Mi sono reso conto che le dispute riguardo a cosa sia l'anima avvengono perchè si pensa all anima ad un qualcosa di separato dalla materia, dal corpo. E finchè si pensa in questi termini l'anima sarà sempre un mistero, visto che se è separata allora, da dove viene? quando scende dal cielo e diventa una cosa unica con l'essere? e così via.
Invece di pensare all anima a un qualcosa che viene dall alto , io propongo di pensarla che viene dal basso. Mi spiego, c'è un lavoro dell essere energia che procede dal basso , c'è un emergentismo dell essere , un qualcosa che sale partendo dal basso, c'è un "soma" , un pezzo di materia che a un certo punto diventa Bios, diventa vita. E come è possibile questo passaggio dalla materia inanimata alla vita? è possibile in quanto la vita è già contenuta nella materia , vedi polvere vitale ("Vital Dust") autore Christian de Duve. Poi il lavoro della materia continua , sempre dal basso e oltre a bios produce zoé, vita zoologica animale e poi continua e produce "psiché" , dite, perchè usa termini greci , per dare sfoggio a una sua..invece no, no..uso i termini greci perchè i greci hanno pensato a queste cose e ci hanno consegnato i termini adatti e che cos'è questa "psichè" è la vita psitica ovviamente ed è sempre questo pezzo di materia che evolve , e poi continua il lavoro dell essere energia e giunge al "logos" che è la ragione e poi non si ferma, continua , c'è un ulteriore aspetto che è l anima spirituale , sì perchè anche l anima ha diversi livelli. E questa è il "Nus" che i Greci indicavano riguardo a quello stato in cui l'essere umano giunge ad essere libero dalle determinazioni biologiche e ambientali sia nel bene che nel male . Da qui il dramma della vita umana da qui nascono le domande di senso che per alcuni sono seghe mentali ma che per altri come me sono ciò che esattamente specifica la specie fisica homo sapiens sapiens.
Concordo sulle tappe del processo che ha portato a questo risultato. Meno sulla "polvere vitale", che ritengo l'ennesima metafisicizzazione (finta ipotesi) della questione.
L'umano è unità psico-somatica. In vari passaggi Jacopus, soprattutto laddove la discussione si librava in voli pindarici metafisici, ha cercato di spiegarlo.
L'anima è la psiche. La materia, nel momento in cui si anima, necessita di una centrale di comando materiale e immateriale (o spirituale se preferite) dell'azione e della volontà. La parte somatica è il sistema nervoso centrale, la psichica è l'anima o psiche, derivata concettualmente dalla ψυχή greca. La quale è ulteriormente indagabile nelle componenti che vanno dalle ragioni del cervello a quelle del cuore. Vanamente contrapposte. Mentre è saggio cercare la sintesi migliore, il cui distillato è l'etica. Cosa nostra (dei filosofi).
Citazione di: Ipazia il 04 Aprile 2022, 14:45:25 PML'umano è unità psico-somatica. In vari passaggi Jacopus, soprattutto laddove la discussione si librava in voli pindarici metafisici, ha cercato di spiegarlo.
esatto , è unità psichè -soma. Mente /corpo. E qui salta subito un problema metafisico , che il pensiero sia il risultato di uno sfregamento nervoso e impulsi neuronali è tanto assurdo quanto il genio che appare dopo che Aladino ha sfregato la lampada. Ovvero la materia produce qualcosa che materia non è , il pensiero,un idea, un intuizione. Lo stesso dire "penso dunque sono" è un paradosso metafisico. Paradosso perchè essere è uno stato e pensare è un processo . Quando penso , il mio stato mentale cambia col tempo, ma l' "io" a cui si riferisce lo stato mentale rimane lo stesso. Questo è probabilmente il problema metafisico più antico contenuto nel libro. Quello che chiamiamo esistenza non è altro che questa combinazione paradossale di essere e divenire . L'io assoluto e immutabile può albergare in un mondo pervaso dal divenire? Che cosa c'è di assolutamente costante?
L'unità psicosomatica dalla nascita alla morte. La "persona", così come la biologia, storia, psicologia e diritto, l'hanno definita nel tempo. Secondo parametri che, almeno fino ad oggi, sono durati più a lungo delle vite individuali ed hanno resistito ai tanti tentativi di disumanizzazione.
Citazione di: Ipazia il 04 Aprile 2022, 15:56:26 PML'unità psicosomatica dalla nascita alla morte. La "persona", così come la biologia, storia, psicologia e diritto, l'hanno definita nel tempo. Secondo parametri che, almeno fino ad oggi, sono durati più a lungo delle vite individuali ed hanno resistito ai tanti tentativi di disumanizzazione.
almeno fino a oggi la persona viene ancora calpestata, usata , sfruttata , eliminata. Quando si tratta di interessi allora anche una scuola può essere fatta saltare o un ospedale, e bombardare case abitate. Quindi se l etica umana viene meno in certe circostante non puoi dire che essa sia assolutamente costante. E queste cose le fa l'uomo non le fa un alieno.
Quindi che cosa c'è di assolutamente costante?
Citazione di: Alberto Knox il 04 Aprile 2022, 16:32:24 PMQuindi che cosa c'è di assolutamente costante?
La concatenazione tra le cause ed i loro effetti (la loro costante autoconversione nel proprio opposto-complementare). Si chiama "dimensione dell'essere".
Comunque non sarà certo la materia ad emanare un'anima. All'opposto (benchè complementare), dovrebbe essere l'energia ciò che "anima" la materia.
Il significarto di "anima" è "la forma (**) che l'energia imprime alla materia", mentre il significato di "animare" sarebbe "conferire dell'energia ad un corpo (materiale)".
(**) per forma non si intende certo quella spazial-geometrica, bensì l'insieme delle relazioni strutturali e funzionali esistenti all'interno di un qualsiasi corpo materiale).
Citazione di: viator il 04 Aprile 2022, 17:29:08 PMLa concatenazione tra le cause ed i loro effetti (la loro costante autoconversione nel proprio opposto-complementare). Si chiama "dimensione dell'essere".
e come si chiama quella causa che produce l effetto di animare un corpo se non il lavoro dell essere energia?
Salve Alberto. Mia definizione di ESSERE (inteso come forma verbale) : "la dimensione al cui interno le cause generano i loro effetti". Per cui l'energia è certamente causa di effetti sulla materia. Saluti.
Citazione di: Alberto Knox il 04 Aprile 2022, 16:32:24 PMQuindi che cosa c'è di assolutamente costante?
L'unità psicofisica del vivente. Nel caso umano, della "persona". Salvo psicopatologie note.
Con "anima" si intende l'essenza della individualità, cioè l'io.
Io e la mia anima siamo uno.
Io sono la mia stessa anima!
Ma l'anima è davvero qualcosa?
Perché ogni qualcosa, per essere tale, deve avere delle caratteristiche sue proprie, che lo distinguano da ogni altro qualcosa.
Ma l'anima che cos'ha di suo proprio?
Cosa distingue quest'anima, che io sono, da tutto il resto?
Perché senza sue proprie caratteristiche, l'anima non potrebbe essere un qualcosa.
E non essendo qualcosa, semplicemente non esisterebbe...
In effetti questa mia anima, cioè la pura mia essenza, non mostra alcuna specifica peculiarità.
La do per scontata, ma esiste veramente?
Citazione di: Ipazia il 04 Aprile 2022, 21:49:11 PMCitazione di: Alberto Knox il 04 Aprile 2022, 16:32:24 PMQuindi che cosa c'è di assolutamente costante?
L'unità psicofisica del vivente. Nel caso umano, della "persona". Salvo psicopatologie note.
Citazione di: viator il 04 Aprile 2022, 17:47:47 PMSalve Alberto. Mia definizione di ESSERE (inteso come forma verbale) : "la dimensione al cui interno le cause generano i loro effetti". Per cui l'energia è certamente causa di effetti sulla materia. Saluti.
