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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 04-05-2006, 19.10.03   #31
justinian
Avanti è la vita
 
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Credo che la distribuzione della ricchezza non sia un qualcosa sinistra.
Distribuire la ricchezza non significa togliere soldi a chi lavora e darli a chi non fa niente ma semplicemente permettere che tutti possano condurre una vita "vivibile"

Per me non è solo un problema morale ma anche di convenienza economica.Infatti una giusta ridistribuzione della ricchezza evita tensioni sociali che cmq possono indebbolire uno stato e permette che ci possa essere un ricambio all'interno della classa dirigente permettendo a tutti di poter accedere ad un'istruzione efficente.

Naturalmente quando si parla di ridistribuzione della ricchezza non si parla di togliere tutto ai ricchi per dare ai poveri ma togliere quel poco che basta ai ricchi per permettere che i poveri possano vivere.Se dovessi togliere 1000 euro ad una persona che guadagna 1000000 euro l'anno,ad esempio,difficilmente questa subirà dei cambiamenti nel suo stile di vita mentre dando 50 euro in più ad una persona povera per questa sarebbe tanto.

Non credo che cmq questo sia un concetto così lontano dalla nostra realtà anche se forse qualche persona non se ne è accorta.Infatti il nostro sistema di tassazione è basato proprio su questo principio.

Un problema più grave invece consiste su come vengono spesi i soldi delle nostre tasse ma cmq questa è un altra storia
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Vecchio 04-05-2006, 22.10.25   #32
metodico
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le riflessioni di Fragola sono molto pertinenti e vicine alle mie, soprattutto quando differenzia, come è giusto, il liberalismo con il liberismo, tipico della società postindustriale, per intenderci quella americana, tanto cara alla nostra destra italiana.
Non per niente quelle disparità di reddito tra manager e dipendenti e quadri aziendali ( rapporto 1 a 400 ) si è verificata dagli anni 90. Prima anche in America il rapporto era 1 a 40.
Quindi non credo che sia impossibile cambiare le cose, visto che in precedenza c'era più equità di trattamento.
ciao da metodico
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Vecchio 04-05-2006, 22.52.04   #33
cannella
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Messaggio originale inviato da metodico
le riflessioni di Fragola sono molto pertinenti e vicine alle mie, soprattutto quando differenzia, come è giusto, il liberalismo con il liberismo, tipico della società postindustriale, per intenderci quella americana, tanto cara alla nostra destra italiana.
Non per niente quelle disparità di reddito tra manager e dipendenti e quadri aziendali ( rapporto 1 a 400 ) si è verificata dagli anni 90. Prima anche in America il rapporto era 1 a 40.
Quindi non credo che sia impossibile cambiare le cose, visto che in precedenza c'era più equità di trattamento.
ciao da metodico
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Scusa metodico ma.. rispondevi al mio post precedente sostenendo che il rapporto da te citato (1:400) non si riferisce ai manager in generale ma a persone come Tronchetti Provera e simili.
Ribadire che questo rapporto esiste fra manager impiegati e quadri, trovo che sia fuorviante poichè quando si fa una dichiarazione di questo tipo (generalizzando) chi la legge può darla per buona e non trovo che sia giusto.

Ho cercato on line riferimenti più precisi e ho trovato su kataweb/lavoro (chiedo scusa ma ho perso il link esatto), che lo stipendio medio di un manager è di 90.080 € l'anno; questo si riferisce al lordo, da cui vanno detratte tasse circa al 50%.
Quindi lo stipendio netto medio di un manager è di € 46.000 annue.
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Vecchio 04-05-2006, 23.01.06   #34
cannella
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Re: Dico la mia

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Messaggio originale inviato da andreax
Vorrei esprimere il mio pensiero riguardo la questione.
Anche se l'eccessivo arricchimento di singoli individui a prima vista puo' sembrare un errore,una mancanza di giustizia sociale,questo risulta essere il requisito fondamentale al fine di generare nuova ricchezza e nuovo benessere.
Solo l'arricchimento porta alla concentrazione di capitali tali da consentire investimenti di una certa entità...
Se il capitale fugge,l'investimento muore,e in un paese industrializzato come l'Italia non si possono avere le fette di salame sugli occhi:non si può fare a meno dell'accentramento del capitale.
Chi disdegna questo aspetto vive fuori dalla realtà...magari in qualche libro delle superiori...

sono d'accordo.
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Vecchio 04-05-2006, 23.54.06   #35
Fragola
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Messaggio originale inviato da cannella
Quindi lo stipendio netto medio di un manager è di € 46.000 annue.

