Riflessioni sull'Esoterismo
di Daniele Mansuino
Il grado massonico di Principe Nigeriano
Febbraio 2009
La mattina di sabato 17 gennaio 2009 a Sanremo, nell’intimità di un piccolo Tempio massonico privato, è successo qualcosa che – a seconda dei futuri sviluppi – potrà essere cancellato come un fatto di nessuna importanza o diventare, nel suo piccolo, un evento storico: tre Fratelli si sono riuniti, hanno aperto i lavori “in triangolo” in grado di Maestro e da questo sono passati al grado di Principe Nigeriano.
In cosa consiste l’eccezionalità del fatto? In tre cose:
1 – E’ inutile che cerchiate sul web le notizie su questo grado: non troverete nulla perché il grado di Principe Nigeriano non esiste, o per meglio dire non era mai esistito – almeno sul piano della realtà oggettiva – fino a quel momento; è un grado nuovo, e questo è di per sé un fatto notevole, perché i gradi massonici non nascono tutti i giorni.
2 – E’ un grado magico, come lo erano i gradi egizi di Cagliostro e gli Eletti Cohen, e nessun grado con questa caratteristica era stato più creato in Massoneria dal diciottesimo secolo ad oggi.
3 – E’ il primo grado massonico derivato dal voodoo.
Ma procediamo con ordine. Come nasce un nuovo grado massonico? Risposta: di solito non nasce, in quanto è inconcepibile l’idea che al corpo della Massoneria possa essere aggiunto qualcosa di estraneo alla tradizione.
Ma a quale tradizione? Risposta: la tradizione esoterica. Nel periodo delle grandi massonizzazioni (dal quattordicesimo al diciottesimo secolo), innumerevoli gradi sorsero dalla traduzione nel linguaggio simbolico della Massoneria di riti nati nel contesto di una tradizione diversa. Non è un processo differente dal tradurre un brano di prosa da una lingua all’altra, e deve essere eseguito da persone in possesso dei necessari requisiti iniziatici, ovvero la maestranza massonica e un grado analogo nella tradizione da cui il rito è tratto.
Chi sta scrivendo questo articolo è un maestro della tradizione voodoo dominicana, altrimenti detta Las vente y una divisiones. Nel corso dei lavori rituali, si manifestano al brujo in stato di trance innumerevoli misterios – entità del mondo intermedio che, come ho spiegato nei tre articoli da me dedicati a questa disciplina [Il voodoo dominicano prima parte - Il voodoo dominicano seconda parte - Un sacrificio animale (voodoo haitiano)], si possono classificare in base alle leggi del ternario e del settenario.
Esistono misterios famosi che si manifestano a tutti i brujos indistintamente, e altri – meno conosciuti - che scelgono un brujo in particolare e rimangono in contatto con lui per un certo tempo, al fine di fargli adempiere determinati compiti sul piano della realtà oggettiva.
Il Principe Nigeriano mi si manifestò verso la fine di agosto, e subito compresi di essermi imbattuto in uno dei misterios più notevoli con cui avessi mai lavorato. La sua immagine è quella di un possente guerriero di colore recante sul capo un elmo d’oro di foggia molto particolare, che regge un coltello puntato verso l’alto nella mano destra e una spada ugualmente orientata nella sinistra.
Fin dalla prima apparizione, in tono cortese ma autoritario, mi impose alcune modifiche nella struttura del mio Tempio voodoo: la sua spada e il suo coltello dovevano essere collocate sull’Altare, rispettivamente a sinistra e a destra, e il mio seggio doveva essere ruotato di 180°, rivolto cioè verso Occidente, con le spalle all’Altare.
In questo modo, veniva a crearsi di fronte a me un piccolo spiazzo in terra battuta di forma più o meno quadrata, e il Principe mi annunciò che quello sarebbe stato il territorio in cui avrei dovuto lavorare secondo le sue istruzioni; aggiunse che per il lavoro sarebbe stato necessario l’apporto di altre persone, e che lui si sarebbe incaricato di procurarle.
