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Vecchio 31-03-2014, 23.18.53   #11
Mymind
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Riferimento: Diseguaglianza economica

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Originalmente inviato da paul11
Sono economisti con effetti placebo, girano in giro ai problemi senza andare alla radice: queste non sono soluzioni.
Ad esempio il capitale si divide in mobile (capitale circolante cioè quelle che in econometria vengono individuate come masse monetarie di liquidità, che vanno dal denaro che abbiamo nel portafoglio, contanti ,al denaro in banca, al denaro investito in titoli azionari o obbligazionari,ecc) e il capitale immobile o capitale fisso, che vanno dalle case,terreni ai beni strumentali delle aziende.
Altro esempio, il capitale azionario delle società è un capitale di rischio imprenditoriale, come andrebbe collocato?
La Banca europea ha richiesto dopo la bolla speculativa finanziaria che il capitale di rischio degli istituti finanziari si alzasse affinchè il capitale di rischio coprisse le eventuali perdite speculative di investimento delle banche stesse: come collocherebbero questo gli illuminati nuovi economisti?

La liquidità finanziaria è gestita dal tasso bancario ufficiale della banca europea o dalla Fed in USA e dovrebbe essere il punto in cui la massa della liquidità monetaria e le richieste di prestiti per investimenti si incontra.
Quando si abbassa il tasso ufficiale di sconto si alza la liquidità finanziaria e si aumentano i consumi e gli investimenti in quanto il tasso del profitto se è superiore al tasso ufficiale di sconto fa sì che vi siano richieste di prestiti. Ma se aumenta la massa monetaria, i prezzi di mercato scaricano i costi aumentando i margini di profitto e così i tassi di inflazione monetaria conseguentemente si alzano i tassi di mercato dei prestiti del debito pubblico, quindi aumenta il disavanzo economico (rapporto fra pil / debito pubblico).

Ma soprattutto il capitalismo accetta che io senza un soldo possa investire speculativamente ad esempio nel mercato a termine sul prezzo del barile di petrolio ad esempio il 31 agosto del 2014, determinando come rialzista o ribassista ,il prezzo futuro di una materia prima fondamentale.
E così vale persino sui tassi finanziari a medi otermine e su tutti le materie prime

In altri termini uno dei più grandi problemi dell'attuale capitalismo è che vive sulle promesse, sui pagherò, sui debiti, generando ulteriori capitali e interessi che entrano continuamente nel circuito internazionale finanziario continuamente gonfiandolo .

Dovrebbero chiudere allora proprio i santuari del capitalismo: la Borsa e la sua vestale la Banca.

Bhè io son stato un po' riduzionistico e semplificante, ma ovviamente in termini economici le cose son molto più complesse e la rivoluzione finanziaria che Gesell espone nel suo ordine economico naturale tiene conto di tutte le sfacettature e tecnicismi. Ti cito un frammento:
"La più famosa applicazione del denaro di Gesell fu quella dell’esperimento di Worgl(cittadina austriaca in provincia di Innsbruck) nel 1932. Si era nel pieno della grande depressione, la gente conduceva un’esistenza stentata e molte persone oziavano non sapendo cosa fare. Il sindaco, che aveva letto “Il sistema economico a misura d’uomo” convinse amministratori e imprenditori che non avrebbero avuto niente da perdere a fare un tentativo. Raggiunto un accordo, il comune stampò 32.000 certificati del lavoro (detti anche scellini liberi da interesse) accettati da buona parte dei negozianti, coperti da un’eguale cifra di scellini austriaci depositati in banca.

Con questi certificati il Comune riparò le strade, costruì ponti, migliorò i servizi e pagò stipendi e materie prime.

