Nel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti. (da Wikipedia)
La dottrina buddista tuttavia afferma allo stesso tempo l'assenza di un io eterno e immutabile (quella che noi chiamiamo anima).
Allora, nel caso del bodhisattva, "chi è" che rinuncia al nirvana e continua a reincarnarsi per aiutare gli altri?
Pur apprezzando il Buddismo, soprattutto per l'invito alla compassione, ho alcune perplessità sulle "verità" su cui fonda la propria metafisica.
In effetti ogni costruzione metafisica ha sempre un che di arbitrario. Forzature che finiscono immancabilmente per cadere in contraddizione.
Nel Buddismo una di queste è la reincarnazione, con cui dare una spiegazione al perché dell'esistenza, in cui vi è pure la sofferenza.
Ma le "verità" metafisiche, quando pretendono di essere logiche, concrete, non possono che rivelarsi insufficienti. Perché non vi è nulla che possa reggersi da sé medesimo.
La metempsicosi non è in realtà dissimile da un aldilà cristiano. Entrambi pretendono di dare una risposta alla esistenza introducendo un'ulteriore complicazione.
Il problema dell'esistenza lo si sposta più in là, ma senza in realtà risolverlo...
Difatti l'unica possibile metafisica è metafisica del Nulla.
E infatti, più la cerchiamo e più non possiamo che constatare che questa è l'anima: un puro nulla.
L'assenza di un io eterno non è necessariamente in contraddizione con la teoria della reincarnazione o del ritorno del bodhisattva per compassione. Esempio : un liquido contenuto in un recipiente soggetto a deteriorarsi può passare in altro recipiente quando il proprio diventa consunto, e poi in un altro e così via. Questo non significa affatto che il liquido è eterno. Semplicemente la sua durata e il suo mutare sono diversi da quelli dei recipienti. Per questo non è necessario stabilire una qualche eternità o immutabilità dell'io per teorizzare la reincarnazione. Anzi, è necessario che l'io non sia eterno e immutabile, altrimenti come potrebbe migliorarsi? Una cosa immutabile non peggiora il proprio essere , ma nemmeno lo migliora. È da chiedersi però cosa si intende per "io" . Dubito che sia lo stesso significato che ne dà la psicologia o la filosofia occidentale.
Citazione di: ricercatore il 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AMAllora, nel caso del bodhisattva, "chi è" che rinuncia al nirvana e continua a reincarnarsi per aiutare gli altri?
Nel buddismo, il concetto di «corpo» e quello di «identità» sono disseminati in una miriade di interpretazioni, "scuole", miti e allegorie. A farla breve: per molti il Bodhisattva non si reincarna in un corpo umano (corrotto da desiderio, attaccamento, etc.), perché non è più un essere mondano, pur essendo comunque manifesto e "sensibile" nel suo cercare di far "illuminare" gli altri. Un po' come quando Zeus prendeva sembianze umane per restando una divinità; con tutte le differenze del caso, ovviamente. Se vuoi addentrarti nel labirinto mitologico, puoi partire da parole come «Nirmāṇakāya», «dharmadhātujakāya» e «Bodhisattvabhūmi».
Citazione di: ricercatore il 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AMNel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti. (da Wikipedia)
La dottrina buddista tuttavia afferma allo stesso tempo l'assenza di un io eterno e immutabile (quella che noi chiamiamo anima).
Allora, nel caso del bodhisattva, "chi è" che rinuncia al nirvana e continua a reincarnarsi per aiutare gli altri?
Mi par di ricordare che avevamo fatto una bella discussione con i buddisti qualche anno fa.
Ricordo anche che avevo avuto una grande intuizione, purtroppo non l'ho conservata.
Provo a ricostruire a spanne e partendo da zero.
Allora nel buddismo il concetto di non esistenza, non coincide con quello nostro ontologico di assenza, ma con quello di vuoto.
La sottigliezza stava proprio nel cogliere che il vuoto per poter esistere ha bisogno di un "pieno".
La realtà di questo pieno è una semplice emanazione, è il vuoto che si pensa, è un illusione dunque questo nostro mondo, un sogno.
Il punto di vista viene cioè spostato non sull'io anima, ma sul non-io del vuoto.
Ma il non-io del vuoto può essere "visualizzato" solo come la sua manifestazione piena.
Ecco che dobbiamo completamente cambiare i parametri di pensiero.
Perchè noi siamo abituati a pensare con i principi di causa-effetto, al cui interno emerge con Ciambue-Giotto, il punto di vista (punto di fuga).
Nel buddismo, pensiamo alle storielle zen, la causa effetto viene messa sottosopra, completamente straniata.
E dunque con esso anche qualsiasi punto di vista o punto di fuga (il terzo occhio scientifico).
La compassione del buddismo è l'esatto opposto delle grandi tradizioni occidentali.
Laddove per noi salva l'amore, da loro non salva proprio niente, perchè tutto è niente.
E' il vuoto stesso che rimbalza se stesso, ossia che si specchia nell'io dell'illuminato, del liberato, e ritorna a vivere nello specchio come illusione.
Per noi occidentali è impossibile pensare a queste cose, persino il mio tentativo di rende metaforico con l'immagine del vuoto allo specchio, non ha alcun senso, perchè il vuoto non ha uno sguardo.
La domanda è interessante, ma credo che un maestro buddista semplicemente tacerebbe facendoti tornare la tua domanda contro come un boomerang che ti torna indietro (possibilmente spaccandoti la testa per questi geni del male dell'oriente).
Ossia è l'occidente che continua a farsi le domande sbagliate.
Se chiedi a me:
NO GRAZIE, preferisco pensare che non pensare.
Citazione di: ricercatore il 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AMNel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti. (da Wikipedia)
La dottrina buddista tuttavia afferma allo stesso tempo l'assenza di un io eterno e immutabile (quella che noi chiamiamo anima).
Allora, nel caso del bodhisattva, "chi è" che rinuncia al nirvana e continua a reincarnarsi per aiutare gli altri?
ci sono alcune parole che andrebbero chiarite prima.
Persona: E' un'entità composta dagli aggregati (forma, coscienza mentale e coscienze sensoriali).
Reincarnazione: Non esiste la reincarnazione nel buddismo (e non potrebbe esistere). Si parla invece di Rinascita che è molto diverso.
Non puo' esistere alcun IO perchè quell' IO è una illusione del proprio cervello (diverso dalla mente di cui è strumento). Quell' IO è talmente fondamentale per il cervello che pur di non "morire" si inventa regni dopo la morte o qualche scappatoia per sfuggire ad essa.
Chi è che rinuncia al nirvana ? Il continum mentale del
bodhisattva.
Ullahllaaah!! Da dove salti fuori che non ti avevo mai visto prima? Allora siamo in due!? Dimmi che è vero che quasi non ci credo
Citazione di: daniele22 il 06 Marzo 2024, 14:29:25 PMAllora siamo in due!?
Ti sbagli... allora siamo in tre !
:-* :-* :-*
Citazione di: bluemax il 06 Marzo 2024, 14:04:04 PME' un'entità composta dagli aggregati
vero.... gli "skanda" -
:-* :-*
Citazione di: taurus il 06 Marzo 2024, 19:12:50 PMvero.... gli "skanda" -
:-* :-*
No! sei buddista! ??? :D Non me l'aspettavo.
Comunque non gli avete mica risposto. :D
Citazione di: green demetr - No! sei buddista! Non me l'aspettavo./quote]
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Diciamo... che lo trovo piu' "concreto" e meno "fantasioso" del monoteismo !
Infatti leggendo e ri-leggendo Qoelet.. proprio i commenti del "principe dell' ekklesia G. Ravasi (dal suo:
_ Qoelet _ il libro piu' "scandaloso dell' AT / editor paoline - Egli riportava che si sospetta che detto autore (alcuni sostengono addirittura Salomone) .. potrebbe avuto una qualche conoscenza della dottrina di Saddarta Gautama (il budda) !!
Ecco dunque il perchè questo particolare interesse !
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Citazione di: taurus il 06 Marzo 2024, 23:27:03 PM[quote author=green demetr - No! sei buddista! Non me l'aspettavo.
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Diciamo... che lo trovo piu' "concreto" e meno "fantasioso" del monoteismo !
