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Scrittura e vita, simbiosi perfetta

Scrittura e vita, simbiosi perfetta di Matilde Perriera

di Matilde Perriera

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Instructions not included e l'illimitata forza dell'amore

Aprile 2016

 

Il cuore in fibrillazione di fronte allo snodarsi di INSTRUCTIONS NOT INCLUDED(1),“un film per tutti grazie al quale si ride, ci si commuove e si riscoprono sentimenti spesso neutralizzati dalla quotidianità o dalle paure”(2). Eugenio Derbez, in 122 minuti, punta i riflettori sulla “Macrostoria”, la rivisita e, con la successione di scene fortemente sintetiche dense di informazioni, vi costruisce uno specchio rinfrangente che fa luce su nodi complessi dell’epoca e si sofferma sulle incognite a essa correlate. Il direttore artistico, primo interprete autodiegetico(3), affidandosi agli aspetti più prettamente “profilmici”(4), organizza, in maniera in apparenza leggera ma sostanzialmente impietosa, i tasselli del toccante "racconto meravigliosamente normale e allo stesso tempo speciale”(5), raggiungendo, contemporaneamente, l’obiettivo di “castigare, ridendo, mores”(6), trasmettere messaggi di ampio spessore e, come recitato dal Los Angeles Time, “ha trovato la formula magica per un successo”(7) che, alla prima apparizione del film, sarebbe sembrato impensabile(8); orienta, in particolare, sul dono prezioso della famiglia, sulle purtroppo ricorrenti problematiche a essa congiunte, sulla condanna decisa di genitori irresponsabili, su chi, dimentico dei propri doveri, affida i propri figli ad altri per poi inasprirsi in lesive battaglie di patria potestà e, ancora, sull’omogenitorialità, sull’eterna opposizione tra Americani arroganti e Messicani impotenti, sulle allusioni al tema dell’immigrazione e dell’umile sistemazione lavorativa offerta ai messicani …

 

11,00 euro ben spesi, dunque, per il DVD di INSTRUCTIONS NOT INCLUDED, con cui il regista messicano, che già vantava una lunga e versatile carriera come attore, regista, scrittore e produttore fra teatro, cinema e televisione, navigando sulla scia de “La Vita è Bella”(9) di Benigni e senza lasciar intuire proletticamente il “pugno nello stomaco”(10) del triste epilogo, regala momenti di spensierata allegria e, pur tra i risvolti imprevedibili delle amare lacrime finali, trasmette un’infinita amabilità. Un posto importante, nella resa della comedy-drama, è affidato alle suggestive sensazioni uditive della OST(11) composta e diretta da Carlo Siliotto, eseguita da The Bulgarian Symphony Orchestra, registrata e mixata da Marco Streccioni  e pubblicata dalla Sony Music Entertainment Mexico. La colonna sonora(12) di questa apprezzabilissima sceneggiatura di Guillermo Ríos - Leticia López Margalli è occupata, complessivamente, da 29 tracce musicali, di cui le prime 10 sono addizionali del repertorio di artisti vari sincronizzate nella pellicola e le altre 19, tra la 11 e la 29, risultano del tutto originali.  Le varie partiture, per una durata complessiva di 63 minuti e 28 secondi, offrono una proposta musicale multi-tematica con un palinsesto articolato, veloce, trascinante che, movimentato dall’avvicendarsi di archi, pianoforte, chitarre, fiati, viole e intessuto da echi di Nino Rota ed Ennio Morricone, cattura l'essenza di questo dolceamaro sguardo realistico da vedere e rivedere più volte con sempre rinnovato entusiasmo, “ne valorizza l'esito drammaturgico”,ne sottolinea mirabilmente i commoventi spunti in cui si intrecciano “εμπειρία”(13) ed emotività, sofferenza e comicità.

