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LOGOS - Argomenti => Tematiche Spirituali => Discussione aperta da: doxa il 17 Dicembre 2020, 11:09:02 AM

Titolo: Natività
Inserito da: doxa il 17 Dicembre 2020, 11:09:02 AM
Gesù di Nazaret nacque da una vergine.

Nell'ambito del  cristianesimo con verginità di Maria (o concepimento virginale di Gesù) s'intende la dottrina secondo cui, stando alla narrazione dei Vangeli di Matteo (1,18-25) e di Luca (1,26-38), Maria concepì Gesù per opera dello Spirito Santo.

Nei primi due post voglio argomentare sul brano 1, 18–25 del Vangelo di Matteo. 

18 "Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. 24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù".


Il profeta cui allude Matteo nel versetto 22 è Isaia.

Nel versetto 23 l'evangelista  fa una precisazione che non è caratteristica del suo tipico modo di scrivere:  spiega il significato del nome "Emmanuele" (= "Dio con noi").

In precedenza, nel versetto 21 Matteo scrive  che il figlio che sarà partorito sarà chiamato Gesù (= "Yahweh salva") poiché salverà il popolo dai suoi peccati.


Il profeta ebreo Isaia nacque nel 765 a. C. circa. A lui si attribuisce il cosiddetto
"libro di Isaia", tramandato per secoli come testo scritto da un unico autore, invece è una raccolta di testi elaborati da  più mani in diversi periodi di tempo e di diversa origine.

Secondo gli studiosi, la redazione definitiva del libro avvenne in Giudea nel V sec. a. C.. da parte di un autore ignoto. 

Il tema che ha catalizzato la raccolta unitaria è quello della salvezza divina del popolo denominato Israele. 


Il libro di Isaia è diviso in tre parti: 


Proto-Isaia
(capp. 1–39): 740 – 700 a. C., nel contesto della guerra siro-efraimitica, con esortazioni  alla fiducia in Dio; è la parte del libro attribuita al vero profeta Isaia;

Deutero-Isaia
(capp. 40–55): 550-539 a. C. durante l'esilio a Babilonia di una parte del popolo ebraico;

Trito-Isaia (capp. 56–66):  537 – 520 a. C., dopo il ritorno di una parte del popolo di Israele  dall'esilio a Babilonia; contiene oracoli contro l'idolatria, speranza nella conversione delle nazioni pagane.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 17 Dicembre 2020, 11:26:47 AM
/2

Nella Bibbia cattolica (versione C.E.I.) il brano di Matteo riferito al profeta Isaia (7, 10–14) è citato in prospettiva messianica.

Secondo l'evangelista il profeta Isaia avrebbe annunciato la miracolosa nascita di Gesù da una vergine molti secoli prima che il fatto si verificasse...

Dal libro di Isaia: [10] "Il Signore parlò ancora ad Acaz  dicendo: [11] "Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto". [12] Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore". [13] Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? [14] Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele" (7, 10-14).

Nella Bibbia ebraica quando viene indicata una vergine si usa il termine "betullah";  la parola "haalmàh" significa "giovane donna", però  nella versione in lingua greca dei Settanta della Bibbia  fu tradotta con "parthenos" (= "vergine"). 


Quella di Isaia non è una profezia riferita al Messia, ma promette ad Acaz (re di Giuda dal 732 a. C. circa al 716 a. C. circa) un segno che il suo oracolo è vero. E' opinione degli studiosi ebrei che la profezia si riferisca a Ezechia, figlio del re Acaz, oppure ad uno dei figli dello stesso Isaia.  Invece Matteo cita l'oracolo di Isaia applicandolo a Gesù Cristo. (Mt 1, 18 – 25). 

Numerosi esperti sono concordi nell'affermare che Matteo per il suo vangelo non utilizzò l'Antico Testamento in lingua ebraica, ma usò completamente o in parte la versione biblica in lingua greca, quella cosiddetta dei LXX, scritta tra  il III e il I sec. a. C..  Se Matteo avesse utilizzato il testo ebraico, avrebbe dovuto rendere più correttamente haalmàh con un termine greco più generico di parqšnoj. 


L'interpretazione, da parte di Matteo, di questo passo di Isaia in modo non conforme al testo ebraico è evidente anche alla Chiesa Cattolica. Ne parlò nel 1996 il pontefice Giovanni Paolo II nell'annuncio della maternità messianica. Ovviamente quel papa non intendeva demolire il dogma della nascita verginale di Gesù da Maria, contraddicendo il vangelo di Matteo, ma considerava la nascita verginale di Gesù caratteristica originale del Nuovo Testamento. 


Gli ebrei non credono che Gesù sia il Messia né il figlio di Dio e non credono neanche al suo concepimento verginale.  Ed io concordo con loro.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: Socrate78 il 17 Dicembre 2020, 19:25:59 PM
Ma è importante poi il fatto che Gesù sia effettivamente nato da concepimento verginale? Io direi di NO.  Gesù potrebbe benissimo essere un'emanazione di Dio ed essere stato concepito esattamente come tutti noi, anzi se fosse così lo renderebbe ancora di più un vero uomo.
Inoltre non comprendo lo scopo del tuo post, secondo me lo scopo vero non è smontare il solo fatto che Gesù sia nato da concepimento verginale, ma smontare il Cristianesimo tout court.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 17 Dicembre 2020, 19:33:29 PM
Ogni storia, ogni evento di cui abbiamo notizia... e persino ogni fatto di cui siamo stati diretti testimoni, ha sempre differenti livelli di lettura.

Ma oltre alle diverse interpretazioni razionali, che si possono dare dello stesso scritto o fatto, sono convinto che vi si celi pure un messaggio più profondo.

Perché quell'evento è in se stesso segno, cifra che allude ad altro.

E questo altro non è qualcosa là "fuori" da comprendere, ma è messaggio che ci interroga direttamente. Siamo chiamati in causa in prima persona! È infatti messaggio metafisico.

Le sacre scritture, per esempio, sono sostanzialmente lettera morta. Se le leggiamo con gli occhi della logica razionale. Fiabe mediocri che sfidano la disponibilità a sospendere la nostra incredulità.

Ma se le accogliamo come cifra, come voce indistinta nel vento del deserto, allora un nuovo interesse può scaturire in noi.

Per esempio che Gesù sia figlio di Dio può essere una "verità" opinabile, difficile da accettare, se lasciata lì, sulla carta del Vangelo.
Ma questa stessa "verità" può essere dirompente se la portiamo alle sue estreme conseguenze: quindi anch'io sono figlio di Dio, figlio unigenito...
Titolo: Re:Natività
Inserito da: Socrate78 il 17 Dicembre 2020, 20:52:01 PM
Anche tu, non capisco che cosa intendi con "CIFRE", mah...........Usi sempre questo termine, "cifre" per qualcos'altro, e non sei mai chiaro quando parli, con tutto il rispetto........
Titolo: Re:Natività
Inserito da: Kephas il 17 Dicembre 2020, 21:18:57 PM
per doxa
Se pùo interessare:

Confesso che anch'io su quel passo di Isaia 7:14 ero perplesso.
Ma poi mi è arrivata una buona spiegazione da un Sapiente cristiano (25 anni fa) che scrive:


"Leggendoti mi pare di udire le classiche critiche che gli ebrei muovono ai cristiani, e sono perplesso che un fatto di tal genere possa indebolire e minacciare la tua fede. Comunque quel passo di Isaia non è l'unico a sostegno dell'incarnazione.
In effetti, quello che tu dici a proposito della "vergine" in Isaia 7:14, avrebbe un certo grado di credibilità se la traduzione fosse: <<perciò il Signore stesso darà a voi un segno. Ecco la giovane donna concepisce e partorisce un figlio e gli porrà nome Emanuele>>.
Tu affermi che a distanza di secoli, ci pare strano come i LXX abbiano potuto tradurre l'ebraico "alma" (giovane donna) con il greco "parthenos" (vergine), se , a dire degli ebrei, è la parola "betula" che ha il significato di "vergine".
Ora se volessimo disquisire teologicamente, dovremmo rispondere che il profeta voleva descrivere una vergine di una purezza perfetta, e di un'innocenza che non è stata mai turbata da un pur minimo pensiero disonesto; è per questo che non poteva usare il termine "betula" che non avrebbe reso l'idea.
Infatti, quest'ultima parola, esprime un certo stato del corpo, cioè la maniera d'essere, la disposizione fisica di una certa parte della persona di una donna che non ha ancora avuto rapporti con un uomo.
E' invece il termine "alma" che esprime più propriamente sia l'innocenza morale, sia la purezza intatta di un'umile giovane vergine.
E Maria l'augusta figlia di Davide, è il modello più consono di queste virtù, qualificate giustamente angeliche.
E' per questo motivo che in S.Matteo viene usato il termine "parthenos", che esprime appunto pure una verginità interiore.
A sostegno della tesi messianica (il vol.2° dell'opera ottocentesca di P.L.B. Drach: "L'armonia tra la Chiesa e la Sinagoga" è interamente dedicato ad Isaia 7:14).
Bisogna notare che Isaia non dice, come fanno gli altri profeti ispirati da Dio, "Io vi do un segno", egli dice invece "il Signore vi darà un segno", per rimarcare che il miracolo è ancora molto lontano, e benché egli lo veda come presente (si ricordi che Isaia era un profeta) non sarà materialmente presente al suo compimento sulla terra.
Ora poche parole sull'argomentazione spirituale che più ci interessa.
S.Matteo 1:21-25 è comprensibilissimo. il termine 'Emanuele' significa "Dio con noi".
Ma questo è un nome simbolico che in nessun luogo dell' A.T. è attestato come nome di persona: esso porta solo un promessa di salute, di salvazione (=Gesù). Infatti 'Emanuele' (Dio con noi) equivale al nome di Gesù (Salvatore), perché come può una persona essere Salvatore se nel contempo Iddio non è anche con lei?
E' questo il mistero dell'incarnazione. Tu ti chiedi, come può una vergine partorire? difatti è proprio questo il paradosso.
Chiunque non è vergine non può vivere l'incarnazione divina: questa non è opera dell'uomo, ma opera di Dio. e poiché Maria, la Vergine raffigura la 'Terra pura dei Primordi' o la 'Celeste Sophia'  come la chiama J:Bohme (costui, benché protestante, era più mariano di tanti adoratori  di Maria, avendo intravisto il mistero al di là delle forme), è naturale come Gesù debba essere chiamato 'Figlio di una Vergine, e con Lui....pure tutti coloro che gli rassomigliano."
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 17 Dicembre 2020, 22:31:53 PM
Socrate ha scritto
CitazioneMa è importante poi il fatto che Gesù sia effettivamente nato da concepimento verginale? Io direi di NO.  Gesù potrebbe benissimo essere un'emanazione di Dio ed essere stato concepito esattamente come tutti noi, anzi se fosse così lo renderebbe ancora di più un vero uomo.
Inoltre non comprendo lo scopo del tuo post, secondo me lo scopo vero non è smontare il solo fatto che Gesù sia nato da concepimento verginale, ma smontare il Cristianesimo tout court.


Ciao Socrate, per me non è importante in che modo fu concepito Gesù.

Detesto che la Chiesa da circa  duemila anni continui a presentare quella nascita come un fatto storico anziché teologico, sfruttando pro domo sua  nei secoli la credulità popolare.

Non solo la nascita di Gesù ma anche su altre menzogne si sorregge la Chiesa. Perciò vorrei che scomparisse perché ha avuto nel tempo troppo potere, spesso nefasto. 

Sono consapevole che al suo posto emergerebbe un'altra religione;  gran parte dell'umanità ha bisogno di credere nelle divinità, nella giustizia divina, nella vita nell'aldilà, ecc..
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 17 Dicembre 2020, 23:01:00 PM
Ciao Bob.

