Salve. Chiedo perdono in anticipo. Rieccomi a disturbare in nome della mia impertinente curiosità circa alcuni aspetti di alcune fedi nelle quali non credo.
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Poco fa udivo (udire, ahimè, è cosa diversa dall'ascoltare) provenire, da un televisore accanto a me, la recita di quello che - alla luce della mia pur estesissima ignoranza - credo trattarsi di un cardine irrinunciabile della preghiera, delle dottrina e della stessa fede cattolica : il "Padre Nostro".
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Mi risulta infatti che - ad un certo punto di una tale nobile e profonda professione di fede, tra le numerosissime sue invocazioni e raccomandazioni - ci sia anche l'espressione ".......venga il tuo Regno, sia fatta la tua Volontà.....etc".
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Ora, consideravo tra me e me..............ma la religione cattolica non afferma e sancisce l'umana responsabilità (ad esempio nei confronti del peccato) facendo dell'Uomo una creatura - quindi - dotata di libero arbitrio svincolabile dall'arbitrio divino ?
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Ed allora, come mai all'interno della preghiera viene recitato ".....sia fatta la tua Volontà....." nel rivolgersi a Dio ?.
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Mi fermo qui per non venir accusato di mancanza di rispetto delle opinioni altrui, però, se qualcuno avesse voglia o possibilità di trattare l'argomento trovandovi una giustificazione spiritual-fideistica (non in chiave filosofica, per pietà ! Del libero arbitrio filosofico ho ormai gonfissime le ghiandole !). Saluti.
Scusa viator, ma perché ritieni che il "Sia fatta la tua volontà" sia in contraddizione con il libero arbitrio. Intanto il fatto stesso di pregare è un libero arbitrio, chi vuole prega, chi non vuole non prega.
Poi se io, da credente, auspico sia fatta la volontà di Dio, questo vuol dire che suppongo che la stessa volontà potrebbe non essere fatta, chiaramente in dipendenza dal libero arbitrio umano.
Nella preghiera del "Padre Nostro" ci sono tre richieste teologali riferite al Padre:
1 "sia santificato il tuo nome",
2 "venga il tuo regno",
3 "sia fatta la tua volontà".
Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2759: "Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: 'Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni (il battista) ha insegnato ai suoi discepoli' " (Lc 11,1). È in risposta a questa domanda che il Signore affida ai suoi discepoli e alla sua Chiesa la preghiera del Padre nostro.
L'evangelista Luca ne dà un testo breve (cinque domande), l'evangelista Matteo ne dà una versione più ampia (di sette domande).
La tradizione liturgica della Chiesa ha sempre usato il testo di Matteo (Mt 6,9-13).
Nella versione della Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana, 2008, il Padre nostro è stato aggiornato: non più "non ci indurre in tentazione" ma "non abbandonarci alla tentazione".
Nella preghiera del "Padre Nostro" l'espressione "non ci indurre in tentazione" infastidiva e dava adito ad obiezioni, ed è stata cambiata, La Chiesa per sopravvivere si adegua ai tempi e modifica senza problemi, con la scusa che nella Bibbia dei LXX in lingua greca molti termini furono fraintesi oppure sono polisemici.
Il fedele prega non perché gli sia risparmiata la tentazione ma perché gli sia data la forza di superarla.
Nella "Lettera di Giacomo" attribuita a Giacomo il Giusto ed inserita nel Nuovo Testamento c'è scritto: "Nessuno, quando è tentato, dica 'sono tentato da Dio'; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male" (1, 13). Può invece mettere l'individuo alla prova. In Genesi si legge: "Dio mise alla prova Abramo", che è nostro padre nella fede (22, 1).
Dopo il battesimo nel fiume Giordano Gesù si ritirò nel deserto ed il demonio lo tentò (vedi Matteo 4, 1). Paradossalmente fu lo Spirito Santo a condurre Gesù nel luogo della tentazione.
Il Padre e lo Spirito, come attestano le scritture, non sottraggono il credente alla tentazione, ma offrono il loro aiuto perché egli la superi.
Caro Viator ma ti pare "normale" che l'indaffarato Dio perda il suo tempo a "mettere alla prova" i suoi seguaci ?
"Rimetti a noi i nostri debiti (pronunciato da Gesù Cristo): Siccome la preghiera chiede il perdono dei peccati, alcuni si sono chiesti se Gesù l'avesse proposta per sé stesso o per i suoi discepoli. Nel primo caso parrebbe in contrasto con il dogma della impeccabilità di Gesù, e quindi tradizionalmente l'espressione è stata interpretata come una richiesta formulata per i discepoli".
Per quanto riguarda il "regno di Dio": "Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra" (Mt 6, 10), è la seconda domanda del Padre nostro.
Secondo la Chiesa il regno di Dio è ancora incompiuto, perciò questo ente prega perché Dio ne affretti il compimento anche in Terra.
Nei vangeli sinottici la parola regno risuona 99 volte, per 90 volte la cita Jesus, che iniziò la sua predicazione dicendo: "Il regno di Dio è vicino".
Anche il tarsiota dopo la rovinosa caduta da cavallo sulla via di Damasco si era convinto che il regno di Dio fosse prossimo, ma col passar del tempo dovette correggersi, per evitare le contestazioni dalle comunità cristiane.
Pure la parola "regno" nell'antica lingua greca aveva diversi significati, perciò abbi fiducia, quando la Chiesa non avrà più l'organizzazione monarchica quella parola verrà cambiata.
Dio ancora esercita la regalità sui suoi seguaci; per loro manifesta in pienezza il suo dominio nel cielo e sulla Terra.
