Buongiorno, spiego il senso della domanda: quando ero bambino e vedevo i miei coetanei correre dietro ad un pallone, mentre io ero costretto ai bordi del campetto (a causa di una paralisi cerebrale a meno di un anno di età, che mi ha tolto per sempre la gioia di camminare correttamente), chiedevo agli adulti: perché loro sì e io no?" Ovviamente nessuno mi ha mai dato "la risposta", bensì tante risposte "non risposte", del tipo: "perché non è necessario correre per vivere dignitosamente", oppure: perché tu nella vita farai altro", ecc... ecc... Insomma ricevevo risposte che io chiamo "di distrazione". Quindi ho iniziato a pensare a quale fosse la risposta, anche (o forse soprattutto) per dare un senso alla mia vita. In pratica vorrei arrivare alla risposta definitiva che impedisce qualsiasi altra domanda; risposta oltre la quale non è più possibile andare, oltre la quale non si può più chiedere alcun perché. Secondo voi quale può essere questa risposta definitiva? Grazie.
Buongiorno , considerata la premessa ritengo questo argomento oltremodo delicato pertanto mi scuso in anticipo della rozzezza , tuttavia mi sentirei di rispondere che "loro si' e Tu no" , perché un insieme di cause hanno prodotto un effetto. Sugli altri quelle cause non hanno inciso perché non avevano ragione di essere per cause precedenti che hanno causato altri effetti. Le (non) risposte che Ti furono fornite vogliono essere "consolatorie" e proprio per questo realizzano a mio parere l'effetto opposto. La realta' non e' ne cattiva ne buona percio' non necessita di "consolazione" o altro , bensi' di accettazione ed eventuale reazione. Per sdrammatizzare citerei : " La risposta e' dentro di Te ( di me , di noi) eppero' e' sbagliata"
Ritengo che un indizio per "la" risposta si possa trovare nel libro di Giobbe.
Solo un indizio però, perché pure lì al male non viene data risposta.
Nel libro, è infatti la domanda di senso ad essere portata fino in fondo.
Perché Giobbe vuole la Verità, costi quello che costi!
Se consideriamo l'arrivo di Dio, nel finale, come la conclusione del dialogo interiore di Giobbe (in quanto Dio non esiste), abbiamo un accenno alla risposta.
Che si può forse intuire nella resa di Giobbe di fronte alla Verità.
Perché l'imperscrutabilità di Dio significa che la Verità, per Giobbe, è Nulla.
Cioè Giobbe, con il suo domandare, viene ricacciato a se stesso.
Un se stesso annichilito dal suo stesso volere la Verità.
È l'io di Giobbe a svanire.
Quando vedo certe gnocche femminicidate mi viene spontaneo pensare: erano meno gnocche forse sarebbero ancora vive. Se erano racchie, sarebbero diventate professoresse o medichesse, e avrebbero corso molti meno rischi, oltre a non avere bisogno di nessuno per la loro autosufficienza. L'esuberanza di doni naturali e sociali spesso è svantaggiosa nella vita, porta alla faciloneria, stupidità e disimpegno, come fosse tutto dovuto. Stimola la gelosia, l'invidia, e alla fine non è un bel vivere. La caduta dal piedestallo (cortigiani, sportivi, attori, artisti, ricchi,...) solitamente è disastrosa.
Chi invece è "figlio di un dio minore" deve trovare in sè la forza e l'ingegno per dare un senso alla propria via. La via della stupidità gli è preclusa (stupid is as stupid does) e se i suoi neuroni non sono troppo compromessi può prendersi, agguantandole coi denti, le mete che la natura gli ha reso più difficili di altri, avendone maggiore gratificazione.
L'ottimismo della disperazione è più fecondo e determinato dell'ottimismo della volontà e del pessimismo della ragione. Gli basta sopravvivere, e con ciò chiude il conto con la natura.
Citazione di: Ipazia il 17 Gennaio 2023, 21:38:58 PMQuando vedo certe gnocche femminicidate mi viene spontaneo pensare: erano meno gnocche forse sarebbero ancora vive. Se erano racchie, sarebbero diventate professoresse o medichesse, e avrebbero corso molti meno rischi, oltre a non avere bisogno di nessuno per la loro autosufficienza. L'esuberanza di doni naturali e sociali spesso è svantaggiosa nella vita, porta alla faciloneria, stupidità e disimpegno, come fosse tutto dovuto. Stimola la gelosia, l'invidia, e alla fine non è un bel vivere. La caduta dal piedestallo (cortigiani, sportivi, attori, artisti, ricchi,...) solitamente è disastrosa.
Chi invece è "figlio di un dio minore" deve trovare in sè la forza e l'ingegno per dare un senso alla propria via. La via della stupidità gli è preclusa (stupid is as stupid does) e se i suoi neuroni non sono troppo compromessi può prendersi, agguantandole coi denti, le mete che la natura gli ha reso più difficili di altri, avendone maggiore gratificazione.
L'ottimismo della disperazione è più fecondo e determinato dell'ottimismo della volontà e del pessimismo della ragione. Gli basta sopravvivere, e con ciò chiude il conto con la natura.
Quanto e' maschilista, pensare che le "racchie" tendenzialmente studiano per avere una posizione sociale ed essere autonome (tanto nessun maschione le vorrebbe, ste racchie) mentre (implicito) le "gnocche" che bisogno hanno di studiare e lavorare, mettono in mostra la mercanzia e si fanno mantenere dai patriarchi e dai casanova di turno (insomma tutte casalinghe annoiate se non direttamente tro..., le gnocche), e nel far cio' suscitano le gelosie e gli sguardi lascivii che poi in qualche caso "giustificano" il femminicidio...
Pensa: per quanto sembri strano, ci sono al mondo belle donne che amano studiare e lavorare, e brutte donne che vogliono fare le casalinghe e in qualche modo riescono a rimediare un uomo che le mantenga tramite altri pregi o doti, che rivelazione incredibile...
Ci sono perfino brutte donne vittima di femminicidio....
Ci sono perfino criteri soggettivi per individuare la bellezza e persone per cui ci vuole poco a passare da "brutte" a "belle", secondo gli standard comuni di bellezza, a seconda di periodi della vita in cui si cura o non si cura, dedicandovi tempo e spesso soldi, l'aspetto fisico e il vestiario...
Pure l'elogio degli svantaggiati non e' reale e non ha basi reali, tutti, svantaggiati e non, devono trovare la forza per farsene qualcosa della loro vita, prescindendo un attimo dal senso...