Hai scritto:

CitazioneOgni storia, ogni evento di cui abbiamo notizia... e persino ogni fatto di cui siamo stati diretti testimoni, ha sempre differenti livelli di lettura.
Si, hai ragione. Negli individui la percezione è variabile ed un evento diventa relativo per ognuno di noi.

CitazioneMa oltre alle diverse interpretazioni razionali, che si possono dare dello stesso scritto o fatto, sono convinto che vi si celi pure un messaggio più profondo.

Perché quell'evento è in se stesso segno, cifra che allude ad altro.

E questo altro non è qualcosa là "fuori" da comprendere, ma è messaggio che ci interroga direttamente. Siamo chiamati in causa in prima persona! È infatti messaggio metafisico.

Nei secoli il clero non sapendo spiegare ai fedeli il male degli  accadimenti (perché Dio ha permesso questo...) si è sempre difesa dicendo ai credenti che il volere divino a volte è misterioso...

CitazioneLe sacre scritture, per esempio, sono sostanzialmente lettera morta. Se le leggiamo con gli occhi della logica razionale. Fiabe mediocri che sfidano la disponibilità a sospendere la nostra incredulità.

Condivido. Oltre che fiabe mediocri, nei testi dell'Antico Testamento  ci sono anche errori storici. E li chiamano "sacri"
La maggior parte delle persone che dicono di essere credenti non leggono i testi biblici, anche perché sono noiosi.

Citazioneche Gesù sia figlio di Dio può essere una "verità" opinabile, difficile da accettare, se lasciata lì, sulla carta del Vangelo.
Ma questa stessa "verità" può essere dirompente se la portiamo alle sue estreme conseguenze: quindi anch'io sono figlio di Dio, figlio unigenito...

Io invece non reputo di essere figlio dell'inesistente Dio, per di più unigenito. :)
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 17 Dicembre 2020, 23:24:12 PM
Grazie Kephas per il testo che hai inserito nel tuo post.

CitazioneComunque quel passo di Isaia non è l'unico a sostegno dell'incarnazione.
Quanto dice Isaia non ha nulla a che fare con l'incarnatio Christus.

Quel "sapiente cristiano" mi sembra che mischi le "carte in tavola".

CitazioneOra se volessimo disquisire teologicamente, dovremmo rispondere che il profeta voleva descrivere una vergine di una purezza perfetta, e di un'innocenza che non è stata mai turbata da un pur minimo pensiero disonesto; è per questo che non poteva usare il termine "betula" che non avrebbe reso l'idea.

Il profeta non voleva descrivere la purezza di una vergine. Egli parlava d'altro.

CitazioneE Maria l'augusta figlia di Davide, è il modello più consono di queste virtù, qualificate giustamente angeliche.

Della stirpe di Davide era Giuseppe, non Maria.

CitazioneE' per questo motivo che in S.Matteo viene usato il termine "parthenos", che esprime appunto pure una verginità interiore.

Parthenos non esprime la verginità interiore.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 18 Dicembre 2020, 06:06:27 AM
Citazione di: Socrate78 il 17 Dicembre 2020, 20:52:01 PM
Anche tu, non capisco che cosa intendi con "CIFRE", mah...........Usi sempre questo termine, "cifre" per qualcos'altro, e non sei mai chiaro quando parli, con tutto il rispetto........

Caro Socrate, percepisco in te il bisogno di purezza.
Ma la purezza non può essere imposta. Non può derivare da un atto di forza.
La purezza è originaria.
Occorre perciò arrendersi alla purezza, non pretendere di stabilire cosa debba essere.

La chiarezza può nascere solo dentro di te.
Là fuori non puoi trovarla, perché Dio si nasconde.
Se non si nascondesse, tu non ci potresti essere...

Il mondo tuttavia non è che manifestazione di Dio.
Di modo che ogni cosa ti parla, ma solo come cifra.
In modo da lasciarti in vita.
Incontrare la Verità sarebbe per te la fine.

Infatti tu sei il figlio unigenito. E lo sei finché Dio si nasconde.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 18 Dicembre 2020, 07:17:12 AM
/3

Gli evangelisti Marco e Giovanni non descrissero le circostanze della nascita di Gesù Cristo.

Luca nel suo Vangelo scrisse:

26 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34 Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei"
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(Lc 1, 26 – 38)

Gesù nacque dalla giovane Miryam (= Maria), che fu concepita dallo Spirito Santo per far nascere Gesù.


La dottrina della verginità perpetua vuole che Maria sia rimasta vergine prima, durante e dopo la nascita di Gesù Cristo.
Verginità intesa come castità, astinenza dai rapporti sessuali fino alla sua assunzione in cielo.

Il dogma della Verginità perpetua non deve essere confuso con quello dell'Immacolata Concezione, che si riferisce al miracoloso concepimento di Maria nel grembo di sua madre, Anna, senza essere coinvolta dal "peccato originale". Invece, secondo la dottrina cattolica, ogni creatura che si forma nel grembo della donna riceve subito un'anima, che reca il peccato originale, ma viene cancellato con il battesimo.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 18 Dicembre 2020, 07:20:42 AM
/4

L'affermazione della divinità di Gesù Figlio di Dio e Dio stesso, e la convinzione della verginità di Maria, Madre di Dio, prima, durante e dopo il parto, crearono eresie e molte dispute nei primi secoli del cristianesimo.

Nel periodo in cui veniva formata la dottrina della Trinità, il presbitero Ario (260 ca – 336) fu il rappresentante di una delle interpretazioni di maggior seguito della relazione tra le persone della Trinità, in particolar modo di quella tra il Padre e il Figlio. Egli non rifiutava la Trinità, ma subordinava il Figlio al Padre, negandone la consustanzialità, che sarà poi formulata nel 325 durante il concilio di Nicea


Alla base della sua tesi c'era la convinzione che Dio, principio unico, indivisibile, eterno e ingenerato, non potesse condividere con altri la propria ousìa, cioè la propria essenza divina. Di conseguenza il Figlio in quanto "generato" e non eterno non ha la stessa sostanza del Padre (negazione della consustanzialità), quindi non può essere considerato Dio allo stesso modo del Padre.

L'arianesimo fu condannato nel primo concilio di Nicea, avvenuto nel 325. Questo concilio venne convocato e presieduto dall'imperatore Costantino I, il quale intendeva ristabilire la pace religiosa e raggiungere l'unità dogmatica, minata da varie dispute.

Con ampia maggioranza venne accolta la "dichiarazione di fede", denominata "Simbolo niceno" o "Credo niceno", il quale stabilisce la dottrina dell'homooùsion, cioè della consustanzialità del Padre e del Figlio; nega che il Figlio sia creato e che la sua esistenza sia posteriore al Padre; dichiara la nascita virginale di Gesù: "nacque da Maria Vergine". In tal modo l'arianesimo venne negato in tutti i suoi aspetti.

Durante il concilio di Nicea del 325 ci furono altre decisioni. Per esempio, fu stabilita la data per la Pasqua, la festa principale della cristianità. La celebrazione deve avvenire nella prima domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera, quindi in modo indipendente dalla Pesach (la Pasqua ebraica), stabilita in base al calendario ebraico.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 18 Dicembre 2020, 07:32:19 AM
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Nel 381 l'imperatore Teodosio I convocò il primo concilio di Costantinopoli, durante il quale fu riaffermato il Credo elaborato nel concilio di Nicea del 325.

Venne ribadita la consustanzialità dello Spirito Santo con il Padre e il Figlio, perciò fu detto "credo niceno-costantinopolitano". Inoltre, questo concilio aggiunse nel Credo il nome di Maria Vergine: [...] "Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, / e per opera dello Spirito Santo / si è incarnato nel seno della Vergine Maria / e si è fatto uomo".


La scelta di aggiungere il nome di Maria nel Credo pose le basi per le discussioni in un ulteriore concilio, quello di Efeso nel 431, per dibattere sulla natura della Madre di Dio: Maria è genitrice di Dio, la "Theotòkos", perché ha fatto nascere non un uomo ma Dio come uomo.

Nel Concilio di Efeso fu anche affrontato un aspro dibattito che minacciava l'unità della Chiesa cristiana, riguardante la persona e la divinità di Gesù. Si confrontarono due ideologie: quella antiochena, capeggiata dal patriarca Nestorio e quella alessandrina, con a capo Cirillo di Alessandria d'Egitto.

Nestorio e i suoi seguaci sostenevano che Gesù Cristo avesse due nature: umana e divina, non unite nel vincolo ipostatico, invece Cirillo era convinto della sola natura divina di Cristo.

Connessa alla disputa su Gesù Cristo, vi era quella collegata all'appellativo Theotòkos dato alla madre di Gesù. I nestoriani affermavano che Maria fosse solamente Christotokos, madre di Gesù-Uomo e non Madre di Dio, che accolse in sé, con l'Uomo-Messia anche il Figlio di Dio unito all'Uomo.

Altro concilio, quello di Calcedonia nel 451, convocato per dibattere le dispute ideologiche sulle due nature di Gesù, quella umana e quella divina....

Nel 553 ci fu il secondo concilio di Costantinopoli per definire la "verginità perpetua di Maria": vergine prima, durante e dopo la nascita di Gesù.

La verginità durante la nascita di Gesù è conseguenza logica (dogmatica) dell'incarnazione di Gesù Cristo nel grembo di Maria per opera dello Spirito Santo, affermata nel prologo del Vangelo di Giovanni (1, 1-18) e nel Credo.

La dottrina della Verginità (perpetua) di Maria prima, durante e dopo il parto fu riaffermata nel 649 dal concilio lateranense, cosiddetto perché svolto a Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano e presieduto dal pontefice Martino I.

Non basta. La verginità perpetua di Maria fu ribadita ancora una volta nel 680 dal III concilio di Costantinopoli.


Cosa dedurre dal travagliato problema del concepimento verginale di Gesù da parte di Maria, avvenuto per volontà divina ?

Ogni religione ha bisogno di stupire i propri seguaci.

La dottrina della verginità  è sostenuta dalla Chiesa cattolica e ortodossa come verità di fede invece alcune Chiese protestanti pur ammettendo il concepimento verginale di Gesù in Maria, non le riconoscono la verginità perpetua, perché credono che Maria e Giuseppe abbiano avuto altri figli dopo la nascita di Gesù.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 18 Dicembre 2020, 07:36:07 AM
/6

Secondo alcuni studiosi il concepimento verginale è presentato come fatto storico anziché teologico.


Per il teologo svizzero Hans Urs von Balthasar l'idea del concepimento verginale era necessaria, perché il Figlio di Dio non poteva avere due padri: il padre umano avrebbe oscurato il rapporto di Gesù con il Padre eterno.

Il concepimento miracoloso vuole attestare l'origine divina di Gesù, che viene dallo Spirito di Dio anche se nasce attraverso una normale gestazione umana. Il Figlio nasce dal Padre nell'eternità e da Maria nel tempo.

Il biblista francese Frédéric Manns afferma che se non si crede che Gesù sia il Figlio di Dio e il compimento delle antiche Scritture, gli scritti di Matteo e Luca possono apparire come racconti mitologici.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 18 Dicembre 2020, 08:43:28 AM
Ciao Doxa

È anche per me alquanto improbabile che Dio esista.

Infatti tu sei il figlio unigenito proprio in quanto Dio non esiste.

L'analisi deve necessariamente iniziare con la raccolta di informazioni. Che deve essere la più completa possibile, cercando di non trascurare alcun dettaglio.

Prima di procedere alla sintesi occorre però eseguire una operazione fondamentale, saltando la quale l'analisi è monca, insufficiente.

Questa operazione consiste nell'indagare cosa siano, per davvero, i dati raccolti.

Sovente, il significato delle informazioni raccolte è dato per scontato. E ciò pregiudica inevitabilmente l'analisi e la sintesi conseguente.

Per valutare l'autentico significato dei dati raccolti, occorre aver fede nella Verità.

