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Le finestre dell'anima di Guido Brunetti

Le Finestre dell'Anima

di Guido Brunetti   indice articoli

 

Il cane ci rende più umani

Febbraio 2022


Il comportamento di esseri umani e animali, come mostrano le ricerche neuro scientifiche, risulta in modo simile, quando vengono attivati i meccanismi cerebrali. Questa scoperta è stata resa possibile dagli esperimenti condotti sugli animali.
Oggi, possiamo dire che gran parte della ricerca sul cervello è il frutto degli studi eseguiti sul cane e sugli altri animali.

È stato accertato che in situazioni di pericolo le persone e i ratti manifestano reazioni di paura simili. Altre ricerche hanno poi indicato che esseri umani, scimmie, topi e altri animali mostrano cambiamenti neurali e ormonali in situazioni di paura.

La conoscenza di sé rappresenta un elemento importante nell’agire umano, ma anche gli animali sono motivati. Ricercano cibo ed evitano pericolo e predatori. Un’altra meravigliosa scoperta riguarda l’evoluzione del cervello dei primati nell’elaborare aspettative.
Gli animali hanno la capacità di individuare chi coopera e chi non collabora, chi è amichevole e chi mostra ostilità, chi domina e chi è subordinato.
I cani, ad esempio, sono creature giocose, compiono gesti ludici, invitano a giocare e riescono a comunicare che la loro intenzione è amichevole e non aggressiva.

Tutti i mammiferi inoltre sognano. Il nostro cane Kimi quando sogna scuote le zampe, emette strani suoni o muove la bocca. È stato accertato che i cani spesso possono allattare piccoli di altre specie o piccoli con cui non sono imparentati.
Questa rivelazione ci porta ad un’altra fondamentale evidenza scientifica: nel regno animale, la cura della prole è un “obbligo”.


Il cane ci rende più umani


Nei mammiferi, l’accudimento per il benessere dei piccoli può comprendere anche estranei. La cura dell’altro denota l’emergere di ciò che alla fine confluisce nella “moralità” (P. Churchland). In questi comportamenti sono coinvolti l’ossitocina e altri oppioidi.

Come i cervelli si curano di qualcosa? I cervelli sono “programmati” per prendersi cura della propria sopravvivenza. L’avere cura di sé è una funzione fondamentale del cervello. Il quale è organizzato per cercare il benessere. Per gli esseri umani e per i mammiferi, il benessere dei propri piccoli ha lo stesso valore del loro benessere.

Sta di fatto che i circuiti neurali sostenuti dall’ossitocina e dalla vasopressina, che sono sostanze estremamente antiche che datano almeno 700 milioni di anni, molto prima della comparsa dei mammiferi, sono predisposti alla cura di sé, dei piccoli e degli altri (Porges).

Come si realizza l’attaccamento nei mammiferi? Il comportamento di accudimento è innescato dal rilascio di una varietà di ormoni. Il principio che emerge è: “proteggere me stesso” e “proteggere la mia prole” e “gli altri”.

Il rilascio di oppiacei crea uno stato di gratificazione e benessere. È una situazione che abbiamo sperimentato nell’osservare la gioia dimostrata dal nostro “cucciolo” Kimi quando torniamo a casa, durante le passeggiate al parco e in tantissimi momenti della vita quotidiana. La compagnia con Kimi rappresenta una fonte continua di contentezza e di festosità.


Il cane ci rende più umani


Il “cucciolo” Kimi riesce infine a intuire quando decido di portarlo a passeggio oppure prendergli un biscottino. È una conferma delle scoperte neuro scientifiche di questi ultimi anni. Il cane si mostra straordinariamente “esperto” nel predire cosa farà il suo padrone. Questa capacità viene definita “lettura della mente”, ossia “la capacità di attribuzione mentale”.

Al riguardo, dobbiamo dire che la coscienza è una caratteristica di tutti i mammiferi. I principali elementi anatomici che stanno alla base della coscienza sono “molto simili” in tutti i mammiferi.
Sempre il nostro cane Kimi mostra continuamente sentimenti di gioia, talvolta anche di tristezza o paura. Se mi sposto, ad esempio, in un’altra stanza, dopo pochi secondi mi viene a cercare. Mi guarda, si rassicura ed è tranquillo. Egli sente la tristezza della separazione e l’esultanza del ritorno e della compagnia.
Concludendo, il nostro cane presenta le nostre stesse somiglianze cerebrali e di comportamento. La compagnia di un cucciolo di cane ci rende più umani.


Guido Brunetti


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