Che alcuni, per giunta, in tutto cio' partano svantaggiati e' un male assoluto in un mondo di merda, un male semmai da risolvere con le tecnologie e con le strutture sociali rivoluzionate e rivoluzionarie che possano annullare lo svantaggio; sara' poco consolante questo mio dire, ma non e' un dire buonista, ne' cattocomunista.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Gennaio 2023, 10:36:21 AMho iniziato a pensare a quale fosse la risposta, anche (o forse soprattutto) per dare un senso alla mia vita.
Ciao.
Scusami se ti rispondo con una domanda, ma...perchè pensi questa risposta darebbe un senso alla tua vita ?
@Niko.
Il tuo mi sembra un cinismo gratuito.
Il discorso di Ipazia non è maschilista, perchè varrebbe ancora riadattato per una società matriarcale. Lei ne ha dato semplicemente la versione attuale corrente.
Vero è che si poteva fare lo stesso discorso senza tirare in ballo il maschilismo, parlando in generale degli aiutini che la cultura corrente sembra riservare ad alcuni e non ad altri, ma che non mancano di controindicazioni come ben dice Ipazia, per cui potrebbe essere saggio rifiutarli.
Allora potremmo chiederci, fra non averli e rifiutarli :
quali differenze?
Citazione di: iano il 18 Gennaio 2023, 00:56:09 AM@Niko.
Il tuo mi sembra un cinismo gratuito.
Il discorso di Ipazia non è maschilista, perchè varrebbe ancora riadattato per una società matriarcale. Lei ne ha dato semplicemente la versione attuale corrente.
Vero è che si poteva fare lo stesso discorso senza tirare in ballo il maschilismo, parlando in generale degli aiutini che la cultura corrente sembra riservare ad alcuni e non ad altri, ma che non mancano di controindicazioni come ben dice Ipazia, per cui potrebbe essere saggio rifiutarli.
Allora potremmo chiederci, fra non averli e rifiutarli :
quali differenze?
La condizione con cui ri nasce non e' un aiutino, e nessuno e' chiamato a rifiutarla o accettarla INDIVIDUALMENTE, e' semmai la societa' nel suo complesso, che puo' aiutare gli svantaggiati e livellare verso il basso gli ingiustamente avvantaggiati.
Insinuare che una donna brutta ha piu' possibilita' o volonta' di fare il medico o la professoressa rispetto a una donna bella, mi sembra un discorso maschilista, perche' non e' basato su nessuna statistica, ma sul pregiudizio radicato secondo cui le donne belle "inciuciano" e si fanno mantenere.
E nell'incuiciare, come insito nella loro natura di donne belle, quindi in qualche modo "sataniche", ottengono lo splendido vantaggio di farsi mantenere, ma corrono l'atroce rischio di rimanere vittima di femminicidio, rischio da cui sono esenti le morigerate, e racchie, professoresse emancipate.
Fosse mai che il femminicidio fosse fatto da imbecilli sanguinari mine vaganti di idiozia pura che ammazzano tanto le belle quanto le brutte, tanto le occupate quanto le inoccupate.
Fino a statistica contraria. Nella cui assenza, sarebbe meglio risparmiarsi certe uscite.
Citazione di: Claudia K il 18 Gennaio 2023, 00:43:20 AMCiao.
Scusami se ti rispondo con una domanda, ma...perchè pensi questa risposta darebbe un senso alla tua vita ?
Semplicemente perché altrimenti la mia vita non avrebbe alcun senso, o, se lo avesse, sarebbe assai negativo. Arrivato al fatidico traguardo della pensione, ho riavvolto il film della mia vita e ne è emersa una serie di situazioni sconosciute ai più (compresi ai consanguinei). Per esempio: 6 anni di istituto di rieducazione motoria, per cercare di rimediare i danni della paralisi cerebrale, nel periodo delle elementari (quando un bambino avrebbe bisogno più dei propri genitori).
Mi dispiace che l'esempio da me fatto, abbia catalizzato l'attenzione, quando in realtà la domanda era sulla differenza: una risposta - la risposta. Cosa sarebbe accaduto se alla mia domanda fosse stata data una delle seguenti risposte? Voi come avreste reagito?
- E' il volere di Dio (o di Gesù);
- E' il caso (a chi tocca, tocca);
- In una vita passata hai commesso qualche delitto/peccato o comunque qualcosa di malvagio e ora l'Esistenza te ne sta chiedendo il conto;
- La posizione degli astri al momento della tua nascita non era delle migliori;
- Sei stato tu stesso, prima di reincarnarti a scegliere la via più breve ed anche più difficile per accumulare karma positivo;
- Altro...
In altre parole: secondo voi quale di queste è sicuramente la risposta, oltre la quale non ha più senso fare domande?
Grazie
Vorrei aggiungere, sempre con il rischio di fare un passo più lungo della mia gamba, ma un rischio bisogna comunque prenderselo... che Giobbe si arrende davanti al Caos.
Cioè la risposta è celata in quella stessa unica libertà che davvero esiste.
E questa libertà è il Caos.
Per trovare la risposta al nostro esserci al mondo dovremmo allora chiederci:
"Se l'origine è il Caos, io chi sono?"
E la risposta non può che essere: "Sei il figlio del Caos"
E sei figlio finché ci sei, finché esisti.
Ma quando smetterai di esistere tornerai a essere ciò che in realtà sei sempre stato: il Padre.
La risposta è che sei stato gettato nel mondo.
Ma chi ti ha gettato sei ancora tu.
Questa volta, nella tua assoluta libertà, hai voluto darti pochi talenti e stai a guardare come te la cavi.
Ma non importa quanti talenti ti sei concesso, importa come giocherai.
Perché questo è solo un tuo sogno.
Che finirà quando deciderai di svegliarti.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Gennaio 2023, 10:10:34 AMMi dispiace che l'esempio da me fatto, abbia catalizzato l'attenzione, quando in realtà la domanda era sulla differenza: una risposta - la risposta. Cosa sarebbe accaduto se alla mia domanda fosse stata data una delle seguenti risposte? Voi come avreste reagito?
- E' il volere di Dio (o di Gesù);
- E' il caso (a chi tocca, tocca);
- In una vita passata hai commesso qualche delitto/peccato o comunque qualcosa di malvagio e ora l'Esistenza te ne sta chiedendo il conto;
- La posizione degli astri al momento della tua nascita non era delle migliori;
- Sei stato tu stesso, prima di reincarnarti a scegliere la via più breve ed anche più difficile per accumulare karma positivo;
- Altro...
In altre parole: secondo voi quale di queste è sicuramente la risposta, oltre la quale non ha più senso fare domande?