Una volta che il significato delle varie informazioni sembra essere coerente e non vi sono più ragionevoli dubbi, si può procedere alla sintesi. Che a questo punto è automatica.

Ma solo a questo punto.
In caso contrario si tratta di una forzatura.

Nella fattispecie, una corretta analisi dovrebbe valutare il significato di esistenza e di paternità.
Dopo di che, potrebbe coerentemente concludere che sì io sono figlio unigenito di Dio, proprio in quanto Dio non esiste.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 18 Dicembre 2020, 09:40:14 AM
Buongiorno Bob, sono d'accordo con quanto hai scritto. Ed hai ragione nel dire
CitazionePer valutare l'autentico significato dei dati raccolti, occorre aver fede nella Verità.

Ma se m'inerpico verso la metaforica vetta della verità e non sono "allenato" per affrontare l'erta scalata, rimango timoroso attaccato alla parete rocciosa vicino la base di partenza.

Ora concedimi di affliggerti con questo post,  :) l'ultimo riguardante la verginità di Maria.

Ci sono tante altre cose da raccontare sulla Natività.

(https://media.famigliacristiana.it/2017/8/nativita-film_2234696.jpg)

La verginità di Maria nel post partum.

Ha importanza ? Non sarebbe stato meglio considerarla come una qualsiasi madre che ha partorito ?

Matteo e Luca nei loro vangeli ci fanno sapere della verginità di Maria antecedente al parto. Essi da chi furono informati? Dallo Spirito Santo? 

La "virginitas ante partum"  è conosciuta dalla sua portatrice perché sa che non ha avuto rapporti sessuali con un uomo ("virum non cognosco"), quella post partum può essere constatata a parto avvenuto, raccontato  dall'apocrifo "Protovangelo di Giacomo", dove l'accertamento è compiuto dall'incredula levatrice ebrea che aiutò Myriam a partorire. Uscendo dalla grotta incontrò Salomè e le disse: "Un miracolo nuovo ho da raccontarti: una vergine ha partorito, ciò che la sua natura non comporta". E Salomè, incredula, le rispose: "Se non ci metterò il mio dito e non scruterò la sua natura non crederò mai che una vergine ha partorito. E Salomè mise il suo dito nella natura di lei e subito mando' un grido e disse: guai alla mia incredulità". Salomè dunque osò effettuare un gesto analogo a quello che fece Tommaso per verificare la ferita di Yehoshua (Gesù) nel costato dopo la sua resurrezione".

Ma se Myriam (Maria) ebbe un parto "verginale", perché dovette purificarsi  come le altre donne ? Per rispettare le norme bibliche ?

Nel  suo libro "L'infanzia di Gesù" il papa emerito Joseph Ratzinger scrive:  "Una risposta convincente non è stata ancora trovata dall'esegesi moderna". E conclude dicendo che l'unica via d'uscita è che "nulla è impossibile a Dio".
 
Infatti la verginità di Maria è solo un atto di fede.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: Alexander il 18 Dicembre 2020, 09:46:11 AM
Nella fattispecie, una corretta analisi dovrebbe valutare il significato di esistenza e di paternità.Dopo di che, potrebbe coerentemente concludere che sì io sono figlio unigenito di Dio, proprio in quanto Dio non esiste.


Potresti spiegare cosa intendi quando affermi che sei il figlio unigenito di qualcosa che NON esiste? Mi è del tutto oscuro questo passaggio. Se intendi che l'esistenza di Dio non è paragonabile a quella di qualsiasi altra cosa che esiste ( e pertanto , in questo caso, non si potrebbe attribuirgli il carattere di esistenza comunemente inteso)non è possibile nemmeno esserne figlio.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 18 Dicembre 2020, 11:02:21 AM
Ciao Doxa

Il tuo procedere mi ricorda quello del cercatore d'oro che setaccia la ghiaia di un torrente.

Solo che il cercatore è intento a scrutare la possibile presenza di pepite d'oro tra le pietruzze, mentre tu sembri interessato alla ghiaia, teso cioè a dimostrare che di oro non ce n'è. Che il torrente aurifero è una bufala.

In questo tuo sforzo però non consideri che in nessun torrente potrà mai essere trovata una "vera" pepita d'oro.
Perché nel momento stesso in cui si gridasse al miracoloso ritrovamento... sarebbe già superstizione.

Di modo che l'autentico cercatore non cerca in realtà pepite, ma solo la conferma del suo giusto cercare.
Perché infatti ciò che sta cercando è se stesso.

La superstizione è inevitabile. Anche in ambito scientifico è pressoché impossibile non cadere nella superstizione.

Ma ciò che conta non è la pseudo verità. Oggi vera e un domani falsa. Ma ciò che vi traspare.

Riguardo all'allenamento...
Sì è necessario, indispensabile.
Ma anche qui è una questione di fede nella Verità.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 18 Dicembre 2020, 13:14:17 PM
Ciao Alexander

Occorre approfondire il significato di "esistenza" e di "paternità".

Esiste solo ciò che è qualcosa. Che si possa cioè distinguere da tutto il resto.
Ciò che non è qualcosa non esiste.

Perciò ciò che non è riducibile a qualcosa non esiste.

Questa constatazione è davvero semplice, e proprio per questo difficile.

Il Tutto, per esempio, non è qualcosa.
È normalmente difficile accettare che il Tutto non sia un qualcosa
Perché la razionalità non ammette il pensiero di ciò che non è qualcosa.
Così s'immagina erroneamente di porsi fuori (!) dal Tutto per poter affermare: "È qualcosa!".
Ma questa è solo una allucinazione del pensiero razionale che non avvedendosi dei propri limiti cade in contraddizione.

L'esistenza è fondata sulla negazione.
A=A
A è negazione di tutto quello che non è A.
Ed è il fondamento del pensiero razionale.

Viceversa l'Uno è negazione della negazione.
L'Uno non esiste, l'Uno è.

E l'Essere, dal punto di vista dell'esistenza, equivale al Nulla.
Essere = Nulla.

Essere figlio significa essere della stessa sostanza del padre.

Ma il Padre, Dio, è Nulla.
Eppure è anche Tutto, pur essendo Uno...

Chi c'è allora attorno a me?
Cosa sono queste cose, questi pensieri, questi sentimenti che fanno in modo che io ci sia?

Dio.

E allora chi sono io?

Figlio di Dio, finché c'è un io.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: Alexander il 18 Dicembre 2020, 14:01:04 PM
Per Bobmax


Adesso ho capito meglio, grazie.
Direi che sei molto vicino al pensiero dell'Advaita-Vedanta, il sistema monistico indiano.
Nel Vedanta però c'è anche una definizione di quello che è l'Uno: esistenza/verità-coscienza-beatitudine (Satchitananda). C'è "pienezza", non "Nulla". Però ho capito che qui intendi "nulla di definibile-nessuna cosa".
Titolo: Re:Natività
Inserito da: InVerno il 18 Dicembre 2020, 17:14:06 PM
Citazione di: doxa il 17 Dicembre 2020, 11:26:47 AM
L'interpretazione, da parte di Matteo, di questo passo di Isaia in modo non conforme al testo ebraico è evidente anche alla Chiesa Cattolica. Ne parlò nel 1996 il pontefice Giovanni Paolo II nell'annuncio della maternità messianica. Ovviamente quel papa non intendeva demolire il dogma della nascita verginale di Gesù da Maria, contraddicendo il vangelo di Matteo, ma considerava la nascita verginale di Gesù caratteristica originale del Nuovo Testamento. 
La nascita verginale non era esattamente una novità, anzi era un modo molto comune per evidenziare la nascita di persone particolarmente speciali (secondo i mitografi). E' raro che i miti "inventino" qualcosa di nuovo, quanto invece sono propensi a riutilizzare simboli antichi per costruire un "patchwork" che poi alla fine risulterà originale nel suo complesso, in questo aiuta sempre la metafora del mito come opera di "bricolage" dove si prendono scarti e pezzi di ricambio ammucchiati nell'officina mitografica per costruire qualcosa di appetibile e comprensibile alle sensibilità del tempo, un elemento completamente nuovo rischia invece di non essere comunicativo, o di astrusa interpretazione. La nascita verginale, o comunque a partire da un evento con elementi magici, è il "passaporto" delle persone speciali dell'antichità, tanto che se qualcuno di essi fosse nato normalmente, ci sarebbe pure stato da stupirsi o da dubitare della suo reale valore. Quanto poi questo mito sia stato espanso al pre-parto, e al post-parto, mi sembra solamente un indice inconfutabile della sessuofobia ecclesiastica, del sesso come reiterazione del peccato originale, e di come il puro debba per forza essere asessuato nella forma. Giacomo, il fratello di Gesù (chiamato così non solo dai vangeli ma anche da Paolo) non credeva che suo fratello fosse nato da una vergine..ma nonostante questo si fece portatore del messaggio gesuano in Palestina, evidentemente considerandola una creduloneria dei gentili..
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 18 Dicembre 2020, 17:41:49 PM
Sì, Alexander, nessuna cosa.

Sarà per questa mia indole passionale e drammatica... ma ho l'impressione che Nulla sia il termine più consono, sebbene non lo definisca affatto.

Anche perché lo considero più adatto per affrontare il nichilismo.

Il nichilismo sta riemergendo un po' dovunque.
E poiché consiste in essenza nel convincimento che niente ha valore, cosa vi è di meglio per contrastare questo nulla valoriale che contrapporre il Nulla fonte di infinite possibilità?

Il nulla valoriale deriva dal credere "vero" questo nostro esserci mondano.
E invece è proprio il contrario!

Il Bene assoluto, che appare nell'esserci come nulla, è l'autentica realtà.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 18 Dicembre 2020, 21:53:46 PM
Grazie InVerno per il tuo post collaborativo. Hai ragione. Negli antichi testi religiosi ci sono numerosi casi di nascite miracolose.

Per limitarci all'ebraismo come non pensare alle donne anziane o sterili che per volere divino riuscirono a diventare madri, e nacquero  figli che poi divennero personaggi:  Isacco, Giacobbe, Sansone, ecc..


Grazie anche a te Bob. Mi piace la tua metafora del cercatore d'oro. Anziché cercare pepite nella sabbia del fiume, controllo che quella sabbia o ghiaia non sia "contaminata" dal prezioso metallo, dalle pagliuzze d'oro.  :)
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 19 Dicembre 2020, 16:58:24 PM
Continuo il mio percorso verso il luogo dove sarebbe nato Gesù. 

L'evangelista Luca narra che "In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea si recò in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta" (Lc 2, 1- 5).

Da evidenziare che lei era al nono mese di gravidanza,  la distanza tra Nazaret e Betlemme è di 150 km, che venivano percorsi a piedi o in groppa ad un quadrupede. Vi sembra un viaggio veramente effettuato o che andava comunque compiuto ?


(http://www.slantmagazine.com/assets/film/nativitystory.jpg)
(scena dal film "the Nativity story", della regista Catherine Hardwicke, anno 2006)
 
Luca spiega che Giuseppe  e Maria fecero quel viaggio per un censimento. Questo serviva per determinare l'entità delle imposte che dovevano pagare i cittadini all'erario.

Gli studiosi sono increduli di quell'eventuale viaggio,  perché in quegli anni i censimenti per fini fiscali venivano effettuati nei luoghi dove le persone avevano la proprietà non in quelli d'origine. Giuseppe e Maria erano poveri e, per quanto se ne sa, non avevano proprietà terriere a Betlemme. Per cui se fecero quel presunto viaggio, non fu quello il motivo del loro  temporaneo trasferimento.

Ancòra Luca nel suo vangelo racconta del decreto di Cesare Ottaviano Augusto per il censimento in tutto l'impero romano, ma è storicamente accertato che quel censimento non fu ordinato da Augusto. Erano i governatori delle province dell'impero ad ordinare i censimenti per avere dati sulle proprietà dei sudditi.