Salve anthonyi :
Citazione di: anthonyi il 03 Luglio 2020, 21:27:50 PM
Scusa viator, ma perché ritieni che il "Sia fatta la tua volontà" sia in contraddizione con il libero arbitrio. Intanto il fatto stesso di pregare è un libero arbitrio, chi vuole prega, chi non vuole non prega.
Poi se io, da credente, auspico sia fatta la volontà di Dio, questo vuol dire che suppongo che la stessa volontà potrebbe non essere fatta, chiaramente in dipendenza dal libero arbitrio umano.
La contraddizione forse viene percepita da me ma viene citata da te. Perchè lo ritengo ? Evidentemente perchè sono un gran frescone che non capisce un tubo, la cui capacità logica è completamente offuscata dalla fede aprioristica in qualcosa di diverso dalla logica. Saluti.
Citazione di: viator il 03 Luglio 2020, 22:43:09 PM
Salve anthonyi :
Citazione di: anthonyi il 03 Luglio 2020, 21:27:50 PM
Scusa viator, ma perché ritieni che il "Sia fatta la tua volontà" sia in contraddizione con il libero arbitrio. Intanto il fatto stesso di pregare è un libero arbitrio, chi vuole prega, chi non vuole non prega.
Poi se io, da credente, auspico sia fatta la volontà di Dio, questo vuol dire che suppongo che la stessa volontà potrebbe non essere fatta, chiaramente in dipendenza dal libero arbitrio umano.
La contraddizione forse viene percepita da me ma viene citata da te. Perchè lo ritengo ? Evidentemente perchè sono un gran frescone che non capisce un tubo, la cui capacità logica è completamente offuscata dalla fede aprioristica in qualcosa di diverso dalla logica. Saluti.
A parte le espressioni un po' colorite e ironicamente polemiche (che vengono spesso rimproverate anche a me), in questo caso concordo perfettamente con
Viator:
L' onnipotenza divina é in palese, assurdissima contraddizione logica con l' eventualità anche solo ipotetica che la volontà divina non "sia fatta" (sarebbe come dire che Dio, o anche qualsiasi altro ente, c' é e inoltre non c' é, che qualcosa é colorato e inoltre incolore, caldo e inoltre freddo, ecc.).
E dunque l'
onnipotenza divina stessa é in palese, assurdissima contraddizione logica con il libero arbitrio delle creature.
Citazione di: giopap il 05 Luglio 2020, 10:36:49 AM
Citazione di: viator il 03 Luglio 2020, 22:43:09 PM
Salve anthonyi :
Citazione di: anthonyi il 03 Luglio 2020, 21:27:50 PM
Scusa viator, ma perché ritieni che il "Sia fatta la tua volontà" sia in contraddizione con il libero arbitrio. Intanto il fatto stesso di pregare è un libero arbitrio, chi vuole prega, chi non vuole non prega.
Poi se io, da credente, auspico sia fatta la volontà di Dio, questo vuol dire che suppongo che la stessa volontà potrebbe non essere fatta, chiaramente in dipendenza dal libero arbitrio umano.
La contraddizione forse viene percepita da me ma viene citata da te. Perchè lo ritengo ? Evidentemente perchè sono un gran frescone che non capisce un tubo, la cui capacità logica è completamente offuscata dalla fede aprioristica in qualcosa di diverso dalla logica. Saluti.
A parte le espressioni un po' colorite e ironicamente polemiche (che vengono spesso rimproverate anche a me), in questo caso concordo perfettamente con Viator:
L' onnipotenza divina é in palese, assurdissima contraddizione logica con l' eventualità anche solo ipotetica che la volontà divina non "sia fatta" (sarebbe come dire che Dio, o anche qualsiasi altro ente, c' é e inoltre non c' é, che qualcosa é colorato e inoltre incolore, caldo e inoltre freddo, ecc.).
E dunque l' onnipotenza divina stessa é in palese, assurdissima contraddizione logica con il libero arbitrio delle creature.
Giopap, il fatto che Dio sia onnipotente non implica che usi la sua onnipotenza nel modo che pensi tu. Se la volontà divina è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere.
Poi certo avrà una volontà di secondo livello che l'uomo scelga per il bene, e questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza perché lederebbe la sua volontà di primo livello.
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2020, 12:16:54 PM
Giopap, il fatto che Dio sia onnipotente non implica che usi la sua onnipotenza nel modo che pensi tu. Se la volontà divina è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere.
Poi certo avrà una volontà di secondo livello che l'uomo scelga per il bene, e questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza perché lederebbe la sua volontà di primo livello.
(Pretendere di) Dire che "
Se la volontà divina [di Dio onnipotente, N.d.R] è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere" o che "questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza" sarebbe come dire che "(se) una cosa accade e contemporaneamente non accade":Non un pensiero sensato a invece una sequenza insignificante di caratteri tipografici o vocalizzi.
Citazione di: giopap il 05 Luglio 2020, 12:22:26 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2020, 12:16:54 PM
Giopap, il fatto che Dio sia onnipotente non implica che usi la sua onnipotenza nel modo che pensi tu. Se la volontà divina è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere.
Poi certo avrà una volontà di secondo livello che l'uomo scelga per il bene, e questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza perché lederebbe la sua volontà di primo livello.
(Pretendere di) Dire che "Se la volontà divina [di Dio onnipotente, N.d.R] è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere" o che "questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza" sarebbe come dire che "(se) una cosa accade e contemporaneamente non accade":
Non un pensiero sensato a invece una sequenza insignificante di caratteri tipografici o vocalizzi.