 

In INSTRUCTIONS NOT INCLUDED, mirabile capolavoro di oreficeria stilistica e Nomine People's Choice Award 2013 al miglior film commedia, sono pochi, sostanzialmente, gli attanti, anche se tutte le figure, supportate dalla significativa fotografia di Martín Boege-Andrés León Becker che ne mette a fuoco le espressioni, pur talvolta apparentemente satellitari, salgono sullo stesso treno del protagonista e lo accompagnano nel lungo viaggio di iniziazione-maturazione. C’è Valentìn Bravo, spavaldo latin lover messicano, capelli lunghi striati da meches bionde, aspetto molto trasandato, in cerca di effimeri incontri sessuali con donne di Acapulco e turiste di passaggio che si avvicendano tra le sue lenzuola … C’è Julie, “l’amore senza fine” del giovane gaudente, madre sconsiderata che, con la voce prestata da Mavi Felli nella riduzione italiana, con dolore ma senza alcuna remora, abbandona la figlia lattante al presunto padre naturale e si volatizzata “dietro i dieci dollari per il taxi”… C’è Frank Ryan, eccentrico produttore cinematografico di Hollywood con le fattezze di Daniel Raymont e la voce italiana di Luca Bottale che, sorpreso dell’audacia istintiva del neo-papà, lo scrittura come stuntman … C’è  Loreto Peralta, la bimba che, sballottata tra genitori biologici, ben presto si mostra molto concentrata, più matura della sua età, dotata di uno spiccato spirito d'osservazione e capace di affrontare, con inconsapevole saggezza, i conflitti, i comportamenti ingiusti e gli abusi derivati dal nucleo disfunzionale a cui dovrebbe naturalmente appartenere. Il disegno iniziale prevedeva, come co-protagonista, un bambino biondo, occhi azzurri, carismatico, ma, dopo tre mesi di ricerca, quando tutta la pre-produzione era pronta, nessuna fattiva proposta; giunto, attraverso Twitter, il “piccolo gioiello”, Theo, con qualche lieve aggiustamento, si è trasformato in Maggie e la “benedizione” ha invaso i cuori di tutto il cast”(14) ... E C’è l’indomito Johnny Bravo, che, con gli energici accenti italiani di Maurizio Scattorin, si presenta deciso a insegnare a Valentìn, in questa prima fase interpretato da Andrés Vázquez, ad affrontare la paura; Hugo Stiglitz, incurante delle urla di terrore, sottopone il bambino alle prove più inaudite, tra folli tuffi a volo d’angelo, escursioni notturne terrorizzanti in un cimitero, aracnidi enormi striscianti sul corpicino La sua teoria è basata sulla convinzione che “esistono paure piccole, come quella per i ragni o per gli scarafaggi, e paure grandi, come quella per un lupo, ma, in ogni caso, la paura è come una bestia feroce e l’uomo può domarla. Se, per esempio, un lupo si rende conto della sicurezza con cui lo si guarda direttamente negli occhi, la bestia capisce chi è il vero capo e … sciò !!!! … sciò !!!”  … sciò !!!”  … lo si scaccia facilmente; il LUPO, in particolare, sarà per il ragazzino diventato adulto sempre uno scoglio acuminato e ricomparirà a ogni difficoltà, a ogni bivio, a ogni percezione negativa con improvvisi flashback puntualmente accompagnati dagli snervanti monosillabi … sciò !!!! … sciò !!! … sciòòò … E, ancora, il camionista nerboruto che, fermandosi per dare il passaggio fino a Los Angeles a padre-figlia, li investe con un fucile a due canne e si presenta … il suo nome è … oh, no … LUPO ... e squadra Valentìn con lo sguardo torvo; Agustin Bernal, in un secondo momento, però, anche se con toni bruschi, si mostra sollecito nei confronti della bimba in lacrime, affamata, con l’immediata necessità di aver cambiato il pannolino e protegge il giovane scapestrato quando lo scopre senza il visto indispensabile per passare il confine … E Margarita Wynne, la Direttrice della scuola che, sorda alle ragioni del cuore, nonostante ne rilevi l' infinito amore verso la sua bambina e la tendenza a farle vivere alla ogni momento nella felicità più totale, non riuscendo a restringere le ormai ataviche cortine di ferro, accusa il protagonista di “sovracompensarla” e di “confondere l’amore per la figlia con la rovina per la figlia”; gli sottolinea, inoltre, l’anomalia degli atteggiamenti comportamentali di Maggie, dall’incostanza nella frequenza, all’incapacità di raffrontarsi con i compagni, ai racconti surreali su “una madre andata per conto della Nasa sulla luna per sbiancarla”…