Tale censimento permetterebbe di collocare la nascita di Cristo in una data precisa, ma l'unico censimento documentato di Quirinio che riguarda la Palestina fu eseguito nel 6 – 7 dopo Cristo, quando Gesù doveva avere almeno 12 anni.

I Vangeli affermano che Gesù nacque durante il regno di Erode Ascalonita, ma questo morì nel 4 avanti Cristo. E la Giudea era un regno satellite di Roma non una provincia romana. Perciò il sovrano locale poteva tassare direttamente i suoi sudditi,  senza un decreto di Augusto.

Quell'immaginato peregrinare di Giuseppe e Maria per 150 km da Nazaret a Betlemme  (che in ebraico significa "casa del pane" ed in arabo "casa della carne"), servì all'evangelista Matteo come pretesto  per creare la fantasiosa genealogia e connettere Gesù alla discendenza di David, che visse  tra il 1070 a.C. circa ed il 980 a.C.  circa.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: paul11 il 19 Dicembre 2020, 23:09:28 PM

C'è molto ardore in questi decenni a tentare di demolire la fede cristiana: complimenti.
In un tempo come questo di corpivendoli, con insensibilità e aridità nel cuore, si possono deviare interpretazioni .
Come se la verginità della madre Maria non potessero essere accostabili alla mondana Maddalena.
Eppure Gesù riuscì a fare questo.
In un tempo in cui la Parola di Gesù che predicò amore soprattutto, oggi accostato ad un dare  per avere di un conto corrente bancario. Che livelli......che desolazione.
Oggi si accusa chi parla d'amore e di spiritualità: indecente.
La virginità, da sempre,  a parte i tempi post moderni ubbriachi di libertà e debosciati di responsabilita, ha la veste bianca (...ma chissà come mai le spose si vestono di bianco candore), la purezza, l'innocenza. E' un simbolo.
Se poi la madre di Gesù, Maria, dovesse avere per la pletora di studiosi ovviamente anti cristiani che è ormai una moda del tempo  un attestato di ginecologia e di ostetricia ...... a coloro che dello spirtuale sono insensibli e ignoranti l'accanimento sul materico del corpo come indizio di verità delle sacre scritture , è del tutto fuorviante.
E' chiaro che spiritualmente la virginità rappresenta ,quanto ho detto sopra.


Ma veniamo tranquillamente a quanto Doxa ha ritenuto di postare.
Prima di tutto desidererei sapere i nomi degli autori e le loro fonti .


Si scrive di interpretazioni come se fossero certezze storiche.Questo "revisionismo" à la page.....




Allora ti chiederei:
chi è la fonte , l'autore secondo cui Matteo cambia il suo modo abituale di esprimersi  quando indica Gesù come l'Emanuele?


citaz.doxa
Il profeta ebreo Isaia nacque nel 765 a. C. circa. A lui si attribuisce il cosiddetto "libro di Isaia", tramandato per secoli come testo scritto da un unico autore, invece è una raccolta di testi elaborati da  più mani in diversi periodi di tempo e di diversa origine.


Chi sostiene questa ipotesi deve portare prove: chi sono gli autori e le fonti?




Nella Bibbia ebraica quando viene indicata una vergine si usa il termine "betullah";  la parola "haalmàh" significa "giovane donna", però  nella versione in lingua greca dei Settanta della Bibbia  fu tradotta con "parthenos" (= "vergine"). 


Appunto perchè il termine haalmàh in ebraico non indica mai una donna sposata, e si sposavano piuttosto giovani, fa quanto meno presumere l'accostamento che fossero vergini.
O c'era bisogno di una visita dal ginecologo per attestarlo storicamente?
Capisco che il buon senso non si venda negli scaffali dei supermercati, ma ci vuol tanto a capire da parte di "studiosi"? Chi sarebbero questi "eruditi" studiosi?


Quella di Isaia non è una profezia riferita al Messia, ma promette ad Acaz (re di Giuda dal 732 a. C. circa al 716 a. C. circa) un segno che il suo oracolo è vero. E' opinione degli studiosi ebrei che la profezia si riferisca a Ezechia, figlio del re Acaz, oppure ad uno dei figli dello stesso Isaia.  Invece Matteo cita l'oracolo di Isaia applicandolo a Gesù Cristo. (Mt 1, 18 – 25). 


Dici secondo gli studiosi ebrei  e io chiedo "Quali studiosi e a quale fonte si riferiscono".
Prima di tutto se fosse una fonte ebraica, dovresti spiegare ,visto che gli ebrei credono in una messia, che per loro non fu Gesù, lo stanno ancora aspettando,  su quali testi farebbero riferimento, visto che secondo questa interpretazione si porrebbe in discussione il profeta  Isaia. Mi risulta che  i testi di riferimento sul messia siano i profeti Isaia ed Ezechiele. A meno che siano non credenti o anti cristiani.......
Secondo aspetto: Luca 4,17-21
17 gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto:
18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me,perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, 19 per proclamare l'anno accettevole del Signore».
20 Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.
21 Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite».
Gesù quindi incarna la profezia di Isaia.


Ma veniamo al passo di Isaia secondo cui fantomatici studiosi ebrei (finché non so chi sono e a quale scuola appartengono.....) imputerebbero la profezia al figlio del re Acaz,  Ezechia.


Primo punto: la sposa di Acaz sarebbe una vergine? Ma se è già  sposata.
E non si capisce il perché Isaia utilizzerebbe nei suoi confronti il termine הָעַלְמָה (haalmàh), "la ragazza", e non "moglie" (אשה, ishà) ?


C'è un problema cronologico ,oltretutto. E bisogna leggersi il libro dei Re.
In 2Re 16:2; 2Cr 28:1.  si dice che Acaz avesse 20 anni quando è salito al trono e vi è stato per 16 anni.  In 2Re 18:2, ,  Ezechia "aveva venticinque anni quando cominciò a regnare"
Si deduce matematicamente che Ezechia sarebbe già nato al tempo di questa profezia.


Oppure Isaia dichiara ad Acaz una profezia sui propri figli: ma che senso ha?


La profezia di Isaia fa riferimento almeno a tre libri biblici: a Isaia, al libro dei Re e a Cronache.
Allora si capirebbe che Acaz voleva fare un accordo con gli assiri, che lo avrebbero annientato,
e Isaia consiglia ad Acaz di chiedere un segno a Dio. Acaz non lo vuole fare.
Allora Isaia presenta comunque la profezia :  Is 7:7-14.
Il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio,e lo chiamerà Emanuele.Egli mangerà panna e miele finché sappia rigettare il male e scegliere il bene. Ma prima che il bambino sappia rigettare il male e scegliere il bene, il paese del quale tu temi i due re, sarà devastato.Il Signore farà venire su di te,sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre dei giorni, come non se ne ebbero mai dal giorno che Efraim [Regno di Israele] si è separato da Giuda: vale a dire il re d'Assiria. –


Isaia in questa profezia non indica affatto il "parto  dal miracoloso concepimento", bensì il "figlio partorito".


Capisco ancor meno, oppure c'è un  errore di riferimento, quando scrivi che l'evangelista Matteo avrebbe scritto assecondando la Settanta (o LXX o Septuaginta)?
Quando risale storicamente il Vangelo di Matteo e quando fu scritta la Septuaginta? Siamo ancora in  abbagli cronologici?
La Septuaginta viene scritta ben dopo il Vangelo di Matteo e non viceversa.
Quindi Matteo non può essersi riferito alla Septuaginta .
Quindi desidererei sapere: nomi e cognomi dei numerosi studiosi che lo attestano.
Mi piacerebbe sapere quando e in quale scritto la Chiesa Cattolica non crede all'interpretazione come tu attesti. Come ho scritto precedentemente, non è affatto vero che i testi biblici particolareggino sulla verginità, nemmeno in ebreo ( ricorderei che il testo Masoretico della Bibbia in ebraico è stata scritta dopo la Septuaginta) e se pur ammettendo che Matteo avesse voluto interpretare, non si capisce perché nella Vulgata che è la Bibbia scritta in latino si traduca ancora in "virgo".
Prova a spiegare o fattelo spiegare dai "numerosi autori".


Se Giovanni Paolo II ha detto quello a cui accenni, ha semplicemente detto ciò che cronologicamente è stato un fatto e non più una profezia anteriore. Vale dire che i Vangeli parlano di Gesù, il Nuovo Testamento, mentre il Vecchio Testamento non poteva che parlarne per profezie.
Quindi di quale conformità ci riferiamo? Persino a chi piace Nostradamus deve interpretare il fatto avvenuto con le sue anteriori  profezie (per chi ci crede).


Che gli ebrei non credano  a Gesù come loro Messia, lo dovrebbero sapere anche i sassi, visto che lo mandarono da Ponzio Pilato per essere giustiziato . Che tu non ci creda, è un problema tuo.


Detto questo , e seguendo la discussione in termini letterali, un sincero cristiano, che ovviamente non sei tu, segue la lettura come ispirazione, come spiritualità , non solo in senso letterale.


La figura di Maria e non c'è bisogno di elucubrazioni teologiche è il "ponte" fra divino e incarnazione umana, ed è chiaro che non potesse che essere una figura che racchiudesse purezza e innocenza.
Che fosse vergine o meno, inteso in termini "fisici" è ridicolo soffermarsi  quando ciò che conta  è in termini spirituali . Ma persino questa fisicità cercata  di "solerti autori" sbracano sui testi. Per loro leggere Topolino o la Bibbia è la stessa cosa.
Le parole imputate da te al teologo Balthasar sono ovvie, banali e che un altro teologo come Frederic  Manns dica che Gesù sarebbe un mito senza l'interpretazione di Figlio di Dio, significa non aver capito nulla nemmeno del Gesù storico e della sua testimonianza come Figlio dell'Uomo., la passione di Gesù e il suo sangue sono tipicamente umani. I Vangeli parlano di fatti cronologici non di teologie  banali.
E questi sarebbero  i grandi teologi del Novecento?
Che Ratzinger sottolinei che l'esegesi MODERNA , e sottolineo moderna, non ha trovato esegesi pertinenti e solo interpretazioni confusionarie e libri da vendere per allocchi: è un fatto.
La  non-verginità in quel tempo era interpretata come "corruzione del corpo", quindi come impurità.
E' ovvio che gli ebrei, e Maria lo fu, dovessero seguire le ritualità prescritte.
Attendo con piacere nomi dei tuoi autori preferiti dai quali attingi questi "eruditi" studi  e i loro testi di riferimento



Titolo: Re:Natività
Inserito da: paul11 il 19 Dicembre 2020, 23:27:32 PM
Citazione di: doxa il 19 Dicembre 2020, 16:58:24 PM
Continuo il mio percorso verso il luogo dove sarebbe nato Gesù. 

L'evangelista Luca narra che "In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea si recò in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta" (Lc 2, 1- 5).

Da evidenziare che lei era al nono mese di gravidanza,  la distanza tra Nazaret e Betlemme è di 150 km, che venivano percorsi a piedi o in groppa ad un quadrupede. Vi sembra un viaggio veramente effettuato o che andava comunque compiuto ?


(http://www.slantmagazine.com/assets/film/nativitystory.jpg)
(scena dal film "the Nativity story", della regista Catherine Hardwicke, anno 2006)
 
Luca spiega che Giuseppe  e Maria fecero quel viaggio per un censimento. Questo serviva per determinare l'entità delle imposte che dovevano pagare i cittadini all'erario.

Gli studiosi sono increduli di quell'eventuale viaggio,  perché in quegli anni i censimenti per fini fiscali venivano effettuati nei luoghi dove le persone avevano la proprietà non in quelli d'origine. Giuseppe e Maria erano poveri e, per quanto se ne sa, non avevano proprietà terriere a Betlemme. Per cui se fecero quel presunto viaggio, non fu quello il motivo del loro  temporaneo trasferimento.