Nessun tentativo di spiegare la "persona" , sia filosoficamente che scientificamente, può essere considerato riuscito finchè non riesce a spiegare la paradossale combinazione di temporale e atemporale di essere e divenire.
Salve bobmax. E come mai allora "io" "anima" esistono - all'interno della lingua e della filosofia - come termini distinti ? E' perchè "sì, va bene, forse, quasi, probabilmente, non sono sinonimi ma quasi sinonimi, magari è così magari no......................." e via con simili acute e profonde considerazioni ??.
Ragionando in questo modo io potrei benissimo affermare che con "mortadella" si intende l'essenzialità del salume, cioè la "pancetta", e che quindi mortadella e pancetta siano uno ! Io sono il mio stesso salume !.
E non dirmi che la mia ipotesi risulti meno degna o meno logica della tua !
All'interno della lingua veramente pura non possono esistere veri e completi sinonimi. Figuriamoci all'interno delle opere di escavazione filosofica. Una risata seppellirebbe il termine meno adeguato, meno essenziale dell'altro. Saluti.
Viator, non comprendo la tua critica. Che c'entrano i sinonimi?
Tu non sei la tua anima?
Va bene!
A maggior ragione per te l'anima non esiste.
Citazione di: Alberto Knox il 04 Aprile 2022, 22:47:49 PMNessun tentativo di spiegare la "persona" , sia filosoficamente che scientificamente, può essere considerato riuscito finchè non riesce a spiegare la paradossale combinazione di temporale e atemporale di essere e divenire.
Gli enti sono esseri in divenire, ovvero fatti. Le persone sono fatti particolari, identificati come unità psicosomatiche coerenti dalla nascita alla morte. Quindi nel (loro) tempo. E nel loro spazio vitale (essere). Per la scienza si tratta solo di delimitarne l'ambito di esistenza (Cesare non è Cleopatra). Per la filosofia, idem; basta la sillogistica. Per la metafisica dell'assoluto, sono cavoli suoi. Si vive bene anche senza. Anzi, meglio.
Citazione di: Ipazia il 04 Aprile 2022, 23:20:53 PMGli enti sono esseri in divenire, ovvero fatti. Le persone sono fatti particolari
i fatti sono il sussistere di stati di cose , le persone sono "essere" (stato) e "pensiero" (processo) come coinciliare le due cose ?
Ci ha già pensato l'evoluzione naturale a conciliarle nell'unità psicosomatica di ogni vivente pensante. Non resta che prenderne atto.
Citazione di: Ipazia il 04 Aprile 2022, 23:29:06 PMCi ha già pensato l'evoluzione naturale a conciliarle nell'unità psicosomatica di ogni vivente pensante. Non resta che prenderne atto.
per adesso posso accontentarmi di questa facile via di uscita , insomma , per la natura è un problema già risolto no?
L'anima è il senso del corpo, così come il corpo è la manifestazione dell'anima; allo stesso modo in cui il concetto si trova nella parola, così l'anima si trova nel corpo, senza che fra i due momenti vi sia un qualunque rapporto di causa ed effetto.
Citazione di: Alexander il 04 Aprile 2022, 23:42:14 PMallo stesso modo in cui il concetto si trova nella parola,
siamo propio sicuri che il concetto si trova nella parola e non nella mente che elabora una determinata parola e ne deduce il significato utile e condiviso?
Citazione di: Alberto Knox il 04 Aprile 2022, 23:45:30 PMCitazione di: Alexander il 04 Aprile 2022, 23:42:14 PMallo stesso modo in cui il concetto si trova nella parola,
siamo propio sicuri che il concetto si trova nella parola e non nella mente che elabora una determinata parola e ne deduce il significato utile e condiviso?
Per elaborare un concetto necessito di parole, ma le parole non sono la causa del concetto. Allo stesso modo l'anima necessita di un corpo per manifestarsi , ma il corpo non è causa dell'anima. Così un concetto necessita di parole per poter essere espresso, ma le parole non sono la causa del concetto. Se dico: il cane morde, esprimo un concetto, ma il cane non morde a causa del mio concetto. Il cane morde indipendentemente dal mio esprimere il concetto "il cane morde".
Citazione di: Alexander il 04 Aprile 2022, 23:54:02 PMPer elaborare un concetto necessito di parole
Si dice che il linguaggio si sia sviluppato circa 18 mila anni fa con l'ipotesi che visto che si fabbricavano oggetti , come le asce, allora si presume che in quel periodo sia sorto anche il linguaggio, personalmente non trovo questa ipotesi molto affidabile. Ma comunque , mettendo il caso sia così, prima di quella data l'essere umano non elaborava concetti, visto che per farlo necessitano le parole.
Citazione di: Alexander il 04 Aprile 2022, 23:42:14 PML'anima è il senso del corpo, così come il corpo è la manifestazione dell'anima; allo stesso modo in cui il concetto si trova nella parola, così l'anima si trova nel corpo, senza che fra i due momenti vi sia un qualunque rapporto di causa ed effetto.
Non trovo affatto che le cose stiano così, l anima non è il senso del corpo ne ii corpo è la manifestazione dell anima. L'anima è ciò che anima il corpo, ciò che rende vivente la materia non vivente. Il tuo cellulare è un concentrato di materia ed energia, energia totale meno massa totale del cellulare = 0 . un essere vivente no, se fai energia totale meno massa totale di un essere vivene il risultato è X . Dove questa X indica un surplus di energia libera, un eccedenza dell energia totale e della massa totale corporea. Perchè non volete rendervene conto?
Salve Bobmax. Io non coincido con la mia anima. Io eventualmente consisterò ANCHE nella mia anima. Della quale potrei anche essere dotato.
Io sono la mia anima più il mio corpo. Saluti.
Citazione di: viator il 05 Aprile 2022, 11:08:04 AMSalve Bobmax. Io non coincido con la mia anima. Io eventualmente consisterò ANCHE nella mia anima. Della quale potrei anche essere dotato.
Io sono la mia anima più il mio corpo. Saluti.
Un conto è consistere, un altro essere dotato.
Ossia essere non è avere.
Ed è comunque difficile essere una non realtà:
Citazione di: viator il 05 Aprile 2022, 12:54:21 PMSalve. Dal punto di vista spirituale l'anima non ha certo bisogno di un corpo, equivalendo tale condizione al punto di vista filosofico per il quale il nulla non ha certo bisogno del qualcosa.
Sia l'anima che il nulla - infatti - non sono realtà ma unicamente concetti astratti.
Oltre al corpo sei un concetto astratto?
Salve bobmax. Tu - a mio parere - fai troppa confusione tra fisica e metafisica. Trovo molto più "psichicamente intrattenitivo" il leggerti che lo scriverti.
Tale ultima attività (lo scriverti) genera secondo me la medesima praticità del "voler cavar sangue dalle rape". Saluti.
Citazione di: viator il 04 Aprile 2022, 17:47:47 PMSalve Alberto. Mia definizione di ESSERE (inteso come forma verbale) : "la dimensione al cui interno le cause generano i loro effetti". Per cui l'energia è certamente causa di effetti sulla materia. Saluti.
Insisti su una distinzione fra energia e materia che Einstein ha relativizzato in modo definitivo, facendola diventare perfino causa, per legarla all'altro tuo cavallo di battaglia, la concatenazione di cause ed effetti, dentro cui sembra che qualunque soggetto a piacere possa entrare.
Come se questa catena possa andarsi cercare in modo autonomo i suoi referenti.
Il tuo concetto di energia, complice il fatto che il concetto alquanto sfuggente rimane, è un ibrido fra realtà fisica e fantasia.
Ma forse è arrivato il momento che tu indaghi seriamente cosa è energia per i fisici, pur con tutti margini che il concetto concede ancora alla fantasia.
Citazione di: viator il 05 Aprile 2022, 14:20:01 PMSalve bobmax. Tu - a mio parere - fai troppa confusione tra fisica e metafisica. Trovo molto più "psichicamente intrattenitivo" il leggerti che lo scriverti.
