Nella Bibbia sembra esserci una progressiva "scomparsa" di Dio man mano che si prosegue nella lettura.
All'inizio Dio parla direttamente all'Uomo, tipo faccia a faccia: Abramo ha un rapporto molto stretto con Lui.
Anche negli eventi che accadono nel mondo c'è la mano di Dio che interviene in modo esplicito.
Nei libri successivi, più recenti, Dio sembra invece uscire gradualmente di scena: parla poco e interviene sempre meno, fino a scomparire.
La tesi è la seguente: la Voce di Dio potrebbe essere stata concretamente la voce della nostra coscienza che si iniziava a sviluppare in noi.
Forse i nostri antenati interpretavano quei "lampi di genio" o quelle "rivelazioni improvvise" di cui tutti facciamo esperienza nel nostro quotidiano come una voce esterna, quella della Divinità appunto.
Per fare un esempio concreto: ammesso che sia esistito davvero, Mosè scrive le tavole della Legge perché era una persona particolarmente brillante e aveva avuto delle ottime intuizioni in merito ai comportamenti che più "conveniva" adottare per una buona riuscita di vita individuale e collettiva.
Jung sembra confermare questa ipotesi:
"Il primitivo non ha psicologia. Lo psichico è obiettivo ed avviene fuori."
Cosa ne pensate di questa interpretazione?
Che Dio non ci sia, mi sembra di tutta evidenza. Lo richiede infatti la logica oltre che l'etica.
Questo non esserci di Dio non significa però che Dio non sia.
Anzi, tutt'altro!
Dio è, proprio in quanto non c'è.
Mi sembra altrettanto evidente che l'evoluzione spirituale conduca inevitabilmente a Dio = Essere = Nulla.
Evoluzione espressa anche nella Bibbia.
Se, invece, col passare degli anni, l'uomo fosse diventato sordo a tal punto da non riuscire più a udire la voce di Dio? Se anche gli autori ispirati che hanno scritto i vari libri della Bibbia, fossero divenuti sordi come i loro simili? Se Dio, invece, avesse chiesto agli autori ispirati, di provare a ignorarlo, magari per vedere "l'effetto che fa(ceva)? Se Dio, anziché persona, fosse qualcos'altro?
Citazione di: ricercatore il 14 Marzo 2023, 08:45:38 AMNella Bibbia sembra esserci una progressiva "scomparsa" di Dio man mano che si prosegue nella lettura.
All'inizio Dio parla direttamente all'Uomo, tipo faccia a faccia: Abramo ha un rapporto molto stretto con Lui.
Anche negli eventi che accadono nel mondo c'è la mano di Dio che interviene in modo esplicito.
Nei libri successivi, più recenti, Dio sembra invece uscire gradualmente di scena: parla poco e interviene sempre meno, fino a scomparire.
La tesi è la seguente: la Voce di Dio potrebbe essere stata concretamente la voce della nostra coscienza che si iniziava a sviluppare in noi.
Forse i nostri antenati interpretavano quei "lampi di genio" o quelle "rivelazioni improvvise" di cui tutti facciamo esperienza nel nostro quotidiano come una voce esterna, quella della Divinità appunto.
Per fare un esempio concreto: ammesso che sia esistito davvero, Mosè scrive le tavole della Legge perché era una persona particolarmente brillante e aveva avuto delle ottime intuizioni in merito ai comportamenti che più "conveniva" adottare per una buona riuscita di vita individuale e collettiva.
Jung sembra confermare questa ipotesi:
"Il primitivo non ha psicologia. Lo psichico è obiettivo ed avviene fuori."
Cosa ne pensate di questa interpretazione?
La "voce di Dio" si continua a sentire anche oggi. Le manifestazioni della sua azione sono continue, e vanno dalle apparizioni Mariane a tanti altri fenomeni inspiegabili in chiave materialista. Certo non a tutti capita di assistere a fenomeni del genere, e poi non bisogna dimenticare che il nostro cervello riconosce solo ciò che é predisposto a riconoscere, per cui molti non hanno proprio la capacità di capire il significato delle varie "voci di Dio" che si sentono.
Citazione di: ricercatore il 14 Marzo 2023, 08:45:38 AMNella Bibbia sembra esserci una progressiva "scomparsa" di Dio man mano che si prosegue nella lettura.
Citazione di: ricercatore il 14 Marzo 2023, 08:45:38 AMNei libri successivi, più recenti, Dio sembra invece uscire gradualmente di scena: parla poco e interviene sempre meno, fino a scomparire.
Sembra, infatti:
Dopo aver a più riprese e in più modi, parlato per mezzo dei profeti, Dio « alla fine, nei giorni nostri, ha parlato a noi per mezzo del Figlio» (Dei Verbum, 4).
Come dice la costituzione conciliare sulla divina rivelazione, Dio non è mai uscito di scena, è sempre presente
a più riprese (continuamente comunica, senza sosta parla) e
in più modi (non solo con lo scrutarci mentre scrutiamo la Scrittura).
Citazione di: ricercatore il 14 Marzo 2023, 08:45:38 AMLa tesi è la seguente: la Voce di Dio potrebbe essere stata concretamente la voce della nostra coscienza che si iniziava a sviluppare in noi.
Ognuno è libero di credere sulla Voce di Dio quel che gli pare e piace.
Si, in un certo senso credo anche io che la voce stentorea e rimbombante di "Dio" sia diventata con il tempo la voce del pensiero e dell'umana coscienza...
Solo che, non credendo io in Dio, riformulerei il concetto dicendo che la voce inizialmente esteriore ed esterna di un qualche archetipico (e molteplice, non certo uno solo in un luogo solo) SACERDOTE o RE, "umano troppo umano", (e non quella di un Dio) e' diventata, con il tempo, la voce del pensiero e della coscienza (cosi' forte da risuonare nei crani dei suoi adepti, o sudditi, a tempo indefinito).
Avere il padrone dentro, e' il triste destino di chi non e' padrone di nulla fuori.
Il forte comanda sugli altri, il debole su se stesso, sul suo stesso corpo, come condizione minima per l'obbedienza al forte e quindi per la sua sopravvivenza.
Scendersi in pilota e pilotato, in mente e corpo, e' possibile solo quando il desiderio e lo stimolo di fare quello che si fa, qualsiasiasi cosa o attivita' questo sia, non e' sincero e non nasce da noi stessi, e quindi, per esclusione, nasce da un altro e ci coinvolge solo come gli esecutori obbedienti del desiderio di un altro, che sia un altro uomo o, meno realisticamente, un "altro-Dio".
Citazione di: ricercatore il 14 Marzo 2023, 08:45:38 AMNella Bibbia sembra esserci una progressiva "scomparsa" di Dio man mano che si prosegue nella lettura.
All'inizio Dio parla direttamente all'Uomo, tipo faccia a faccia: Abramo ha un rapporto molto stretto con Lui.
Anche negli eventi che accadono nel mondo c'è la mano di Dio che interviene in modo esplicito.
Nei libri successivi, più recenti, Dio sembra invece uscire gradualmente di scena: parla poco e interviene sempre meno, fino a scomparire.
La tesi è la seguente: la Voce di Dio potrebbe essere stata concretamente la voce della nostra coscienza che si iniziava a sviluppare in noi.
Forse i nostri antenati interpretavano quei "lampi di genio" o quelle "rivelazioni improvvise" di cui tutti facciamo esperienza nel nostro quotidiano come una voce esterna, quella della Divinità appunto.
Per fare un esempio concreto: ammesso che sia esistito davvero, Mosè scrive le tavole della Legge perché era una persona particolarmente brillante e aveva avuto delle ottime intuizioni in merito ai comportamenti che più "conveniva" adottare per una buona riuscita di vita individuale e collettiva.
Jung sembra confermare questa ipotesi:
"Il primitivo non ha psicologia. Lo psichico è obiettivo ed avviene fuori."
Cosa ne pensate di questa interpretazione?
Ottimo.
Tralasciando Jung, che da buon gnostico (siamo ospiti di un sito gnostico) immagina un Dio- ente.
Il pensiero giudaico è proprio questo: la morte degli dei, è il lutto dell'uomo che parla con se stesso.
Nel pensiero giudaico, gli ultimi profeti sono quelli minori: sta scritto, che dopo non ve ne saranno più.
Come sappiamo la religione giudaica era politeista, come tutte le religione semite.
Cosa si intende dunque quando si parla del passaggio dagli DEI a DIO nel pensiero giudaico?
Ragiono con te, il Dio che parla con Abramo è ancora il Dio antico, Uauè.
Ma nella tradizione giudaica rabbinica il uauè non è più nominabile.
Rimane, il tetagramma rimane, ma non può essere pronunciato.
Significa che l'antico Dio non ha più nome, e come sappiamo dall'antichistica, il nome è sempre la Legge.
Ma quella Legge, la legge degli Dei è morta.
Non sarà che la Bibbia è la cronistoria spirituale di come l'uomo si sia allontanato da quelle antiche voci pagane, e sia diventata LA LEGGE, ossia appunto NON MI PRONUNCIARE (per i cristiani, non avrai altro dio all'infuori di me, che chiaramente è l'esatto opposto di quanto dovevano aver pensato gli antichi semiti di quell'area dalla Giordania fino all'Egitto).
Ossia di come la legge morale è dentro di noi, e non fuori.
In questa cronistoria si avvera anche il passaggio devastante dalla lingua alla scrittura imposto dal male, ossia dalla grecia, ossia da noi occidentali.
Gli antichi semiti parlavano con gli Dei, perchè polisemico era il riscontro, la fantasia, la mitopoiesi, come recentemente ho studiato da Leopardi ammirata, erano la salvezza.
Lo sforzo giudaico ha qualcosa di abbacinante, e non mi capacità di come questi lo custodiscano così gelosamente (no lo sappiamo, sono zionisti):
Portare la mitopoiesi dentro l'uomo, creare una dimensione spirituale interna (altro che agostino!), che faccia a meno della Legge degli Dei.
E che fondi la LEGGE UMANA.
La voce di Dio DEVE sparire come direbbe mastro Eckhart, o tutta la filosofia zen annessa di cui anche bobmax parla.
Lo deve fare con cognizione di causa, con la consapevolezza storica di come questo possa avvenire, ossia tramite una ricerca spirituale interna.
In effetti la Bibbia è quasi il tentativo di dire, prima di creare altre mito-poiesi (gnosi) soffermati su di ME!
Grazie dello spunto, veramente ottimo ricercatore!! :)
Naturalmente questo esperimento sia via cristiana sia via giudaica sia via gnostica, mi sembra ampiamente fallito.
Resta a noi pochi, sempre più pochi sparuti ricercatori spirituale portarla avanti, con tutto il problema che le voci della mito-poiesi le possiamo forse trovare ancora solo nella poesia.
E la Bibbia è un poema dice Atler traduttore dell'ultima versione inglese utile.
Deve risuonare all'orecchio occidentale, ormai sordo, ancora come POESIA.
Grazie a Dio noi abbiamo DANTE e LEOPARDI.
Citazione di: anthonyi il 14 Marzo 2023, 11:58:49 AMLa "voce di Dio" si continua a sentire anche oggi. Le manifestazioni della sua azione sono continue, e vanno dalle apparizioni Mariane a tanti altri fenomeni inspiegabili in chiave materialista. Certo non a tutti capita di assistere a fenomeni del genere, e poi non bisogna dimenticare che il nostro cervello riconosce solo ciò che é predisposto a riconoscere, per cui molti non hanno proprio la capacità di capire il significato delle varie "voci di Dio" che si sentono.
Un interessante esempio:
"La voce di Dio".o Parola interiore è un fenomeno che appartiene a mistici, profeti o persone rinate nello spirito.
E' interessante notare, dalla bibliografia di questa serva di Dio (Madre Maria Cecilia Baij O.S.B., badessa del Monastero di S.Pietro di Montefiascone) come il Signore le si manifestava per mezzo della 'Parola Interiore'
<<Gesù mi fece conoscere come sono le Sue locuzioni nell'anima fedele, e in quale modo Egli si comunica.
Usciva dalla bocca di Gesù un raggio di purissima luce, e si vedeva che aveva origine dal suo divino petto. Egli parlava, ma la luce non era impedita dalla parola, né la parola dalla luce, per cui ognuna faceva il suo ufficio.
Tale luce penetrava ben addentro al mio cuore e gli faceva sentire la Sua divina parola. Lo Sposo mi ha detto: Sappiate che a chi parlo di passaggio, la detta luce passa come un lampo e parte, a chi parlo di continuo, la luce sta ferma qui e non parte più>> (...) <<Sento spesso una certa locuzione, la quale non è voce formata, ma un parlare che si fa intendere senza strepitio o altro modo.
Questo parlare che non ha voce formata, non lo sento con l'orecchio del corpo, ma in maniera assai sottile, che non saprei come spiegarlo. E' appunto come parlassi con una persona senza sentire e vedere cosa alcuna>> (...)