Ancòra Luca nel suo vangelo racconta del decreto di Cesare Ottaviano Augusto per il censimento in tutto l'impero romano, ma è storicamente accertato che quel censimento non fu ordinato da Augusto. Erano i governatori delle province dell'impero ad ordinare i censimenti per avere dati sulle proprietà dei sudditi.

Tale censimento permetterebbe di collocare la nascita di Cristo in una data precisa, ma l'unico censimento documentato di Quirinio che riguarda la Palestina fu eseguito nel 6 – 7 dopo Cristo, quando Gesù doveva avere almeno 12 anni.

I Vangeli affermano che Gesù nacque durante il regno di Erode Ascalonita, ma questo morì nel 4 avanti Cristo. E la Giudea era un regno satellite di Roma non una provincia romana. Perciò il sovrano locale poteva tassare direttamente i suoi sudditi,  senza un decreto di Augusto.

Quell'immaginato peregrinare di Giuseppe e Maria per 150 km da Nazaret a Betlemme  (che in ebraico significa "casa del pane" ed in arabo "casa della carne"), servì all'evangelista Matteo come pretesto  per creare la fantasiosa genealogia e connettere Gesù alla discendenza di David, che visse  tra il 1070 a.C. circa ed il 980 a.C.  circa.



Profezia di Michea 5
1 E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti. 2 Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele.
Quindi la risposta è sì': il viaggio DOVEVA essere effettuato.

Non c'erano ancora le leggi per le cure parentali e i diritti per le donne incinta.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 20 Dicembre 2020, 09:27:45 AM
Buongiorno Paul.

I miei sono post non una tesi di laurea.

Gli autori di ciò che dico li puoi leggere su Wikipedia o navigando su Internet.

Ho numerosi libri riguardanti la religione e anche da loro apprendo.

Il mio non è "ardore" nel demolire la fede, ma interesse nel cercare la "verità", che la religione e la Chiesa proclamano.  Verità, secondo i cristiani, che proviene da Dio, per far conoscere sé stesso, il suo pensiero e volontà; verità, secondo altri, compreso me, costruita o inventata da individui o da comunità. Ed è questa verità che io cerco di indagare e sbugiardare, non quella inesistente di provenienza divina.

La fede cristiana afferma che Dio abbia rivelato la verità in modo oggettivo. Questa concezione si contrappone radicalmente al relativismo, agnosticismo e nichilismo.

Molti fedeli accolgono con passiva acquiescenza ciò che a loro viene insegnato da "madre ecclesia", altri sono titubanti, altri sono indifferenti.

Ci sono studiosi che passano la loro vita ad esaminare gli antichi testi, cosiddetti sacri, fanno comparazioni, individuano errori, li evidenziano, ma inutilmente, perché il fanatismo religioso induce al fondamentalismo, a non accettare opinioni contrarie.

Hai scritto
CitazioneCome se la verginità della madre Maria non potessero essere accostabili alla mondana Maddalena. Eppure Gesù riuscì a fare questo.

Non  mi è chiaro il tuo "accostamento". Comunque Maria di Magdala non era una "mondana".

Questa Maria è presente nel Vangelo di Luca (8, 1–3) come discepola di Cristo, dalla quale "erano usciti sette demoni".
Il "demonio" nel linguaggio evangelico non è solo radice di un male morale ma anche fisico che può pervadere una persona. Il "sette", è anche il numero simbolico che nel cristianesimo indica i sette doni dello Spirito Santo.

Non sappiamo il tipo di male che coinvolse la "Maddalena" (da Magdalena, = abitante di Magdala): fu un male morale, psichico, fisico ? Comunque la tradizione popolare nei secoli successivi non ebbe esitazioni e fece diventare Maria Maddalena una prostituta. Ma perché? La risposta è semplice: nella pagina evangelica precedente, il capitolo 7 di Luca, si narra la storia di un'anonima "peccatrice nota in quella (innominata) città".


L'applicazione era facile ma infondata: questa "peccatrice" pubblica dovrebbe essere Maria di Magdala, presentata poche righe dopo! A lei venne, allora, attribuita tutta la vicenda raccontata dall'evangelista.

Saputo della presenza di Gesù a un banchetto in casa di un notabile fariseo, essa aveva compiuto un gesto di venerazione e di amore particolarmente apprezzato dal Cristo: aveva cosparso di olio profumato i piedi del rabbi di Nazaret, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli.

A questo primo equivoco ne subentrava un altro.

Nel capitolo 12 di Giovanni, Maria, sorella di Marta e di Lazzaro, amici di Gesù, compie un simile  gesto di ospitalità  (come l'anonima peccatrice indicata da Luca):  durante il pranzo, "cosparge i piedi di Gesù con una libbra di olio profumato di vero nardo assai prezioso e li asciuga coi suoi capelli". È così che nella tradizione cristiana Maria di Magdala viene trasformata in Maria di Betania.

Nel frattempo Maria Maddalena era giunta a Gerusalemme per vivere con Gesù e i suoi discepoli. I quattro evangelisti segnalano la sua presenza durante la crocifissione e della sepoltura di Cristo. Ed è proprio accanto a quella tomba nella luce dell'alba di Pasqua che il Vangelo di Giovanni (20, 11-18) ambienta il celebre incontro tra Cristo e Maria di Magdala.

La tua segnalazione di Michea (5) e del  viaggio  "necessario" di Giuseppe e Maria sorvolo, perché i detti profetici li considero incredibili, travisabili, usati dai primi cristiani per elaborare la loro dottrina.

Mi fermo qui.

Le mie critiche (annotazioni) alla religione comprende la critica alle credenze popolari (alimentate dal clero), alle superstizioni.
Da studioso quale sei dovresti apprezzare ciò che scrivo e non criticarmi.  :)
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 20 Dicembre 2020, 12:04:44 PM
Ciao Doxa

La tua attività d'indagine è meritoria.

Perché anche la tua ricerca è tesa a trovare il tesoro. E ne hai conferma proprio in quella sabbia che scorre nel tuo setaccio...

Ciò che ti anima è senz'altro la fede nella Verità.

Tuttavia secondo me dovresti fare un altro passo avanti.
Ossia chiederti per quale motivo è così importante per te non trovare alcuna pepita d'oro.
E non è sufficiente non trovarla, occorre pure fugare ogni dubbio che qualche pagliuzza possa essere in realtà oro.

Immagino che sotto sotto non ti dispiacerebbe se ti capitasse di trovare nel tuo setaccio una autentica pepita d'oro!
Ma dovrebbe essere però "vero" oro...
Senza alcun possibile dubbio.

Senza questa certezza assoluta, molto meglio continuare ad indagarne la falsità.
Perché l'uomo che cerca la Verità non vuole ingannarsi. Costi quello che costi!

Vi è però un motivo ancora più profondo, che dovrebbe farti sperare che nessun miracolo è davvero possibile.

Con miracolo intendendo un evento inspiegabile e che mai potrà avere spiegazione di sorta, perché fenomeno squisitamente trascendente.
Ossia l'irruzione della Trascendenza nell'immanenza, che impedisce qualsiasi velleità di comprendere!

La tua stessa fede nella Verità ne sarebbe umiliata.
La vita si rivelerebbe una presa in giro.

La realtà di un autentico miracolo renderebbe Dio, tuo padre, infinitamente lontano, irraggiungibile.

L'unico miracolo ammissibile è la vita stessa.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: paul11 il 20 Dicembre 2020, 12:15:56 PM

Buongiorno Doxa,


Se cerchi la "verità" non è in autori che fanno del "clamore" per attirare solo attenzione e molto probabilmente in cerca di "pubblicità" per fare soldi: spesso è così.
Se cerchi autori critici e non denigratori li puoi trovare .
I migliori autori non credenti dichiarati non mettono in discussione la storia, ribadisco storia di Gesù, semmai le interpretazioni successive alla sua vita terrena.
Che la Bibbia e quindi Vangeli compresi, abbiano strafalcioni di varia natura è vero, ma non tali da mettere in discussione l'intero contesto.
Le religioni sono "Rivelazioni" sancite in ispirazioni umane ricevute dalla divinità e statuite nelle Sacre Scritture. In questo sta tutta la problematica.
Seguire il percorso di decostruzione linguistica dei testi, dove porta, alla demolizione?
E cosa rimarrebbe , ci sono risposte forse alternative alle Rivelazioni? Per questo a nulla vale tentare di demolirle: non conosciamo affatto la misura umana e quella divina, o raccontarci che "Dio è morto".
Dovremmo conoscere una verità più forte di quelle rivelate.


Errori ad esempio dei quattro evangelisti, se si fanno parallelismi cronologici, ve ne sono.
Ma questo semmai dimostra che non "erano d'accordo tra loro". Non c'è stato un "inventiamoci una religione, mettendoci d'accordo sulle stesure da fantasticare".




Insomma, se si legge la Bibbia come fatto storico, come tutti i fatti storici vi sono diversi punti di vista ed angolazioni, così come dal punto di vista letterario .


L'accostamento di Maria, madre di Gesù, la purezza e innocenza, con la Maddalena  intesa come peccatrice  salvata da Gesù, ha profondi significati, come a titolo di esempio , il buon ladrone sulla croce.
Basta cercare nell'essere umano una scintilla di bontà, basta un perdono, per redimere.
Il perdono non ha forse con sé un atto di comprensione, un "Ti capisco e nonostante l'errore ti amo".
Ci vuole più forza a perdonare o a essere perdonati? Spogliate dalle ipocrisie ,una verità si mostra.
La vita, le circostanze, possono portare una persona a scelte a volte quasi obbligate, a una vita non autentica. Ma altrettanto basta un atto di semplicità per far aprire occhi.
Questa è la cosa che mi colpì quando rilessi parecchi anni fa  l'intera Bibbia, in Gesù: l'amore, la misericordia, la comprensione. Non capisco quindi, il perché attaccare un essere che ha detto cose estremamente umane. Se poi altri storicamente ci hanno costruito istituzioni, dogmi, poteri secolari .........è un'altra storia. Gesù non parlava in forme teologiche, ma per parabole, metafore, aveva a che fare per scelta, non con eruditi preconcetti, ma con il semplice popolo e la Parola deve arrivare al cuore, solo poi semmai alla mente.  Una verità deve essere immediata, non mediata.


Le profezie dovevano precedere la futura comparsa di una incarnazione in un Messia.
Ma Gesù ,il Messia cristiano, non parlava rivolto SOLO al popolo ebraico, ma all'universalità degli uomini nel mondo: a tutti. E questo dette fastidio agli ebrei.


Tu pensi che le prime comunità cristiane fossero costruite da dogmi, da dotti, eruditi?
La forza del cristianesimo fu popolare, perché il messaggio della buona novella arrivò profondamente al cuore.I patristi vollero interpretare, vollero essere a loro volta "pastori", fino a combattersi fra loro , per poi quelle comunità istituzionalizzarsi in Chiesa e iniziare a dirimere i conflitti di pensiero interpretativo con i dogmi . Ma se si ragiona attentamente, se Gesù avesse voluto formulare per dogmi , Lui stesso avrebbe scritto in forma erudita un testo per dirimere le future interpretazioni. E invece ha preferito parlare semplice, parlare ai semplici di cuore....e a farsi raccontare da altri. Anche in questo c'è una verità.


Ma veniamo al fine al punto.
Tu pensi che Gesù abbia fatto del male? Se anche fosse tutta un'invenzione , una favola,  per assurdo che male c'è? Il fatto che ci siano moltitudini di persone che ci credano? Tu pensi che il male del mondo stia in questo? Ripeto, distinguo in tutti  i campi del sapere, compreso la spiritualità chi compie cose per disinteresse, perché davvero è buono e tende al giusto, e chi strumentalmente usa parole sacre ai fini personali e interessi propri . Gesù è stato crocefisso da umani, non dal Padre, e perché?
Togliamo, bruciamo testi sacri,  ora il "re è nudo": abbiamo risolto i problemi umani? Abbiamo tolto il male dalla natura umana, poichè è dall'uomo che viene e si compie il male.
La natività oggi come viene vissuta ? Nel tempo delle desacralizzazioni, il consumismo impera.
Ma c'è ancora una fiammella, le famiglie tendono a riunirsi, a ritrovarsi , a parlarsi ,a scambiare affetti. La natività allora, fosse anche solo una "scusa", un pretesto per non sentirsi soli, significa ancora com-prendere, prendere insieme, vivere anche solo per attimi amorevolmente. Questo è il vero scopo.
Ed è forse male tutto ciò?