Per me quello che ho scritto è perfettamente sensato, mi dispiace che tu non riesca ad interpretarlo. Nella seconda parte la limitazione a cui è soggetto Dio onnipotente è generata dalla sua stessa volontà, non è in contraddizione con la proprietà di essere onnipotente, potrebbe trasformare quando vuole l'uomo in un efficiente robotino che fa solo il bene, ma, semplicemente, non vuole farlo.
Salve anthonyi. Il capire certe cose (persino la logica) non è obbligatorio per nessuno.
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Se Dio esiste ed è - ad esempio - onnipotente, non può INTRINSECAMENTE E PER DEFINIZIONE, rinunciare neppure al più piccolo ed apparentemente insignificante dei suoi attributi. Figuriamoci il mettere in condominio la propria onnipotenza riservardone una parte (anche se ovviamente limitata) all'uomo oppure al diavolo.
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Dio, per chiunque vi creda in modo non beota o manieristico, non può che risultare un concetto TOTALIZZANTE e perciò ASSOLUTO. Se qualcuno acquistasse una capacità di volere e decidere autonomamente - al di fuori della onnipotenza (o comunque volontà) di Dio - non potrebbe che diventare egli stesso un Dio, cioè il Titolare di una volontà alla quale Dio (se veramente ha deciso di dare ad altri un autentico libero arbitrio) non potrebbe opporsi a nessuna condizione, e che neppure quindi potrebbe in futuro revocargli.
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Lo so benissimo che per il 99,2% dei credenti Dio è invece una persona molto molto particolare la quale può tranquillamente riunire TUTTE LE CARATTERISTICHE UMANE a TUTTE QUELLE DIVINE senza dover fornire spiegazioni a nessuno (tanto il crederlo è gratis !).
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Pretendere di veder limitato o negato un qualsiasi attributo divino equivale alla negazione della divinità (a meno di non voler tornare a qualche pittoresco politeismo del passato). Saluti.
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2020, 15:24:33 PM
Citazione di: giopap il 05 Luglio 2020, 12:22:26 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2020, 12:16:54 PM
Giopap, il fatto che Dio sia onnipotente non implica che usi la sua onnipotenza nel modo che pensi tu. Se la volontà divina è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere.
Poi certo avrà una volontà di secondo livello che l'uomo scelga per il bene, e questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza perché lederebbe la sua volontà di primo livello.
(Pretendere di) Dire che "Se la volontà divina [di Dio onnipotente, N.d.R] è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere" o che "questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza" sarebbe come dire che "(se) una cosa accade e contemporaneamente non accade":
Non un pensiero sensato a invece una sequenza insignificante di caratteri tipografici o vocalizzi.
Per me quello che ho scritto è perfettamente sensato, mi dispiace che tu non riesca ad interpretarlo. Nella seconda parte la limitazione a cui è soggetto Dio onnipotente è generata dalla sua stessa volontà, non è in contraddizione con la proprietà di essere onnipotente, potrebbe trasformare quando vuole l'uomo in un efficiente robotino che fa solo il bene, ma, semplicemente, non vuole farlo.
"limitazione cui é soggetto Dio onnipotente" é uno pseudoconcetto autocontraddittorio, senza senso esattamente come "cerchio quadrato".La curvilineità della circonferenza sta alla rettilineità dei lati del perimetro del quadrato esattamente come la limitazione della potenza sta all' onnipotenza.
Citazione di: viator il 05 Luglio 2020, 17:53:32 PM
Salve anthonyi. Il capire certe cose (persino la logica) non è obbligatorio per nessuno.
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Se Dio esiste ed è - ad esempio - onnipotente, non può INTRINSECAMENTE E PER DEFINIZIONE, rinunciare neppure al più piccolo ed apparentemente insignificante dei suoi attributi. Figuriamoci il mettere in condominio la propria onnipotenza riservardone una parte (anche se ovviamente limitata) all'uomo oppure al diavolo.
Ragionando per logica, se Dio è onnipotente può tutto, quindi può anche rinunciare non tanto ai suoi attributi, quanto all'esercizio degli stessi. Se la libertà di azione dell'uomo, e anche del male, dipendono dalla volontà divina, io non vedo contraddizioni tra onnipotenza divina e libertà dell'uomo o del male.
E comunque questa idea che hai che la fede implica la fede nell'onnipotenza divina secondo me è una restrizione che non tiene conto della molteplicità dei segni della fede. Credere vuol dire certamente credere a molte cose, tra le quali la più importante è credere nell'esistenza di un aldilà. Poi c'è l'eventualità di credere che in questo aldilà, dove si crede di andare, ci sia un essere superiore.
Poi bisogna vedere come si esplica questa superiorità.
Citazione di: giopap il 05 Luglio 2020, 18:56:24 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2020, 15:24:33 PM
Citazione di: giopap il 05 Luglio 2020, 12:22:26 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2020, 12:16:54 PM
Giopap, il fatto che Dio sia onnipotente non implica che usi la sua onnipotenza nel modo che pensi tu. Se la volontà divina è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere.
Poi certo avrà una volontà di secondo livello che l'uomo scelga per il bene, e questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza perché lederebbe la sua volontà di primo livello.
(Pretendere di) Dire che "Se la volontà divina [di Dio onnipotente, N.d.R] è che l'uomo scelga liberamente allora può fare il mondo in modo che l'uomo possa realmente scegliere" o che "questa non la può soddisfare con la sua onnipotenza" sarebbe come dire che "(se) una cosa accade e contemporaneamente non accade":
Non un pensiero sensato a invece una sequenza insignificante di caratteri tipografici o vocalizzi.