<<Non sento la locuzione in parole formate, ma sento arrivare all'improvviso come un'aura soavissima, mi narra tutto ciò che devo intendere assai meglio che se mi parlasse con parole formate, lasciandomi lo spirito sereno e molto consolato.
Se io domando qualcosa, appena ho fatto domanda, sento subito tutta la risposta restando del tutto informata>> (...)
Sento tutto il discorso formato in un momento, eppure non vi sono parole; sicchè sento il parlare, ma non sento nè parole, né alcun movimento; ciò che sia non lo so...>>.
La madre Baij ingiustamente perseguitata, perché si pensava avesse scritto quelle cose 'avendo letto assai', rispose che ciò era falso; perché le era sta proibita la lettura di libri.
In effetti, quanto ha scritto dice di averlo ricevuto non per via di meditazione o altro, ma l'ha inteso tutto nel suo interno; e per quanto sfuggisse di sentire quella Voce, non poteva farlo tanto era imponente la rappresentazione e la manifestazione che le veniva concessa.
Dell'opera 'Vita Interna di Gesù Cristo? dice: "Dichiaro che non vi è niente di mio, ma tutto ho inteso nel modo suddetto"
Rilevato da una prefazione ad un'opera spirituale mistica
Citazione di: ricercatore il 14 Marzo 2023, 08:45:38 AMNella Bibbia sembra esserci una progressiva "scomparsa" di Dio man mano che si prosegue nella lettura.
All'inizio Dio parla direttamente all'Uomo, tipo faccia a faccia: Abramo ha un rapporto molto stretto con Lui.
Anche negli eventi che accadono nel mondo c'è la mano di Dio che interviene in modo esplicito.
Nei libri successivi, più recenti, Dio sembra invece uscire gradualmente di scena: parla poco e interviene sempre meno, fino a scomparire.
La tesi è la seguente: la Voce di Dio potrebbe essere stata concretamente la voce della nostra coscienza che si iniziava a sviluppare in noi.
Forse i nostri antenati interpretavano quei "lampi di genio" o quelle "rivelazioni improvvise" di cui tutti facciamo esperienza nel nostro quotidiano come una voce esterna, quella della Divinità appunto.
Per fare un esempio concreto: ammesso che sia esistito davvero, Mosè scrive le tavole della Legge perché era una persona particolarmente brillante e aveva avuto delle ottime intuizioni in merito ai comportamenti che più "conveniva" adottare per una buona riuscita di vita individuale e collettiva.
Jung sembra confermare questa ipotesi:
"Il primitivo non ha psicologia. Lo psichico è obiettivo ed avviene fuori."
Cosa ne pensate di questa interpretazione?
Riflettendo sul tuo bel post mi viene da chiedermi quali implicazioni possa avere stare dentro o fuori qualcosa, se lo stare dentro o fuori non influenza la relazione fra parti?
L'individualità è prima di tutto una percezione che in quanto tale può mutare, quindi possiamo attenderci che lo faccia, e tu ne dai una esemplificazione.
Citazione di: anthonyi il 14 Marzo 2023, 11:58:49 AMil nostro cervello riconosce solo ciò che é predisposto a riconoscere, per cui molti non hanno proprio la capacità di capire il significato delle varie "voci di Dio" che si sentono.
Ricordo quella volta che andai alle Sette Chiese di Bologna con l'intenzione di vedere un presepe particolare. Credo che sia quello più antico del mondo. Giravo, giravo e dopo l'ennesimo giro mi arresi all'evidenza: non lo trovavo! Sono passati molti anni e non ricordo sinceramente a chi e come chiesi aiuto ma certamente lo feci perché da solo non avrei mai trovato quel presepe.
Alla fine lo vidi e non era assolutamente come me lo aspettavo: niente pastori, pecorelle, angeli, corsi d'acqua, capanna, mangiatoia, bue, asinello, etc. Niente di tutto questo.
Solo l'essenza: la Sacra famiglia e i re magi. Sotto forma di statue. Un pò più piccole della scala 1:1 ma non di tanto. Ero così esausto e, in fondo, deluso per la mia incapacità di trovare una cosa così facile come un presepe che lo guardai......come estraniato. Un evento che ancora ricordo per la sua "stranezza".
Direi però estremamente significativo per avvalorare le tue parole.
Il tuo racconto, freedom, me ne ha fatto venire in mente un altro, ascoltato in tivù alcuni anni fa da un'attrice, Lory del Santo. Nel talk nel quale stava si parlava di Padre Pio, e lei raccontó di essere stata una volta a S. Giovanni Rotondo per curiosità, voleva visitare la cripta ma si arrese perché la fila era molto lunga, stava andando via e vide una porticina aperta e senti il bisogno di entrare, scendendo delle scale si trovo subito nella cripta.
Dopo averla visitata saliva le scale a fianco di tutti quelli in fila e cercava di spiegare loro che c'era quell'altra entrata ma nessuno l'ascoltava. Ora chi é stato a S. Giovanni Rotondo a visitare la cripta sa bene che la cripta ha una sola entrata, quella delle scale dove si faceva la fila.
Mi rimase impressa l'ingenuità con la quale quell'attrice, nota per il suo materialismo, raccontava una storia degna della serie "ai confini della realtà", senza neanche rendersene conto.
Sbaglio o stai ricalcando la tesi della mente bicamerale in qualche modo?
(intendo : https://it.wikipedia.org/wiki/Il_crollo_della_mente_bicamerale_e_l%27origine_della_coscienza)
https://youtu.be/dszyrsun060
https://youtu.be/hSundbC72FI
Umanizzare umoristicamente il discorso alleggerisce e libera la mente.
Citazione di: Pensarbene il 16 Marzo 2023, 02:39:58 AMUmanizzare umoristicamente il discorso alleggerisce e libera la mente.
"Ridere ci salva dal neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri." "Guardiamoci da quelle persone così importanti che nella vita hanno dimenticato come si fa a sorridere".Papa Francesco
Citazione di: ricercatore il 14 Marzo 2023, 08:45:38 AMNella Bibbia sembra esserci una progressiva "scomparsa" di Dio man mano che si prosegue nella lettura.
Spero di fare cosa gradita postando quanto dice Papa Francesco sulla voce di Dio: "C'è la voce di Dio, che gentilmente parla alla coscienza, e c'è la voce tentatrice che induce al male. Come fare a riconoscere la voce del buon Pastore da quella del ladro, come fare a distinguere l'ispirazione di Dio dalla suggestione del maligno?"
E' questa la domanda che guida la riflessione di Papa Francesco prima della preghiera marianda del Regina Coeli.
Commentando la pagina del Vangelo che parla del Buon Pastore il Papa spiega le differenze: "la voce di Dio non obbliga mai: Dio si propone, non si impone. Invece la voce cattiva seduce, assale, costringe: suscita illusioni abbaglianti, emozioni allettanti, ma passeggere" invece la voce di Dio "ci corregge, con tanta pazienza, ma sempre ci incoraggia, ci consola: sempre alimenta la speranza".
E ancora "Che cosa mi fa bene?" È la domanda della voce di Dio e "invece il tentatore insisterà su un'altra domanda: "Che cosa mi va di fare?". Che cosa mi va: la voce cattiva ruota sempre attorno all'io, alle sue pulsioni, ai suoi bisogni, al tutto e subito, come i capricci dei bambini. La voce di Dio, invece, non promette mai la gioia a basso prezzo: ci invita ad andare oltre il nostro io per trovare il vero bene, la pace. Ricordiamoci: il male non dona mai pace, mette frenesia prima e lascia amarezza dopo".
E infine ci sono differenti "ambienti": "il nemico predilige l'oscurità, la falsità, il pettegolezzo; il Signore ama la luce del sole, la verità, la trasparenza sincera".In un tempo adatto a rientrare in noi stessi dice il Papa, "prestiamo attenzione alle voci che giungono al nostro cuore. Chiediamoci da dove arrivano. Chiediamo la grazia di riconoscere e seguire la voce del buon Pastore, che ci fa uscire dai recinti dell'egoismo e ci conduce ai pascoli della vera libertà. La Madonna, Madre del buon Consiglio, orienti e accompagni il nostro discernimento".
Una locusta da sola è il più tranquillo degli insetti,perfino troppo.Mettetela in un gruppo di altre locuste e la vedrete subito
cambiare atteggiamento,eccitarsi in un modo strano,agitarsi e fare sciame.Quando lo sciame è davvero uno sciame essa è diventata un demonio in forma di insetto.
Gli esseri umani si comportano nello stesso modo:quando sono da soli sono innocui,perfino guardinghi, tranquilli....
In gruppo il loro comportamento cambia e di molto,quando fanno folla e massa ....
In pratica, si comportano come insetti sociali, più che come rettili evoluti o primati "eletti".Il consiglio del papa è problematico perché l'individuo solitario è come la locusta isolata, quindi resta quello che è senza pericolosità.Quando socializza comincia a modificare il suo comportamento e se trova terreno adatto il suo "demone" inizia a debordare.
Quindi la solitudine è una garanzia e la socializzazione un rischio:lo sanno tutti i leader perché si parla proprio della solitudine dei leaders anche nei momenti di socializzazione e di azione sociale.Il buon leader è da solo anche in mezzo a migliaia di sostenitori ed è questa solitudine CHE LO PRESERVA DAL DIVENTARE ....SCIAME E PREDAZIONE!!!
Gli esseri umani assomigliano agli insetti sociali
Viceversa si ritira e si acquieta in ambienti positivi e con persone positive.
Il mondo è demoniaco per vari motivi,uno di questi,forse il principale, è la difficoltà degli esseri umani nel gestire questo problema.
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Dio ha creato i mari, i fiumi e la terra per vivere, e ha creato il deserto perché gli uomini possano ritrovare la propria anima. ( Proverbio Touareg).
in questo caso intendirei la solitudine non come qualcosa che emargina dalla socialità ma qualcosa che fa emergere dalla scocietà. Noi siamo esseri sociali, abbiamo bisogno di relazionare per stare bene. La solitudine che intendo si chiama "raccoglimento". Con il raccoglimento si può sentire la voce di Dio, si può capire che la dimensione oggettiva dell etica, dell arte e della bellezza non esiste se non si mette in gioco il soggettivo. L'etica non è come la fisica e la chimica da cui se ne può trarre una conoscenza chiara e distinta , l'etica è come l'arte che per qualcuno ha una grandissima importanza e non potrebbe vivere senza e per qualcun altro non vale niente. Non so se mi sono spiegato, per uno che crede all arte e alla bellezza , la bellezza c'è, non è una convenzione , è qualcosa che lo emoziona e senza di cui non potrebbe vivere, una cosa alla quale sente un profondo trasporto , egli non ha nessuna difficoltà a riconoscere che è qualcosa che ha un canone, una valenza che si impone. E la stessa cosa per chi vive l'esperienza etica , che già i Greci dicevano "kalos Kai Agatòs" "kalokagathìa" le due cose sono nella coscienza matura profondamente unite e coordinate. E chi vive l'esperienza etica non ha nessuna difficoltà a riconoscere che esiste il bene e la giustizia, così come esiste l'ingiustizia. Nel raccoglimento si capisce anche che c'è qualcosa di più importante di me. è qualcosa che non riguarda qualcun altro, non riguarda Dio, non riguarda l'anima o lo Spirito ma è qualcosa che sta nella mia interiorità più radicata. Quello che è più importante di me , è la mia coscienza. Ogni tipo di appercezione, di valori , passa necessariamente dalla coscienza , e in questo sdoppiamento fra il semplice ego ciclico e una profondità maggiore, che si chiama coscienza morale, sta (se è lecito che ci sia questo sdoppiamento) la fondazione della filosofia morale. Quindi è perfettamente inutile il vostro tirar su di muri o il demolire le mure se in gioco non mettete la vostra soggettività. L'esperienza Spirituale richiede il prendere sul serio il propio essere pensante. E nel prendere sul serio il vostro essere pensante voi capite anche cosa significa dire "sentire la voce di Dio" o cosa significa dire "amo Dio"
cosa ami? la bibbia, la chiesa, la Religione? e un aultima domanda ; che cosa c'è di più importante di te?
La Terra è la forgia di un fabbro che sa il suo mestiere.
Un fabbro dai mille volti,un silenzio che parla,
un mistero che si rivela in mille modi!
Citazione di: Pio il 17 Marzo 2023, 20:47:17 PMDio ha creato i mari, i fiumi e la terra per vivere, e ha creato il deserto perché gli uomini possano ritrovare la propria anima. ( Proverbio Touareg).
Dio ha creato anche il regno animale, fatto di predatori e di prede, di lotta per la sopravvivenza; il regno vegetale, con le piante che si contendono il sole, perché il sole è vita; ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, ma qualcosa non mi quadra. Forse Dio, in quanto Creatore dovrebbe ascoltare maggiormente le sue creature, dovrebbe dare il buon esempio. Invece il Dio ebreo era crudele e puniva chi non aveva fede in Lui; quello cristiano non è più crudele, ma ha permesso che si commettessero diversi crimini in suo nome: crociate, antisemitismo, guerre di religione varie.
