E se gli angeli fossero di nuovo in guerra? Ovvero e se la loro guerra ci richiamasse di nuovo come giudici della battaglia.
Vademecum fantastico per quest'anno solare. Ok il sabbath è Ottobre, ma ci siamo capiti. (i pochi che possono capire ovvio)
E tutto iniziò come sogno, e poi si sta lentamente trasformando nella seduzione dello gnosticismo, ossia un viaggio fantastico sulle visione degli apostoli del passato.
Giovanni certo, ma sopratutto credo gli apocrifi sia del vecchio che del nuovo testamento.
L'analizzante fantastico è un discepolo che pensa alla legge ebraica, e questo sarebbe un grande Però.
Il cristianesimo? E se Ratzinger fosse uno studioso di San Bonaventura, e se San Bonaventura vedesse la gnosi?
E questo è un grosso però, lo seguirò solo a latere.
Citazione di: green demetr il 02 Settembre 2019, 02:11:33 AM(i pochi che possono capire ovvio)
Questo topic è incomprensibile, ma non è un problema dei lettori, se si apre un topic si spiega quello che si vuole dire solitamente.
ciao Green,
La battaglia è in atto,fino agli "ultimi giorni".
Allo gnosticismo, una pluralità di studiosi , hanno dato innumerevoli descrizioni e definizioni,
rendendolo invece di più chiaro, ancor più misterico,oscuro.
Sicuramente l'influenza gnostica non solo ha influito sul cristianesimo nei primi secoli, i cosiddetti Vangeli apocrifi, sono quasi tutti influenzati da una certa visione gnostica. Ma i Mandei e forse prima Nazareni, Giovanni il Battista, Esseni,ecc., mostrano un periodo d idecadenza all'avvento di Gesù, e parecchie "sette".
Se lo gnosticismo ha avuto influenza sul cristianesimo, ne ha avuta meno nell'ebraismo ortodosso......ma il libro "apocrifo" di Enoch, le visioni dei profeti Daniele ed Ezechiele(quando gli ebrei furono deportati dai babilonesi.........)
San Bonaventura è un dottore della chiesa, contemporaneo a San Tommaso d'Aquino.
Penso che tu sappia che fosse un francescano, e vissero la diaspora fra "secolari" e "minori".
Un personaggio ancor più "chiave"fu Gioacchino da Fiore,antecedente di poco a Bonaventura; questo mi interesserebbe se Ratzinger lo ha studiato e cosa ne ha tratto.
Gioacchino credeva nella suddivisone storica definendo il periodo del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo(il tempo moderno...) .
Gioacchino a mio parere, ma non solo mio(Voegelin addirittura ne addebita un immanentismo) ha influenze gnostiche
Citazione di: InVerno il 02 Settembre 2019, 14:25:36 PM
Citazione di: green demetr il 02 Settembre 2019, 02:11:33 AM(i pochi che possono capire ovvio)
Questo topic è incomprensibile, ma non è un problema dei lettori, se si apre un topic si spiega quello che si vuole dire solitamente.
Intendevo dire che l'anno solare nel mondo pagano parte dall'esbat di ottobre. Niente di difficile ;)
Citazione di: paul11 il 02 Settembre 2019, 15:54:36 PM
ciao Green,
La battaglia è in atto,fino agli "ultimi giorni".
Allo gnosticismo, una pluralità di studiosi , hanno dato innumerevoli descrizioni e definizioni,
rendendolo invece di più chiaro, ancor più misterico,oscuro.
Sicuramente l'influenza gnostica non solo ha influito sul cristianesimo nei primi secoli, i cosiddetti Vangeli apocrifi, sono quasi tutti influenzati da una certa visione gnostica. Ma i Mandei e forse prima Nazareni, Giovanni il Battista, Esseni,ecc., mostrano un periodo d idecadenza all'avvento di Gesù, e parecchie "sette".
Se lo gnosticismo ha avuto influenza sul cristianesimo, ne ha avuta meno nell'ebraismo ortodosso......ma il libro "apocrifo" di Enoch, le visioni dei profeti Daniele ed Ezechiele(quando gli ebrei furono deportati dai babilonesi.........)
San Bonaventura è un dottore della chiesa, contemporaneo a San Tommaso d'Aquino.
Penso che tu sappia che fosse un francescano, e vissero la diaspora fra "secolari" e "minori".
Un personaggio ancor più "chiave"fu Gioacchino da Fiore,antecedente di poco a Bonaventura; questo mi interesserebbe se Ratzinger lo ha studiato e cosa ne ha tratto.
Gioacchino credeva nella suddivisone storica definendo il periodo del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo(il tempo moderno...) .
Gioacchino a mio parere, ma non solo mio(Voegelin addirittura ne addebita un immanentismo) ha influenze gnostiche
Si, più sono gli analizzanti gnostici meglio è. D'altronde è proprio dalla differenza sempre in atto degli analizzanti che prendono forma i discorsi più interessanti.
Sto leggendo Pereira nella prefazione ai testi alchemici usciti per i tipi della mondadori.
Certamente il discorso cristiano che in verità è gnostico, inizia proprio da gioacchino da fiore, per poi proseguire con bonaventura che sostanzialmente ribalta completamente la visione francescana, in favore di una regola.
mi pare gli studi su questo concordino sia in sede di studi gnostici che teologici cristiani.
La ripresa contemporanea di Ratzinger è molto interessante, a dire di una urgenza di confronto del cristianesimo alternativa a quello con la chiesa nuova di matrice protestante, e sicuramente più intensa rispetto alle derive delle chiese evangeliche pentacostali americane che si basano sempre più a richiami suggestivi irrazionali.
Naturalmente il percorso è lungo, ma vale credo la mia attenzione.
So benissimo che il cristianesimo primitivo è un ribollire di sette, ma anche di pensiero e innovazione.
