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Vecchio 13-04-2006, 16.26.58   #341
Sweet Cat
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Messaggio originale inviato da turaz
e secondo te "imponendo" un divieto quale è l'effetto che sortisci?
il fatto è che l'albero della vita... è nello stesso tempo quello della conoscenza di bene e male...
e solo "conoscendoli" puoi trascenderne il significato ed elevarti con consapevolezza.
Ed è questo uno dei "principi" originari.
se tu vivi solamente una parte (bene) costantemente e ne sei dentro non ne sei consapevole quindi in un certo senso sei "cieco".

per esserne consapevole devi "conoscere" il distacco da esso.
se non lo conosci in un certo senso non ti conosci.

ciao
.


forse entrambi non erano ancora pronti o meglio abbastanza maturi .... ecco che i divieti diventano necessari...per evitare rischi maggiori ..come è successo ad Adamo e Eva.

è solo un ipotesi...
ciao

Ultima modifica di Sweet Cat : 13-04-2006 alle ore 16.44.06.
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Vecchio 13-04-2006, 18.41.20   #342
Uno
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Messaggio originale inviato da Yam
Mi sa che non ci capiamo tanto........piuttosto e' interessante un'altro punto di vista....e cioe' come all'interno delle varie tradizioni ci sia il tuo punto di vista e quello di chi sostiene che l'esperienza creativa e' solo "contemplativa"......

Ma è la stessa cosa... è l'arco teso, quando scocca non fa sforzo è contemplativo.. ha da un lato la forza che deriva da quello scoccar, dalla potenza/potere e dall'altro l'attrito dell'aria che cerca di fermare, ammesso che la freccia giri in tondo senza l'attrito tornerebbe subito all'arco, ma se l'arco e l'aria sono la stessa cosa vuoi che scocchi la freccia per riprenderla subito? A che scopo?
Tornando in tema sono sicuro che avete capito chi è l'aria che frena
Potrei continuare che le varie diramazioni (come un albero e i suoi frutti ) che questo attrito e questo scoccare prendono... ma non voglio complicare e andare fuori tema.


Uno is offline  
Vecchio 13-04-2006, 19.05.23   #343
gyta
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Messaggio originale inviato da visechi
[..]L’essersi scoperti nudi dopo aver attinto dall’albero della conoscenza, significa vedere con occhi nuovi, non più abbacinati dall’intensità di una luce che annebbia e cela parti essenziali e sostanziali del tutto, ma percepire fino in fondo l’altra faccia del volto di Dio e della propria intimità[..]

Citazione:
Messaggio originale inviato da turaz
il fatto è che l'albero della vita... è nello stesso tempo quello della conoscenza di bene e male...

e solo "conoscendoli" puoi trascenderne il significato ed elevarti con consapevolezza.


Ed è questo uno dei "principi" originari.

se tu vivi solamente una parte (bene) costantemente e ne sei dentro non ne sei consapevole quindi in un certo senso sei "cieco".

per esserne consapevole devi "conoscere" il distacco da esso.
se non lo conosci in un certo senso non ti conosci.


Molto, molto importante.. Basilare questo punto!



Gyta

Ultima modifica di gyta : 13-04-2006 alle ore 19.11.26.
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Vecchio 13-04-2006, 22.47.57   #344
sunday01
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Messaggio originale inviato da visechi
La storia dell’umanità si apre con due azioni violente: l’una la disubbidienza, l’altra l’omicidio. In entrambi i casi le azioni si svolsero senza che Dio interferisse, pur sapendo in anticipo che gli eventi si sarebbero verificati in quel determinato modo. La storia dell’uomo, l’orrido che l’avvolge e la compendia, è anche fonte di struggimento per il Creatore. In questa storia Dio ripercorre come spettatore silente (mai si mostra, mai risponde) la propria intima lacerazione. Dio non poteva operare in maniera diversa da quel che era ispirato dalla sua intima essenza. Egli creò così il Bene ed il Male. <In principio> celò alla creatura la tenebra, facendo scintillare la propria luce (anche la sequenza dei distinti atti creativi – il primo giorno, il secondo giorno… - è indice di una volontà e di un disegno precostituito che Egli perseguì fino in fondo). Successivamente volle rendere edotta la creatura circa l’esistenza delle tenebre, del buio, del Male. Aprì gli occhi alla Creatura e mostrò l’intero suo volto. Da questo punto in poi prese avvio la storia dell’uomo. Ruppe con ed attraverso questa l’armonia primigenia che teneva coeso l’uomo alla divinità, al sacro, non ancora dimensione separata dall’uomo. Espellere l’uomo dall’eden significa separare la creazione dal sacro.