L’impulso alla circolazione era forte (tassa sul denaro del 12% l’anno) e lo stimolo funzionò talmente bene che i certificati in un anno circolarono 463 volte ( per una produzione in beni e servizi di 14.866.000 scellini) mentre il corrispondente quantitativo di denaro tradizionale circolò solo 21 volte e, nello stesso anno, fu riassorbito il 25% della disoccupazione. La gente, per non pagare il bollo, arrivò aversare le tasse in anticipo e il Comune si trovò con degli attivi di cassa che destinò a opere sociali. Il sindaco, per non penalizzare il risparmio, aveva disposto che sui certificati depositati in banca il bollo venisse pagato dall’istituto di credito. Questo trasformò la banca in un’autentica agenzia imprenditoriale, che non vedeva l’ora di disfarsi del denaro deperibile per non vederselo dimagrire in cassaforte. Gli affari andavano talmente bene che i comuni circostanti si interessarono della cosa e cominciarono a progettare provvedimenti analoghi, se ne parlò perfino a Innsbruck e una massa di 300.000 cittadini fu in procinto di adottare il Freigeld. A questo punto scattarono le reazioni della Banca Centrale austriaca, che aveva visto in pericolo il proprio monopolio e intervenne con una terribile mole di azioni legali. Purtroppo la magistratura diede ragione alla Banca e l’esperimento fu soppresso."
Va notato che, per la miope avidità di uno sparuto gruppo di plutocrati, fu bloccata la riforma che avrebbe scongiurato l’avvento del nazismo. Non si può infatti ignorare che Hitler non sarebbe andato al potere, se in Germania non ci fossero stati 6.000.000 di disoccupati.

A parer mio è la volontà di andare a fondo della soluzione che manca, mi rifiuto di credere che siam così tanto stupidi e ignoranti da farci intrappolare da un sistema creato da uomini stesso, pare quasi un paradosso. A quanto pare a chi mantien le redini del mercato la situazione attuale non è negativa o decadente ed i loro parametri di giudizio son totalmente diversi da quelli del comune impiegato che ne riceve gli scossoni.

A riguardo dell'inflazione:

"Quando l’inflazione assume un andamento abbastanza regolare, produce effetti simili alla moneta libera. Infatti al maturare dei titoli, la riduzione del potere d’acquisto erode gli interessi reali, che tendono a zero. La finanza si riduce d’importanza e diventa conveniente investire nell’economia reale. L’inflazione non sarà mai buona come ilFreigeld, perché non ha lo stesso andamento fisso e controllato, non ha lo stesso effetto psicologico e non può essere gestita altrettanto bene, inoltre non scongiura del tutto la speculazione sulle oscillazioni dei prezzi. Ciò non toglie che sia il miglior stimolo alla crescita che esista col denaro tradizionale. Non per nulla la “lotta all’inflazione” è il mantra dei banchieri, che senza inflazione si limitano a comprare titoli e incassare gli assegni dei bonus, mentre con l’inflazione sarebbero persino costretti a trovare degli investimenti utili per i loro soldi, insomma a lavorare. I cretini scientifici del liberismo monetarista sono soliti giudicare con scetticismo gli Stati in crescita, come l’Italia degli anni ’60 o l’Argentina del nuovo millennio, perché “è vero che l’economia cresce, ma c’è l’inflazione”. In questo modo dimostrano di essere asini due volte: la prima perchépreferiscono salvaguardare le rendite a scapito dell’occupazione, la seconda perché non hanno capito che la crescita non avviene nonostante l’inflazione, ma proprio perché c’è l’inflazione. Talvolta, qualcuno ha detto che il denaro deperibile funzionerebbe bene in periodi di crisi, ma non a regime ordinario. "


Perciò la soluzione potrebbe essere momentanea fino al raggiungimento d'un ordine più equlibrato dove rinstaurare le regole convenzionali. Come così in Italia al momento dove dovrebbe essere espanso il deficit di bilancio invece che tenerlo il più basso possibile. Ma a ragion di logica non si può risolvere un problema continuando ad operare in maniera formale, se la crisi finanziaria è informale, servirà una soluzione informale. Speriam bene per la nostra Italia!

