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Aletheia di Emanuela Trotta

Aletheia

di Emanuela Trotta - indice articoli


La vita

Settembre 2020


Il senso della vita è il compimento, è un processo che conosce lotte e cadute, ma non si arresta.
La vita non è equilibrio, ma tensione, la pienezza non si conquista mai fino in fondo, non si irrigidisce nelle certezze, ma è sempre in tensione di compimento.
Non è facile rialzarsi dopo le cadute, occorre il coraggio, come forza interiore, essere consapevoli della paura, ma avere la forza d'animo per affrontarla, che permette di non abbattersi, di non soccombere ai fallimenti, di non rimanere schiacciati dai limiti che la vita impone.
Autocommiserarsi e sentirsi vittime di un mondo ingiusto non serve, si è destinati alla sconfitta.
In molti prevale un senso di ineluttabilità, la convinzione che le cose non si possano cambiare, c'è una tendenza alla resa, allo smarrimento, eppure il dolore acuisce la sete se gli si conferisce una giusta direzione.
Occorre l'accettazione razionale che il dolore come parte integrante della vita è ineliminabile.
Serve canalizzarlo, per trasformarlo in opportunità, riscoprendo, attraverso di esso le alternative che consentono di esplorare nuovi orizzonti, vivere la vita con nuovi occhi, con lo stupore, scegliendo ciò che ci valorizza, trovare una nuova chiave di lettura, una diversa interpretazione, un percorso che porta alla nostra crescita.
La crescita è un viaggio, è un cammino che ci rende diversi rispetto all'inizio del percorso.
Nel viaggio c'è la ricerca dell'uomo, non ci sono garanzie che avvenga il cambiamento, ma rappresenta il fine ultimo.
Focalizzando l'attenzione esclusivamente sul traguardo da raggiungere si rischia di perdere il senso vero di tutto ciò che accade, di ciò che anche involontariamente ci trasforma.
Molti restano imprigionati nella rassegnazione o nell'apatia, che si rivela nella comoda inerzia o nella fuga da se stessi, sospesi nell'angoscia, si inoltrano nella vita senza passione, senza riuscire ad elaborare la propria unicità e abbandonare le abitudini confortevoli per arrivare al compimento di sé, all'esplorazione del  "possibile",  attraverso il risveglio dei propri desideri, restituendo dignità alla vita quotidiana.
Ritrovare se stessi è il nostro imperativo categorico, è una categoria dinamica che muta con i nostri obiettivi e desideri, senza restare ostinatamente ancorati agli schemi statici che ci opprimono, riscoprendo in noi stessi le ragioni per vivere.
È così che si svela la libertà come assenza di costrizione e fedeltà a ciò che amiamo.

Emanuela Trotta

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