Tale ultima attività (lo scriverti) genera secondo me la medesima praticità del "voler cavar sangue dalle rape". Saluti.
Lo so bene Viator che la pensi così.
Ma la tua è una scusa per rimanere a scivolare sulla superficie.
Perché ognivolta che provi ad approfondire ti ritrovi in difficoltà.
Certo non per incapacità, è solo una questione di fede.
La fisica, così come la metafisica, si fonda su pochi concetti, ma che fatica farli nostri...
Anni di studio, per quattro banalità, mai possedute del tutto.
Ma non conta quanto si conosce, è il cammino che importa.
Citazione di: bobmax il 04 Aprile 2022, 22:28:24 PMCon "anima" si intende l'essenza della individualità, cioè l'io.
Io e la mia anima siamo uno.
Io sono la mia stessa anima!
Ma l'anima è davvero qualcosa?
Perché ogni qualcosa, per essere tale, deve avere delle caratteristiche sue proprie, che lo distinguano da ogni altro qualcosa.
Ma l'anima che cos'ha di suo proprio?
Cosa distingue quest'anima, che io sono, da tutto il resto?
Perché senza sue proprie caratteristiche, l'anima non potrebbe essere un qualcosa.
E non essendo qualcosa, semplicemente non esisterebbe...
In effetti questa mia anima, cioè la pura mia essenza, non mostra alcuna specifica peculiarità.
La do per scontata, ma esiste veramente?
Ma perchè qualcosa abbia delle caratteristiche deve prima esistere, o no? Io non lo credo, ma forse sei tu a pensarlo, per cui credo cadi in contraddizione. Magari, anzi sicuramente, sbaglio.
ma in effetti io credo che non solo distinguiamo le cose in base alle loro caratteristiche, ma che è la nostra distinzione a creale, di modo che il loro essere e le loro caratteristiche sono una cosa.
Io non distinguo l'anima, ma ciò che è animato da ciò che non lo è, e solo dopo affermo che ciò che mi appare animato abbia un anima.
Questa distinzione, se tu la attui, allora esiste.
Se io dico che distinguere ciò che è animato, equivale a dire che ha un anima, non c'è nessun problema, a meno che nel fare l'equivalenza non aggiungo impropriamente altro di preconcetto, e magari senza volere, tramutandola in diseducazione, e poi magari mi chiedo se il di più che ho aggiunto esista veramente, completando l'opera.
Citazione di: iano il 05 Aprile 2022, 14:23:10 PMIl tuo concetto di energia, complice il fatto che il concetto alquanto sfuggente rimane, è un ibrido fra realtà fisica e fantasia.
Ma forse è arrivato il momento che tu indaghi seriamente cosa è energia per i fisici, pur con tutti margini che il concetto concede ancora alla fantasia.
Concordo col consiglio dato a viator. L'energia è un concetto sfuggente per i fisici, ma loro la sanno gestire assai meglio dei metafisici che rischiano di scivolare verso la patafisica, imperante tra metaquantisti, metarelativisti e metaentropici, in un guazzabuglio metacomico che farebbe inorridire anche i padri della fisica del 17.mo secolo.
Citazione di: iano il 05 Aprile 2022, 14:42:29 PMMa perchè qualcosa abbia delle caratteristiche deve prima esistere, o no? Io non lo credo, ma forse sei tu a pensarlo, per cui credo cadi in contraddizione. Magari, anzi sicuramente, sbaglio.
ma in effetti io credo che non solo distinguiamo le cose in base alle loro caratteristiche, ma che è la nostra distinzione a creale, di modo che il loro essere e le loro caratteristiche sono una cosa.
Io non distinguo l'anima, ma ciò che è animato da ciò che non lo è, e solo dopo affermo che ciò che mi appare animato abbia un anima.
Questa distinzione, se tu la attui, allora esiste.
Se io dico che distinguere ciò che è animato, equivale a dire che ha un anima, non c'è nessun problema, a meno che nel fare l'equivalenza non aggiungo impropriamente altro di preconcetto, e magari senza volere, tramutandola in diseducazione, e poi magari mi chiedo se il di più che ho aggiunto esista veramente, completando l'opera.
Quando parliamo di anima, la distinzione tra animato (con anima) e non animato (senza anima) sottintende la presenza della libertà oppure no.
Perché l'ente animato, che non abbia altra possibilità di agire così come agisce, non si differenzia dall'ente inanimato che non agisce: entrambi non hanno anima.
Ma allora attribuire un'anima non deriva dal constatare caratteristiche animate, perché è una attribuzione forzata: la libertà è indimostrabile.
L'anima, come ho cercato di dire nella discussione "L'anima e il corpo", è una invenzione dell'amore. Di per sé non esiste.
Citazione di: bobmax il 05 Aprile 2022, 15:06:47 PMQuando parliamo di anima, la distinzione tra animato (con anima) e non animato (senza anima) sottintende la presenza della libertà oppure no.
Perché l'ente animato, che non abbia altra possibilità di agire così come agisce, non si differenzia dall'ente inanimato che non agisce: entrambi non hanno anima.
Ma allora attribuire un'anima non deriva dal constatare caratteristiche animate, perché è una attribuzione forzata: la libertà è indimostrabile.
L'anima, come ho cercato di dire nella discussione "L'anima e il corpo", è una invenzione dell'amore. Di per sé non esiste.
L'argomento è simile alla conclusione di Aristotele sulla natura dello schiavo: non avendo la libertà non poteva dirsi umano, ma veniva assimilato agli animali da soma.
Mischiare biologia, etologia, condizioni sociali e metafisica non è buona igiene filosofica. Si ottengono solo frullati
a la carte.
Libertà è un concetto assai opinabile; declinabile diversamente a seconda del contesto di applicazione: metafisico, politico, biologico, etc.
Resterei sul concetto, antico e moderno, di psiche e sulle discipline psicologiche, per evitare sentieri interrotti che portano ad abissi insuperabili, laddove si arresta pure la ragione.
Citazione di: Alberto Knox il 04 Aprile 2022, 16:32:24 PMQuindi che cosa c'è di assolutamente costante?
Un divenire che si ripete è una costante, finché si ripete.
Quindi non può mai considerarsi in modo assoluto, se non la sua rappresentazione, che, salvo accidentali cancellazioni, rimane.
Se ci limitiamo a distinguere fra essere e divenire, ci perdiamo quell'essere che nasce dal ripetersi del divenire, e quindi il come uno possa generarsi dall'altro.
Io noto ciò che si ripete, come ciò che si propone alla mia attenzione in modo non assimilabile al caos , nel quale caos non vi è mancanza di ordine, ma mancanza di rilevamento di ordine.
Il confine fra ordine e caso non è da dare per scontato, a meno di relegarlo alla mia percezione, considerando la mia percezione come assoluta..
Caotico è ciò che si propone con un ordine che non rilevo, dove nulla mi appare come ripetizione.
Ordine e caos esistono in relazione a chi li rileva e non in assoluto.
Una caratteristica dell'essere che sottovalutiamo è che di solito questa esistenza è replicata.
Se l'essere è il prodotto di un processo , deve essere un processo ripetibile ed effettivamente ripetuto.
La scienza nell'ufficializzare i suoi risultati, dichiara in modo esplicito che i processi che li generano devono essere ripetibili, e se scienza e percezione, in quanto strumenti attraverso i quali interagiamo con la realtà, non sono alieni fra loro, se non secondo una narrazione di genesi della scienza ormai superata, la ripetizione è concetto fondamentale rispetto all'essere e al divenire.
Citazione di: bobmax il 05 Aprile 2022, 14:35:48 PMCitazione di: viator il 05 Aprile 2022, 14:20:01 PMSalve bobmax. Tu - a mio parere - fai troppa confusione tra fisica e metafisica. Trovo molto più "psichicamente intrattenitivo" il leggerti che lo scriverti.
Tale ultima attività (lo scriverti) genera secondo me la medesima praticità del "voler cavar sangue dalle rape". Saluti.
