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Vecchio 14-03-2007, 08.53.59   #11
individuo
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Riferimento: Quando la passione diventa un optional...

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Per quel che può valere... ti darei un consiglio personale.
Non c'è nulla di strano, a parer mio, nel venir meno del desiderio sessuale in una coppia, dopo un certo tempo di convivenza.
Ciò accade quasi sempre al "lui" della coppia.
La "lei" tende quasi sempre a concludere che ciò dipenda dal fatto di essere divenuta "scontata" e "banale" agli occhi di "lui".
Così, accade (quasi sempre) che "lei" si faccia insicura, se non della fedeltà, del reale coinvolgimento affettivo di "lui" nel rapporto di coppia.
Con il tempo, superate le prime titubanze, lei comincia a farsi progressivamente più diffidente ed aggressiva, provocando, involontariamente, un crescente fastidio in lui.
Tale fastidio viene letto da lei come "conferma" dei suoi più intimi sospetti, ossia del fatto che lui ha perso interesse, coinvolgimento e passione.
A questo punto il gioco è fatto: salvo miracoli, si va dritti alla fine del rapporto.
L'aspetto più interessante di questo intero percorso è che esso ha inizio, quasi sempre, da una donna che, quasi sempre, non nutre poi tutto quell'interesse per l'atto sessuale in sè, e ne farebbe tranquillamente a meno.
Ed è assecondato da un uomo che, nel venir meno di quella passione attrattiva per il corpo della sua partner, percepisce, in realtà, una crescita ed un consolidamento sostanziale del rapporto.

Il fatto è che, se gli uomini poco capiscono delle donne, queste meno ancora comprendono della psicologia maschile.
Care ragazze, la fase del "corteggiamento" (sostenuta soprattutto da sublimazioni del desiderio sessuale nudo e crudo) vi illude della possibilità di un partner che veda in voi qualcosa di sovrumano: ma se osservate il comportamento di un uomo innamorato, e lo fate con un adeguato e critico distacco, vedrete solo un essere umano che si umilia e si mortifica, senza dignità, di fronte ad un altro essere umano.
In realtà, nè voi divenite delle dee, nè l'uomo (il maschio) vale così poco.
Non si tratta che di strategie finalizzate a consentire la vostra disponibilità sessuale.
La verità, vedete, è la seguente: solo quando avrete "intimamente" accettato il vostro partner dal punto di vista sessuale, solo allora conoscerete davvero l'uomo che avete accanto.
Ma ciò non coincide affatto con una "perdita" dell'intensità del rapporto: al contrario, la coppia solo a quel punto può aprirsi ad un rapporto equipotente ed all'autenticità delle proprie potenzialità progettuali.

Vedi, io credo che la sessualità nella coppia vada "demistificata": non è affatto il cardine intorno al quale ruota la relazione.
Il vero centro è la "progettualità", che significa amalgama di modi di essere e di sentire dentro una prospettiva ed un punto di vista unitario e nuovo, cui entrambi possano, in realtà, attingere.
La sessualità e la passione sono solo interlocutorie a questo.
Ed è un vero peccato che tante coppie si sfaldino proprio quando giungono alle soglie dell'autenticità.

Weil, interessante il tuo intervento, davvero...e proprio per questo ti chiederei, se puoi, di chiarirmi meglio questa affermazione:

" La verità, vedete, è la seguente: solo quando avrete "intimamente" accettato il vostro partner dal punto di vista sessuale, solo allora conoscerete davvero l'uomo che avete accanto. "
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Vecchio 14-03-2007, 09.12.35   #12
Disat
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Per Jade,

il fidanzamento è cosa assai diversa dal matrimonio. Un giorno ti accorgerai delle difficoltà e dei cambiamenti. Sta a noi, con il vero amore, portare avanti l'unione anche a costo di enormi sacrifici. Ma nella coppia tutto è importante: amore, passione, complicità, stima e affetto, e anche la sessualità e la seduzione.
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Vecchio 14-03-2007, 10.06.46   #13
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Comunque ragazze...
bisogna stare attente a quando si comincia a perdere interesse e passione verso la persona amata.
Prima o poi, specialmente dopo tanti anni insieme, l'effetto novità-passione-innamoramento finisce (le classiche farfalle nello stomaco) per lasciare il posto all'amore maturo che deve essere alimentato sempre con la seduzione e la passione. Altrimenti si finisce con il tradire e quindi cercare altrove quello che ci manca, o per essere infelici tutta la vita.
Non allarmiamoci quando l'effetto magia si esaurisce; è la prassi, secondo me.
Per far durare una vita un matrimonio ci vuole ben altro, perché appunto si deve gioire e soffrire insieme.