Non vorrei soffermarmi troppo su quello però. Il discorso generale su quello è assai complesso, inoltre c'è già un forum italiano che lo tratta in maniera mi pareva assai competente.
Penso di tracciare una sorta di sentiero al suo interno.
Salve Green Demetr.
"Per i pocho che possano capire" secondo me è espressione assai pericolosa per un un Forum come il nostro.
Cinquecento iscritti, un quindicina di utenti veramente attivi.........togliamone cinque o sei insufficientemente alfabetizzati (vedi me), poi altri cinque o sei di distratti............ si fa presto a fare zero invece che pochi ! A meno che tu scriva per ragioni narcisistiche. Saluti.
Citazione di: green demetr il 02 Settembre 2019, 17:12:02 PM
Citazione di: paul11 il 02 Settembre 2019, 15:54:36 PM
ciao Green,
La battaglia è in atto,fino agli "ultimi giorni".
Allo gnosticismo, una pluralità di studiosi , hanno dato innumerevoli descrizioni e definizioni,
rendendolo invece di più chiaro, ancor più misterico,oscuro.
Sicuramente l'influenza gnostica non solo ha influito sul cristianesimo nei primi secoli, i cosiddetti Vangeli apocrifi, sono quasi tutti influenzati da una certa visione gnostica. Ma i Mandei e forse prima Nazareni, Giovanni il Battista, Esseni,ecc., mostrano un periodo d idecadenza all'avvento di Gesù, e parecchie "sette".
Se lo gnosticismo ha avuto influenza sul cristianesimo, ne ha avuta meno nell'ebraismo ortodosso......ma il libro "apocrifo" di Enoch, le visioni dei profeti Daniele ed Ezechiele(quando gli ebrei furono deportati dai babilonesi.........)
San Bonaventura è un dottore della chiesa, contemporaneo a San Tommaso d'Aquino.
Penso che tu sappia che fosse un francescano, e vissero la diaspora fra "secolari" e "minori".
Un personaggio ancor più "chiave"fu Gioacchino da Fiore,antecedente di poco a Bonaventura; questo mi interesserebbe se Ratzinger lo ha studiato e cosa ne ha tratto.
Gioacchino credeva nella suddivisone storica definendo il periodo del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo(il tempo moderno...) .
Gioacchino a mio parere, ma non solo mio(Voegelin addirittura ne addebita un immanentismo) ha influenze gnostiche
Si, più sono gli analizzanti gnostici meglio è. D'altronde è proprio dalla differenza sempre in atto degli analizzanti che prendono forma i discorsi più interessanti.
Sto leggendo Pereira nella prefazione ai testi alchemici usciti per i tipi della mondadori.
Certamente il discorso cristiano che in verità è gnostico, inizia proprio da gioacchino da fiore, per poi proseguire con bonaventura che sostanzialmente ribalta completamente la visione francescana, in favore di una regola.
mi pare gli studi su questo concordino sia in sede di studi gnostici che teologici cristiani.
La ripresa contemporanea di Ratzinger è molto interessante, a dire di una urgenza di confronto del cristianesimo alternativa a quello con la chiesa nuova di matrice protestante, e sicuramente più intensa rispetto alle derive delle chiese evangeliche pentacostali americane che si basano sempre più a richiami suggestivi irrazionali.
Naturalmente il percorso è lungo, ma vale credo la mia attenzione.
So benissimo che il cristianesimo primitivo è un ribollire di sette, ma anche di pensiero e innovazione.
Non vorrei soffermarmi troppo su quello però. Il discorso generale su quello è assai complesso, inoltre c'è già un forum italiano che lo tratta in maniera mi pareva assai competente.
Penso di tracciare una sorta di sentiero al suo interno.
Ciao Green,
mi soffermerei un attimo sul cristianesimo delle origini, quando erano comunità (ribadisco che ecclesia significa assemblea).E' storicamente il movimento più rivoluzionario che abbia mai conosciuto la storia. Hanno ucciso il teorico,San Paolo, che teneva unite le comunità sparse nel mediterraneo, con tradizioni originarie diverse. Hanno ucciso San Pietro, e senza capi storici hanno vinto tutti i poteri e potenti che li perseguitavano e non erano solo i romani.Li hanno massacrati, martirizzati, sterminati, eppure aumentavano. L'istituzionalizzazione nasce dalla constatazione che era impossibile vincerli. L'Editto di Milano,di Costantino è del 313 d. C., è durato trecentoanni prima di essere riconosciuto.
Non può essere solo un concetto salvifico trascendente a dare forza; l'evento del Cristo e il messaggio hanno internamente una potenza mai vista,c'è qualcosa che guida i passi nell'esistenza individualmente che costruisce comunanza socialmente e qualcosa di inviolabile e invincibile interiormente. Ribadisco: Dio almeno nelle origini cristiane è presenza,non assenza.
Citazione di: viator il 02 Settembre 2019, 22:07:32 PM
Salve Green Demetr.
"Per i pocho che possano capire" secondo me è espressione assai pericolosa per un un Forum come il nostro.
Cinquecento iscritti, un quindicina di utenti veramente attivi.........togliamone cinque o sei insufficientemente alfabetizzati (vedi me), poi altri cinque o sei di distratti............ si fa presto a fare zero invece che pochi ! A meno che tu scriva per ragioni narcisistiche. Saluti.
Ovviamente scrivo per ragioni narcisistiche ;D , ma se su 15 utenti almeno uno mi risponde, in questo caso Paul, per me è già un successone, non trovi?
Comunque ho capito quello che intendi. Cercherò di essere il più possibile generalista, a chi volesse porre le domande.
Con Paul magari lascerò in sospeso molte questioni di carattere generale, ma chi volesse può chiederle, se interessato.