Grazie
se devo scegliere fra queste direi il caso, il quale però decide solo le condizioni iniziali e non l'esito finale.
Ma nelle condizioni che il caso distribuisce si può individuare in assoluto davvero una condizione fortunata e una sfigata?
Perchè dovremmo considerare fortunata la condizione che si presenta con più frequenza?
Che logica sarebbe questa?
Penso se ne possa trovare una migliore e sencodo me la logica migliore l'ha illustrata Ipazia.
E' più fortunata la lumaca che partendo avvantaggiata arriva prima o quella che partendo svantaggiata corre più veloce, pur arrivando seconda?
Si potrebbe sostenere sia più fortunata la prima, ma a patto di dimostrare che in questa corsa sia previsto un traguardo definitivo, cosa che di solito tende a sostenere chi non vi è arrivato ancora, ma non chi invece si.
Ma si potrebbe sostenere invece che vince chi ha fatto più strada, se il traguardo è solo una carota che si sposta sempre più in là.
Di supposto traguardo in supposto traguardo infatti chi vi giunge si rende conto che alla fine non c'è nessun traguardo, ma solo un percorso fatto, e vince chi ne ha fatto di più, anche se ne ha fatto di più perchè è stato costretto a farlo partendo da un punto che non ha scelto, e che non avrebbe scelto potendo.
Visto che hai fornito le risposte possibili e' " a chi tocca tocca " , ho tolto il caso perché a mio parere il caso non esiste , esistono condizioni.
Citazione di: atomista non pentito il 18 Gennaio 2023, 12:24:43 PMVisto che hai fornito le risposte possibili e' " a chi tocca tocca " , ho tolto il caso perché a mio parere il caso non esiste , esistono condizioni.
Ho aggiunto anche altro, perché non volevo limitare le possibilità di scelta e qualcosa potrebbe anche essermi sfuggito. 😏
Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 11:47:31 AMLa risposta è che sei stato gettato nel mondo.
Ma chi ti ha gettato sei ancora tu.
Questa volta, nella tua assoluta libertà, hai voluto darti pochi talenti e stai a guardare come te la cavi.
Ma non importa quanti talenti ti sei concesso, importa come giocherai.
Perché questo è solo un tuo sogno.
Che finirà quando deciderai di svegliar
Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 11:47:31 AMLa risposta è che sei stato gettato nel mondo.
Ma chi ti ha gettato sei ancora tu.
Questa volta, nella tua assoluta libertà, hai voluto darti pochi talenti e stai a guardare come te la cavi.
Ma non importa quanti talenti ti sei concesso, importa come giocherai.
Perché questo è solo un tuo sogno.
Che finirà quando deciderai di svegliarti.
Forse intendi che io ho deciso di reincarnarmi e quindi, di accelerare il processo di purificazione della mia anima, attraverso esperienze "estreme"? Grazie
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Gennaio 2023, 15:57:07 PMForse intendi che io ho deciso di reincarnarmi e quindi, di accelerare il processo di purificazione della mia anima, attraverso esperienze "estreme"? Grazie
Non ho idea se vi sia una metempsicosi delle anime.
Ma che esista o meno mi sembra comunque inessenziale. Perché non farebbe che riproporre un nuovo esserci.
Cioè l'essere gettati ancora nel mondo e così via...
Il loop per avere senso deve comunque concludersi.
E allora perché non fermarsi ad una sola vita?
E qui, in questa vita, chi sono io?
Senza rimandare ad altre possibili vite, che non fanno che complicare le cose.
Qui, ora, chi sono io?
La risposta può essere una sola, sebbene nella sua totale ambiguità:
Tu sei
nulla e... questo nulla è
Dio.
Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 16:19:05 PMNon ho idea se vi sia una metempsicosi delle anime.
Ma che esista o meno mi sembra comunque inessenziale. Perché non farebbe che riproporre un nuovo esserci.
Cioè l'essere gettati ancora nel mondo e così via...
Il loop per avere senso deve comunque concludersi.
E allora perché non fermarsi ad una sola vita?
E qui, in questa vita, chi sono io?
Senza rimandare ad altre possibili vite, che non fanno che complicare le cose.
Qui, ora, chi sono io?
La risposta può essere una sola, sebbene nella sua totale ambiguità:
Tu sei nulla e... questo nulla è Dio.
Stando a ciò che ho letto sull'argomento (e che devo ammettere, non mi dispiace), lo scopo finale di ogni anima dovrebbe essere la purificazione attraverso una serie di prove, di nascite e rinascite in questa valle di lacrime. Sempre stando alla teoria della metempsicosi (o reincarnazione che dir si voglia) la mia anima avrebbe scelto la strada più impegnativa per purificarsi il più possibile nel minor tempo possibile. Però è una teoria, per l'appunto, che ha bisogno di indizi e/o prove a conferma (come mi pare tipico di ogni teoria).
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Gennaio 2023, 16:31:02 PMStando a ciò che ho letto sull'argomento (e che devo ammettere, non mi dispiace), lo scopo finale di ogni anima dovrebbe essere la purificazione attraverso una serie di prove, di nascite e rinascite in questa valle di lacrime. Sempre stando alla teoria della metempsicosi (o reincarnazione che dir si voglia) la mia anima avrebbe scelto la strada più impegnativa per purificarsi il più possibile nel minor tempo possibile. Però è una teoria, per l'appunto, che ha bisogno di indizi e/o prove a conferma (come mi pare tipico di ogni teoria).
Può anche essere così.
Ma non penso potrai mai avere una prova definitiva.
Perché per averla dovresti uscire da questa vita per poi ritornarci.
Tuttavia ritengo che l'idea della reincarnazione nasca da esperienze realmente vissute. Cioè reminiscenze, vivide visioni, dove ci si ritrova in un altro corpo.
Ho avuto anch'io occasione di sperimentare situazioni di questo tipo.
Ma non le ho interpretate come possibili reincarnazioni.
Ho invece supposto si trattasse dell'Uno.
L'esempio della bella femminicidata era per dire che anche i figli di un dio maggiore pagano il loro pegno alla sorte e, riguardo alle statistiche, le lascerei a Trilussa.
Conosciamo tutti l'uso commerciale, politico, seduttivo, "professionale", di un aspetto fisico attraente e le scorciatoie nella piramide sociale che esso garantisce. Col carico di passioni, invidie, gelosie, che si accompagnano a tale condizione sociale, apparentemente privilegiata.
Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 11:47:31 AMLa risposta è che sei stato gettato nel mondo.
Ma chi ti ha gettato sei ancora tu.
Questa volta, nella tua assoluta libertà, hai voluto darti pochi talenti e stai a guardare come te la cavi.