Non è Dio che separa la creazione dal sacro, è l’uomo che si separa dal sacro dal momento che trasgredisce alla volontà di Dio creando una divisione che ancora oggi è presente in ogni uomo.
Satana è colui che sbarra la luce di Dio, il Diavolo è colui che divide.
Tu sostieni che Dio fin dal principio sapeva che l’uomo sarebbe caduto nella tentazione di staccarsi dal creatore e rimane come spettatore impassibile senza intervenire.
Nessuno può mettersi al posto di Dio perchè siamo creature, ma non credo proprio che Dio creasse l’uomo a sua immagine e somiglianza per poi fare in modo che l’uomo si staccasse da lui, quello che tu vuoi dire è come se Dio si fosse diviso in se stesso, ma questo è una visione del tutto umana di Dio, perchè se Dio fosse diviso in se stesso la creazione non potrebbe sussistere.
Dio sa tutto perchè è in ogni tempo, è presente in principio, ora, e sempre, ma quello che decidi tu nel tuo personale non è volontà di Dio, è la tua volontà.
La storia dell’uomo nel principio è la storia di ogni uomo che se sa dominare i propri istinti e rimanere nella luce di Dio, è la storia personale di ogni uomo.
Dio non interviene nel senso che non ti può obbligare a scegliere questo o quello, ma interviene nella storia di ogni uomo mostrando quale è la via da seguire per rimanere nella luce.
Alla fin fine chi è Satana??? É la nostra parte oscura che come in principio tenta di dividerci dal sacro, ma che possiamo dominare.

Genesi 1:26 Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

Come in principio l’uomo avrebbe potuto dominare il serpente, come Gesù rispose a Satana quando lo tentò nel deserto.
Per cui anche se Dio è bene e male, ha dato all’uomo il dominio sul male come Dio stesso, perché la creazione senza il bene e il male, senza la luce e le tenebre, non è completa, come non ci può essere il giorno senza la notte.
Questo è nell’ordine naturale delle cose.
Citazione:
Messaggio originale inviato da visechi

Il Male non è solo attaccamento, o meglio non è sempre solo colpevole attaccamento al proprio Ego, perché non è vi è colpa nel pianto di un bambino che si vede distaccato dalla propria madre, perché la Natura umana, quella inconsapevole, quella istintiva ed indispensabile per la preservazione della Vita, quella cioè instillata da Dio alla Creatura, prescrive che un bimbo, nella sua totale inconsapevolezza – non potrebbe essere altrimenti – pianga e soffra il distacco da chi è fonte per lui di vita e di sopravvivenza. Il Male è dentro l’uomo, come è dentro Dio, così come è fuori dall’uomo, perché questi per vivere si connette alla Vita e al mondo che stanno fuori e dentro di lui, si connette così al Male che permea tanto l’uomo quanto la Vita. Il Male insito nell’uomo si coniuga con quello della Vita, la capacità di produrre Male si sposa con la possibilità che la Vita offre di essere cagione di Male e dolore. Ma è la Vita stessa fonte di Male e dolore. Lo è tanto palesemente quando, ruggendo nelle inondazioni o nei terremoti, porta via una madre al proprio figlio. Che può restare al figlio o alla madre se non dolersi e maledire… chi, secondo te?
La madre che perde il figlio o il figlio che perde la madre non deve maledire nessuno, non è Dio che rugge nei terremoti o nelle inondazioni..... secondo me è il modo come gli uomini dominano la terra che è sbagliato, ogni cosa produce energia positiva o negativa, non voglio con questo arrivare a dire che è l’energia negativa che provoca terremoti e inondazioni, ma se pensiamo al diluvio universale in tutta la terra allora abitata soltanto un uomo era stato trovato “giusto” e ha costruito quell’arca, schernito dagli altri uomini, che ha fatto sì che l’uomo non venisse spazzato dalla faccia della terra,
Perchè l’uomo è pur sempre una creatura di Dio e Dio non può non amare chi ha fatto a sua immagine e somiglianza.
Ciao
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Vecchio 13-04-2006, 23.20.12   #345
sunday01
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Citazione:
Messaggio originale inviato da jumpy2107
Dio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza...