Infatti leggendo e ri-leggendo Qoelet.. proprio i commenti del "principe dell' ekklesia G. Ravasi (dal suo:
_ Qoelet _ il libro piu' "scandaloso dell' AT / editor paoline - Egli riportava che si sospetta che detto autore (alcuni sostengono addirittura Salomone) .. potrebbe avuto una qualche conoscenza della dottrina di Saddarta Gautama (il budda) !!
Ecco dunque il perchè questo particolare interesse !
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E cosa ci sarebbe di concreto nel buddismo?
Citazione di: ricercatore il 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AMNel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti. (da Wikipedia)
Equivarrebbe infatti a un ''si stava meglio quando si stava peggio'' e ''se potessi ternare tornare indietro lo farei, al tempo in cui condividevo con altri la mia passione''.
E' un passo che andando oltre l'illuminazione personale, di fatto nega che sia il necessario punto di arrivo finale, ma che possa essere in alternativa un cambio di prospettiva giunto in modo non occasionale, avendo speso tutte le proprie supposte vite nel cercarlo.
Un cambio di prospettiva da cui è possibile ripartire facendone partecipi gli altri.
O quantomeno questo è l'insegnamento che io traggo dalle discipline orientali.
Non che tutto si riduca a una fuga del dolore, ma che se il dolore è connaturato al mondo, questo però non è il solo mondo possibile.
Si può cancellare annullando così il dolore.
Avendo poi fatto così del vecchio mondo tabula rasa, nel far ciò aver compreso, percorrendo la sua storia al contrario, come nasce un mondo .
Ci si pone così nella condizione di farlo nascere, oppure no, un nuovo mondo, provando a riscrivere il ruolo del dolore.
Citazione di: green demetr il 08 Marzo 2024, 00:02:19 AME cosa ci sarebbe di concreto nel buddismo?
Ha acentuato, come nessun altro, quanto l' esistenza sia impregnata di dolore _ e soprattutto
spiega la Causa e non solo.Ovviamente la causa dell' eterna sofferenza (non solo fisica)
non va ricercata nel mito (es.. il fuoco rubato agli dei) o
peggio ancora da una favoletta che prospetta il monoteismo !
Ma da un ragionamento e da un' attenta riflessione del ns. essere.
Come dire bando alle favole alquanto puerili di autori che si spacciavano come ispirati dal cielo..eccc..eccc....
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Citazione di: taurus il 08 Marzo 2024, 18:00:31 PMHa acentuato, come nessun altro, quanto l' esistenza sia impregnata di dolore _ e soprattutto spiega la Causa e non solo.
Ovviamente la causa dell' eterna sofferenza (non solo fisica) non va ricercata nel mito (es.. il fuoco rubato agli dei) o peggio ancora da una favoletta che prospetta il monoteismo !
Ma da un ragionamento e da un' attenta riflessione del ns. essere.
Come dire bando alle favole alquanto puerili di autori che si spacciavano come ispirati dal cielo..eccc..eccc....
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La Bibbia è un enorme riflessione sul dolore che il buddismo e affini manco sanno cosa vuol dire.
Infatti quelli cercano di evitare il dolore, per questo rimarranno dei pezzenti a vita.
Non sanno cosa è la vita.
Non a caso il principe gautama era un povero pazzo chiuso nel suo palazzo.
Che ne poteva sapere del dolore e della gioia della vita? Niente.
O:-)
Citazione di: green demetr il 09 Marzo 2024, 04:55:31 AMLa Bibbia è un enorme riflessione sul dolore che il buddismo e affini manco sanno cosa vuol dire.
Ma sei sicuro di quanto postato ? O forse il tuo rabbino ti ha fuso il cervello ?
Certo si conferma sempre di piu'... quanto i credenti del monoteismo, a cominciare dal primo, sono convinti della superiorita' di tutti e di Tutto !
Per questa loro plurisecolare arroganza e ben prima della comparsa del fratellino minore della croce.. questi credenti monoteisti s-prepuziati,
erano odiati , disprezzati e infine perseguitati dai popoli circostanti.Addirittura gli assiri _ quando li hanno soggiogati..
hanno letteralmente cancellato dalla storia ben 10 tribu' di
questo nocivo monoteismo !
La stessa bibbia riporta questa tragedia
solo con scarni passi (2 Re cap. 17) adducendo che questi avevano indurito la loro cervice e il loro "iddio" li cancello' dalla sua presenza (sic !)
La prossima volta che consulti il tuo amato rabbino inglese _ fatti spiegare
la fine miserevole di questi credenti nell' abbàAbramitico.
Quanto alla profonda riflessione della stessa bibbia, a parte Qoelet e (un po') Giobbe, gli altri autori accentuano piu' che altro la sconfinata benevolenza del loro dio, quello stesso che minacciava di scatenare fulmini e saette per i devoti che non osservavano i suoi (paterni) Diktat !
Ma delle cause del dolore.. cosi' come poterlo affrontare e/o trovare qualche rimedio _ saranno contemplate nella tua bibbia.. "inglese". Il tuo post evidenziato.. è ovviamente è la leggiadra bufala del giorno.
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Citazione di: green demetr il 09 Marzo 2024, 04:55:31 AMquelli cercano di evitare il dolore, per questo rimarranno dei pezzenti a vita.
Quindi secondo te.. TUTTI che cercano di evitare e/o almeno attenuare il dolore sono pezzenti ?
Ma ormai è risaputo:
- solo tu (in quanto candidato "eletto) e il popolo Primogenito siete i piu' saggi del pianeta !
Chi è che ti mette in mente queste cretinate _ il tuo rabbi inglese ?
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Tu scrivi: Non sanno cosa è la vita.
Meno male che ci sei tu !
Dobbiamo ringraziare il "tuo" dio dei rabbini (meglio se inglesi) che ci cimentano a spiegare, a noi "pezzenti", cosa è la vita !
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Citazione di: green demetr il 09 Marzo 2024, 04:55:31 AMNon a caso il principe gautama era un povero pazzo chiuso nel suo palazzo. Che ne poteva sapere del dolore e della gioia della vita? Niente.
Hai perfettamente ragione !
E pensa invece ai tuoi celeberrimi profeti.. quelli che
fumavano canne a gogo' _ ed erano convinti, data la loro mente.. confusa/alterata di poter addirittura conversare con un (supposto-immaginario) dio-monoteista !
E come
non ricordare il "piccoletto tarsiota" _ reduce da quell' increscioso incidente.. e con la testa in balia ai suoi deliri.. avrebbe visto addirittura il divin-figlio del santo-abba' ---
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Citazione di: green demetr il 09 Marzo 2024, 04:55:31 AMLa Bibbia è un enorme riflessione sul dolore che il buddismo e affini manco sanno cosa vuol dire.
Infatti quelli cercano di evitare il dolore, per questo rimarranno dei pezzenti a vita.
Non sanno cosa è la vita.
Non a caso il principe gautama era un povero pazzo chiuso nel suo palazzo.
Che ne poteva sapere del dolore e della gioia della vita? Niente.
O:-)
Quando i genitori di Siddhartha, Gautama il Budda, consultarono gli astrologi per sapere quale sarebbe stato il destino del figlio, essi gli risposero che sarebbe stato un bene tenerlo all'oscuro di tutto ciò che esiste di negativo al mondo (povertà, dolore, sofferenza, morte, ecc..). Come si suol dire: "il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi": in effetti l'impegno del padre di Siddhartha Gautama al riguardo, fu totale: non dovevano esserci nemmeno foglie morte lungo i viali del regno, tutto doveva essere impeccabile, ma... un bel giorno, mentre era in giro in carrozza, Siddhartha chiese al cocchiere di effettuare una deviazione e fu così che si imbatté in mendicanti e quant'altro. Allora andò via di casa per meditare sull'accaduto. Forse prima era un pazzo, ma poi si illuminò, dopo un po' di tempo di meditazione.
Ecco: https://www.studiarapido.it/siddharta-gautama-il-buddha/
Citazione di: green demetr il 09 Marzo 2024, 04:55:31 AMLa Bibbia è un enorme riflessione sul dolore che il buddismo e affini manco sanno cosa vuol dire.
Infatti quelli cercano di evitare il dolore, per questo rimarranno dei pezzenti a vita.
Non sanno cosa è la vita.