Del forum mi piace molto l'idea che è idealmente costruito per essere dialogante, potenzialmente arricchente, ma è un miracolo che non chiuda anche questo.
I tempi sono buj, speriamo mi consentiate di tenere un piede in 2 staffe, un pò di nicchia e un pò generalista.
Al massimo cancellatelo se sono in tanti a lamentarsi!!! ;) ;) ormai il mondo va avanti così.
Infine spero di aver chiarito già sopra la frase infelice "per i pochi che possono capire". Non intendevo che la gente normale non può capire, perchè sono discorsi troppo elevati, intendevo proprio dire che riguardava il concetto che nel mondo pagano l'anno inizia a ottobre ;) e solo i neopagani lo sanno immagino. Essendo tutti noi cristiani in fine dei conti.
ciao! e tu le tue idee ce l'hai e le dici pure bene non fare il modesto! ;) :D
Citazione di: paul11 il 03 Settembre 2019, 00:06:40 AM
Citazione di: green demetr il 02 Settembre 2019, 17:12:02 PM
Citazione di: paul11 il 02 Settembre 2019, 15:54:36 PM
ciao Green,
La battaglia è in atto,fino agli "ultimi giorni".
Allo gnosticismo, una pluralità di studiosi , hanno dato innumerevoli descrizioni e definizioni,
rendendolo invece di più chiaro, ancor più misterico,oscuro.
Sicuramente l'influenza gnostica non solo ha influito sul cristianesimo nei primi secoli, i cosiddetti Vangeli apocrifi, sono quasi tutti influenzati da una certa visione gnostica. Ma i Mandei e forse prima Nazareni, Giovanni il Battista, Esseni,ecc., mostrano un periodo d idecadenza all'avvento di Gesù, e parecchie "sette".
Se lo gnosticismo ha avuto influenza sul cristianesimo, ne ha avuta meno nell'ebraismo ortodosso......ma il libro "apocrifo" di Enoch, le visioni dei profeti Daniele ed Ezechiele(quando gli ebrei furono deportati dai babilonesi.........)
San Bonaventura è un dottore della chiesa, contemporaneo a San Tommaso d'Aquino.
Penso che tu sappia che fosse un francescano, e vissero la diaspora fra "secolari" e "minori".
Un personaggio ancor più "chiave"fu Gioacchino da Fiore,antecedente di poco a Bonaventura; questo mi interesserebbe se Ratzinger lo ha studiato e cosa ne ha tratto.
Gioacchino credeva nella suddivisone storica definendo il periodo del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo(il tempo moderno...) .
Gioacchino a mio parere, ma non solo mio(Voegelin addirittura ne addebita un immanentismo) ha influenze gnostiche
Si, più sono gli analizzanti gnostici meglio è. D'altronde è proprio dalla differenza sempre in atto degli analizzanti che prendono forma i discorsi più interessanti.
Sto leggendo Pereira nella prefazione ai testi alchemici usciti per i tipi della mondadori.
Certamente il discorso cristiano che in verità è gnostico, inizia proprio da gioacchino da fiore, per poi proseguire con bonaventura che sostanzialmente ribalta completamente la visione francescana, in favore di una regola.
mi pare gli studi su questo concordino sia in sede di studi gnostici che teologici cristiani.
La ripresa contemporanea di Ratzinger è molto interessante, a dire di una urgenza di confronto del cristianesimo alternativa a quello con la chiesa nuova di matrice protestante, e sicuramente più intensa rispetto alle derive delle chiese evangeliche pentacostali americane che si basano sempre più a richiami suggestivi irrazionali.
Naturalmente il percorso è lungo, ma vale credo la mia attenzione.
So benissimo che il cristianesimo primitivo è un ribollire di sette, ma anche di pensiero e innovazione.
Non vorrei soffermarmi troppo su quello però. Il discorso generale su quello è assai complesso, inoltre c'è già un forum italiano che lo tratta in maniera mi pareva assai competente.
Penso di tracciare una sorta di sentiero al suo interno.
Ciao Green,
mi soffermerei un attimo sul cristianesimo delle origini, quando erano comunità (ribadisco che ecclesia significa assemblea).E' storicamente il movimento più rivoluzionario che abbia mai conosciuto la storia. Hanno ucciso il teorico,San Paolo, che teneva unite le comunità sparse nel mediterraneo, con tradizioni originarie diverse. Hanno ucciso San Pietro, e senza capi storici hanno vinto tutti i poteri e potenti che li perseguitavano e non erano solo i romani.Li hanno massacrati, martirizzati, sterminati, eppure aumentavano. L'istituzionalizzazione nasce dalla constatazione che era impossibile vincerli. L'Editto di Milano,di Costantino è del 313 d. C., è durato trecentoanni prima di essere riconosciuto.
Non può essere solo un concetto salvifico trascendente a dare forza; l'evento del Cristo e il messaggio hanno internamente una potenza mai vista,c'è qualcosa che guida i passi nell'esistenza individualmente che costruisce comunanza socialmente e qualcosa di inviolabile e invincibile interiormente. Ribadisco: Dio almeno nelle origini cristiane è presenza,non assenza.
Hai centrato uno dei punti cardine che sono emersi nel mio inconscio. Che due sono le scuole, e che entrambe siano in qualche insondabile, per ora, maniera collegate.
Il cristianesimo sta tentando di entrare in contatto con me, e comincio dopo anni di attesa a prendere forma proprio l'idea di presenza Divina.
Dentro di me alberga la teologia negativa, Dio non è.
Ma all'interno di questo mare magnum, vi è un atollo, reale per come dire in un mare di potenziale, che chiede di essere avvistato.
Finora solo il vangelo di Giovanni ha catturato la mia attenzione in maniera commovente.
Recentemente però ho letto alcuni versi del vangelo di Filippo (gnostico anch'esso), proposti da qualche megalomane su youtube.