..o è stato l'uomo a creare il suo dio a sua immagine e somiglianza?

Si dice di dio ke sia perfetto e omniscente, se è così perchè il dio della massa da un immagine di sè come di un comune essere che aveva in mente un bel progetto ma che risulta non andargli secondo le sue aspettative?

Perchè si trova costretto a "dover passare attraverso esperienze dolorose" per redimere l'intera umanità, quando per le stesse vecchie sacre scritture avrebbe ucciso masse di umani secondo lui non degne di vivere?

Gesù per "Padre" si rivolgeva allo stesso essere che noi umani abbiamo come dio da millenni?

L'Uno parla di Amore, Unione, Umiltà, di non giudicare nessuno nemmeno noi stessi e di perdonare. L'altro separa, seleziona, si fa unico giudice, condanna e uccide chi non vive degnamente o chi è peccatore, quando Gesù invece ha vissuto tra i peccatori e ha protetto una prostituta...
..........
Mi sembrano assai differenti le due figure, basterebbe mettersi in differenti punti di vista e non fissarsi su una sola.

Se Dio è perfetto non è di certo quello descritto dalle scritture, sopratutto le vecchie "sacre" scritture. Provate a leggerle in ambito simbolico e non prendendo tutto alla lettera.

Gesù Cristo è lo stesso Dio che l’uomo adora, o meglio “non adora” da millenni perchè se lo adorasse non sarebbe nelle condizioni attuali.

Se c’è una frattura fra quell’immagine di un Dio lontano e l’immagine di Gesù Cristo questa frattura indica soltanto quanto l’uomo si è allontanato da Dio.

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“L'Uno parla di Amore, Unione, Umiltà, di non giudicare nessuno nemmeno noi stessi e di perdonare. L'altro separa, seleziona, si fa unico giudice, condanna e uccide chi non vive degnamente o chi è peccatore, quando Gesù invece ha vissuto tra i peccatori e ha protetto una prostituta...
..........
Mi sembrano assai differenti le due figure, basterebbe mettersi in differenti punti di vista e non fissarsi su una sola.”
-------
Tutti e due parlano lo stesso linguaggio dell’amore, ma è un linguaggio che l’uomo non comprende.... e quelli che non comprendono il linguaggio dell’amore, sono già morti tra i morti che credono di essere vivi e ciechi che guidano altri ciechi, cioè nelle tenebre.

Queste parole di Gesù:
Matteo 10:34 Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada.
Matteo 10:35 Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera;
Matteo 10:36 e i nemici dell'uomo saranno quelli stessi di casa sua.
Matteo 10:37 Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me.
Matteo 10:38 Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me.
Matteo 10:39 Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.

Indicano appunto che visto che Satana è divisione, per ritornare all’Unità con Dio bisogna separare il bene dal male,
con la spada simbolica della sua parola, che è parola di Dio.

Citazione:
Messaggio originale inviato da jumpy2107

Osservate bene quel che chiamate Bene e Male, sono due facce della stessa medaglia. Gesù quando dice di amare il proprio nemico non intendeva essenzialmente il ladro che vi ruba il portafoglio o che vi manda a quel paese.
Qual'è il tuo peggior nemico
Colui che è ingrado di ferirti maggiormente..
Colui che ti fa soffrire maggiormente non sei che te stesso
Perdonare sè stessi è perdonare gli altri.
Arrivare a sentirti gli altri aiuta a comprendere che Tutto è Uno. E allora il diavolo dove sta? Non ne abbiamo più bisogno. Era un nemico che più lo si combatteva più tornava in risalto...perchè? Perchè è parte dell'IO, è parte di ognuno di noi, le sue paure, la parte di sè ke si combatte, che si respinge. Per un mistico è il sesso per esempio, per chi si gode il materialismo è la spiritualità, è la paura, è la soglia da varcare... Una volta varcata quella soglia svanisce. Varcare la soglia significa prendere coraggio e affrontare le proprie paure... varcata la soglia si è diversi, xkè qualcosa è cresciuto, maturato dentro di noi...in un certo senso si può dire che si muore...o come si diceva una volta "si dà l'anima al diavolo"...xkè quella ke hai, una volta varcata la soglia è nuova, xkè diversa da prima. Varcata una soglia ci aspettano altre soglie, altri diavoli, sempre più duri...ma maggiormente duri da affrontare di quanto siamo cresciuti per poterli vincere e far crescere in noi quel Sè, quel Gesù, quel Buddha... che ci renderà completi.

