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Discriminazioni Sociali

di Andrea Raccanelli

Mi chiamo Andrea Raccanelli. Sono un fisico italiano e vivo e lavoro a Bonn, dove l'anno scorso ho terminato un dottorato di ricerca presso l'istituto Max-Planck per la Radioastronomia. Sostanzialmente non sono ne' carne ne' pesce. Certamente non sono tedesco, anche se devo riconoscere di godere di maggiori diritti a Bonn come straniero di quanti ne abbia mai avuti in Italia come italiano. Sembra che non sia neanche completamente italiano: come residente all'estero devo affrontare il doppio dei problemi burocratici con cui gli italiani hanno ormai imparato a convivere (una chicca: ho scoperto che e' compito del cittadino informare gli impiegati delle ASL di circolari ministeriali vecchie di anni e a loro indirizzate. Ma questa e' un'altra storia). Mi piacerebbe potermi dire europeo, come mi sento, ma sembra che anche per questo ci siano dei seri problemi . E qui veniamo al punto. La Società Max-Planck per l'avanzamento della scienza (Max-Planck Gesellschaft, MPG), spesso spacciata per il fiore all'occhiello della ricerca in Europa, offre agli studenti di dottorato condizioni contrattuali enormemente diverse discriminando in base alla nazionalità. Ovvero tedeschi da una parte e stranieri (comunitari e non) dall'altra. Non voglio scendere nei dettagli delle pur sostanziali differenze in questione, riguardanti previdenza sociale e tutela legale in primo luogo. Credo sia già di estrema gravità l'esistenza stessa di tale discriminazione, in barba al Trattato e in un settore delicato e importante come quello della formazione superiore e della ricerca. I problemi non si risolvono da sé, quindi mi sono rimboccato le maniche e messo al lavoro, iniziando ovviamente a cozzare contro i vari muri di gomma: gli studenti della prima rete nazionale di dottorandi presso la MPG (rete che ho fondato io stesso), con la loro indifferenza o in alcuni casi il loro razzismo, sindacati interni ed esterni, gli info point europei e via dicendo. In Italia, molti si preparano alle prossime elezioni europee discutendo di come farne il miglior uso strumentale possibile, con candidature di verifica o di bandiera, se sia meglio presentarsi in bicicletta o in triciclo, da soli o in compagnia, ma evitando accuratamente i perché e i per cosa. Qualcuno però un programma lo ha davvero, e non solo in termini di belle parole scritte o dette per propaganda, cosi come ha la volontà di tradurlo in pratica. L'otto gennaio scorso gli eurodeputati Giorgio Calò e Antonio di Pietro presentavano al Parlamento Europeo un'interrogazione scritta (E 62/2004) sulla questione della discriminazione alla Max-Planck, la cui preparazione e' stata possibile grazie al generoso aiuto che Italia dei Valori, e in particolare l'avvocato Francesco Paola di Roma, ha voluto offrirmi. Grazie. Di cuore.
Perché sono i fatti e non le parole che renderanno possibile un'Europa vera e non solo teorica.


 

P.S.: Tutte le mie affermazioni sono naturalmente documentabili. Resto a disposizione per fornire ogni dettaglio, chiarimento e documentazione che sia ritenuta utile o interessante.


Dr. Andrea Raccanelli
Physikalisches Institut Universitaet Bonn
Nussallee 12, 53115
Tel. +49 228 732690
mail: araccan@physik.uni-bonn.de


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