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Manifesto nello Spirito della Coscienza Planetaria

 

Fondato nel 1993 dal filosofo ed epistemologo ungherese Ervin László, il Club di Budapest è un'associazione internazionale dedicata a sviluppare un nuovo modo di pensare e nuove etiche. La filosofia del Club di Budapest è basata sulla realizzazione che le enormi sfide che l’umanità sta attualmente affrontando possono essere sconfitte solamente attraverso lo sviluppo di una coscienza culturale globale.

Il Club interpreta se stesso come un costruttore di ponti tra scienza e arte, etica ed economia, tra cognizione e realizzazione, tra vecchio e giovane, così come tra le differenti culture del mondo.
Uno dei primi obiettivi del lavoro dei club è lo sviluppo di una "Nuova Etica".

 

Nobel per la pace, artisti, scienziati e capi di stato hanno firmato nell’Ottobre 1996 un manifesto che considera il risveglio della coscienza umana a una dimensione planetaria la chiave per risolvere i problemi mondiali.

 

 

Manifesto nello Spirito della Coscienza Planetaria

 

Prefazione: Nuove Esigenze di Pensiero e Azione

  1. Negli ultimi anni del ventesimo secolo, abbiamo raggiunto un punto di cruciale importanza nella nostra storia. Siamo all'inizio di un nuovo periodo di evoluzione sociale, spirituale e culturale; un periodo che si differenzia da quello dei primi decenni di questo secolo, così come le praterie si differenziano dalle caverne e i villaggi stanziali dalla vita nelle tribù nomadi. Stiamo evolvendo rispetto a quelle che erano società industriali a livello nazionale, create agli albori della rivoluzione industriale, per dirigerci verso un sistema sociale, economico e culturale interconnesso, basato sull'informazione, che abbraccia l'intero pianeta. Il percorso che porta a questa evoluzione non è immediato: è pieno di sorprese e colpi di scena. Questo secolo è stato testimone di eventi sconvolgenti, e altri, tra non molto, potrebbero ancora verificarsi. Il modo in cui dovremo affrontare questi sconvolgimenti presenti e futuri, deciderà sia il nostro futuro che quello dei nostri figli e nipoti.

  2. La sfida che ora dobbiamo affrontare è quella di scegliere il nostro destino. La nostra generazione, tra tutte le migliaia di generazioni che l'hanno preceduta, è chiamata a decidere il destino della vita su questo pianeta. I processi che abbiamo iniziato durante la nostra vita e durante quella dei nostri padri e nonni, non possono continuare durante la vita dei nostri figli e nipoti. Qualsiasi cosa noi facciamo, o collaboriamo alla creazione di una struttura che si propone di dar vita ad una società globale pacifica e cooperante, continuando così la grande avventura della vita, dello spirito e della consapevolezza sulla Terra, oppure creiamo le premesse per la fine della permanenza umana su questo pianeta.

  3. I modelli d'azione del mondo d'oggi non sono incoraggianti. Milioni di persone sono senza lavoro, milioni sono sfruttati e sottopagati, milioni sono ridotti all'impotenza e povertà. Il divario tra nazioni ricche e povere, e tra poveri e ricchi entro le stesse, è grande e in continua crescita. Nonostante la comunità mondiale non debba temere lo spettro di un conflitto tra superpotenze e sia minacciata dal crollo ecologico, i governi di tutto il mondo continuano a investire migliaia di miliardi di dollari l'anno per le armi e l'esercito, e solo un'esigua parte di questi soldi sono impiegati per mantenere un ambiente vivibile.

  4. Il problema della militarizzazione, il problema dello sviluppo, il problema ecologico, il problema della popolazione e i vari problemi riguardanti energia e materie prime non possono essere superati semplicemente riducendo il numero di testate nucleari, per altro già inutili, né siglando trattati politici più permissivi rispetto al commercio mondiale, all'aumento globale della temperatura, alla diversità biologica e ad un ipotetico sviluppo generale. Oggi si chiede di più di un'azione frammentaria o di una soluzione a breve termine del problema. Dobbiamo vedere i problemi nella loro complessità e totalità e risolverli non solo con la nostra ragione o con l'intelletto, ma anche con le facoltà proprie della nostra intuizione e dell'empatia. Le elevate capacità dello spirito umano vanno oltre i poteri della mente razionale e comprendono anche il potere dell'amore, della compassione e della solidarietà. Non possiamo trascurarle quando ci troviamo di fronte alla risoluzione di situazioni complesse che, sole, ci permetterebbero di raggiungere il livello successivo di evoluzione delle nostre sofisticate ma instabili e vulnerabili comunità socio-tecnologiche.