Citazione di: bobmax il 14 Marzo 2023, 09:31:37 AMChe Dio non ci sia, mi sembra di tutta evidenza. Lo richiede infatti la logica oltre che l'etica.
Questo non esserci di Dio non significa però che Dio non sia.
Anzi, tutt'altro!
Dio è, proprio in quanto non c'è.
Mi sembra altrettanto evidente che l'evoluzione spirituale conduca inevitabilmente a Dio = Essere = Nulla.
Evoluzione espressa anche nella Bibbia.
"Dio è, proprio in quanto non c'è"
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Che sia questa una giusta risposta come consigliato da vari mistici?
"Iddio essendo puramente Amore, nel Suo fondamento originario, non può essere trovato attraverso una logica deduzione intellettualistica, bensì soltanto attraverso il nostro spirito interiore, la cui base è nel cuore."
"Non cercate Iddio col puro intelletto, perché Esso è infinito, e perciò non potete trovarlo. Piuttosto cercatelo col vostro spirito interiore attraverso l'Amore."
Il problema di Dio è tutto umano,per fortuna gli e i vegetali vivono e basta,in accordo totale con la natura.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 07:06:38 AMForse Dio, in quanto Creatore dovrebbe ascoltare maggiormente le sue creature, dovrebbe dare il buon esempio.
Che Dio ascolta la sua creatura non si evidenzia nel darle sempre ciò che vuole.
Se non si è sereni e allegri con quello che Dio ci ha dato, non lo saremo neanche con ciò che gli stiamo chiedendo.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 07:06:38 AMInvece il Dio ebreo era crudele e puniva chi non aveva fede in Lui; quello cristiano non è più crudele, ma ha permesso che si commettessero diversi crimini in suo nome: crociate, antisemitismo, guerre di religione varie.
Se Dio, Padre del Cristo, è l'unico Dio dell'amore, come potrebbe permettere crudeltà o crimini?
P. S. = è l'uomo lontano o senza questo stesso Dio che li perpetraLa Bibbia è la rivelazione progressiva di Dio mediante avvenimenti storici, ma, sia nell'Antico che nel Nuovo, diventa subito chiaro che Dio non è diverso da un Testamento all'altro, dacché la Sua ira e il Suo amore sono sempre gli stessi:
"lento all'ira (
non privo!)
e grande nell'amore".
Il problema sorge quando ci si ferma criticamente (per convenienza del non cambiare ...ovviamente) sui brani in cui Dio è irato, tralasciando la balsamica pedagogia e sapienza in essa (la Sua ira) recondita.
P.S. = non è che se stasera ci fosse la Parusia, andremmo tutti in Paradiso cantandoDei Verbum 15 (per capirci):
L'economia del Vecchio Testamento era soprattutto ordinata a preparare, ad annunziare profeticamente e a significare con diverse figure l'avvento di Cristo redentore dell'universo e del regno messianico. I libri poi del Vecchio Testamento, tenuto conto della condizione del genere umano prima dei tempi della salvezza instaurata da Cristo, manifestano a tutti chi è Dio e chi è l'uomo e il modo con cui Dio giusto e misericordioso agisce con gli uomini. Questi libri, sebbene contengano cose imperfette e caduche, dimostrano tuttavia una vera pedagogia divina. Quindi i cristiani devono ricevere con devozione questi libri: in essi si esprime un vivo senso di Dio; in essi sono racchiusi sublimi insegnamenti su Dio, una sapienza salutare per la vita dell'uomo e mirabili tesori di preghiere; in essi infine è nascosto il mistero della nostra salvezza.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 07:06:38 AMma qualcosa non mi quadra
Beh, la mancanza di fiducia è proprio l'opposto del ti amo da morire - nisi credideritis non intelligetis: se non credi non capisci - ...è normale che non si riesca a convenire!
Citazione di: Duc in altum! il 18 Marzo 2023, 10:30:24 AMChe Dio ascolta la sua creatura non si evidenzia nel darle sempre ciò che vuole.
Se non si è sereni e allegri con quello che Dio ci ha dato, non lo saremo neanche con ciò che gli stiamo chiedendo.
Se Dio, Padre del Cristo, è l'unico Dio dell'amore, come potrebbe permettere crudeltà o crimini?
P. S. = è l'uomo lontano o senza questo stesso Dio che li perpetra
La Bibbia è la rivelazione progressiva di Dio mediante avvenimenti storici, ma, sia nell'Antico che nel Nuovo, diventa subito chiaro che Dio non è diverso da un Testamento all'altro, dacché la Sua ira e il Suo amore sono sempre gli stessi: "lento all'ira (non privo!) e grande nell'amore".
Il problema sorge quando ci si ferma criticamente (per convenienza del non cambiare ...ovviamente) sui brani in cui Dio è irato, tralasciando la balsamica pedagogia e sapienza in essa (la Sua ira) recondita.
P.S. = non è che se stasera ci fosse la Parusia, andremmo tutti in Paradiso cantando
Dei Verbum 15 (per capirci): L'economia del Vecchio Testamento era soprattutto ordinata a preparare, ad annunziare profeticamente e a significare con diverse figure l'avvento di Cristo redentore dell'universo e del regno messianico. I libri poi del Vecchio Testamento, tenuto conto della condizione del genere umano prima dei tempi della salvezza instaurata da Cristo, manifestano a tutti chi è Dio e chi è l'uomo e il modo con cui Dio giusto e misericordioso agisce con gli uomini. Questi libri, sebbene contengano cose imperfette e caduche, dimostrano tuttavia una vera pedagogia divina. Quindi i cristiani devono ricevere con devozione questi libri: in essi si esprime un vivo senso di Dio; in essi sono racchiusi sublimi insegnamenti su Dio, una sapienza salutare per la vita dell'uomo e mirabili tesori di preghiere; in essi infine è nascosto il mistero della nostra salvezza.
Beh, la mancanza di fiducia è proprio l'opposto del ti amo da morire - nisi credideritis non intelligetis: se non credi non capisci - ...è normale che non si riesca a convenire!
Con una vita da subito in salita, quale è stata ed è la mia (ma davvero Dio ha progettato per me un disastro simile? Se sì, perché?) non mi pare proprio di aver avvertito mai la presenza di Dio. Sono nato il 30 dicembre 1958, e sono stato battezzato il 4 gennaio 1959. Se non sbaglio il battesimo serve a togliere il peccato originale. La sera del 29 dicembre 1959 sono stato colpito nell'ordine da: febbri equine, crisi convulsive con conseguente paralisi cerebrale (quindi parapsresi spastica): perché? Che male potevo aver fatto per meritarmi una prova così ardua da affrontare? In 64 anni di vita sono andato sotto i ferri del chirurgo 8 volte: in media una volta ogni 8 anni. Ho provato il senso di abbandono dall'età di 6 anni ai 12 anni, perché sono stato messo in un istituto di riabilitazione motoria, per il mio bene, mentre a casa nacque mio fratello per il quale io sembro non esistere. In quell'istituto io ero, fisicamente parlando, tra quelli messi meno peggio: come potevo lamentarmi in quel girone infernale? Di fatto, l'essere lontano dalla mia famiglia, che rivedevo solamente durante le vacanze scolastiche, era passato in secondo piano, nei confronti di ciò che vedevo e sentivo. È facile esprimere teorie, senza conoscere. Bisognerebbe chiedere il perché di certe affermazioni, anziché cercare di dimostrare la loro fallacia.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 11:09:36 AMBisognerebbe chiedere il perché di certe affermazioni, anziché cercare di dimostrare la loro fallacia.
Nessuna fallacia, io confuto all'acrimonia, alla malevolenza, all'ostilità nei confronti di Dio.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 11:09:36 AMCon una vita da subito in salita, quale è stata ed è la mia (ma davvero Dio ha progettato per me un disastro simile? Se sì, perché?) non mi pare proprio di aver avvertito mai la presenza di Dio.
Non so se Dio abbia progettato l'afflizione umana (a me risulta che la sofferenza e la Morte sul pianeta terra l'abbiamo generata la disobbedienza e l'adulterio dei nostri progenitori), però so benissimo che ha progettato il fallimento per il Suo pupillo (morire in croce essendo innocente).
E' lì - secondo Suo suggerimento - che possiamo incontrarLo.
E' lì che possiamo guarire e ricevere risposte per le nostre tribolazioni.
"Ai piedi del Cristo, sotto la croce, si apprende ciò che Platone non poté insegnare e ciò che Socrate non imparò mai" - (Fulton John Sheen).
Pace & Bene
Citazione di: Kephas il 15 Marzo 2023, 15:35:49 PMUn interessante esempio:
"La voce di Dio".o Parola interiore è un fenomeno che appartiene a mistici, profeti o persone rinate nello spirito.
E' interessante notare, dalla bibliografia di questa serva di Dio (Madre Maria Cecilia Baij O.S.B., badessa del Monastero di S.Pietro di Montefiascone) come il Signore le si manifestava per mezzo della 'Parola Interiore'
<<Gesù mi fece conoscere come sono le Sue locuzioni nell'anima fedele, e in quale modo Egli si comunica.
Usciva dalla bocca di Gesù un raggio di purissima luce, e si vedeva che aveva origine dal suo divino petto. Egli parlava, ma la luce non era impedita dalla parola, né la parola dalla luce, per cui ognuna faceva il suo ufficio.
Tale luce penetrava ben addentro al mio cuore e gli faceva sentire la Sua divina parola. Lo Sposo mi ha detto: Sappiate che a chi parlo di passaggio, la detta luce passa come un lampo e parte, a chi parlo di continuo, la luce sta ferma qui e non parte più>> (...) <<Sento spesso una certa locuzione, la quale non è voce formata, ma un parlare che si fa intendere senza strepitio o altro modo.
Questo parlare che non ha voce formata, non lo sento con l'orecchio del corpo, ma in maniera assai sottile, che non saprei come spiegarlo. E' appunto come parlassi con una persona senza sentire e vedere cosa alcuna>> (...)
<<Non sento la locuzione in parole formate, ma sento arrivare all'improvviso come un'aura soavissima, mi narra tutto ciò che devo intendere assai meglio che se mi parlasse con parole formate, lasciandomi lo spirito sereno e molto consolato.
Se io domando qualcosa, appena ho fatto domanda, sento subito tutta la risposta restando del tutto informata>> (...)
Sento tutto il discorso formato in un momento, eppure non vi sono parole; sicchè sento il parlare, ma non sento nè parole, né alcun movimento; ciò che sia non lo so...>>.
La madre Baij ingiustamente perseguitata, perché si pensava avesse scritto quelle cose 'avendo letto assai', rispose che ciò era falso; perché le era sta proibita la lettura di libri.
In effetti, quanto ha scritto dice di averlo ricevuto non per via di meditazione o altro, ma l'ha inteso tutto nel suo interno; e per quanto sfuggisse di sentire quella Voce, non poteva farlo tanto era imponente la rappresentazione e la manifestazione che le veniva concessa.
Dell'opera 'Vita Interna di Gesù Cristo? dice: "Dichiaro che non vi è niente di mio, ma tutto ho inteso nel modo suddetto"
Rilevato da una prefazione ad un'opera spirituale mistica
Da non credente credo che questa "voce" sia in realtà la voce del cosiddetto "Cuore", ovvero la parte non razionale, non intellettuale, non logica che ci abita e che si contrappone alla "Mente".
La Mente pensa e ragiona, il Cuore sente e percepisce.
I mistici, secondo il mio parere, sono coloro che hanno "silenziato" la loro Mente chiassosa (e relativi pensieri, giudizi, valutazioni, ...) riuscendo così ad udire la voce sottile del Cuore: questa parla di Amore, di interconnessione e interdipendenza.
La Mente ti fa sentire separato dal Tutto, il Cuore ti fa sentire invece connesso al Tutto.
Penso che sia questa l'esperienza mistica, l'esperienza dell'Illuminazione: arrivare a sentire questa interconnessione, arrivare ad udire la voce del Cuore, arrivare ad udire la "voce di Dio" (per chi crede).
Citazione di: iano il 15 Marzo 2023, 17:53:19 PMRiflettendo sul tuo bel post mi viene da chiedermi quali implicazioni possa avere stare dentro o fuori qualcosa, se lo stare dentro o fuori non influenza la relazione fra parti?
L'individualità è prima di tutto una percezione che in quanto tale può mutare, quindi possiamo attenderci che lo faccia, e tu ne dai una esemplificazione.
Mi hai fatto venire in mente il racconto di una neuropsichiatra (Jill Bolte Taylor) che raccontava la sua personale esperienza di un ictus che momentaneamente le aveva mandato "in pappa" la parte sinistra del cervello (quella della razionalità e della logica).
Nel suo racconto (c'è un TED bellissimo e anche commovente) parla di come non riusciva più a distinguersi come entità separata: si sentiva fusa con tutto ciò che la circondava, i suoi confini fisici si scioglievano con il resto.
Mi chiedevo, se l'ictus l'avesse avuto nella parte destra del cervello cosa avrebbe sperimentato?