Ma non importa quanti talenti ti sei concesso, importa come giocherai.
Perché questo è solo un tuo sogno.
Che finirà quando deciderai di svegliarti.
Tolta la parte autogena, concordo con questa risposta sul "senso". La parte autogena è un ricostituente vagamente nicciano del tipo "così volli che fosse", e può funzionare da ulteriore spinta motivazionale per vincere la partita della vita.
Ebbi anch'io un'infanzia deprivata di affetti per motivi familiari, ma questo appartiene ai casi della vita e mi obbligò ad attivare precoci strategie di sopravvivenza, ignote a chiunque abbia avuto un'infanzia dorata, rivelatesi efficaci nel prosieguo della mia vita.
Imparando presto quanto sia vero che ciò che non uccide, rafforza.
Tralasciando l'esistenziale e tornando al nucleo filosofico della questione ...
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Gennaio 2023, 10:36:21 AMIn pratica vorrei arrivare alla risposta definitiva che impedisce qualsiasi altra domanda; risposta oltre la quale non è più possibile andare, oltre la quale non si può più chiedere alcun perché. Secondo voi quale può essere questa risposta definitiva? Grazie.
...la risposta definitiva è:
42 scopre dopo lunghi pellegrinaggi
l'autostoppista spaziale. Wittgenstein direbbe che la domanda è unsinnig, insensata, e che la risposta alla domanda è che non vi è alcuna risposta. E se non c'è risposta non vi è neppure la domanda.
È come chiedersi cosa c'era prima del bigbang e da cosa è stato generato.
Semmai la domanda sensata è: perché ci facciamo questo tipo di domande e ci danniamo la vita non trovando la risposta ? Quando sarebbe assai più rilassante un socratico "sapere di non sapere", completato dalla filosofica consapevolezza dei limiti dell'episteme, modificabili ma non adulterabili.
La mia risposta è: perche siamo ancora immersi nel pregiudizio metafisico millenario della
causa prima, da cui sono nate le religioni e la loro versione moderna, lo scientismo. "Il mio regno per una causa prima", disse l'umano sconfitto.
Citazione di: Ipazia il 19 Gennaio 2023, 08:25:28 AMTralasciando l'esistenziale e tornando al nucleo filosofico della questione ...
...la risposta definitiva è:
42
scopre dopo lunghi pellegrinaggi l'autostoppista spaziale. Wittgenstein direbbe che la domanda è unsinnig, insensata, e che la risposta alla domanda è che non vi è alcuna risposta. E se non c'è risposta non vi è neppure la domanda.
È come chiedersi cosa c'era prima del bigbang e da cosa è stato generato.
Semmai la domanda sensata è: perché ci facciamo questo tipo di domande e ci danniamo la vita non trovando la risposta ? Quando sarebbe assai più rilassante un socratico "sapere di non sapere", completato dalla filosofica consapevolezza dei limiti dell'episteme, modificabili ma non adulterabili.
La mia risposta è: perche siamo ancora immersi nel pregiudizio metafisico millenario della causa prima, da cui sono nate le religioni e la loro versione moderna, lo scientismo. "Il mio regno per una causa prima", disse l'umano sconfitto.
Scoprire, appunto. Come faccio a scoprire se la domanda sia sensata o meno? Ovviamene cercando varie risposte, confrontandole con la domanda stessa. Perciò vorrei sperimentare il più possibile. Finché non sperimento non posso avere alcuna certezza. Può anche essere che tutto il lavoro di ricerca si riveli inutile, ma io preferisco un rimorso ad un rimpianto. Mi viene in mente una canzone che cantava Mina: "...e la montagna che è davanti a te, ora l'avresti sotto i piedi tuoi. Bastava agire un po' di più..."
Non capisco (ma solo perché e' impossibile , checche' se ne dica , il "walking in my footsteps" o "mettersi nei panni") la tua esigenza spasmodica di "altro". Ora (esclusivamente) perché non sembri che questa considerazione venga da una persona immersa nella "normalita'" ( ma cos'e' la normalita' o meglio ancora l'anormalita' se non una condizione passeggera?) faccio un breve excursus sulla mia infanzia. Nasco nel 61 , labbro leporino / palatoschisi. Sebbene operato (alleta' di 3 anni) da un luminare dell'epoca con risultati perfetti ( per allora) il risultato non e' minimamente paragonabile a cio' che viene esperito oggi. Alla mia nascita uno dei miei due nonni pare abbia proferito la frase " era meglio se nasceva un cane". Non so se sia vero o meno e per me non ha nessuna importanza. Alla mia mamma venne subito detto che non riuscendo a nutrirmi normalmente non sarei sopravvissuto ( tanto lei e' giovane .......ne potra' avere un altro) aveva 20 anni e la testa dura. Lei voleva me , non un altro. Il farmacista del paese ( sono uno degli ultimi nati in casa) ha una botta di genio. Se non posso essere allattato naturalmente o con i normali biberon proviamo quello modificato che usano per i coniglietti orfani ( li cercavano di salvare non per motivi "animalisti" , ma perche' chi aveva i conigli era meglio se non perdeva l'introito o il cibo assicurato dagli stessi) . Pertanto ... previsioni sbagliate. Il diavoletto non muore anzi , diventa una belva. All'eta' di 10 anni fra i miei genitori iniziano gli attriti che 2 anni dopo sfoceranno in separazione e conseguente divorzio ( nei tempi di allora) . Bonta' loro mi lasciano scegliere con chi stare , ma e' una scelta "esclusivista" , o con me o contro di me e dopo aver tentato la strada "con babbo" emigro "con mamma" ma in quei 3 anni dai 10 ai 13 era come non averli i genitori.
Questo e' il quadretto completo della prima parte della mia vita ( peraltro completata appieno da una infanzia alla tom sawyer and huckelberry finn) quindi comunque positiva. Ebbene , nei momentacci mai mi e' passata per l'anticamera del cervello la domanda ... perché a me ? Neanche quando , trasferitomi a 6 anni in una nuova localita' i nuovi amichetti mi scambiarono per straniero per come parlavo male ( la "menomazione" non l'avevo ancora addomesticata) ed io salii in casa piangendo da mia madre la quale mi rispedi' immediatamente fuori a "riprovarci" , piangendo poi un po' anche lei. Non cambierei una virgola del mio vissuto.
Citazione di: Ipazia il 18 Gennaio 2023, 22:19:57 PMEbbi anch'io un'infanzia deprivata di affetti per motivi familiari, ma questo appartiene ai casi della vita e mi obbligò ad attivare precoci strategie di sopravvivenza, ignote a chiunque abbia avuto un'infanzia dorata, rivelatesi efficaci nel prosieguo della mia vita.