Dici: " Per far durare una vita un matrimonio ci vuole ben altro, perché appunto si deve gioire e soffrire insieme "

Magari interpreterò male ma approfitto di quello che hai scritto per dire qualcosa:
Perchè dobbiamo fare durare il matrimonio? perchè partire dal salvaguardare l'istituzione?
Se si vuole bene ad una persona non la si molla e si fa di tutto, se invece non si è estremamente legati da un punto di vista emotivo il matrimonio o la convivenza finiranno.


Se invece come nel caso di sognolucido si è preoccupati per l'atteggiamento del partner che rischia di mettere a " repentaglio " un rapporto a cui lei " sembra tenere " e a cui lui " pare non tenere " nella dovuta considerazione, le cose cambiano.
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Vecchio 14-03-2007, 10.13.46   #14
pallina
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Per quel che può valere... ti darei un consiglio personale.
Non c'è nulla di strano, a parer mio, nel venir meno del desiderio sessuale in una coppia, dopo un certo tempo di convivenza.
Ciò accade quasi sempre al "lui" della coppia.
La "lei" tende quasi sempre a concludere che ciò dipenda dal fatto di essere divenuta "scontata" e "banale" agli occhi di "lui".
Così, accade (quasi sempre) che "lei" si faccia insicura, se non della fedeltà, del reale coinvolgimento affettivo di "lui" nel rapporto di coppia.
Con il tempo, superate le prime titubanze, lei comincia a farsi progressivamente più diffidente ed aggressiva, provocando, involontariamente, un crescente fastidio in lui.
Tale fastidio viene letto da lei come "conferma" dei suoi più intimi sospetti, ossia del fatto che lui ha perso interesse, coinvolgimento e passione.
A questo punto il gioco è fatto: salvo miracoli, si va dritti alla fine del rapporto.
L'aspetto più interessante di questo intero percorso è che esso ha inizio, quasi sempre, da una donna che, quasi sempre, non nutre poi tutto quell'interesse per l'atto sessuale in sè, e ne farebbe tranquillamente a meno.
Ed è assecondato da un uomo che, nel venir meno di quella passione attrattiva per il corpo della sua partner, percepisce, in realtà, una crescita ed un consolidamento sostanziale del rapporto.

Il fatto è che, se gli uomini poco capiscono delle donne, queste meno ancora comprendono della psicologia maschile.
Care ragazze, la fase del "corteggiamento" (sostenuta soprattutto da sublimazioni del desiderio sessuale nudo e crudo) vi illude della possibilità di un partner che veda in voi qualcosa di sovrumano: ma se osservate il comportamento di un uomo innamorato, e lo fate con un adeguato e critico distacco, vedrete solo un essere umano che si umilia e si mortifica, senza dignità, di fronte ad un altro essere umano.
In realtà, nè voi divenite delle dee, nè l'uomo (il maschio) vale così poco.
Non si tratta che di strategie finalizzate a consentire la vostra disponibilità sessuale.
La verità, vedete, è la seguente: solo quando avrete "intimamente" accettato il vostro partner dal punto di vista sessuale, solo allora conoscerete davvero l'uomo che avete accanto.
Ma ciò non coincide affatto con una "perdita" dell'intensità del rapporto: al contrario, la coppia solo a quel punto può aprirsi ad un rapporto equipotente ed all'autenticità delle proprie potenzialità progettuali.

Vedi, io credo che la sessualità nella coppia vada "demistificata": non è affatto il cardine intorno al quale ruota la relazione.
Il vero centro è la "progettualità", che significa amalgama di modi di essere e di sentire dentro una prospettiva ed un punto di vista unitario e nuovo, cui entrambi possano, in realtà, attingere.
La sessualità e la passione sono solo interlocutorie a questo.
Ed è un vero peccato che tante coppie si sfaldino proprio quando giungono alle soglie dell'autenticità.


Ma in questo caso non stiamo discutendo del corteggiamento che precede l'inizio di una nuova relazione....
Stiamo parlando di un corteggiamento che non deve essere MAI nè trascurato nè ritenuto non necessario nel rapporto di una coppia consolidata.

Rapporto profondo dove nessun partner idealizza l'altro nè all'altro si sente superiore, dove la donna non si sente affatto "dea" detentrice di un "qualcosa" capace di ridurre l'uomo a mero "schiavo".......

E quella che tu chiami "strategia finalizzata" non è una modalità che viene scartata all'interno di una coppia duratura...anzi....perchè fa parte del gioco amoroso.....