Lo so bene Viator che la pensi così.
Ma la tua è una scusa per rimanere a scivolare sulla superficie.
Perché ognivolta che provi ad approfondire ti ritrovi in difficoltà.
Certo non per incapacità, è solo una questione di fede.
La fisica, così come la metafisica, si fonda su pochi concetti, ma che fatica farli nostri...
Anni di studio, per quattro banalità, mai possedute del tutto.
Ma non conta quanto si conosce, è il cammino che importa.
Salve bobmax. Che si vuole ? Esistono due tipologie fondamentali di menti : quelle "puteolari" (strettissime e profondissme come un pozzo) e quelle "oceaniche" (superficiali e vastissime).
Che ciascuno veda di soffrire o di divertirsi con la tipologia mental-intellettuale avuta (in sorte ?) dal proprio destino. Stammi bene e saluti.
Nel definire l'essere in quanto tale possiamo ripetere questa definizione per ogni essere, ma non abbiamo spiegato in questo modo perché' l'essere in genere si presenti in modo replicato, o assimilabile tale, senza che in ciò sembri esserci una necessità.
Viene quindi il sospetto che proprio ''l'assimilabilità'' potrebbe stare alla base della definizione di essere.
Diversamente, alla definizione di essere in quanto tale dovremmo coerentemente aggiungere la complicazione di esseri uguali in quanto uguali e spiegare ogni cosa in questo modo rinunciando all'esercizio logico che pretende di applicarsi a un insieme di ipotesi ristretto al necessario.
Tutto si spiega in quanto è e non c'è altro da spiegare in modo logico. Basta moltiplicare senza limiti le ipotesi, cosa non proibita in sé, ma ingestibile al loro continuo moltiplicarsi.
Anche la distinzione fra fisica e metafisica potrebbe considerarsi da un punto di vista operativo.
La fisica si propone di restringere, usando logica, le ipotesi al necessario. Ma una non può pensare di fare a meno dell'altra.
Ciò che mi infastidisce è la tendenza a moltiplicare le ipotesi senza curarsi del poi, quando le si dovrà gestire.
Non ho preconcetti contro la verità e contro l'essere, compreso quello dell'anima, in quanto tale, finché li si riesce a gestire.
Ma quel tempo (felice? Non nichilistico?) è ormai passato, e l'ipotesi del libero arbitrio e dell'anima continuiamo a formularle con termini ''ormai'' inadeguati.
Ci saranno sempre termini inadeguati, anche in nuove possibili formulazioni, ma l'esercizio filosofico consiste nel cambiarli quando ciò si rende necessario, per meglio farli combaciare con la nostra esperienza e le nostre conoscenze, che certamente non sono cose in quanto tali, ma in evoluzione.
Citazione di: bobmax il 05 Aprile 2022, 14:35:48 PMLa fisica, così come la metafisica, si fonda su pochi concetti, ma che fatica farli nostri...
Anni di studio, per quattro banalità, mai possedute del tutto.
Ma non conta quanto si conosce, è il cammino che importa.
Sintesi magistrale.
Bravo, bravo, bravo.
Citazione di: iano il 05 Aprile 2022, 15:35:23 PMUn divenire che si ripete è una costante, finché si ripete.
Quindi non può mai considerarsi in modo assoluto, se non la sua rappresentazione, che, salvo accidentali cancellazioni, rimane.
Se ci limitiamo a distinguere fra essere e divenire, ci perdiamo quell'essere che nasce dal ripetersi del divenire, e quindi il come uno possa generarsi dall'altro.
Ma se il divenire in questo caso è l'essere non può essere una costante ripetitiva perchè incepperebbe come un disco incatato. Il tratto distintivo dell essere , invece, è che si staglia in innumerevoli possibilità di essere. Posso essere buono o cattivo, o quando si dice " quello è fuori di sè" oppure "quando ho detto quelle cose non ero in me" . Guarda la vita come si presenta ai tuoi occhi, guarda il modo in cui le persone usano le parole.
Detto fra me e te un centinaio di persone che leggeranno a me non interessa sapere cosa c'è di assolutamente costate, forse la luce è una costante , forse perchè non sappiamo ancora bene cosa succede alla velocità della luce quando viene risucchiata da un buco nero. Ma di sicuro l'io non è una costante, l'io è sempre a rischio di venire sopraffatto da un teatro di demoni che stanno sotto la soglia della coscienza. Ma se pensiamo all anima come una fonte di energia libera che appunto anima l'essere. E se sappiamo che l energia non si crea ne si distrugge, allora forse possiamo intuire l'idissolubilità dello Spirito (che è un ulteriore livello dell anima, che è energia informata) al degrado della materia.
Salve Alberto Knox. Citandoti : " E se sappiamo che l energia non si crea ne si distrugge, allora forse possiamo intuire l'idissolubilità dello Spirito (che è un ulteriore livello dell anima, che è energia informata) al degrado della materia".
Infatti lo spirito altro non è che un'anima (una forma) dotata della capacità di volere (al minimo, di una volontà di comunicare)............... (cioè di una coscienza). Saluti.
Ho sul tavolo una scatola di cartone. Godo della compagnia di un gatto. Entrambi vediamo la scatola , lui la vede in un certo modo , io in un altro. Ci fosse un granchio sul tavolo la vedrebbe in un terzo modo. La scatola apparirebbe quindi in tre modi diversi ( mi fermo qui ma possiamo andare avanti all'infinito .... mia moglie che e' miope , una rondine , ecc ecc) Ognuno di noi la vede nel modo piu' " conveniente" ossia piu' consono alla propria sopravvivenza ( evoluzione). E' incontrovertibile che la scatola appare , sotto l'apparenza c'e' qualcosa che io chiamo scatola e che il gatto chiama ( chiamerebbe se gliela lasciassi) cuccia. Cioe' esiste e poi appare. Ora , la scatola era l'imballaggio di un paio di scarpe da corsa che mi sono regalato ordinandole on line. Dopo aver "cacciato" il gatto dalla sua nuova cuccia , la faccio a pezzi in quanto imballaggio che non mi serve piu'.
La moltitudine di prima ( o meglio il granchio che nel frattempo e' arrivato , il gatto ed io) percepisce dei pezzi di cartone che appaiono diversi a tutti e tre ........ ancora apparire quindi , ma sotto l'apparenza ci sono i rottami dell'imballaggio delle mie scarpe da corsa. Il gatto non la potra' piu' usare come cuccia quindi mi domando : Perché "andare sempre oltre" utilizzando argomentazioni "fantastiche?"
Citazione di: Ipazia il 05 Aprile 2022, 15:19:24 PMCitazione di: bobmax il 05 Aprile 2022, 15:06:47 PMQuando parliamo di anima, la distinzione tra animato (con anima) e non animato (senza anima) sottintende la presenza della libertà oppure no.
Perché l'ente animato, che non abbia altra possibilità di agire così come agisce, non si differenzia dall'ente inanimato che non agisce: entrambi non hanno anima.
Ma allora attribuire un'anima non deriva dal constatare caratteristiche animate, perché è una attribuzione forzata: la libertà è indimostrabile.
L'anima, come ho cercato di dire nella discussione "L'anima e il corpo", è una invenzione dell'amore. Di per sé non esiste.
L'argomento è simile alla conclusione di Aristotele sulla natura dello schiavo: non avendo la libertà non poteva dirsi umano, ma veniva assimilato agli animali da soma.
Mischiare biologia, etologia, condizioni sociali e metafisica non è buona igiene filosofica. Si ottengono solo frullati a la carte.
Libertà è un concetto assai opinabile; declinabile diversamente a seconda del contesto di applicazione: metafisico, politico, biologico, etc.
Resterei sul concetto, antico e moderno, di psiche e sulle discipline psicologiche, per evitare sentieri interrotti che portano ad abissi insuperabili, laddove si arresta pure la ragione.