46.000/14 (le mensilità sono 14!) fa 3.285 euro al mese. 6 milioni delle vecchie lire. NON è lo stipendio di un manager!!! E' casomai il minimo sindacale! Ma lo stipendio di un manager non è praticamente mai costituito solo dal minimo sindacale. C'è sempre un assegno ad personam bello cicciottello. Comunque ci sono manager e manager. Ci sono persone inquadrate come manager che sono poco più che impiegati e manager di alto livello. I manager di alto, poi, guadagnano molto ma molto ma mooooolto di più. E alla retribuzione devi sommare anche l'auto aziendale, il cellulare aziendale, i vari premi, le note spese senza limite etc. etc. (se sono in trasferta, io per la cena posso spendere 20 euro, ma se vado a cena col mio capo, lui che è manager non ha limiti!!!! E puo mettere in nota spesa pranzi e cene "di lavoro" anche se non è in trasferta.) Ma diciamo anche che i veri ricchi, quelli schifosamente ricchi, non sono i lavoratori dipendenti, tranne quei pochissimi che stanno ai vertici di un'azienza. I veri ricchi sono altri!!! Anche perchè i lavoratori dipendenti, per quanto ben pagati e benestanti, non possono evadere le tasse!


Ultima modifica di Fragola : 04-05-2006 alle ore 23.55.52.
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Vecchio 04-05-2006, 23.57.49   #36
andreax
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Al di là delle pedanterie nelle quali si può sprofondare pur di continuare a tirare acqua al proprio mulino,vorrei sottolineare che il mondo evoluto,sviluppato,cosi' come ahimè siamo ormai assuefatti a vedere,pone le sue fondamenta su un principio cardine:la Meritocrazia.
Così come nella foresta,l'animale più astuto o più forte vince,oggi nella società prevale il più intelligente.Ce lo insegnano dalle elementari ('E'il più bravo della classe!!!'),ma ce lo ribadiscono ogni giorno tra le scrivanie dell'ufficio.
Ora,per farla breve,se l'istinto dell'uomo è quello di migliorarsi continuamente,progredire indefinitivamente,è assolutamente naturale vedere qualcuno di noi che esce vittorioso dalle sfide che gli propone la vita...
Colui che vince la lotta è colui che sta meglio,che è ricco sia materialmente che spiritualmente.
Porre dei limiti all'arricchimento significa rinnegare la natura umana,perennemente insoddisfatta,irrequieta...inc ontentabile.
Se qualcuno scegliesse di Accontentarsi...beh è libero di farlo,ma pur costruendo il suo bel palanestriero in mezzo ad una foresta sperduta, si accorgerebbe che la natura umana riemerge sempre dalla polvere sotto la quale era stata invano sotterrata.
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Vecchio 05-05-2006, 00.38.48   #37
metodico
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non voglio sembrare pedante, ma sui giornali economici come il sole 24 ore, si parla costantemente dei guadagni miliardari dei manager delle multinazionali internazionali. Libri di economia, non solo quello che noi abbiamo pubblicato sul nostro sito, parlano dei rapporti tra redditi dei manager e impiegati che sono arrivati a livelli insostenibili. Lo stesso ex presidente del Consiglio si vanta di essere l'uomo più ricco d'Italia, e ha quadagnato centinaia di miliardi come presidente della Fininvest. l'amministratore delegato della General Electric, multinazionale americana, l'anno scorso ha incassato un assegno di 8 milioni di dollari !
Con questo non voglio sostenere che tutti devono guadagnare la stessa cifra, sarebbe assurdo, il talento. lo spirito imprenditoriale, deve essere premiato.
Gradirei soltanto una differenziazione meno sproporzionata, come ho detto precedentemente.
Non è tollerabile che il 5 % della popolazione ricca, abbia più risorse dell'intera popolazione italiana, o americana.
Non sono antiamericano, ma anche lì qualcosa è cambiato!
ciao e buonanotte da metodico

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Vecchio 05-05-2006, 01.03.20   #38
cannella
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Messaggio originale inviato da Fragola
I veri ricchi sono altri!!! Anche perchè i lavoratori dipendenti, per quanto ben pagati e benestanti, non possono evadere le tasse!