Ultima modifica di Mymind : 01-04-2014 alle ore 08.32.21.
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Vecchio 01-04-2014, 01.30.49   #12
paul11
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Riferimento: Diseguaglianza economica

Citazione:
Originalmente inviato da Mymind
Bhè io son stato un po' riduzionistico e semplificante, ma ovviamente in termini economici le cose son molto più complesse e la rivoluzione finanziaria che Gesell espone nel suo ordine economico naturale tiene conto di tutte le sfacettature e tecnicismi. Ti cito un frammento:
"La più famosa applicazione del denaro di Gesell fu quella dell’esperimento di Worgl(cittadina austriaca in provincia di Innsbruck) nel 1932. Si era nel pieno della grande depressione, la gente conduceva un’esistenza stentata e molte persone oziavano non sapendo cosa fare. Il sindaco, che aveva letto “Il sistema economico a misura d’uomo” convinse amministratori e imprenditori che non avrebbero avuto niente da perdere a fare un tentativo. Raggiunto un accordo, il comune stampò 32.000 certificati del lavoro (detti anche scellini liberi da interesse) accettati da buona parte dei negozianti, coperti da un’eguale cifra di scellini austriaci depositati in banca.

Con questi certificati il Comune riparò le strade, costruì ponti, migliorò i servizi e pagò stipendi e materie prime.

L’impulso alla circolazione era forte (tassa sul denaro del 12% l’anno) e lo stimolo funzionò talmente bene che i certificati in un anno circolarono 463 volte ( per una produzione in beni e servizi di 14.866.000 scellini) mentre il corrispondente quantitativo di denaro tradizionale circolò solo 21 volte e, nello stesso anno, fu riassorbito il 25% della disoccupazione. La gente, per non pagare il bollo, arrivò aversare le tasse in anticipo e il Comune si trovò con degli attivi di cassa che destinò a opere sociali. Il sindaco, per non penalizzare il risparmio, aveva disposto che sui certificati depositati in banca il bollo venisse pagato dall’istituto di credito. Questo trasformò la banca in un’autentica agenzia imprenditoriale, che non vedeva l’ora di disfarsi del denaro deperibile per non vederselo dimagrire in cassaforte. Gli affari andavano talmente bene che i comuni circostanti si interessarono della cosa e cominciarono a progettare provvedimenti analoghi, se ne parlò perfino a Innsbruck e una massa di 300.000 cittadini fu in procinto di adottare il Freigeld. A questo punto scattarono le reazioni della Banca Centrale austriaca, che aveva visto in pericolo il proprio monopolio e intervenne con una terribile mole di azioni legali. Purtroppo la magistratura diede ragione alla Banca e l’esperimento fu soppresso." Va notato che, per la miope avidità di uno sparuto gruppo di plutocrati, fu bloccata la riforma che avrebbe scongiurato l’avvento del nazismo. Non si può infatti ignorare che Hitler non sarebbe andato al potere, se in Germania non ci fossero stati 6.000.000 di disoccupati.

A parar mio è la volontà di andare a fondo della soluzione che manca, mi rifiuto di credere che siam così tanto stupidi e ignoranti da farci intrappolare da un sistema creato da uomini stesso, pare quasi un paradosso. A quanto pare a chi mantien le redini del mercato la situazione attuale non è negativa o decadente ed i loro parametri di giudizio son totalmente diversi da quelli del comune impiegato che ne riceve gli scossoni.

A riguardo dell'inflazione:

"Quando l’inflazione assume un andamento abbastanza regolare, produce effetti simili alla moneta libera. Infatti al maturare dei titoli, la riduzione del potere d’acquisto erode gli interessi reali, che tendono a zero. La finanza si riduce d’importanza e diventa conveniente investire nell’economia reale. L’inflazione non sarà mai buona come ilFreigeld, perché non ha lo stesso andamento fisso e controllato, non ha lo stesso effetto psicologico e non può essere gestita altrettanto bene, inoltre non scongiura del tutto la speculazione sulle oscillazioni dei prezzi. Ciò non toglie che sia il miglior stimolo alla crescita che esista col denaro tradizionale. Non per nulla la “lotta all’inflazione” è il mantra dei banchieri, che senza inflazione si limitano a comprare titoli e incassare gli assegni dei bonus, mentre con l’inflazione sarebbero persino costretti a trovare degli investimenti utili per i loro soldi, insomma a lavorare. I cretini scientifici del liberismo monetarista sono soliti giudicare con scetticismo gli Stati in crescita, come l’Italia degli anni ’60 o l’Argentina del nuovo millennio, perché “è vero che l’economia cresce, ma c’è l’inflazione”. In questo modo dimostrano di essere asini due volte: la prima perchépreferiscono salvaguardare le rendite a scapito dell’occupazione, la seconda perché non hanno capito che la crescita non avviene nonostante l’inflazione, ma proprio perché c’è l’inflazione. Talvolta, qualcuno ha detto che il denaro deperibile funzionerebbe bene in periodi di crisi, ma non a regime ordinario. "