Probabilmente un senso di profonda separazione dal resto del mondo, un senso marcato di un "Io", una visione fredda e super materialista.
Quale sarebbe stata la percezione più vicina alla realtà? E perchè?
Dovremmo abolire la parola "oggettivo" dai nostri dizionari.
Citazione di: InVerno il 15 Marzo 2023, 23:52:37 PMSbaglio o stai ricalcando la tesi della mente bicamerale in qualche modo?
(intendo : https://it.wikipedia.org/wiki/Il_crollo_della_mente_bicamerale_e_l%27origine_della_coscienza)
Facendo delle ricerche in merito mi sono imbattuto in quel libro che non conoscevo e che sicuramente leggerò.
Questa tesi è sorta in realtà leggendo un libro di antropologia (Magia e Civiltà di Ernesto De Martino, una raccolta di scritti di svariati autori) e dai libri di J.Peterson.
Gli dèi sono in realtà istanze psichiche: noi proiettiamo quello che accade dentro di noi all'esterno.
Un po' quello che sosteneva anche Feuerbach.
Dio è la proiezione di ciò che riteniamo più giusto, bello, puro, perfetto, nobile, regale.
Similmente e all'opposto il Diavolo è la proiezione di tutto ciò che ci abita e che non ci piace affatto.
Citazione di: Freedom il 17 Marzo 2023, 18:37:17 PMSpero di fare cosa gradita postando quanto dice Papa Francesco sulla voce di Dio:
"C'è la voce di Dio, che gentilmente parla alla coscienza, e c'è la voce tentatrice che induce al male. Come fare a riconoscere la voce del buon Pastore da quella del ladro, come fare a distinguere l'ispirazione di Dio dalla suggestione del maligno?"
E' questa la domanda che guida la riflessione di Papa Francesco prima della preghiera marianda del Regina Coeli.
Commentando la pagina del Vangelo che parla del Buon Pastore il Papa spiega le differenze: "la voce di Dio non obbliga mai: Dio si propone, non si impone. Invece la voce cattiva seduce, assale, costringe: suscita illusioni abbaglianti, emozioni allettanti, ma passeggere" invece la voce di Dio "ci corregge, con tanta pazienza, ma sempre ci incoraggia, ci consola: sempre alimenta la speranza".
E ancora "Che cosa mi fa bene?" È la domanda della voce di Dio e "invece il tentatore insisterà su un'altra domanda: "Che cosa mi va di fare?". Che cosa mi va: la voce cattiva ruota sempre attorno all'io, alle sue pulsioni, ai suoi bisogni, al tutto e subito, come i capricci dei bambini. La voce di Dio, invece, non promette mai la gioia a basso prezzo: ci invita ad andare oltre il nostro io per trovare il vero bene, la pace. Ricordiamoci: il male non dona mai pace, mette frenesia prima e lascia amarezza dopo".
E infine ci sono differenti "ambienti": "il nemico predilige l'oscurità, la falsità, il pettegolezzo; il Signore ama la luce del sole, la verità, la trasparenza sincera".
In un tempo adatto a rientrare in noi stessi dice il Papa, "prestiamo attenzione alle voci che giungono al nostro cuore. Chiediamoci da dove arrivano. Chiediamo la grazia di riconoscere e seguire la voce del buon Pastore, che ci fa uscire dai recinti dell'egoismo e ci conduce ai pascoli della vera libertà. La Madonna, Madre del buon Consiglio, orienti e accompagni il nostro discernimento".
Mi ritengo un ateo credente per questo motivo: concordo con le parole del Papa, ma credo che "Dio" e "Satana" non siano "soggetti" o "entità" esterne, ma piuttosto processi psichici.
Ad esempio, esiste la teoria del cervello tripartito che vede il nostro cervello composto da:
- cervello rettiliano: la parte della sopravvivenza (le sue priorità sono l'alimentazione, la lotta-fuga, il sesso)
- cervello limbico: la parte delle emozioni (attaccamento, accudimento, cooperazione)
- cervello neocorticale: la parte più "recente" relativa al pensiero razionale e al linguaggio (società, cultura)
Potremmo mappare così.
La voce del Tentatore nasce principalmente nel cervello rettiliano (pulsioni, vizi, egoismo), ma può nascere anche negli altri due cervelli (superbia, narcisismo,...).
Allo stesso modo anche la voce di Dio può nascere nel cervello limbico (l'amore e la fratellanza) e anche nel cervello neocorticale (discernimento e giudizi sul proprio operato, la "voce della coscienza").
Citazione di: Kephas il 18 Marzo 2023, 08:36:01 AM"Dio è, proprio in quanto non c'è"
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Che sia questa una giusta risposta come consigliato da vari mistici?
"Iddio essendo puramente Amore, nel Suo fondamento originario, non può essere trovato attraverso una logica deduzione intellettualistica, bensì soltanto attraverso il nostro spirito interiore, la cui base è nel cuore."
"Non cercate Iddio col puro intelletto, perché Esso è infinito, e perciò non potete trovarlo. Piuttosto cercatelo col vostro spirito interiore attraverso l'Amore."
Credo che su questo punto convergano i mistici d'Occidente con i mistici d'Oriente: non si accede alla dimensione spirituale con la Mente e con il pensare, ma con il Cuore e con il sentire.
Il problema in Occidente sta nella doppia funzione svolta dalla Chiesa cattolica:
1) seguire la via della Mente (giudizi, razionalità, logica tipici del "maschile") per indottrinare i fedeli affinché venissero inculcate idee atte a mantenere l'Ordine, stabilità e pace
2) seguire la via del Cuore (sentimento, creatività, amore tipici del "femminile") per indicare una via di liberazione e realizzazione spirituale
Per il mio modo di vedere si è data molta (troppa) importanza alla prima funzione e troppo poco spazio alla seconda.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 11:09:36 AMCon una vita da subito in salita, quale è stata ed è la mia (ma davvero Dio ha progettato per me un disastro simile? Se sì, perché?) non mi pare proprio di aver avvertito mai la presenza di Dio. Sono nato il 30 dicembre 1958, e sono stato battezzato il 4 gennaio 1959. Se non sbaglio il battesimo serve a togliere il peccato originale. La sera del 29 dicembre 1959 sono stato colpito nell'ordine da: febbri equine, crisi convulsive con conseguente paralisi cerebrale (quindi parapsresi spastica): perché? Che male potevo aver fatto per meritarmi una prova così ardua da affrontare? In 64 anni di vita sono andato sotto i ferri del chirurgo 8 volte: in media una volta ogni 8 anni. Ho provato il senso di abbandono dall'età di 6 anni ai 12 anni, perché sono stato messo in un istituto di riabilitazione motoria, per il mio bene, mentre a casa nacque mio fratello per il quale io sembro non esistere. In quell'istituto io ero, fisicamente parlando, tra quelli messi meno peggio: come potevo lamentarmi in quel girone infernale? Di fatto, l'essere lontano dalla mia famiglia, che rivedevo solamente durante le vacanze scolastiche, era passato in secondo piano, nei confronti di ciò che vedevo e sentivo. È facile esprimere teorie, senza conoscere. Bisognerebbe chiedere il perché di certe affermazioni, anziché cercare di dimostrare la loro fallacia.
Mi spiace per le tue sofferenze.
Personalmente non credo in Dio pertanto non credo che gli eventi casuali (come le malattie o gli incidenti) accadano perché una qualche Entità Superiore li abbia voluti oppure non li abbia voluti evitare oppure li abbia permessi affinché si compisse un qualche disegno misterioso che noi non possiamo capire.
Quello in cui credo è l'importanza che ha l'elaborare il proprio vissuto doloroso.
Se non lo si fa si resta incagliati nella fase della rabbia, una rabbia che è giustissima e normalissima ma che se non la si supera può rendere le giornate ancor più difficili di quelle che sono.
Se invece si elabora il proprio vissuto (mi riferisco ad un percorso di psicoterapia o anche un percorso spirituale serio all'interno del proprio credo religioso) si dà modo a noi stessi di accettare tutto quello che è stato.
L'accettazione è diversa dalla rassegnazione.
Infatti quando riesci ad accettare il tuo passato allora puoi voltare finalmente pagina, cioè puoi spostare la tua attenzione su altro e proseguire in avanti: sei libero.
Nel mio piccolo e con le mie piccole (ma grandi) ferite, questo è quello che sto vivendo e che ho capito.
Citazione di: ricercatore il 18 Marzo 2023, 18:17:19 PMCredo che su questo punto convergano i mistici d'Occidente con i mistici d'Oriente: non si accede alla dimensione spirituale con la Mente e con il pensare, ma con il Cuore e con il sentire.
Forse non si accede, ma si riesce a sbirciare dalla soglia, se un pensiero può emozionarci, e una sensazione può darci da pensare.
C'è quindi sempre un canale di comunicazione aperto e una continua osmosi, per cui una cosa nel tempo può diventare l'altra , ma non possiamo sperare di assistere a queste metamorfosi in diretta, per quanto nessuna generazione come la nostra abbia avuto la possibilità di sperimentarne tante.
Però, a partire da quando esiste la scrittura, possiamo provare, allargando così di fatto il vissuto temporale, a risalirvi, come tu ci suggerisci con questa discussione.
Possiamo cioè razionalizzare la metamorfosi del nostro sentire.
Più difficile diventa immedesimarsi nel passato sentire, quando la sede del sentimento non era il cuore, ma il fegato o altro organo, prova del mutare del sentire, e cosa da notare, un mutamento condiviso, per cui nessuno oggi sente più col fegato e domani nessuno potrebbe sentire col cuore.
Come potremmo spiegare noi, lasciandone testimonianza scritta alle generazioni future, cosa significhi sentire col cuore?
Citazione di: iano il 18 Marzo 2023, 22:48:02 PMCome potremmo spiegare noi, lasciandone testimonianza scritta alle generazioni future, cosa significhi sentire col cuore?
Non si può spiegare. Occorre lasciare che accada.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 23:06:15 PMNon si può spiegare. Occorre lasciare che accada.
L'ineffabile non è logicizzabile. Neppure chiamandolo "voce di Dio". Forse soltanto " voce interiore". Alla larga da strizzacervelli. Meglio la meditazione e il libero "flusso di coscienza". Guardando un angolo vuoto, pieno di poesia.
Citazione di: Ipazia il 19 Marzo 2023, 08:31:12 AML'ineffabile non è logicizzabile. Neppure chiamandolo "voce di Dio". Forse soltanto " voce interiore". Alla larga da strizzacervelli. Meglio la meditazione e il libero "flusso di coscienza". Guardando un angolo vuoto, pieno di poesia.
"Il Tao di cui si può parlare non è il Tao eterno."
Per la mia personale esperienza il percorso con lo strizzacervelli è stato un percorso di risveglio spirituale: ero rimasto incastrato e ho avuto bisogno dell'Altro che mi tendesse la mano e mi aiutasse ad uscire di lì.
Una volta fuori, vai per la tua strada.
Se guardi fuori di te sogni; se guardi dentro di te ti risvegli.
@Aspirante Filosofo58: Se vuoi ascoltare la mia risposta alle sofferenze che tu hai avuto molto più di altri e per il fatto che alcune vite sono più sofferenti di altre, a mio avviso non si tratta di ingiustizia o di sadismo di Dio, ma deriva dal fatto che l'anima, prima di nascere, decide di sottoporsi volontariamente a determinate prove per evolvere spiritualmente, anche in base al fatto che deve scontare i peccati di vite precedenti, ma non solo per quello. Prima di nascere ogni anima è nel mondo spirituale in cui sceglie volutamente le situazioni che affronterà nella vita, ma poi quando nasce dimentica ogni cosa, e quindi le disgrazie sembrano prive di senso e assolutamente casuali, ma non è così, in realtà non sono vere disgrazie, ma prove a cui l'anima ha voluto sottoporsi. Anche se sono fondamentalmente cattolico, ammetto l'idea della reincarnazione, anche perché i cristiani antichi ci credevano e la credenza venne proibita soltanto nel VI secolo Dopo Cristo, con l'imperatore Giustiniano. Ma perché ci si reincarna? L'anima si incarna per imparare determinate lezioni, come ad esempio migliorare la compassione, sviluppare il senso del perdono, imparare a farsi rispettare e ad amare se stessi, apprendere il valore della libertà, imparare ad affrontare la solitudine. Ovviamente, per imparare tutte queste cose, l'anima deve anche soffrire, proprio perché si impara la compassione affrontando situazioni drammatiche, se provi il dolore sulla tua pelle diventerai più sensibile a quello degli altri, si impara a perdonare ricevendo torti e ingiustizie, si apprezza di più il significato dell'amore se si è inseriti in un ambiente di indifferenza o peggio di odio. E' la legge degli opposti, il male serve per apprezzare di più il senso e il valore del bene.