Esattamente. Quindi non è nella ricchezza/maggior stipendio il nocciolo della questione.

Un maggiore stipendio di X, manager della ditta Y, avrà una ricaduta positiva attraverso le tasse pagate anche per pensioni e diritti di chi è socialmente debole.

Il problema quindi non è nella produzione, ma nell'amministrazione del denaro pubblico.

Francamente, non ho fiducia in nessuno, perchè a prescindere dai vari colori che si sono succeduti nel governare questo Paese, non mi è stato dato di veder riconosciuti nè i miei nè altrui diritti.

Le uniche volte che qualcuno ha ottenuto benefici (che altro non erano che diritti di tutti a una casa, a un lavoro, a un posto all'asilo nido) è stato o per combinazione fortunata o per "conoscenze".

Le rare volte che sento qualcuno parlare da un pulpito, con una massa di perrsone davanti, non riesco a non considerare che quella persona sta difendendo più un proprio potere e una propria poltrona che i diritti di chi l'ascolta, e che magari crede in lui.

E non riesco a fidarmi di chi gioca con le poltrone assegnandole ai vari parenti e/o amici, e questo in politica lo fanno tutti.

L'arroganza impera, chi una volta, giovane e pieno di ideali inneggiava a uguali diritti per tutti risponde a un malcapitato settantenne che gli indirizza la frase: "Ma ora farete sul serio, vero?", la risposta: "Non rispondo a queste stronzate".

Questo era Bertinotti ad esempio, che rispondeva a un suo elettore, forse operaio, sicuramente settantenne, all'indomani delle elezioni (notizia letta sul Tirreno del 26/04/06).
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Vecchio 05-05-2006, 09.36.58   #39
Fragola
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non voglio sembrare pedante, ma sui giornali economici come il sole 24 ore, si parla costantemente dei guadagni miliardari dei manager delle multinazionali internazionali. Libri di economia, non solo quello che noi abbiamo pubblicato sul nostro sito, parlano dei rapporti tra redditi dei manager e impiegati che sono arrivati a livelli insostenibili. Lo stesso ex presidente del Consiglio si vanta di essere l'uomo più ricco d'Italia, e ha quadagnato centinaia di miliardi come presidente della Fininvest. l'amministratore delegato della General Electric, multinazionale americana, l'anno scorso ha incassato un assegno di 8 milioni di dollari !
Con questo non voglio sostenere che tutti devono guadagnare la stessa cifra, sarebbe assurdo, il talento. lo spirito imprenditoriale, deve essere premiato.
Gradirei soltanto una differenziazione meno sproporzionata, come ho detto precedentemente.
Non è tollerabile che il 5 % della popolazione ricca, abbia più risorse dell'intera popolazione italiana, o americana.
Non sono antiamericano, ma anche lì qualcosa è cambiato!
ciao e buonanotte da metodico

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Credo che occorra definire il termine "manager". il termine manager indica uno dei tanti livelli di inquadramento in un'azienda. Nelle grandi aziende come la mia, ci sono molti manager che sono in realtà poco più che quadri sia dal punto di vista delle responsabilità che della retribuzione. Diciamo che se una segretaria guadagna 1000 euro al mese e un'impiegato di livello alto 2000, un quadro 3000, il managerino ne guadagnerà dai 6000 agli 8000. Beh, non è poca la differenza, soprattutto rispetto alla segretaria! Ma non parliamo di guadagni con cui ci si fa l'eliporto privato!!

Ma per trovare differenze veramente astronomiche bisogno guardare ai manager di alto livello, ai componenti del consiglio di amministrazione insomma. Lì possiamo veramente andare in un ordine di grandezza da calciatore di serie A. E' chiaro che tu e di questi che parli, mentre Cannella parla dei primi.
I manager di alto livello non possono essere considerati a tutti gli effetti dei semplici lavoratori dipendenti. Partecipano degli utili dell'azienza. Non hanno obbligo di orario e di presenza. Spesso lavorano in più ambiti comtemporaneamente. Insomma, non possiamo immaginare Berlisconi (tanto per fare un esempio qualsiasi a tutti noto) come un dipendente di Fininvest!!!

Fragola is offline  

 



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