Per me quello che ho scritto è perfettamente sensato, mi dispiace che tu non riesca ad interpretarlo. Nella seconda parte la limitazione a cui è soggetto Dio onnipotente è generata dalla sua stessa volontà, non è in contraddizione con la proprietà di essere onnipotente, potrebbe trasformare quando vuole l'uomo in un efficiente robotino che fa solo il bene, ma, semplicemente, non vuole farlo.
"limitazione cui é soggetto Dio onnipotente" é uno pseudoconcetto autocontraddittorio, senza senso esattamente come "cerchio quadrato".
La curvilineità della circonferenza sta alla rettilineità dei lati del perimetro del quadrato esattamente come la limitazione della potenza sta all' onnipotenza.
Magari mi sono espresso male, non è una limitazione, è una volontà di Dio che l'uomo sia libero di scegliere. Dio onnipotente vuole il libero arbitrio, e vuole anche che l'uomo scelga liberamente per il bene, io contraddizioni non ne vedo.
Salve Anthonyi. Ultimo tentativo. Ma se Dio rinuncia anche solo ad un pezzetto della sua onnipotenza per consentire una minima libertà di scelta umana, succederà che l'uomo potrà fare di qualcosa di testa propria senza che Dio possa prevederlo od impedirlo (altrimenti che libero arbitrio avrebbe concesso Dio ?). ----- Facciamo però che la scelta autonoma concessa da Dio, una volta fatta, produca effetti che Dio non approva. Con quel che gli resta della sua ex-onnipotenza, Dio a questo punto potrebbe però cancellare gli effetti della scelta umana. Ma che dico ? Se Dio prima lasciasse fare all'uomo e poi disfasse ciò che l'uomo ha scelto........ma che cacchio di libero arbitrio metti-e-togli l'uomo avrebbe avuto ?. ----- Il fatto è che se Dio lascia fare all'uomo la minima scelta completamente autonoma, la scelta fatta dall'uomo comporterà degli effetti – come ho detto sopra – imprevedibili ed irrevocabili da parte di Dio stesso e – per la legge della concatenazione di tutte le cause e tutti gli effetti che riguarda ogni angolo del tempo e dello spazio – tali effetti – alla più o meno lontana – varieranno il destino complessivo del mondo, il quale quindi risulterà sottratto all'onnipotenza divina. ----- Vuoi capire o no che il possesso del libero completo arbitrio è semplicemente la caratteristica essenziale della NATURA INTRINSECA di Dio e, se fosse invece l'Uomo a possederlo, significherebbe che l'Uomo è riuscito A FARSI DIO?. Saluti.
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2020, 19:56:31 PM
Magari mi sono espresso male, non è una limitazione, è una volontà di Dio che l'uomo sia libero di scegliere. Dio onnipotente vuole il libero arbitrio, e vuole anche che l'uomo scelga liberamente per il bene, io contraddizioni non ne vedo.
Ma se l' uomo l' ha fatto Dio, allora le sue scelte saranno conseguenti a come Dio l' ha fatto (magari tale da agire casualmente nel caso, di cui peraltro dubito sia sensato, l' abbia fatto tale: il come agirebbe -casualmente- non dipenderebbe comunque da lui ma da come Dio l' avrebbe fatto).
Ergo, Dio é onnipotente ma l' uomo non ha libero arbitrio.
Invece se l' uomo non l' ha fatto Dio ma agisce "per come é da se stesso", allora può anche esistere il libero arbitrio umano (se l' uomo "da se stesso" é casuale, agisce casualmente) ma Dio (quello degli almeno due che non é l' uomo) non é onnipotente.
Citazione di: giopap il 06 Luglio 2020, 08:07:51 AM
Ergo, Dio é onnipotente ma l' uomo non ha libero arbitrio.
Supponiamo che Dio voglia che l'uomo abbia il libero arbitrio, essendo onnipotente glielo può dare, perché se non potesse non sarebbe onnipotente, in tal caso la tua conclusione sarebbe incoerente.
Come hai già dimostrato, Anthony, con le parole si può giocare, fino ad asserire che Dio dovrebbe avere anche il potere di essere impotente altrimenti la sua potenza sarebbe limitata da questa impossibilità a decadere dalla sua potenza.
Citazione di: Jacopus il 06 Luglio 2020, 15:09:14 PM
Come hai già dimostrato, Anthony, con le parole si può giocare, fino ad asserire che Dio dovrebbe avere anche il potere di essere impotente altrimenti la sua potenza sarebbe limitata da questa impossibilità a decadere dalla sua potenza.
E' interessante, jacopus, che per te le parole di giopap e viator non sono "giochi di parole", mentre le mie secondo te lo sono.
Nel tuo argomentare, comunque, hai detto una cosa vera, l'onnipotenza implica la possibilità di rinunciare alla potenza stessa, ed è proprio per questo che si spiega il libero arbitrio, come rinuncia da parte di Dio al suo potere di determinazione sull'uomo.
Ma dirò di più, la stessa creazione, la totalità dell'essere non può essere spiegata razionalmente che come effetto di questa limitazione volontaria. Se Dio è l'assoluto, allora è tutto e non vi può essere altro all'infuori di lui, salvo che lui voglia accettare altro , questo altro limita l'esercizio della sua assolutezza, ma è qualcosa che lui può e vuole che sia.