 

Può una paternità scoperta all’improvviso, non desiderata e avviata tra incontri bizzarri cambiare in meglio la vita, solidificare un legame di empatica sinergia e seguire lo spensierato connubio di due persone tanto diverse? La risposta, certamente positiva, è implicita nel graduale svolgersi degli eventi … A squarci di superficiale immaturità, infatti, subentra una dolcissima microstoria in cui si incrociano due tenere avventure esistenziali che, sottolineate dal congegnato montaggio di Carlos Bolado-Santiago Pérez-Rocha León, “resteranno scolpite nella memoria degli spettatori per il resto della loro vita”(15). Ed ecco l’ex play-boy tra esilaranti e bizzarre peripezie volte al titanico bisogno di una risoluzione, costretto a trasferirsi da Acapulco a Los Angeles alla ricerca della madre, a modificare le sue abitudini sentimentali, a improvvisarsi padre di una figlia non voluta, a cambiare pannolini, a cercarsi un lavoro. Eugenio Derbez, superata la diffidenza iniziale e perse le speranze di ritrovare Julie, entra nel mondo del cinema, scopre in sé potenzialità e risorse sconosciute, gode di un'esperienza assolutamente inattesa, gusta l'incanto di uno specialissimo rapporto padre/figlia. Sconvolto da una tenera apprensione ma deciso … sciò !!!! … sciò !!! … sciò… sciòòòò”  … non può esimersi e, per esempio, si lancia, addirittura, dalla suite dell’ultimo piano dell’albergo di Los Angeles per salvare l’incantevole piccola che, gattonando verso la piscina e caduta in acqua, rischia di affogare. Il “quasi super eroe”, personaggio dinamico con un percorso spirituale in climax, insomma, è diventato l'uomo più coraggioso della terra”. Tutto è sotto il suo sguardo vigile. Quanta estrema delicatezza nell’immergere la sua vispa reginetta in un universo fantasistico per non rivelarle la crudele realtà dell’abbandono da parte della madre o nel crearle lettere speditele da quella “missionaria impegnata nel sociale” intenta a salvare il mondo … Quanto immediato coraggio nello sfidare in tribunale la giuria limitandosi a raccontare la magia di un insolito duo in cui ognuno aiuta l'altro a sorreggersi e rifiutando di ricorrere all’inutile pietismo di una “verità” che, probabilmente, avrebbe subito orientato a suo favore la controversia giudiziaria avanzata da Julie … Quanta innata delicatezza nel riservarle una “sala giochi fiabesca” con tinte accese che sfumano dal rosso, al giallo e verde pastello … Quanto encomiabile eroismo nell’affrontare il tuffo nel vuoto dalla cima del grattacielo cinematografico in fiamme per non tradire la piccola che vuole fare bella figura davanti alla madre … Quanta fulminea determinazione nel riesumare i ricordi d’infanzia, concentrarli sugli stravaganti tentativi del padre, guardare negli occhi Julian Sedgwick … “sciò !!!! … sciò !!!” … il LUPO è stato soggiogato e la sentenza emessa, “la bambina deve rimanere con l’unico genitore che conosca veramente, colui che ha dimostrato di saltare dall’alto di un edificio per lei e che ha smesso di saltare dall’alto degli edifici per lei” Quanta tenace sollecitudine nel far cogliere a Maggie le vivide luci nascoste dietro le semioscurità, nel garantirle, incurante di un destino che potrebbe riservare scherzi imprevedibilmente agghiaccianti, un sorriso a tutti i costi e nel contagiarla con continui messaggi di speranza, convinto, come il “Guido” di Benigni, “che un padre non debba mai avere tregua e che cercare il lato divertente, o, comunque, immaginarlo, aiuti a non essere trascinati via come fuscelli”(16). In questo caotico panorama, tra acrobazie, travestimenti da guerriero azteco e improbabili film girati come controfigura di un altrettanto caricaturale Johnny Depp, la bimba messicana, egregiamente doppiata nella versione italiana da Irene Gai, padroneggiando impeccabilmente inglese e spagnolo “senza traccia di accento”(17), cresce, osserva, impara, affianca con risorse straordinarie e traduzioni simultanee l’anglofobo Valentìn che, senza le competenze dell’intelligente interprete, avrebbe difficoltà a dialogare sui set con la troupe cinematografica dei vari lungometraggi, forgiando un’esperienza in tandem impreziosita, addirittura, da formule apotropaiche(18) indispensabili nei momenti di reali complicazioni … “Niente di rotto, né alla testa né alle gambe, nemmeno una ferita, credi nel tuo amuleto che sempre ti riporta alla vita”…

