(Vane".. mah, mi auguravo di no!
Visto che ho stroppiato la mia vena poetica per renderla comprensibile a questo tema aperto!
"Vacue" di sicuro no: per chi le vive.
Non cerco solitamente di comporre,
compongo.. direttamente quando sento "urgente" qualcosa da esprimere;in questo caso il "contorcere" penso sia logica conseguenza di quando scrivi per qualcuno; se avessi scritto senza mediazione sarebbe stato fraintendibile (ancor più) ogni parola. Ho cercato di illustrare in "concetti"-immagini,
non ho poetato!")

La "verità impossibile " non ritorna al silenzio,
né le parole danzate cadono in oblio:
questa è la differenza tra l' "ascolto" ed un momento di "contemplazione estatica".
L'ascolto è un arte che richiede un unità sottostante;
la contemplazione passeggera né è solo un.. assaggio.



Gyta

Sembrano vacue e vane le parole
che lo Spirito
cerca di offrire ingenuamente
alludendo, indicando...
per suggerirci
quella Verità impossibile.
Però permane il suo Silenzio,
mentre la danza
continua nel parlare,
rischiarando la foschia
del nostro vociare
sul Suono inascoltato.

complimenti "specchio"...
(di chi?)

"Dunque dopo il risveglio c'è un pò di malinconia per le illusioni che si sono abbandonate, ma per fortuna c'è sempre quello stupore originario che sostiene." (Nexus6)

(Secondo me naturalmente: )
Nel "risveglio" non c'è posto per (/non c'è!) malinconia verso le illusioni credute precedentemente: tutto appare assolutamente chiaro, nei noccioli essenziali.
Se ancora "resta" malinconia non c'è ancora "risveglio" quello che chiamo "arte dell'Ascolto", ma la visione è ancora nebbiosa, i dolori assumono ancora i vecchi significati;

Lo "stupore originario" che sostiene è lo stesso che fa scemare a tabula rasa le illusioni
che appaiono ora profondamente superate, la loro vecchia lettura non è più assolutamente sostenibile.
Se c'è "malinconia" o "tristezza" può esserci verso il sogno umano laddove ancora è ricoperto
da realtà di comportamenti ingiusti e nocivamente inconsapevoli dell'uomo, cosa che non li esime comunque da un forte accenno di responsabilità individuale.

P.S: Non commento verso ciò che scrivi Brucus
perché non ho ben compreso ancora il tuo pensiero nel totale
e quindi per ora me ne astengo per non giungere in fraintendimenti.



Gyta

per gyta sempre la solita frase
"cercate e troverete... e quando troverete vi stupirete, vi commuoverete e infine regnerete sul tutto"...
descrive bene no?
ciao

Beh.. c'è chi ha il dono
di rendere in poesia i contenuti!!
E tu lo hai fatto, Mirror!

Sì, Turaz! Descrive bene!




Gyta

già... notevoli doni... e soprattutto ben "aperti".
Grazie dei momenti di grazia che mi fate vivere

Compassione....simile alla malinconia.
Ma questa puo' essere anche verso se stessi, perche' il Risveglio apre un canale....ma a volte il canale si chiude....per poi ri-aprirsi.

Penso di comprendere ciò che dici;
personalmente non lo sento "mio" questo termine,
forse troppo.. stra ed abusato.

Anzi penso sia indispensabile che ogni termine
ci appartenga sul serio nell'intimo
perché non diventi possibile trappola
di un qualcosa inesistente se non nel non-sense dell'intelletto
e quindi mortalmente inquinante per la normalità di essere.



Gyta

Com-passione in realta' andrebbe letto con-passione......
A volte e' non e' facile portare questa sensibilita', e' una sorta di vulnerabilita'....si e' scoperti.
In questi giorni ho faticato molto dopo la morte di una sorella di mia madre e il successivo ricovero di mia madre per la stessa patologia (ischemia). Mia madre se la e' cavata senza danni.....
Ho vissuto dentro di me tutto cio' che e' accaduto a mia zia e mia madre....che le era stata vicino negli ultimi giorni...l'ho visto negli occhi quel demone che e' la prima causa di morte in occidente......ho avuto paura nel vedere come agisce....ma non potevo far altro che "testimoniare" questa situazione "familiare" che viene definita ereditaria. Qualcuno deve sbloccare questi nodi, e' importante.....

Karl Renz:


D.: Mai successo niente - ma nudità non significa anche essere vulnerabili?
K.: Si. Non c’è più il panzer difensore. Conoscersi significa completa vulnerabilità. Essere indifesi. Tutto quello che affiora nella tua percezione, lo senti. Non puoi più dire di no. A niente. Sei completamente quello che osservi. Sei totalmente quello che c’è nella tua percezione. Non c’è separazione tra il percipiente ed il percepito.
D.: Mi sembra qualcosa di travolgente.
K.: Molti che lo sperimentano e che non sanno cosa significhi, finiscono in manicomio. Non c’è più filtro chiamato Io. Tutte le informazioni del mondo esterno arrivano senza filtri, come un fiume in piena. E qui ne parliamo in caso dovesse succedere. Perché nessuno possa flippare.


qui