Che benchè rispecchiassero la megalomania dell'inviante, che potrebbe essere uno degli analizzanti gnostici, ha suscitato in me, ha commosso appunto, l'analista che è in me. Ossia ha smosso il mio essere, e a mia volta mi ha portato ad essere un analizzante. (un analizzante la propria analisi "degli analizzanti gnostici", un filosofo in fin dei conti).
Ecco in questo mio vagare onirico fantastico, è emerso Gesù nella sua forma reale, ossia non umana, ma del tutto mistica: il maestro che distrugge gli eoni.
Ovviamente è una fantasia, ma è l'impatto sul mondo reale che conta.
Ossia il muovere a fede.
In me non vi sono forme panteiste, nel senso che il mio panteismo è esattametne la questione del NOME.
La legge ebraica infatti è semlicemente NON AVRAI ALTRO DIO ALL'INFUORI DI ME.
Come già diversi rabbini hanno sentenziato, il resto della complessa cerimonia ebraica, è una "semplice" derivazione del primo e unico comandamento.
Ma IL NOME, ossia DIO, perchè non può essere pronunciato?
E' a questo punto che come in un domino impazzito subentra la psicanalisi.
Esattamente come nella linguistica perchè ciò che è segno è insieme simbolo e reale. Ossia è ciò che mostra.
In chiave religiosa è ovviamente ciò che forma.
Ma nell'ebraismo è esattamente il NOME, il saper dare NOMI.
Dunque Elohim, il Signore, è nel commentario della Torah orale, esattamente il Signore del NOME.
Ma in psicanalisi e qui arriviamo al dunque, NON ESISTE il NOME DEL NOME.
Chiunque dia nome a DIO diventa automaticamente vittima del fantasma originario, ossia della paura del terrore.
Il terrore del NULLA, il terrore della morte, ossia il non saper dar nome a ciò che è oltre.
La teologia negativa è questa consapevolezza, che non può che essere mistica.
In filosofia diventa semplicemente riflessione dell'originario del fenomeno.
L'originario.
Ora dicevamo del reale.
Come sai in Lacan, il reale, non è mai il reale.
Il reale è il resto che si sottrae al simbolo e al significante.
In telogia dunque non rimane quindi che il nome semplice, senza nominazione, ossia il NON-DIO.
Il non-DIO è il fantasma.
Si chiede la psicanalisi quanti fantasmi può creare l'uomo?
Infiniti.
Fra questi NOMI nominati, ossia fantasma di "x", quale emerge dall'inconscio collettivo?
E' chiaro che il Cristo è il più potente di essi.
Egli incarna il fantasma di un sogno reale, ossia che proviene dalla sottrazione agli altri nomi.
Questo fantasma si chiama salvazione.
Credo che sia questo che ha prodotto il Cristo un insanabile trauma all'interno della coscienza universale umana.
Un trauma di nome salvezza per mezzo suo.
Ossia tramite il suo NOME ossia il nome del fantasma.
IL cristo, il pesce.
Il distruttore di eoni.
Ma egli dice nel vangelo di Filippo, io ho solo procrastinato la fine dei tempi, per dar spazio all'uomo di salvarsi.
Che fa eco dell'apocalisse giovannea.
Come dici tu o Cacciari, l'apocalissi non è da venire, ma è esattamente adesso, ora!
La scelta va fatta già ora.
In questo senso credo che la guerra sia sempre in atto, ossia appunto fino alla fine dei tempi.
La fine dell'eone.
Ossia la fine di un tempo intrapsichico, onirico, delirante.
E' in fin dei conti la traccia ciò che rimane anche a livello storico delle nostre scelta consce, è quello che dice Sini.
La filosofia è la conseguenza di ciò che è stato deciso prima a livello onirico.
Dunque perchè l'eterno significatore (il datore di senso), DIO per volgarizzare, manda segni di fantasmi oltremondani?
perchè ingenera i 72 nomi, ossia i 72 angeli?
che vuol dire che mostra, ciò che va invocato, appunto gli angeli?
Perchè in questa gnosi della lotta fra bene e male, ha dei protagonisti ritenuti reali???
Sarebbe il problema del Nome con la lettera maiuscola, nel senso che sono nomi proprio dati per sottrazione dal simbolo (ossia l'eterno ricondurre umano alla gerarchia politica di senso, alla prigione, alla morte) e del significante (appunto lo stesso nome, che non sia il nome del nome, appunto non esiste alcun DIO, esistono gli Angeli, i giusti, non DIO nella torah).
Potremmo dire il tetragrammaton, se non fosse a mio modo di vedere anche esso un nome, e fu il problema della torah orale, della sua trascrizione nella mishna, gli insegnamenti di mosè, quasi una impellenza sacrilega della stessa legge rispetto ai continui attacchi perpetrati contro gli ebrei, l'unico popolo che aveva capito! Un espediente ritenuto decorso.
Storia ancora di oggi ahimè.
Impossibile parlarne a livello politico, filosofico etc...
Non rimane che il racconto.
Non rimane che la profezia e la fantasia.
Sì caro Paul, accetto volentieri questo atollo! (il guardiano, il salvatore, il distruttore degli eoni, il salvatore dei peccati umani etc..)
Per me come ho tentato di spiegare al mio meglio, è la stessa cosa! Forse nel tuo caso è una profezia, un avvertimento, non saprei, l'indagine continua! ;)
ma ti prego scrivi quant'altro ti venga in mente, anche che non c'entri niente, qualcosa smuoverà sempre.
ancora un abbraccio!
PS: si lo so non ho parlato dei nemici: ma forse non sono nemici, semplicemente la battaglia è la ricerca di senso , il resto della lotta dei nomi: cosa resta di DIO rispetto alla nominazione delle forze benefiche e demoniche che agita il mondo superno? l'altrove?
E' chiaro che ogni nominato ricerca in sè la parola di DIO.