Per quanto nei due anni e mezzo in cui il mio tempietto voodoo è stato operativo sia stato visitato da un certo numero di amici, non avevo mai preso in considerazione la possibilità di lavorare con altri perché sono un… lupo solitario che rifugge da ogni condizionamento; inoltre non ho per niente la vocazione del “capo”, e la responsabilità di dirigere altre persone mi fa paura. Ma nella settimana successiva, ben tre persone apparvero per così dire dal nulla, e mi chiesero di poter partecipare ai miei riti. Questo mi fece molta impressione: nessuna altra cosa sarebbe valsa di più a convincermi che il Principe Nigeriano è veramente un misterio molto potente.
Per circa un paio di mesi lavorammo insieme, secondo varie modalità che il Principe ci comunicava di volta in volta. Lo spazio quadrato venne diviso in nove settori, e in ciascuno di essi fu celebrata una diversa operazione: non cose di grande importanza, piuttosto piccoli riti magici tesi a influenzare diversi aspetti della realtà.
Al momento, alcuni dei primi lavori che abbiamo eseguito si sono già pienamente realizzati; altri non ancora, però l’esame delle situazioni cui erano dedicati ci fa ritenere che qualcosa si stia muovendo. Il Principe, del resto, ci disse fin da subito che l’azione dei suoi riti è molto lenta, non c’è limite di tempo.
Un altro aspetto molto intrigante del lavoro con il Principe Nigeriano è il potere che egli offre di mettersi in contatto con l’inconscio delle persone; una tecnica che ci ha illustrato – da praticare esclusivamente in stato di trance - consente infatti di contattare a distanza qualunque persona si desideri, dialogarci e trasmetterle suggestioni a livello subliminale. Non è detto che le istruzioni trasmesse vengano necessariamente accolte, ma qualcosa accade comunque: quasi ogni volta che questa tecnica viene attuata, ci accade poi di incontrare a breve scadenza la persona in questione, o di ricevere sorprendenti informazioni sul suo conto che confermano il colloquio intrattenuto con il suo inconscio.
Un pomeriggio di ottobre dello scorso anno, ricevetti un email dall’amica Elena Frasca Odorizzi – che i miei lettori conoscono, perché cura su queste pagine la rubrica di Alchimia – la quale mi chiedeva certe informazioni sui gradi massonici che le servivano per la compilazione di un articolo.
Parlando di questo argomento, scherzando Elena mi chiese se avessi mai pensato di trasfondere la mia esperienza voodoo in un sistema massonico: passammo così a dialogare riguardo alle modalità secondo cui un nuovo grado può sorgere.
Trascrivo qui letteralmente ciò che le scrissi:
… nei grandi ordini massonici, è inconcepibile che venga istituito un rito nuovo (intendo dire un corpo rituale nuovo come quello da te ipotizzato).
Le possibili eccezioni riguardano il caso di nazioni massonicamente giovani in possesso di tradizioni esoteriche importanti: se c'è in quel Paese un esoterista in gamba, può trovare le corrispondenze con un Rito massonico già esistente e tradurre le sue tradizioni nel linguaggio di quel Rito - così nacque, una quarantina di anni fa, il Rito Zairese, adattamento del Rito Scozzese per la Massoneria africana.
Un’altra possibilità è prendere un Rito massonico tradizionale che però in seno ai grandi Ordini non è più praticato (ce ne sono tantissimi), iniziare a quel Rito un certo numero di Massoni dell'Ordine nel quale lo si vuole introdurre e poi chiedere il riconoscimento: una volta ottenutolo, basta che rimani fedele alle linee fondamentali del Rito tradizionale e in pratica disponi di una struttura vergine nella quale puoi introdurre tutti i contenuti che vuoi.
Un’operazione di questo genere venne condotta negli anni settanta con il Rito Noachita, che fu poi riconosciuto dal GOI : in pratica è diventato un Rito italiano, che sta crescendo lentamente e ha senz'altro un grande futuro anche all'estero.