 

Instructions not includedNell’impostazione dei lavori di questa “coinvolgente fiaba”, la cui costruzione è già evidente nelle immagini animate o nella stessa grafia tra i titoli di testa e di coda, risulta molto curata e calzante pure la Locandina. Il giallo intenso dello sfondo, assimilandosi ai colori smaglianti dei tessuti e delle scarpe, evidenzia come INSTRUCTIONS NOT INCLUDED, al di là dell’impotente epilogo, sia una storia piena di luce “con effetto TACOS”, che spinge a parlarne anche fuori dal cinema perché trasporta lo spettatore, “gli è entrato nel cuore e nella mente”(19), lo fa sorridere senza, però, trascurare il principio pedagogico dell’importanza delle figure genitoriali nella crescita umana e sociale di un bambino”(20). Eugenio ha gli occhi sbarrati, le labbra serrate, le sopracciglia avvicinate, la fronte aggrottata, fa trapelare con chiarezza quanto il vissuto fenomenico della paura lo condizioni negativamente e lo faccia sentire impreparato al ruolo che, inaspettatamente, gli è stato assegnato … il LUPO è sempre all’orizzonte, ma, piano piano, … sciò !!!! … sciò !!! … sciò !!! … il suo cuore si lascia condurre dall’incandescente abbraccio di Maggie. L'intesa tra padre e figlia, così, si solidifica al punto che il loro rapporto diventa una ragione di vita e tale sintonia si coglie persino nell’abbigliamento “informale, frutto di acquisti disordinati”(21); in quasi tutte le scene, infatti, Valentin e Maggie indossano completi molto simili e spesso identici, quasi a rimarcare l’armonia che vige nel loro percorso quasi mistico e il bisogno psicologico di restare uniti in ogni momento della loro vita.

 

