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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

 

Charlie Manson e l' Helter Skelter

Agosto 2008
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Nell’articolo precedente ho esposto a grandi linee il mito mansoniano dell’Helter Skelter: una prossima guerra apocalittica che sarebbe stata originata dalle tensioni razziali tra bianchi e neri, e sarebbe sfociata nello sterminio totale della razza bianca, la Family di Charlie esclusa. I neri poi, rendendosi conto di essere incapaci di governare il mondo, avrebbero offerto a Charlie il potere.

In questo articolo vorrei dedicare una rapida panoramica alla genesi del mito, favorito dal fatto che in pochissimi altri casi le modalità costitutive di un’organizzazione neosciamanica sono state concentrate in un lasso di tempo così breve e, soprattutto, sono state così dettagliatamente documentate.

La prima peculiarità è senza dubbio da accreditare alla particolarissima struttura mentale di Charlie, che è in certo qual modo una caricatura di tratti psicologici molto diffusi nella società di oggi: scarsa cultura letteraria, emozionalità esasperata, forte suggestionabilità accompagnata da un notevole talento nel suggestionare gli altri, totale assenza di scrupoli nell’intento di raggiungere il successo.  Da una mente così congegnata il mito sgorga spontaneamente, e prende forma con la massima facilità.

L’abbondanza di documenti deriva invece, purtroppo, dalla scia di sangue che la Family si lasciò alle spalle nella sua breve parabola, che ha attirato l’attenzione di una gran quantità di giornalisti e scrittori. Nel scegliere le mie fonti, mi sono limitato alle tre principali : la biografia di Charlie ad opera di Ed Sanders e i libri di memorie di Tex Watson e Paul Watkins (ex membri della Family), più le ottime ed esaurienti voci su Manson e la Family reperibili su Wikipedia.

 

Helter SkelterL’helter skelter è un’antica forma di attrazione da luna-park consistente in una torre intorno alla quale corre uno scivolo a spirale. Ai nostri giorni è stata sostituita dagli scivoli acquatici. Ad essa i Beatles dedicarono una delle trenta canzoni del White Album, pubblicato nel 1968.

Per chi non lo conoscesse, il White Album è il solo “album doppio” che i Beatles abbiano prodotto, nonché – insieme a Let it be ed Abbey Road - uno dei tre che vennero alla luce nella fase dello scioglimento. La critica osservò allora che, se i Beatles fossero ancora stati in grado di lavorare insieme senza disaccordi, avrebbero scartato tutto il materiale di dubbia qualità presente qua e là nel disco, e invece di un doppio mediocre avrebbero creato un LP singolo di elevata qualità . Anche la famosa copertina tutta bianca, cui tanti significati metafisici sono stati attribuiti non da Charlie soltanto, ebbe origine dal fatto che non riuscirono ad accordarsi sulla scelta dell’illustrazione.

Da quando fu risaputo che la Family si era ispirata al White Album per i suoi omicidi, il disco divenne uno dei bersagli preferiti dei fanatici che vedono nel rock la musica del diavolo, i quali nella loro propaganda enfatizzarono smisuratamente la portata degli appelli alla violenza che in esso sarebbero contenuti.

Niente di tutto questo ha un fondo di verità : l’album contiene perlopiù le solite “canzoncine per famiglie” di cui i Beatles erano maestri, e nei rari casi in cui di violenza si parla davvero lo si fa in un contesto ironico. E’ vero tuttavia che il disagio nei rapporti personali allora esistente tra John, Paul, George e Ringo fu proiettato – probabilmente senza intenzione deliberata – nel clima generale del disco, che riecheggia qua e là sonorità angosciose, e dal quale è del tutto assente quello spirito gioioso cui i Beatles avevano assuefatto i loro fans nei dischi precedenti.

Helter Skelter BeatlesIn ogni caso, quando il White Album uscì, Charlie rimase enormemente impressionato del fatto che alcune canzoni parlassero di rivoluzione e violenza più o meno negli stessi termini con cui egli aveva sempre predicato. Un altro segno importante gli venne dalla canzone Sexy Sadie, perché egli già da tempo aveva soprannominato “Sadie” Susan Atkins, la più fedele delle sue seguaci.
Si dedicò allora ad ascoltare il White Album con ossessiva passione. Nella canzone Helter Skelter ascoltò i versi  when I get to the bottom I go back to the top of the slide / where I stop and I turn and I go for a ride…, e da questi si convinse che il testo della canzone, anzi dell’intero album, era un messaggio cifrato concernente le modalità della Fine del mondo, indirizzato dai Beatles a Cristo (cioè a lui) ; di qui gli venne l’idea di battezzare Helter Skelter l’intero processo mitologico che dall’ascolto del White Album prendeva forma nella sua mente.

 

Canzone: Helter Skelter - Look out... Helter Skelter... She's coming down fast... Yes she is.  Secondo Paul Watkins, questo she andrebbe riferito all’Helter Skelter; il senso del verso sarebbe dunque “l’esplosione dello scontro razziale è ormai imminente”.

 

Canzone: Piggies - Everywhere there's lots of piggies / Living piggy lives / You can see them out for dinner / With their piggy wives / Clutching forks and knives / To eat their bacon / (…) what they need's a damned good whacking!  La furia dei neri si sarebbe dapprima abbattuta sui piggies, cioè sulla classe benestante bianca. Con una forchetta piantata nello stomaco e un coltello nella gola venne rinvenuto il cadavere di Leno LaBianca.