  5. Se ognuno di noi conserva valori e credenze ormai superati, una coscienza frammentata e uno spirito egoistico, saranno mantenute anche le finalità e le credenze antiquate. Un simile comportamento adottato da più persone, potrebbe bloccare l'intera transizione verso una società interdipendente, pacifica e cooperante. C'è quindi un dovere sia morale che pratico per ognuno di noi, ad andare oltre la superficie degli eventi, oltre gli intrighi e i complotti dei politici, oltre i sensazionalismi dei mass-media, e oltre le mode e i capricci della società - un dovere a sentire il flusso sotterraneo degli eventi e a percepire la direzione che prenderanno: a sviluppare quello spirito e quella consapevolezza che potrebbe renderci capaci di prevedere i problemi e le opportunità e di intervenire su di essi.

  6.  

    Un Richiamo alla Creatività e alla Diversità

     

  7. Un nuovo modo di pensare è ormai diventato una condizione necessaria per un vivere ed un agire responsabili. Evolvere significa aiutare le persone, in ogni parte del mondo, ad esprimere la propria creatività.
    La creatività non è una dote genetica bensì culturale, presente in ogni essere umano. Cultura e società cambiano velocemente, mentre i geni mutano lentamente; non più dello 0,5 per cento delle basi genetiche umane possono modificarsi in meno di un secolo. Perciò la maggior parte dei dati dei nostri geni sono dell'età della pietra o prima; essi potrebbero aiutarci a sopravvivere nella giungla della natura ma non in quella della civilizzazione. L'ambiente ecologico, tecnologico e sociale del giorno d'oggi è una creazione dell'uomo e solo la creatività della nostra mente - la nostra cultura, spiritualità e consapevolezza - possono permetterci di affrontarlo. Una creatività autentica non resta paralizzata di fronte a problemi insoliti e inaspettati ma si confronta apertamente con loro, senza pregiudizi. Coltivare tale creatività, è oggi una condizione necessaria per aprirci la strada verso una società globalmente interconnessa, nella quale individui, imprese, stati e l'intera famiglia delle persone e nazioni potrebbero vivere insieme pacificamente, cooperando e traendo mutuo beneficio.

  8. Sostenere la diversità è un'altra necessità del nostro presente. La diversità è alla base di tutte le cose, in natura e nell'arte: una sinfonia non può essere monotona o suonata da un solo strumento; un quadro deve avere più forme e colori; un giardino è più bello se ha fiori e piante di diverso tipo. Un organismo pluricellulare non può sopravvivere se ridotto ad un solo tipo di cellule. Persino le semplici spugne producono cellule con funzioni specializzate. Gli organismi più complessi sono caratterizzati da cellule e organi estremamente differenziati, con una gran varietà di funzioni mutualmente complementari e finemente coordinate. La diversità culturale e spirituale nel mondo è tanto essenziale quanto lo è nell'arte e in natura. I membri di una comunità umana devono essere diversi l'uno dall'altro non solo per età e sesso, ma anche per colore, personalità e credo. Solo allora i suoi membri possono adempiere al compito che meglio gli si addice e complementarsi l'uno con l'altro in modo che la totalità da essi formata possa crescere ed evolvere. La società globale che sta evolvendo avrebbe enormi diversità, se non fosse per l'uniformità, non voluta e non desiderata, introdotta attraverso il dominio di poche culture e società sulle altre. Così come la diversità in natura è in pericolo a causa delle coltivazioni intensive che privilegiano solo una o poche varietà di colture e dell'allevare solo alcune specie di animali, allo stesso modo la diversità del mondo d'oggi è in pericolo per il dominio di una, o di poche, varietà di culture e civilizzazioni.