Citazione di: anthonyi il 06 Luglio 2020, 10:58:39 AM
Citazione di: giopap il 06 Luglio 2020, 08:07:51 AM
Ergo, Dio é onnipotente ma l' uomo non ha libero arbitrio.
Supponiamo che Dio voglia che l'uomo abbia il libero arbitrio, essendo onnipotente glielo può dare, perché se non potesse non sarebbe onnipotente, in tal caso la tua conclusione sarebbe incoerente.
E' come supporre che Dio (onnipotente) voglia creare un cerchio quadrato, o un triangolo euclideo la somma dei cui angoli interni sia maggiore o minore di un angolo piatto, una somma minore degli addendi o una parte maggiore della totalità di cui é appunto parte: non può semplicemente perché non si tratta di nulla (queste -pretese- parole non presentano e non possono presentare, oltre che alcuna estensione o denotazione reale, nemmeno alcuna intensione o connotazione cogitativa; non sono in realtà autentiche parole, ma mere sequenze insignificanti di caratteri tipografici).
Citazione di: giopap il 06 Luglio 2020, 18:52:48 PM
Citazione di: anthonyi il 06 Luglio 2020, 10:58:39 AM
Citazione di: giopap il 06 Luglio 2020, 08:07:51 AM
Ergo, Dio é onnipotente ma l' uomo non ha libero arbitrio.
Supponiamo che Dio voglia che l'uomo abbia il libero arbitrio, essendo onnipotente glielo può dare, perché se non potesse non sarebbe onnipotente, in tal caso la tua conclusione sarebbe incoerente.
E' come supporre che Dio (onnipotente) voglia creare un cerchio quadrato, o un triangolo euclideo la somma dei cui angoli interni sia maggiore o minore di un angolo piatto, una somma minore degli addendi o una parte maggiore della totalità di cui é appunto parte: non può semplicemente perché non si tratta di nulla (queste -pretese- parole non presentano e non possono presentare, oltre che alcuna estensione o denotazione reale, nemmeno alcuna intensione o connotazione cogitativa; non sono in realtà autentiche parole, ma mere sequenze insignificanti di caratteri tipografici).
Tutte le parole sono insignificanti per chi non riesce o non vuole capirle.
Citazione di: anthonyi il 06 Luglio 2020, 19:34:40 PM
Tutte le parole sono insignificanti per chi non riesce o non vuole capirle.
Non é certo il mio caso, dato che mi sono sforzata di chiarirle con molta buona volontà.
Le contraddizioni (il-) logiche sono comunque insignificanti per tutti e chiunque, anche per chi voglia, pretenda (erroneamete) di capirle).
Salve anthonyi. Qualche intervento fa scrissi : "Lo so benissimo che per il 99,2% dei credenti Dio è invece una persona molto molto particolare la quale può tranquillamente riunire TUTTE LE CARATTERISTICHE UMANE a TUTTE QUELLE DIVINE senza dover fornire spiegazioni a nessuno (tanto il crederlo è gratis !)."
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Ora, confermando di fare parte del 99,2%, scrivi : "Se Dio è l'assoluto, allora è tutto e non vi può essere altro all'infuori di lui, salvo che lui voglia accettare altro , questo altro limita l'esercizio della sua assolutezza, ma è qualcosa che lui può e vuole che sia.".
-----Infine, ridicolo affermare che : "Se Dio è l'assoluto, allora è tutto.......... salvo che lui voglia accettare altro.................", visto che il Tutto non mi sembra appartenere agli oggetti gonfiabili con la pompa. Saluti.
Faccio una osservazione semplice semplice. Questa è la sezione spiritualità. Che senso ha qui, pretendere di dimostrare le incongruità della fede da un punto di vista apparentemente logico o scientifico? Solo a me sembra scorretto? Vi sono altre sezioni, in primo luogo, quella dedicata alla filosofia, dove si possono aprire discussioni di questo tenore. Qui mi sembra come andare in Chiesa per parlare male della Chiesa o come quei disturbatori che vanno nelle chat di radio Maria solo per farsi delle risate. Un atteggiamento che tra l'altro fa male all'intero forum.
Citazione di: viator il 06 Luglio 2020, 21:17:59 PM
Salve anthonyi. Qualche intervento fa scrissi : "Lo so benissimo che per il 99,2% dei credenti Dio è invece una persona molto molto particolare la quale può tranquillamente riunire TUTTE LE CARATTERISTICHE UMANE a TUTTE QUELLE DIVINE senza dover fornire spiegazioni a nessuno (tanto il crederlo è gratis !)."
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Ora, confermando di fare parte del 99,2%, scrivi : "Se Dio è l'assoluto, allora è tutto e non vi può essere altro all'infuori di lui, salvo che lui voglia accettare altro , questo altro limita l'esercizio della sua assolutezza, ma è qualcosa che lui può e vuole che sia.".
-----Infine, ridicolo affermare che : "Se Dio è l'assoluto, allora è tutto.......... salvo che lui voglia accettare altro.................", visto che il Tutto non mi sembra appartenere agli oggetti gonfiabili con la pompa. Saluti.
Non sei il solo, viator, a confondere i miei ragionamenti razionali, con affermazioni di fede. Io qui non sto parlando di quello in cui credo ma costruisco da ipotesi teoriche, per cui in quel 99 % non mi ci vedo proprio.
