Jacopus in un post ha presentato una tesi sull'origine culturale delle entità spirituali che mi sembra originale.
Secondo lui queste deriverebbero dal nostro bisogno di scindere, allontanare la responsabilità dei nostri comportamenti da noi.
Una prima osservazione é che questa spiegazione può certamente funzionare per le entità malefiche, ma non per quelle benefiche, che ragione c'é di inventare Dio per attribuire a lui i meriti di quello che abbiamo fatto di buono.
Naturalmente il mistero del rapporto tra responsabilità individuali ed eventuali responsabilità di altro genere per i comportamenti sbagliati é argomento importante per la religione, ma anche per la psichiatria.
In entrambe queste strutture culturali abbiamo la valutazione positiva del fatto che possa essere sgravato il peso della colpa, caricandolo in parte su un'entità esterna, in qualche modo, cioé, la scissione può avere un ruolo positivo di superamento costruttivo dei propri errore aiutando a separare la persona dai suoi peccati.
In realtà questa tesi non è così originale. Fa parte di molte correnti di pensiero: scissione e proiezione sono precisamente due meccanismi di difesa anticipati da Freud e categorizzati in modo completo da sua figlia, Anna Freud. Inoltre, soprattutto il pensiero Junghiano, attraverso il concetto di ombra, riflette a lungo sul male che è dentro di noi e che cerchiamo di sputare fuori in tutti i modi.
Sul fatto che questi processi siano benefici per la psichiatria risponderei con un "dipende". In generale sono tutt'altro che positivi perché disconoscono la complessità della vita umana, ma se una persona-paziente attraverso questa dislocazione esterna riesce a restare in contatto con la realtà, allora si sceglie il male minore.
È molto interessante sull'argomento il libro di Zoja, Paranoia perché collega la dimensione individuale con quella storica e collettiva. Un tema che ha il suo antesignano leggendario in Freud, psicologia delle masse ed analisi dell'Io.