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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 11-09-2007, 16.54.32   #1
Leni
Ma dov'è l'universo...
 
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Data registrazione: 11-09-2007
Messaggi: 8
Unhappy Università - genitori - demotivazione.....

Ciao a tutti, mi sono iscritta oggi

Vorrei raccontarvi la mia storia.
Ho 23 anni, mi piace la musica classica (studio pianoforte privatamente) e sono iscritta alla facoltà di ingegneria civile (in un'altra città) da ... questo è ormai il quinto anno. Sono arrivata a questa "scelta" universitaria indirizzata da mio padre, un uomo forte sia di carattere che di corporatura (discussioni a non finire...)...
Comunque sia, ho accettato ingegneria, perchè allora non potevo rifiutare un futuro con un posto di lavoro già pronto (mio padre lavora in ambito edile, libero professionista) e con tutte le strumentazioni tecniche che possiede sarebbe stato un ottimo punto di partenza, e anche perchè le materie scientifiche mi sono piaciute. Capisco ora che sono arrivata ad accettare la proposta anche perchè non avevo una mia idea di cosa cercassi veramente dalla vita (ma non lo so tuttora!!!!!).
Iniziano le lezioni ed iniziano i dolori, nonostante l'impegno iniziale e l'entusiasmo che comunque avevo, le lezioni private e i soldi buttati, non cavo un ragno dal buco. Ad oggi ho dato 3 ( ) esami (dati con passione), frequento due, tre volte gli stessi corsi, vedo gli altri andare avanti, non vado nemmeno agli esami, e mi schifano gli argomenti (forse perchè non capisco?), sento un muro fra di me e i professori, non reagisco quando gli esercizi non vengono, e poi mollo tutto...
Per poi arrivare a dirmi: "Basta, da OGGI mi metto a studiare seriamente, non ci sono santi, DEVO arrivare" ..... ma poi invece....

A casa, e io stessa dicevo.... CAMBIERO' CON IL TEMPO, pazienza... Ho buttato via 5 anni continuando a dirmi di aspettare...
Il mio ragazzo fosse in me cambierebbe facoltà, ma io continuo a dire che studiare materie scientifiche mi piace, sempre convinta che un lavoro già bell'e pronto è una situazione ottima (comunque non avrebbe stipendio fisso). E convinta (oso dire plagiata?!?!?!?! non so................. ) in questo anche da mio padre che ogni due per tre sostiene che questa laurea è necessaria da ottenere per la vita... Mia mamma mi sembra una mia fotocopia, sempre al servizio di lui e con le sue stesse idee (? ? ? ? ?), non abbiamo un grande rapporto.

Insomma frequento una facoltà universitaria che non so se mi piace perchè mi sento demotivata. Se mi chiedessero "cosa vorresti fare?" io mi sento sempre così... mi piace suonare il pianoforte, mi piace osservare l'universo, mi piace.... ma non mi intriga, non ho una vera passione forte!

Oppure, in alternativa, potrei sempre scegliere di fare la mantenuta
Non ho grilli per la testa, esco raramente, non bevo, non fumo...

Spero tanto che rispondiate a questo caso umano e scusate il papiro
Grazie
Leni is offline  
Vecchio 11-09-2007, 18.01.37   #2
nevealsole
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Data registrazione: 08-02-2004
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Riferimento: Università - genitori - demotivazione.....

Ciao Leni,
benvenuta!
Posso dirti che ti sono vicino, come donna che spesso ha scelto anche per soddisfare le aspettative dei propri genitori.
Posso però dirti che altrettanto spesso, con fatica, ho scovato dentro di me quello che "non mi stava bene" e ho preso in mano la mia vita.
Gli ingegneri sono una strana categoria, a sé stante direi. Ne conosco qualcuno e ti dico che, per l'idea che mi sono fatta, si dividono in due categorie: quelli che hanno una grande intelligenza scientifica (in pratica pensano per numeri e, soprattutto, leve e quelli che hanno una grande determinazione. Entrambe le qualità permettono di terminare gli studi.
I conti sul lavoro pronto non farli, tante cose cambiano anche repentinamente.
Un consiglio sento di dartelo, per esperienza, andare avanti per la strada presa o cambiare facoltà non importa, l'importante è non restare fermi nel punto in cui si è. Ci saranno scelte che dovrai fare dopo la laurea, che potrai fare tanto più liberamente quanto minore sarà la tua età.

nevealsole is offline  
Vecchio 11-09-2007, 19.53.27   #3
larryday
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Data registrazione: 22-06-2007
Messaggi: 3
Riferimento: Università - genitori - demotivazione.....

