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Filosofia Quantistica e Spiritualità di Ulrich Warnke

FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità

La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.

 

 

Capitolo 7 - Aprile 2015

L'interfaccia tra mente, anima e corpo materiale

 

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7.3 Lo Spin: collegamento con il campo universale dell'informazione

 

Tutti i processi degli organismi viventi sono basati su  fluttuazioni quantistiche. Il fisico Paul Davies si esprime in questo caso con “amplificazione quantistica dell’elaborazione dell’informazione” nelle cellule viventi. Tuttavia solo atomi isolati da influssi esterni si conformano alle norme del mondo dei Quanti e smettono di farlo quando influenze ambientali incrementate agiscono su di essi.

In realtà oggi si discute se elementi isolati delle cellule, che non “vengono osservati” dall’ambiente, si trasformano in una sovrapposizione coerente universale e se sono dopo di nuovo disponibili quali informazione per le forze quando vengono utilizzati. Ciò significa che strutture (modelli di Spin) di cui al momento non si ha bisogno, non richieste, né osservate e quindi non (più) dentro la realtà, rientrano nel campo universale dell’informazione (intelletto).

Gli Spin dei Quanti sono dunque interfacce tra il “locale” e il “non locale”. Se richiesti essi stanno sotto l’influsso della forza elettrica debole ma nello stesso tempo sono intrecciati e sparsi nell’universo intero.

Innanzitutto, pura speculazione, si potrebbe così spiegare come ogni singola cellula “sa” del totale di esse e così opera in sintonizzazione con il tutto, poi come il fenomeno attenzione codifica informazione e infine come viene integrata  olograficamente l’informazione. Ma in particolare modo si potrebbe rispondere al come il contenuto dei pensieri è memorizzato e richiamato dall’Oceano delle infinite possibilità.

Gli Spin sono moti di spirale e le spirali hanno sempre  avuto un ruolo importante in tutte le culture tradizionali. Teillard de Chardin lo puntualizza con: “La spirale è la vita”.

Presso i Maori il moto delle spirali è la connessione durevole con l’energia cosmica. I tatuaggi a spirale erano indispensabili per conseguire la vita eterna come continua reincarnazione. (v. Latour 1985)

Gl’indiani Oraibi e Shipaluovi credono che le spirali generano il collegamento tra la materia e l’energia causale.

Per gl’indiani Hopi e per i greci delle generazioni più antiche le disposizioni delle spirali simboleggiano l’unione eterna tra l’uomo e la terra. E poiché tutto è generato dall’energia cosmica, questa, come anche la terra, nella tradizione antica viene contrassegnata quale “madre”.

 

7.3 TAO - l’alchimia interiore dell’individuo

 

La figura è il particolare di una rappresentazione del 18esimo secolo, che graffiata su pietra nell’Asia orientale, porta sopra la scritta “TAO - l’alchimia interiore dell’individuo”. Cade subito all’occhio la spirale racchiusa in un anello di fuoco e l’uomo che tocca con le mani l’orsa maggiore. Questa piccola scena possiamo interpretarla come segue: La spirale è identica alla consapevolezza attivata dal fuoco, che permette la percezione dell’universo. Sotto la scena si trova l’immagine completa di un paesaggio dal significato: “l’anima si eleva sopra la materia” (vedi capitolo 9).

In tutte le culture preistoriche dell’Europa, la spirale è la madre natura, simbolo di fertilità, ritorno e rinnovamento e anche movimento ed evoluzione del cosmo, della natura e dell’individuo.

I templi arcaici di Malta sorti tra il 4000 e il 3000 a.C. presentano spirali che sono state interpretate come il cammino  dalla vita alla morte e di ritorno alla vita. Gl’indiani della tribù dei Navajo praticano un rito di guarigione dove la spirale assume un ruolo importante. (Hartmann/Mislin 1985).