  9. Il mondo del ventesimo secolo sarà vivibile solo se conserverà gli elementi essenziali di diversità che hanno sempre contraddistinto culture, credi, ordini sociali, economici e politici e stili di vita. Incoraggiare la diversità non significa isolare le persone e le culture l'una dall'altra; al contrario è necessario mantenere contatti internazionali e interculturali e una forma di comunicazione che tenga conto delle differenze, delle credenze, degli stili di vita e delle ambizioni di ciascuno. Sostenere la diversità non significa neanche mantenere l'ineguaglianza sociale, perché uguaglianza non vuol dire uniformità, ma riconoscere gli stessi valori e la dignità in tutte le persone e culture. Creare un mondo diverso, ma equo e intercomunicante, richiede più della sincerità; diventano necessarie anche l'uguaglianza e la tolleranza verso le diversità altrui. Permettere alle persone di essere ciò che vogliono " rimangano nel loro angolo di mondo", e lasciarli fare ciò che vogliono "purché non lo facciano nel mio giardino", sono atteggiamenti ben intenzionati ma inadeguati. Così come i diversi organismi del corpo, le diverse persone e culture necessitano di lavorare insieme per conservare l'intero sistema del quale sono parte, un sistema che rappresenta la comunità umana nella sua dimora planetaria. Nell'ultimo decennio del ventesimo secolo, diverse nazioni e culture devono sviluppare quella compassione e solidarietà che permetterebbero a ciascuno di noi di superare la posizione di tolleranza passiva a favore di una collaborazione e di un completamento, l'uno nell'altro, attivi.

  10.  

    Un Richiamo alla Responsabilità

     

  11. Nel corso di questo ventesimo secolo più persone, in differenti parti del mondo, sono diventate consapevoli dei loro diritti così come delle continue numerose violazioni di questi.
    Tale sviluppo è importante, ma non sufficiente.
    Nei restanti anni di questo secolo dobbiamo prendere coscienza del fattore senza il quale nessun diritto, né alcun altro valore, può effettivamente essere salvaguardato: dobbiamo cioè prendere coscienza delle nostre responsabilità individuali e collettive. Non possiamo crescere in un mondo pacifico e cooperante fino a che non diventiamo attori responsabili socialmente, economicamente, politicamente e culturalmente.

  12. Noi esseri umani abbiamo bisogno di qualcosa di più del semplice cibo, acqua e tetto sotto il quale vivere; più di un lavoro stipendiato, dell'autostima e dell'accettazione sociale. Abbiamo bisogno anche di qualcosa per cui vivere: un ideale da raggiungere, una responsabilità da assumere. Nel momento in cui noi diventiamo consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni, possiamo e dobbiamo accettare le responsabilità per esse. Tali responsabilità sono più profonde di quanto molti di noi possano pensare. Nel mondo d'oggi tutti, non importa dove vivono e cosa fanno, sono diventati responsabili delle loro azioni in qualità di:

    - Individui privati
    - Cittadini di una nazione
    - Membri della comunità umana
    - Operatori in affari e nell'economia
    - Persone dotate di intelletto e consapevolezza.

    - Come individui, siamo responsabili della realizzazione dei nostri interessi in armonia con gli interessi ed il benessere altrui, e non a loro spese; siamo responsabili di condannare ed evitare qualsiasi forma di omicidio e brutalità, responsabili di non far nascere più bambini nel mondo di quanto abbiamo realmente bisogno e possiamo mantenere, del rispetto al diritto alla vita, allo sviluppo e ad un uguale status e dignità di tutti i bambini, donne e uomini che popolano la Terra.

    - Come cittadini dei nostri paesi, siamo responsabili di chiedere che i nostri capi politici si rapportino agli altri stati pacificamente e con spirito di cooperazione. E' nostro compito verificare che essi riconoscano e legittimino le aspirazioni di tutte le comunità della famiglia umana e che non abusino del loro potere per manipolare le persone e l'ambiente per fini miopi ed egoistici.

    - Come operatori in affari e nell'economia, è nostro dovere assicurare che gli obiettivi corporativi non siano centrati unicamente sul profitto e la crescita, ma che includano la preoccupazione che i prodotti e i servizi rispondano ai reali bisogni umani, senza danneggiare le persone e l'ambiente, che non perseguano fini distruttivi e disegni privi di scrupoli e che rispettino i diritti di tutte le imprese che competono correttamente sul mercato globale.