Ora, perché alcune vite sono più gravate di altre? Secondo me non dipende solo da errori fatte nelle vite precedenti, ma dal livello di evoluzione dell'anima. Un'anima evoluta, che è passata attraverso molte esperienze, può decidere, se è pronta, di gravarsi di esperienze dolorose per evolvere ancora di più e migliorarsi, perché l'obiettivo di queste incarnazioni è arrivare alla perfezione di Dio e fondersi con esso: le vite facili, di quelle persone a cui sembra che vada tutto molto bene, sono spesso quelle di anime poco evolute, che non sono pronte ad affrontare pesi che poi però affronteranno in altre vite.
Citazione di: Socrate78 il 19 Marzo 2023, 11:37:22 AM@Aspirante Filosofo58: Se vuoi ascoltare la mia risposta alle sofferenze che tu hai avuto molto più di altri e per il fatto che alcune vite sono più sofferenti di altre, a mio avviso non si tratta di ingiustizia o di sadismo di Dio, ma deriva dal fatto che l'anima, prima di nascere, decide di sottoporsi volontariamente a determinate prove per evolvere spiritualmente, anche in base al fatto che deve scontare i peccati di vite precedenti, ma non solo per quello. Prima di nascere ogni anima è nel mondo spirituale in cui sceglie volutamente le situazioni che affronterà nella vita, ma poi quando nasce dimentica ogni cosa, e quindi le disgrazie sembrano prive di senso e assolutamente casuali, ma non è così, in realtà non sono vere disgrazie, ma prove a cui l'anima ha voluto sottoporsi. Anche se sono fondamentalmente cattolico, ammetto l'idea della reincarnazione, anche perché i cristiani antichi ci credevano e la credenza venne proibita soltanto nel VI secolo Dopo Cristo, con l'imperatore Giustiniano. Ma perché ci si reincarna? L'anima si incarna per imparare determinate lezioni, come ad esempio migliorare la compassione, sviluppare il senso del perdono, imparare a farsi rispettare e ad amare se stessi, apprendere il valore della libertà, imparare ad affrontare la solitudine. Ovviamente, per imparare tutte queste cose, l'anima deve anche soffrire, proprio perché si impara la compassione affrontando situazioni drammatiche, se provi il dolore sulla tua pelle diventerai più sensibile a quello degli altri, si impara a perdonare ricevendo torti e ingiustizie, si apprezza di più il significato dell'amore se si è inseriti in un ambiente di indifferenza o peggio di odio. E' la legge degli opposti, il male serve per apprezzare di più il senso e il valore del bene.
Ora, perché alcune vite sono più gravate di altre? Secondo me non dipende solo da errori fatte nelle vite precedenti, ma dal livello di evoluzione dell'anima. Un'anima evoluta, che è passata attraverso molte esperienze, può decidere, se è pronta, di gravarsi di esperienze dolorose per evolvere ancora di più e migliorarsi, perché l'obiettivo di queste incarnazioni è arrivare alla perfezione di Dio e fondersi con esso: le vite facili, di quelle persone a cui sembra che vada tutto molto bene, sono spesso quelle di anime poco evolute, che non sono pronte ad affrontare pesi che poi però affronteranno in altre vite.
Qui vedo un Socrate diverso da quello cattolico, e il mio post era indirizzato al Socrate cattolico, proprio perché anch'io sono convinto di quanto scritto in quest'ultimo post. Attenzione! Non affermo di credere nella reincarnazione (o metempsicosi che dir si voglia), ma sono arrivato a considerare la teoria della reincarnazione, spinto dalle mie esperienze personali, forti e dolorose. Che senso avrebbero queste e che senso avrebbe il libero arbitrio, se così non fosse?
Ha poca attinenza con la discussione in oggetto, però volevo chiedere: quale è la vostra opinione sui versetti 14/15/16/17 cap.33 del Libro di Giobbe?:
"Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio."
Chi può dire di aver sentito la voce di Dio nel sogno? penso poche persone!
Però sono convinto che tutti abbiamo questa possibilità!
Ma come si manifesta? "Dio parla in un modo o in un altro" forse è quello che dobbiamo capire.
Citazione di: Kephas il 19 Marzo 2023, 13:26:46 PMHa poca attinenza con la discussione in oggetto, però volevo chiedere: quale è la vostra opinione sui versetti 14/15/16/17 cap.33 del Libro di Giobbe?:
"Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio."
Chi può dire di aver sentito la voce di Dio nel sogno? penso poche persone!
Però sono convinto che tutti abbiamo questa possibilità!
Ma come si manifesta? "Dio parla in un modo o in un altro" forse è quello che dobbiamo capire.
Penso invece che sia molto attinente.
Perché il Libro di Giobbe esplora proprio l'impossibilità, l'assurdità, dell'esser
ci di Dio.
Ma il Dio che non c'è, con il suo celarsi fino a non esistere... conferma il suo esser Vero.
Questa Verità insopprimibile trapela ovunque ci si apra ad essa.
È la voce con cui ogni cosa ci parla, è ciò che permette ogni nostro pensiero.
Ci è talmente vicino da non esistere.
È l'Uno.
Citazione di: Kephas il 19 Marzo 2023, 13:26:46 PMHa poca attinenza con la discussione in oggetto, però volevo chiedere: quale è la vostra opinione sui versetti 14/15/16/17 cap.33 del Libro di Giobbe?:
"Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio."
Chi può dire di aver sentito la voce di Dio nel sogno? penso poche persone!
Però sono convinto che tutti abbiamo questa possibilità!
Ma come si manifesta? "Dio parla in un modo o in un altro" forse è quello che dobbiamo capire.
''Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire'',
finché vigilia volontà, e dopo, una volta svegli,
''capisca chi vuol capire''
Una volta che il sogno parla a noi, aggirando la nostra volontà di non udire, incomprensibile resta ancora il suo linguaggio, ma ancora l'incomprensione deriva dalla volontà di non capire, perchè quando sono gli altri a raccontarci i loro sogni, se noi li conosciamo bene, e non ostando la nostra volontà, linguaggio e significato possono giungerci ovvi.
E il motivo per cui tali non appaiono a chi li fà, è lo stesso motivo per cui ci facciamo scrupolo di spiegarglielo.
Infatti:
'' Perchè dovremmo spiegare a chi non vuol sapere?''
Citazione di: iano il 20 Marzo 2023, 04:58:24 AM''Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire'',
finché vigilia volontà, e dopo, una volta svegli,
''capisca chi vuol capire''
Una volta che il sogno parla a noi, aggirando la nostra volontà di non udire, incomprensibile resta ancora il suo linguaggio, ma ancora l'incomprensione deriva dalla volontà di non capire, perchè quando sono gli altri a raccontarci i loro sogni, se noi li conosciamo bene, e non ostando la nostra volontà, linguaggio e significato possono giungerci ovvi.
E il motivo per cui tali non appaiono a chi li fà, è lo stesso motivo per cui ci facciamo scrupolo di spiegarglielo.
Infatti:
'' Perchè dovremmo spiegare a chi non vuol sapere?''
Come facciamo noi a sapere che l'altro vuole o non vuole sapere? Per esempio, quando io non capisco qualcosa, inizio a fare domande, fino a diventare antipatico. Qualcuno a volte considera le mie domande delle scocciature, perché lui/lei dall'alto della sua sapienza ritiene impossibile che altri chiedano come faccio io! Questo mi succede in tutti i campi, anche in quello religioso. Fin da bambino, ad ogni risposta ad un mio "perché?", avevo pronto un altro "perché?" In questo modo coglievo gli adulti impreparati e loro, per l'imbarazzo, mi dicevano di tacere. Quando un messaggio non passa, dal trasmittente al ricevente, non sempre è colpa di quest'ultimo. In altre parole, se l'uomo, che Dio creò a sua immagine e somiglianza, non recepisce alcuni messaggi, perché la colpa dovrebbe essere sempre sua?
Dio ha già tutto quello che gli piace,non gli manca niente.Fosse rimasto Solo ed Eterno,la Sua Natura,qualunque essa sia,sarebbe comunque quella che è Sempre Stata.
Piuttosto bisogna chiedersi una cosa: com'è Dio nell'operativo e nel contingente?
San Francesco diceva di vedere Dio negli uccelli del cielo e nei fiori dei campi.
Confucio scrive:"se guardo un seme vi vedo il Paradiso!"
Gesù parla:"se aveste la fede di questo seme di senapa potreste spostare le montagne!"
Insomma,anche gli atei,se vedessero queste cose senza pensare a Dio e le capissero anche solo in modo laico sarebbero dei santi o quasi!
La vera rivoluzione "spirituale" personale ritengo sia immergersi il piu' possibile (ognuno per quanto puo') nella natura. E non parlo di fare birdwatching (quanto meno non solo) parlo di zappare la terra , seminare un orto e mangiarne i prodotti , piantare un albero , vedere una volpe , salvare un gattino dalla morte e con lui (non piu' gattino ma gattone ormai) sedersi e guardare il tramonto dalla collina ogni santo giorno finche' ce ne sara' uno per me e per lui , scappare su un albero per non essere beccato da un cinghiale , se si vuole e si puo' ....... scalare una montagna ( ognuno la propria) . Insomma vita , una , unica , irripetibile , mia ooops ....... trovato Dio.
Citazione di: Socrate78 il 19 Marzo 2023, 11:37:22 AMAnche se sono fondamentalmente cattolico, ammetto l'idea della reincarnazione, anche perché i cristiani antichi ci credevano e la credenza venne proibita soltanto nel VI secolo.
Anche lo gnosticismo, il docetismo e l'arianesimo e tutte le altre eresie annullate erano credute dai cristiani antichi prima del VI secolo.
Catechismo della Chiesa Cattolica: 1013 La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell'uomo, è la fine del tempo della grazia e della misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita terrena secondo il disegno divino e per decidere il suo destino ultimo. Quando è «finito l'unico corso della nostra vita terrena» (Lumen Gentium n°48), noi non ritorneremo più a vivere altre vite terrene. «È stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio» (Eb 9,27). Non c'è «reincarnazione» dopo la morte. Per quel che riguarda la sofferenza e le tribolazioni terrene, sempre al n° 48 della Costituzione Dogmatica sulla Chiesa, è così espresso: Stimando quindi che «le sofferenze dei tempo presente non sono adeguate alla gloria futura che si dovrà manifestare in noi» (Rm 8,18; cfr 2 Tm 2,11-12), forti nella fede aspettiamo «la beata speranza e la manifestazione gloriosa del nostro grande Iddio e Salvatore Gesù Cristo» (Tt 2,13) «il quale trasformerà allora il nostro misero corpo, rendendolo conforme al suo corpo glorioso» (Fil 3,21), e verrà «per essere glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che avranno creduto». -E' sempre lo stesso, tutto è riportato alla fede personale ...non alle idee!
Citazione di: Duc in altum! il 20 Marzo 2023, 11:39:46 AMCatechismo della Chiesa Cattolica: 1013 La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell'uomo, è la fine del tempo della grazia e della misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita terrena secondo il disegno divino e per decidere il suo destino ultimo.
Quando è «finito l'unico corso della nostra vita terrena» (Lumen Gentium n°48), noi non ritorneremo più a vivere altre vite terrene.
«È stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio» (Eb 9,27). Non c'è «reincarnazione» dopo la mmorte.
Le mie esperienze personali sono di tutt'altro avviso. Come il Catechismo afferma ciò, così ci sono scritti di altre religioni che affermano il contrario. Che senso ha che qualcuno nasca sotto le bombe, qualcun altro in un paese colpito da carestia, o con menomazioni che rendano la sua vita come un inferno? Dio, buono, misericordioso, perfetto e onnipotente ha veramente per queste persone un disegno così assurdo?
Domanda: perchè la sedicente "voce di Dio" è così culturalmente ed intellettualmente scadente, bassa, ignorante?
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 20 Marzo 2023, 12:03:38 PMChe senso ha che qualcuno nasca sotto le bombe, qualcun altro in un paese colpito da carestia, o con menomazioni che rendano la sua vita come un inferno? Dio, buono, misericordioso, perfetto e onnipotente ha veramente per queste persone un disegno così assurdo?
Hai centrato il bersaglio caro
@Aspirante filosofo58: "
credere nell'Assurdo", che poi è il messaggio recondito di Giobbe e Qoeleth.
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, verrà l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!».
Citazione di: baylham il 20 Marzo 2023, 12:13:25 PMDomanda: perchè la sedicente "voce di Dio" è così culturalmente ed intellettualmente scadente, bassa, ignorante?
Semplice:
Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.
Citazione di: Duc in altum! il 20 Marzo 2023, 12:39:38 PMSemplice:
Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.
Il problema non è il sedicente destinatario delle "voci di Dio", è il contenuto che lascia a desiderare, che mantiene l'uomo nell'ignoranza, debolezza e ignobiltà.
Siccome penso che Dio, gli uomini e qualunque cosa esistente o supposta tale sia strutturalmente ignorante, non c'è alcun bisogno di ulteriore confusione e ignoranza.
Citazione di: baylham il 20 Marzo 2023, 16:02:24 PMIl problema non è il sedicente destinatario delle "voci di Dio", è il contenuto che lascia a desiderare, che mantiene l'uomo nell'ignoranza, debolezza e ignobiltà.