Buon Natale.

Titolo: Re:Natività
Inserito da: Freedom il 20 Dicembre 2020, 12:32:58 PM
Mentre scrivevo questo post  ha pubblicato Paul11. Esaustivo, umano, condivisibile. Non avrei da aggiungere altro. Forse per l'egoismo/narcisismo di pubblicare anche il mio lavoro (credo che qualche forumista se non tutti mi possa capire  ;) ) o, per non buttare via nulla (gesto per me sacrilego a qualsiasi livello ;D ) o nella speranza di presentare un'angolatura un pelo diversa che possa dare una mano, posto ugualmente le mie parole.


Penso che nella ricerca spirituale nessuna religione, nessuna chiesa, nessuna scuola di pensiero e/o misterica possano impedire lo svolgersi del proprio percorso. In altre parole se Dio esiste e se vuole farsi trovare allora credo che nulla, se non il ricercatore medesimo, possa ostacolare il conseguimento di questo obiettivo.

E se, come credo, la ricerca è sia interiore che esteriore, non ci si può focalizzare solo su uno dei due aspetti ma cercare di comprenderli entrambi. Pur tuttavia, forse, l'aspetto interiore c'è caso che guidi con più accuratezza verso la meta.

Quello che comunque è certo o quantomeno condiviso dalla maggior parte dei ricercatori è che la lettera cioè il significato esteriore delle parole non aiuta granché. Qualcuno arriva addirittura a dire che uccide.

Ritengo dunque prudente accogliere sempre con grande elasticità e "beneficio d'inventario" il significato letterale della Bibbia. E magari sforzarsi di ricercare e attribuire una valenza simbolica, morale insomma interiore alle parole medesime.

Altrimenti i passaggi biblici che lasciano perplessi sono davvero numerosi. Non voglio divagare e andare fuori tema però mi viene in mente una affermazione che, a titolo di esempio, condivido volentieri. Purtroppo non ricordo i riferimenti (suppongo non sia tuttavia difficile trovarli) ma nel Vecchio Testamento il Signore ordina di sfracellare sulla dura roccia i neonati del popolo testé sconfitto da Israele prima che possano crescere. E' del tutto evidente l'apparente e ingiusta crudeltà di tale comportamento. Che colpa possono avere dei neonati? Ma se noi attribuiamo ai neonati il significato di errori/vizi appena comparsi nell'anima dell'uomo allora i conti tornano: non è forse corretto stroncare sul nascere il male dentro di noi? Altrimenti cresce, si fortifica e sradicarlo diventa, ogni giorno che passa, sempre più difficile.

Spero di aver dato un contributo utile.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 20 Dicembre 2020, 15:31:39 PM
Buon pomeriggio Bob, in questo tempo di crisi economica non mi dispiacerebbe trovare la pepita d'oro.

Hai scritto
Citazionesecondo me dovresti fare un altro passo avanti.
Ossia chiederti per quale motivo è così importante per te non trovare alcuna pepita d'oro.
E non è sufficiente non trovarla, occorre pure fugare ogni dubbio che qualche pagliuzza possa essere in realtà oro.

Bravo Bob, è il dubbio che mi motiva a cercare di capire. Muovo il metaforico "setaccio" per  scorgere le sciocchezze scritte, che purtroppo nei secoli hanno influenzato e condizionato milioni di persone.

Nel contempo osservo, studio e detesto la religiosità popolare, la credulità plebea e al suo  "do ut des": preghiere ed offerte in cambio di "grazia ricevuta".

Ecco un esempio di religiosità popolare: ti mostro l'immagine della processione in occasione della ricorrenza del Corpus Domini in un luogo a me ben noto
(https://lh3.googleusercontent.com/proxy/E_eWHGBsG4TBd8QwLrWxgb72KljsaxnRdyI5E-jeEMo9eYhSy1qRRtGXE1rTViiTDcRhAvBhbSdnCt5Ig0J5yt5Qrp2vEOuNSCFA8UB4PDaHhzNVK0YN6Nsgy9XPzUR2uBNkAP_8d8ih2hMyN1qwwhZrgGE9GB0y92FJcpVJvTUiMpiZEVgRE4Fv)
Titolo: Re:Natività
Inserito da: Freedom il 20 Dicembre 2020, 16:01:43 PM
Citazione di: doxa il 20 Dicembre 2020, 15:31:39 PM
Nel contempo osservo, studio e detesto la religiosità popolare, la credulità plebea e al suo  "do ut des": preghiere ed offerte in cambio di "grazia ricevuta".

Ecco un esempio di religiosità popolare: ti mostro l'immagine della processione in occasione della ricorrenza del Corpus Domini in un luogo a me ben noto
(https://lh3.googleusercontent.com/proxy/E_eWHGBsG4TBd8QwLrWxgb72KljsaxnRdyI5E-jeEMo9eYhSy1qRRtGXE1rTViiTDcRhAvBhbSdnCt5Ig0J5yt5Qrp2vEOuNSCFA8UB4PDaHhzNVK0YN6Nsgy9XPzUR2uBNkAP_8d8ih2hMyN1qwwhZrgGE9GB0y92FJcpVJvTUiMpiZEVgRE4Fv)
Bene analizzare e separare il grano dal loglio, tuttavia la sensazione  (naturalmente può essere sbagliata) è che non prendi in considerazione le prospettive di ricerca che, per esempio anche in questo Topic, vengono proposte. Anche solo per smontarle.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 20 Dicembre 2020, 16:07:40 PM
Buon pomeriggio Paul. Di solito acquisto libri di docenti universitari. Alcuni insegnano anche nelle università pontificie. Ma non disdegno gli autori che fanno clamore, anche perché non dicono sciocchezze, evidenziano ciò che la Chiesa tace o che i credenti non vogliono sentirsi dire.

Per quanto mi riguarda il fedele può credere in ciò che vuole ma non può pretendere che io non dica quel che ho appreso da chi ne sa più di me.

Hai scritto
CitazioneI migliori autori non credenti dichiarati non mettono in discussione la storia, ribadisco storia di Gesù, semmai le interpretazioni successive alla sua vita terrena.

Anch'io non contesto il Gesù storico, anzi ha tutta la mia ammirazione.

Contesto i Vangeli dell'infanzia di Gesù (Luca, Matteo e alcuni vangeli apocrifi che ho indicato nei post precedenti) e le immaginifiche interpretazioni successive alla sua vita, con le quali hanno costruito la religione cristiana.

CitazioneLe religioni sono "Rivelazioni" sancite in ispirazioni umane ricevute dalla divinità e statuite nelle Sacre Scritture. In questo sta tutta la problematica.
Seguire il percorso di decostruzione linguistica dei testi, dove porta, alla demolizione?
E cosa rimarrebbe , ci sono risposte forse alternative alle Rivelazioni? Per questo a nulla vale tentare di demolirle: non conosciamo affatto la misura umana e quella divina, o raccontarci che "Dio è morto".
Dovremmo conoscere una verità più forte di quelle rivelate.

Non credo che le religioni siano "rivelazioni" di divinità ad alcuni individui. Per esempio non credo ai profeti dell'Antico Testamento e a tante altre "forzature" contenute nella Bibbia ebraica.

Tu temi la demolizione di una religione perché non ci sono risposte alternative.

Le risposte ci sono. Pensa alle religioni dell'antichità scomparse e sostituite da altre.

Per come lo conosciamo oggi si può dire che il cristianesimo con il suo apparato "amministrativo" ha fatto il suo tempo, dopo duemila anni.
 
Papa Francesco non dice sciocchezze quando incita i fedeli (metaforicamente sordi, ciechi e rancorosi) a fare del bene al prossimo, come voleva Gesù.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 20 Dicembre 2020, 16:30:02 PM
Freedom,, sii buono con me. Io la voglia di rispondere ai post ce l'ho, ma devi darmi il tempo, anche perché ciò che dite è importante e le vostre domande meritano risposte meditate.

Sono tornato poco fa dalla mia solita passeggiata post prandiale.  In ciò sono un "abituale" come Sigmund Freud. Quasi sempre, terminato il pasto, faceva una passeggiata. Percorreva sempre la stessa strada, la Ringstrasse. Il suo percorso circolare seguiva le mura medievali che cingevano il centro storico di Vienna.

Condivido  completamente il tuo post precedente. Non ho nulla da aggiungere.

Nel tuo secondo post hai scritto

CitazioneBene analizzare e separare il grano dal loglio, tuttavia la sensazione  (naturalmente può essere sbagliata) è che non prendi in considerazione le prospettive di ricerca che, per esempio anche in questo Topic, vengono proposte. Anche solo per smontarle.
Abbi pazienza, per favore indicami quali sono le prospettive di ricerca che mi sono state proposte e non ho preso in considerazione. :)
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 20 Dicembre 2020, 17:21:07 PM
Ciao Doxa

Dalla tua risposta, ho l'impressione di non essere riuscito a trasmettere l'impossibilità metafisica del miracolo e di ciò che ne consegue.
Cioè di quali conseguenze dovrebbe avere questa constatazione sulla tua ricerca.

La tua ricerca della Verità sembra ancora focalizzata nell'accumulare prove che dimostrino l'inesistenza di eventi trascendenti.
Ma non vi è alcun bisogno di provare che si tratta sempre di superstizioni!
Non vi può essere alcuna verità in questi avvenimenti per una ragione squisitamente metafisica.

Le prove che a mio parere dovresti cercare, sono di ben altra natura.
Il tuo setaccio dovrebbe agire, diciamo così, più in profondità.

Sia in ciò che setaccia e sia nello stesso cercatore...

In quelle manifestazioni di credulità popolare avrai senz'altro occasione di conoscere qualcuno dei fedeli di persona.
Ne saprai un po' la storia, l'indole, magari alcune delle difficoltà che ha dovuto affrontare...
Concentrati su di lui, osservalo mentre procede in fervente processione.

Aveva avuto davvero la possibilità di diventare diverso da ciò che ora è?
Se tu avessi avuto la stessa vita, la stessa intelligenza, gli stessi sentimenti, saresti stato davvero diverso da lui? O non staresti pure tu in processione recitando litanie?

Usa qui il tuo setaccio.
Allora, forse, potrai essere colto dalla compassione.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 20 Dicembre 2020, 18:33:12 PM
CitazioneUsa qui il tuo setaccio.
Allora, forse, potrai essere colto dalla compassione.

Si Bob, se considero con compassione, empatia, le persone che formano quella processione, capisco i loro problemi che li inducono al fervore religioso, ma se mi limito a guardare la scena con distacco,  come osservatore, non riesco a tacere la mia avversità alla religiosità popolare.

Io tendo alla spiritualità senza il bisogno di una religione.

Secondo te sarà possibile nel lontano futuro "scremare" la religione cristiana dalle sovrastrutture che erano adatte nei secoli passati per le  masse di fedeli analfabete ?

Nel nostro tempo, la scienza, la tecnologia, lo sviluppo economico, le trasformazioni sociali, il secolarismo e il relativismo stanno emarginando la religione, in questo caso cristiana, ma anche le altre.

CitazioneLe prove che a mio parere dovresti cercare, sono di ben altra natura.
Il tuo setaccio dovrebbe agire, diciamo così, più in profondità.
Sia in ciò che setaccia e sia nello stesso cercatore...