Inoltre vorrei dirti che, secondo me, la progettualità : al matrimonio = la sessualità : alla coppia. Sacrificare, abbandonare, in nome di un progetto comune un'aspetto fondamentale come il sesso significa andare contro la nostra natura umana (e animale.... ), precludendoci la possibilità di "viverci" in modo completo....
Non è "IL " ma " UNO " dei cardini importanti della relazione.

pallina is offline  
Vecchio 14-03-2007, 10.38.12   #15
Disat
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Individuo scrive:
Perchè dobbiamo fare durare il matrimonio? perchè partire dal salvaguardare l'istituzione?
Se si vuole bene ad una persona non la si molla e si fa di tutto, se invece non si è estremamente legati da un punto di vista emotivo il matrimonio o la convivenza finiranno."

per mille motivi. Io personalmente, che sono sposata in Chiesa, farei l'impossibile per salvare un matrimonio in crisi. E rimarrei insieme a mio marito anche se un giorno l'amore dovesse finire, anche solo per il bene dei miei figli.
Ovviamente per chi convive le cose sono diverse; si è ancora liberi di scegliere.
Ma chi è sposato in Chiesa, lo è per sempre. Costi quel che costi. Non si è più liberi di scegliere. "Non osi separare l'uomo ciò che Dio unisce", si recita il giorno delle Nozze... E' difficile, lo so. "Per tutta la vita" è una frase che fa paura a tutti. Ma io ci voglio riuscire.
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Vecchio 14-03-2007, 11.59.08   #16
catoblepa
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Individuo scrive:
Perchè dobbiamo fare durare il matrimonio? perchè partire dal salvaguardare l'istituzione?
Se si vuole bene ad una persona non la si molla e si fa di tutto, se invece non si è estremamente legati da un punto di vista emotivo il matrimonio o la convivenza finiranno."

per mille motivi. Io personalmente, che sono sposata in Chiesa, farei l'impossibile per salvare un matrimonio in crisi. E rimarrei insieme a mio marito anche se un giorno l'amore dovesse finire, anche solo per il bene dei miei figli.
Ovviamente per chi convive le cose sono diverse; si è ancora liberi di scegliere.
Ma chi è sposato in Chiesa, lo è per sempre. Costi quel che costi. Non si è più liberi di scegliere. "Non osi separare l'uomo ciò che Dio unisce", si recita il giorno delle Nozze... E' difficile, lo so. "Per tutta la vita" è una frase che fa paura a tutti. Ma io ci voglio riuscire.

Io invece sarei favorevole ai matrimoni a tempo determinato (si avete letto bene) che vorrebbero sperimentare in Inghliterra; matrimoni da confermare alla scadenza di un periodo prefissato.
Non sono romantici? Somigliano troppo ad un contratto?
Secondo me invece sono estremente realisti e adatti alla vera natura umana, che non è stata creata per durare in eterno.
Dove tutto è destinato alla impermanenza (come direbbero i buddisti) , non si capisce perché proprio il matrimonio debba essere una promessa per i secoli dei secoli....
catoblepa is offline  
Vecchio 14-03-2007, 16.06.59   #17
pallina
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per mille motivi. Io personalmente, che sono sposata in Chiesa, farei l'impossibile per salvare un matrimonio in crisi. E rimarrei insieme a mio marito anche se un giorno l'amore dovesse finire, anche solo per il bene dei miei figli.
Ovviamente per chi convive le cose sono diverse; si è ancora liberi di scegliere.
Ma chi è sposato in Chiesa, lo è per sempre. Costi quel che costi. Non si è più liberi di scegliere. "Non osi separare l'uomo ciò che Dio unisce", si recita il giorno delle Nozze... E' difficile, lo so. "Per tutta la vita" è una frase che fa paura a tutti. Ma io ci voglio riuscire.