Ti capisco perfettamente. L'unica differenza con la tua storia è quella che tu sei stata indirizzata dai tuoi genitori ad intraprendere ingegneria, io ho scelto personalmente una facoltà senza sapere minimamente dove andavo e in modo avventato ho sbagliato sia a gestirmi l'organizzazione degli studi che delle lezioni, rendendomi subito conto che stavo perdendo tempo, infatti sino adesso ho perso due anni di farmacia incompatibili con la superficialità e la madornale distrazione che mi hanno sempre distinto. Inoltre, essendo testardo e tendente a non ascoltare i consigli e le critiche di chi mi conosce da tempo, ho preferito godere del mio sbaglio piuttosto che redimermi dallo stallo in cui mi sono autocostretto.
Anche io ho la passione per la musica e se devo esser sincero, è proprio questa dannata passione che mi distrae dallo studio. Per anni mi sono avvicinato al mondo dell'architettura e dell'arte estetica applicata agli edifici e all'arredamento, senza poter poi sfruttare queste "inclinazioni" (o suggestioni che è meglio) per mancanza di idee stabili e coerenti, anchè perchè mi ero stufato di quei vecchi ciarpami di palazzi e mobilia ai quali mi interessavo.
Tutto questo per dirti che nella mia vita non ci sono mai stati punti fermi sui quali puntare un obiettivo sperando di portarlo a compimento. Ci sono persone che sin dall'infanzia riconoscono una attrazione nitida riguardo un settore, una disciplina, una materia di studio, e coltivano questo interesse con l'elemento principe: la motivazione. E' l'entusiasmo la base del successo. Maggiore è l'entusiasmo e maggiore è la possibilità di arrivare al traguardo in breve tempo col massimo profitto. Ma siccome, almeno per mia personalissima opinione, è difficile mantenere la rotta con coraggio e lungimiranza ed è anche raro avere chiarissime idee relativamente al proprio futuro e alla propria esistenza, io, povero mortale, devo arrancare tra mille ripensamenti e dubbi in questo mare che è la vita. E devo dire che spesso tutti questi dubbi mi portano alla deriva, distaccandomi dai sogni e dai castelli in aria al punto che, una volta ritrovato un briciolo di tranquillità e di serietà, mi accorgo che i compromessi sono inevitabili nella vita. Un compromesso può essere quello di analizzare i propri sbagli, oppure le opportunità di trovare in una persona, un servizio, un lavoro, un'offerta, qualsiasi cosa che pensiamo dovrebbe essere migliore di quello che non abbiamo trovato nelle persone, nei servizi, nei lavori ecc. coi quali abbiamo avuto da fare precedentemente e soprattutto di fare buon viso a cattivo gioco, con sacrificio. Cambiare. Ma in modo responsabile. Facendo tesoro sia degli insegnamenti dei genitori che delle nostre esperienze, delle nostre vere inclinazioni e della speranza di aver sempre fiducia in noi stessi. Se avessi un padre imprenditore edile avrei avuto sicuramente maggiore motivazione a prendere ingegneria, avrei almeno subito avuto un posto di lavoro remunerato, senza aspettare neanche qualche anno. Dopo cinque anni, come dici tu, persi, probabile che sperare non serva a nulla (solo tre esami, ma a che anno sei?) quindi sicuramente è meglio optare per un altra facoltà scientifica oppure per un lavoro che ti permetta di essere te stessa. Se tutti noi potessimo trovare l'orientamento nella vita, io ho 20 anni, figurati che alto mare che vedo attorno a me .
Ciao
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Vecchio 12-09-2007, 14.16.27   #4
Leni
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Ciao Leni,
benvenuta!
Posso dirti che ti sono vicino, come donna che spesso ha scelto anche per soddisfare le aspettative dei propri genitori.
Posso però dirti che altrettanto spesso, con fatica, ho scovato dentro di me quello che "non mi stava bene" e ho preso in mano la mia vita.
Gli ingegneri sono una strana categoria, a sé stante direi. Ne conosco qualcuno e ti dico che, per l'idea che mi sono fatta, si dividono in due categorie: quelli che hanno una grande intelligenza scientifica (in pratica pensano per numeri e, soprattutto, leve