E perché mai la coscienza dei propri limiti dovrebbe porre ulteriori limitazioni. Mi sembra fosse socrate a dire: "so di non sapere".
L'uomo non si emancipa dalle sue bassezze credendo di essere grande. A volte, invece, riesce a fare cose grandi pur sentendosi piccolo.
Citazione di: Kephas il 19 Marzo 2023, 13:26:46 PMHa poca attinenza con la discussione in oggetto, però volevo chiedere: quale è la vostra opinione sui versetti 14/15/16/17 cap.33 del Libro di Giobbe
Questi passi sono espressi da un uomo "di parte" _ ovvero appartenete a quei 3 amici / e che rappresentano i custodi della dottrina... coloro che pontificano senza sapere.
E che lo stesso (immaginario) sofferente-personaggio li bolla come:
- consolatori di vanita' (cap. 16),
- la loro vera sapienza è il Tacere,
- le loro massima.. altro non sono che cenere (cap. 13).. ecc..ecc...
Ora riguardo all' esegesi dei tuoi menzionati passi.. vorrebbero significare che quel Elihu, il buzita, - rimprovera a Giobbe l' aver ripudiato la dottrina divina... meglio, aver rifiutato quel bel cadeau del divi-Datore di vita (la sua esistenza terrena) E PERCHE' "egli" lo ha fatto nascere ???
Analoghi terrificanti passi gia' ripetuti nei capitoli 3 + 7 + 10 !
E proprio l' allusione del cap. 33 si riferisce espressamente al cap. 7 - ove il sofferente esterna quanto sia nefasta la sua esistenza.. addirittura da esserne DIS-gustato. Da qui la sua implorante supplica, a colui che tutto "potrebbe" (se mai volesse..) per chiedere, a detto super divin-Datore, di "graziarlo" - ovvero:
- farlo ritornare polvere.. in modo che cessino le sue
Inutili e IN-giustificate sofferenze !
In piu' Giobbe continua insistentemente a chiedere al divin-Abba' quale valore avrebbe, per "lui" la vita di noi miserandi.. e perchè egli perseveri nella sua (inutile) attenzione.. Per cosa ??
Quasi fossimo dei giocattoli _ e noi Lo divertiamo con le nostre miserie !!
Ecco che il rappresentante del clero Elihu _ gli racconta
la favoletta dei sogni.. contenenti quei messaggi ammonitori..ecc...eccc...eccc...ecccc.....
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Citazione di: Duc in altum! il 20 Marzo 2023, 11:39:46 AMÈ stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio» (Eb 9,27). Non c'è «reincarnazione» dopo la morte.
Infattila re-incarnazione Non è dimostrabile nè dimostrata _
al pari del RI-torno in vita (pneumaticamente) !!
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Citazione di: Duc in altum! il 20 Marzo 2023, 11:39:46 AMla beata speranza
Appunto _ aspetta e spera che l' ora si avvicina..
MA
NESSUNO sa, con assoluta/matematica certezza SEMMAI c'è un Dopo / Nessuno !
Come gia' postato il sublime
Canto egizio dell' Arpista ancora oggi NON è stato S-mentito !!
Tante parole, tanti paroloni che riempiono la bocca _ proprio DA coloro che
NON sanno una mazza _ ma tanta è la loro vanita' che "credono" di sapere _ ingannando/illudendo i semplici e/o i creduloni...
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Citazione di: Duc in altum! il 20 Marzo 2023, 11:39:46 AMla beata speranza e la manifestazione gloriosa del nostro grande Iddio e Salvatore Gesù Cristo»
E' stata la fatidica Mega-Bufala tarsiota (1 Tess. cap. 4 ):
- allo squillar del trombettiere celeste..eccc...eccc..ecc...
Si è rivelato come il piu' clamoroso Buco nell' acqua _
Una Mega-Bufala che è rimasta, a tutt' oggi, ancora del tutto IN-superabile, IN-eguagliabile....
- Aspetta e spera che l' ora si avvicina..
come dire: di quel tanto Imminente mega-galattico evento NON si vide nemmeno l' ombra..
Per calmare i delusi _ IN-cavolati per essere stati presi per il naso.. per aver dato credito alle fasulle lusinghe tarsiota,
urgentemente si dovette ricorrere al Salterio _ con una diversa "promessa"...
Fu cosi' possibile tamponare la colossale voragine / e tutti vissero felici e contenti.
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Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 07:06:38 AM; ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza,
Non ti dice niente... un certo Senofane ?
Quello che criticava
l'antropomorfismo religioso....
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Citazione di: Duc in altum! il 18 Marzo 2023, 17:02:23 PMNessuna fallacia, io confuto all'acrimonia, alla malevolenza, all'ostilità nei confronti di Dio.
E chi sei tu per "rimproverare" Aspirante Filosofo ?
Prima di lui.. chi aveva pesanti risentimenti contro il suo "divin-Abba' è l' autore di salmo 88 -
Il suo protagonista infatti era proprio un sofferente che chiedeva insistentemente a "quel" dio del PERCHE' lo abbia fatto nascere in quel modo..ecc..ecc....
Tu ti comporti come i ciarlatani-amici di Giobbe / quelli stessi che pontificano SENZA sapere una mazza _
Quegli stessi che proprio il (tuo) divin-Abba' obbligo' ad offrire un sacrificio per le loro continue scemenze ....
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Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Marzo 2023, 11:09:36 AMÈ facile esprimere teorie, senza conoscere. Bisognerebbe chiedere il perché di certe affermazioni, anziché cercare di dimostrare la loro fallacia.
Bravo, sei stato sublime !
Ma questa è la Vanita' insita di questi "sedicenti" predicatori .
Avevo postato prima le considerazioni di Giobbe nei confronti di quei suoi "sapientoni" amici...
E comunque ti trascrivo una massima tratta dai "Detti dei Padri" :
- NON azzardarti a giudicare Nessuno senza esserti Prima messo nei Suoi panni !! (Pirke Aboth II )
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Citazione di: baylham il 20 Marzo 2023, 16:02:24 PMIl problema non è il sedicente destinatario delle "voci di Dio", è il contenuto che lascia a desiderare, che mantiene l'uomo nell'ignoranza, debolezza e ignobiltà.
Siccome penso che Dio, gli uomini e qualunque cosa esistente o supposta tale sia strutturalmente ignorante, non c'è alcun bisogno di ulteriore confusione e ignoranza.
Non si capisce se credi a priori che l'ignoranza, la debolezza e l'ignobiltà dell'uomo siano prive di un probabile chiarore, o se è la "Voce di Dio" a essere inutile per questo chiarimento.
Citazione di: anthonyi il 20 Marzo 2023, 16:13:10 PME perché mai la coscienza dei propri limiti dovrebbe porre ulteriori limitazioni. Mi sembra fosse socrate a dire: "so di non sapere".
L'uomo non si emancipa dalle sue bassezze credendo di essere grande. A volte, invece, riesce a fare cose grandi pur sentendosi piccolo.
Qui non si tratta di conoscenza dei propri limiti, si tratta delle stupidità che sono contenute nelle sedicenti "voci di Dio".
Citazione di: baylham il 20 Marzo 2023, 18:20:05 PMQui non si tratta di conoscenza dei propri limiti, si tratta delle stupidità che sono contenute nelle sedicenti "voci di Dio".
E' una tua opinione, per me in quelle frasi c'é una grande saggezza, umana o divina che sia.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 20 Marzo 2023, 07:06:57 AMFin da bambino, ad ogni risposta ad un mio "perché?", avevo pronto un altro "perché?" In questo modo coglievo gli adulti impreparati e loro, per l'imbarazzo, mi dicevano di tacere. Quando un messaggio non passa, dal trasmittente al ricevente, non sempre è colpa di quest'ultimo. In altre parole, se l'uomo, che Dio creò a sua immagine e somiglianza, non recepisce alcuni messaggi, perché la colpa dovrebbe essere sempre sua?
Nel cristianesimo il perché non risolve il Mistero (per questo lo gnosticismo - che s'illude di addomesticare il Mistero - è eretico), esso (il Mistero) va vissuto; ma nella sua sana e costruttiva pedagogia il perché deve convertirsi in per chi: non più perché accade!? ...o perché è così e basta?!, ma per chi accade?! ...a chi è rivolto questo è così e basta!?
La fede nasce dall'ascolto, quindi è impossibile che Dio non ci parla, principalmente nel nostro intimo con lo Spirito santo, essenzialmente con il nostro prossimo, con la natura, nella scienza.
A volte non si recepiscono messaggi perché non siamo posti sulla frequenza giusta (esempio: l'essere presuntuosi o egocentrici, maldisposti o pieni di pregiudizi), altre volte c'è proprio una vera e forte opposizione al messaggio inviatoci: non ci conviene ascoltare, causa il doversi dichiarare falliti o ignavi; ma la Voce di Dio non ha prediletti, non conosce preferenze, altrimenti che Abbà sarebbe?!
Citazione di: Socrate78 il 19 Marzo 2023, 11:37:22 AM@Aspirante Filosofo58: Se vuoi ascoltare la mia risposta alle sofferenze che tu hai avuto molto più di altri e per il fatto che alcune vite sono più sofferenti di altre, a mio avviso non si tratta di ingiustizia o di sadismo di Dio, ma deriva dal fatto che l'anima, prima di nascere, decide di sottoporsi volontariamente a determinate prove per evolvere spiritualmente, anche in base al fatto che deve scontare i peccati di vite precedenti, ma non solo per quello. Prima di nascere ogni anima è nel mondo spirituale in cui sceglie volutamente le situazioni che affronterà nella vita, ma poi quando nasce dimentica ogni cosa, e quindi le disgrazie sembrano prive di senso e assolutamente casuali, ma non è così, in realtà non sono vere disgrazie, ma prove a cui l'anima ha voluto sottoporsi. Anche se sono fondamentalmente cattolico, ammetto l'idea della reincarnazione, anche perché i cristiani antichi ci credevano e la credenza venne proibita soltanto nel VI secolo Dopo Cristo, con l'imperatore Giustiniano. Ma perché ci si reincarna? L'anima si incarna per imparare determinate lezioni, come ad esempio migliorare la compassione, sviluppare il senso del perdono, imparare a farsi rispettare e ad amare se stessi, apprendere il valore della libertà, imparare ad affrontare la solitudine. Ovviamente, per imparare tutte queste cose, l'anima deve anche soffrire, proprio perché si impara la compassione affrontando situazioni drammatiche, se provi il dolore sulla tua pelle diventerai più sensibile a quello degli altri, si impara a perdonare ricevendo torti e ingiustizie, si apprezza di più il significato dell'amore se si è inseriti in un ambiente di indifferenza o peggio di odio. E' la legge degli opposti, il male serve per apprezzare di più il senso e il valore del bene.
Ora, perché alcune vite sono più gravate di altre? Secondo me non dipende solo da errori fatte nelle vite precedenti, ma dal livello di evoluzione dell'anima. Un'anima evoluta, che è passata attraverso molte esperienze, può decidere, se è pronta, di gravarsi di esperienze dolorose per evolvere ancora di più e migliorarsi, perché l'obiettivo di queste incarnazioni è arrivare alla perfezione di Dio e fondersi con esso: le vite facili, di quelle persone a cui sembra che vada tutto molto bene, sono spesso quelle di anime poco evolute, che non sono pronte ad affrontare pesi che poi però affronteranno in altre vite.
Scusami Socrate, ma non c'è contraddizione tra la tua posizione contro gli eretici e questa tua posizione eretica? :)
Citazione di: Duc in altum! il 21 Marzo 2023, 11:44:57 AMNel cristianesimo il perché non risolve il Mistero (per questo lo gnosticismo - che s'illude di addomesticare il Mistero - è eretico), esso (il Mistero) va vissuto; ma nella sua sana e costruttiva pedagogia il perché deve convertirsi in per chi: non più perché accade!? ...o perché è così e basta?!, ma per chi accade?! ...a chi è rivolto questo è così e basta!?
La fede nasce dall'ascolto, quindi è impossibile che Dio non ci parla, principalmente nel nostro intimo con lo Spirito santo, essenzialmente con il nostro prossimo, con la natura, nella scienza.
A volte non si recepiscono messaggi perché non siamo posti sulla frequenza giusta (esempio: l'essere presuntuosi o egocentrici, maldisposti o pieni di pregiudizi), altre volte c'è proprio una vera e forte opposizione al messaggio inviatoci: non ci conviene ascoltare, causa il doversi dichiarare falliti o ignavi; ma la Voce di Dio non ha prediletti, non conosce preferenze, altrimenti che Abbà sarebbe?!
Pur non condividendo alcune posizioni (legate inevitabilmente alla Fede che mi manca), penso che sia questo un punto centrale: l'atteggiamento di apertura verso il Mistero (chi crede in Dio, il Mistero di Dio, chi non ci crede il Mistero della Vita, dell'Universo, dell'Esistenza).
Non conta molto credere o meno in Dio, quello che conta è avere un atteggiamento di apertura oppure no.