    - Come membri della comunità umana è nostro dovere adottare una cultura di non violenza, di solidarietà e di uguaglianza economica, politica e sociale, promuovendo la comprensione reciproca e il rispetto tra le persone e le nazioni, che siano simili o diverse da noi, chiedendo che tutte le persone abbiano le capacità di far fronte alle sfide che si presentano loro, sia con risorse materiali che spirituali che sono necessarie per questo compito senza precedenti.

    - Come persone dotate di intelletto e consapevolezza, è nostra responsabilità incoraggiare la comprensione e il riconoscimento dell'elevatezza dello spirito umano in tutte le sue manifestazioni, e ispirare il timore e la meraviglia per un cosmo che genera vita e consapevolezza e che offre la possibilità di una continua evoluzione verso ogni più alto livello di introspezione, comprensione, amore e compassione.

  13.  

    Un Richiamo alla Coscienza Planetaria

     

  14. Nella maggior parte del mondo, il reale potenziale degli esseri umani è tristemente sottosviluppato. Il tipo di educazione che è imposta ai bambini, deprime lo sviluppo delle loro capacità di apprendimento e della loro creatività;
    il modo in cui i giovani sperimentano la lotta per la sopravvivenza materiale sfocia nella frustrazione e nel risentimento. Negli adulti tutto ciò porta ad una serie di comportamenti di compensazione, di dipendenza e di coercizione. Il risultato è la persistenza di oppressioni sociali e politiche, di guerra economica, di intolleranze culturali, criminalità e mancanza di rispetto per l'ambiente. Eliminare i mali sociali ed economici e le frustrazioni derivanti, necessita di un considerevole sviluppo socioeconomico; ciò non è possibile senza una migliore educazione, informazione e comunicazione. Queste, tuttavia, sono bloccate dall'assenza del suddetto sviluppo socioeconomico, creando così un circolo vizioso: il sottosviluppo genera frustrazione, e la frustrazione da luogo a comportamenti inadeguati che bloccano lo sviluppo. Questo ciclo deve essere interrotto nel suo punto di maggiore flessibilità, che è quello dello sviluppo dello spirito e della coscienza degli esseri umani. Raggiungere tale obbiettivo non implica necessariamente uno sviluppo socioeconomico completo di tutte le sue risorse finanziarie e tecniche, al contrario richiede una parallela missione di sviluppo nel campo della spiritualità. Finche lo spirito e la coscienza delle persone non si evolverà verso una dimensione planetaria, i processi critici che caratterizzano la globalizzazione del sistema società/natura, si intensificheranno al punto da mettere in pericolo l'intero percorso verso una società globale, pacifica e cooperante. Tutto ciò potrebbe portare ad un regresso per l'umanità e ad una situazione di pericolo per tutti noi.
    L'evoluzione dello spirito e della coscienza umana è il primo obbiettivo vitale condiviso dall'intera famiglia umana.

  15. Mirare ad una condizione di equilibrio e stasi sul nostro pianeta è pura illusione; l'unica forma di stabilità è nel cambiamento e nella trasformazione. C'è un costante bisogno di guidare l'evoluzione delle nostre società, così come di evitare delle cadute e di progredire verso un mondo dove tutti possano vivere in pace, libertà e dignità. Tale guida non viene dagli insegnanti e dalle scuole, né dai capi politici o dagli uomini d'affari, nonostante il loro impegno e il loro ruolo siano importanti. E' essenziale e cruciale comprendere che essa si trovi in ognuno di noi. Un individuo dotato di coscienza planetaria riconosce il suo ruolo nell'ambito del processo evolutivo e agisce responsabilmente alla luce di tale percezione. Ognuno di noi deve cominciare da se stesso per evolvere la sua coscienza verso la dimensione planetaria; solo allora potremo diventare degli agenti reali e responsabili delle trasformazioni e dei cambiamenti nella nostra società. Per consapevolezza planetaria si intende la conoscenza così come la sensazione dell'interdipendenza vitale, dell'essenziale unicità del genere umano e la consapevole adozione dell'etica e dell'ethos che tutto ciò implica.
    La sua evoluzione è il nuovo imperativo per la sopravvivenza umana su questo pianeta.

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