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Originalmente inviato da nevealsole
e quelli che hanno una grande determinazione. Entrambe le qualità permettono di terminare gli studi.
Io non penso di avere una gran intelligenza scientifica... e non penso neppure di avere una gran intelligenza ! La mia determinazione, quelle poche volte che passa di qua, nel 90% dei casi è dettata dalla fifa , è l'unica "iniezione" di adrenalina che mi fa andare un po'avanti.
Non so mai decidermi sulle cose, uffa , temo sempre di trovarmi un domani in un ambiente troppo diverso da quello che immaginavo, per poi arrivare ad un lavoro che detesterei...
Però, del resto, finchè non si prova, non si può sapere davvero!!!
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Originalmente inviato da nevealsole
I conti sul lavoro pronto non farli, tante cose cambiano anche repentinamente.
Un consiglio sento di dartelo, per esperienza, andare avanti per la strada presa o cambiare facoltà non importa, l'importante è non restare fermi nel punto in cui si è. Ci saranno scelte che dovrai fare dopo la laurea, che potrai fare tanto più liberamente quanto minore sarà la tua età.


Ti ringrazio moltissimo e grazieeeeeeeeeee
E spero che questa volta non sia una delle tante volte che mi dico di cambiare....... Ciao!
Leni is offline  
Vecchio 12-09-2007, 14.29.02   #5
Leni
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Originalmente inviato da larryday
Ti capisco perfettamente. L'unica differenza con la tua storia è quella che tu sei stata indirizzata dai tuoi genitori ad intraprendere ingegneria, io ho scelto personalmente una facoltà senza sapere minimamente dove andavo e in modo avventato ho sbagliato sia a gestirmi l'organizzazione degli studi che delle lezioni, rendendomi subito conto che stavo perdendo tempo, infatti sino adesso ho perso due anni di farmacia incompatibili con la superficialità e la madornale distrazione che mi hanno sempre distinto. Inoltre, essendo testardo e tendente a non ascoltare i consigli e le critiche di chi mi conosce da tempo, ho preferito godere del mio sbaglio piuttosto che redimermi dallo stallo in cui mi sono autocostretto.
Guarda, sembrerà incredibile, ma mi è stato chiesto più volte se desiderassi cambiare facoltà... eppure ho sempre risposto che no, non volevo (forse per paura di cascare in situazioni peggiori? ...certo che non so cosa ci sia peggio di ingegneria )!! Non lo so perchè l'ho fatto, forse per testardaggine, forse perchè non avrei saputo dove altrimenti andare
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Anche io ho la passione per la musica e se devo esser sincero, è proprio questa dannata passione che mi distrae dallo studio. Per anni mi sono avvicinato al mondo dell'architettura e dell'arte estetica applicata agli edifici e all'arredamento, senza poter poi sfruttare queste "inclinazioni" (o suggestioni che è meglio) per mancanza di idee stabili e coerenti, anchè perchè mi ero stufato di quei vecchi ciarpami di palazzi e mobilia ai quali mi interessavo.
Tutto questo per dirti che nella mia vita non ci sono mai stati punti fermi sui quali puntare un obiettivo sperando di portarlo a compimento. Ci sono persone che sin dall'infanzia riconoscono una attrazione nitida riguardo un settore, una disciplina, una materia di studio, e coltivano questo interesse con l'elemento principe: la motivazione. E' l'entusiasmo la base del successo. Maggiore è l'entusiasmo e maggiore è la possibilità di arrivare al traguardo in breve tempo col massimo profitto. Ma siccome, almeno per mia personalissima opinione, è difficile mantenere la rotta con coraggio e lungimiranza ed è anche raro avere chiarissime idee relativamente al proprio futuro e alla propria esistenza, io, povero mortale, devo arrancare tra mille ripensamenti e dubbi in questo mare che è la vita. E devo dire che spesso tutti questi dubbi mi portano alla deriva, distaccandomi dai sogni e dai castelli in aria al punto che, una volta ritrovato un briciolo di tranquillità e di serietà, mi accorgo che i compromessi sono inevitabili nella vita. Un compromesso può essere quello di analizzare i propri sbagli, oppure le opportunità di trovare in una persona, un servizio, un lavoro, un'offerta, qualsiasi cosa che pensiamo dovrebbe essere migliore di quello che non abbiamo trovato nelle persone, nei servizi, nei lavori ecc. coi quali abbiamo avuto da fare precedentemente e soprattutto di fare buon viso a cattivo gioco, con sacrificio. Cambiare. Ma in modo responsabile. Facendo tesoro sia degli insegnamenti dei genitori che delle nostre esperienze, delle nostre vere inclinazioni e della speranza di aver sempre fiducia in noi stessi. Se avessi un padre imprenditore edile avrei avuto sicuramente maggiore motivazione a prendere ingegneria, avrei almeno subito avuto un posto di lavoro remunerato, senza aspettare neanche qualche anno. Dopo cinque anni, come dici tu, persi, probabile che sperare non serva a nulla (solo tre esami, ma a che anno sei?) quindi sicuramente è meglio optare per un altra facoltà scientifica oppure per un lavoro che ti permetta di essere te stessa. Se tutti noi potessimo trovare l'orientamento nella vita, io ho 20 anni, figurati che alto mare che vedo attorno a me .
Ciao

