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Neghentropismo ed eudaimonia

di Fedro Anacoreta - Luglio 2017

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- APPENDICE

 

IL MONDO DI APLUTONIA

 

“Il denaro può essere fatto da chiunque e in qualsiasi modo, lecito e illecito, praticando le attività più futili e cretine, perché il denaro segue la sua logica, quella del mercato, che non necessariamente ha a che fare con il garbo, lo stile, il buon gusto, la cultura, la sensibilità d'animo...
Ciò dà alle attuali élite, vale a dire all'aristocrazia del denaro che è la vera nobiltà del XX secolo, quella che generalmente passa sotto l'insolente nome di Jet Set (dove convivono, confusi e omologati dal denaro, il grande imprenditore, il finanziere disinvolto, il truffatore d'alto bordo, la pop star, il calciatore, l'anchorman, la show girl, la gran mondana, la top model, il guitto di successo), un inconfondibile tratto di volgarità.”
                        (Massimo Fini: “Denaro, sterco del demonio”)

 

 

Oggi giorno tutto dipende dal denaro, tutto si riconnette al denaro.
Non è possibile ignorarlo; esso determina il nostro stile di vita, diventandone il fine primario.
Esso ci possiede.
Marx sosteneva che ogni oggetto avesse un proprio valore d'uso e un proprio valore di scambio. Con il primo termine intendeva l'utilità che l'oggetto ha per chi lo possiede e lo sfrutta (ad esempio un coltello è utile per tagliare); con il secondo termine, invece, intendeva il valore che un oggetto acquista nel momento in cui viene trasferito ad altri (quindi come merce di scambio; ad esempio un coltello può valere l'equivalente di 1 Kg di grano).
Il denaro ha la funzione di misura del valore, intermediario di scambio, mezzo di pagamento, deposito di ricchezza; ma non ha alcun valore d'uso. Per assurdo, se tutto il denaro del mondo venisse eliminato con un solo gesto, il genere umano continuerebbe a vivere esattamente come ora.
La magia nera del denaro, inoltre, non risiede solo nel fatto che, pur se spesso impalpabile ed etereo, può essere convertito in qualsiasi bene materiale, ma soprattutto nel fatto che esso può essere convertito facilmente in potere, in strumento di prevaricazione ed annientamento sociale, di soffocamento della nostra libertà e della nostra Volontà di Vita.
Inoltre, è ormai ovvio come il denaro sia un sistema di misura del tutto fallace del valore dell'individuo, assolutamente indegno di creare una così devastante diversificazione sociale, in quanto di fatto inutile a valorizzare le persone sulla base del loro merito nei confronti della comunità. Il denaro, infatti, non è in grado di dirci nulla sulle qualità trascendenti di chi lo possiede.
Infine, nel mondo della globalizzazione, dove il sistema finanziario è obbligato, per non collassare, ad autoalimentarsi incessantemente, mediante l'indebitamento e la produzione illimitata di beni voluttuari e superflui, il livello di soddisfazione dell'uomo dominato dal denaro, e roso dall'invidia per il possesso altrui, si sposta sempre più in là diventando, di fatto, irraggiungibile. E, in accordo con Sombard (Werner Sombard; “il Capitalismo Moderno”, Ed. UTET, 1978), sarà proprio questa spinta verso l'infinito, al di là di ogni misura organica, a portare il denaro e il sistema che su di esso è stato costruito, all'autodistruzione.
Tanto vale eliminarlo fin che si è in tempo, prima che trascini tutti quanti noi nel baratro.
In fondo si tratta solo di un cambio di paradigma che dovrebbe comportare prevalentemente l'eliminazione del mercato finanziario (della così detta “speculazione sul futuro”) e il mantenimento di un mercato “economico”, inteso come scambio di merci e beni materiali, privato di una eccessiva compulsione al consumo e caratterizzato da una maggiore gioia produttiva.