Perciò la soluzione potrebbe essere momentanea fino al raggiungimento d'un ordine più equlibrato dove rinstaurare le regole convenzionali. Come così in Italia al momento dove dovrebbe essere espanso il deficit di bilancio invece che tenerlo il più basso possibile. Ma a ragion di logica non si può risolvere un problema continuando ad operare in maniera formale, se la crisi finanziaria è informale, servirà una soluzione informale. Speriam bene per la nostra Italia!


Non è tornando agli scudi, ai fiorini delle epoche comunali e tornando ai ducati,ai marchesi ai conti che miglioreremmo la nostra esistenza.
Mi immagino chi viaggia continuamente i come cambierebbe le valute di infinite città con infiniti tipologie di valute e borse valori: è tutta una complicazione non una semplificazione e l'economia vive di efficacia ed efficienza e non di ridondanze organizzative che succhiano redditività generando parassitismi.

Attenzione, perchè qualcuno la paga l'inflazione e soprattutto la deflazione.
L'inflazione è un aumento di liquidità, di valori mobiliari sul mercato che genera aumento dei prezzi: ci perdono i redditi fissi.
La deflazione è distruzione di liquidità: ci perdono i più poveri.

Le generazioni di inflazione e deflazione aumenta la forbice fra i ricchi e poveri.
Sono contrario al debito pubblico, figuriamoci in quello privato, perchè i valori aggiunti li succhiano le banche e i sistemi finanziari: da sempre .

Il capitalismo crea illusioni economiche, quella è la sua forza, fa credere che qualcuno possa essere più ricco di prima, persino i politici di sinistra si sono illusi di un capitalismo di massa, partorendo idiozie che non stanno nè in cielo e nemmeno in terra.

L'economia ha una regola semplice consumiamo quello che si produce: punto e capo. Spendiamo quello che abbiamo in tasca: punto e a capo.
Investiamo i valori aggiunti in ricerca e sviluppo finalizzati al vivere meglio per tutti:alla qualità vera della vita, sanità, scuola, energia, infrastrutture a bassi costi .ecc.
Basta con il paese dei balocchi, con investimenti sperperati a cominciare dallo Stato. Se noi consumiamo e spendiamo ciò che è e non quello che potrebbe esserci e non ci sarà, elimineremmo i parassitismi finanziari che speculano sul " domani" ,sul " dopodomani" promettendo come i politici brodi di giuggiole per i consumistici paradisiaci e rincoglionenti popolani.

Il keynesainesimo è stata un'operazione più politica che economica, consistito nel fingere che il capitalismo impiantandosi nello Stato potesse essere controllato. E' finita che il capitalismo controlla gli Stati.

paul11 is offline  
Vecchio 01-04-2014, 14.53.42   #13
baylham
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Riferimento: Diseguaglianza economica

Io rovescerei i termini del problema: il problema dell'economia è che non ci si può arricchire all'infinito. Inoltre ad ogni attività economica corrisponde immancabilmente la produzione di scarti, sprechi, rifiuti, inquinanti che alterano irreversibilmente in negativo le condizioni di partenza.
Non c'è nulla che impedisca di stabilire una regola che limiti i redditi individuali: è una semplice scelta politica. Sinceramente non la condivido, il comunismo o l'egualitarismo mi sembrano utopie scarsamente attraenti.
Per ridurre, non eliminare, le disuguaglianze economiche ci sono politiche redistributive, dalle imposte progressive alle imposte sulle successioni e donazioni, al contrasto di tutte le forme di monopolio e delle posizioni di rendita.
Infine il mercato, su cui il capitalismo si sostiene, ha poche alternative per il semplice fatto che è un sistema capace di regolare, bene o male, in modo decentrato l'economia di miliardi di individui. Non conosco altri sistemi in grado di farlo.
baylham is offline  
Vecchio 07-04-2014, 06.05.41   #14
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Riferimento: Diseguaglianza economica