Comunque visto che il mio ultimo punto non lo hai capito provo a rispiegartelo. Se Dio è infinito, non esistono confini che lo limitino e quindi oltre i quali sia definibile qualcos'altro. In altri termini non ci sarebbe spazio per altro essere al di fuori di Dio. Se però Dio è onnipotente questo spazio può crearlo, permettendo così a qualcos'altro di esistere, giocoforza questo comporta che l'infinità di Dio si riduce, ma si riduce per effetto della volontà di Dio stesso.
Questo per dimostrare la non incoerenza tra un Dio assoluto e l'esistenza del nostro essere relativo.
Non capirò mai perché voi critici della religiosità vi intestardite tanto su queste questioni, che oltretutto gestite in maniera così "poco elegante", visto e considerato che queste partono sempre dal postulato dell'esistenza di Dio, al quale voi non credete !
Citazione di: Jacopus il 06 Luglio 2020, 22:21:06 PM
Che senso ha qui, pretendere di dimostrare le incongruità della fede da un punto di vista apparentemente logico o scientifico? Solo a me sembra scorretto?
Si tratta pur sempre di argomenti di interesse teologico, comunque, vista la "forza" delle argomentazioni, pericoli non ce ne sono.
Io comunque toglierei lo "scientifico" dalla tua domanda, al limite qui si fa uso di un po' di logica, almeno chi ce l'ha.
Citazione di: Jacopus il 06 Luglio 2020, 22:21:06 PM
Faccio una osservazione semplice semplice. Questa è la sezione spiritualità. Che senso ha qui, pretendere di dimostrare le incongruità della fede da un punto di vista apparentemente logico o scientifico? Solo a me sembra scorretto? Vi sono altre sezioni, in primo luogo, quella dedicata alla filosofia, dove si possono aprire discussioni di questo tenore. Qui mi sembra come andare in Chiesa per parlare male della Chiesa o come quei disturbatori che vanno nelle chat di radio Maria solo per farsi delle risate. Un atteggiamento che tra l'altro fa male all'intero forum.
Per quel che mi riguarda cercavo solo di rilevare che il credere all' onnipotenza divina e contemporaneamente al libero arbitrio umano é autocontraddittorio = assurdo; e che dunque lo si può credere solo "quia absurdum", come correttamente -più che ammettere- rivendicava il credente Tertulliano.
Si può praticare la spiritualità anche rendendosi conto delle sue assurdità, e dunque anche parlarne.
Citazione di: anthonyi il 06 Luglio 2020, 22:37:21 PM
Non sei il solo, viator, a confondere i miei ragionamenti razionali, con affermazioni di fede. Io qui non sto parlando di quello in cui credo ma costruisco da ipotesi teoriche.
E' appunto questo l' argomento di discussione.
Per me (e per Terulliano) si tratta invece di affermazioni di fede, e dunque non di ragionamenti logici bensì assurdi.
Citazione di: anthonyi il 06 Luglio 2020, 22:37:21 PMComunque visto che il mio ultimo punto non lo hai capito provo a rispiegartelo. Se Dio è infinito, non esistono confini che lo limitino e quindi oltre i quali sia definibile qualcos'altro. In altri termini non ci sarebbe spazio per altro essere al di fuori di Dio. Se però Dio è onnipotente questo spazio può crearlo, permettendo così a qualcos'altro di esistere, giocoforza questo comporta che l'infinità di Dio si riduce, ma si riduce per effetto della volontà di Dio stesso.
Questo per dimostrare la non incoerenza tra un Dio assoluto e l'esistenza del nostro essere relativo.
Non capirò mai perché voi critici della religiosità vi intestardite tanto su queste questioni, che oltretutto gestite in maniera così "poco elegante", visto e considerato che queste partono sempre dal postulato dell'esistenza di Dio, al quale voi non credete !
Non ci vedo nulla di "inelegante".
Noi non critichiamo (almeno in questa sede) il postulato dell' esistenza di Dio, ma invece determinate caratteristiche ed azioni che autontraddittoriamente gli attribuiscono determinate religioni.
Come quella che possa dotare l' uomo di libero arbitrio (negando la sua propria onnipotenza), avendolo creato.
E dunque essendo anche tutto ciò che dipende causalmente dall' esistenza dell' uomo a sua volta indirettamente dipendente casualmente da Dio stesso che l' ha creato (e dunque non negandone l' onnipotenza): l' autocontraddittorietà del (preteso) concetto di "creatura dotata di libero arbitrio" da parte di un "Dio onnipotente e non onnipotente".
Salve Jacopus. Hai perfettamente ragione ma........come facciamo ? Il problema è la spiritualità la quale è argomento ed esperienza consistente nel SENTIRE qualcosa che fa parte dell'IRRAZIONALE e che non è possibile descrivere razionalmente, logicamente, quindi non è possibile CAPIRE. Ricordi i lamenti di Sariputra circa i contenuti di questa sezione ? E' questo l'ineludubile problema ! Il vertice della espressione spirituale può consistere solo nella estatica contemplazione, quindi nel SILENZIO. Quindi la coerenza spiritualistica di chi vorrebbe occuparsi dell'INESPRIMIBILE (ma ahimè spesso farneticabile, mistificabile o pure commerciabile - vedere l'esistenza dei "santoni" spiritualisti) dovrebbe consistere nel lasciar vuoti gli spazi della presente sezione.
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Io ho aperto il presente topic rinunciando al silenzio e solo per porre dei dubbi di carattere dottrinario (la DOTTRINA può e deve usare le parole, ed all'interno delle sue parole può annidarsi l'ILLOGICO ed il CONTRADDITORIO al quale io ho costantemente accennato). Saluti.