 

Il Benefit Meritocratico

Nel processo di epurazione del denaro dobbiamo verosimilmente considerare il fatto che l'uomo non è ancora pronto per una esistenza “spirituale”, del tutto priva di bisogni e desideri.
Quindi il nuovo metro di misura dl valore che ci accingiamo ad immaginare dovrà comunque mantenere alcune delle caratteristiche “positive” del denaro. Dovrà rappresentare un meccanismo premiante, una forma di gratificazione materiale per il nostro buon operato; dovrà consentire l'acquisto di qualsiasi bene materiale e come tale dovrà essere in grado di migliorare la qualità della vita dell'individuo, concedendogli anche il possesso di beni del tutto voluttuari.
Il nuovo ente premiante dovrà consentire uno spostamento della valutazione dell'individuo dal piano marcatamente economico quantitativo, al piano sociale, eliminando tutti quegli sviluppi negativi che si sono accompagnati non tanto alla diffusione del denaro, quanto del suo peggiore derivato: il mercato finanziario, il denaro che compra denaro! Tra questi citiamo brevemente l'accumulo, la scarsa tracciabilità, la delinquenza denaro-mediata (corruzione, furti, rapine, strozzinaggio), la padronanza effettiva del tempo (il tempo impiegato per “fare denaro” è tempo sottratto alla vita vera), la tendenza a creare bisogni indotti, nevrosi e disparità di opportunità sociale, quest'ultima legata, di fatto, ad una ingiusta distribuzione delle “condizioni di partenza” (a parità di capacità le possibilità di realizzazione e di crescita di un ricco rampollo saranno sempre superiori a quelle del figlio di un umile impiegato).
Proviamo, quindi, a sostituire il denaro con un nuovo sistema di valutazione individuale, in grado di premiare, soprattutto, le qualità trascendenti e il merito sociale dell'individuo.
Immaginiamo un punteggio cumulativo, che potremmo definire Benefit Meritocratico (BM), che ogni soggetto otterrebbe in base al valore della propria azione per il benessere della comunità. Tale BM sarebbe del tutto personale e non potrebbe essere ceduto a terzi. Anzi, nel momento dell'eventuale acquisto di un bene i BM necessari verrebbero cancellati non solo dal saldo dell'individuo ma anche dal mercato. In questo modo, eliminando il passaggio di mano in mano, si eviterebbe l'eccessivo circolo di BM, che altrimenti si comporterebbero, a tutti gli effetti, come una nuova forma di moneta, con conseguente sviluppo nel tempo di un altro sistema finanziario, speculativo, clientelare e corrotto.
Contestualmente all'adozione dei BM sarebbe anche  necessario suddividere i beni  nelle seguenti categorie:

  • beni di primo livello o di prima necessità: es. prima abitazione, cibo, salute, istruzione, un automezzo di trasporto

  • beni di secondo livello o voluttuari: es. eventuale altra abitazione, altro mezzo di trasporto a motore, oggetti vari non compresi nei beni di lusso

  • beni di lusso: es. auto di lusso, case di lusso, barche, aerei privati, gioielli e preziosi

Nella società economica dei BM gli individui “virtuosi” sarebbero quelli che seguono il principio dell'eudaimonia e il soddisfacimento della propria Volontà di Vita, e la ricchezza (intesa come potere economico e di acquisto) del soggetto non sarebbe più determinata dalla quantità di denaro che questi è in grado di muovere (più o meno lecitamente) ma unicamente dal suo “merito sociale”, dalla sua capacità di contribuire al benessere e all'evoluzione della comunità.
Ovviamente si pone il problema di come oggettivare o matematizzare il merito sociale. A tale proposito si potrebbe usare una semplice formula del tipo:

BM = tipologia di vantaggio sociale X estensione del vantaggio X unità di tempo

 

La descrizione dei vari elementi dell'equazione e i valori assegnati (del tutto arbitrari e a solo scopo esemplificativo) vengono riportati nella tabella sottostante:
 

Vantaggio Sociale

Punti

Produzione beni primari

5

Produzione beni secondari

3

Produzione beni di lusso

2

Guadagno evolutivo

5

Guadagno edonistico

2

Estensione

Punti

Locale (<104 persone)