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Originalmente inviato da paul11
Non è tornando agli scudi, ai fiorini delle epoche comunali e tornando ai ducati,ai marchesi ai conti che miglioreremmo la nostra esistenza.
Mi immagino chi viaggia continuamente i come cambierebbe le valute di infinite città con infiniti tipologie di valute e borse valori: è tutta una complicazione non una semplificazione e l'economia vive di efficacia ed efficienza e non di ridondanze organizzative che succhiano redditività generando parassitismi.

Attenzione, perchè qualcuno la paga l'inflazione e soprattutto la deflazione.
L'inflazione è un aumento di liquidità, di valori mobiliari sul mercato che genera aumento dei prezzi: ci perdono i redditi fissi.
La deflazione è distruzione di liquidità: ci perdono i più poveri.

Le generazioni di inflazione e deflazione aumenta la forbice fra i ricchi e poveri.
Sono contrario al debito pubblico, figuriamoci in quello privato, perchè i valori aggiunti li succhiano le banche e i sistemi finanziari: da sempre .

Il capitalismo crea illusioni economiche, quella è la sua forza, fa credere che qualcuno possa essere più ricco di prima, persino i politici di sinistra si sono illusi di un capitalismo di massa, partorendo idiozie che non stanno nè in cielo e nemmeno in terra.

L'economia ha una regola semplice consumiamo quello che si produce: punto e capo. Spendiamo quello che abbiamo in tasca: punto e a capo.
Investiamo i valori aggiunti in ricerca e sviluppo finalizzati al vivere meglio per tutti:alla qualità vera della vita, sanità, scuola, energia, infrastrutture a bassi costi .ecc.
Basta con il paese dei balocchi, con investimenti sperperati a cominciare dallo Stato. Se noi consumiamo e spendiamo ciò che è e non quello che potrebbe esserci e non ci sarà, elimineremmo i parassitismi finanziari che speculano sul " domani" ,sul " dopodomani" promettendo come i politici brodi di giuggiole per i consumistici paradisiaci e rincoglionenti popolani.

Il keynesainesimo è stata un'operazione più politica che economica, consistito nel fingere che il capitalismo impiantandosi nello Stato potesse essere controllato. E' finita che il capitalismo controlla gli Stati.