Imparando presto quanto sia vero che ciò che non uccide, rafforza.
Leggendoti mi coglie la commozione.
È questo, per me, uno dei tanti segnali che devo ascoltare.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Gennaio 2023, 10:36:21 AMBuongiorno, spiego il senso della domanda: quando ero bambino e vedevo i miei coetanei correre dietro ad un pallone, mentre io ero costretto ai bordi del campetto (a causa di una paralisi cerebrale a meno di un anno di età, che mi ha tolto per sempre la gioia di camminare correttamente), chiedevo agli adulti: perché loro sì e io no?" Ovviamente nessuno mi ha mai dato "la risposta", bensì tante risposte "non risposte", del tipo: "perché non è necessario correre per vivere dignitosamente", oppure: perché tu nella vita farai altro", ecc... ecc... Insomma ricevevo risposte che io chiamo "di distrazione". Quindi ho iniziato a pensare a quale fosse la risposta, anche (o forse soprattutto) per dare un senso alla mia vita. In pratica vorrei arrivare alla risposta definitiva che impedisce qualsiasi altra domanda; risposta oltre la quale non è più possibile andare, oltre la quale non si può più chiedere alcun perché. Secondo voi quale può essere questa risposta definitiva? Grazie.
Caro aspirante la risposta è quella che ti sei già dato tu: ossia ricercare il senso della vita.
Se aspetti che lo facciano gli altri per te riceverai solo risposte banali come quelle che ti hanno dato i tuoi genitori amici etc....
Citazione di: atomista non pentito il 17 Gennaio 2023, 10:46:46 AMBuongiorno , considerata la premessa ritengo questo argomento oltremodo delicato pertanto mi scuso in anticipo della rozzezza , tuttavia mi sentirei di rispondere che "loro si' e Tu no" , perché un insieme di cause hanno prodotto un effetto. Sugli altri quelle cause non hanno inciso perché non avevano ragione di essere per cause precedenti che hanno causato altri effetti. Le (non) risposte che Ti furono fornite vogliono essere "consolatorie" e proprio per questo realizzano a mio parere l'effetto opposto. La realta' non e' ne cattiva ne buona percio' non necessita di "consolazione" o altro , bensi' di accettazione ed eventuale reazione. Per sdrammatizzare citerei : " La risposta e' dentro di Te ( di me , di noi) eppero' e' sbagliata"
Ma lui parla di un senso, cosa che la tua filosofia positivista non contempla.
Citazione di: bobmax il 17 Gennaio 2023, 11:23:28 AMRitengo che un indizio per "la" risposta si possa trovare nel libro di Giobbe.
Solo un indizio però, perché pure lì al male non viene data risposta.
Nel libro, è infatti la domanda di senso ad essere portata fino in fondo.
Perché Giobbe vuole la Verità, costi quello che costi!
Se consideriamo l'arrivo di Dio, nel finale, come la conclusione del dialogo interiore di Giobbe (in quanto Dio non esiste), abbiamo un accenno alla risposta.
Che si può forse intuire nella resa di Giobbe di fronte alla Verità.
Perché l'imperscrutabilità di Dio significa che la Verità, per Giobbe, è Nulla.
Cioè Giobbe, con il suo domandare, viene ricacciato a se stesso.
Un se stesso annichilito dal suo stesso volere la Verità.
È l'io di Giobbe a svanire.
Ci terrei a sottolineare che questa è la risposta critiana, nell'ebraismo la risposta è ben più complessa e richiede anni di studio. Quindi eh sì, bisogna lavorare sulla filosofia. E' una questione etica, e quindi come direbbe Nice, anche estetica, un modo di stare nel mondo. (e come direbbe Sini, che odio, ma perdono, prima del mondo).
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Gennaio 2023, 10:10:34 AMMi dispiace che l'esempio da me fatto, abbia catalizzato l'attenzione, quando in realtà la domanda era sulla differenza: una risposta - la risposta. Cosa sarebbe accaduto se alla mia domanda fosse stata data una delle seguenti risposte? Voi come avreste reagito?
- E' il volere di Dio (o di Gesù);
- E' il caso (a chi tocca, tocca);
- In una vita passata hai commesso qualche delitto/peccato o comunque qualcosa di malvagio e ora l'Esistenza te ne sta chiedendo il conto;
- La posizione degli astri al momento della tua nascita non era delle migliori;
- Sei stato tu stesso, prima di reincarnarti a scegliere la via più breve ed anche più difficile per accumulare karma positivo;
- Altro...
In altre parole: secondo voi quale di queste è sicuramente la risposta, oltre la quale non ha più senso fare domande?
Grazie
Leggo ora la tua seconda domanda, che rinnega la prima, perchè chiedeva del senso.
Ovviamente non esiste La risposta, ma una risposta.
E comunque se vuoi ti leggo il cielo natale astrale, perchè sei nato sicuramente sotto una cattiva stella. Ho bisogno della tua data di nascita il luogo e l'ora esatta di nascita. Forse potrai fartene una ragione e prenderla come La risposta, ma non nascondo che è deludente per un aspirante filosofo. Saluti.
Citazione di: Ipazia il 19 Gennaio 2023, 08:25:28 AMTralasciando l'esistenziale e tornando al nucleo filosofico della questione ...
...la risposta definitiva è:
42
scopre dopo lunghi pellegrinaggi l'autostoppista spaziale. Wittgenstein direbbe che la domanda è unsinnig, insensata, e che la risposta alla domanda è che non vi è alcuna risposta. E se non c'è risposta non vi è neppure la domanda.
È come chiedersi cosa c'era prima del bigbang e da cosa è stato generato.
Semmai la domanda sensata è: perché ci facciamo questo tipo di domande e ci danniamo la vita non trovando la risposta ? Quando sarebbe assai più rilassante un socratico "sapere di non sapere", completato dalla filosofica consapevolezza dei limiti dell'episteme, modificabili ma non adulterabili.
La mia risposta è: perche siamo ancora immersi nel pregiudizio metafisico millenario della causa prima, da cui sono nate le religioni e la loro versione moderna, lo scientismo. "Il mio regno per una causa prima", disse l'umano sconfitto.
Mi permetto di dissentire Ipazia, 47 è una risposta senza senso, e proprio da questo il romanzo inizia, lasciando perdere che l'ho chiuso un secondo dopo, per povertà di idee e di narrazione.