Citazione di: viator il 07 Luglio 2020, 11:42:39 AM
Il problema è la spiritualità la quale è argomento ed esperienza consistente nel SENTIRE
..... qualcosa che fa parte dell'IRRAZIONALE e che non è possibile descrivere razionalmente, logicamente, quindi non è possibile CAPIRE.
Buona la prima, viator, sulla seconda invece non condivido. Se la spiritualità è un'esperienza nel sentire, e quindi sollecita i sensi in qualche modo, allora è possibile analizzarla razionalmente proprio partendo dalla ricerca della spiegazione di questi sensi, che sono qualcosa di fisico.
D'altronde anche tu con la questione che hai posto, in realtà, dimostri di credere nella possibilità di razionalizzare gli argomenti spirituali. Addirittura ambisci a costruire razionalmente dei "dubbi di carattere dottrinario", e in questo denoti un atteggiamento pregiudiziale antireligioso che, proprio per questo, indebolisce le tue argomentazioni (Un po' come quei magistrati che prima del processo dichiarano di essere già convinti che l'imputato è colpevole).
Ma sei proprio così sicuro che con argomentazioni razionali si possa modificare la fede ? Le argomentazioni razionali possono spiegare delle cose, e secondo me possono spiegare tanti aspetti della fede, ma la fede non è una dottrina filosofica o scientifica, chi crede non lo fa in funzione di una costruzione razionale, e non modifica la sua fede per questo.
Perché le argomentazioni razionali possano modificare la fede è necessario che ci sia fede nelle argomentazioni razionali.
L'affermazione che ci siano delle irrazionalità concettuali in una data fede che si è affermata, paradossalmente, può diventare argomento di rafforzamento del significato stesso di quella fede.
Se infatti partiamo dalla premessa che l'uomo sia un essere razionale, cioè che tende più facilmente ad accettare e trasmettere contenuti razionali rispetto a quelli irrazionali, e ci troviamo dei contenuti, come quelli religiosi, che pur essendo irrazionali si sono affermati, addirittura al punto da diventare il fondamento della società, allora il problema di spiegare la ragione dell'affermazione di questi contenuti è grande, viene quasi da pensare che ci sia stata una volontà esterna che li abbia forzatamente inculcati nella società umana.
Se invece supponiamo che l'uomo sia prevalentemente irrazionale, allora il problema è capire come, in quella società, si sia sviluppato un presunto (E magari presuntuoso) pensiero razionale che ha portato alcuni individui addirittura a mettere in discussione le fondamenta irrazionali religiose della società.
Secondo me, si tratta di un atto di sottomissione. Il " sia fatta la Tua volontà", sta ad indicare che non c'è altra volontà che possa essere esaudita, se non quella divina. E mi pare abbastanza chiaro che tutto ciò debba essere accettato di buon grado dal credente. Questa è una negazione del libero arbitrio? "Da fuori" ne ha tutto l'aspetto, credo che "da dentro" la cosa sia del tutto ininfluente.
Salve anthony. Ti rispondo non per amor di logica – alla quale ti dimostri refrattario – ma unicamente per amor di dialettica. Dunque, citandoti ed inserendo i miei commenti : "Buona la prima, viator, sulla seconda invece non condivido. Se la spiritualità è un'esperienza nel sentire, e quindi sollecita i sensi in qualche modo, allora è possibile analizzarla razionalmente proprio partendo dalla ricerca della spiegazione di questi sensi, che sono qualcosa di fisico. MA CHE DICI ? Quali sensi ? Confondi il SENTIRE DEI SENSI (LA SENSORIALITA' – lontanissima base biologica anche della spiritualità, ma il discorso richiederebbe decine di migliaia di pagine).....con il SENTIRE PSICHICO O SPIRITUALE, cioè con il SENTIMENTO !!.
D'altronde anche tu con la questione che hai posto, in realtà, dimostri di credere nella possibilità di razionalizzare gli argomenti spirituali. CERTO, lo credo possibile, come dico sopra, al prezzo di molte decine di migliaia di pagine. Pagine inutili poichè certe cose si possono intuire ma non certo insegnare. Addirittura ambisci a costruire razionalmente dei "dubbi di carattere dottrinario", e in questo denoti un atteggiamento pregiudiziale antireligioso che, proprio per questo, indebolisce le tue argomentazioni (Un po' come quei magistrati che prima del processo dichiarano di essere già convinti che l'imputato è colpevole). MA STAI VERAMENTE DE-RAGLIANDO ! Cosa c'entrano i dubbi circa una dottrina con le convinzioni di un Magistrato circa un imputato ?
Ma sei proprio così sicuro che con argomentazioni razionali si possa modificare la fede ? Ma quello che vorrebbe dimostrare logicamente certi assunti fideistici, prendendosi la briga di rispondere al dubbio viatoriano.........come si chiamava ?. Le argomentazioni razionali possono spiegare delle cose, e secondo me possono spiegare tanti aspetti della fede, ma la fede non è una dottrina filosofica o scientifica, chi crede non lo fa in funzione di una costruzione razionale, e non modifica la sua fede per questo.
Perché le argomentazioni razionali possano modificare la fede è necessario che ci sia fede nelle argomentazioni razionali. SCUSAMI TANTO......MA A QUESTO PUNTO DEBBO ABBANDONARE IL CAMPO. SEI FINALMENTE RIUSCITO A DIMOSTRARMI DI AVERE RAGIONE. OMAGGIO ALLA CONSEQUENZIALITA' DELLA TUA STRINGENTE LOGICA. TI SALUTO.
L'affermazione che ci siano delle irrazionalità concettuali in una data fede che si è affermata, paradossalmente, può diventare argomento di rafforzamento del significato stesso di quella fede.