Non a caso il principe gautama era un povero pazzo chiuso nel suo palazzo.
Che ne poteva sapere del dolore e della gioia della vita? Niente.
O:-)
Quali sarebbero i passi della Bibbia che riflettono enormemente sul dolore? Forse la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, a causa del peccato originale, che ha posto l'umanità in questa valle di lacrime? O quello che chiede ad Abramo di sacrificare suo figlio Isacco? Oppure quello che fa annegare gli egizi all'inseguimento degli ebrei? Non mi pare che la Bibbia rifletta un granché sul dolore. Nell'Antico Testamento c'era la legge del taglione (occhio per occhio, dente per dente). Chi uccideva doveva essere ucciso, a meno che i parenti della vittima chiedessero il "vil danaio" al posto dell'uccisione. Nel Nuovo Testamento, il Dio geloso e vendicativo è sostituito dal Dio tutto amore, ma, relativamente alla riflessione sul dolore, io non trovo nulla. Sono distratto?
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 10 Marzo 2024, 11:38:36 AMNel Nuovo Testamento, il Dio geloso e vendicativo è sostituito dal Dio tutto amore, ma,
relativamente alla riflessione sul dolore, io non trovo nulla. - Sono distratto ?
Assolutamente No _ non sei distratto !
E' accertato che il testo sacro del monoteismo
NON tratta questa specifità, questa peculiarita' del dolore/sofferenza !
Al di la' quello che posta lo stravagante candidato "eletto".. ormai prossimo appartenente al popolo primogenito dal santo-abba' (dopo il doveroso rito dello S-prepuzio).
Gli avevo citato il romanzesco capitolo del "virtuale" Giobbe _ seppur in detto testo piu' che altro riporta gli eventi funesti provocatigli dal cornuto diavoletto, dietro permesso dl santo-abbà !
Tuttavia, come ben si sa.. questo edificante romanzo Giobbe _ termina come le soavi storielle della nostra infanzia:
- e tutti vissero felici e contenti !
E comunque sul:
- dolore/sofferenza,
- sua Causa e/o
- possibili rimedi per superarla _
NON troverai alcunchè ! Tuttavia il candidato "eletto" persiste nelle sue fantasie... monoteiste, non disdegnando di considerarci:
- degli emeriti.. pezzenti a vita !
Che ne dici... dobbiamo ringraziarlo ??
Mi sa che
quell' alunno della prima elementare è convintissimo di essere i
l nuovo "piccoletto tarsiota" !!!----------------------------------
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 10 Marzo 2024, 11:38:36 AMQuali sarebbero i passi della Bibbia che riflettono enormemente sul dolore? Forse la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, a causa del peccato originale, che ha posto l'umanità in questa valle di lacrime? O quello che chiede ad Abramo di sacrificare suo figlio Isacco? Oppure quello che fa annegare gli egizi all'inseguimento degli ebrei? Non mi pare che la Bibbia rifletta un granché sul dolore. Nell'Antico Testamento c'era la legge del taglione (occhio per occhio, dente per dente). Chi uccideva doveva essere ucciso, a meno che i parenti della vittima chiedessero il "vil danaio" al posto dell'uccisione. Nel Nuovo Testamento, il Dio geloso e vendicativo è sostituito dal Dio tutto amore, ma, relativamente alla riflessione sul dolore, io non trovo nulla. Sono distratto?
Parecchio distratto, non ciò voglia di spiegarti l'intero ebraismo e l'intero cristianesimo, stiamo parlando di almeno 7000 anni di cultura.(Che anch'io sono in attesa di studiare).
Vedi io ho passato l'intera giovinezza e prima adolescenza a meditare, non a pensare, proprio meditare, sui concetti indiani, l'incommensurabilità tra macrocosmo e microcosmo, e punto fermo di ogni credo asiatico: tutto è illusione.
Poi cominicai a fare a pugni con la filosofia occidentale.
La filosofia mi pareva niente rispetto alla saggezza orientale.
Ma pian piano, da bravo liceale, il pensiero si forma sul metodo, sulla ragione.
Mi incominciai a interrogare sulle forme rigide sociali di quelle società.
E inevitabilmente non potei che ascrivere l'intera cosa proprio a queste religioni.
D'altronde già Terzani autoproclamato profeta vedeva come l'occidente poteva avere la meglio facilmente su di loro, bastava un mc donald, e tutta la loro arroganza finiva in flatulenza.
L'ebraismo e il cristianesimo (che è semplicemente una piccola parte impazzita dell'ebraismo) invece ragionano sul dolore, sulla guerra.
La genesi, di cui ho ragionato con i rabbini inglesi, sopratutto tra novembre e dicembre, laddove c'erano le storie della settimana, come da noi nelle chiese, era incentrata su Giuseppe e i Fratelli.
La Genesi a parte la creazione, che è considerata da tutti, un libro a parte.
(e di cui ho già espresso il mio disagio) Parte proprio dal diluvio universale e da caino e abele.
Di cosa trattano questi libri? Della guerra fra uomini e della guerra tra fratello e fratello.
Il dolore che si dissemina errore dopo errore infine viene risolto dalla figura enorme, per cui ho pianto, di Giuseppe d'Egitto.
La genesi è un libro circolare, ogni libro o scena viene letto a sè, ma nel contempo va letto insieme agli altri.
Come già detto mille volte, la Bibbia è il libro sulla fratellenza umana.
Il popolo eletto viene inteso come quello che ha subito più danni nella storia, ma che proprio tramite questa storia di dolore, si sia unito sempre di più, raggiungendo forme di un socialismo sempre più avanzate invise all'occidente criminale e guerresca, figuriamoci a qulle filosofie che non hanno perso nulla della rigidità di un tempo, anzi hanno aggiunto la presunzione dell'occidente, la sua bieca follia, il suo ciniscmo carnivoro.
Storia che continua ancora oggi.
L'Ebraismo è un continente di pensiero, il rabbino è un lavoro continuo di ripensamento sugli errori, sulle virtù, sulla fratellanza.
La resistenza a questa cultura superiore in lungo e in largo dell'occidente è ridicola e pericolosa.
Quello che l'occidente presume, l'ebreo lo fa.
Popolo pragmatico da sempre inviso, popolo intelligente che fa impazzire di rabbia gli altri popoli.
Schiumano rabbia, e pensare che nelle dimensioni sono un niente.
La follia di prendersela con i pochi dovrebbe essere già sintomo della malattia di bullismo, che spira da oriente e da occidente.
Non si scompongo di una virgola. La mia stima è schizzata alle stelle.
Questo per quanto riguarda le qualità storico-sociali-morali.
Poi naturalmente uno puà fare le critiche che si vuole.
Nel mondo ebraico è famoso il detto che un ebreo ha sempre da ridire su tutto.
L'ebreo parla di tutto, si lamenta di tutto, e critica tutto.
Persino il proprio Dio.
Basta guardarsi un film di Woody Allen, e dovrebbero schiarirsi le idee su questo.
Prima della guerra Nethaniaun era molto criticato, ma con la guerra, il popolo si è unito e si è fatto scudo.
Tanto liberi nel pensiero tanto uniti come popolo, francamente non ci sono uguali.
Come fare a non stare con loro è un bel puzzle.
Come preferire l'arroganza dei musulmani, nemici acerrimi dell'occidente da sempre.
La memoria storica è stata spazzata via, in un amen.
Mi fa solo ridere il profondo disprezzo dell'ebreo, è sintomo del disprezzo che noi coviamo nemmeno poi tanto segretamente verso noi stessi.
Ci vantiamo di avere ricchezze, ma la nostra anima si è spenta.
E allora come chiamare questo volgere l'attenzione verso altre religioni?
Siamo sicuri che sia spiritualismo?
Ecco io una domanda me la farei.
Poi per carità, esercitarsi sul nulla, magari può anche aiutare.
Io raga l'ho già fatto tanti e tanti anni fa.
Si è vero c'è l'illuminazione, ma poi BUM e torni a terra.
Col culo per terra direi, se i mod mi passano la volgarità.
Citazione di: taurus il 10 Marzo 2024, 14:17:20 PMAssolutamente No _ non sei distratto !
E' accertato che il testo sacro del monoteismo NON tratta questa specifità, questa peculiarita' del dolore/sofferenza !