In realtà l'auto-movimento non è la stessa cosa del movimento libero, e spesso gli antichi Greci identificavano l'animato come
ciò che si muove senza essere mosso da altri, e non già come ciò che si muove, in assoluto, liberamente.
Una cosa può auto-muoversi secondo la sua propria natura, quindi auto-muoversi in modo autonomo, ma non esattamente libero.
Stante il significato di autonomia, come sottomissione alla sola legge che spontaneamente ci si è auto-dati, differente dal campo semantico di sottomissione all'ordine delle cose, o all'ordine delle persone.
Secondo me, se si assume che il fine della vita è la riproduzione, essere ancora e ancora e ancora, senza scopo, si può in senso filosofico "vedere" la cosiddetta libertà, che in teoria dovrebbe essere propria del vivente, sfumare in quella che è semplice indeterminazione, indeterminazione propria del vivente, laddove indeterminazione non è la stessa cosa, di libertà.
Un ente indeterminato, sfumato nella sua stessa zona grigia di indeterminazione, in linea generale, si riproduce meglio, di uno assolutamente determinato. Per l'ente indeterminato, rispetto a quello determinato, ci sono più possibili unità di simili che "corrispondono" ad una approssimazione "vitalmente funzionale" dell'uguale; anzi, guardando la natura dal punto di vista dell'eternità, l'ente indeterminato, più che avere maggiore facilità a compiere l'atto di riprodursi, è già, riprodotto meglio, più diffuso, più presente, e quindi più
vitale.
Gli indeterminati hanno maggiore possibilità di
somigliarsi, prescindendo dall'esistenza stessa di un
uguale, e quindi di soddisfare l'anelito infinito di onnipresenza e riproduzione della vita.
Salve a tutti. Certo io non ho capito il presupposto sul quale si è basato l'amico Alberto nel proporre il quesito "da dove viene l'anima?".
Chiedersi/chiedere da dove viene ciò che nessuno è mai riuscito a definire in modo chiaro e soprattutto CONDIVISO (oppure sarà questa la volta buona che ci riusciremo ?)...........è come chiedersi da dove viene e dove andrà a finire un carro spinto o trascinato da non si sa che cosa.
Certo, come passatempo il quesito potremo aggiungerlo a "Ma perchè esiste il qualcosa anzichè il nulla", poi anche a "Dio esiste o non esiste?" ed infine a "E'nato prima l'uovo o la gallina". Saluti ed auguri.
Citazione di: atomista non pentito il 06 Aprile 2022, 12:59:54 PMHo sul tavolo una scatola di cartone. Godo della compagnia di un gatto. Entrambi vediamo la scatola , lui la vede in un certo modo , io in un altro. Ci fosse un granchio sul tavolo la vedrebbe in un terzo modo. La scatola apparirebbe quindi in tre modi diversi ( mi fermo qui ma possiamo andare avanti all'infinito .... mia moglie che e' miope , una rondine , ecc ecc) Ognuno di noi la vede nel modo piu' " conveniente" ossia piu' consono alla propria sopravvivenza ( evoluzione). E' incontrovertibile che la scatola appare , sotto l'apparenza c'e' qualcosa che io chiamo scatola e che il gatto chiama ( chiamerebbe se gliela lasciassi) cuccia. Cioe' esiste e poi appare. Ora , la scatola era l'imballaggio di un paio di scarpe da corsa che mi sono regalato ordinandole on line. Dopo aver "cacciato" il gatto dalla sua nuova cuccia , la faccio a pezzi in quanto imballaggio che non mi serve piu'.
La moltitudine di prima ( o meglio il granchio che nel frattempo e' arrivato , il gatto ed io) percepisce dei pezzi di cartone che appaiono diversi a tutti e tre ........ ancora apparire quindi , ma sotto l'apparenza ci sono i rottami dell'imballaggio delle mie scarpe da corsa. Il gatto non la potra' piu' usare come cuccia quindi mi domando : Perché "andare sempre oltre" utilizzando argomentazioni "fantastiche?"
Buongiorno Atomista
perché, in ogni caso, c'è sempre un osservatore. In più, c'è un osservatore consapevole che ci sono vari osservatori con diversi punti di vista. C'è quindi un'anima auto-consapevole di se stessa e della possibilità di infiniti punti d'osservazione. Consapevole perciò che il suo è solo un punto d'osservazione, osservando così se stessa che osserva. L'intelligenza, prodotto dei sensi, diventa un oggetto d'osservazione dell'anima consapevole, su cui esercita la propria volontà, che è la caratteristica dell'anima che agisce attraverso il corpo.
Sono d'accordo ma l'essere osservatore consapevole (di tutto cio' di cui si puo' essere consapevoli) non cambia il "sottostante". Correggimi se sbaglio , ma questo , a mio parere , connota l'inutilita' di "pseudo" ricerche piene di elucubrazioni ma vuote di concretezza.
Buondì atomista non pentito
Dal lato pratico, delle cose che dobbiamo fare per tirare avanti tutti i giorni, pare così, sono d'accordo.La consapevolezza dell'anima però non è inerte. Se il "sottostante", compresa l'intelligenza, sta, per esempio, per fucilare un nemico (per stare sulla cronaca) e la trova cosa razionale da fare, essendo per l'appunto un nemico pericoloso che, se lasciato libero, può a sua volta uccidere, ecc. In più sente odio per questo nemico che ha commesso crimini, ecc. Però, se la consapevolezza dell'anima irrompe improvvisamente e dice (non dicendo verbalmente, è più una specie di soffio interiore/afflato intuitivo, qualcosa che sconvolge l'attimo, o non so bene dire cosa):"Cosa stai facendo?". Ecco che il sottostante letteralmente sparisce, anche se per un attimo, per poi tornare all'assalto con le sue risposte razionali, per potersi imporre sull'anima, per manifestare il suo lato diabolico, per soddisfarsi. Così l'anima è in conflitto con la sua manifestazione sensoriale. Più è consapevole di questo conflitto, tra ciò che la mente vuole fare, con tutto il carico d'angoscia e di odio tipico, e ciò che invece l'anima sente che è giusto fare, più ha possibilità di cambiare l'azione stessa. Questa "irruzione" dell'anima la si avverte come qualcosa di inaspettato, che non segue il corso solito dei pensieri, emozioni,ecc. All'improvviso c'è un totale ribaltamento ed è come se la mente "sparisse" per un attimo. Se il lavorio del cervello, il brusio ininterrotto che ci segue/perseguita tutto il tempo, è paragonabile ad un corso d'acqua che fluisce continuamente, senza sosta, l'irruzione dell'anima è come una diga dove tutto si infrange e subito si placa. E così si ha un'intuizione e finalmente una consapevolezza dell'assurdità del lavoro "meccanico" del cervello. Del fatto che in realtà non agisce, ma bensì reagisce al mondo. L'anima è consapevole, in quei momenti, di essere incatenata al mondo, proprio per mezzo dell'attività dei sensi e del cervello costruito su questi.
