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Charles Darwin

 

Charles Robert Darwin nacque a Shrewsbury, Shropshire nel 1809; nipote di Erasmus, medico-ricercatore, conosciuto per aver scritto due “trattatelli” di biologia, fu sicuramente influenzato dalla famiglia nella scelta dei suoi studi e nell’interesse per la scienza che mostrò sin da bambino.
I biografi, fra i quali primeggia suo figlio Francis, lo mostrano infatti come un bambino normale, forse un po’ irrequieto, dedito all’osservazione minuziosa degli esseri viventi che lo circondano; a scuola non era fra i migliori, tanto che lo stesso Darwin si considerava “inferiore alla media”.
A sedici anni il padre decise di iscriverlo alla facoltà di medicina di Edimburgo: medico il nonno, medico il padre, anche Charles doveva fare il medico. Ma la frequenza ai corsi di medicina fu di breve durata (1825-1827), forse a causa dell’avversione di Darwin verso il sangue o verso il dolore altrui.
Così, Charles, convintosi che “il padre gli avrebbe lasciato una fortuna bastante a vivere con agiatezza”, chiese al genitore di toglierlo dalla facoltà di medicina; a malincuore Robert Waring acconsentì, ma volle che il figlio si iscrivesse al Christ’s College di Cambridge, per farne un reverendo o un missionario.
Anche questa fu un’esperienza senza conclusione poiché, pur non essendo contrario alla religione, Charles non ne sentiva la passione; tuttavia i tre anni passati a Cambridge furono certamente decisivi per il futuro di Darwin, dal momento che intraprendendo durante i suoi studi discussioni con il reverendo Henslow, professore di botanica, aumentò sempre più il suo interesse per l’osservazione diretta della natura.
Nel novembre del 1831, dopo aver conseguito la laurea in scienze naturali (filosofia), gli si offrì l’opportunità di partecipare al “suo viaggio intorno al mondo”, senza il quale non avrebbe forse avuto la possibilità di formulare la sua teoria.
In quel periodo aveva infatti attraccato al porto di Londra la nave Beagle, al comando del venticinquenne Robert Fitz-Roy, reduce da un lungo viaggio nei mari dell’America meridionale. Dal momento che dalla nave il Fitz-Roy sbarcò quattro indigeni Fuegini, prelevati dalla Terra del Fuoco, non essendo per nulla a conoscenza della campagna contro lo schiavismo sviluppatasi in quel periodo in tutto lo Stato, fu costretto a riportarli nella terra d’origine. Il governo inglese pensava con quell’atto di acquistare simpatia verso le altre nazioni; era inoltre il caso, per dare alla spedizione un maggiore risalto di farvi partecipare un naturalista ben preparato, con il compito di raccogliere la maggiore quantità possibile di materiale biologico: ecco quindi che venne proposto a Darwin di imbarcarsi sul Beagle. Per Charles, ormai decisamente orientato alle scienze naturali, esperto di zoologia, botanica e geologia, eccitato dalle letture dei grandi esploratori dell’epoca non poteva, ovviamente, esservi occasione migliore.

Il Beagle partì da Devenport il 27 dicembre del 1831, in una nebbiosa e fredda mattina; teneva a bordo un capitano autoritario, una ciurma ben addestrata, tre spauriti indigeni e un naturalista.
Il viaggio, che durò quattro anni, ebbe come mete le coste orientali dell’America del Sud, la Nuova Zelanda, alcune zone costiere dell’Australia e numerose isole del Pacifico, fra cui le Galapagos. Questa sosta alle isole Galapagos, site a poca distanza dalle coste dell’Equador, quasi sull’equatore, costituì forse una fra le più importanti esperienze per Darwin e per lo sviluppo della sua teoria. Se infatti le osservazioni fatte in precedenza avevano convinto Darwin sulla possibilità della successione delle forme animali e vegetali nel tempo, l’importanza dell’ambiente, come elemento atto a delineare e a isolare le specie, gli appare, alle Galapagos, ben chiara.
Il 2 ottobre 1836, a cinque anni dalla partenza, il Beagle ormeggiava finalmente in acque inglesi, e precisamente a Falmouth. Le stive erano piene di casse di materiale raccolto dal ricercatore; cospicuo era stato anche il materiale inviato man mano alla vecchia casa di Maer, ove biologi e geologi lo avevano già catalogato, almeno in parte. “Vostro figlio” commentò al dottor Darwin sir Sedgwich, professore di geologia a Cambridge, osservando il materiale inviato con vari mezzi da Charles “prenderà posto fra i maggiori scienziati del mondo”.
In seguito alla crociera sul Beagle Darwin pubblicò nel 1859 il suo libro più importante che aveva meditato fin dal 1837: L’origine delle specie .
Darwin morì nel 1882 a Down, Kent.

Teoria di Darwin

La teoria di Darwin sulle modalità dell’evoluzione può essere sintetizzata in questo modo:
a) esistono negli aspetti morfologici degli individui viventi possibilità di variazioni, la cui origine è tuttavia sconosciuta;
b) è dimostrata la tendenza degli organismi ad accrescersi numericamente secondo una proporzione geometrica;
c) tuttavia lo sviluppo delle varie specie risulta limitato;
d) vi è quindi una lotta-selezione per l’esistenza;
e) in questa lotta l’ambiente, pur incapace di produrre variazioni ereditarie isola, per selezione naturale, gli individui con varianti idonee, determinando, pertanto, con il succedersi delle generazioni, l’origine di una nuova specie;
f) la specie si forma in maniera graduale.

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