Al di la' quello che posta lo stravagante candidato "eletto".. ormai prossimo appartenente al popolo primogenito dal santo-abba' (dopo il doveroso rito dello S-prepuzio).
Gli avevo citato il romanzesco capitolo del "virtuale" Giobbe _ seppur in detto testo piu' che altro riporta gli eventi funesti provocatigli dal cornuto diavoletto, dietro permesso dl santo-abbà !
Tuttavia, come ben si sa.. questo edificante romanzo Giobbe _ termina come le soavi storielle della nostra infanzia:
- e tutti vissero felici e contenti !
E comunque sul:
- dolore/sofferenza,
- sua Causa e/o
- possibili rimedi per superarla _ NON troverai alcunchè !
Tuttavia il candidato "eletto" persiste nelle sue fantasie... monoteiste, non disdegnando di considerarci:
- degli emeriti.. pezzenti a vita !
Che ne dici... dobbiamo ringraziarlo ??
Mi sa che quell' alunno della prima elementare è convintissimo di essere il nuovo "piccoletto tarsiota" !!!
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La tua arroganza è fuori controllo. :D
Citazione di: green demetr il 11 Marzo 2024, 03:29:38 AMParecchio distratto, non ciò voglia di spiegarti l'intero ebraismo e l'intero cristianesimo, stiamo parlando di almeno 7000 anni di cultura.(Che anch'io sono in attesa di studiare).
Vedi io ho passato l'intera giovinezza e prima adolescenza a meditare, non a pensare, proprio meditare, sui concetti indiani, l'incommensurabilità tra macrocosmo e microcosmo, e punto fermo di ogni credo asiatico: tutto è illusione.
Poi cominicai a fare a pugni con la filosofia occidentale.
La filosofia mi pareva niente rispetto alla saggezza orientale.
Ma pian piano, da bravo liceale, il pensiero si forma sul metodo, sulla ragione.
Mi incominciai a interrogare sulle forme rigide sociali di quelle società.
E inevitabilmente non potei che ascrivere l'intera cosa proprio a queste religioni.
D'altronde già Terzani autoproclamato profeta vedeva come l'occidente poteva avere la meglio facilmente su di loro, bastava un mc donald, e tutta la loro arroganza finiva in flatulenza.
L'ebraismo e il cristianesimo (che è semplicemente una piccola parte impazzita dell'ebraismo) invece ragionano sul dolore, sulla guerra.
La genesi, di cui ho ragionato con i rabbini inglesi, sopratutto tra novembre e dicembre, laddove c'erano le storie della settimana, come da noi nelle chiese, era incentrata su Giuseppe e i Fratelli.
La Genesi a parte la creazione, che è considerata da tutti, un libro a parte.
(e di cui ho già espresso il mio disagio) Parte proprio dal diluvio universale e da caino e abele.
Di cosa trattano questi libri? Della guerra fra uomini e della guerra tra fratello e fratello.
Il dolore che si dissemina errore dopo errore infine viene risolto dalla figura enorme, per cui ho pianto, di Giuseppe d'Egitto.
La genesi è un libro circolare, ogni libro o scena viene letto a sè, ma nel contempo va letto insieme agli altri.
Come già detto mille volte, la Bibbia è il libro sulla fratellenza umana.
Il popolo eletto viene inteso come quello che ha subito più danni nella storia, ma che proprio tramite questa storia di dolore, si sia unito sempre di più, raggiungendo forme di un socialismo sempre più avanzate invise all'occidente criminale e guerresca, figuriamoci a qulle filosofie che non hanno perso nulla della rigidità di un tempo, anzi hanno aggiunto la presunzione dell'occidente, la sua bieca follia, il suo ciniscmo carnivoro.
Storia che continua ancora oggi.
L'Ebraismo è un continente di pensiero, il rabbino è un lavoro continuo di ripensamento sugli errori, sulle virtù, sulla fratellanza.
La resistenza a questa cultura superiore in lungo e in largo dell'occidente è ridicola e pericolosa.
Quello che l'occidente presume, l'ebreo lo fa.
Popolo pragmatico da sempre inviso, popolo intelligente che fa impazzire di rabbia gli altri popoli.
Schiumano rabbia, e pensare che nelle dimensioni sono un niente.
La follia di prendersela con i pochi dovrebbe essere già sintomo della malattia di bullismo, che spira da oriente e da occidente.
Non si scompongo di una virgola. La mia stima è schizzata alle stelle.
Questo per quanto riguarda le qualità storico-sociali-morali.
Poi naturalmente uno puà fare le critiche che si vuole.
Nel mondo ebraico è famoso il detto che un ebreo ha sempre da ridire su tutto.
L'ebreo parla di tutto, si lamenta di tutto, e critica tutto.
Persino il proprio Dio.
Basta guardarsi un film di Woody Allen, e dovrebbero schiarirsi le idee su questo.
Prima della guerra Nethaniaun era molto criticato, ma con la guerra, il popolo si è unito e si è fatto scudo.
Tanto liberi nel pensiero tanto uniti come popolo, francamente non ci sono uguali.
Come fare a non stare con loro è un bel puzzle.
Come preferire l'arroganza dei musulmani, nemici acerrimi dell'occidente da sempre.
La memoria storica è stata spazzata via, in un amen.
Mi fa solo ridere il profondo disprezzo dell'ebreo, è sintomo del disprezzo che noi coviamo nemmeno poi tanto segretamente verso noi stessi.
Ci vantiamo di avere ricchezze, ma la nostra anima si è spenta.
E allora come chiamare questo volgere l'attenzione verso altre religioni?
Siamo sicuri che sia spiritualismo?
Ecco io una domanda me la farei.
Poi per carità, esercitarsi sul nulla, magari può anche aiutare.
Io raga l'ho già fatto tanti e tanti anni fa.
Si è vero c'è l'illuminazione, ma poi BUM e torni a terra.
Col culo per terra direi, se i mod mi passano la volgarità.
Continui a insistere sul dolore, come argomento della Bibbia, senza citarmi nemmeno un passo che ne parli? Se veramente il dolore fosse un argomento importante, trattato nella Bibbia, dovresti almeno citarmi un passo. Affermi che io sia distratto e poi che non hai voglia di citarmi alcunché? Mi ricordi tanto la volpe che, non arrivando a prendere l'uva, affermava che il frutto (l'uva, appunto) fosse acerbo! Aspetto che tu (che, a quanto scrivi non sei distratto quanto me), mi indichi almeno un passo della Bibbia col dolore come argomento!
C'è tutto il libro di Giobbe che parla del dolore umano apparentemente senza senso. Giobbe interroga Dio , discute e CONTENDE una spiegazione: "Ma io all'Onnipotente voglio parlare, con Dio desidero contendere».
Tra l'altro Giobbe non apparteneva al popolo ebraico. Sembra fosse originario di Us nell'Idumea; un territorio a sud della Giudea..
Penso che tutte le religioni serie parlino del dolore . Forse il chiedere un significato del dolore è alla base della nascita del senso religioso stesso. Immagino un gruppo di primitivi nostri antenati, alla sera attorno al FUOCO , acceso a formare un cerchio per tenere lontane le belve (il SACRO nasce dal cerchio di fuoco che protegge), che si chiedono il senso di un loro piccolo morto per malattia o divorato da un animale.
Citazione di: green demetr il 11 Marzo 2024, 03:33:40 AMLa tua arroganza è fuori controllo. :D
Ha postato l' umile agnellino sacrificato....
Citazione di: Pio il 11 Marzo 2024, 09:06:52 AMC'è tutto il libro di Giobbe che parla del dolore umano apparentemente senza senso. Giobbe interroga Dio , discute e CONTENDE una spiegazione: .
Giobbe semmai si lamenta !!
Ma non affronta IL PERCHÉ, la causa. I suoi sedicenti amici paventano semmai l' origine delle sue disgrazie sono dovute al comportamento dei suoi figli.
Infatti vigeva la stolta dottrina della vendetta del sacro Abba'... che puniva le colpe dei padri fino alla 4.a generazione...ecc..ecc....
Un po' diverso da quanto sosteneva l' aspirante " rabbino eletto".......