 

Canzone: Rocky Raccoon - So one day (Rocky Raccoon) walked into town / Booked himself a room in the local saloon / Rocky Raccoon / Checked into his room / Only to find Gideon's Bible... Now Rocky Raccoon / He fell back in his room / Only to find Gideon's Bible / Gideon checked out / And he left it no doubt / To help with good Rocky's revival.  Nelle intenzioni dei Beatles, Rocky Raccoon era solo una parodia delle canzoni del vecchio West, così come Honey Pie faceva il verso alle canzoncine inglesi degli anni venti. Ma Charlie lesse in “Raccoon” il termine dialettale “coon”,che significa “negro”, e dal testo della canzone (che ho citato solo in parte) ricostruì la parabola della gente nera nello Helter Skelter, dalla presa del potere allo smarrimento e al pentimento finali.

 

Canzone: Happiness is a warm gun - When I hold you in my arms / And I feel my finger on your trigger / I know no one can do me no harm / Because happiness is a warm gun/ bang bang, shoot shoot . Canzone: Blackbird - Blackbird singing in the dead of night / Take these broken wings and learn to fly / All your life / You were only waiting for this moment to arise.  I Beatles lanciano alla gente nera messaggi subliminali per invitarli a scendere in armi contro i bianchi.

 

Canzone: I Will - And when at last I find you / Your song will fill the air / Sing it loud so I can hear you / Make it easy to be near you…

Canzone: Honey Pie - Oh, honey pie, my position is tragic / Come and show me the magic / Of your Hollywood song. I Beatles sanno che Gesù è tornato sulla Terra, si è reincarnato in Charlie e si trova a Los Angeles. Vogliono sapere se Egli ha ricevuto il loro messaggio riguardo all’Helter Skelter, e si aspettano che Egli pubblichi un album destinato a proseguire l’opera del White Album. Canzone: Honey Pie - Oh, honey pie, you are driving me frantic / Sail across the Atlantic / To be where you belong!  Lo invitano quindi a recarsi in Inghilterra per realizzare l’album insieme a loro; dopo aver compreso questo, Charlie provò per molti giorni a contattarli per telefono, ma non ci riuscì.

 

Canzone: Don’t pass me by - I Listen for your footsteps coming up the drive / Listen for your footsteps, but they don't arrive / Waiting for your knock dear on my old front door / I don't hear it; does it mean you don't love me any more? / I Hear the clock a-ticking on the mantle shelf / See the hands a-moving, but I'm by myself / I wonder where you are tonight and why I'm by myself / I don't see you; does it mean you don't love me any more?

Canzone: Yer Blues - Yes, I'm lonely; wanna die/ Yes, I'm lonely; wanna die/ If I ain't dead already/ Girl, you know the reason why ! In questi versi Charlie lesse la disperazione dei Beatles perchè non ricevevano notizie da Gesù.
Si chiese per quale ragione non riuscisse a mettersi in contatto con loro, e la trovò nella canzone Glass Onion: I told you 'bout the fool on the hill / I tell you, man, he's living there still… The fool on the hill era chiaramente il Maharishi Mahesh Yogi, l’allora guru dei Beatles ; questi era un falso profeta, e stava tramando – per tramite di un campo di energie negative - affinché i Beatles non potessero incontrare Charlie/Gesù di persona.

 

Canzone: Revolution 1 - You say you want a revolution / Well you know / We all want to change the world.. ./ But when you talk about destruction / Don't you know that you can count me out (in)… You say you got a real solution / Well you know / We'd all love to see the plan… Non riuscendo a contattare Charlie di persona, i Beatles lo implorano perlomeno di indicare loro la via per sfuggire alle devastazioni. Lo invitano a pubblicare anche senza di loro il suo album, le cui canzoni saranno “il piano” contenente istruzioni subliminali indirizzate a tutte le parti coinvolte nell’Helter Skelter.

 

Canzone: Revolution 9 – E’ un pezzo di musica d’avanguardia, sprovvisto di testi. Era il preferito di Charlie, che dai suoi suoni e rumori trasse un gran numero di indicazioni. Sentì il crepitare delle mitragliatrici, il grugnire dei maiali e un comando – RISE ! - e sentì anche i Beatles che mormoravano : Charlie, Charlie, send us a telegram!

 

In seguito, dall’ascolto di Revolution 9, comprese anche che la ripetizione number 9, number 9, number 9 era un richiamo al capitolo nove dell’Apocalisse (in inglese, Revelation: 9). Dal disco, la sua attenzione si spostò alla lettura del testo biblico ; ecco di seguito alcuni frammenti della sua esegesi.

 

Apocalisse 9: 1 : Il Quinto Angelo suonò la tromba, e vidi una stella che dal cielo era caduta sulla Terra. All’angelo fu data la chiave del pozzo dell’abisso…

E’ assai curioso come i precedenti commentatori dell’Helter Skelter si siano arenati quando si tratta di stabilire l’identità del Quinto Angelo nell’interpretazione mansoniana. Secondo alcuni, Charlie lo avrebbe identificato in Stuart Sutcliffe, il membro dei Beatles morto ad Amburgo in giovanissima età quando il gruppo ancora non si chiamava così ; a molti altri, però, egli avrebbe confidato che il Quinto Angelo, ovvero il quinto Beatle, era lui stesso. A tutti sfugge che in quel capitolo gli Angeli sono sei, più un settimo nel seguente ; quindi c’è posto per Sutcliffe, per Charlie e anche per colui che più di entrambi avrebbe avuto diritto al titolo di “quinto Beatle”: Pete Best, il batterista che fu poi sostituito da Ringo.

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