Ogni entità dell'altrove cerca risposte dal PADRE in chiave psicanalitica, e questa è esattamente l'analisi!
ciao Green,
La fantasia è una produzione di immagini, una mimesi. E' negativa se non è deduttiva, se la sua origine è una FORMA , un'essenza, allora bisogna proseguire per il sentiero.
Una fede non è un salto nel vuoto, se c'è una premessa conoscitiva, il sentiero che si è percorso, per arrivare all'altra sponda dove ci spinge la premessa, è perchè non abbiamo totalmente la conoscenza.
Ma in fondo fidarsi non viene da fede? Si tratta di riflettere se le premesse sono razionali o irrazionali.
Il tetragramma YHWA è innominabile, poiché nominare, dare un nome, è segno che ci appartiene.
Il mistero divino è attraversabile solo dalla mistica.
Con tutto il rispetto della psicanalisi, psicologia, psichiatria, un uomo non riesce a conoscere se stesso e nemmeno un altro un uomo, conosce per sintomi, conosce per malattie, non conosce come l'uomo è; il suo essere. Noi umani siamo il "secondo mistero".
La teologia negativa è la consapevolezza che è impossibile conoscere Dio,dargli un nome, dargli appellativi, dargli attributi. E' Oltre...
Il Non-Dio è come il non-essere, è contraddittorio. Perchè rimane la presenza dell'essere comunque, come noi viviamo e siamo esistenza. Noi siamo testimonianza di Dio, proprio perché viviamo. perchè siamo, esistiamo.
Siamo tutti testimoni, anche Cristo. Perchè si dice Antico e Nuovo Testamento?E' qualcosa di eterno che non si dissolve nel divenire.
Ogni uomo è testimone del proprio essere, così che ogni vita non è mai vana: è una signifcazione.
Certo questo viaggio che voglio fare insieme a chi vorrà seguire, non ha nulla a che fare con la psicanalisi.
Nemmeno con la ragione.
Sicuramente però con la Sapienza che spero man mano di ereditare dalla letteratura antica e medioevale in questione, ossia in epoca pre-moderna.
Prima che il soggetto diventasse un problema della ragione, e in cui era la mistica ad abitare le nostre menti, spaventosi orrori ha partorito, ma anche incredibili e affascinanti visioni, che aprono alla vita.
Stavo ragionando su questi ultimi tempi a livello politico.
Certo è quasi una fortuna che il nostro sia un forum poco abitato, non conosciamo ancora il fenomeno degli hater.
Siamo veramente al colasso, non vorrei mai che un sogno non testimoniasse come all'epoca jung testimoniò il sogno di tanti di una nuova guerra mondiale alle porte.
Dai tentativi fascisti delle destre reazionarie (in nome del popolo) europee, all'incredibile politica cinese coram populo, fino ai deliri di onnipotenza che si stanno scatenando nella da sempre insaguninasta penisola arabo-semitica (semmai i termini possano essere assimilabili).
E' davanti a tutti. Come un incubo di violenza senza fine, ci stiamo per immolare anima e corpo.
Nel mio sogno il dies irae segna l'anno 2021....è decisamente troppo.
Anche rispetto all'attacco contro gi ebrei (di nuovo?), non si può più nemmeno iniziare a parlare di quel sapere, che non è un sapere ma è una saggezza.
Di fronte il nemico gnostico. Ormai è certezza, una pratica che si dice sapienziale, ma che non capisce che si tratta di saggezza politica anzitutto, è una pratica aberrante come poche.
E' quasi imbarazzante la situzione che si è creata negli stati uniti, che appoggiano entrambe i movimenti, in maniera segreta ovvio.
Quasi stucchevole la lotta di potere futura.
In mezzo a questi tempi futuri, in cui il pensiero è di nuovo imploso nella religione, che spavento e che orrore!
Ma sopratutto il terrore che il pensiero finisca! Non è accettabile figurare un percorso privato quando il pubblico sta andano alle sue derive più folli e dissenate.
Che sia questa la punizione degli angeli? Non è una punizione, è semplicemente il logico concatenarsi degli eventi.
Non posso doppiare con questo 3d, l'evidenza di una impossibilità (far rinsavire chi usa queste vie per la saggezza, e non per la sapienza), scelgo dunque di chiudere senza neppure aprire alcun dialogo.
E mi arrocco nel mio fortino intellettuale.
Con amarezza estrema.
ciao Green,
La mia personale amarezza, condivisibile con quanto scrivi, è nel constatare la profonda frattura fra pratiche ai diversi livelli (dal funzionario pubblico e l'operatore in fabbrica, allo Stato) correlati alla cultura dominante che ormai è riconducibile fra promesse scientifiche, tecniche che divideranno ancora più le conoscenze (fra chi le pensa e le crea da chi li fruisce e subisce) e un coacervo di pensieri anche filosofici che in nulla impattano sulle teoresi e prassi. Nemmeno il pensiero conta, è obsoleto dai sistemi algoritmici ed euristici; fra poco sarà dichiarato l'uomo essendo irrazionale, inefficiente ed inefficace come futuro animale in via di estinzione.
E' di ieri la dichiarazione del giudice antimafia che avanza la corruzione nel sistema pubblico, è di oggi la notizia che una statua romana ritrovata è stata rubata grazie ad un guardiano di un cimitero; che le opere pubbliche stradali in appalto non sono state eseguite ad arte grazie a corruzioni di operatori ANAS.
Quando non sono più i potenti ad essere corrotti, quando i livelli sono trasversali e onnicomprensivi, la metastasi del cancro che si diffonde chiedendo :"quanti soldi vuoi per chiudere un occhio, la mente, la morale, l'etica" e dove la vita è un prezzo come per ogni cibaglia di un supermercato, altro che amarezza siamo in una plutoumanità che ha perso totalmente il senno dove un amore è appropriazione (quanti ammazzano la fidanzata perché li ha lasciti): la sindrome dell'abbandono è diventata assassinio.