Qui: https://www.gotquestions.org/Italiano/Bibbia-dolore.html c'è qualcosa sul dolore nella Bibbia che, tuttavia non mi pare rispondere alla domanda: Perché esiste il dolore? In pratica la si prende molto, ma molto larga... come quando i nostri politici tergiversano sugli argomenti, ci girano intorno, si arrampicano sugli specchi, invece di risponde ad hoc!
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Marzo 2024, 10:58:33 AMQui: https://www.gotquestions.org/Italiano/Bibbia-dolore.html c'è qualcosa sul dolore nella Bibbia che, tuttavia non mi pare rispondere alla domanda: Perché esiste il dolore? In pratica la si prende molto, ma molto larga... come quando i nostri politici tergiversano sugli argomenti, ci girano intorno, si arrampicano sugli specchi, invece di risponde ad hoc!
Per gli autori biblici la sofferenza è penetrata nel mondo a causa di una "caduta" degli esseri umani, ma soprattutto di un omicidio tra fratelli, trascinando con sé la creazione, voluta dal creatore legata all'uomo. È naturalmente una spiegazione pre scientifica, forse messa per iscritto dopo lunga tradizione orale.
Per il buddhismo la sofferenza è causata dall'ignoranza, cioè dal considerare come durevole ciò che è invece mutevole. Si tratta di sofferenza interiore perché per quella corporea non c'è rimedio, e per questo bisogna bloccare le continue rinascite.
Per la scienza la sofferenza è uno stato di natura, necessario ma privo di significato per la ricerca di un senso all'esistente. :-X
Citazione di: green demetr il 09 Marzo 2024, 04:55:31 AMLa Bibbia è un enorme riflessione sul dolore che il buddismo e affini manco sanno cosa vuol dire.
Infatti quelli cercano di evitare il dolore, per questo rimarranno dei pezzenti a vita.
Non sanno cosa è la vita.
Non a caso il principe gautama era un povero pazzo chiuso nel suo palazzo.
Che ne poteva sapere del dolore e della gioia della vita? Niente.
O:-)
Perdonami... ma la riflessione che il buddismo pone sulla sofferenza (o meglio insoddisfazione ) secondo me ha pochissimi eguali. Il buddismo nasce proprio per studiarne l'origine, le motivazioni della sofferenza, capirne le cause, porre dei rimedi ad essa proprio per estinguerla. Ci sono interi volumi che anazlizzano in ogni sua parte la sofferenza e le sue origini, la suddividono in categorie, vengono analizzati antidoti contro tale sofferenza. Il principe gautama ha voluto studiare la sofferenza, la sua origine e la sua estinzione proprio per esserne venuto in contatto.
Saluti :)
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Marzo 2024, 06:32:39 AMContinui a insistere sul dolore, come argomento della Bibbia, senza citarmi nemmeno un passo che ne parli? Se veramente il dolore fosse un argomento importante, trattato nella Bibbia, dovresti almeno citarmi un passo. Affermi che io sia distratto e poi che non hai voglia di citarmi alcunché? Mi ricordi tanto la volpe che, non arrivando a prendere l'uva, affermava che il frutto (l'uva, appunto) fosse acerbo! Aspetto che tu (che, a quanto scrivi non sei distratto quanto me), mi indichi almeno un passo della Bibbia col dolore come argomento!
? lol l'uccisione di caino e abele non è dolore? il sacrificio di isacco non è dolore? il diluvio non è dolore? la caduta nel peccasto non è dolore? il rinnegamento dei figli e dei padri non è dolore?
Passo e chiudo.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Marzo 2024, 10:58:33 AMQui: https://www.gotquestions.org/Italiano/Bibbia-dolore.html c'è qualcosa sul dolore nella Bibbia che, tuttavia non mi pare rispondere alla domanda: Perché esiste il dolore? In pratica la si prende molto, ma molto larga... come quando i nostri politici tergiversano sugli argomenti, ci girano intorno, si arrampicano sugli specchi, invece di risponde ad hoc!
Il dolore è il prezzo della sapienza (Eschilo).
Mi pare molto preciso non trovi?
Citazione di: Pio il 11 Marzo 2024, 14:13:12 PMPer gli autori biblici la sofferenza è penetrata nel mondo a causa di una "caduta" degli esseri umani, ma soprattutto di un omicidio tra fratelli, trascinando con sé la creazione, voluta dal creatore legata all'uomo. È naturalmente una spiegazione pre scientifica, forse messa per iscritto dopo lunga tradizione orale.
Per il buddhismo la sofferenza è causata dall'ignoranza, cioè dal considerare come durevole ciò che è invece mutevole. Si tratta di sofferenza interiore perché per quella corporea non c'è rimedio, e per questo bisogna bloccare le continue rinascite.
Per la scienza la sofferenza è uno stato di natura, necessario ma privo di significato per la ricerca di un senso all'esistente. :-X
La scienza non pensa, figuriamoci prendere in considerazione il dolore umano.
Citazione di: bluemax il 11 Marzo 2024, 20:30:58 PMPerdonami... ma la riflessione che il buddismo pone sulla sofferenza (o meglio insoddisfazione ) secondo me ha pochissimi eguali. Il buddismo nasce proprio per studiarne l'origine, le motivazioni della sofferenza, capirne le cause, porre dei rimedi ad essa proprio per estinguerla. Ci sono interi volumi che anazlizzano in ogni sua parte la sofferenza e le sue origini, la suddividono in categorie, vengono analizzati antidoti contro tale sofferenza. Il principe gautama ha voluto studiare la sofferenza, la sua origine e la sua estinzione proprio per esserne venuto in contatto.
Saluti :)
Si ma lo fa da un punto di vista anestetico, come una qualsiasi droga può fare.
Io parlo naturalmente del dolore dell'impossibilità della fratellanza (se non tramite un terzo, detto appunto Dio).
Ma il punto non è tanto il detto presunto Dio (che non esiste) quanto il fatto della sapienza che si fa carne, che si fa storia del dolore, diventa socialismo.
Il Buddismo è la religione perfetta per questi tempi, non a caso in occidente dilaga.
E' meglio di una droga, questo si (vedi Philadelphia città zombie di drogati).
Comunque la droga è arrivata anche in occidente in quantità industriali.
Vedi il golpe in Equador.
Quello che voglio dire è che la differenza tra occidente e oriente è proprio la riflessione sulla storia.
Non avremmo sennò l'idea di progresso.
Citazione di: green demetr il 20 Marzo 2024, 13:06:34 PMSi ma lo fa da un punto di vista anestetico, come una qualsiasi droga può fare.
Io parlo naturalmente del dolore dell'impossibilità della fratellanza (se non tramite un terzo, detto appunto Dio).
Ma il punto non è tanto il detto presunto Dio (che non esiste) quanto il fatto della sapienza che si fa carne, che si fa storia del dolore, diventa socialismo.
Il Buddismo è la religione perfetta per questi tempi, non a caso in occidente dilaga.
E' meglio di una droga, questo si (vedi Philadelphia città zombie di drogati).
Comunque la droga è arrivata anche in occidente in quantità industriali.
Vedi il golpe in Equador.
Quello che voglio dire è che la differenza tra occidente e oriente è proprio la riflessione sulla storia.
Non avremmo sennò l'idea di progresso.
Ci sono alcune inesattezze nella tua affermazione.
1)
Si ma lo fa da un punto di vista anestetico, come una qualsiasi droga può fare.Assolutamente no. Stai paragonando lo studio del buddismo riguardo a dukkha (sofferenza che meglio sarebbe tradotta come insoddisfazione) come una sorta di accettazione di tale sofferenza.
Le 4 nobili verità indicano un "percorso" logico, pragmatico, efficace sul come estirpare la sofferenza.
La 1° nobile verità (la verità della sofferenza) si concentra sul "capire" cosa si intende per sofferenza, l'analizza in ogni sua forma, ne osserva la sua struttura, la sua composizione, i suoi effetti (sofferenza fisica, sofferenza del cambiamento, sofferenza omnipervasiva ecc... ecc... ) fino a comprendere (diverso da capire) di cosa stiamo parlando.
La 2° Nobile verità (origine della sofferenza) ne indica le cause che la generano (ignoranza, attaccamento, creazione di un se' ecc... ecc... )
La 3° Nobile verità (cessazione della sofferenza) indica che è possibile raggiungere uno stato di liberazione dalla sofferenza, attraverso la pratica del Nobile Ottuplice Sentiero
La 4° Nobile verità indica il sentiero che conduce alla fine della sofferenza.
