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Sul sentiero - Parte quarta

Anonimo - novembre 2010
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Iniziazione e discepolato secondo l’insegnamento del maestro tibetano

 

L’Umanità “aspirante mondiale

 

Tuttavia, il discepolo non sarà impressionato direttamente dalla Gerarchia finchè non avrà sviluppato un  sufficiente amore per l’umanità, così da aver scelto fermamente di  seguire  la via del servizio e avrà evidenziato buone  qualità di volontà, di disciplina e, soprattutto, di capacità di “amore di gruppo”:

 

Non sono rari gli uomini non egoisti. Sono pochissimi invece i gruppi non egoisti. La devozione pura e distaccata non è rara in un essere umano, ma rarissima in un gruppo. La sottomissione degli interessi personali al bene della famiglia o del prossimo è facile da trovare, perché la bellezza del cuore umano si è manifestata con il passare del tempo. Scoprire tale atteggiamento in un gruppo, mantenuto con ritmo inalterato ed espresso in modo spontaneo e naturale: ecco la gloria della Nuova Era.

Il vincolo del puro amore e dei rapporti eroici realizzati ed espressi in forma e lavoro di gruppo è davvero cosa nuova, ed è l’ideale che vi presento. Se sarete all’altezza della visione concepita nella mia mente, stabilirete sul piano fisico punti focali di forza qualificata tramite cui la Gerarchia potrà agire con sicurezza maggiore. Sarà composta in Terra… una rete di energie spirituali che contribuiranno a rigenerare il mondo. (Alice  A. Bailey,  Il Discepolato nella Nuova Era, cap. I,  23)

 

L’Umanità, “l’aspirante mondiale”, è ad una svolta del suo percorso, in cui un’affluenza maggiore di luce permetterà a molti di raggiungere l’iniziazione e di partecipare alla preparazione della Nuova Era. I nuovi tempi  porteranno nuove consapevolezze e più elevati sviluppi, in concordanza con il progresso sempre più rapido dei membri della famiglia umana che accedono al piano mentale e si risvegliano al loro compito di “traghettatori” di anime dal vecchio al nuovo mondo.

A tale avanzamento si oppone la gerarchia delle forze regressive del male, legate alla materia e al potere in essa conseguito, e che non hanno intenzione di lasciar andare.

La costituzione dei nuovi gruppi di discepoli si basa su specifiche qualità che costituiscono un superamento degli atteggiamenti individualistici degli esseri umani non ancora risvegliati: Ordine, Sintesi, Vita comunitaria, Coscienza di Gruppo. La creazione di un gruppo omogeneo sarà possibile quando i suoi elementi, essendo allineati all’anima, risponderanno in modo simile al livello di coscienza del gruppo stesso; la maturazione dei singoli membri permetterà il Lavoro per la Fratellanza universale, che dall’altra parte del velo guida il cammino l’umanità.

I discepoli usciranno dall’influenza collettiva del materialismo, dominato dall’illusione, dai sensi, dalle emozioni incontrollate, dalla separatività e dal criticismo della mente inferiore e focalizzeranno Cuore e Mente sulla vera Natura dell’uomo e sulla finalità più elevata del Gruppo stesso. Essi impareranno, con assiduo impegno, a seguire il passo ritmato dell’evoluzione aggiornando costantemente gli insegnamenti, che saranno espressi con termini e atteggiamenti nuovi e illuminanti, adeguandoli alla visione del mondo e al sentire dei nuovi tempi.

I membri del Gruppo diverranno, in vari sensi, “costruttori di ponti”:

  • saranno “pontefici di se stessi” costruendo il ponte tra la personalità e l’anima;

  • uniranno l’uomo all’uomo, perseguendo il sogno della Fratellanza universale;

  • avvicineranno l’Umanità, il “discepolo mondiale”, al divino.

Come gli esseri di Atlantide anteposero i desideri egoistici, provenienti dal piano astrale, al progresso spirituale, così gli uomini ed i Paesi del nostro tempo servono le loro ambizioni - individualistiche e  separative, derivate dal piano mentale inferiore - invece che obbedire alla voce dell’anima.

I discepoli, mantenendo coesione, unità nei rapporti e impersonalità, che nascono dal riconoscimento dell’anima, irradieranno nell’umanità la luce della nuova consapevolezza; i gruppi opereranno affinché il materialismo dilagante in alcuni Paesi più economicamente avanzati sia riconosciuto per quello che è, ovvero  una forma di ambizione illusoria che costituisce una sorta di “distrazione” dal vero compito dell’uomo: l’avanzamento dell’anima individuale e della nazione.

Il candidato all’iniziazione, che ha deciso di “prendere con la forza il regno dei Cieli”, sa che la via che ha scelto non è quella usuale dell’evoluzione più lenta dell’umanità comune ed è pronto a pagare il prezzo di dolore e di sangue che tale scelta comporta; egli sacrifica all’alta meta tutti i suoi attaccamenti profani, secondo l’invito del Cristo: “Siate nel mondo ma non siate del mondo”.

Il sacrificio è sempre totale, volontario e gioioso, poiché nessuna conquista  mondana o che riguardi la natura inferiore ha  più importanza  se confrontata con la conquista di sé, che permette di lavorare al servizio del Piano. Cambiano la graduatoria dei valori, il senso della vita, il valore del  tempo, la valutazione del successo e del denaro, il modo di intendere i rapporti. Nel corso del processo di accettazione delle nuove responsabilità si riducono, fino a cessare,  pensieri egoistici e problemi che nascono da relazioni interpersonali; il motto ispirante diventa “non per me ma per il mondo in cui vivo”; diventano naturali l’impersonalità, lo spirito altruistico e contemporaneamente i punti di vista particolari, settoriali si ampliano all’universalità. Le distinzioni, prima così importanti, relative alla mia famiglia, alla mia comunità, alla mia nazione, sbiadiscono nella consapevolezza dell’eguaglianza e della sacralità di ogni cosa vivente. L’individuo risvegliato non si domanda: Cosa potrò ottenere? ma Come posso essere utile? poiché comprende che la Saggezza fiorisce quando la coscienza viene pervasa dalla Benevolenza dell’universalità; è a questo punto che si inizia il Sentiero, che comprende, secondo le più antiche tradizioni, varie iniziazioni.

 

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