Se penso di sapere già tutto, se penso che le mie conoscenze siano già sufficienti, automaticamente mi tiro fuori da ogni discorso. Non cerco persone con cui stabilire un dialogo (crescita reciproca) ma cerco solo seguaci ai miei monologhi.
In questo vedo una contraddizione anche nella Chiesa: con una mano promuove l'apertura al Mistero (il Dio vivente, ovvero che muta continuamente e che non è conoscibile) ma con l'altra mano la chiude (il Dio rigido ben definito dal Catechismo)
Citazione di: Duc in altum! il 21 Marzo 2023, 11:44:57 AMNel cristianesimo il perché non risolve il Mistero (per questo lo gnosticismo - che s'illude di addomesticare il Mistero - è eretico), esso (il Mistero) va vissuto; ma nella sua sana e costruttiva pedagogia il perché deve convertirsi in per chi: non più perché accade!? ...o perché è così e basta?!, ma per chi accade?! ...a chi è rivolto questo è così e basta!?
La fede nasce dall'ascolto, quindi è impossibile che Dio non ci parla, principalmente nel nostro intimo con lo Spirito santo, essenzialmente con il nostro prossimo, con la natura, nella scienza.
A volte non si recepiscono messaggi perché non siamo posti sulla frequenza giusta (esempio: l'essere presuntuosi o egocentrici, maldisposti o pieni di pregiudizi), altre volte c'è proprio una vera e forte opposizione al messaggio inviatoci: non ci conviene ascoltare, causa il doversi dichiarare falliti o ignavi; ma la Voce di Dio non ha prediletti, non conosce preferenze, altrimenti che Abbà sarebbe?!
Quindi quale sarebbe questa frequenza giusta? Come in una classe scolastica, quando uno studente non capisce una lezione, l'insegnante gliela spiega, rispiega, e poi ancora, fino a quando lo studente mostra di aver capito, così dovrebbe fare Dio: spiegare, rispiegare e ancora rispiegare. Se non lo fa, forse Dio non è proprio ciò che vogliono farci credere. Mi pare troppo comodo colpevolizzare sempre l'uomo che, se non sbaglio, il libro biblico della Genesi afferma essere stato creato "a immagine (2 volte) e somiglianza (1 volta) di Dio".
quando leggo tanti punti di vista a me viene in mente Hegel non c'è niente da fare. Hegel diceva che il vero sta nell intero. Non è un singolo punto di vista, è la totalità di tutto quello che accade , di tutto quello che si muove e questo vero si muove, si muove continuamente, ma allora io come faccio a capire qual'è il vero? muovendomi! a mia volta,io mi devo muovere, se sto fermo e vedo soltanto un punto di vista prendo una posizione ma le posizioni vanno superate. Non ci sarà mai un momento in cui arrivi all alto delle cose e padroneggi l'intero del vero. Ma allora il vero non è qualcosa che si presenta davanti a me, una formula, è un modo di essere , il vero. é un metodo,il vero. Ha a che fare , la verità, con una dimensione etica oltre che cognitiva. è l'esattezza che ha ache fare solo con la dimensione cognitiva, è esatto , è un fatto , è una data ecc. ma il vero è una dimensione che ti porta anche a voler cambiare, a trasformarti, a essere migliore, è qualcosa che ha a che fare con la dimensione etica ed estetica allo stesso tempo, è un laboratorio. Quindi io credo che sia sbagliato fissarsi su una cosa , Dio esiste , Dio non esiste. Ma chissenefraga, tu chi sei piuttosto! perchè tu no lo sai, e non lo sai perchè la società non telo chiede! alla società importa che tu consumi, che tu ti chiedi dove andare comprare quello che ti serve e l'interrogazione sul senso della vita si riduce a una raccolta di informazioni sul prezzo delle cose. E nessuno sa più che cosa sono le virtù cardinali perchè non gliene importa un fico secco alla società . Perchè è più facile tenere sotto e dirigere un popolo di consumatori compulsivi che un popolo che prende sul serio il propio essere pensante e il suo posto nel mondo.
Citazione di: Alberto Knox il 22 Marzo 2023, 00:46:01 AMquando leggo tanti punti di vista a me viene in mente Hegel non c'è niente da fare. Hegel diceva che il vero sta nell intero. Non è un singolo punto di vista, è la totalità di tutto quello che accade , di tutto quello che si muove e questo vero si muove, si muove continuamente, ma allora io come faccio a capire qual'è il vero? muovendomi! a mia volta,io mi devo muovere, se sto fermo e vedo soltanto un punto di vista prendo una posizione ma le posizioni vanno superate. Non ci sarà mai un momento in cui arrivi all alto delle cose e padroneggi l'intero del vero. Ma allora il vero non è qualcosa che si presenta davanti a me, una formula, è un modo di essere , il vero. é un metodo,il vero. Ha a che fare , la verità, con una dimensione etica oltre che cognitiva. è l'esattezza che ha ache fare solo con la dimensione cognitiva, è esatto , è un fatto , è una data ecc. ma il vero è una dimensione che ti porta anche a voler cambiare, a trasformarti, a essere migliore, è qualcosa che ha a che fare con la dimensione etica ed estetica allo stesso tempo, è un laboratorio. Quindi io credo che sia sbagliato fissarsi su una cosa , Dio esiste , Dio non esiste. Ma chissenefraga, tu chi sei piuttosto! perchè tu no lo sai, e non lo sai perchè la società non telo chiede! alla società importa che tu consumi, che tu ti chiedi dove andare comprare quello che ti serve e l'interrogazione sul senso della vita si riduce a una raccolta di informazioni sul prezzo delle cose. E nessuno sa più che cosa sono le virtù cardinali perchè non gliene importa un fico secco alla società . Perchè è più facile tenere sotto e dirigere un popolo di consumatori compulsivi che un popolo che prende sul serio il propio essere pensante e il suo posto nel mondo.
Perciò io sostengo da qualche anno, che ogni essere umano è come parte di un immenso puzzle chiamato umanità, e che la perfezione di questa è fatta dalle singole persone imperfette, che messe insieme si completano. Ecco quindi che forse la voce di Dio ci indica inprimis di trovare il nostro posto nel puzzle dell'umanità, senza farci distrarre dalle sirene: successo, fama, ricchezze materiali, ecc.. Forse la voce di Dio ci invita a smettere con le guerre, con tutte: sia interiori che esteriori; a non considerare l'altro come un rivale, un nemico, qualcuno da combattere, bensì come qualcuno da completare e che ci completi, in ciò che ci manca. Forse sintonizzandoci su questa frequenza tutto diverrebbe più chiaro.
Citazione di: Alberto Knox il 22 Marzo 2023, 00:46:01 AMquando leggo tanti punti di vista a me viene in mente Hegel non c'è niente da fare. Hegel diceva che il vero sta nell intero. Non è un singolo punto di vista, è la totalità di tutto quello che accade , di tutto quello che si muove e questo vero si muove, si muove continuamente, ma allora io come faccio a capire qual'è il vero?
Ma Hegel o chiunque altro, Dio compreso, non è un intero, le relazioni con l'intero sono impossibili, quindi il mistero, l'ignoranza strutturale, è semplicemente ineliminabile, con o senza Dio, che non cambia nulla.
Citazione di: baylham il 22 Marzo 2023, 09:36:48 AMMa Hegel o chiunque altro, Dio compreso, non è un intero, le relazioni con l'intero sono impossibili, quindi il mistero, l'ignoranza strutturale, è semplicemente ineliminabile, con o senza Dio, che non cambia nulla.
Perché mai le relazioni con l'intero sarebbero impossibili? L'intero si costruisce mettendo insieme le parti. Fino a quando qualcuno penserà di essere un'isola a sé (anche le isole sono bagnate dagli oceani o dai mari; ricevono la pioggia e il sole; hanno la stessa consistenza delle penisole, dei continenti, ecc..) si perderà di vista il tutto o perlomeno lo si considererà altro da sé, invece di considerarlo come un qualcosa di cui si fa parte.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 21 Marzo 2023, 16:56:37 PMQuindi quale sarebbe questa frequenza giusta?
Beh, sta "Voce" allora un po' l'hai sentita, visto che ti sei risposto da solo:
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Marzo 2023, 06:52:22 AM"...ogni essere umano è come parte di un immenso puzzle chiamato umanità, e che la perfezione di questa è fatta dalle singole persone imperfette, che messe insieme si completano. Ecco quindi che forse la voce di Dio ci indica inprimis di trovare il nostro posto nel puzzle dell'umanità, senza farci distrarre dalle sirene: successo, fama, ricchezze materiali, ecc.. Forse la voce di Dio ci invita a smettere con le guerre, con tutte: sia interiori che esteriori; a non considerare l'altro come un rivale, un nemico, qualcuno da combattere, bensì come qualcuno da completare e che ci completi, in ciò che ci manca..."
Pace & Bene
Citazione di: ricercatore il 21 Marzo 2023, 13:33:40 PMIn questo vedo una contraddizione anche nella Chiesa: con una mano promuove l'apertura al Mistero (il Dio vivente, ovvero che muta continuamente e che non è conoscibile) ma con l'altra mano la chiude (il Dio rigido ben definito dal Catechismo)
Certo, ma il Mistero di Dio (apertura della Chiesa, e il Sinodo in atto è un ulteriore conferma) include la certezza di Gesù (il Catechismo: ossia i consigli rigidi del Cristo per farci giungere a una vita piena).
Citazione di: Alberto Knox il 22 Marzo 2023, 00:46:01 AM"...ma allora io come faccio a capire qual'è il vero? muovendomi!
Ma allora il vero non è qualcosa che si presenta davanti a me, una formula, è un modo di essere , il vero. é un metodo ,il vero. Ha a che fare con una dimensione etica oltre che cognitiva, il vero è una dimensione che ti porta anche a voler cambiare, a trasformarti, a essere migliore, è qualcosa che ha a che fare con la dimensione etica ed estetica allo stesso tempo, è un laboratorio.
Bellissimo, adesso prova a immaginare che quel "
muovendomi" è l'amare secondo la Voce di Dio (per un cristiano il verbo fattosi carne) e non più
volemose bene come a me pare e piace, ed ecco che la dimensione, il modo di essere, l'etica, l'estetica e il laboratorio da te chiamati in causa, divengono realtà tangibile e sperimentabile.
Citazione di: baylham il 22 Marzo 2023, 09:36:48 AMMa Hegel o chiunque altro, Dio compreso, non è un intero, le relazioni con l'intero sono impossibili, quindi il mistero, l'ignoranza strutturale, è semplicemente ineliminabile, con o senza Dio, che non cambia nulla.
Il Mistero, fino alla morte biologica è ineliminabile, ma ciò che ci differenzia è la maniera del come decidiamo viverlo ...altro che non cambia nulla!
Io posso obbedire (alla Voce misteriosa) non è lo stesso dell'io devo obbedire.
Citazione di: Duc in altum! il 22 Marzo 2023, 11:26:50 AMIl Mistero, fino alla morte biologica è ineliminabile, ma ciò che ci differenzia è la maniera del come decidiamo viverlo ...altro che non cambia nulla!
Io posso obbedire (alla Voce misteriosa) non è lo stesso dell'io devo obbedire.
Non ho mai sentito voci misteriose in vita mia, i testi di chi ha sentito queste voci li trovo deprimenti, in maggioranza sono paranoici e odiatori dell'uomo e della vita, Gesù compreso. Non intendo obbedire ad alcuno, non ho l'animo del servo, tengo alla libertà e alla democrazia.
Citazione di: Duc in altum! il 22 Marzo 2023, 11:01:30 AMBeh, sta "Voce" allora un po' l'hai sentita, visto che ti sei risposto da solo:Pace & Bene
In che senso mi sarei risposto da solo? Ho solamente fatto un'ipotesi. Forse ti è sfuggito quel "Forse" ad inizio frase, che non indica certezza alcuna?
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Marzo 2023, 10:49:47 AMPerché mai le relazioni con l'intero sarebbero impossibili? L'intero si costruisce mettendo insieme le parti. Fino a quando qualcuno penserà di essere un'isola a sé (anche le isole sono bagnate dagli oceani o dai mari; ricevono la pioggia e il sole; hanno la stessa consistenza delle penisole, dei continenti, ecc..) si perderà di vista il tutto o perlomeno lo si considererà altro da sé, invece di considerarlo come un qualcosa di cui si fa parte.
Che le parti siano isolate, chiuse o correlate, aperte è irrilevante. Le relazioni con l'intero sono impossibili per la banale e ovvia ragione che io, tu e chiunque altro, eventuale Dio esistente, siamo delle parti e ogni relazione è sempre tra parti, l'intero è semplicemente inaccessibile, in termini religiosi è trascendente o misterioso e tale rimarrà per chiunque.
Citazione di: baylham il 22 Marzo 2023, 11:59:28 AMChe le parti siano isolate, chiuse o correlate, aperte è irrilevante. Le relazioni con l'intero sono impossibili per la banale e ovvia ragione che io, tu e chiunque altro, eventuale Dio esistente, siamo delle parti e ogni relazione è sempre tra parti, l'intero è semplicemente inaccessibile, in termini religiosi è trascendente o misterioso e tale rimarrà per chiunque.
