Riflessioni sull'Esoterismo
di Daniele Mansuino
Intervista a Spartaco Mennini
Febbraio 2008
Spartaco Mennini è uno dei grandi della Massoneria italiana. Storico ed esoterista, già segretario della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, venne creato Massone nel 1964. Fu esclusivamente in virtù delle sue preclare doti intellettuali che ascese ai vertici del Grande Oriente d’Italia con la massima rapidità, venendo a rivestire il ruolo di Gran Segretario dell’Ordine con la Gran Maestranza Salvini, a partire dal 1976.
Riconfermato dal successivo Gran Maestro Battelli, suo malgrado si ritrovò a dover fronteggiare la più grande tempesta che abbia mai travolto la Massoneria italiana, lo scandalo P2. A lui venne affidato il delicatissimo compito di far chiarezza tramite un’inchiesta interna, e non furono risparmiati i tentativi di ostacolarlo anche attraverso “veleni” e pressioni; il coraggio, la fermezza e il rigore da lui dimostrati in quelle difficili circostanze gli valsero le unanimi simpatie della comunione massonica internazionale.
Per i Massoni di sinistra come me, a cui quelle vicende oggi lontane spaccarono in due il cuore, Spartaco Mennini è più che un mito: è il simbolo vivente della possibilità di una Massoneria diversa, che premia le qualità intellettuali e promuove la ricerca esoterica senza mai venir meno al suo retaggio di apertura mentale, tolleranza e umiltà.
Avendo letto di lui sui libri ed essendo anagraficamente molto più giovane, mai avrei pensato che un giorno avrei avuto la fortuna di incontrarlo nel Tempio; eppure questo avvenne, di sorpresa, una sera del 1992. Non mi riusciva di staccare gli occhi dal volto di quel Fratello alto e severo, né di non pensare che sui segreti e i misteri d’Italia ne sapeva probabilmente più lui di Andreotti.
Quando Spartaco chiese la parola, mi aspettavo il tipico intervento che fanno di solito i dignitari dell’Ordine, la cui vocazione massonica langue spesso semisoffocata sotto il peso delle cure amministrative; grande fu quindi la sorpresa quando lo vidi affrontare a braccio il… simbolismo del Rito Scozzese Rettificato: non solo un argomento “esoterico” come pochi altri, ma anche dei più astrusi, e affrontato con una competenza, una chiarezza e una semplicità di linguaggio di cui non avrei creduto nessun Massone italiano fosse capace.
Tutti noi Fratelli che eravamo presenti quella sera, credo, sentimmo che nel nostro piccolo Tempio di provincia stava manifestandosi un evento irripetibile. Socchiudemmo gli occhi, e per un tempo che non saprei precisare ci abbandonammo all’ascolto, lasciando veleggiare nella nostra mente le navi dei Templari. Quando alle tre di notte mi ritrovai al volante della mia macchina diretto verso casa, sapevo finalmente cos’è davvero un Maestro Massone e cos’è la Massoneria; a tutti i Fratelli tra i miei lettori, se ce ne sono, auguro con tutto il cuore di vivere un giorno una simile esperienza.
A quindici anni di distanza, sono andato a rincontrare Spartaco nel suo buen retiro sulle alture della Costa Azzurra. Ci siamo trovati una panchina che dà verso il mare e ci godiamo il bel sole di questo mite inverno. Lo guardo ancora, faticando a credere che l’uomo vigoroso seduto al mio fianco abbia già settantasette anni.
Spartaco, so che non ti fanno piacere le domande sulla P2. Te ne faccio una sola: è stata veramente un pericolo per la democrazia?
Daniele, non è vero che non mi fanno piacere le domande sulla P2! Al contrario, mi danno la possibilità di far conoscere il mio pensiero sulla più grande montatura politica che ha avuto luogo in Italia nel secolo scorso. Il cosiddetto scandalo P2 ebbe origine da una faida interna al GOI per sabotare il Gran Maestro Salvini. Due persone che non oso chiamare Fratelli – che, secondo i landmarks, non avevano nemmeno i requisiti fisici per entrare in Massoneria – abilmente orchestrarono quella montatura, che assunse proporzioni enormi. Travolse il buon nome della Massoneria anche a livello mondiale, e ne offuscò la credibilità.
Nessuno, credo, saprebbe spiegare – sia ieri che oggi – come e perché e su quali basi nacque questo scandalo, o dimostrare con i fatti la ragione che lo provocò, o descriverne le conclusioni.
Alla tua domanda se la P2 è stata un pericolo per la democrazia, rispondo senza esitazione: la democrazia a causa della P2 non ha mai corso alcun pericolo, perché il suo capo (o sedicente tale) era ed è persona molto modesta, priva di un progetto politico, priva di carisma e di cultura di ogni tipo, ma solo abilissimo a vendere i materassi (era il suo mestiere) e, forse, anche il fumo… Aveva organizzato, a mio avviso, secondo i canoni commerciali, una volgarissima lobby di affari, che con la compiacenza del Gran Maestro Salvini prima e del Gran Maestro Battelli dopo, ma senza l’avallo del Gran Segretario UNICO ABILITATO DALLA COSTITUZIONE A CONTROFIRMARE I BREVETTI DI INIZIAZIONE E A FIRMARE LE TESSERE (cioè io), aveva preso a prestito – si potrebbe usare un’espressione più forte – la denominazione “Rispettabile Loggia Propaganda Massonica 2”, volgarmente detta P2.
