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Aletheia di Emanuela Trotta

Aletheia

di Emanuela Trotta - indice articoli


Il volto dell'altro

Agosto 2020


L'incertezza e la precarietà che caratterizzano questo periodo, imporrebbero di recuperare il senso vero di umanità, intesa come comprensione, come base della solidarietà.
La comprensione richiede apertura verso l'altro, permette una partecipazione emotiva al sentire dell'altro.
Ciò che caratterizza l'uomo è la sua inevitabile possibilità di rapportarsi all'altro, la criticità riguarda la modalità con cui ci si rapporta.
Nella frenesia della vita quotidiana, si considera l'ascolto tempo sprecato, c'è bisogno di essere produttivi, di discorsi chiari e concreti, tutto è funzionale agli obiettivi da raggiungere.
Nel continuo e incessante processo di sviluppo personale, ognuno è guidato da un sistema di valori, a cui viene riconosciuta una gerarchia e l'incontro autentico dell'altro non è una priorità.
Se si riuscisse a vincere la tentazione narcisistica di considerare tutto a partire da noi stessi ed instaurare una relazione, in cui l'altro sia accolto nella sua diversità, si realizzerebbe una condivisione autentica, in cui offrire qualcosa di sé all'altro.
La condivisione è fatta di contatto, di sostegno, di sentirsi partecipi della vita dell'altro, della sua felicità, essere coinvolti nel suo destino, sentirsi responsabili persino delle sue mancanze, perché attraverso queste accettiamo una diversità che lo contraddistingue, perché unico. Ognuno è non omologabile, per avvicinarmi all'altro devo sospendere le mie idee, e pormi in ascolto del suo essere.
Ascolto come attenzione che consente di entrare dentro la sensibilità dell'altro e creare uno spazio di accoglienza, come contatto dei significati palesi e impliciti, nella maniera più profonda possibile, che consente di perforare la superficialità e arrivare a penetrare nella struttura più profonda dell'esistenza. L'ascolto consente all'altro di rivelarsi, ma rivelandosi ci modifica.
La tendenza del nostro tempo si dirige verso un processo omologante, l'algoritmo è il cuore di questa struttura, che sceglie, prevede e cancella l'unico.
In una società in cui si pianifica, si progetta, si affida ogni cosa alla struttura ultima del pensiero calcolante degli algoritmi, bisogna recuperare l'umanità persa, il rispetto per l'unico, riconoscendo il valore di ogni singola persona perché irripetibile.

Emanuela Trotta

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