Il sintomo è chiaro: l'umanità ha forti disagi e difficoltà non a sopravvivere almeno in occidente, dove un riparo e il cibo non dico che è sicuro, ma quasi; manca lo stato di serenità interiore e mancano i paradigmi esterni. Questi ultimi anticamente erano sacri, inviolabili. Manca una sacralità dissacralizzata che si riconsacri anche laicamente su nuovi o antichi paradigmi ristrutturati.
Non c'è via di uscita culturale se la cultura sarà ancora una guida, diversamente si cadrà sull' ognuno per sé, raccogliendo spoglie mortali di vittime di questo sistema ,mai stato così libero ed eguale per certi versi, così comodo,...da averci rincoglioniti.
Paul certo, ma quelle sono analisi sociologiche.
Io invece sto dicendo che è proprio quello che noi due studiamo (la religione) a creare quel tipo di aberrazione!
ogni uomo di potere nel suo delirio ha bisogno di un dio che lo sprona a fare quello che fa.
Che questo dio si chiami scienza dio o nichilismo non fa alcuna differenza, è pur sempre un delirio di onnipotenza.
Era già prima delle religioni, nel linguaggio dei miti ciò che sarebbe accaduto all'uomo nella storia, il fuoco della conoscenza, il peso del mondo sulle spalle, il vaso di Pandora con le sue afflizioni.
Ma a sua volta la cultura greca li aveva imparati dalle più antiche culture.
La religione ha stigmatizzato, sacralizzando i limiti, i paletti dei domini secondo ordini già prescritti prima delle consacrazioni religiose.
Questo ha limitato l'uomo, lo ha condizionato nelle pratiche. Ma la conoscenza naturale ha aperto le porte della tecnica e l'uomo si è accorto che più conosceva più si apriva un mondo di possibilità.
L'ultimo paradigma era affondare il sacro per togliere i limiti on il dio è morto.
Tolti i paletti, tolto dio, è rimasto l'uomo con la sua tecnica sempre più potente per cui l'uomo è diventato dio se lo intendiamo come potenza creatrice come artefice e trasformatrice.
Ma sono nati i deliri umani, perché ad ogni uomo si è aperta la porta del possibile che un tempo era invalicabile per l'ambiguità della natura umana di portare con sé anche i disastri.
Ma l'uomo non è solo natura, è maschera che vive di fantasmi e la potenza sulla natura non la domina affatto in quanto la sostenta. L'uomo non può mutare gli ordini dei domini a cominciare dalla nascita e della morte. I limiti e attenersi alla regola dei domini, nel senso che l'uomo doveva stare al suo posto rispettando natura e dio, il cielo e la terra e ciò teneva insieme le comunità identificandosi sui paradigmi del rispetto prima ancora delle legislazioni umane. A questo servivano le prescrizioni religiose.
Ora ,e lo ribadisco, se si ritengono le religioni superate, non morirà mai la spiritualità che le ha generate, perché lì abitano i fantasmi umani,quelle domande fondative, i primitivi.
Così come il termine etimologico di persona è "maschera",derivando dall'antica tragedia greca.
E' necessario se si vuole una umanità che sappia convivere che vi siano limiti in relazioni a regole non umane, semmai interpretate dagli umani, su come misurarsi e quindi limitarsi che significa rispettare i propri simili in funzione dei domini naturali e celesti, riacquisendo il nomos pindarico.
Non vedo altre strade percorribili. Ma realisticamente invece continuerà il delirio di onnipotenza investendo la propria cultura nella tecnica, nel potere nelle nuove scienze.
La religione secolarizzata probabilmente finirà, era già scritto nelle profezie.
Citazione di: green demetr il 18 Ottobre 2019, 20:22:41 PM[...] Io invece sto dicendo che è proprio quello che noi due studiamo (la religione) a creare quel tipo di aberrazione! ogni uomo di potere nel suo delirio ha bisogno di un dio che lo sprona a fare quello che fa. Che questo dio si chiami scienza dio o nichilismo non fa alcuna differenza, è pur sempre un delirio di onnipotenza.
Sì è vero, la religione è stata quasi sempre vissuta come la via breve alla verità, ed essere convinti di possedere la verità significa legittimare il proprio esercizio del potere.
Ma prendendo sul serio l'idea secondo cui Dio non è conoscibile, non è "catturabile" dalla mente umana, l'esperienza religiosa potrebbe essere vista come l'espressione della fede in qualcosa di armonioso che attraversa la natura e l'uomo, qualcosa di divino appunto che ogni persona in certe condizioni riesce a sentire ma non a conoscere (così come si possono conoscere i fenomeni della natura).
Così il riferimento a Dio, anche nelle sue versioni più antropomorfe (per esempio i Salmi), diventa l'espressione della speranza che nella propria vita, nonostante le continue esperienze di non senso che ciascuno fa tutti i giorni, possa esserci almeno in piccola parte un contatto con questa armonia misteriosa, che il proprio corpo possa essere attraversato (o ispirato, è lo stesso) da questo principio divino e possa fare da conduttore affinché si realizzino micro-salvezze terrene.
Il massiccio bisogno di spiritualità dei nostri tempi esprime, credo, il bisogno di andare oltre alla religione tradizionale, con i suoi dogmi, le sue verità (spacciate per divine ma ovviamente prodotte da uomini, e per lo più uomini di potere), perché la nostra felicità non sta nell'obbedienza, nel sentirsi al riparo del limite, ma nell'essere partecipi di un processo di creazione: creazione di un mondo nuovo basato sull'armonia, la giustizia, la bellezza etc.
