Premettendo che la "confessione" per me dovrebbe riguardare solo Dio e l'Uomo, senza bisogno di intermediari (perchè è Dio che sa costantemente ciò di cui ti sei macchiato e se sei veramente pentito delle azioni commesse)...

Magari fosse così semplice! La confessione ha valore solo se frutto di un serio e profondo pentimento, non basta che il prete ti assolva dai peccati, lui è solo un intermediario, deve essere Dio a farlo (e lo farà solo se vedrà un vero pentimento!).

Vedi risposta precedente

Certo perchè Dio, essendo infinitamente buono, comprende che i suoi figli possono sbagliare e non porta rancore: si addolora soltanto quando vede l'uomo che si svia, dandogli sempre l'opportunità di redimersi.

Non c'è bisogno che risponda perchè Aleksandr è già stato abbastanza esauriente.

(Comunque non si può negare che la Confessione, in un periodo non troppo dignitoso per la Chiesa, dava molto potere al clero...)

Eppure a me questa idea mi pare molto vicina a quella della confessione! rilasciare i pensieri e le emozioni che hanno portato all'errore (cioè rilasciare ciò che hai riconosciuto) e cambiare il modo di pensare , alias il pentimento.

infatti a quell'eta e megilo insegnare come imbracciare un kalascinicov e come ci riescono e non ci trovono niente di assurdo
e niente di frustante.

Come ho già detto in la quaresima:
errare ed errore significano due cose simili e diverse ad un tempo
si erra, si vaga senza un centro ed una direzione
ma l'errore è utile come lo è la tentazione.....
la tentazione è il cammino glorioso dell'anima, è la scelta....
l'esperienza che sembra avere un valore negativo può esssere anche molto positiva se se ne trae apprendimento...
Tuttavia la prudenza impone di esimersi dal fare certe esperienze
in cui si potrebbe restare invischiati o incui si potrebbe rimettere
la vita o la pace interiore...e la prudenza è una dote da sviluppare poichè quando si è giovani e immaturi si crede di poter sfidare il mondo e qualunque prova....

grazie alla confessione fai rifelessione e meditazione dei tuoi errori e puoi trovare consiglio di un'atro tuo simile specie in un sacerdote che di errori che la gente commette ne sa piu' del singolo commettitore e si puo' star tranquilli che il sacerdote non vuole il tuo male e se quelle che ti dice ti fa male lo fa per il tuo bene.
fuori da quest'ottica nemmeno ci pensi o vuoi perdere tempo
a pensare gli errori che hai fatto.

Per chiarire …dico subito che ..il sacramento è un segno …è un segno che l’uomo maschio e femmina dà a Dio.

Nel nostro caso il segno che l’uomo dà a Dio è la penitenza .

L’uomo quando si pente di un peccato fatto ..per prima cosa si pente interiormente ……il suo spirito è pentito …ma per completare il pentimento deve dare anche un segno esteriore …il segno esteriore è la penitenza …

La penitenza inizialmente consisteva nel dire i propri peccati ..cosi anche il corpo è pentito ….prima il pentimento dello spirito e poi quello del corpo .

Inizialmente il pentimento con Dio avviene attraverso lo spirito …il pentimento è una conversione a Dio…l’uomo pentito dimostra anche con il corpo il pentimento con un segno …il sacramento della penitenza…dire i propri peccati

Come può l’uomo dare un segno esteriore …con il corpo a Dio …..se Dio è spirito …!

In questo caso il vescovo o il prete dà un corpo a Dio….. e permette all’uomo di dare il segno esteriore dicendo i propri peccati con il corpo a Dio che …l’uomo vede nel vescovo o nel prete .

La penitenza nei secoli ha avuto un evoluzione per essere adeguata ai tempi …..situazioni che viste oggi sembrano assurde ..il concilio di cui si è parlato è quello di Trento 25 nov 1551( probabilmente non valido perché non ecumenico )…oggi comunque si è tornati alle origini…dire i propri peccati…questa è la penitenza .