Molti abitanti di casa P2, tra l’altro, erano autentici democratici, antifascisti, alcuni dei quali avevano militato nella Resistenza.
Come giudichi la questione del riconoscimento internazionale del Grande Oriente?
Non esprimo alcun giudizio; non perché voglio eludere la domanda, ma perché non sono in grado di farlo, poiché non conosco completamente i documenti e le ragioni. Perché possa esprimere un giudizio serio, è opportuno che io abbia tutti gli elementi: è importante avere la conoscenza completa del disegno politico-massonico che si vuol perseguire. Nell’attesa di avere tutte queste cose, accetto e seguo, come vuole la legge e la tradizione, la volontà della Gran Loggia e del Gran Maestro.
Come vedi le prospettive della Massoneria nel ventunesimo secolo?
Sono le stesse del passato. La Massoneria è un metodo di ricerca, di investigazione originale e tradizionale che ha per soggetto attivo l’uomo e come oggetto di ricerca l’uomo, e intende far realizzare all’adepto l’assioma: conosci te stesso, e conoscerai l’Universo e gli Dei. E’, in fondo, un lungo viaggio alla scoperta di sé stesso; scoperta che si realizza nella Loggia con il lavoro di gruppo. Si scoprono le proprie potenzialità e si sale sul piano della conoscenza. Più semplicemente, la Massoneria è un modo di essere e una maniera per divenire.
I sistemi di Alti Gradi massonici sono spesso accusati di essere troppo filo-religiosi. Come possono essere vissuti in una prospettiva laica?
Sono accusati da chi? Da un iniziato no, perché questo sa che cos’è la tradizione iniziatica e il simbolismo, quindi non formulerebbe mai quel tipo di affermazione. Da un profano è possibile, perché probabilmente non sa distinguere religione da religiosità, esoterismo da exoterismo, quindi è da scusare. Se uno poi ha voglia di parlare, può spiegare al profano che la via religiosa è cosa diversa dalla via iniziatica. I simboli possono essere anche uguali, ma la loro interpretazione, la loro funzione è diversa. La Massoneria non è laica e nemmeno religiosa. La Massoneria è la Massoneria: cioè un metodo di ricerca che si serve per i suoi lavori del Rito, che studia i simboli e il loro linguaggio. Gli Alti Gradi sono dei supporti per salire le scale della conoscenza, la quale non è laica e nemmeno religiosa.
Ai giorni nostri, la Massoneria non è più, come un tempo, la sola via iniziatica disponibile in Occidente. Certi Massoni manifestano un atteggiamento di chiusura nei confronti delle altre manifestazioni dell’esoterismo, altri sono più aperti. Qual è la tua posizione?
La mia posizione nei confronti delle vie iniziatiche è di molta prudenza, perché oggi ancor più di ieri la mistificazione e l’imbroglio sono la spinta e la vocazione di alcuni maestri, di alcuni santoni, di alcuni guru. In nome di dottrine misteriche, misteriosofiche, siano esse autoctone od esotiche, si commettono circonvenzioni e reati connessi.
Immagino che tu, però, voglia sapere da me come mi comporto nei confronti di altre dottrine esoteriche, di altre vie iniziatiche serie e verificate. Sono apertissimo, ma sempre dopo che viene accertata e constatata la validità del sistema… cioè, che non c’è l’imbroglio!
Quando ero giovane, a scuola, mi hanno insegnato che la “Verità” è una, semplice e universale, ma le vie per raggiungerla sono molteplici e di solito tutte valide: nessun uomo è depositario della “Verità”, ma la verità va cercata. Bisogna scegliere un percorso e seguirlo con costanza e intelligenza, superando tutti gli ostacoli che si parano di fronte. Andare da fiore a fiore non è inutile, ma dispersivo e ritarda la conclusione. Qual è quindi la mia posizione? Sono aperto e rispettoso verso ogni metodo, verso ogni dottrina che apra le porte alla conoscenza. Avanti, ma con giudizio.
Come giudichi il fenomeno del neosciamanesimo?
Non ho elementi per giudicare questo fenomeno: lo conosco letterariamente, soprattutto per quanto hanno scritto Mircea Eliade, Levi Strauss ed altri di cui ora mi sfuggono i nomi.
René Guénon scrisse, non ricordo in quale libro, che lo sciamano consacra la sua attività alle scienze tradizionali inferiori, quali la magia e la divinazione.
E’ l’uso che si fa di queste scienze e di queste dottrine che permette di giudicare, nel bene e nel male, anche questo fenomeno.
Daniele Mansuino
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