Chiederci il senso è nient'altro che la dimostrazione, ma dimostrazione non c'è perchè è un evidenza, per i pochi che hanno ancora un anima, che Dio esiste.
Naturalmente se continuiamo a pensarlo come quella cosa che a te tanto dispiace questo è altro affare.
Io personalmente del Dio che dici essere teologale non ho alcuna conoscenza e coscienza.
Teologali infatti sono gli attributi forse, ma qui mi sto avventurando su possibile strade per riavvicinarmi al cristianesimo, che come diceva severino sarà l'ultimo alleato prima della fine, in questi ultimi tempi.
Citazione di: green demetr il 19 Gennaio 2023, 23:46:54 PMMi permetto di dissentire Ipazia, 47 è una risposta senza senso, e proprio da questo il romanzo inizia, lasciando perdere che l'ho chiuso un secondo...
Ma infatti il cervellone risponde: se la risposta è insensata significa che la domanda lo era altrettanto. Come pure lo sarà con ogni probabilità la soluzione di costruire un supercervellone più intelligente che si occuperà non della risposta, ma della domanda. Altri 7 milioni di anni ?
Anche l'idealismo scherza: scherzi da prete !
L'archè da interrogare, come perora nicce, è la terra, non il cielo.
Riprendo dalle possibilità che avevo elencato, per condividere con voi il percorso che mi ha portato alla conclusione che svelerò alla fine:
- E' il volere di Dio (o di Gesù);
- E' il caso (a chi tocca, tocca);
- In una vita passata hai commesso qualche delitto/peccato o comunque qualcosa di malvagio e ora l'Esistenza te ne sta chiedendo il conto;
- La posizione degli astri al momento della tua nascita non era delle migliori;
- Sei stato tu stesso, prima di reincarnarti a scegliere la via più breve ed anche più difficile per accumulare karma positivo;
- Altro...
- Parto dal caso: se fosse il caso, mi chiedo e vi domando che senso avrebbe mettere al mondo altri esseri umani in questa valle di lacrime? Considerato che gli esseri umani hanno il lamento facile, che senso avrebbe aumentare l'intensità di questo lamento? Quindi, a mio avviso, no, il caso non è la risposta.
- La volontà di Dio o di Gesù? E' vero, la l'antico testamento della Bibbia ci dipinge un Dio geloso e vendicativo, che non esita a uccidere quanti non obbediscono ai suoi comandamenti e i nemici di Israele; però Il nuovo testamento, con la venuta di Gesù, ci mostra un Dio come un Padre immensamente buono e misericordioso, che va in cerca della pecorella smarrita, o che abbraccia il figliol prodigo al suo rientro, ecc... ecc... Come può un Padre accettare che un figlio qualsiasi, viva esperienze dure, da non augurare nemmeno al più acerrimo nemico? Quindi, ho scartato questa risposta (indipendentemente dalla fede che posso o non posso avere in Dio, credo tuttavia che la mia situazione fisica e tutto ciò che ne è conseguito non siano opera sua)
- La posizione degli astri al momento della nascita? Può essere, dal momento che nel 1992, fornendo i dati necessari (luogo, ora e data di nascita) a un'astrologa (via posta ordinaria, senza che ci fosse mai stato alcun contatto fisico tra noi in precedenza), lei (l'astrologa) mi ha raccontato a grandi linee la mia vita, azzeccando praticamente tutto. Tuttavia, questa risposta porrebbe un'altra domanda: perché sono nato in quel preciso istante e non in un altro? In realtà io sarei dovuto nascere a fine gennaio, ma qualcosa mi ha fatto anticipare di un mese: curiosità o che altro?
- A questo punto rimane il discorso della reincarnazione che, a mio avviso può essere la risposta che sto cercando: può essere che in una delle vite precedenti (o forse in più di una) io non mi sia comportato amorevolmente, che sia stato egoista, oppure abbia ucciso una o più persone, o altro del genere. Può essere che io, vita dopo vita, non abbia capito la gravità della situazione e che ora io debba pagare il conto all'esistenza. Dicono che sia possibile tornare alle vite precedenti e capire chi eravamo, grazie all'ipnosi regressiva: esperienza questa che vorrei provare quanto prima, comunque dopo aver sistemato un paio di questioni di salute. Qualcuno obietterà che se fossimo vissuti altre volte ce ne ricorderemmo, ma io credo che, facendo già fatica a ricordarci di esperienze successeci in questa vita, magari un anno o addirittura un mese prima, non potremmo pensare nemmeno lontanamente di ricordarci vite di qualche secolo o millennio precedente. Eppoi, quei pochi che affermano di essere già stati sulla Terra, generalmente sono presi per pazzi.
Ecco, io vorrei sperimentare certe situazioni, per capire meglio il senso di questa mia vita. Una cosa ho capito, per riflesso, ossia l'importanza della collaborazione tra gli esseri umani. Io non ho mai provato la gioia di camminare correttamente a causa della mancanza di collaborazione tra le mie parti; per cui, un'umanità i cui componenti non collaborano è un'umanità handicappata! Io vedo ogni essere umano come un pezzo di questo enorme puzzle chiamato umanità: ognuno di noi ha una posizione ben precisa all'interno del puzzle e sta a noi trovarla.
Infine, mi sembra che una volta capito da dove arrivo, mi è più facile capire il mio scopo ora e la mia strada ancora da percorrere.
Ciao Aspirante. Il discorso che hai aperto è molto delicato. Hai avuto il coraggio di aprirlo e ti ringraziamo per questo. La mia risposta non differisce molto dalle tue considerazioni finali. È il concetto dell'ubuntu della cultura zulu: "io sono perché noi siamo". Solo sentendoci tutti più vicini e condividendo le nostre vite, possiamo alleviare le nostre sofferenze, senza alcuna consolazione metafisica. Il nostro viaggio terreno inizia in un certo modo e termina in un altro. Noi facciamo le nostre mosse come in una partita a scacchi ma non decidiamo noi se essere alfiere o pedone. Ciò che cambia il senso del tutto è l'alfiere che aiuta il pedone, fino a provare ad elevarlo al suo rango.
Il problema di tutto ciò è che la cultura occidentale ha perso l'ubuntu, sia nella dimensione religiosa che in quella civile.
Aspirante , leggo bellissimi interventi, che farebbero la loro bella figura anche in dotti libri di filosofia , ma che sono come splendide strade che portano nel nulla ( vedi la HASSAN II in Marocco ..... almeno come era quando la vidi io , 3 corsie per senso di marcia , frequentata da pochi carretti trainati da asini e che finiva direttamente nella sabbia del deserto ) a queste personalmente preferisco una bella carrareccia che , circondata da panorami , mi porta ad un rifugio . Sara' piu' scomoda da percorrere pero' .................. La strada scomoda e' il vivere senza troppi paracadute "immaginari" con funzione consolatoria o regolatrice ( Dei , astri , fato , matematica , beni o "roba" , potere ) arrabattarsi serve a poco , la fine del film volenti o nolenti la conosciamo gia'.