E’ vero che Gesù ha istituito …diciamo cosi… il segno della penitenza ….ma il vescovo o il prete da un corpo a Dio per permettere all’uomo di dare il segno esteriore …e non dà un corpo a Dio per perdonare ..o per non perdonare

Questo potere non gli tocca assolutamente anche se il concilio di Trento lo ha esplicato ….il concilio di Trento non ha valore perché non era ecumenico

E poi valido o no un vescovo o un prete non può prendere decisioni …perdonare o non perdonare …facendo le veci di Dio …è assolutamente senza senso …non ha ne senso né logica …è un assurdità.

Anche perché chi mi assicura che quel vescovo o quel prete mezzora prima della mia confessione non ha commesso un peccato ? …un potenziale peccatore può appropriarsi il diritto di. perdonare o non perdonare ?

Usiamo la testa e non solo il cuore per difendere la nostra credenza .

Ciao Flavio

trasmetto uno scritto non mio ma con cui mi trovo ovviamente totalmente in sintonia:::

Nessuno che sia nato può essere senza ombre
le ha costruite percorrendo il suo cammino.

Non colpe, ma inconsapevoli esperienze di un'anima
inesperta delle cose del mondo materiale
Lunga è la strada della consapevolezza di sè stessi,
il continuo confronto con l'accattivante mondo dei sensi
lastrica il percorso di inganni, ritardi
e il ciclo si perpetua nel tempo passato in un lungo perpetuo
ritorn.

Occorre grande attenzione aipropri gesti
e grande fermezza nei principi
per poter abbandonare il pesante bagaglio costruito
dalla mente e dall'ego

Avvinghiati tenacemente alle loro costruzioni
sanno farne spesso una vera prigione per l'anima,
dalla quale difficilmente riuscirà ad uscire
nella vita terrena

Non è il desiderio il problema,
senza non si vivrebbe,
ma è il permettergli una supremazia che non gli compete.
L'eccesso, qualunque forma assuma,
porta sempre con sè la rovina e un lungo lavoro per ricostruire.

flavio guarda che il prete e il vescovo si confessa e si pente come te.
non te ne deva fregare assolutamente niente se il prete a peccato mezzora prima tu vai da lui per il tuo pentimento e non ti deve importare del suo pantimento o dei suoi peccati dio guarda
il confessato non l'assolutore.
riguardo che si prendono la briga di non assolvere ci debbono essere motivi seri che non sono nascosti non ti nasconde il motivo te lo dice il motivo quindi se non si e abbastanza umili
ad aprirsi come dice il prete non si e neanche pentiti!
umilta e pentimento vanno di pari passo.
si deve avere piu' vergona a commettere il peccato o a confessarlo?
fare confessione per dire solo o peccato e non vuoi dire di che cosa hai peccato non e vera confessione chi assolve in questo modo insoddisfa la confessione stessa anche se il confessato
ne esce rallegrato,fintanto che si vede il prete come un'estraneo
non si puo' avere l'apertura quando pensi quel prete
a donoto la sua vita per dio e per me allora dirai e mio amico e non un'estraneo.
puo' un dottore darti la medicina dicendo sono malato!no
digli da quale parte viene il dolore ed avrai la medicina.

Ebbene.. Ci ritroviamo nella nostra autocrita, nel nostro momento di pulizia interiore, una sorta di rinascita spirituale tramite la confessione e spesso capita di nn avere davanti preti all'altezza di svolgere questo sacramento. Capita che alcuni ti fanno sentire stupida, sporca, superficiale e specialmente sola. La confessione nn è un elenco di peccati (anche, forse.. ma a 10anni..) che se te ne dimentichi uno cerchi il prete e gli dici "scusi me ne sono dimenticato uno, ora che faccio?? forse ce ne anche qualcun altro.." oppure che si ci và a confessare con un foglietto con un elenco di peccati e gli si leggono. La confessione è come un chiarimento di cosa Dio vuole da noi e cosa sbagliamo nel "peccare". Perchè allora proprio studiosi e grandi preti fanno che ciò accada.. Mah. A volte nn mi viene neanche voglia di confessarmi anche se so che devo comunque...

Devi comunque?

Questo era un nuovo thread che ho unito a quello già esistente
segnalo inoltre
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