Una terza possibilità - la più lunga, che non si misura in termini di decenni bensì di secoli - è che io trovi sei Massoni (anche appartenenti a Ordini diversi, basta che la successione iniziatica sia regolare) e fondi una Loggia autonoma, non affiliata ad alcun Ordine, integrando il rituale di base con i contenuti della mia organizzazione sciamanica : in questo modo la mia organizzazione si trasforma in un Rito massonico nuovo, regolare per quanto concerne la successione iniziatica ma non riconosciuto da alcun Ordine.
Se nell'arco di qualche decennio ha successo e si sviluppa, verrà senz’altro riconosciuto da qualche Ordine massonico minore, e tempo un secolo o due - essendo ormai citato nelle opere storiche sulla Massoneria, ecc. - è anche possibile che qualche appassionato si accolli l’incarico di farlo adottare da un Ordine internazionalmente riconosciuto.
Quest'ultima possibilità, lo confesso, è quella che mi attrae di più!
Ripeto, non parlavo sul serio. Giuro sul Grande Architetto dell’Universo di non aver mai avuto la minima intenzione di mettere in moto un processo del genere: prova ne sia la candida ingenuità con cui ve l’ho esposto.
Dopo avere inviato a Elena questo email chiusi il pc, uscii di casa e andai nel Tempio voodoo. Avevo appena concluse le operazioni di apertura quando ebbi una trance tra le più profonde della mia vita. Ero accovacciato nel centro del quadrato rituale, e davanti ai miei occhi socchiusi passavano come in un film grandi immagini multicolori; compresi che il Principe mi stava raccontando la storia della sua esistenza da uomo mortale.
Durò circa tre quarti d’ora, poi mi alzai barcollando, e senza essermi ripreso completamente tornai in casa, riaccesi il pc e aprii un foglio Word. Per alcune ore picchiai sui tasti macchinalmente, con la netta sensazione di star scrivendo sotto dettatura; quando ebbi finito, il rituale del grado di Principe Nigeriano era pronto, senza che avessi bisogno di correggere nemmeno una virgola.
Nei giorni successivi, mi tornò con frequenza alla mente l’immagine del piccolo Tempio massonico di cui ho parlato nelle prime righe di questo articolo. L’avevo visitato una volta circa due anni fa, in compagnia del Fratello che ne è proprietario, ed ero rimasto colpito dalla purezza di sentimenti che ne è alla fonte: in quella piccola stanza, l’amore e la dedizione nei confronti della Massoneria si possono respirare.
Così telefonai al Fratello e gli raccontai quello che mi era successo; si mostrò moderatamente interessato e mi invitò a spedirgli il rituale via email.
Mentre glie lo mandavo non prevedevo nessuna svolta di rilievo, perché del periodo che ci eravamo frequentati (una quindicina di anni fa) mi era rimasto il ricordo di un esoterista appassionato e competente, ma anche legato a una visione dell’esoterismo piuttosto all’antica – nello stile di Piazza del Gesù, per capirci: non certo il tipo di persona che si appassiona ai rituali voodoo.
Invece, quando ci incontrammo due giorni dopo, scoprii che si era entusiasmato molto più di me. “Lo facciamo” mi disse, e da quel momento una parte del nostro scarso tempo libero fu dedicata alla preparazione.
La cosa più problematica è stata trovare tre Maestri Massoni non legati da obblighi di esclusività nei confronti di nessun Ordine (non era il nostro caso) e, nel contempo, abbastanza pratici di esoterismo per comprendere l’eccezionalità dell’esperimento e volerselo accollare.
Pareva un’impresa impossibile, ma ancora una volta il Principe si è dato da fare, e… i tre Maestri sono arrivati alla velocità della luce (siamo anche avvantaggiati dal fatto di trovarci a Sanremo, una delle città a più alta densità massonica in Italia).