Citazione di: atomista non pentito il 20 Gennaio 2023, 09:52:06 AMAspirante , leggo bellissimi interventi, che farebbero la loro bella figura anche in dotti libri di filosofia , ma che sono come splendide strade che portano nel nulla ( vedi la HASSAN II in Marocco ..... almeno come era quando la vidi io , 3 corsie per senso di marcia , frequentata da pochi carretti trainati da asini e che finiva direttamente nella sabbia del deserto ) a queste personalmente preferisco una bella carrareccia che , circondata da panorami , mi porta ad un rifugio . Sara' piu' scomoda da percorrere pero' .................. La strada scomoda e' il vivere senza troppi paracadute "immaginari" con funzione consolatoria o regolatrice ( Dei , astri , fato , matematica , beni o "roba" , potere ) arrabattarsi serve a poco , la fine del film volenti o nolenti la conosciamo gia'.
Forse non ho capito. So della presenza di "cattedrali nel deserto" create per i motivi più svariati. Però non credo sia utile in alcun modo "buttare a mare" ogni azione o pensiero. Altrimenti a che cosa servirebbe studiare, diplomarsi, laurearsi, specializzarsi in un lavoro o in un altro? Perché per queste attività, prima di tutto occorre il pensiero. quando avevo circa vent'anni, uscivo con una compagnia, senza aver deciso la destinazione prima di partire. Semplicemente ci mettevamo in moto e, strada facendo, decidevamo se proseguire diritti o deviare. Però questo modus agendi non sempre può essere trasferito ad altri ambiti: se io sono un lavoratore dipendente, ho degli orari da rispettare, oltre agli altri obblighi verso i clienti e verso il datore di lavoro; se sono un automobilista devo rispettare un codice della strada pensato da altri; ecc... ecc... A seconda della situazione devo rispettare qualcosa che è stato pensato da qualcun altro. Quindi, a maggior ragione, perché non pensare e capire da dove arrivo? Non so quanto tempo mi rimanga ancora di permanenza in questa valle di lacrime, perciò vorrei prepararmi nel miglior modo possibile al momento del trapasso. Se esiste la reincarnazione, la mia idea sarebbe di non ripetere una vita come questa. Ci riuscirò? Non lo so, mentre so che spesso ho smentito "dotti, medici e sapienti", impegnando tutto me stesso, raggiungendo traguardi ritenuti impossibili da persone incredule e sbalordite. ;)
Quella della strada era una metafora evidentemente mal riuscita. Studiare , diplomarsi , laurearsi , come imparare un lavoro , ma anche come fermarsi ad ammirare un animale selvatico certamente serve. Sono tutte situazioni concrete verificabili , vivibili. Perché impegnare ( non ho scritto volutamente "buttare" sebbene fossi tentato) il ns tempo e le ns energie con situazioni per definizione insondabili ? Basta avere pazienza ed alla Risposta o alla peggio ( meglio?) all'assenza della domanda , ci arriviamo tutti. L'augurio ( almeno il mio)e' di farlo il piu' tardi possibile.
Citazione di: Ipazia il 20 Gennaio 2023, 08:12:57 AMMa infatti il cervellone risponde: se la risposta è insensata significa che la domanda lo era altrettanto. Come pure lo sarà con ogni probabilità la soluzione di costruire un supercervellone più intelligente che si occuperà non della risposta, ma della domanda. Altri 7 milioni di anni ?
Anche l'idealismo scherza: scherzi da prete !
L'archè da interrogare, come perora nicce, è la terra, non il cielo.
Nice perora il cielo, come insegna ad ogni passo dei suoi libri.
Lo direi meglio così: "prima di volare, impara a camminare."
Chi mira il cielo senza saper nemmeno camminare a quale cielo si sta riferendo infatti?
L'archè è chiaro come il sole è la questione della filosofia fin dai suoi albori.
Che oggi questa cosa si sia perduta è quello che cercava come una comare isterica di dire il buon Heidegger. ;)
Ma presto parleremo testi alla mano di tutte queste quisquillie. 8)
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 20 Gennaio 2023, 08:47:25 AMRiprendo dalle possibilità che avevo elencato, per condividere con voi il percorso che mi ha portato alla conclusione che svelerò alla fine:
- E' il volere di Dio (o di Gesù);
- E' il caso (a chi tocca, tocca);
- In una vita passata hai commesso qualche delitto/peccato o comunque qualcosa di malvagio e ora l'Esistenza te ne sta chiedendo il conto;
- La posizione degli astri al momento della tua nascita non era delle migliori;
- Sei stato tu stesso, prima di reincarnarti a scegliere la via più breve ed anche più difficile per accumulare karma positivo;
- Altro...
- Parto dal caso: se fosse il caso, mi chiedo e vi domando che senso avrebbe mettere al mondo altri esseri umani in questa valle di lacrime? Considerato che gli esseri umani hanno il lamento facile, che senso avrebbe aumentare l'intensità di questo lamento? Quindi, a mio avviso, no, il caso non è la risposta.
- La volontà di Dio o di Gesù? E' vero, la l'antico testamento della Bibbia ci dipinge un Dio geloso e vendicativo, che non esita a uccidere quanti non obbediscono ai suoi comandamenti e i nemici di Israele; però Il nuovo testamento, con la venuta di Gesù, ci mostra un Dio come un Padre immensamente buono e misericordioso, che va in cerca della pecorella smarrita, o che abbraccia il figliol prodigo al suo rientro, ecc... ecc... Come può un Padre accettare che un figlio qualsiasi, viva esperienze dure, da non augurare nemmeno al più acerrimo nemico? Quindi, ho scartato questa risposta (indipendentemente dalla fede che posso o non posso avere in Dio, credo tuttavia che la mia situazione fisica e tutto ciò che ne è conseguito non siano opera sua)
- La posizione degli astri al momento della nascita? Può essere, dal momento che nel 1992, fornendo i dati necessari (luogo, ora e data di nascita) a un'astrologa (via posta ordinaria, senza che ci fosse mai stato alcun contatto fisico tra noi in precedenza), lei (l'astrologa) mi ha raccontato a grandi linee la mia vita, azzeccando praticamente tutto. Tuttavia, questa risposta porrebbe un'altra domanda: perché sono nato in quel preciso istante e non in un altro? In realtà io sarei dovuto nascere a fine gennaio, ma qualcosa mi ha fatto anticipare di un mese: curiosità o che altro?