5

Parziale (<107persone)

20

Estesa (<109 persone)

50

Subtotale (<5 x 109 persone)

100

Globale (tutte le persone)

500

Planetaria (tutto il pianeta non solo gli esseri umani)

1000

 

Per comprendere meglio il meccanismo di retribuzione in BM vediamo quindi alcuni esempi pratici:
a) Panettiere del quartiere (o di un piccolo paese):
produce un bene primario (cibo); 5 punti
l'estensione della sua attività è limitata (locale); 5 punti
Totale=25 BM/die=750 BM/mese
b) Calciatore professionista:
non produce alcun tipo di bene ma unicamente un guadagno edonistico; 2 punti
l'estensione della sua azione è rivolta ai tifosi della sua squadra (al max “parziale”?); 20 punti
Totale=40 BM/die=1200 BM/mese
c) insegnante
produce bene primario (educazione/sapere)=5 punti
la sua attività può comportare un certo guadagno evolutivo=5 punti
l'estensione della sua attività è solitamente limitata (locale)=5 punti
Totale=125 BM/die=3750 BM/mese
d) dirigente pubblico (es politico) a livello nazionale
Non produce alcun bene
La sua attività può comportare un certo guadagno evolutivo=5 punti
il suo raggio d'azione è piuttosto esteso=50 punti
Totale=250 BM/die=7500 BM/mese
e) ricercatore che scopre la “Fusione Fredda”
netto guadagno evolutivo (5 punti) con beneficio planetario (1000 punti)
Totale=5000 BM/die=150000BM/mese

Sono solo esempi, alcuni volutamente estremi, e il calcolo dei BM dovrebbe sicuramente essere rivisto e affinato; ma non può non saltare all'occhio che tale sistema consentirebbe un maggiore rispetto del merito sociale se rapportato al sistema attuale.

 

Al guadagno standard di BM, si potrebbero aggiungere anche altri eventuali BM assegnati “ad personam” (in quantità limitata nel tempo) su segnalazione da parte di soggetti terzi particolarmente grati all'individuo premiato.
I BM potrebbero anche essere rimossi all'individuo, se colpevole di atti contrari al benessere comunitario. In questo caso però non sarebbe sufficiente la segnalazione da parte di soggetti terzi ma si renderebbe comunque necessaria la valutazione da parte del potere giudiziario.
Nella nuova economia i BM dovrebbero essere spesi dall'individuo solo per l'acquisto di beni voluttuari e di lusso, mentre i beni di primo livello dovrebbero essere garantiti dallo stato.
I BM, inoltre, potrebbero essere cumulabili e creare così risparmio e potere d'acquisto individuale ma non potrebbero, come abbiamo già detto, essere trasmessi a terzi.
Tuttavia i beni acquistati dai BM individuali seguirebbero varie destinazioni:

  • potrebbero essere barattati con altri beni

  • potrebbero essere trasmessi ai propri famigliari che dovrebbero però privarsi dell'eventuale bene di primo livello analogo (ad esempio chi ricevesse in eredità una abitazione, dovrebbe rinunciare a quella che lo stato mette a disposizione)

  • potrebbero essere restituiti allo stato che li utilizzerebbe quindi per scopi assistenziali o solidali (ad esempio una automobile o una abitazione restituita potrebbe essere impiegata come bene di primo livello per un'altra famiglia) riconoscendo all'individuo donatore un tot di BM in base all'utilità sociale del bene restituito.