Per favore, potresti indicarmi come fare ? Cosa leggere ?

CitazioneNon vi può essere alcuna verità in questi avvenimenti per una ragione squisitamente metafisica.

Concordo con te. Ma detesto che madre ecclesia confonda (lascia intendere) il metafisico con la storicità. Sono consapevole che senza questo equivoco perderebbe i milioni di fedeli seguaci della religiosità popolare.  Questi hanno bisogno di santi taumaturghi, Madonne protettrici, processioni esuberanti, ossessive presenze di  angeli e demoni.

Nella religiosità popolare c'è il sincretismo, il sacro si confonde con il profano, o meglio con il pagano, la fede è condizionata dai bisogni materiali dell'esistenza.

Per queste masse l'insegnamento della Chiesa è grossolanamente alterato.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: bobmax il 20 Dicembre 2020, 19:16:50 PM
Sì Doxa,
le religioni sono in affanno.

Ed è questa la ragione del terrorismo fondamentalista. Che non a caso si manifesta soprattutto in quella religione che più delle altre fatica ad adattarsi alla rapida evoluzione sociale.

Vorrei per prima cosa dirti che in realtà non è possibile "voler" guardare con compassione. Sì è colti dalla compassione oppure no.

Cioè non possiamo decidere quale debba essere il nostro atteggiamento, se con empatia oppure distacco.

Possiamo fare solo una cosa: aprirci alla Verità.
E questa apertura implica quasi sempre sofferenza...

Fede nella Verità. Niente di più, ma pure niente di meno.

Poi la compassione potrà coglierci oppure no. Non dipende da noi.

Ma quando sei Compassione... sei figlio di Dio.

La superstizione è inevitabile. E sopraggiunge anche quando meno te lo aspetti.
È sufficiente che abbassiamo la guardia.

Stanchi di tante incertezze rinneghiamo la nostra fede nella Verità, e abbracciamo una credenza che ci sollevi dalla continua insicurezza. Ecco che siamo in superstizione!

Le religioni sono intrise di superstizione.
Tuttavia in ognuna di esse vi è un cuore spirituale, che seppur combattuto duramente dalle stesse religioni, non ha mai smesso di battere.

Questo cuore non ti offre una verità che tu possa afferrare e fare tua.
(Se lo proponesse non sarebbe che un'altra superstizione)
Ma può stimolarti a cercare dentro di te.

La mistica cristiana è uno di questi cuori spirituali.
Profonda filosofia, autentica teologia.
Dante era sicuramente un mistico.
Ma non facile da interpretare.

Ho trovato importanti stimoli nella mistica tedesca.

Il "Libretto della vita perfetta" è per me fonte di ispirazione.
Ma tutti i sermoni di Meister Echkart sono entusiasmanti.
Così come quelli di Enrico Suso.

Ma il testo che più mi riempie di commozione è "Lo specchio delle anime semplici" di Margherita Porete, sia per ciò che vi è scritto e sia per il destino dell'autrice.
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 21 Dicembre 2020, 07:53:31 AM
Ora riprendo il mio metaforico cammino verso Betlemme. Voglio arrivarci in tempo, almeno insieme ai pastori e non ai Magi.

La presunta nascita di Gesù a Betlemme viene affermata dagli evangelisti Luca (2, 4–7) e Matteo  (2, 1) in base ad un oracolo  di Michea, autore del "Libro di Michea", che  svolse la sua attività di profeta tra il 737 a. C. e il 690 a. C.. La Chiesa cattolica lo celebra come santo il 21 dicembre.

Nel capitolo 4 del suo libro il profeta prospetta la gloria futura di Gerusalemme: "Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore" (4,2).

Nel Vecchio Testamento la parola "Sion" viene usata per indicare un luogo fisico, successivamente assume un significato più spirituale.

Il primo riferimento è in 2 Samuele 5, 7: "Ma Davide prese la fortezza di Sion, che è la città di Davide"

Sion originariamente era il nome dell'antica fortezza nella città di Gerusalemme.

Dopo che Davide ebbe conquistato "la fortezza di Sion" questa fu chiamata "la Città di Davide" (1 Re 8,1; 1 Cronache 11,5; 2 Cronache 5,2).

Quando Salomone costruì il Tempio a Gerusalemme, la fortezza di Sion  venne ampliata per includere il Tempio e l'area circostante.

Il nome Sion venne in seguito usato come sinonimo di Gerusalemme (Isaia 40,9; Geremia 31,12; Zaccaria 9,13).

In ambito teologico il termine Sion è usato  nel Vecchio Testamento per indicare Israele-popolo di Dio (Isaia 60, 14).

Nel Nuovo Testamento a Sion viene attribuito il significato cristiano del regno spirituale di Dio, la Gerusalemme celeste (vedi Lettera gli Ebrei 12, 22; Apocalisse 14, 1).

L'apostolo Pietro si riferisce a Cristo come alla pietra angolare di Sion. "Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso" (1 Pietro 2,6).

Tornando a Michea, nel capitolo 5 c'è il brano che si riferisce alla città di Betlemme e al re Davide, considerato il sovrano ideale, ubbidiente al Signore e impegnato per l'unità del popolo, che al tempo di Michea  era diviso in due regni: Regno di Giudea e Regno di Israele. 

Questo profeta con il suo oracolo invoca la venuta del nuovo Davide, il Messia. A questo punto la lettura ebraica del testo si ferma, senza indicare la persona del nuovo Davide.

Invece la lettura cristiana di quell'oracolo considera  Gesù il Messia annunciato da Michea.

Vangelo di Matteo (2,1):  "Nato Gesù a Betlemme di Giuda";  Vangelo di Luca (2, 4–7), questo evangelista descrive i particolari della nascita di Gesù a Betlemme, evidenziando le origini di Giuseppe come appartenente alla stirpe di Davide.

Secondo la profezia di Michea il Messia avrebbe dovuto essere discendente di Davide e nascere nel villaggio dove nacque questo re:

Michea 5,1-2

1 E tu, Betlemme di Efrata
così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,
da te mi uscirà colui
che deve essere il dominatore in Israele;
le cui origini risalgono ai tempi antichi,
dai giorni più remoti.
2 Perciò Dio li metterà in potere altrui
fino a quando colei che deve partorire partorirà; ...


Dalla discendenza davidica Dio avrebbe poi  fatto nascere a Betlemme "un dominatore" che avrebbe regnato per sempre: Gesù Cristo.


Betlemme, collocato  a 765 metri s.l.m.,  all'epoca un villaggio montano ora una moderna città a circa 10 km da Gerusalemme.

(https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b0/Bethlehem_Overlooking.jpg/260px-Bethlehem_Overlooking.jpg)
parziale veduta di Betlemme

Alcuni studiosi sono dell'opinione che la scelta dei due evangelisti di "far nascere" Jesus a Betlemme non fu storica ma determinata da motivi teologici.
Forse Gesù nacque a Nazaret, ma l'epiteto "Nazareno" dato a Gesù si riferisce alla tribù di appartenenza, come narra Epifanio, vescovo di Salamina, vissuto nel IV secolo.

I Vangeli usano per il Cristo l'epiteto "nazarenos", in lingua greca.
Titolo: Natività
Inserito da: doxa il 22 Dicembre 2020, 23:55:45 PM
"Andò ad abitare in una città chiamata
Nazaret, perchè si adempisse il detto
dei profeti: "Sarà chiamato Nazareno"
.
(Matteo 2,23)


Gesù venne detto il "Nazareno" perché abitante a Nazaret ?


Nella traduzione biblica in lingua greca dei LXX il termine "Nazareno"  non significa "proveniente da Nazaret", ma si riferisce al nazoreo o nazireo e allude al  "nazireato" cioé  alla consacrazione di un ebreo a Yahweh e  ai precetti che deve osservare (vedi Libro dei Numeri 6, 1-21; Libro dei Giudici 13, 1-14).


Se Gesù era un nazireo era contiguo agli Zeloti anti romani  ?


La scoperta effettuata a Qumran nel 1947 dei "manoscritti del Mar Morto" appartenenti ad una comunità monastica di esseni, fa ritenere che forse Gesù come ideologia era più vicino a questi.


Secondo  gli evangelisti Nazaret è il villaggio in Galilea nel quale Gesù trascorse la sua vita prima di intraprendere l'attività di predicatore itinerante (Mt 2, 23 e 4, 13; Mc 1, 9; Lc 1, 26; 2, 4; 2, 51; Gv 1, 45 – 46).


Alcuni autori ipotizzano che Gesù non  visse sempre Nazareth, ma si trasferì a Gamala, nel nord-est della Galilea, dove i rinvenimenti archeologici hanno riportato alla luce i resti  della sinagoga e del  "mikve"  per il bagno rituale ebraico, assenti a Nazaret.


Ultima notazione. La premessa  dell'evangelista Matteo "Perché si adempisse il detto dei profeti": questa frase piaceva all'evangelista, la usò dieci volte per raccordare (in modo forzoso) la figura di Gesù al Primo Testamento.


Sono invece  63 le citazioni vetero testamentarie che Matteo collega (forse in maniera disinvolta) alla persona o agli atti o alle parole di Gesù per rivelare il legame tra Cristo e le Scritture ebraiche.
Titolo: Natività
Inserito da: doxa il 23 Dicembre 2020, 18:00:10 PM
La sera del 24 dicembre, prima dei "vespri" (liturgia delle ore canoniche) finisce il tempo dell'Avvento  ed è l'ultimo giorno della novena di preparazione  spirituale, elencata fra i "pii esercizi" di origine medievale per coinvolgere maggiormente la devozione popolare.

Con la "Messa vespertina" (dal latino vespĕrum = sera) comincia il "tempo di Natale", che termina la prima domenica dopo l'Epifania.

Nella tarda serata del 24 dicembre il suono delle campane chiama i fedeli alla partecipazione della Messa solenne  "ad noctem" (cosiddetta di "mezzanotte" nella tradizione del passato),  per celebrare la nascita di Gesù.

Nel nostro tempo (di Covid) la funzione religiosa comincia  con anticipo. Nella  basilica vaticana il pontefice partecipa alla celebrazione eucaristica.

La liturgia prevede la lettura della "buona novella" (attualmente detta "buona notizia"), che commemora la nascita di Gesù a Betlemme e la rivelazione dell'angelo ai pastori (Lc 2, 1-14).

Nell'offertorio il celebrante dice che il cielo e la terra prendono parte all'esultanza: "laeteutur coeli et exultet terra ante faciem Domini: quoniam venit" (Ps 95, II e 13).

Il rito culmina  con i canti del  "Gloria" e dell'Alleluja, poi  nella "mangiatoia" viene deposta la statuina che simboleggia il Bambino Gesù.

"E il  Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" ( Gv 1, 14).

(https://commons.cathopedia.org/w/images/commons/thumb/e/e7/Giotto_di_Bondone_010.jpg/250px-Giotto_di_Bondone_010.jpg)
Giotto, Natività di Gesù (part.), 1303-1305, affresco; Padova, Cappella degli Scrovegni.

post scriptum. Un predicatore al termine di un'interminabile omelia, si rivolse retoricamente ai fedeli: "Che altro potrei dirvi, fratelli ?" Un fedele dal fondo della chiesa gli rispose: "Amen"
Titolo: Natività
Inserito da: Ipazia il 23 Dicembre 2020, 20:16:48 PM
Ognuno è responsabile della sua intelligenza in un'epoca in cui i "setacci" del sapere sono vari, molteplici e di libero accesso nella parte detalebanizzata del pianeta. Più che di compassione mi pare che oggi l'unica chiave di lettura razionale e spirituale di certi fenomeni retrodatati sia il compatimento.
Titolo: Natività
Inserito da: doxa il 26 Dicembre 2020, 16:00:17 PM
25 dicembre: Nascita di Gesù


Per ellissi, il sostantivo "Natale" deriva dalla frase in lingua latina "diem natālem Christi" ("giorno di nascita di Cristo").