Come vedi non si tratta di un pagliativo, una droga, una illulsione, ma un percorso concreto sul come arrivare alla liberazione della sofferenza.
2. il Buddismo è la religione perfetta per questi tempiAssolutamente no. Anzi. In questi tempi dove si fa fatica a "leggere", "riflettere", "studiare", esiste IL PROBLEMA. Il problema è che il 90% degli approcci iniziali che si hanno col buddhismo, in Europa, riguardano deformazioni nichilistiche e materialistiche del buddhismo, che mettono in un pastone unico buddhismo, filosofie di Schopenhauer e Nietzsche, new age e sinistra progressista americanoide. Non a caso coloro che si avvicinano a questa dottrina spesso sono animalisti complessati, figli dei fiori mancati, o bussati forte nel cervello da ideologie spesso di sinistra. Quindi, una volta bombardati da questo cocktail di cazzate (cocktail in vari sensi, dunque) mi pare normale che la gente abbia un'idea del buddhismo come una dottrina pensata da Marx e Nietzche secondo cui non esiste niente, non bisogna fare niente e la meditazione porta a scomporsi nel niente.
Prima o poi comunque, passata l'assuefazione alla novità o soddisfatto il proprio ego nel poter dire ad altri "sono buddista" o "sto avvicinandomi a questa filosofia" si inizia a rendersi conto che si tratta di cazzate, in genere, e a quel punto o si passa a fonti più serie, o si lascia.
Generalmente si lascia perchè il peso da sopportare è notevole. Meglio tornare a fare l'animalista che ama tutti i cani e gatti (solo se suoi ovviamente e solo se animali simpatici. Gli insetti no) o tornare a sbandierare bandierine color arcobaleno perchè... "sono il bene in quanto difendo i diritti dei gay e bla bla bla".
Per chi invece non lascia, ed affronta il cammino le cazzate di cui sopra svaniscono, ed inizia una dura riflessione su tutto il mondo che lo circonda. Non credo che noi occidentali siamo portati per questa seconda ipotesi.
Citazione di: bluemax il 20 Marzo 2024, 15:17:46 PMCi sono alcune inesattezze nella tua affermazione.
1) Si ma lo fa da un punto di vista anestetico, come una qualsiasi droga può fare.
Assolutamente no. Stai paragonando lo studio del buddismo riguardo a dukkha (sofferenza che meglio sarebbe tradotta come insoddisfazione) come una sorta di accettazione di tale sofferenza.
Le 4 nobili verità indicano un "percorso" logico, pragmatico, efficace sul come estirpare la sofferenza.
La 1° nobile verità (la verità della sofferenza) si concentra sul "capire" cosa si intende per sofferenza, l'analizza in ogni sua forma, ne osserva la sua struttura, la sua composizione, i suoi effetti (sofferenza fisica, sofferenza del cambiamento, sofferenza omnipervasiva ecc... ecc... ) fino a comprendere (diverso da capire) di cosa stiamo parlando.
La 2° Nobile verità (origine della sofferenza) ne indica le cause che la generano (ignoranza, attaccamento, creazione di un se' ecc... ecc... )
La 3° Nobile verità (cessazione della sofferenza) indica che è possibile raggiungere uno stato di liberazione dalla sofferenza, attraverso la pratica del Nobile Ottuplice Sentiero
La 4° Nobile verità indica il sentiero che conduce alla fine della sofferenza.
Come vedi non si tratta di un pagliativo, una droga, una illulsione, ma un percorso concreto sul come arrivare alla liberazione della sofferenza.
2. il Buddismo è la religione perfetta per questi tempi
Assolutamente no. Anzi. In questi tempi dove si fa fatica a "leggere", "riflettere", "studiare", esiste IL PROBLEMA. Il problema è che il 90% degli approcci iniziali che si hanno col buddhismo, in Europa, riguardano deformazioni nichilistiche e materialistiche del buddhismo, che mettono in un pastone unico buddhismo, filosofie di Schopenhauer e Nietzsche, new age e sinistra progressista americanoide. Non a caso coloro che si avvicinano a questa dottrina spesso sono animalisti complessati, figli dei fiori mancati, o bussati forte nel cervello da ideologie spesso di sinistra. Quindi, una volta bombardati da questo cocktail di cazzate (cocktail in vari sensi, dunque) mi pare normale che la gente abbia un'idea del buddhismo come una dottrina pensata da Marx e Nietzche secondo cui non esiste niente, non bisogna fare niente e la meditazione porta a scomporsi nel niente.
Prima o poi comunque, passata l'assuefazione alla novità o soddisfatto il proprio ego nel poter dire ad altri "sono buddista" o "sto avvicinandomi a questa filosofia" si inizia a rendersi conto che si tratta di cazzate, in genere, e a quel punto o si passa a fonti più serie, o si lascia.
Generalmente si lascia perchè il peso da sopportare è notevole. Meglio tornare a fare l'animalista che ama tutti i cani e gatti (solo se suoi ovviamente e solo se animali simpatici. Gli insetti no) o tornare a sbandierare bandierine color arcobaleno perchè... "sono il bene in quanto difendo i diritti dei gay e bla bla bla".
Per chi invece non lascia, ed affronta il cammino le cazzate di cui sopra svaniscono, ed inizia una dura riflessione su tutto il mondo che lo circonda. Non credo che noi occidentali siamo portati per questa seconda ipotesi.
Sul fatto che il buddismo occidentale sia un cocktail di new age non ho dubbi.
Che vuoi abbiamo bisogno di CHILL e RELAX.
Non seguo il buddismo e mi pare bluemax che tu e altri che erano nel forum, abbiate smesso di insegnarcelo sul forum
Io il buddismo lo derivo dall'induismo che ho studiato per almeno un decennio.
So benissimo che le forme di distacco dalla realtà sono tecniche difficilmente interiorizzabili.
Ma è proprio quello il senso che volevo comunicare: che sono tecniche temporanee.
Poi torni col culo per terra.
Inoltre l'occidentale è pieno di oggetti, mentre per il buddismo come ce lo avevate iniziato a raccontare, è un mondo con pochi pochissimi oggetti.
Il famoso spazzare il pavimento del tempio, come attività elettiva del giovane apprendista.
Non ci stiamo necessariamente contraddicendo, stiamo dicendo la stessa cosa, io con gli occhi di un apprendista ASSAI deluso e ad oggi completamanete IMMERSO nel mondo degli oggetti (la mia sola e unica casa, mi dispiace per la tristezza che avrò spero immesso in qualche anima pia).
Inoltre la storia del bonzo che torna indietro per il giovinetto...eh è una storia che conosco da tanto tanto tanto tempo.
E mi fa vomitare. Scusa la caduta di stile: ma pure tu e soci che continuate a tirare in ballo Nice...ma mi volete proprio far arrabiare nevvero :D ?
Eppoi ci sono fior di studi che dicono che nietzche era buddista! :D (ovviamente non capendoci niente).
Citazione di: green demetr il 20 Marzo 2024, 16:02:40 PMMa è proprio quello il senso che volevo comunicare: che sono tecniche temporanee.
Questa un'altra inesattezza.
Qualità comprese (diverso da capite) diventano parte di te. Non puoi tornare indietro.
Vedi il mondo in modo diverso da prima (anche perchè ogni istante, per ogni fenomeno, fisico o mentale, la mente per sua natura associa istantaneamente a tale fenomeno caratteristiche che esso non ha, ma che possiede la mente in quel momento)
Vedi un altro mondo. Non fai fatica a capire che gli oggetti possono solo darti la comodità (non sempre visto che spesso ne diventi schiavo e devi servirli) ma non la felicità. Capisci che la natura della felicità è immateriale, l'oggetto invece materiale. Ed una cosa MATERIALE non puo' dare qualcosa di IMMATERIALE come la felicità.
Capisci che se scomponi l'oggetto (Ad esempio una ferrari) puoi trovarci lamiera, ferro, gomma, sostanze chimiche ecc... ecc... ma NON la felicità. Quella che provi è semplicemente l' IDEA della felicità che un oggetto puo' darti (non a caso passi di oggetto in oggetto cercando qualcosa che non troverai mai).