 

Per ciò che concerne i beni di lusso, in verità, la situazione è un po' più complessa.
Questi, infatti, anche con una eventuale restituzione allo stato, potrebbero non essere impiegabili per scopi socio-assistenziali (una collana di diamanti ha poca utilità come bene assistenziale). Quindi, se accumulati o ereditati in eccesso potrebbero di fatto comportarsi come un'altra forma di capitale, acquisibile anche in modo non meritocratico, impiegabile per eventuali fenomeni di scambio di qualsiasi natura e che, alla lunga, potrebbe dare origine a tutti quegli sviluppi negativi già visti a proposito del mercato finanziario costruito sul denaro (delinquenza, nevrosi, eccessiva disparità sociale, ecc.).
Per ovviare a tale rischio ritengo quindi che si dovrebbe evitare il possesso individuale e indefinito dei beni di lusso, sfruttando ad esempio un meccanismo di noleggio a lungo termine; se desidero fortemente una collana di diamanti, pagherò un tot di BM nel tempo, finchè ne sono in possesso, dopodiché il bene verrà restituito.
Per riassumere, i principali benefici del passaggio ad una economia di tipo meritocratico, sarebbero:

  • l'eliminazione del mercato finanziario e di tutti i suoi aspetti negativi di cui abbiamo già ampiamente discusso, primo fra tutti la delinquenza indotta dal desiderio di possesso e di accumulo di denaro

  • un maggior equilibrio sociale con scomparsa delle relative classi sociali estreme; quella degli eccessivamente ricchi e quella degli eccessivamente indigenti

  • l'eliminazione di ingenti capitali ereditati o ottenuti per cessione da terzi

  • l'eliminazione della disoccupazione involontaria; ognuno diventerebbe libero di realizzare la propria eudaimonia contribuendo al benessere sociale

  • l'incremento della gioia produttiva e la riduzione del consumo compulsivo di oggetti spesso futili e superficiali, creati solo per soddisfare il desiderio di possesso, stordire i sensi e la mente, riempire il vuoto esistenziale o solleticare  l'invidia reciproca. La gioia di vivere non risiederebbe più nel possesso egoistico di beni o mezzi, ma nello sfruttamento delle proprie qualità trascendentali.

Nel mondo di Aplutonia, lo Stato diventerebbe quindi quell'insieme di individui che, nella realizzazione delle proprie singolarità, collaborano per il benessere di tutti e per l'evoluzione sociale. Questo Stato, dominato dal fuoco sacro dell'eudaimonia, sarebbe estremamente pragmatico ed efficiente e non necessiterebbe di una pletora deludente di retori politici, di artifici finanziari, di meccanismi clientelari né di imposte per svilupparsi adeguatamente.
Nell'ottica poi di una nuova idea di globalizzazione, di stampo veramente evoluzionistico, non dovrebbero esistere stati egemoni grazie al privilegio della possibilità di stampa di una moneta sovrana o alla ricchezza di risorse naturali. Con “la moneta unica” dell'eudaimonia concetti economici quali surplus, debito pubblico, debito estero, bilancio commerciale, affidabilità finanziaria, default, redenomination risk, spread, austerity, diventerebbero del tutto obsoleti.
L'intera umanità coopererebbe con gioia per la salvaguardia e lo sviluppo della propria storia e di quella del pianeta, e non per soddisfare gli obiettivi egoistici e misantropici di oscure multinazionali, concussionarie logge massoniche, subdole società finanziarie, evitando così di lenire la propria frustrazione  nello stordimento volgare e ipocrita dei mass media e nell'azzardo rovinoso della ludocrazia.

 

   Fedro Anacoreta

 

indirizzo email lordfedro@outlook.com

 

Fedro Anacoreta

 

“Fedro era un conoscitore della logica.
Fedro era molto isolato...
Viaggiava da solo. Sempre. Era solo anche in mezzo agli altri. La gente a volte se ne accorgeva e si sentiva respinta, per cui non provava simpatia per lui,
ma questo non lo toccava...
Nessuno lo conobbe mai veramente. Probabilmente lui voleva che fosse così...
Come quel lupo sulla montagna, Fedro aveva una specie di coraggio animale. Andava dritto per la sua strada senza preoccuparsi delle conseguenze, tanto da lasciare spesso gli altri sbalorditi. Questo coraggio non nasceva da un idealistico concetto di abnegazione, ma solo dalla intensità della sua ricerca, e non aveva nulla di nobile”.    (R.M.Pirsing)

 

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