"E' nato Gesù": "natus esset jesus".

Gesù è l'adattamento in italiano del nome aramaico Yeshu'a, greco biblico Iēsoûs e in latino biblico Iesus ; si tratta di una tarda traduzione aramaica del nome ebraico Yehoshu'a  (= Giosué), che significa "YHWH" è salvezza" o "YHWH salva".

Gesù è creduto figlio di Dio dai cristiani; l'ebraismo non lo considera il Messia né che abbia caratteristiche divine. Per l'ebraismo rabbinico il Messia non si è ancora manifestato; per i musulmani Gesù è soltanto un profeta.

Comunque, uno dei brani più  interessanti nella letteratura evangelica è  l'incipit del vangelo secondo Giovanni.

Secondo la tradizione l'apostolo Giovanni elaborò il suo Vangelo in lingua greca, ma nel testo  ci sono anche latinismi ed ebraismi; nel testo si ipotizza l'intervento nel tempo di più persone;  fu completato nell'anno 100 circa.

Questo vangelo è diverso dai tre sinottici: ci sono meno parabole, meno miracoli, non vi è accenno all'eucaristia, al Padre nostro alle beatitudini. Compaiono invece nuove espressioni per indicare Gesù.

Dal prologo del Vangelo di Giovanni (1, 1):
"In principium erat verbum / et verbum erat apud deum / et Deus erat Verbum."
(= In principio era il Verbo,  / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio").

(Gv 1, 14): "Et verbum caro factum est /  et habitavit nobis"
(= E il Verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi;...").


Il latino Verbum traduce il greco logos. Dal punto di vista filosofico è un'idea astratta, un concetto che si è concretizzato, rendendosi visibile, ascoltabile, in una determinata persona, cioé a Gesù come Verbo di Dio. 


I teologi considerano l'incipit dell'evangelista Giovanni (1, 1) importante per la fede in Gesù = Dio, in connessione con l'idea che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano uguali.

L'accademico e teologo americano Stephen L. Harris afferma che l'autore (autori) del  Vangelo di Giovanni ha adattato per Gesù il concetto del Logos di  Filone d'Alessandria, che considera Dio creatore  e origine dell'ordine dell'universo (cfr, Libro dei Proverbi 8, 22 – 36).

Filone fu un esponente del giudaismo alessandrino (Alessandria d'Egitto). Egli incorporò nella sua teologia il logos della filosofia stoica, connettendolo al tema biblico della "parola di Dio", alla volontà creatrice e provvidente di Dio; la Parola a cui si unisce o sostituisce, con valore di sinonimo, la Sapienza.

Filone fu "ispirato" anche dal  "Timeo" di Platone per quanto riguarda il Dio trascendente rispetto al mondo.

Il logos è lo "strumento"  con il quale Dio ha fatto tutte le cose ed è la Luce divina offerta agli uomini.

Nella dottrina di Filone ci sono temi e concetti poi presenti nella religione cristiana.

Il lemma  greco antico "lògos" è tradotto in latino con la parola "verbum" (che per la Chiesa indica la seconda persona della Trinità), in ebraico: "davar".

Il prologo giovanneo sul logos (l'uomo Gesù = Dio) ripete lo schema della "Genesi", primo libro della Torah, riallacciandosi così a tutta la tradizione dell'ebraismo dell'Antico Testamento.
segue
Titolo: Re:Natività
Inserito da: doxa il 26 Dicembre 2020, 16:04:59 PM
Il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, nel  suo libro "Il Vangelo secondo Giovanni" introduce il lettore alla comprensione del significato della parola "logos" (tradotto in latino con "Verbum" ed in italiano con "Verbo")  nel prologo  giovanneo.

Martini, teologo e biblista, nel volumetto   esamina  la rilevanza che ebbe per l'apostolo il logos  considerato il Figlio co-eterno e con-sostanziale con il Padre.

Nella lingua greca la parola "logos" può avere vari significati, perciò l'autore del libro si domanda perché l'evangelista scelse quel lemma anziché altri più precisi.

Per esempio, se voleva indicare l'azione creativa di Dio, perché non  scelse il vocabolo"rema", che forse era il termine più adatto ?

Se voleva indicare la «sapienza», perché non preferì "sophia" ?

Secondo gli esegeti la derivazione del logos giovanneo è di tipo sapienziale o veterotestamentario.

Per il defunto cardinale Martini il logos citato dall'evangelista ha cinque significati.   

1. ragione d'essere della realtà; 2. parola creatrice: Dio creò tutto con la parola; 3. sapienza che presiede alla creazione, quindi sapienza ordinatrice; 4. parola illuminante e vivificante; 5. parola rivelatrice: il Figlio di Dio viene fra noi in Gesù (s'incarna), ed è Gesù che rivela il Padre.

1. Logos, ragione ultima delle cose:
l'esistenza di ogni individuo ha una ragione, un perché, un significato. E questo significato ultimo è in Dio.

2. Logos, parola creatrice:
la ragione ultima di ogni cosa è la parola creatrice di Dio, come creatrice  è la parola di Cristo. "In principio Dio creò" (Gn1:1).

3. Logos, sapienza ordinatrice:
al pensiero ebraico più che il logos era consono il  concetto della "sapienza": l'ebraismo non ebbe  filosofi nella sua storia anteriore al cristianesimo, ma frequenti furono i "sapienti". Questa "Sapienza" nei libri didascalici del periodo ellenistico viene considerata in Dio, nella sua sapienza ordinatrice.   

4. Logos = phos (luce) e zoè (vita) :
logos, nel senso di phos (luce): "Fiat lux" nel primo capitolo della Genesi evidenzia la capacità di Dio di creare mediante il Verbo; Come Logos, Gesù Cristo è Dio in autorivelazione (Luce) e redenzione (Vita).

5. Questo Logos è Gesù Cristo fra noi che ci parla del Padre: le parole di Gesù, che leggiamo nel Nuovo Testamento costituiscono il significato luminoso ed edificante dell'esperienza umana, come noi la percepiamo.
Titolo: Natività
Inserito da: taurus il 26 Dicembre 2020, 22:16:48 PM
Citazione di: doxa il 26 Dicembre 2020, 16:00:17 PM  ---     Questo vangelo è diverso dai tre sinottici: ci sono meno parabole, meno miracoli, non vi è accenno all'eucaristia, al Padre nostro alle beatitudini.   - 


Buona sera,

in effetti questo tardivo redattore si differenzia dai sinottici per la sua elevata spiritualita'. Infatti è stato definito come l' Autore Spirituale, proprio per questa sua peculiarita'.
Non per niente gli fu riconosciuto l' "avatar" dell' aquila _ proprio perchè "volava" oltre.
Come ben si sa le 4 raffigurazioni simboliche che identificano i 4 autori risalgono al Libro di Ezechiele (capitolo 1) a seguito di quella prima visione che tanto turbo' il profeta.

Oltre l' avatar il suo testo vien anche definito: vangelo Spirituale.
Questo riconoscimento lo si deve a Clemente d' Alessandria (e che vien riportato da Eusebio nella sua Hist. Eccl. _ VI, 14,7) proprio per differenziarlo dagli altri 3 ben piu' "terreni".

Chi ultimamente si riapproprio' di quell' etichetta (Autore spirituale) fu G.Ricciotti.
Questo religioso è l' autore de: Vita di Gesu', e uno dei tanti partecipanti allo Jesu Forshung (ricerca storica del Gesu' terreno).

E proprio perchè cosi' "diverso" il tardivo testo di Giovanni, dal punto di vista Storico, è il piu' inaffidabile e dunque non vien preso in considerazione per quella specifica Ricerca che mirava, soprattutto, a distinguere il Gesu' della storia Dal Cristo della fede.   
Titolo: Natività
Inserito da: taurus il 31 Dicembre 2020, 16:40:19 PM
Citazione di: doxa il 26 Dicembre 2020, 16:00:17 PM-  Dal prologo del Vangelo di Giovanni (1, 1):
"In principium erat verbum / et verbum erat apud deum / et Deus erat Verbum."
(= In principio era il Verbo,  / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio").
(Gv 1, 14): "Et verbum caro factum est /  et habitavit nobis"
(= E il Verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi;..."). - 

Da osservare che proprio "questo specifico prologo"  sara' determinate per il dogma che segnera', per sempre, la specificita' cristiana (Nicea _ 325).

Infatti questo Primo dogma (consustanzialita' _ seppur Incompleto) una volta sancito ha lacerato, per anni la cristianita', tanto che seguiranno successivi sinodi e contro-sinodi a dimostrazione di quanta "sofferenza" nel dover accettare e condividere questa Verita' di fede. 

Gli stessi "attori" Ario - Atanasio venivano espulsi-esiliati e/o riammessi-Riabilitati.. a seconda dell' orientamento locale.
Tra i tanti dogmi sanciti nei vari concili nel corso dei secoli Mai, come questo specifico dalla consustanzialita', fu  cosi' travagliato e lacerante.
Infatti Dopo Nicea 325 questi i vari sinodi locali che lo rimettevano in discussione:

- Alessandria _ nel 326 (Eusebio, ariano, attacca violentemente Atanasio)
- Tiro _ del 335 (Atanasio viene condannato)
- Gerusalemme _ del 336 (conferma della sua condanna)
- Costantinopoli _ del 336 (ulteriore conferma dei precedenti anni 335 + 336 )
- Roma _ del 340 (ribadisce la validita' di Atanasio )
- Antiochia _ del 340 (rifiuto di Atanasio _ e sua cacciata da Alessandria)
- Antiochia _ del 341 (Riconferma della sua condanna)
- Sardica _ nel 343 (attuale Sofia _ Bulgaria / RI-abilitazione di Atanasio)
- Milano _ 347 ( condanna la cristologia di Fotino / contrapposta ad Ario)
- Sirmio _ del 351 (conferma della scomunica a Fotino, per il suo "adozionismo")
- Arles _ del 353 (pieno sostegno alla tesi di Ario (!)
- Milano _ nel 355 (ennesima scomunica ad Atanasio/RI-abilitazione piena di Ario ).
- Beziers _ nel 356 (organizzato e presieduto dal vescovo "ariano" Saturnino) -
- Sirmio _ nel 357 (detto il "piccolo" concilio) quanto sancito a Nicea venne "bandito" (!) perchè contrari alla Scritture.

Il presidente vescovo Osio (di 90 anni !) rifiuto' di firmare la delibera. Per questo fu bastonato a sangue (!!)

- Ancirra _ nel 358 (vien proposta una soluzione "intermedia:  ovvero "Omo"I"usia ("simile")
- Seleucia _ 359 (rigetta Nicea e approva la tesi di Ario)
- Sirmio _ del 359 (il "grande" sinodo costituisce il credo Ariano)
- Rimini _ del 359 (vien sancito il "Formulario di Rimini" _ si NEGA la consustanzialita')

NB. il vescovo Gaudenzo _ difensore di Atanasio fu bastonato.. tanto che mori' (!)

- Costantinopoli del 360 (compare il termine hypòstasis /per la futura Trinita')

- Rimini _ nel 362 (Atanasio viene esiliato)
- Seleucia _ del 362 ( RI-conferma la decisione del precedente 359 /pro Ario)
- Alessandria _ nel 363 (Atanasio _ Riabilitato presiede l' assise !)
- Antiochia _ nel 379 (vien confermato Atanasio _ la fazione di Ario è in minoranza)


e INFINE quello (risolutivo) di Costantinopoli del 381 _ che completa il dogma precedente di Nicea.

Seguira' il  Credo _ appunto detto: niceno-costantinopolitano _
che racchiude tutti gli articoli di fede ed è quello che vien recitato nelle funzioni liturgiche.

Come si vede _ da quel prologo (la parola era Dio / la "parola è diventata Carne" e abito' fra di noi..) si è giunti a Nicea. 

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