- A questo punto rimane il discorso della reincarnazione che, a mio avviso può essere la risposta che sto cercando: può essere che in una delle vite precedenti (o forse in più di una) io non mi sia comportato amorevolmente, che sia stato egoista, oppure abbia ucciso una o più persone, o altro del genere. Può essere che io, vita dopo vita, non abbia capito la gravità della situazione e che ora io debba pagare il conto all'esistenza. Dicono che sia possibile tornare alle vite precedenti e capire chi eravamo, grazie all'ipnosi regressiva: esperienza questa che vorrei provare quanto prima, comunque dopo aver sistemato un paio di questioni di salute. Qualcuno obietterà che se fossimo vissuti altre volte ce ne ricorderemmo, ma io credo che, facendo già fatica a ricordarci di esperienze successeci in questa vita, magari un anno o addirittura un mese prima, non potremmo pensare nemmeno lontanamente di ricordarci vite di qualche secolo o millennio precedente. Eppoi, quei pochi che affermano di essere già stati sulla Terra, generalmente sono presi per pazzi.
Ecco, io vorrei sperimentare certe situazioni, per capire meglio il senso di questa mia vita. Una cosa ho capito, per riflesso, ossia l'importanza della collaborazione tra gli esseri umani. Io non ho mai provato la gioia di camminare correttamente a causa della mancanza di collaborazione tra le mie parti; per cui, un'umanità i cui componenti non collaborano è un'umanità handicappata! Io vedo ogni essere umano come un pezzo di questo enorme puzzle chiamato umanità: ognuno di noi ha una posizione ben precisa all'interno del puzzle e sta a noi trovarla.
Infine, mi sembra che una volta capito da dove arrivo, mi è più facile capire il mio scopo ora e la mia strada ancora da percorrere.
Ripeto lo trovo abbastanza triste, anche per me il puzzle va risolto insieme, ma all'interno di un senso della vita.
E comunque la risposta 3 va insieme alla 4 ovviamente.
Forse questa astrologa non è stata molto onesta, infatti in base alla posizione di chirone, tu sai già destinalmente quale è la mancanza che hai avuto nella vita precedente.
Chirone infatti ti indica in quale parte del settore della vita tu abbia fallito e dati alla mano di centinaia di utenti, anche quel settore in cui ANCORA in questa vita stai fallendo.
Ti avviso che non è facile: la mia posizione per esempio indica l'incapacità di aiutare gli altri, e infatti anche in questa vita praticamente non riesco ad aiutare nessuno.
C'è qualcosa di karmico che va contro, e va contro proprio a livello di destino.
Sta a noi NON soccombere (e reincarnarci di nuovo su un livello piu alto o piu basso di consapevolezza a seconda dell'esito in vita).
guarda vai sul sito astro.com entra come guest metti i dati vedi dove si trova chirone, in quale casa si trova e poi ci sono centinaia di siti che ti spiegano cosa vuol dire, robe da far trasalire, io ho risolto l'enigma di decine di persone cosi facendo, lo facevo su facebook e gratis, quindi non sono un professionista!
Naturalmente per analisi piu approfondite bisogna vedere anche la posizione di chirone rispetto a tutte le altre stelle, al tuo sole, al tuo ascendente...insomma la cosa è anche complessa, se vuoi puoi postarla il TN qua nel thread che ho aperto sull'astrologia (che ormai studio da almeno 13 anni).
se no mano al portafogli...anche se a me sembra truffa...boh ormai lo fanno tutti.
Ciao! ;)
Citazione di: green demetr il 20 Gennaio 2023, 21:58:22 PMRipeto lo trovo abbastanza triste, anche per me il puzzle va risolto insieme, ma all'interno di un senso della vita.
E comunque la risposta 3 va insieme alla 4 ovviamente.
Forse questa astrologa non è stata molto onesta, infatti in base alla posizione di chirone, tu sai già destinalmente quale è la mancanza che hai avuto nella vita precedente.
Chirone infatti ti indica in quale parte del settore della vita tu abbia fallito e dati alla mano di centinaia di utenti, anche quel settore in cui ANCORA in questa vita stai fallendo.
Ti avviso che non è facile: la mia posizione per esempio indica l'incapacità di aiutare gli altri, e infatti anche in questa vita praticamente non riesco ad aiutare nessuno.
C'è qualcosa di karmico che va contro, e va contro proprio a livello di destino.
Sta a noi NON soccombere (e reincarnarci di nuovo su un livello piu alto o piu basso di consapevolezza a seconda dell'esito in vita).
guarda vai sul sito astro.com entra come guest metti i dati vedi dove si trova chirone, in quale casa si trova e poi ci sono centinaia di siti che ti spiegano cosa vuol dire, robe da far trasalire, io ho risolto l'enigma di decine di persone cosi facendo, lo facevo su facebook e gratis, quindi non sono un professionista!
Naturalmente per analisi piu approfondite bisogna vedere anche la posizione di chirone rispetto a tutte le altre stelle, al tuo sole, al tuo ascendente...insomma la cosa è anche complessa, se vuoi puoi postarla il TN qua nel thread che ho aperto sull'astrologia (che ormai studio da almeno 13 anni).
se no mano al portafogli...anche se a me sembra truffa...boh ormai lo fanno tutti.
Ciao! ;)
Nel 1992 Chirone non era ancora conosciuto, altrimenti lo avrei trovato in mezzo agli altri pianeti
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 20 Gennaio 2023, 22:41:38 PMNel 1992 Chirone non era ancora conosciuto, altrimenti lo avrei trovato in mezzo agli altri pianeti
Non ha alcuna importanza per via dello slittamento dell'asse terrestre infatti io che sono scorpione avevo in testa il cielo della bilancia.
La disposizione degli astri si calcola utilizzando un cielo che oggi non c'è piu.
Chirone non è veramente chirone è semplicemente un punto matematico, che viene calcolato direttamente dai computer di astro.com
Se metti i tuoi dati su astro.com vedrai tranquillamente la posizione di chirone nel tuo tema natale.
vai su tema natale gratuito, immetti i dati e ti comparirà un grafico dove in legenda trovi il simbolo a cui corrisponde il "punto" di chirone.
oppure scrivimi in privato i tuoi dati te lo calcolo in un attimo.
qua il mio 3d https://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/astrologia-almanacco-2021/
naturalmente se vuoi ti rispondo solo in via privata. ciao!
Siete seri ?