Concordo completamente, soprattutto sul fatto di dare all'economia una dualità di cui una è concreta ed una è astratta fondata sulle previsioni, che la mettono in disequilibrio e aprono la porta alla probabilità di essere succubi d'una creazione creata per altri fini. Riguardo il capitalismo inoltre credo che possa esser paragonato ad un cucciolo di leone in un'abitazione abbastanza grande; inizialmente sarà carino, affettuoso, un compagno ed un valore aggiunto alla casa, ma man mano che crescerà la sua parte selvaggia che non ammette confini e privazioni lo renderà inadatto al contesto dell'abitazione che perderà la sua proprietà ospitante per essere succube delle necessità del leone. Si potranno effettuare delle modifiche adatte, ma non tutti gli inquilini ne saranno contenti, fino a che il leone non creerà una sua famiglia che renderà ancora più inabitabile l'abitazione, dove l'unica soluzione sarà far uscire il leone e i relativi leoni per lasciarli liberi alla natura selvaggia abbandonando i vantaggi per la quale si era scelto di addottarlo. Ecco che noi siam gli inquilini, lo stato è l'abitazione e il leone il capitalismo evoluto. L'unica differenza è che il padrone di casa vive in un'abitazione a sè, senza leoni, ne inquilini e che anzi prende accordi coi bracconieri per portare sempre più leoni nelle case, facendo morire a poco a poco quei piccoli e fidati compagni come gatti, cani, pesci rossi o criceti, sostenuti e sostenibili(le piccole attività).
A questo punto mi sorge un dubbio: è possibile che il seme del capitalismo abbia necessariamente come fine evolutivo l'inadattabilità e la decontestualizzazione dell'ambiente in cui prolifica? A quanto pare sembra di sì così come il seme d'un melo diventerà un albero di mele seguendo necessariamente la sua natura non potrà fare altrimenti. Ma l'uomo ha imparato la tecnica di coltivare dei bonsai, degli alberi limitati e controllati che mantengono l'essenza della propria natura e forse avrebbe potuto fare lo stesso nell'ambito economico, ma o per negligenza ed incapacità data dall'ignoranza o per un'avarizia egoistica distaccata data dalla debolezza interiore al posto che limitarlo e accudire la pianta ha fatto in modo che crescesse il più voracemente possibile e che attichisse in più terreni possibili che oramai la potatura sarebbe vana, poichè il terreno agisce in base alla pianta e non la pianta in base ad esso, andando contro la natura stessa che l'unica soluzione per un nuovo modo di gestire le cose è l'estirpazione completa e la rivoluzione del terreno.
E chiunque cerchi di pesare i vantaggi d'una rapida crescita abusata sulla bilancia non eguaglierà mai gli svantaggi dalla sua dipendenza ed incoscienza.

L'essere umano è l'unico animale capace di mettersi in gabbia da solo.
Mymind is offline  
Vecchio 01-06-2014, 22.23.34   #15
Infp
Essere vivente
 
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Riferimento: Diseguaglianza economica

La risposta che dò è banale, perché penso che il problema sia altrettanto banale. Non c'è bisogno di economisti fighi, filosofi ancora più fighi, soluzioni miracolose o altro. Non c'è bisogno nemmeno di andare ad escogitare chissà che cosa per rimediare. La regola del rasoio di occam funziona sempre. Perché il mondo va male? risposta 1: "perché ognuno pensa ai propri interessi"; risposta bis: "perché si pensa che il problema sia all'esterno e non in sé". Perché la famiglia di regola non fallisce? ci si aiuta? perché fra amici ci si aiuta? viceversa, quando non ci si aiuta? quando si è nemici?
Finché si vede l'altro come nemico o tutt'al più neutrale; finché si vede la terra come mezzo di sfruttamento; finché si pensa che tanto si morirà e tanto vale godersela fino alla fine; se si pensa che quelli in errore sono gli altri il mondo farà sempre schifo, e di fatto, io, che sono - lo dico scherzosamente - "ontologicamente costituito" per essere scettico e mai convinto fino in fondo di nulla, ecco, penso che nel mondo non si raggiungerà mai quell'equilibrio. Penso che la vita stessa, per sua conformazione, tenda a generare conflitti. La "guerra", nel senso più ampio del termine, fa parte di essa indissolubilmente. Possiamo filosofare quanto si vuole, ma dobbiamo capire che ognuno è diverso, in questo caso "purtroppo", e quindi non si potrà mai uniformare la massa sotto una testa. Si arriverà a un punto culmine che necessiterà di un cambiamento, come di fatto raggiungeremo presto. Poi ci sarà un cambiamento, un miglioramento perché no, ma fra tot anni sarà uguale, con altri problemi. Ma il punto è sempre quello. Finché "la natura" non farà solo esseri umani "per natura" buoni, o predisposti così in qualche maniera, i problemi resteranno.
Forse mi sono dilungato prosaicamente, ma questi problemi mi mettono enorme tristezza. Vedo io e quelli a me simili (ragazzi) come siamo messi a causa di quanto fa schifo il sistema, e c'è poco da fare. Possiamo esser diversi, ma il mondo ci è totalmente contro. C'è poco da fare: o ci facciamo schiacciare, o schiacciamo noi. E' realmente diventata una lotta per la sopravvivenza. E la chiama(va)no società "civilizzata". Ma dove...
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