Con queste tue parole sono d’accordo, il nostro peggior nemico sta dentro di noi, ma se si comprende questo e si comprende questo negli altri che sono intorno a noi, si vede tutto con occhi nuovi, perchè si diventa uomini nuovi.
Comunque le nostre paure sono una cosa diversa, non sono sempre "male" sono solo dei passi che dobbiamo affrontare per crescere ed evolverci.
Ciao


Ultima modifica di sunday01 : 13-04-2006 alle ore 23.27.27.
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Vecchio 14-04-2006, 00.31.05   #346
jumpy2107
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Citazione:
Comunque le nostre paure sono una cosa diversa, non sono sempre "male" sono solo dei passi che dobbiamo affrontare per crescere ed evolverci.
Ciao



si, chi prenderà ciò come l'opportunità per crescere, per evolvere, vede nella paura non più un nemico da combattere, ma mezzo per maturare e crescere, come un ponte da superare. Anche se ovviamente a parole è facile, bisogna metterlo in atto... ma è già un buon passo comprendere.

Citazione:
...Satana è divisione, per ritornare all’Unità con Dio bisogna separare il bene dal male,
con la spada simbolica della sua parola, che è parola di Dio.

Ovviamente dobbiamo distinguerli, ma bisogna pur dire ke attraverso il male si riconosce il bene (fortunatamente non sempre bisogna passare attraverso il male), come quando si vivono esperienze difficili si cresce, si matura molto attraverso dolori e situazioni poco piacevoli. Con questo di certo non voglio darmi del masochista, ma dire che il male ha il suo merito nella evoluzione dell'uomo come ce l'ha quello ke kiamiamo bene. Finita questa tappa saremo al di sopra di quello ke ora consideriamo bene e male e avremo un punto d'osservazione assai più ampio.
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Vecchio 14-04-2006, 09.51.41   #347
turaz
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ma il "male" se siamo d'accordo sia "dentro di noi" (ego distorto) è frutto prevalentemente di inconsapevolezza sul suo "funzionamento" e sulla sua "utilità"
l'ego di per se non è ne positivo ne negativo.
E' un mezzo necessario all'evoluzione o all'involuzione a seconda del fatto che lo incanaliamo correttamente verso l'una o verso l'altra strada.
l'ego "compreso" e trasceso porta a una consapevolezza via via più ampia e all'UNIONE
l'ego "combattuto" (distorto) porta all'involuzione e all'illusione e quindi in sostanza alla DIVISIONE.

come potremo mai pensare di essere evoluti se al nostro interno siamo DIVISI?
E cosa provoca divisione al nostro interno?

ciao
turaz is offline  
Vecchio 14-04-2006, 10.05.21   #348
Yam
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Certo, la prima cosa da fare e' liberarsi di certi fantasmi.
Il Signore ci ha amato sin dal primo istante, il resto sono veramente chiacchere e malefiche e perverse distorsioni.....ovvero l'invenzione del Satanasso...che non e' altro che una forma pensiero.....
Scoprire i nostri condizionamenti, senza pensare che quello e' il satanasso, e andare oltre....sentire accanto a se la presenza della nostra guida spirituale o angelo custode, e' ben diverso da sentirsi braccati dal satanasso.
E' necessaria concentrazione e volonta'...allora si che quella Gioia del cuore, che e' il Suo Amore ci accompagnera' sempre.
Yam is offline  
Vecchio 14-04-2006, 10.08.14   #349
turaz
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satana è un'egregora.
creata dal non saper accettare "l'errore" legato all'ego distorto e vissuto come "colpa".
questo porta a identificare il male e a "dividere" il nostro mondo sia interiore sia esteriore.

ciao
turaz is offline  
Vecchio 14-04-2006, 11.17.19   #350
visechi
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Citazione:
Dio sa tutto perchè è in ogni tempo, è presente in principio, ora, e sempre, ma quello che decidi tu nel tuo personale non è volontà di Dio, è la tua volontà.