Io mi sono sposata, giovanissima, in chiesa. Dopo varie crisi "esistenziali" ho abbandonato consapevolmente la religione perchè ho sperimentato su me stessa che la forza, la volontà per superare tutte le difficoltà che mi sono trovata davanti, sono scaturite sempre da me. Nessuno mi ha regalato niente. E' mia personale opinione che la chiesa sia un aiuto per chi non è capace di trovare in se stesso motivazioni e significati. Pensare che la fede ci possa aiutare è solo un modo per dirottare le nostre capacità attribuendole ad essa. Negli anni poi ho visto tanti matrimoni iniziati in chiesa e finiti di fronte al giudice da rendermi conto che salvare una unione in crisi (se davvero la situazione non è recuperabile) non serve a niente e a nessuno. Se l'amore tra i coniugi finisce l'importante è che i figli sappiano e siano consapevoli che mai, invece, cesserà l'amore nei loro confronti. Perchè è un amore diverso.
"Per tutta la vita" è una frase che viene caricata di umanamente impossibili aspettative, il che significa che l'uno mette l'altro in condizione di doversi comportare in modo tale da fare di tutto per non disattenderle....cosa che prima o poi inevitabilmente succederà.
Senza dimenticare che si è in due e che qualche volta, durante la crisi, per un coniuge che fà di tutto per salvare il matrimonio ce n'è un altro che ha già deciso per tutti e due....... Tenere in piedi un matrimonio a chi giova se anche uno solo non ama più? A meno che non si accetti di vivere un matrimonio di facciata, per convenienza, per conformismo, per opportunismo.
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Vecchio 14-03-2007, 16.48.23   #18
sognolucido
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Originalmente inviato da individuo
" E la cosa che mi rattrista di più è che io sto cercando di capire mentre vedo lui come se nemmeno si rendesse conto che qualcosa nel nostro rapporto manca.Forse sta solo cercando di nasconderlo anche a se stesso.Forse quello che gli manca lo sta cercando altrove come fa la maggior parte delle persone.Non lo so...sono molto confusa e abbastanza scoraggiata. "

...il suo mi sembra un pò il tipico atteggiamento maschile.

...anch'io non credo nei rimedi delle gonne, o della lingerie sexy...almeno a lungo a termine...un rapporto è una cosa molto delicata, visto quanto già è delicato il rapporto con noi stessi...con questo voglio dire che magari il problema è che non si è arrestato solo il suo trasporto verso di te... potrebbe essersi " inceppato " qualcosa in lui ( potrebbe, non ne sono sicuro ) più in generale ( hai infatti parlato di suo stress )...occorre essere molto attenti a dove stà realmente il problema...e non vedere solo le conseguenze...certo è che il fatto che lui non veda o non voglia vedere è già un segno di qualcos'altro e qui forse occorrerebbe parlare con lui... non conosco il vostro rapporto ma fatto con il giusto tatto per non caricare tutto sulle tue spalle e sentirti ancora più sola in questa situazione, è sicuramente la cosa giusta...
mi rendo conto comunque che non è una cosa semplice...ma lo diventa ancor di più se da parte dell'altro non c'è nemmeno la consapevolezza di quello che sta succedendo...

Ciao Individuo,le volte che ne abbiamo parlato mi ha dimostrato di esserne consapevole,ma ciò che ho notato è che non gli da lo stesso peso che gli do io,nel senso che lo affronta come un momento che passerà così com'è venuto,ma a parte il fatto che dura da più di un momento,io non la vedo nel suo stesso modo.Secondo me i problemi non se ne vanno da soli,e ciò che ora potrebbe essere superabile forse tra un pò non lo sarà più.Non è tanto il sesso fine a se stesso che mi manca,ma soprattutto quel tipo di complicità.Parliamo di tantissime cose,abbiamo un dialogo molto aperto,ma da quel punto di vista è come se provassimo una specie di pudore...non saprei come definirlo. Anch'io sento che qualcosa in lui si è come inceppato,ed è quello che provo un pò anch'io,proprio per questo temo che lentamente ci faremo l'abitudine fino a quando improvvisamente non sentiremo di nuovo il bisogno di determinte cose e non essendo più in grado di cercarle l'uno nell'altra,rovineremo tutto.
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Vecchio 14-03-2007, 16.55.55   #19
sognolucido
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Originalmente inviato da aurora
Ciao,
mi ha molto colpita quello che tu dici. Nel passato non si avevano rapporti sessuali prima del matrimonio e questo facilitava la conoscenza caratteriale (in parte) ed aumentava la portata del sentimento, soprattutto nell'uomo che, cosa strana, ama di piu' se non c'è il sesso.Poi nel matrimonio si aveva il completamento.
oggi sta succedendo il contrario, come se si volesse riscoprire il lato sentimentale de rapporto o come se l'uomo volesse idealizzare la donna amata.
Io ti consiglio di affrontare la questione con il tuo uomo, perche' a 34 anni rinunciare al sesso mi sembra un po' prestino.
Non e' detto che un bel litigio non faccia riaffiorare la passionalita' spenta dalla troppa comprensione....non voglio mettere zizzania, beninteso!!
comunque se ti ama non aver paura di perderlo, l'amore e' l'unica vera catena tra gli esseri umani.
ciao