Se infatti partiamo dalla premessa che l'uomo sia un essere razionale, cioè che tende più facilmente ad accettare e trasmettere contenuti razionali rispetto a quelli irrazionali, e ci troviamo dei contenuti, come quelli religiosi, che pur essendo irrazionali si sono affermati, addirittura al punto da diventare il fondamento della società, allora il problema di spiegare la ragione dell'affermazione di questi contenuti è grande, viene quasi da pensare che ci sia stata una volontà esterna che li abbia forzatamente inculcati nella società umana.
Se invece supponiamo che l'uomo sia prevalentemente irrazionale, allora il problema è capire come, in quella società, si sia sviluppato un presunto (E magari presuntuoso) pensiero razionale che ha portato alcuni individui addirittura a mettere in discussione le fondamenta irrazionali religiose della società.
Citazione di: viator il 07 Luglio 2020, 19:26:46 PM
Salve anthony. Ti rispondo non per amor di logica – alla quale ti dimostri refrattario – ma unicamente per amor di dialettica. Dunque, citandoti ed inserendo i miei commenti : "Buona la prima, viator, sulla seconda invece non condivido. Se la spiritualità è un'esperienza nel sentire, e quindi sollecita i sensi in qualche modo, allora è possibile analizzarla razionalmente proprio partendo dalla ricerca della spiegazione di questi sensi, che sono qualcosa di fisico. MA CHE DICI ? Quali sensi ? Confondi il SENTIRE DEI SENSI (LA SENSORIALITA' – lontanissima base biologica anche della spiritualità, ma il discorso richiederebbe decine di migliaia di pagine).....con il SENTIRE PSICHICO O SPIRITUALE, cioè con il SENTIMENTO !!.
D'altronde anche tu con la questione che hai posto, in realtà, dimostri di credere nella possibilità di razionalizzare gli argomenti spirituali. CERTO, lo credo possibile, come dico sopra, al prezzo di molte decine di migliaia di pagine. Pagine inutili poichè certe cose si possono intuire ma non certo insegnare. Addirittura ambisci a costruire razionalmente dei "dubbi di carattere dottrinario", e in questo denoti un atteggiamento pregiudiziale antireligioso che, proprio per questo, indebolisce le tue argomentazioni (Un po' come quei magistrati che prima del processo dichiarano di essere già convinti che l'imputato è colpevole). MA STAI VERAMENTE DE-RAGLIANDO ! Cosa c'entrano i dubbi circa una dottrina con le convinzioni di un Magistrato circa un imputato ?
Ma sei proprio così sicuro che con argomentazioni razionali si possa modificare la fede ? Ma quello che vorrebbe dimostrare logicamente certi assunti fideistici, prendendosi la briga di rispondere al dubbio viatoriano.........come si chiamava ?. Le argomentazioni razionali possono spiegare delle cose, e secondo me possono spiegare tanti aspetti della fede, ma la fede non è una dottrina filosofica o scientifica, chi crede non lo fa in funzione di una costruzione razionale, e non modifica la sua fede per questo.
Perché le argomentazioni razionali possano modificare la fede è necessario che ci sia fede nelle argomentazioni razionali. SCUSAMI TANTO......MA A QUESTO PUNTO DEBBO ABBANDONARE IL CAMPO. SEI FINALMENTE RIUSCITO A DIMOSTRARMI DI AVERE RAGIONE. OMAGGIO ALLA CONSEQUENZIALITA' DELLA TUA STRINGENTE LOGICA. TI SALUTO.
L'affermazione che ci siano delle irrazionalità concettuali in una data fede che si è affermata, paradossalmente, può diventare argomento di rafforzamento del significato stesso di quella fede.
Se infatti partiamo dalla premessa che l'uomo sia un essere razionale, cioè che tende più facilmente ad accettare e trasmettere contenuti razionali rispetto a quelli irrazionali, e ci troviamo dei contenuti, come quelli religiosi, che pur essendo irrazionali si sono affermati, addirittura al punto da diventare il fondamento della società, allora il problema di spiegare la ragione dell'affermazione di questi contenuti è grande, viene quasi da pensare che ci sia stata una volontà esterna che li abbia forzatamente inculcati nella società umana.
Se invece supponiamo che l'uomo sia prevalentemente irrazionale, allora il problema è capire come, in quella società, si sia sviluppato un presunto (E magari presuntuoso) pensiero razionale che ha portato alcuni individui addirittura a mettere in discussione le fondamenta irrazionali religiose della società.
Il sentire psichico, o sentimento, viator, è o non è un fenomeno fisico, e anche sociale, osservabile ed analizzabile ? Riguardo all'esempio del magistrato calza a pennello, perché se vuoi fare un discorso razionale su argomenti teologici, la tua razionalità può essere disturbata, e secondo me lo è, da una visione che a priori crede o non crede (nel tuo caso) in Dio in maniera forte al punto da sentire la necessità di dichiararlo a priori, esattamente come un magistrato che deve giudicare gli argomenti presentati in un processo a favore o contro un imputato che non potrà giudicare con obiettività se prima del processo dichiara che per lui l'imputato è colpevole.
E sei o non sei tu quello che ha detto di voler costruire "dubbi di carattere dottrinario", io la dottrina della fede non l'ho mai nominata, sono solo intervenuto a criticare una tua asserzione (Cioè l'incoerenza tra onnipotenza e libero arbitrio) che ritengo falsa e sulla cui falsità ti ho presentato gli argomenti.