Una doppia spirale significa “muori e divieni”. Il caduceo, la sbarra avvolta da due serpi in una spirale in controsenso, è nato in Mesopotamia già 3000 anni a.C. e poi più tardi assegnato a Ermes (Mercurio) che lo porta come chiave simbolica di tutto il sapere (vedi Cap. 9). Uguale significato  assume il bastone di Asclepio, il dio della salute. E la spirale accompagna i grandi padri della chiesa nel bastone ricurvo.

Agostino, filosofo e padre della chiesa (354-430) descrive  l’angelo con il “volo della spirale” così come Hildegard von Bingen più tardi (1098-1179) che da una visione trasse il detto: “Gli angeli volano in spirale, il demonio solo diritto” (Bökeller 1929).

 

Quali energie entrano in interazione da un lato con la consapevolezza e dall’altro lato con lo Spin di un Quanto?
      Sappiamo già che le forze sorgono dalle masse quando sono riconoscibili le caratteristiche. Fino ad oggi venivano considerate quattro forze primordiali:

  1. Forza di gravità

  2. Forza elettromagnetica

  3. Forza debole

  4. Forza (energia) nucleare forte

Le informazioni per la costituzione delle forze sono trasmesse da particelle piccolissime che osiamo rappresentarci solo come vortici di energia che contengono informazioni codificate. Riferite agli elettroni che comunicano tra di loro, queste particelle sono i fotoni. Oltre agli effetti delle forze elettromagnetiche ci sono tra gli elettroni anche quelli dei Coulomb: forze elettrostatiche che agiscono sui fotoni virtuali con l’ausilio delle informazioni.

Senza il fotone, le informazioni restano ingabbiate nelle rispettive funzioni di onda nell’Oceano delle infinite possibilità. Affinché questi vortici concreti di energia, che noi chiameremo particelle, possano esistere veramente, la premessa è il collasso delle funzioni di onda della probabilità. Questo viene provocato da influssi ambientali, per es. con la misurazione. Ogni funzione di onda contiene l’informazione per la particella che verrà fuori da essa in futuro. Non appena si procede a una misurazione di meccanica quantistica, nel fruscio dell’Oceano delle infinite possibilità viene fissata una grandezza. Attraverso ciò la funzione di onda collassa. La misurazione libera informazione che possiamo valorizzare. Con ciò viene veicolato sapere (informazione) attraverso il sistema per cui l’onda si commuta in particella. E poiché per ogni cambiamento di stato serve energia (capacità di lavoro), l’energia deve essere trasportata assieme all’onda. Le onde trasportano quindi sempre energia e informazione.

La nuova particella “venuta fuori” è dunque provvista d’informazione e di energia dell’onda e produce un effetto di forza e di trasmissione di energia sulle masse. Il vuoto fornisce le condizioni di base per l’influenza di forza e tempo da un punto di tempo-spazio-massa a quello successivo. A tal fine tiene pronte soltanto energia potenziale e informazione, e non forza e tempo come postula la fisica classica ancora oggi.

Da dove traggono origine le onde e le loro funzioni?

Secondo la teoria, esse traggono origine dallo stato di oscillazione specifica di una stringa (di una membrana) in un spazio endeca-dimensionale. Il totale delle particelle che compongono il nostro mondo, sono quindi stati di oscillazioni specifiche di stringhe nello spazio, rispettivamente nell’Oceano delle infinite possibilità (la stringa,èuna struttura sub-atomica ipotetica). Ciò vuol dire che le informazioni per la costruzione del nostro corpo e il totale delle sue funzioni, in primo luogo non traggono origine dalle molecole bensì dalle oscillazioni di base delle stringhe.

Se quindi struttura di base e funzione del corpo vengono modulate, da un lato per tale effetto sono responsabili le energie che premono dall’esterno e dall’altro lato il nostro intelletto e la nostra consapevolezza. In ogni modo alla base di queste energie si trovano di nuovo delle stringhe specifiche. Tutto quello che influenza e costruisce forma e struttura, è disponibile nel vuoto quale stato specifico di stringa. Una stringa, secondo Michio Katu, docente di fisica teorica al City College di New York, può memorizzare una gigantesca quantità d’informazioni riproducibili in qualunque momento.

 

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