Io??? Io sono al primo anno!!!

Anche tu mi dici di essere DETERMINATA.... ok! ora mi metto a studiare.... prometto! (speriamo...... )


Grazie!
Leni is offline  
Vecchio 12-09-2007, 15.03.38   #6
alidicera
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Riferimento: Università - genitori - demotivazione.....

Ciao, anch'io sono nuova su questo forum..

Leggendo il tuo "racconto" ed in particolare quest'ultimo post...

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Originalmente inviato da Leni
Guarda, sembrerà incredibile, ma mi è stato chiesto più volte se desiderassi cambiare facoltà... eppure ho sempre risposto che no, non volevo (forse per paura di cascare in situazioni peggiori? ...certo che non so cosa ci sia peggio di ingegneria )!! Non lo so perchè l'ho fatto, forse per testardaggine, forse perchè non avrei saputo dove altrimenti andare

...mi viene da dirti la cosa forse più banale e scontata: non starai perpetuando questa tua opera di convincimento (le materie scientifiche mi piacciono, posso farcela, da domani studio di più, etc...) per PAURA DI DELUDERE TUO PADRE .. ?!?

La vita è tua.. unica e una sola! ... non buttarla via inseguendo una meta che sembra essere più quella di tuo padre che la tua! Se invece sei davvero convinta che sia scelta giusta.. affronta lo studio con impegno e determinazione!! Gli anni passano in fretta... e sarà sempre più difficile riprendere in mano la tua vita...

Un abbraccio
alidicera is offline  
Vecchio 12-09-2007, 16.43.10   #7
Leni
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Citazione:
Originalmente inviato da alidicera
Ciao, anch'io sono nuova su questo forum..

Leggendo il tuo "racconto" ed in particolare quest'ultimo post...