E così come il singolo non accetta la morte fino a quando non porta a termine il compito che crede gli sia stato assegnato, il genere umano continuerà nella sua inesauribile inquietudine a produrre inferni (anche con le migliori intenzioni) perché intuisce di avere un compito infinitamente più nobile delle più sfrenate promesse del Re del Mondo, ma di questo compito sembra continui a perderne la memoria.
L'esercizio della sapienza antica (greco-romana, in parte cristiana, forse orientale) è l'esercizio della riappropriazione di questa memoria.
Ma la filosofia non è proprio questo?
Cari amici, sono abbastanza confuso dalle vostre risposte.
Sembra che io abbia fatto una critica alla sensibilità religiosa.
Eppure nello stesso tempo ammettete che la religione è l'origine del male.
La mia domanda è proprio questo: si può discutere di sensibilità religiosa senza per questo creare nuovi moloch, a cui sacrificare il senso stesso di quello che si vorrebbe indicare.
Intendo pubblicamente, privatamente per ora si può. Ma per poco, la tecnologia sta già affindando le sue armi, per preservare l'impossibilità di parlare anche privatamente.
Grazie al cielo se le tempistiche sono quelle che sto calcolando, un altro ventennio di libertà ce l'abbiamo.
Ma qui su questo forum è possibile?
L'ennesimo atto nazista in germania, il clima xenofobo che si respira qui a milano, è spaventoso. Ha raggiunto dei livelli che non avevo mai visto in questo ultimo ventennio (che comunque li ha sempre avuti come eccessi, ma ora temo si stiano normalizzando).
Non mi sento libero di andare in una sinagoga, proprio quando avevo bisogno di avvicinarmi a quel mondo....è veramente frustrante.
Non so voi amici ma sento proprio il fiato della storia sul mio collo.
"Era già prima delle religioni, nel linguaggio dei miti ciò che sarebbe accaduto all'uomo nella storia, il fuoco della conoscenza, il peso del mondo sulle spalle, il vaso di Pandora con le sue afflizioni.
Ma a sua volta la cultura greca li aveva imparati dalle più antiche culture.
La religione ha stigmatizzato, sacralizzando i limiti, i paletti dei domini secondo ordini già prescritti prima delle consacrazioni religiose."
Paul come sai non sono d'accordo, nel caso lo ripeto: non esiste un ordine naturale.
Io non sono spaventato dall'ordine degli enti conosciuti, bensì dal fatto che l'ente uomo, sia dimenticato.
Come Heidegger si è sforzato di dire, i greci sapevano che era l'uomo l'emte speciale, e non dio anima o mondo.
Era l'ente uomo a fare da gerarchia. Ma era una gerarchia di enti esterni all'uomo. Mi pare la scienza in questo ci ha liberati. Ma da quando ha deciso di mettere l'uomo alla stregua di altri enti, ossia ha deciso di mettere la tecnica sopra la propria umanità, ci si è incamminati verso l'autodistruzione.
Non so se il mito contenesse questa cosa. Perchè l'autodistruzione era la distruzione del mondo culturale in cui l'uomo viveva, e a cui si demandava agli Dei di pensare per lui.
Su questo Severino è molto bravo. L'ordine naturale è la presunzione che esista un dio.
https://www.youtube.com/watch?v=RRSzEg-nBQ4&list=PLPVaE2oXcQ35bWNPB3zyKrWfemPxvmXEx
Ma dio è solo il rapporto con il fantasma, con l'originario. Il naturale è tale solo come territorio personale, non universale.
https://www.youtube.com/watch?v=vdMphwfcxY0&list=PLPVaE2oXcQ379KoAPiBgVeTd1SP9HjQnH
"Ma l'uomo non è solo natura, è maschera che vive di fantasmi e la potenza sulla natura non la domina affatto in quanto la sostenta. L'uomo non può mutare gli ordini dei domini a cominciare dalla nascita e della morte. I limiti e attenersi alla regola dei domini, nel senso che l'uomo doveva stare al suo posto rispettando natura e dio, il cielo e la terra e ciò teneva insieme le comunità identificandosi sui paradigmi del rispetto prima ancora delle legislazioni umane. A questo servivano le prescrizioni religiose."
Come già detto sono d'accordo sul concetto di fantasma. Ma dubito fortemente che le prescrizioni del passato fossero atte a cofrontarsi con il fantasma. Anzi esse lo prescrivevano come se fosse la Natura stessa. Se si confonde il fantasma con la natura, la natura poi cosa diventa? Se non appunto il fantasma che implode sul soggetto che la pre-figura, che diventa indivuduo religioso e psicotizzando assassino dell'altro.
E' questo che mi blocca, la psicosi che poi da questa implosione nasce, altera qualsiasi discorso pubblico.
Ora ci vuole una forte presa di coscenza, di attenzione nell'esporre la proria religiosità, per questo non rimane che barricarsi nel fortino intellettuale.
E quasi impossibile lanciarsi in una avventura spirituale.
Forse alla fine di quell'avventura e con tutti i caveat imparati nel viaggio, si potrà dire qualcosa.
Ed è questo il tragico, perchè la spiritualità è un avventura, e mai la fine del viaggio.
Sto parlando di una impossibilità di narrare un viaggio.(pubblicamente, privatamente penso si possa ancora fare, per ora in attesa che la tecnica tolga anche quello).
"Ora ,e lo ribadisco, se si ritengono le religioni superate, non morirà mai la spiritualità che le ha generate, perché lì abitano i fantasmi umani,quelle domande fondative, i primitivi.
Così come il termine etimologico di persona è "maschera",derivando dall'antica tragedia greca."
Su questo concordo senza alcun ritegno. E' proprio ciò che penso, la spiritualità non morirà mai.
Semplicemente indosserà nuove maschere.
Il punto è la qualità di quelle maschere ossia la loro utilità sociale, politica, e sopratutto sono machere che rispettano l'interiorità di chi le indossa? Ossia quella menzogna che si narra è utile al soggetto che la pretende?