Rispetto all’omniscenza divina, noi siamo come criceti di laboratorio inseriti entro un percorso obbligato con due sole opzioni di scelta, arriviamo ad un crocicchio (per noi sono tantissimi, disseminati tutti lungo il nostro percorso di vita) e dobbiamo imboccare una delle due strade che ci si parano dianzi: l’una conduce al meritato premio, l’altra alla perdizione – è, ovviamente, una semplificazione, le cose son ben più complesse -. Nella nostra scelta appariamo liberi; l’aver imboccato l’una piuttosto che l’altra direzione rassegna a noi l’illusione della libertà d’azione, ma quel percorso già tracciato a priori dallo sperimentatore non dischiude alle nostre facoltà di decidere l’intera gamma delle opportunità potenzialmente possibili. Lo sperimentatore non sa mai con assoluta certezza quale strada imboccherà la cavia, Dio conosce a priori tutte le nostre decisioni. Ciò rende ancor più angusto l’area creata dalla nostra volontà. Lo sguardo dall’alto, omnicomprensivo, è ciò che riduce sensibilmente la nostra area di movimento. Sappiamo che il correre della cavia è circoscritto entro uno spazio ben delimitato e precostituito. Così è per noi. Anche noi ci muoviamo con affanno e patimento entro quest’area predeterminata, con l’unica facoltà di rinunciare alla strada della perdizione o imboccarla, spesso anche inconsapevolmente. Mi domando dove sia questa tanto millantata libertà? Essa si concreta in una gamma d’azioni e decisioni quantomai limitata. Solo l’inesistenza di Dio espande quest’area.

Citazione:
Alla fin fine chi è Satana??? É la nostra parte oscura che come in principio tenta di dividerci dal sacro, ma che possiamo dominare.
Condivido! Quel demonio tanto temuto è parte di noi. Non vi è demone all’infuori di noi. E’ parte essenziale della nostra Anima, perché in essa risiede l’ombra tenebrosa del Creatore. La nostra parte luciferina è l’ombra stessa del creatore. Dominare queste tenebre significa snaturare o tacitare quella parte di noi che in ogni luogo ed in ogni tempo reclama. E’ ciò che si connette – anch’essa, non solo essa – con il mondo impregnato di luce e tenebra. Luci e tenebre che diventano tali solo quando la nostra Anima intrisa di duplice forza entra in contatto ed interseca la Vita. La nostra Anima è dionisiaca, ctonia, ineffabile e apofatica. Disputa con la coscienza che tende a renderla silente perché di questa avverte il respiro pesante, l’affanno. Ciò che si produce in noi in termini di discrasia ed inquietudine è proprio l’eccedere di questa perenne disputa fra profondo e coscienza: mentre l’una richiama entrambe le forze germinative contrapposte su cui si fonda, avvertendone la forza centripeta, l’altra tende a misconoscerne o celarne una a vantaggio dell’altra. Anima non sottostà a questa mistificazione di se stessa e, seppur labilmente, fa udire il proprio anelito che la connette alla Vita, che in sé è speculare alla costituzione di Anima, cioè pur’essa un coacervo caotico di Bene e Male.

Citazione:
Per cui anche se Dio è bene e male, ha dato all’uomo il dominio sul male come Dio stesso, perché la creazione senza il bene e il male, senza la luce e le tenebre, non è completa, come non ci può essere il giorno senza la notte.

Questa è una visione molto romantica della Vita e dei personaggi che sul suo palcoscenico si muovono. L’uomo non ha e mai avrà il dominio sul Male, perché, in tale evenienza, conseguirebbe anche il dominio su una parte di se stesso e di Dio. Ma l’uomo non è un dominatore, è tronco d’albero trascinato dalla corrente del fiume che diviene impetuosa o calma la sua corsa a prescindere da ciò che trascina con sé. Non so quanto la creazione possa essere considerata completa, ma comprendo quanto patimento ed orrore questa si porti appresso. Ciò è facilmente ravvisabile in ogni angolo della terra ed in ogni momento della storia. Il dolore – nella metafora, la notte che segue il giorno – non è un riposo come la notte rispetto al giorno, non è un quietarsi, ma è tutt’altro, solo il loro ciclico avvicendarsi può essere assunto per analogia come immagine. Il dolore è sfinimento, non serve a ritemprare le forze.