Citazione di: Alexander il 07 Aprile 2022, 11:31:40 AMBuondì atomista non pentito
Dal lato pratico, delle cose che dobbiamo fare per tirare avanti tutti i giorni, pare così, sono d'accordo.La consapevolezza dell'anima però non è inerte. Se il "sottostante", compresa l'intelligenza, sta, per esempio, per fucilare un nemico (per stare sulla cronaca) e la trova cosa razionale da fare, essendo per l'appunto un nemico pericoloso che, se lasciato libero, può a sua volta uccidere, ecc. In più sente odio per questo nemico che ha commesso crimini, ecc. Però, se la consapevolezza dell'anima irrompe improvvisamente e dice (non dicendo verbalmente, è più una specie di soffio interiore/afflato intuitivo, qualcosa che sconvolge l'attimo, o non so bene dire cosa):"Cosa stai facendo?". Ecco che il sottostante letteralmente sparisce, anche se per un attimo, per poi tornare all'assalto con le sue risposte razionali, per potersi imporre sull'anima, per manifestare il suo lato diabolico, per soddisfarsi. Così l'anima è in conflitto con la sua manifestazione sensoriale. Più è consapevole di questo conflitto, tra ciò che la mente vuole fare, con tutto il carico d'angoscia e di odio tipico, e ciò che invece l'anima sente che è giusto fare, più ha possibilità di cambiare l'azione stessa. Questa "irruzione" dell'anima la si avverte come qualcosa di inaspettato, che non segue il corso solito dei pensieri, emozioni,ecc. All'improvviso c'è un totale ribaltamento ed è come se la mente "sparisse" per un attimo. Se il lavorio del cervello, il brusio ininterrotto che ci segue/perseguita tutto il tempo, è paragonabile ad un corso d'acqua che fluisce continuamente, senza sosta, l'irruzione dell'anima è come una diga dove tutto si infrange e subito si placa. E così si ha un'intuizione e finalmente una consapevolezza dell'assurdità del lavoro "meccanico" del cervello. Del fatto che in realtà non agisce, ma bensì reagisce al mondo. L'anima è consapevole, in quei momenti, di essere incatenata al mondo, proprio per mezzo dell'attività dei sensi e del cervello costruito su questi.
Questo ragionamento pare fatto su misura d'uomo, ma come sappiamo , tutti gli esseri viventi sono animati, cioè hanno un anima. Ciò che cambia è il livello o i gradi di coscienza degli esseri viventi. Forse questi livelli o gradi di coscienza sono livelli dell anima. Questa in noi è il Nus , che i Greci indicavano riguardo a quello stato in cui l'essere umano giunge ad essere libero dalle determinazioni biologiche e ambientali sia nel bene che nel male. Noi siamo un prodotto dei geni e dell ambiente , senza geni e senza ambiente noi non saremmo ok? ma in noi abbiamo la possibilità di essere liberi dalle determinazioni biologiche e ambientali.
Abbiamo una fervida immaginazione. Come cantava De André: "possiamo decidere i mondi sui quali guardare". E quanto più il mondo reale appare insoddisfacente alla nostra anima/psiche, tanto più ne inventiamo di nuovi: con l'immaginazione, la chimica e la tecnologia.
I poeti, e gli artisti in generale, (poiesis vuo dire creare) sono i maestri dei mondi percepiti e inventati dall'immaginazione, che è appunto l'immagine del mondo creata dalla psiche umana gettata nel flusso incessante del divenire laddove l'essere, come canta Guccini , è "sempre uguale e sempre diverso". Sempre uguale nel vivere il proprio costante mutare nel tempo.
Come la nicciana stella danzante, partorita dal caos, sconfitto dal rigore armonico della danza, supremo controllo sul, e affermazione del, proprio essere ; che non cede alla bruttezza, ma indica la via salvifica della bellezza: del corpo pensante e agente, dell'anima vedente e senziente.
Citazione di: Ipazia il 09 Aprile 2022, 07:48:27 AMCome la nicciana stella danzante, partorita dal caos, sconfitto dal rigore armonico della danza, supremo controllo sul, e affermazione del, proprio essere ; che non cede alla bruttezza, ma indica la via salvifica della bellezza: del corpo pensante e agente, dell'anima vedente e senziente.
Sarà buona cosa e utile al lettore parlare di questa via salvifica della bellezza...chi vuole essere il primo?
forse ci avete pensato, o forse non abbastanza a come continuare questo importante discorso di cui Ipazia ne ha tracciato l'essenza. Cosa vuol dire:
Citazione di: Alberto Knox il 09 Aprile 2022, 19:29:49 PMaffermazione del, proprio essere ; che non cede alla bruttezza, ma indica la via salvifica della bellezza
di quale bruttezza sta parlando e di quale bellezza?
Non voglio presentare nessuna tesi al riguardo, a me quello che interessa è suscitare il dibattito.
Quello che sento , come iportante in quelle parole è arrivare a quella zona di confine e avere spazio dentro di me per le ragioni del sì e per le ragioni del no, per le ragioni che dicono sì alla vita e per le ragioni che dicono no alla vita. Positività e negatività. é bello vivere? certo che è bello, la vita...provaca dolore? sì, anche quello. Da una parte di questo confine abbiamo, gioia, bellezza, salute vivacità, amore , fratellanza. Dall altra parte vedo Razzismo, violenza, intolleranza, guerra, odio, sangue, dolore, dolore innocente, malattie. Se mi metto da un punto di vista solamente razionale , io vedo che la mia mente, cade di fronte a questa contraddizione che quando viene vista e viene pensata in filosofia si chiama "antinomia" . E io appartengo a quel filone di pensiero che in Grecia è stato inaugurato da Empedocle, è stato inaugurato da Eraclito. Eraclito dice "Polemos è il padre di tutte le cose" cioè la guerra il conflitto e al contempo dice "la più bella armonia nasce dalla composizione dei contrasti" quindi hai polemos e armonia insieme. Empedocle , parla di "Neikos" e "Philia" dove Neikos è il confiltto, il nemico, l'odio. E Philia è l 'amicizia , l amore. Ed hai così cocordia e discordia. Contesa e intesa . Platone, se leggete "la repubblica" vi imbattete nel mito della caverna .Che cos'è il mondo ? è una caverna . Cosa sono gli uomini? Prigionieri. Bene, andate avanti nei dialoghi di Paltone , leggete il Timeo e vi scontrate con una concezione del mondo che è l'opposto . Che cos'è il mondo? ....è un Dio sensibile. è Divino..il mondo.
Passate a Roma e trovate Plauto che vi parla dell essere umano, cioè di voi che stato leggendo dicendo "homo homini, lupus" l'uomo è un lupo per l 'altro uomo , ha zanne e artigli l'uomo. Bene , 20 anni dopo, un commediografo latino che si chiamava Cecilio Stazio risponde a Plauto dicendo "homo homini, Deus" l'uomo, per l'altro uomo ..è un Dio . E chi ha ragione? la vostra visione della storia e del mondo che cosa vi dice? ...Kant, formalizza tutto questo nell antinomia della ragion pura , nell antinomia della ragion pratica e Hegel quando era giovane che era ancora sotto l'influenza di Kant (perchè dopo cambierà idea) in una delle tesi del dottarato recita così " contradictio est regula veri, non contradictio falsi" la contraddizione è la regola del vero, la non contraddizione , del falso. E capite che non è qualcosa che riguarda la logica mediante cui i pensieri vengono prodotti . Perchè è chiaro che i pensieri non possono essere contradditori. A cosa rimanda questa contradictio ? alla vita , che è bella ..e dolorosa. E tu cammini sul confine. Concludo con una citazione di Neils Bhor, uno dei padri della meccanica quantistica che dice così " Ci sono due tipi di verità , le verità semplici, il cui opposto è chiarmente falso. E le verità profonde , il cui opposto, è un altra verità" è non c'è niente di più profondo che riguarda la vita, il nostro essere qui. Però , e concludo, c'è una via a cui possiamo fare riferimento, camminare su quel confine attraverso la via , la via della bellezza. Che cosa vuol dire? vuol dire camminare non solo con la ragione. Conosco intellettuali che hanno fatto della ragione il loro ethos esistenziale che esercitato la ragione ma non camminano. Non cammini perchè non lo sai da che parte devi mettere il piede , dici è giusto che lo metta qui ma è anche giusto che la metta là .Pesi e soppessi i vari pro e contro senza mai venirne davvero a capo dei vari poli mediante cui l'esistenza si svolge , e sei fermo. E quindi dov'è la spinta per camminare? perchè si tratta di camminare in quella via che indicava Ipazia, si tratta di muoversi, la vita è movimento, una definizione della morte che da Schrodinger è "Equilibrio termodinamico" la vita è dis-equilibrio è dinamismo, movimento, chi si ferma è perduto. E dove la trovi tu, l energia per camminare?