Ovvio utile rispetto al logos che è il soggetto, e non alla raccolta dei suoi utensili, che servono solo a meglio definirlo e a liberarlo dalla violenza degli enti esterni. Anche qua c'è grande confusione nel mondo moderno.Scambiare i mezzi come fini direbbe Kant.
"E' necessario se si vuole una umanità che sappia convivere che vi siano limiti in relazioni a regole non umane, semmai interpretate dagli umani, su come misurarsi e quindi limitarsi che significa rispettare i propri simili in funzione dei domini naturali e celesti, riacquisendo il nomos pindarico."
Non so cosa sia il nomos pindarico, ma queste semplice frasi mi lasciano abbastanza inquieto.
Il dominio naturale e celeste cosa è?
Perchè alla fine è su quello che si costruiscono i moloch del sacrificio (sempre dell'altro).
Bisogna stare attenti nella analisi.
"Non vedo altre strade percorribili. Ma realisticamente invece continuerà il delirio di onnipotenza investendo la propria cultura nella tecnica, nel potere nelle nuove scienze.
La religione secolarizzata probabilmente finirà, era già scritto nelle profezie."
a proposito di profezie, il primo ottobre era il rosh hashanah.
secondo la cabala:
"Siamo alla vigilia di Rosh haShannà (il Capodanno ebraico) 5780. Vorrei personalmente porgere auguri a tutti voi, traendo auspici e benedizioni dal questo numero. C'è un unico verso in tutta la Bibbia ebraica il cui valore totale è 5780 (1 Samuele 19, 20):
"Allora Saul inviò messaggeri per prendere Davide; ma quando essi videro l'assemblea dei profeti che profetizzavano, con Samuele in piedi su di loro, lo Spirito di D-o (Ruach Elohim) fu sui messaggeri di Saul, e si misero anch'essi a profetizzare."
La religione secolarizzata finirà, sì è quello che già si sapeva.
"diventa l'espressione della speranza che nella propria vita, nonostante le continue esperienze di non senso che ciascuno fa tutti i giorni, possa esserci almeno in piccola parte un contatto con questa armonia misteriosa, che il proprio corpo possa essere attraversato (o ispirato, è lo stesso) da questo principio divino e possa fare da conduttore affinché si realizzino micro-salvezze terrene."
Kobayashi! Ma io infatti avrei voluto seriamente prendere in considerazione che il Dio è negativo.
Il punto è che questa armonia che tu descrivi, nella realtà diventa sempre una pretesa di verità sugli altri.
E' il problema di Zaratustra quando ridiscende tra gli uomini.
Invece il Dio negativo dell'ebraismo nasconde per conseguenza ben altra saggezza. E' quello che avrei voluto esplorare pubblicamente, come un avventura, ma proprio i fatti storici che sono accaduti nel mentre che scrivo, che mi ha fatto desistere.
La fine della religione secolarizzata è anche questo.
"Il massiccio bisogno di spiritualità dei nostri tempi esprime, credo, il bisogno di andare oltre alla religione tradizionale, con i suoi dogmi, le sue verità (spacciate per divine ma ovviamente prodotte da uomini, e per lo più uomini di potere), perché la nostra felicità non sta nell'obbedienza, nel sentirsi al riparo del limite, ma nell'essere partecipi di un processo di creazione: creazione di un mondo nuovo basato sull'armonia, la giustizia, la bellezza etc."
Io invece trovo in tutto questo l'aberrazione totale. Ossia una inizione di necessità religiosa che è invece sempre una morale tabuica portata alle sue estreme conseguenze. Una evirazione, per ora del pensiero di armonia.
Ma successivamente anche di fatto. Il fascismo era questo.
E' un bisogno indotto, sono però d'accordo che in realtà, il reale rapporto non psicotizzato o moralizzato con il fantasma dell'esperienza religiosa, porta con sè ben altri discorsi. Quelli armonicin e comunitari di cui hai parlato.
Che la tradizione ebraica ha tentato e tenta di esportare.
Il pensiero della comunità ha proprio nell'ebraismo, in quanto popolo eternamente vessato, le sue riflessioni più alte ed eccelse.
La necessità dell'amicizia, del supoorto fra ognuno di loro, il rispetto del culto, come modo di individuazione anche nella diaspora. Ben altra cosa dalla divisione tra mente e corpo cristiana.
la cultura ebraica mi ricorda molto quella ateniese. Con in più l'idea stessa del fantasma, che la rende immediatamente superiore a quella greca.
Non nominare il nome....il primo comandamento ebraico. Non dare nome a qualcosa che non può logicamente MAI essere il nome stesso.
Ma quale natura!
Che poi come dice Severino da Natura a Tecnica il passo è breve, brevissimo, una volta che DIO è morto.
"E così come il singolo non accetta la morte fino a quando non porta a termine il compito che crede gli sia stato assegnato, il genere umano continuerà nella sua inesauribile inquietudine a produrre inferni (anche con le migliori intenzioni) perché intuisce di avere un compito infinitamente più nobile delle più sfrenate promesse del Re del Mondo, ma di questo compito sembra continui a perderne la memoria.
L'esercizio della sapienza antica (greco-romana, in parte cristiana, forse orientale) è l'esercizio della riappropriazione di questa memoria.
Ma la filosofia non è proprio questo?"
La filosofia per me è un demone, comunque sì sono totalmente d'accordo, ed è proprio quello che dicevo.
La saggezza è in fin dei conti il ricordo degli orrori che abbiamo commesso.
(ma perchè nessuno prende sul serio Nietzche? Non sto parlando di te amico, dico in generale ovvio!) ;)
Nulla a che fare con la pretesa di sapienza.
Grazie ancora dei contributi con rinnovata stima, ora e sempre.