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Filosofia Quantistica e Spiritualità di Ulrich Warnke

FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità

La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.

 

 

Capitolo 5 - Febbraio 2015

Realtà e Informazione: Cosa sono per noi?

 

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5.10 Programmazione di una matrice

 

Come già detto, informazioni vengono assorbite e memorizzate nel campo universale (campo di Base, campo Psi, campo Punto zero, Oceano delle infinite possibilità) e da qui utilizzate intelligentemente (finalizzate) e associate a significato e valore. Ci permettiamo a questo punto un paragone con Internet: contributi individuali producono un campo d’informazione immane, mostruoso. Nello stadio di sovrapposizione (Oceano delle infinite possibilità) i Qubit possono comunicare nel tempo e nello spazio senza barriere, in istantanea e in tutti i posti, che vuol dire con una capacità probabile infinita. Questa capacità d’informazione, è stimata alla inimmaginabile possibilità di stato di 10107 per ogni volume di Planck.

Per dare un’idea: scala di Planck = 10-33 cm che è la più piccola grandezza fondamentale. Un volume Planck è quindi (10-33)3 centimetri cubi. Il volume Planck può modificarsi entro l’unità di tempo Planck di 10-41 secondi.

 

«Nell’universo, le interazioni tutte non trasportano soltanto energia, bensì anche informazione. Le particelle non solo entrano in collisione, ma calcolano anche. Con la progressione del calcolo si sviluppa, si apre, anche la realtà.»
Loyd 2006

 

Seth Loyd è docente al famoso Massachusetts Institut o Technology, Cambridge, USA, e ha sviluppato il primo calcolatore quantistico in grado di funzionare. Egli è profondamente convinto che il nostro universo è programmabile. Non è il solo che coltiva questa visione. Anche Jurgen Schmidhuber, uno specialista riconosciuto nel campo dei calcolatori la propugna (Schmidhuber 1997) e Konrad Zuse (1910-1995) che nel 1941 costruì il primo computer completamente automatico, programmabile a piacere, già nel 1970 disse:
«L’universo intero funziona come un computer con un codice che rende tutto possibile».

I calcolatori lavorano con binary digits, e questo lo può anche il campo dell’informazione universale. «Tutto, ogni particella, ogni campo di forza, perfino il “continuo” spazio-tempo riferisce la sua funzione, il suo significato, la sua propria esistenza totalmente alla decisione binaria dei bit. Quello che noi chiamiamo realtà nasce solo dalla domanda “sì/no”» (Weehler conferenza del 1989). È suo lo slogan molto significativo: The It from the Bit (l’Essere dall’unità d’informazione).

Computer usuale

Computer Universale

1 oppure 0

onda o particella

“a” oppure “da”

possibilità o concreto

oppure No

virtualità o realtà

+ oppure -

immateriale o materiale,
non qui/adesso o qui/adesso,
infinito o finito

 

Gregg Braden ha mostrato una panoramica degna di dibattito sulla programmabilità dell’universo tramite un paragone al computer convenzionale (Braden 2008).

 

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