La bellezza sta nel territorio dell'arte, punto d'incrocio, agorà, tra ragione e sentimento. L'arte esplica la funzione creativa della psiche e ovunque si applichi eleva il livello estetico del vivere. Nel contempo rende un servizio all'etica indicando la giusta via, più di tutti gli imperativi categorici e i canoni della metafisica. L'arte materializza la sfera emotiva fornendole una forma capace di stimolare la parte razionale della psiche. Una forma in cui l'io si può distendere con legittimo orgoglio, mente sale i gradini del Parnaso, con le ali di Mercurio ai piedi, per i più talentuosi, e con tanta fatica per chi dispone solo di buona volonta. Ma alla fine, l'opera d'arte della propria vita non è negata a nessuno che l'abbia meritata, avendo, come da novella evangelica, gestito bene i propri talenti.
Citazione di: Ipazia il 13 Aprile 2022, 22:24:33 PML'arte esplica la funzione creativa della psiche e ovunque si applichi eleva il livello estetico del vivere.
vale a dire, l'arte è nutrimento per l anima. Ho detto infatti che bisogna camminare nella vita. E per camminare mi devo nutrire. Il nutrimento per il corpo sono le proteine, le vitamine, i carboidrati ecc . Poi anche la psiche ha bisogno di nutrimento , e come si nutre la mente? di emozioni , per questo ascoltiamo la musica, per questo leggiamo un libro o guardiamo un film, per questo camminiamo nella natura o ci incontriamo con gli amici o quando ci innamoriamo. Per nutrire la mente e come nutriamo il corpo in modo sano per stare bene, altrettanto nutriamo bene la mente per stare bene. E poi c'è un ulteriore aspetto, che è quello dell anima , anche l anima si nutre e di cosa si nutre l anima? Per me il nutrimento dell anima è il guardare ciò che c'è di bello , che non è solo l'arte dei dipinti delle sculture , ma guardando ciò che c'è di bello nel mondo in modo che guardando ciò che c'è di bello nel mondo posso sostenere il dolore che in certi momenti della vita possono succedere o più semplicementi di momenti di difficoltà nella vita. Se mi privassi di questo nutrimento sarei in balia della negatività . Scusate ma voi a cosa guardate per andare avanti? alle cose belle ? o alle cose brutte? è chiaro che l anima si nutre delle cose belle. Certo senza mai dimeticare che noi andiamo avanti , il mondo va avanti perchè dietro qualcuno è caduto , che c'è sofferenza , che ci sono persone con malattie genetiche , vittime di guerra e bambini che muoiono dilaniati dalle bombe o dalla miseria. Però ecco se c'è una mente che dall alto decide chi cade e chi va avanti, tu cadi, tu no. Capite che è qualcosa di inaccettabile? Cioè io non credo, che il dolore sia causa del peccato o come dice la catechesi che Dio permette il dolore per un bene maggiore. Poi certo, anche nel dolore si può trovare una spinta vitale positiva che ti indica la luce e di conseguenza la bellezza. Ma il dolore non è giustificabile come una colpa da scontare per uscire da una determinata condizione sbagliata o per un bene maggiore. Almeno io la penso così , io non sono nessuno per dire che è così o non è così. Dico che la mia coscienza mi dice che se il mondo è basato su questo meccanismo secondo cui il bene di qualcuno si ottiene attraverso il male di altri , ecco io dico di No. Io faccio come faceva Ivan Karamazov nella famosa pagina della rivolta dove dice "restituisco il biglietto" Non è Dio che non so accettare diceva è il mondo, è questo mondo che non so accettare caro Alyosha diceva l'ateo Ivan al fratello credente .
Buongiorno a tutti
Proprio la difficoltà di accettare il mondo mi sembra indicare che l'anima "non è di questo mondo" (cit.). Se l'anima fosse una semplice emanazione del corpo, e quindi del mondo, non dovrebbe manifestare alcun disagio in esso. L'anima nel suo nucleo più intimo si potrebbe definire come quel qualcosa che è consapevole della propria morte nel mondo. Sa che accadrà e perciò diventa soggetto metafisico, come direbbe Schopenhauer, in quanto capace di stupirsi di fronte alla realtà del mondo. La capacità dell'anima di soffrire è profondissima. un abisso che può inghiottire l'universo intero (in senso metaforico). L'anima sa che ciò che vede, sente, tocca, ecc. finirà. Non sappiamo se altri esseri lo sanno, ma noi certamente lo sappiamo. Se poi fossimo gli unici esseri nell'universo a saperlo?
Citazione di: Alexander il 15 Aprile 2022, 09:20:34 AMProprio la difficoltà di accettare il mondo mi sembra indicare che l'anima "non è di questo mondo" (cit.). Se l'anima fosse una semplice emanazione del corpo, e quindi del mondo, non dovrebbe manifestare alcun disagio in esso. L'anima nel suo nucleo più intimo si potrebbe definire come quel qualcosa che è consapevole della propria morte nel mondo.
ma se "non è di questo mondo" di che mondo è? del cielo, settimo cielo, altra dimensione? dimensione metafisica? è chiaro che si ricade alla domanda fuoriviante "da dove viene l'anima?" in questo modo. Ma se si pensa che l anima è un emergentismo dell essere che procede dal basso come soma che diventa bios , diventa vita e poi diventa vita zoologica e poi diventa vita psichica e continua , non si ferma , c'è un procedere dell essere che continua il lavoro dell essere energia e giunge al "logos" che è la ragione . e poi continua! il procedere dell essere arriva a quello che i Greci indicavano riguardo a quello stato in cui l'essere umano giunge ad essere libero dalle determinazioni biologiche e ambientali sia nel bene che nel male e questo è un ulteriore livello dell anima . Ecco la mela di Adamo della conoscienza del bene e del male , c'è una grande verità dietro la metafora di Adamo ed Eva. Che l'uomo giungendo al discernimento di ciò che bene e ciò che è male ha sancito il propio dramma esistenziale , ecco perchè delle antinomie ecco perchè risulta difficile accettare il mondo , ecco perchè è anche lecito dire "restituisco il biglietto" ma è anche lecito dire "no, non lo restituisco, cammino sul confine e guardo alla bellezza , che è il nutrimento dell anima" questa bellezza è l arte, è la fiducia nel prossimo, l'amore, la gioia , i figli , la profondità spirtuale di una religione , il coltivare una vita spirituale senza attaccarsi a nessuna religione ma abbracciandole tutte, per vedere cosa esse hanno da insegnare, estrarne l'essenza.
Citazione di: Alberto Knox il 15 Aprile 2022, 12:17:18 PMil coltivare una vita spirituale senza attaccarsi a nessuna religione ma abbracciandole tutte, per vedere cosa esse hanno da insegnare, estrarne l'essenza.
Ecco , questo lavoro è precisamente ciò che costituisce il mio coltivare una vita Spirituale .
Buon pomeriggio Alberto Knox
I miei 2 cents :)
L'anima non può essere di un "altro mondo" in quanto questo è un mondo, ciò che esiste in uno spazio e in un tempo, e l'anima non può essere determinata secondo queste categorie. L'anima è il mondo non-è, in quanto il mondo diviene nello spazio e nel tempo, movimento che non è dell'anima, Diventa perciò assurdo parlare anche di mondo-dietro-il-mondo, come se l'anima provenisse e ritornasse da un'altra riva di un fiume. Questo è un ragionamento mondano. E' ciò che non-è che sta sulle rive, non ciò che non ha bisogno di alcuna sponda. Viene usata la definizione di essenza spirituale, soffio, ecc. Termini forse utili per stabilire una differenza qualitativa, ma certamente solo se li intendiamo come una convenzione linguistica che ci siamo dati. Hai citato Adamo e Eva: prima di loro simbolicamente Genesi parla dello spirito che aleggiava sopra le acque.
«Lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque». (Genesi 1:1-25)
E' interessante notare come non Dio, ma la Spirito di Dio, aleggiava (dava vita) sulle acque. E' di questo spirito che noi facciamo esperienza e che mezz'ora fa, simbolicamente, i cristiani ricordano sulla croce. E' con questo spirito, aleggiante e vivificatore, che noi siamo in comunione (insieme).