Il rituale del grado di Principe Nigeriano si divide in quattro parti: Apertura, Lettura, Meditazione e Chiusura. Non molto da dire su Apertura e Chiusura, abbastanza classiche; più interessante la Lettura, incentrata sulla mitologica vicenda del Principe, che da Capo delle Guardie della Regina di Saba volle farsi Muratore dopo aver ammirato la grandiosità del Tempio di Salomone. La Regina gli concesse di unirsi agli operai del Tempio, ma profetizzò che la sua arte di guerriero gli sarebbe ancora stata utile.
Il Principe divenne un valente Muratore, e dopo che il Tempio fu terminato prese a girare il mondo con la sua gilda, accorrendo dovunque ci fosse lavoro. Poiché era suo costume distribuire il proprio salario ai poveri e ai diseredati, la sua popolarità destò la gelosia di Nove Malvagi Compagni, che gli tesero un agguato per assassinarlo. Il Principe li disarmò e abbatté facilmente tutti e nove, poi senza ucciderli volse loro le spalle e tornò al lavoro. I Compagni per la vergogna fuggirono nella foresta, dove furono divorati dalle bestie feroci.
Segue poi la Meditazione, e questa è senza dubbio la parte più peculiare del rituale, che lo ricollega idealmente al Progetto 1 di cui ho trattato ne I due progetti della Massoneria. Il Maestro Venerabile annuncia ai Fratelli che, per il potere conferito dal Principe, è dato loro di colpire e abbattere i malvagi che tramano ai danni dell’Umanità, e tramite una particolare tecnica tutti i Fratelli si concentrano su questo compito per alcuni minuti. In questo modo, le energie sottili accumulate per mezzo del rito vengono incanalate come strumento di azione sociale.
Che ne sarà di questo grado? Il prossimo obbiettivo dei Fratelli che l’hanno istituito è quello di costituirsi in corpo rituale indipendente (ferve il dibattito per il nome: al momento, il più gettonato è Rito di Saba). Sarà formata una commissione per compilare i rituali ancora mancanti, e in questo verranno seguite alcune linee guida che il Principe ha suggerito:
1. I tre Gradi Azzurri non saranno praticati. I profani saranno iniziati sulla spada dal Gran Maestro, e portati al quarto grado in una sola tornata.
L’iniziazione sulla spada ad opera del Gran Maestro di un Ordine è una pratica regolare, in uso nella Massoneria dai giorni più remoti. Non più di una trentina d’anni or sono, era prassi abituale nella P2: ne ho avuto una testimonianza diretta dal cantautore Joe Sentieri (1925-2007), il quale mi raccontò che anche a lui l’avevano proposta (ma lui non accettò, e non entrò mai in Massoneria).
Nel caso in questione, non vuole implicare un disconoscimento – da parte dei Fratelli del probabile Rito di Saba - della necessità per un Massone di praticare il lavoro di Loggia e assorbirne con coscienza gli insegnamenti; ma a loro giudizio, è altrettanto importante sottolineare l’urgenza di restituire alla Massoneria le sue potenzialità di azione magica, di cui il mondo ha un gran bisogno.
2. Saranno iniziate anche le donne.
3. Al quarto grado ne verrà aggiunto un quinto, Adepto di Saba, nel quale verrà insegnato ai Fratelli a concentrare le energie mediante una tecnica diversa e più potente (che abbiamo già sperimentato nel Tempio voodoo); in questo rituale, tutte le energie dei partecipanti verranno convogliate su un obbiettivo concordato.
Se e quando questi obbiettivi saranno raggiunti, i rituale dei nuovi gradi, che oggi sono segreti, verranno inviati ai Maestri Liberi Muratori che ne faranno richiesta, per la costituzione di nuove Officine in altre città d’Italia.
Forse questo non è l’inizio del grande ritorno della Massoneria alla sua operatività perduta, ma potrebbe essere la segnalazione della strada giusta.
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Daniele Mansuino
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