Grazie del consiglio Aurora,hai toccato un altro tasto dolente:con lui è impossibile litigare! E' una persona abbastanza chiusa,e quando discutiamo,anzichè reagire a parole,si ammutolisce completamente...mi dice che ho ragione,ma a me non importa niente di avere torto o ragione,vorrei solo che condividesse con me i suoi pensieri. A me poi non piace forzare,per cui alla fine mi chiudo anch'io e lascio che la cosa cada,ma dentro rimane in sospeso....
sognolucido is offline  
Vecchio 14-03-2007, 17.10.13   #20
sognolucido
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Originalmente inviato da Weyl
Per quel che può valere... ti darei un consiglio personale.
Non c'è nulla di strano, a parer mio, nel venir meno del desiderio sessuale in una coppia, dopo un certo tempo di convivenza.
Ciò accade quasi sempre al "lui" della coppia.
La "lei" tende quasi sempre a concludere che ciò dipenda dal fatto di essere divenuta "scontata" e "banale" agli occhi di "lui".
Così, accade (quasi sempre) che "lei" si faccia insicura, se non della fedeltà, del reale coinvolgimento affettivo di "lui" nel rapporto di coppia.
Con il tempo, superate le prime titubanze, lei comincia a farsi progressivamente più diffidente ed aggressiva, provocando, involontariamente, un crescente fastidio in lui.
Tale fastidio viene letto da lei come "conferma" dei suoi più intimi sospetti, ossia del fatto che lui ha perso interesse, coinvolgimento e passione.
A questo punto il gioco è fatto: salvo miracoli, si va dritti alla fine del rapporto.
L'aspetto più interessante di questo intero percorso è che esso ha inizio, quasi sempre, da una donna che, quasi sempre, non nutre poi tutto quell'interesse per l'atto sessuale in sè, e ne farebbe tranquillamente a meno.
Ed è assecondato da un uomo che, nel venir meno di quella passione attrattiva per il corpo della sua partner, percepisce, in realtà, una crescita ed un consolidamento sostanziale del rapporto.

Il fatto è che, se gli uomini poco capiscono delle donne, queste meno ancora comprendono della psicologia maschile.
Care ragazze, la fase del "corteggiamento" (sostenuta soprattutto da sublimazioni del desiderio sessuale nudo e crudo) vi illude della possibilità di un partner che veda in voi qualcosa di sovrumano: ma se osservate il comportamento di un uomo innamorato, e lo fate con un adeguato e critico distacco, vedrete solo un essere umano che si umilia e si mortifica, senza dignità, di fronte ad un altro essere umano.
In realtà, nè voi divenite delle dee, nè l'uomo (il maschio) vale così poco.
Non si tratta che di strategie finalizzate a consentire la vostra disponibilità sessuale.
La verità, vedete, è la seguente: solo quando avrete "intimamente" accettato il vostro partner dal punto di vista sessuale, solo allora conoscerete davvero l'uomo che avete accanto.
Ma ciò non coincide affatto con una "perdita" dell'intensità del rapporto: al contrario, la coppia solo a quel punto può aprirsi ad un rapporto equipotente ed all'autenticità delle proprie potenzialità progettuali.

Vedi, io credo che la sessualità nella coppia vada "demistificata": non è affatto il cardine intorno al quale ruota la relazione.
Il vero centro è la "progettualità", che significa amalgama di modi di essere e di sentire dentro una prospettiva ed un punto di vista unitario e nuovo, cui entrambi possano, in realtà, attingere.
La sessualità e la passione sono solo interlocutorie a questo.
Ed è un vero peccato che tante coppie si sfaldino proprio quando giungono alle soglie dell'autenticità.

Credimi,il mio modo di vedere la coppia è molto vicino al tuo.Non do al sesso un valore così fondamentale,e credo anch'io che il vero collante in una coppia sia la progettualità,e questo non ci manca. Non sto mettendo in dubbio il nostro rapporto a causa di un calo del desiderio,conosco tante persone che al contrario sostengono che una coppia sia finita nel momento stesso in cui non si fanno più scintille in camera da letto,ma la considero una visione dell'amore alquanto limitata e soprattutto irreale.Ma proprio perchè so quanto sia importante quello che ci unisce,non vorrei mai perderlo a causa di piccoli vuoti che umanamente sono inevitabili da sentire. Sento una distanza tra me e lui che vorrei colmare in qualche modo,ma non so trovare il modo per raggiungerlo.
sognolucido is offline  

 



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