Una volta raggiunto questo primo (misero) livello, credimi... non riesci nemmeno a volerlo a tornare indietro. Vedi la realtà in modo differente.
saluti.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Marzo 2024, 06:32:39 AMContinui a insistere sul dolore, come argomento della Bibbia, senza citarmi nemmeno un passo che ne parli? Se veramente il dolore fosse un argomento importante, trattato nella Bibbia, dovresti almeno citarmi un passo. Affermi che io sia distratto e poi che non hai voglia di citarmi alcunché? Mi ricordi tanto la volpe che, non arrivando a prendere l'uva, affermava che il frutto (l'uva, appunto) fosse acerbo! Aspetto che tu (che, a quanto scrivi non sei distratto quanto me), mi indichi almeno un passo della Bibbia col dolore come argomento!
Genesi 3
[16] Alla donna disse:
"Moltiplicherò i tuoi
dolori e le tue gravidanze,con
dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà".
[17] All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: "Non ne devi mangiare", maledetto sia il suolo per causa tua! Con
dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
Citazione di: Ipazia il 20 Marzo 2024, 19:15:35 PMGenesi 3
[16] Alla donna disse:
"Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze,con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà".
[17] All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: "Non ne devi mangiare", maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
Queste parole, oltre ad essere pronunciate da un Dio vendicativo, risentito perché Adamo ed Eva non lo hanno obbedito, non mi pare che spieghino che cosa sia il dolore e fanno concludere che l'intera umanità prova dolore a causa della disobbedienza di Admo ed Eva. Che senso ha?
Citazione di: Ipazia il 20 Marzo 2024, 19:15:35 PMGenesi 3
Scusa Ipazia.. quanto hai postato è molto simile al mito di Prometeo _
"punito" per il furto del sacro fuoco a Giove.
Ma
NON specifica il "causa" del dolore.. che è insito in tutti gli esseri ! L' unico che si cimenta in modo articolato è Siddarta Gautama (il budda).. che sul dolore cosi' sentenziava:
Il dolore E' la tragica costante
- di Ogni momento dell' esistenza e
- di Ogni modo di essere.
E' una realta' ONNI-presente e Immanente !Da qui il susseguirsi delle varie concatenazioni..ecc..ecc..ecc...
Nel Tanak lo stesso Qoelet riporta
SOLO tutto quanto concerne l' operato/l' agire dell' umanoide MA nessun passo sul Perchè, sulla Causa del dolore.
Il suo celeberrimo "Hebel - Vanità" riguarda semmai tutto quanto l' uomo fa.. sotto il sole. Ovvero è TUTTO Inconsistenza e/o Nullita' !
E ancora... nel testo di Giobbe (cap.3) l' autore accenna alle
inevitabili quanto certissime disgrazie che colpiranno tutti gli umani.. nel corso dell' effimera esistenza _ con questi versetti:
- Quel che temo mi accadrà,
- quel che mi spaventa mi Raggiungerà (!),
- io Non ho pace, Non ho riposo, Non ho requiem...
- e il Terrore Mi sovrasta !
ovvero sia esso buono/malvagio - di certo - avverra' qualcosa di funesto ! Il riferimento tocca chiunque !
Ma anche questo autore Non tratta alcuna causa (!) dell' onnipresenza del dolore (sia esso fisico/psicologico)
------------------------------------------------
Lo so anch'io che il dio degli ebrei intende il dolore solo come punizione, senza alcuna compassione. Dalla Genesi a Gaza.
Citazione di: taurus il 21 Marzo 2024, 13:57:53 PMScusa Ipazia.. quanto hai postato è molto simile al mito di Prometeo _ "punito" per il furto del sacro fuoco a Giove.
Ma NON specifica il "causa" del dolore.. che è insito in tutti gli esseri !
L' unico che si cimenta in modo articolato è Siddarta Gautama (il budda).. che sul dolore cosi' sentenziava:
Il dolore E' la tragica costante
- di Ogni momento dell' esistenza e
- di Ogni modo di essere.
E' una realta' ONNI-presente e Immanente !
Da qui il susseguirsi delle varie concatenazioni..ecc..ecc..ecc...
Nel Tanak lo stesso Qoelet riporta SOLO tutto quanto concerne l' operato/l' agire dell' umanoide MA nessun passo sul Perchè, sulla Causa del dolore.
Il suo celeberrimo "Hebel - Vanità" riguarda semmai tutto quanto l' uomo fa.. sotto il sole. Ovvero è TUTTO Inconsistenza e/o Nullita' !
E ancora... nel testo di Giobbe (cap.3) l' autore accenna alle inevitabili quanto certissime disgrazie che colpiranno tutti gli umani.. nel corso dell' effimera esistenza _ con questi versetti:
- Quel che temo mi accadrà,
- quel che mi spaventa mi Raggiungerà (!),
- io Non ho pace, Non ho riposo, Non ho requiem...
- e il Terrore Mi sovrasta !
ovvero sia esso buono/malvagio - di certo - avverra' qualcosa di funesto ! Il riferimento tocca chiunque !
Ma anche questo autore Non tratta alcuna causa (!) dell' onnipresenza del dolore (sia esso fisico/psicologico)
------------------------------------------------
La causa del dolore fisico è data dall'avere un corpo. Quella del dolore psicologico è provocata dall'incessante attaccamento a ciò che dà piacere e dall'incessante tentativo di fuggire a ciò che non vogliamo o desideriamo. Il dolore più profondo ( interiore o dell'anima che dir si voglia) è provocato dallo stato di separazione, dal non sentirsi in unità, in armonia con l'esistenza ( o con Dio/ Allah/ Brahman per i credenti).
Citazione di: Pio il 21 Marzo 2024, 15:03:20 PMLa causa del dolore fisico è data dall'avere un corpo. Quella del dolore psicologico è provocata dall'incessante attaccamento a ciò che dà piacere e dall'incessante tentativo di fuggire a ciò che non vogliamo o desideriamo. Il dolore più profondo ( interiore o dell'anima che dir si voglia) è provocato dallo stato di separazione, dal non sentirsi in unità, in armonia con l'esistenza ( o con Dio/ Allah/ Brahman per i credenti).
Infatti! Bibbia e Vangeli non entrano nel merito; semmai, promettono la dannazione eterna a chi non si comporta "come Dio comanda". In effetti: il dolore, la fame, la sete, il sonno, ecc... è tutto riferito al corpo fisico. Qualche anno fa, parlando con un amico gli confidai di essere stanco e di aver bisogno di dormire. Lui mi replicò che quando sarò morto potrò dormire in eterno. Allora mi sorse un dubbio: siamo sicuri che mente, anima e spirito abbiano bisogno di queste attività fisiche? Io creo proprio di no.
Citazione di: Pio il 21 Marzo 2024, 15:03:20 PMQuella del dolore psicologico è provocata dall'incessante attaccamento a ciò che dà piacere e dall'incessante tentativo di fuggire a ciò che non vogliamo o desideriamo
Infatti..
Da qui la sua sublime 1.a nobile Verita' _ mentre proprio la 2.a tratta la CAUSA...eccc..ecc...
Citazione di: bluemax il 20 Marzo 2024, 16:22:12 PMQuesta un'altra inesattezza.
Qualità comprese (diverso da capite) diventano parte di te. Non puoi tornare indietro.
Vedi il mondo in modo diverso da prima (anche perchè ogni istante, per ogni fenomeno, fisico o mentale, la mente per sua natura associa istantaneamente a tale fenomeno caratteristiche che esso non ha, ma che possiede la mente in quel momento)
Vedi un altro mondo. Non fai fatica a capire che gli oggetti possono solo darti la comodità (non sempre visto che spesso ne diventi schiavo e devi servirli) ma non la felicità. Capisci che la natura della felicità è immateriale, l'oggetto invece materiale. Ed una cosa MATERIALE non puo' dare qualcosa di IMMATERIALE come la felicità.
Capisci che se scomponi l'oggetto (Ad esempio una ferrari) puoi trovarci lamiera, ferro, gomma, sostanze chimiche ecc... ecc... ma NON la felicità. Quella che provi è semplicemente l' IDEA della felicità che un oggetto puo' darti (non a caso passi di oggetto in oggetto cercando qualcosa che non troverai mai).