Quindi una goccia nell'oceano non ha relazioni con l'oceano stesso? Un granello di sabbia nel deserto col deserto stesso?
Citazione di: baylham il 22 Marzo 2023, 11:50:52 AMNon intendo obbedire ad alcuno, non ho l'animo del servo, tengo alla libertà e alla democrazia.
Ognuno è libero di applicare la sua fede come meglio preferisce.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Marzo 2023, 11:56:40 AMIn che senso mi sarei risposto da solo? Ho solamente fatto un'ipotesi. Forse ti è sfuggito quel "Forse" ad inizio frase, che non indica certezza alcuna?
E' il dubbio, il forse che alimenta la fede, la certezza.
Preferisco ascoltare la tua sincera ipotesi anziché mille ambigui convincimenti.
Citazione di: baylham il 22 Marzo 2023, 11:59:28 AMChe le parti siano isolate, chiuse o correlate, aperte è irrilevante. Le relazioni con l'intero sono impossibili per la banale e ovvia ragione che io, tu e chiunque altro, eventuale Dio esistente, siamo delle parti e ogni relazione è sempre tra parti, l'intero è semplicemente inaccessibile, in termini religiosi è trascendente o misterioso e tale rimarrà per chiunque.
Infatti non esiste.
Esiste solo la parte, non l'Uno.
E ciò che non esiste è nulla...
Uno = Essere = Nulla
Citazione di: bobmax il 22 Marzo 2023, 13:32:20 PMInfatti non esiste.
Esiste solo la parte, non l'Uno.
E ciò che non esiste è nulla...
Uno = Essere = Nulla
Perché?
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Marzo 2023, 12:11:49 PMQuindi una goccia nell'oceano non ha relazioni con l'oceano stesso? Un granello di sabbia nel deserto col deserto stesso?
La relazione della goccia con l'oceano avviene solo se distinti. Cioè in quanto parti.
Senza separazione non vi è goccia e non vi è oceano.
Io non sono in relazione con l'Uno.
Ma sono in relazione con ciò che non è me stesso. È la differenza a permettere la relazione.
La percezione dell'Uno coincide con la percezione del Nulla. Ossia dissolvimento della realtà.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Marzo 2023, 13:33:13 PMPerché?
Considera il significato di esistere...
E potrai constatare come l'Uno non esiste.
Semmai l'Uno è.
Ma appunto, non esistendo...
Bobmax faccio uno sforzo sovrumano , ma Tu dimmi se ho capito o no. ( sei troppo lapidario per me) allora :
L'uno ( ossia il tutto per dirla volgarmente come nelle mie possibilita') e' ......, e' stato e sempre sara' (ove sempre non e' limite temporale in quanto l'Uno non ha tempo essendo anche tempo , oltre a tutto il resto) Cio' che invece esiste ( es il pirla sottoscritto) NON e' sempre esistito e NON esistera', cosi' come ogni altra entita' ( dalla cellula all'atomo al T Rex) non e' esistita prima e non esistera' oltre al suo esistere attuale (corrente intendo , il T Rex e' ovvio che e' esistito ma solo nel suo apparire attuale (nel suo attuale).
Scusa la mia ignoranza , ma questa non e' l'immanenza ?
Grazie per chiarimento terra terra.
Citazione di: bobmax il 22 Marzo 2023, 13:47:04 PMLa relazione della goccia con l'oceano avviene solo se distinti. Cioè in quanto parti.
Senza separazione non vi è goccia e non vi è oceano.
Io non sono in relazione con l'Uno.
Ma sono in relazione con ciò che non è me stesso. È la differenza a permettere la relazione.
La percezione dell'Uno coincide con la percezione del Nulla. Ossia dissolvimento della realtà.
Come faccio a dire che la temperatura esiste?
Grazie al fatto che esistono il caldo e il freddo, allora - io essere umano - deduco il concetto di temperatura e riesco anche a misurarla.
Ma se nell'Universo dall'inizio dei tempi la temperatura fosse stata sempre costante, esempio 20 gradi, noi uomini non avremmo percepito il caldo o il freddo, non avremmo avuto il concetto di temperatura, tutto e tutti saremmo stati immersi in uno stato costante e dunque invisibile... o meglio non esistente.
Giusto?
Ho l'impressione che siamo passati dalla spiritualità alla filosofia, o meglio alle teorie filosofiche. Non so se sia corretto in questa sezione. Altro punto: un conto è dibattere con la voglia di conoscere l'opinione altrui, perché la riteniamo arricchente per noi stessi; altro è dibattere, nel tentativo di dimostrare di aver ragione, come mi pare si stia facendo qui. Spero di sbagliarmi, ma ho questa impressione.
Citazione di: atomista non pentito il 22 Marzo 2023, 14:33:47 PMBobmax faccio uno sforzo sovrumano , ma Tu dimmi se ho capito o no. ( sei troppo lapidario per me) allora :
L'uno ( ossia il tutto per dirla volgarmente come nelle mie possibilita') e' ......, e' stato e sempre sara' (ove sempre non e' limite temporale in quanto l'Uno non ha tempo essendo anche tempo , oltre a tutto il resto) Cio' che invece esiste ( es il pirla sottoscritto) NON e' sempre esistito e NON esistera', cosi' come ogni altra entita' ( dalla cellula all'atomo al T Rex) non e' esistita prima e non esistera' oltre al suo esistere attuale (corrente intendo , il T Rex e' ovvio che e' esistito ma solo nel suo apparire attuale (nel suo attuale).
Scusa la mia ignoranza , ma questa non e' l'immanenza ?
Grazie per chiarimento terra terra.
Sì è l'immanenza.
Solo che normalmente non la si fa coincidere con la stessa esistenza.
Ci si immagina cioè l'esistenza pure della Trascendenza!
Mentre l'esistenza è, e solo è, immanenza.
Concreta, astratta, immaginata, verificata o solo sognata... sempre di immanenza si tratta.
Il considerare invece trascendente qualsiasi cosa che sia esistente (in un altro mondo) non è che superstizione.
Citazione di: ricercatore il 22 Marzo 2023, 15:21:40 PMCome faccio a dire che la temperatura esiste?
Grazie al fatto che esistono il caldo e il freddo, allora - io essere umano - deduco il concetto di temperatura e riesco anche a misurarla.
Ma se nell'Universo dall'inizio dei tempi la temperatura fosse stata sempre costante, esempio 20 gradi, noi uomini non avremmo percepito il caldo o il freddo, non avremmo avuto il concetto di temperatura, tutto e tutti saremmo stati immersi in uno stato costante e dunque invisibile... o meglio non esistente.
Giusto?
Sì, il solo fatto di supporre, immaginare qualcosa, come per esempio la temperatura, ne implicherebbe l'esistenza.
Non importa se solo fantasticata, non sarebbe comunque mai Trascendenza.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Marzo 2023, 15:29:45 PMHo l'impressione che siamo passati dalla spiritualità alla filosofia, o meglio alle teorie filosofiche. Non so se sia corretto in questa sezione. Altro punto: un conto è dibattere con la voglia di conoscere l'opinione altrui, perché la riteniamo arricchente per noi stessi; altro è dibattere, nel tentativo di dimostrare di aver ragione, come mi pare si stia facendo qui. Spero di sbagliarmi, ma ho questa impressione.
Ma il confronto è tra chi ritiene di aver ragione, in caso contrario che senso avrebbe?
Ciò che conta è essere animati dalla fede nella Verità.
Spiritualità e filosofia sono indissolubili.
Una ricerca spirituale avulsa da quella filosofica è falsata all'origine. E lo stesso vale per una pseudo filosofia che prescinda dalla spiritualità.
Quando te ne renderai conto, vaste praterie ti si apriranno davanti...
Citazione di: atomista non pentito il 22 Marzo 2023, 14:33:47 PMGrazie per chiarimento terra terra.
Vorrei aggiungere che l'esistente, qualsiasi esistente, ha i piedi d'argilla. Cioè non si regge da se medesimo.
Non esiste il T-Rex di per se stesso. Non esisti tu di per te stesso.
Ma il vostro esistere dipende necessariamente da altro.
Se l'altro non esistesse... voi non potreste esistere.
Cioè non puoi startene lì da solo, ma sei sempre in una situazione dove oltre a te c'è altro. Anche solo mentale, ma comunque altro.
Allora la esistenza è una costruzione fondata su continui rimandi. Che non hanno fine, se non con l'Essere.
Che dona realtà a tutto quanto, cioè ad ogni situazione, ma che, non rimandando a nient'altro... non esiste.
Citazione di: bobmax il 22 Marzo 2023, 18:53:36 PMSe l'altro non esistesse... voi non potreste esistere.
Cioè non puoi startene lì da solo, ma sei sempre in una situazione dove oltre a te c'è altro. Anche solo mentale, ma comunque altro.
Allora la esistenza è una costruzione fondata su continui rimandi. Che non hanno fine, se non con l'Essere.
Che dona realtà a tutto quanto, cioè ad ogni situazione, ma che, non rimandando a nient'altro... non esiste.
tutto dipende da qualcosa d'altro , la materia stessa di per sè non esiste, ma come di fatto esiste è grazie alle forze nucleari che la tengono insieme (l atomo) .Se ogni cosa rimanda a un altra in una escalation senza fine allora significa che ogni cosa è vuota nel senso che non ha esistenza autonoma? io penso che non sia propio così, se c'è una rete di relazioni di sistemi e di sistemi su sistemi che reggono un qualcosa questo non vuol dire che le relazioni fra sistemi non esistano. Anche noi siamo formati da più sistemi che sono perfettamente amalgamati fra di loro ma questo non significaa non esistere, di che cosa siamo fatti? siamo fatti di materia certo, ma è materia configurata e siamo fatti di materia ed energia da una parte e informazione dall altra . Provate a dare a me gli ingredienti della torta che sapete fare e vedrete che io non so cosa farmene senza una ricetta. E l'informazione biologica è propio quella ricetta senza la quale l'essere sarebbe impossibile , l'informazione è ciò che mette forma a ciò che di per sè sarebbe senza forma, sarebbe caotica, allora siamo fatti di caos più cosmo che è la materia informale e il logos che è la ricetta.
PEr citare un autore a me molto caro cioè Pico della Mirandola dove nel testo intitolato "orazio de hominis dignitate" (come lo traducete voi questo titolo?) fa dire a Dio padre verso Adamo ,"
non ti ho fatto ne celeste ne terrestre perchè tu stesso ti darai quella forma che sarà scaturita dal tuo agire" infatti noi questo possiamo essere "terrestri" ma nel senso negativo del termine, come bruti homo homini lupus... oppure no. La risposta alla domanda di che cosa siamo fatti , o da cosa deriviamo , è infine " tu sei fatto della tua libertà", di come tu giochi il tuo tempo, di come tu giochi la tua energia, di come tu giochi i tuoi sogni , perchè anche la tua dimensione autopica, di come la coltivi , della tua capacità di onestà con te stesso , di questo siamo fatti .
Citazione di: Duc in altum! il 22 Marzo 2023, 12:23:57 PMOgnuno è libero di applicare la sua fede come meglio preferisce.
Magari fosse sempre così. Invece registro, tanto nella vita reale che in quella virtuale, un voler sopraffare l'altro con le proprie idee, con le proprie convinzioni, senza considerare l'unicità di ogni essere umano. In effetti, quando qualcuno mi descrive un fatto, un aneddoto o qualcos'altro che riguarda la sua vita, perché io dovrei interpretare le sue parole dal mio punto di vista? Perché dovrei fare di tutto per sminuire lui/lei e le sue esperienze, magari camuffando gesti e parole in tal senso, con la ricerca della verità? Se io sto cercando la verità, che motivo ho di difendere la mia posizione? Semmai è proprio l'opposto, ossia, proprio perché sono alla ricerca della verità, ringrazio chi mi presenta un punto di vista diverso dal mio. La fede non si impone. La fede viaggia in compagnia del buon esempio. Questo vale più di mille parole!
Citazione di: Alberto Knox il 22 Marzo 2023, 23:37:40 PMLa risposta alla domanda di che cosa siamo fatti , o da cosa deriviamo , è infine " tu sei fatto della tua libertà", di come tu giochi il tuo tempo, di come tu giochi la tua energia, di come tu giochi i tuoi sogni , perchè anche la tua dimensione autopica, di come la coltivi , della tua capacità di onestà con te stesso , di questo siamo fatti .
Sì, la libertà è cruciale.
Tuttavia vi è la libertà individuale e la libertà di Dio.
La libertà individuale è destinata a sublimarsi, per confluire nella libertà di Dio.
Cioè la libertà individuale deve necessariamente rivelarsi infine una illusione.
Ma ciò non significa schiavitù, tutt'altro!
Perché non vi è nessuno che non abbia libertà. Per la semplice ragione che non vi è proprio nessuno.
È l'Uno.