Se ad un tratto sparisse la memoria, saremo spaesati. Non capiremo più la differenza fra esterno ed interno, nascita e morte, bello o brutto e così via. Il pensiero tacerebbe e si vivrebbe nell'uno. Quindi deduco che ci possono essere miliardi di realtà, miliardi di verità. Se la memoria svanisce svanisce l'essere. Rimarrebbero solo gli istinti primordiali a guidarci. Può un essere "smemorato" aver paura della morte?
Tale semplice ragionamento ha una radice profonda, comprendere che noi siamo pensiero. La vita come la concepiamo è illusoria. In realtà per uno smemorato non c'è nascita ne morte, ne avrebbe l'ansia del passare del tempo, a lui sconosciuto.
Salve daniele75. Infatti (trovo curiosa la prossimità con l'argomento "le due memorie" da me introdotto quasi in simultanea con questo tuo).
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Dal mio punto di vista, infatti, il perdere la memoria consapevole provoca la perdita dell'identità umana ma non impedisce affatto di continuare ed "essere" biologicamente e psichicamente (istintualmente) come infatti può avvenire a livello extraumano (cioè' quindi appunto biologico ed animale) continuando a fruire della seconda (o prima - dipende dai punti di vista) delle nostre memorie, cioè la memoria inconsapevole od istintuale. Saluti.
Io ho l'impressione che senza memoria saremmo già in partenza dei vegetali considerato il fatto che anche soltanto camminare implica un'automatizzazione a livello mentale e quindi penso anche mnemonico, in questo caso dato normalmente dall'esperienza e dall'insegnamento di qualcuno... :-\ Eppure, pensandoci, non tutte le cose hanno a che vedere con qualche tipo di apprendimento molto elaborato o dall'imitazione di qualcuno o qualcosa... vedesi quando un bambino appena nato poppa dalla madre istintivamente...
In questo caso lascio la parola a chi ne sa più di me su questi argomenti. :-\
Ultimamente ho visto un video di Sadhguru (alcuni lo contestano, ma non ho capito ancora su cosa esattamente, mi devo informare) dove diceva che puoi vedere nel Brahman (Assoluto) o il nonsense oppure la perfezione... Traslato questo discorso in termini di una Grande Intelligenza come quella che possiede (o è) l'Assoluto sarei più incline a rispondere che ognuno sia nella irrazionalità sia nella perfezione può vederci qualcosa di irraggiungibile (se non con una preparazione dietro, ma si apre un altro discorso) e perciò superiore come un (o il) Dio.