Una volta raggiunto questo primo (misero) livello, credimi... non riesci nemmeno a volerlo a tornare indietro. Vedi la realtà in modo differente.
saluti.
Vedere la realtà in maniera distorta non aiuta a convivere con la realtà reale.
Il buddista occidentale è una persona fuori dal mondo, completamente persa dietro una fantasia.
La felicità non è di questo mondo.
Lo scopo della vita è di convivere col male, riconoscerlo e resistergli: questo è ciò che viene chiamato bene.
Vedi la questione del mondo che è mera illusione è una panzana grossa come una casa.
Mi sorpende che tu non abbia letto Siddharta di Hesse libro epocale, che tutti devono leggere per capire il vero pensiero orientale (ossia quello della circolarità del tempo).
La circolarità del tempo non impedisce il male.
La circolarità del tempo ci aiuta a seguire il corso del fiume, con serenità.
E poi i buddisti che conosco io sono tutti amanti del bel vivere, della buona cucina, e dell'occidente.
E si fanno tanti bei soldini raccontando panzane a go go.(okkey provocazione ;) )
Citazione di: green demetr il 23 Marzo 2024, 14:38:55 PMLo scopo della vita è di convivere col male, riconoscerlo e resistergli: questo è ciò che viene chiamato bene.
Come no......
Vai a dirlo ai malati Terminali, ai quali la morfina NON fa piu' effetto e soffrono un dolore indescrivibile.. ed è tutto rivolto al Bene !?!
Ma questa cavolata.. è quanto hai appreso dai rabbini "inglesi" ?
---------------------------------
Tu scrivi: Mi sorprende che tu non abbia letto Siddharta di Hesse libro epocale, che tutti devono leggere per capire il vero pensiero orientale (ossia quello della
circolarità del tempo).
Hai sparato un' altra "cannonnata".. - Ma tu hai letto Qoelet ??
---------------------------
Citazione di: taurus il 23 Marzo 2024, 18:47:32 PMCome no......
Vai a dirlo ai malati Terminali, ai quali la morfina NON fa piu' effetto e soffrono un dolore indescrivibile.. ed è tutto rivolto al Bene !?!
Ma questa cavolata.. è quanto hai appreso dai rabbini "inglesi" ?
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Tu scrivi: Mi sorprende che tu non abbia letto Siddharta di Hesse libro epocale, che tutti devono leggere per capire il vero pensiero orientale (ossia quello della circolarità del tempo).
Hai sparato un' altra "cannonnata".. - Ma tu hai letto Qoelet ??
---------------------------
No per ora solo la genesi sono al fiat lux.
I rabbini inglesi mi hanno spiegato la storia di giuseppe.
E stavo studiando la questione del serpente secondo il Ramban, ma siccome sono un lunatico, tutti progetti si sono fermati.
Ho urgenza prima di colmare "alcuni" gap di storia contemporanea e seguire le nuove vie della filosofia che ho scoperto.
Il resto della bibbia non so assolutamente niente. ;)
Abbi pazienza.
Sulle origini dell'ebraismo e cristianesimo, avremo tempo, se Dio vuole, più tardi di polemizzare amabilmente, questo giusto per chiudere il cerchio sui nostri comuni interessi. Ciauz.
Per quanto riguarda il male, sto parlando di male morale, oh testone!
Per quanto riguarda i paliativi ai malati terminali ho studiati ai tempi dell'OSS la mindfullness che riprende alcuni principi buddisti per la tua felicità.
Poi come dici tu ci sono le droghe, e quando saremo un paese civile il diritto alla morte.
Cosa c'entra con la morale e la religione? fammi pensare....ah ecco: NIENTE.
Citazione di: green demetr il 23 Marzo 2024, 19:18:13 PMCosa c'entra con la morale e la religione? fammi pensare....ah ecco: NIENTE.
Ma come... proprio tu che sei un fervente discepolo di questo (nocivo) monoteismo mi poni questa domanda?
Sai come commentano i (tuoi ben-amati) rabbini la consegna della celebre Torah, quella che conteneva un sacco di norme, regole, prescrizioni..?
Questi "comandi" (la mitica volonta' divina) erano mirati ad "elevare moralmente" quel rozzo popolo PRE-scelto dal santo Abba' poichè esso doveva fungere come sublime modello (di "santita') per gli altri popoli della Regione..
Lo scopo primario infatti era, per "quel" popolo, diventare
Santo _ perchè tale era il (loro) iddio !!
Quindi secondo te quelle specifiche norme religiose non hanno contribuito a dare un certo comportamento morale all' animale umanoide ?
----------------------------------------------------
Citazione di: taurus il 23 Marzo 2024, 23:25:06 PMMa come... proprio tu che sei un fervente discepolo di questo (nocivo) monoteismo mi poni questa domanda?
Sai come commentano i (tuoi ben-amati) rabbini la consegna della celebre Torah, quella che conteneva un sacco di norme, regole, prescrizioni..?
Questi "comandi" (la mitica volonta' divina) erano mirati ad "elevare moralmente" quel rozzo popolo PRE-scelto dal santo Abba' poichè esso doveva fungere come sublime modello (di "santita') per gli altri popoli della Regione..
Lo scopo primario infatti era, per "quel" popolo, diventare Santo _ perchè tale era il (loro) iddio !!
Quindi secondo te quelle specifiche norme religiose non hanno contribuito a dare un certo comportamento morale all' animale umanoide ?
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Discepolo dell'ebraismo? manco per sogno.
Come ho già detto per me la spiritualità prevede che non vi sia alcun Dio personificato.
Per quanto l'ebraismo sia l'unica religione che permette anche di metterlo in questione (il Dio), rimane il fatto che poi lo USANO come se fosse un RE.
No grazie io credo nella libertà e nella volontà non nell'obbedienza (acritica per lo più).
Altrimenti come faremmo ad essere d'accordo su tante, ma tante cose.
Però nello specifico le nostre posizioni divergono fortemente.
Laddove per te siamo SOLO poveri mortali. Carne in attesa di andare a male.
Io credo fortemente nel valore del pensiero.
Naturalmente ormai sono vecchio e la mia anima è stata devastata in profondità così come in orizzontalità, che sono solo un miserabile traumatizzato che a stento si regge in piedi.
Ma questo non darà MAI adito al pensiero materialista di entrare nel castelletto del mio pensiero, dove ancora l'anima vive.
Vedi tu hai criticato la visione di fratellanza, di morale, non con argomenti spirituali, o appunto morali, ma esclusivamente materialisti, parlando della sofferenza dei malati terminali.
Ciauz!
Citazione di: green demetr il 25 Marzo 2024, 17:01:07 PMper me la spiritualità prevede che non vi sia alcun Dio personificato.
E in questo... almeno sono d' accordo.
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Tu scrivi: Laddove per te siamo SOLO poveri mortali. Carne in attesa di andare a male.
Ti la pensi cosi' _ invece io la penso diversamente.. MA non mi permetto di dire che TU sbagli, sei in errore.
La protervia/supponenza, come ben si sa, è LA peculiarita' del nefasto monoteismo !
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Citazione di: green demetr il 25 Marzo 2024, 17:01:07 PMNaturalmente ormai sono vecchio e la mia anima è stata devastata in profondità
Niente di nuovo _ infatti... non sei il solo.
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Tu scrivi: ma esclusivamente materialisti, parlando della sofferenza dei malati terminali.
Evidentemente sei piu' fortunato.. invece ho vissuto 3 casi (ripeto: 3 casi !) di agonie terrificanti di parenti stretti che
imploravano/supplicavano di
porre fine alle loro atroci sofferenze !
Maledetto sia il catto-cristianesimo che "soggioga ancora" la nostra legislazione !
Leider... sind wir in Italien !!!
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.... non vi sia alcun Dio personificato....
Dio è personificabile e personificato in epoche storiche e culture diverse .
Questo obiettivamente parlando, senza affermare che la personificazione rappresenti veramente Dio o che esista un Dio dietro alla personificazione.
Questa è cultura libera da polemiche e diatribe secolari,vale per tutti e può essere condivisa da tutti.
Le religioni diventano oppio e guerre dei popoli quando si perde di vista il loro valore culturale, artistico,letterario nel senso che ho spiegato prima.