...mi viene da dirti la cosa forse più banale e scontata: non starai perpetuando questa tua opera di convincimento (le materie scientifiche mi piacciono, posso farcela, da domani studio di più, etc...) per PAURA DI DELUDERE TUO PADRE .. ?!?
Sai più deluso di così
A parte gli scherzi, la scienza in generale mi piace, se c'è una trasmissione su einstein la seguo, se c'è da parlare sull'universo mi piace moltissimo, o che ne so, sull'origine della vita, cos'è la vita, a che serve la materia, il sistema solare, che orbita seguono, gli atomi, il fatto che forza uguale a massa per accelerazione, che...
un attimo! mi sembra di parlare invece che di ingegneria, di astronomia ... sì, ci avevo pensato, ma... ammettiamo che io prenda questa laurea (che prevede cambiare città, mollare pianoforte... in pratica un salto nel buio in tutti i sensi ), cosa ho in mano poi davvero? un pezzo di carta che mi dice che so osservare il cielo?? ma se gli esami sono gli stessi che dovrei dare ora, soltanto che quello che cambia è il nome della facoltà......
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Originalmente inviato da alidicera
La vita è tua.. unica e una sola! ... non buttarla via inseguendo una meta che sembra essere più quella di tuo padre che la tua! Se invece sei davvero convinta che sia scelta giusta.. affronta lo studio con impegno e determinazione!! Gli anni passano in fretta... e sarà sempre più difficile riprendere in mano la tua vita...

Un abbraccio
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Vecchio 12-09-2007, 18.46.34   #8
pallina
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Originalmente inviato da Leni
Sai più deluso di così
A parte gli scherzi, la scienza in generale mi piace, se c'è una trasmissione su einstein la seguo, se c'è da parlare sull'universo mi piace moltissimo, o che ne so, sull'origine della vita, cos'è la vita, a che serve la materia, il sistema solare, che orbita seguono, gli atomi, il fatto che forza uguale a massa per accelerazione, che...
un attimo! mi sembra di parlare invece che di ingegneria, di astronomia ... sì, ci avevo pensato, ma... ammettiamo che io prenda questa laurea (che prevede cambiare città, mollare pianoforte... in pratica un salto nel buio in tutti i sensi ), cosa ho in mano poi davvero? un pezzo di carta che mi dice che so osservare il cielo?? ma se gli esami sono gli stessi che dovrei dare ora, soltanto che quello che cambia è il nome della facoltà......


Quello che dovreste fare è dire sinceramente a voi stessi quanta voglia avete di studiare. Perchè un conto è partire con l'idea che per 3/5 anni e più dovrete stare con il sedere sulla sedia a farvi un bel mazzo e un conto è vedervi già con la laurea in mano, il lavoro trovato, tanti soldi in tasca e vita appagante da vivere. Vi mettete un sacco di domande, vi crogiolate nell'indecisione, vi tormentate nel dubbio quando, prima di tutto, in totale solitudine guardandovi allo specchio dovreste chiedervi "Ma io, VERAMENTE cosa voglio fare?" e poi..... agite!!!!!..... Perchè il tempo passa e voi, forse, non ve ne rendete conto.....
Ma soprattutto se decidete di studiare fatelo per voi stessi, non dovete accontentare nessuno, i desideri e le aspettative dei vostri genitori sono solo loro, non vi appartengono a meno che non siate fermamente convinti che quelle scelte siano quelle giuste per voi....
pallina is offline  
Vecchio 12-09-2007, 19.02.27   #9
Patri15
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Cara Leni, benché capisca come ti senti, rimane da pensare a quei 5 anni che hai già "adoperato" per ingegneria.

Ti manca molto alla laurea?

Se la risposta tua fosse NO, non ti conviene laurearti e poi dedicarti a quello che veramente ti piace?

Sono una mamma, ma ricordo benissimo di essere prima stata "figlia"

Un abbraccio e u augurio di cuore
Patri15 is offline  
Vecchio 12-09-2007, 21.36.37   #10
Mary
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Il mestiere del genitore è quanto più difficile possa esserci.

Hanno sbagliato alla grande..... credendo di fare il tuo bene

Ma esiste anche una tua responsabilità, non prendere in mano la tua vita.

Per esperienza personale so che l'errore più grande che si possa fare è quello di fare scelte per accontentare altri, chiunque sia genitori, mariti o figli.

Ci sono scelte che appartengono alla nostra vita e non possiamo delegare ad altri. Scelte gravate da tutte le responsabilità, e a volte è più facile impedirsi di fare le cose, e dare la responsabilità dei fallimenti ad altri piuttosto che dire: ho sbagliato.
Mary is offline  

 



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