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Vecchio 18-12-2005, 10.38.33   #1
SebastianoTV83
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Laicismo è un termine adeguato?

Essere laici vuol dire essere necessariamente atei? Quando vado a votare nessuno mi può impedire di farlo in base a un'opinione, anche religiosa. La sperazione tra Stato e Chiesa è fondamentale ma non si può separare l'opinione dall'individuo. Anche l'ateismo è un'opinione. Se lo stato laico fosse eguale a uno stato ateo, sarebbe imposto il credo ateista a tutti i partecipanti a tale stato o no?
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 18-12-2005, 13.22.44   #2
VanLag
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Messaggi: 2,959
Re: Laicismo è un termine adeguato?

Citazione:
Messaggio originale inviato da SebastianoTV83
Essere laici vuol dire essere necessariamente atei? Quando vado a votare nessuno mi può impedire di farlo in base a un'opinione, anche religiosa. La sperazione tra Stato e Chiesa è fondamentale ma non si può separare l'opinione dall'individuo. Anche l'ateismo è un'opinione. Se lo stato laico fosse eguale a uno stato ateo, sarebbe imposto il credo ateista a tutti i partecipanti a tale stato o no?
Se lo stato si preoccupasse di gestire il vivere civile curando le infrastrutture, (strade, ferrovie, opere pubbliche. etc), e dando le leggi per regolare il funzionamento dei cittadini, tra di loro e tra loro e le strutture pubbliche o private e non si occupasse dei problemi e dei valori che possono essere del singolo individuo tutto funzionerebbe meglio e vivere sarebbe più facile e bello.

Siccome l’ateismo riguarda un opinione personale o un sentire del singolo in rapporto con i problemi dell’esistenza della divinità, uno stato che imponga l’ateismo sarebbe altrettanto sbagliato di uno stato che imponga una religione di stato.

Uno stato laico non è uno stato ateo, bensì uno stato che garantisca la piena libertà di culto a tutti i culti. E sarebbe bello avere una società realmente multi-culturale dove vengano incoraggiate e prosperino tanto il Cristianesimo, quanto l’Islam, o l’Ebraismo, o il Mazdesimo, o gli Hare Krshna, o lo studio di Confucio, come quello del Budda, non meno che quello di Rajneesh e di ogni latro pensatore o mistico che abbia qualche cosa da dire e da dare all’umanità.

Quella sarebbe vera libertà che può nascere appunto solo da uno stato che non si curi di questo o quel culto ma si curi di garantire una vera libertà di culto a tutti gli uomini, compresi gli atei che non credono in nessuna divinità.


Ultima modifica di VanLag : 18-12-2005 alle ore 13.31.27.
VanLag is offline  
Vecchio 18-12-2005, 19.31.00   #3
Elijah
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Re: Laicismo è un termine adeguato?

Citazione:
Messaggio originale inviato da SebastianoTV83
Essere laici vuol dire essere necessariamente atei?


E quando mai?

John Locke ha scritto cose interessanti tra la relazione che dovrebbe esserci tra Stato e Chiesa...
Peccato che non mi ricordo più in che libro...
Dovrei andare a rivedere...

Elia

Elijah is offline  
Vecchio 18-12-2005, 19.35.35   #4
Elijah
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Messaggi: 1,541
Re: Re: Laicismo è un termine adeguato?

Citazione:
Messaggio originale inviato da Elijah

Dovrei andare a rivedere...

Ho appena fatto una piccola ricerchina via google... ed ecco cosa ho trovato...

LETTERA SULLA TOLLERANZA
Il principio della tolleranza delle varie opinioni e in particolare delle diverse fedi religiose ha trovato un’ampia trattazione nella Lettera sulla tolleranza (1689). A fondamento del discorso vi è la netta separazione tra lo Stato e la Chiesa, cioè la distinzione tra le competenze dell’autorità civile e di quella religiosa, distinzione che fu di enorme portata storica. Pertanto lo Stato può intervenire per imporre leggi e sanzioni, ma non per imporre articoli di fede o dogmi o forme di culto. Anche il rapporto tra le varie Chiese deve ispirarsi al dovere della tolleranza. Nessuna di esse può infatti vantare alcun diritto sulle altre, giacché "ogni chiesa è ortodossa per se stessa, ed erronea o eretica per le altre". Un conflitto potrebbe sorgere solo se non si rispettano i limiti delle proprie competenze da una parte o dall’altra. Questo è purtroppo quanto accade, secondo Locke, nel caso dei cattolici, i quali, proprio per questo, vanno esclusi dal campo di chi può beneficiare della tolleranza del sovrano. Infatti la sottomissione dei cattolici al Papa è un vero e proprio passaggio ad un sovrano straniero e questo non può essere tollerato, nella misura in cui, del resto, sono essi – i cattolici – che si rifiutano, dice Locke, di rispettare gli altri. Una seconda eccezione al principio della tolleranza è costituita dall’ateismo, perché esso compromette i presupposti di qualsiasi convivenza civile.

Testo tratto da:
http://www.linguaggioglobale.com/fil.../txt/Locke.htm

Ciao, Elia

Elijah is offline  
Vecchio 18-12-2005, 21.15.40   #5
alessiob
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SebastianoTV83 scrive: "Se lo stato laico fosse eguale a uno stato ateo, sarebbe imposto il credo ateista a tutti i partecipanti a tale stato o no?"

Secondo me no. Uno stato Ateo non ha nulla a che fare con la religione, ma ammette comunque le pratiche dei vari culti.

Ed è qui una grande differenza.
alessiob is offline  
Vecchio 18-12-2005, 23.05.48   #6
Elijah
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Citazione:
Messaggio originale inviato da alessiob
SebastianoTV83 scrive: "Se lo stato laico fosse eguale a uno stato ateo, sarebbe imposto il credo ateista a tutti i partecipanti a tale stato o no?"

Secondo me no. Uno stato Ateo non ha nulla a che fare con la religione, ma ammette comunque le pratiche dei vari culti.

Ed è qui una grande differenza.

Ehm... Mao, Stalin, & co non sarebbero stati molto d'accordo con te - Alessiob...
Ed essi si definivano atei, mica chissà cosa...

Laicismo non è ateismo...

Ciao, Elia

Elijah is offline  

 



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