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Giambattista (Giovanni Battista) Della Porta
Giambattista Della Porta (Vico Equense, Napoli, 1535 - Napoli 1615), filosofo, scienziato e letterato italiano. Amico di Galileo, che poi accusò di plagio per la costruzione del cannocchiale (nel De refractione del 1593 Della Porta espone le proprietà rifrangenti delle lenti, senza peraltro trame conseguenze tecnico-pratiche), fu in rapporto anche con P. Sarpi e con Tommaso Campanella, il quale ne subì certamente l'influenza. Si occupò di medicina, demonologia, astrologia, chiromanzia, magnetismo e meccanica. Progettò la camera oscura e la lanterna magica. Nel De humana physiognomonia (1586) studiò la corrispondenza tra la forma esterna del corpo e il carattere, precorrendo la fisiognomica di Johann Kaspar Lavater.
Nel De spiritalibus (1601) viene descritta, con due secoli di anticipo, una macchina a vapore. Alla crittografia e alla mnemotecnica sono dedicati il De furtivis litterarum notis (1563) e l'Ars reminiscendi (1602). L'opera principale di Giambattista Della Porta è Magia naturalis, sive de miraculis rerum naturalium (in 4 libri nel 1558, ma ampliata in 20 libri nel 1589). La magia naturale si distingue da quella «infame» o «diabolica» basata sul commercio con gli «spiriti immondi»; essa mira a scoprire l'operare stesso della natura (Magia naturalis), spiegato da Della Porta col ricorso ai fenomeni della simpatia e antipatia e con le influenze astrali. Di qui l'arte magica: tecnica mediante la quale l'uomo aiuta il compimento dei processi naturali.
Giambattista Della Porta fu anche autore di commedie; tra le più note: Olimpia (1586-89), La fantesca (1592), I due fratelli rivali (1604) e L'astrologo (1606).
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