Citazione:
secondo me è il modo come gli uomini dominano la terra che è sbagliato, ogni cosa produce energia positiva o negativa, non voglio con questo arrivare a dire che è l’energia negativa che provoca terremoti e inondazioni, ma se pensiamo al diluvio universale in tutta la terra allora abitata soltanto un uomo era stato trovato “giusto” e ha costruito quell’arca, schernito dagli altri uomini, che ha fatto sì che l’uomo non venisse spazzato dalla faccia della terra,

Su questo hai parzialmente ragione e parzialmente torto. La furia della Natura è un altro elemento incontrollabile. Essa impera e allo stesso tempo soggiace. Le disgrazie naturali che ciclicamente si abbattono sui suoi abitatori, si ripercuotono sull’animo di chi le subisce, spesso senza alcuna colpa, o senza che vi sia stata alcuna prevaricazione dell’uomo sulla Natura. Sono eventi naturali, in sé assolutamente neutri, che assumono connotati ben diversi solo quando intersecano l’esistenza di ciascuno di noi. Lo straripare di un fiume non sempre dipende dall’azione dissennata dell’uomo, così pure le sue nefaste conseguenze. La rottura di una faglia freatica è un altro evento naturale, scaturigine di profondo dolore e sconquasso nel supposto ordine antropomorfo. L’evento mitico – io credo storico – cui fai cenno è un altro di quegli eventi naturali che in epoca antica si ripercuotevano nell’animo dell’uomo. La tradizione di tutti i popoli di ogni latitudine riporta tracce di questo evento, il che farebbe supporre si trattasse di un evento storico, forse verificatosi in diversi momenti, ma ha segnato profondamente l’animo collettivo dell’uomo, tanto da imprimere un’atavica paura nel profondo dell’animo dei popoli di ogni tempo. Ciò è segnale che l’uomo non è in condizioni di dominare questo ‘Male’ atavico, neppure se si trovasse in sintonia con ciascun dio che popola i cuori degli uomini. Eppure ben comprendi quanto sangue e dolore ha cagionato…. Forse, mi dirai, è frutto anch’esso dell’originaria maledizione proferita da Dio nei confronti non solo della creatura ma anche di chi le offre ospitalità… non so, ma tant’è.


Dio è inconoscibile, così pure i suoi disegni, i suoi progetti. Pretendere una conoscenza intima di quel che Lui ha previsto per la Creazione è presunzione, è millantare la possibilità che cisi possa elevare al Suo ineffabile livello. Le chiacchiere stanno proprio in questo vano tentativo di decriptare i segni della sua orma attraverso la decodifica di scritti esoterici, o inventando egregore dal sapore stantio, di muffa rappresa nelle menti di umani limitati che insinuano in se stessi il miraggio di superare se stessi. L’uomo confligge con se stesso, ma anche con qualcosa che è posto al di fuori di sé: con la Vita, con tanti altri se stessi, e capire se stessi significherebbe svelare soltanto una parte dell’intero mistero – già sarebbe tanto, già ciò è impossibile -. Intridere la propria mente di cabbalistiche decriptazioni di scritti è solo un sistema per fornire nutrimento alla presunzione e alla propria mente, per cercare di fornire un senso a ciò che senso non ha, o che, perlomeno, pur potendone avere, sfugge alle nostre limitate capacità di comprensione. Siamo indefessi costruttori di Speranze e illusioni; non recediamo da questa nostra mirabolante e vanagloriosa supponente vocazione neppure di fronte alle eterne contraddizioni o surreali realtà che edifichiamo. Deduciamo da noi stessi tutto ciò che proiettiamo all’esterno in termini di comprensione, fingendo che tutto sia vero, escludendo la possibilità che nulla sia in definitiva vero… solo labili costrutti umani atti a giustificare noi stessi…
Ciao


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