Dopo sei anni, quando l'equilibrio tra lui, doppiato nella riduzione italiana da Simone D'Andrea, e la biondissima Maggie è ormai “di una forza incredibile che buca l’anima”(22), la disperata angoscia. Julie, a questo punto affermatissima avvocato a New York, supportata dall’aggressiva compagna Reneé, riemerge dall’ombra, fermamente decisa a intentare cause giudiziarie per rivendicare la custodia esclusiva della bimba. INSTRUCTIONS NOT INCLUDED, “storia bella nella sua semplicità”(23) supportata dalla ben contestualizzata scenografia di Sandra Cabriada e dalla scelta oculata dei costumi di Gilda Navarro, allora, lascia definitivamente il posto a una nuova paura, quella di perdere la creatura amata con dedizione sincera, profonda, responsabile e il regista-interprete lotterà duramente contro le due figure femminili, la cui ferocia è degnamente impersonata da Jessica Lindsey e, soprattutto, dalla gelida e agguerrita compagna, Alessandra Rosaldo, peraltro moglie, nella quotidianità, di Eugenio Derbez. Maggie, combattuta tra forze contrarie, cattura lo spettatore con quel suo sguardo incerto e insieme consapevole nel momento in cui la madre, quella figura misteriosa e straordinaria che aveva alimentato le sue fantasie sin dalla più tenera età, ora che può permettersi il mantenimento della bambina, è lì, davanti a lei e con lei, le compra vestiti deliziosi, la coccola, la inebria, le fa toccare con mano la gioia di avere accanto un’amica di cui fidarsi … E il padre? Quel padre che, chiamato a testimoniare durante il processo intentatogli dalla “tiepida fiamma da una giornata in spiaggia” con l’obiettivo di mettere in ombra il ruolo che egli aveva sempre avuto, è disperato … Flashback … ricompare il LUPO … sciò !!!! … sciò !!! … sciò…  , ma non demorde e, ricalcando inconsciamente le note di una “canzone messicana”, con accenti accorati, racconta delle volte in cui, sedendosi con lei sulla riva del mare, “ne sente i battiti, ne sente vibrare il corpo di serena felicità” e ne percepisce il bisogno di danzare insieme nella pioggia per abbattere i muri di acciaio … Sì, Maggie gli vuol bene, tanto, ma … Andrà in vacanza con Julie e resterà con Valentìn o viceversa? E, nel caso in cui abbandonerà il padre per andare a vivere definitivamente con la madre, come dovrebbe gestire i suoi rapporti con Renè? Tra le tante domande della bimba, arriva la richiesta del DNA …  sciò !!!! … sciò !!! … sciòòòò !!! … All’abbraccio struggente tra padre e figlia, la tensione diventa massima, la musica assordante. Quale sarà l’epilogo? Eugenio Derbez dovrà percorrere a ritroso la strada che congiunge Messico-Stati Uniti per tornare nella sua Acapulco, disorientato, confuso … Flashback … ricompare il LUPO … sciò !!!! … sciò !!! … sciò !!! … ma, in fondo, ora è più predisposto a perdonare a Johnny Bravo le apprensioni viscerali provocategli da un passato costellato da interventi d’impatto spesso traumatici e più pronto a gestire quelle congenite paure mai sostanzialmente sconfitte. Ha imparato a riflettere e “il più grande eroe de La Quebrada” assume definitivamente il valore propulsivo di leader, istanza superegoica sempre viva e pronta a schiudergli il paesaggio interiore nascosto nel ragazzotto superficiale incapace di confrontarsi con difficoltà da sempre scansate.

 

E Maggie? La ragazzina, con la sua interpretazione geniale, recitando più con il silenzio che con la parola, rifiuta di diventare un pacco postale che cambia continuamente destinazione e sceglie ... Il mitico salto dalle altezze vertiginose de La Quebrada ad Acapulco chiuderà il cerchio e aiuterà a sopportare le punte delle frecce velenose che stanno per invadere lo schermo. “Fra il libertino scriteriato dell’incipit e il lupo è tornata la pace” e, finalmente, Eugenio Derbez potrà continuare ad abbracciare virtualmente quel padre e quella figlia che gli avevano insegnato ad affrontare la vita. E’ vero, “la farfalla, da un momento all’altro, uscirà dal bozzolo” e seguirà il suo destino, niente potrà più fare l’amuleto, ma lo spettatore di INSTRUCTIONS NOT INCLUDED, pur con gli occhi imperlati di lacrime, continuerà a introiettare le profonde riflessioni gnomiche della voce fuori campo secondo cui “dieci dollari per pagare un taxi possono rappresentare il miglior investimento di tutta una vita”. Se, dunque, “tra le paure più grandi, s’impone quella di vivere, di amare e di prendersi le proprie responsabilità, queste stesse paure, grazie all’affetto verso un altro essere umano, possono essere affrontate e, se non sconfitte, almeno accettate”.

