Un giorno una persona salì sulla montagna dove viveva un eremita; lo incontrò mentre stava meditando e gli chiese:
"Cosa stai facendo in solitudine?" Lui rispose: "Ho molto lavoro da fare".
"Come puoi avere così tanto da fare? Non vedo niente qua intorno."
"Devo addestrare due falchi e due aquile, rassicurare due conigli, disciplinare un serpente, motivare un asino e domare un leone."
"E dove sono tutti questi animali che non vedo?"
"Li ho dentro.
I falchi sono lanciati su tutto ciò che mi viene presentato e io, nel bene o nel male, devo addestrarli a lanciarsi sulle cose buone.
Sono i miei occhi.
Le due aquile con i loro artigli fanno male e distruggono, e io devo insegnare loro a non fare male.
Sono le mie mani.
I conigli vogliono andare dove vogliono, non vogliono affrontare situazioni difficili, e io devo insegnare loro ad essere calmi anche se c'è sofferenza o ci sono ostacoli dove inciampare.
Sono i miei piedi.
L'asino è sempre stanco, testardo, non vuole mai portare il suo carico.
È il mio corpo
Il più difficile da domare è il serpente.
E sebbene sia rinchiuso in una forte gabbia, è sempre pronto a mordere e avvelenare chiunque si avvicini.
Devo disciplinarlo.
È la mia lingua.
Ho anche un leone, orgoglioso e vanitoso. Pensa di essere il re ed io devo domarlo.
È il mio ego.
Come vedi, amico mio, ho molto lavoro da fare.
E tu, a cosa stai lavorando?"
Antica leggenda zen
Risposta : finalmente un collega
Mi piace la descrizione dei sentimenti come se si trattasse di animali. Dovremmo un po' tutti imparare a tenere a bada quello zoo interiore descritto nella storiella Spesso siamo portati a considerare gli altri come responsabili dei nostri malanni, mentre dovremmo considerarli alla stregua di specchi che riflettono il nostro carattere, i nostri difetti (o presunti tali). L'altro è una scusa, un capro espiatorio di cui abbiamo bisogno per giustificare le nostre malefatte.
Personalmente cerco di evitare la "scusa dell'altro" evitando del tutto l'altro , proprio come il "tipo" che vive sulla montagna. Ovvio , non per tutti gli aspetti della vita ( se gareggio in una corsa ciclistica , la ruota dell'altro la cerco spesso).
Citazione di: atomista non pentito il 19 Aprile 2023, 14:35:42 PMPersonalmente cerco di evitare la "scusa dell'altro" evitando del tutto l'altro , proprio come il "tipo" che vive sulla montagna. Ovvio , non per tutti gli aspetti della vita ( se gareggio in una corsa ciclistica , la ruota dell'altro la cerco spesso).
Invece io evito la scusa dell'altro, ma non l'altro, nel senso che ogni persona che incontro, che conosco, con cui condivido anche solamente un istante, mi rivela parti di me che altrimenti mi rimarrebbero sconosciute.