Citazione di: Alexander il 15 Aprile 2022, 09:20:34 AMBuongiorno a tutti
Proprio la difficoltà di accettare il mondo mi sembra indicare che l'anima "non è di questo mondo" (cit.)?
Invece è proprio questa difficoltà a dimostrare che siamo soggetti autocoscienti di questo mondo. Ovvero di un mondo reale evolutosi proprio così: morte dei viventi e lotta per la sopravvivenza.
Così è il mondo reale e un'
anima adulta, matura e saggia non può che prendere atto.
Il valore aggiunto, nella sue facoltà, è la mitigazione intelligente di tale dato di fatto. Oppure il suo inferocimento, come più spesso si può constatare.
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Le religioni hanno prodotto molta saggezza, ma anche molta stupidità e malvagità. Tra la saggezza, includerei la pratica morale di saper separare il grano dal loglio. Tale pratica, nel campo ontologico, è meglio attuata dal
metodo scientifico. Il quale, a sua volta, è lerciato assai da interessi promiscui, consapevoli e inconsapevoli, per cui va preso pur'esso con molta cautela e diffidenza.
In campo etico invece è la filosofia, con le cautele di cui sopra, ad avere la supremazia.
Filosoficamente, per me è tutto molto semplice :
- Dio : l'Entità
- l'anima di Dio : la forma dell'Entità
- lo spirito di Dio : la volontà che anima l'anima di Dio, ovvero ciò che anima la forma dell'Entità.
Poi, certo, davanti alla marmitta degli ingredienti si affollano milioni di cuochi che cercano di insaporire - ciascuno a proprio modo - i piatti di cui i credenti son ghiotti.
A piatto preparato, nessuno dei commensali sarà poi in grado di riconoscere gli ingredienti rispetto agli insaporitori, i condimenti, i coloranti, i contorni, le guarniture................
Saluti.
Citazione di: Alexander il 15 Aprile 2022, 09:20:34 AMProprio la difficoltà di accettare il mondo mi sembra indicare che l'anima "non è di questo mondo" (cit.). Se l'anima fosse una semplice emanazione del corpo, e quindi del mondo,
Citazione di: Alexander il 15 Aprile 2022, 15:37:07 PML'anima non può essere di un "altro mondo" in quanto questo è un mondo, ciò che esiste in uno spazio e in un tempo, e l'anima non può essere determinata secondo queste categorie. L'anima è il mondo non-è, in quanto il mondo diviene nello spazio e nel tempo, movimento che non è dell'anima, Diventa perciò assurdo parlare anche di mondo-dietro-il-mondo, come se l'anima provenisse e ritornasse da un'altra riva di un fiume. Questo è un ragionamento mondano. E' ciò che non-è che sta sulle rive, non ciò che non ha bisogno di alcuna sponda.
Scusa , non capisco il ragionamento ...non è del mondo ma è del mondo , ma l anima è il mondo non-è? .
come fai a dire qualcosa riguardo a ciò che non-è?
Citazione di: Alberto Knox il 15 Aprile 2022, 23:43:12 PMScusa , non capisco il ragionamento ...non è del mondo ma è del mondo , ma l anima è il mondo non-è? .
come fai a dire qualcosa riguardo a ciò che non-è?
Non è del mondo in quanto non diviene, come invece diviene il mondo. Non divenendo non viene e non va da nessuna parte: c'è semplicemente. Intendo in questo senso. La sua caratteristica è esserci.
Citazione di: Alexander il 16 Aprile 2022, 17:45:53 PMNon è del mondo in quanto non diviene, come invece diviene il mondo. Non divenendo non viene e non va da nessuna parte: c'è semplicemente. Intendo in questo senso. La sua caratteristica è esserci.
Ora è più chiaro ;) dici che l anima non diviene perchè non invecchia assieme al corpo, questo ci sta come ragionamento .
Citazione di: Alberto Knox il 16 Aprile 2022, 18:00:04 PMOra è più chiaro ;) dici che l anima non diviene perchè non invecchia assieme al corpo, questo ci sta come ragionamento .
Salve alexander.
Son contento che per te la età dell'anima - grazie alla spiegazione di Alberto - sia diventata un affare chiaro.Io, certo, son proprio un caprone. Ma allora, se l'anima non diviene e non invecchia..............quando essa si insedia in un corpo (circostanza che evoca colossali problemi logici che - credo proprio - neppure Alberto saprà chiarirci, e sulla quale quindi è meglio sorvolare).............quando si insedia in un corpo, dicevo, quale età essa anima possiede ? E' anima embrionale ? Neonatale? Infantile? Adulta ? Matura ? Vegliarda ?.
Chiedo quindi ad Alberto ed a te un poco di comprensione per la limitatezza della mia mente. Saluti.
Salve. Scusate. Una piccola postilla per chi si intende di anime.
L'anima individuale dovrebbe essere immortale, dicono. Perciò "dedicata", cioè ce n'è una per tutti coloro che hanno vissuto, che vivono, che verrranno in futuro generati. Interpreto bene ?.
Ma l'anima.................. viene "creata" una ad una al momento della nascita dell'individuo, oppure esiste un "parco anime bell'è pronte" praticamente infinito dal quale ne vengono "sdoganate" o "assegnate" solo quelle necessarie a "coprire" i nuovi nati che vengono via via partoriti ?.
E poi : se l'anima viene "creata".........in che modo ciò avviene ? L'anima viene da Dio tratta da sè (è un pezzo di divinità trapiantato su di un corpo umano).......oppure Dio è in grado di crearla dal nulla ?.
So bene che le risposte a simili miei candidi quesiti le conoscono anche i bambini ma, abbiate pazienza, non trovo bimbi nel dintorni. Saluti.
Citazione di: viator il 16 Aprile 2022, 19:15:46 PMSo bene che le risposte a simili miei candidi quesiti le conoscono anche i bambini ma, abbiate pazienza, non trovo bimbi nel dintorni. Saluti.
l anima non viene da Dio, viene dall evoluzione materia, energia e informazione
Provate a pensarci, cosa succede quando ti trovi di fronte un essere umano che depotenzia il propio ego e si mette al servizio per aiutare il prossimo, che non sta coi più forti ma sta dalla parte dei deboli, dei poveri , degli emarginati sociali? ti trovi di fronte ad una persona che vale di più o che vale di meno rispetto a chi occupa le posizioni di successo e di potere? il più delle volte ti trovi di fronte a belle persone, anzi, ti trovi di fronte alla manifestazione più bella dell essere umano. E non solo, ti trovi di fronte a persone che non si spersonalizzano, propio perchè fanno tacere l'ego e lo mettono in rapporto con qualcosa di più grande di sè assumono un tratto dstintivo ,un modo di essere che è tutto loro , inconfondibile, unico. Forse lo si capisce meglio paragonandolo con gli artisti, abbiam parlato di Dostoevskij , di Leopardi ma potremmo parlare di Bach, di Beethoven di Raffaello .Chi ha un minimo di competenza li riconosce al volo. Cioè tu immediatamente riconosci Michelangelo e vedi che è tutt altra cosa rispetto a Raffaello se appena appena hai un pò di infarinatura. Riconosci il tratto, lo stile e così anche nelle persone, più le persone sono meno egocentriche e si sentono al cospetto di qualcosa di più grande di sè più il loro stile sale e diventa inconfondibile.
è la distinzione che dobbiamo fare fra ego e sè . Il fatto che facciamo tacere l'ego non significa che mortifichiamo la dimensione dentro di noi che è la dimensione della coscienza libera (che è il lavoro più prezioso dell universo) . La coscienza libera ci può essere solo se c'è un sè che prende le decisioni e che sa giudicare (Luca 12 ; 56 Gesù insegna "Perchè non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?) e chi lo fa, a partire da Socrate è ancora lì, a dare energia alle nostre esistenze.
Chi dice di non intendersi d'arte conosce molto poco se stesso.