 

      Matilde Perriera

 

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NOTE

1) Eugenio Derbez, Instructions not included, uscito in varie fasi e con titoli di volta in volta riadattati al Paese di riferimento: Instructions Not Includednegli Stati Uniti d'America (6/9/2013),  No se aceptan devoluciones in Messico (20/9/2013), No se aceptan devoluciones in Spagna (30/4/2014), Não Aceitamos Devoluções in Brasile (3/6/2014) e, infine, Instructions not included in Italia (26/6/2014) distribuito da Indie Pictures

2) Eugenio Derbez, Intervista, 2013

3) Instructions not included  nasce da un progetto in gestazione da 12 anni, scaturito dalla volontà di Derbez di mettere in scena la storia di un padre con il proprio figlio o figlia, basato sulla sua vita. Come il suo personaggio Valentin, anche lui non voleva avere figli e, invece, ne ha avuti tre, innamorandosi del ruolo di padre. Il copione ha, pertanto, molti elementi basati sulla sua vita personale, Intervista a Eugenio Derbez, 2013

4) Profilmico: Con questo termine, coniato da Étienne Souriau nel 1951, s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato, oggetti, volti, corpi, spazi interni ed esterni, prima della loro elaborazione cinematografica.

5) Eugenio Derbez, Intervista, 2013

6) La locuzione latina “castigat ridendo mores”, che risale al poeta latinista francese Jean de Santeuil nel XVII sec., tradotta letteralmente, significa correggere i costumi non con la severità del censore, ma con l'arte di ridicolizzare i difetti. Questa iscrizione, posta sul frontone di vari teatri ed erroneamente attribuita a Orazio, è stata composta per il busto d’Arlecchino che doveva decorare il proscenio della Comédie Italienne a Parigi e sottolinea come la commedia e la satira, spargendo ironia e ridicolo sui vizi e i difetti umani, sono un apporto importante per la riforma dei costumi.

7) www.cineblog.it

8) Instructions not included, costato 5 milioni di dollari, ne ha incassati quasi 100. Distribuito, infatti, in America in edizione limitata, si è immediatamente posizionato al quarto posto; capendone le potenzialità, la Lionsgate (Lions Gate Entertainment, 2007) l'ha distribuito al grande pubblico incassando 50 milioni di dollari, record per un film straniero negli States; all'uscita in patria, ha incassato altri 50 milioni di dollari, diventando il film messicano di maggiore successo

9) Roberto Benigni, La vita è bella, 1997

10) Francesco Lomuscio, http://cinema.everyeye.it, 25 Giugno 2014

11) OST: Original Soundtrack, "traccia sonora originale", in cui l’aggettivo "originale" indica che essa è stata composta espressamente per Instructions not included

12) Nomination agli IFMCA Awards 2013 nella sezione “Best Original Score for a Comedy Film” e in Italia ha vinto il Premio “ColonneSonore.Net” 2013 assegnato dai lettori nella categoria “Migliore Musica per Film Straniero”.

13) Empeirìa: Atteggiamento teorico basato unicamente sui dati contingenti dell'esperienza sensibile

14) Eugenio Derbez, Intervista, 2013

15) Monica Lozano, produttrice, intervista, 2013

16) Roberto Benigni, Intervista su La vita è bella, 1997

17) Eugenio Derbez, Intervista, 2013

18) Formule apotropaiche: dal greco αποτρέπειν, apotrépein, allontanare. Dotate della facoltà magica di tenere lontano l'influsso degli spiriti maligni

19) Eugenio Derbez, Intervista, 2013

20) Eugenio Derbez, Intervista, 2013

21) Gilda Navarro, Costumista, Intervista, 2013

22) Monica Lozano, produttrice, Intervista 2013

23) Monica Lozano, produttrice, Intervista 2013


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