di anni, quando rinascerò e l'universo rinascerà con il susseguirsi degli stessi eventi, io mi ripresenterò a Gaza con il medesimo striscione. In silenzio, senza fare rumore. Morirò di nuovo? Bene. Allora passerà un'altro googolplex di anni e la scena si ripeterà. E così via fino a quando un occhio di un soldato mi noterà e, invece di spararmi, si fermerà a pensare..."e se quel ragazzo avesse ragione?" Ecco. Quello sarebbe l'inizio della fine...
Sono arrabbiato anche io allora!
Non entro nell'esempio, ma ti do ragione sullo stato delle cose che l'esempio indica.
Siamo sempre più chiusi su noi stessi, a guardare il nostro ombelico, e più ci chiudiamo e più vogliamo chiuderci.
La nostra chiusura si trasforma in scelte: comprare un mega-TV anzichè andare al cinema, comprare una cyclette invece che andare in palestra, scrivere su un forum anzichè incontrarci in un bar.
Le nostre scelte si trasformano in cambiamenti sociali, i cambiamenti sociali in bisogni e in domanda, la domanda in offerta di strumenti e tecnologie, "cose".
Le "cose" che creiamo, siccome discendono da questo percorso, nutrono la nostra chiusura ancora di più.
Siamo in un circolo vizioso, mi sembra.
(questo è venuto mooooolto più negativo di quello che avevo in mente... lo lascio così perché mi pare abbia un senso, ma non penso che
quel circolo vizioso sia il senso del nostro tempo)