Le Finestre dell'Anima
di Guido Brunetti indice articoli
Le Poesie di Guido Brunetti
Novembre 2012
Soprattutto negli anni dell’adolescenza, ho scritto molte poesie. Qui, riportiamo tre carmi: “Ode a Fraine”, “Ode a Nemi” e “Ode a Viareggio”.
ODE a FRAINE
In grembo ai monti che salgono in cielo.
Il tenero guardo sulle colline che dolcemente
verso il mare declinano.
I lievi e soavi rintocchi dell’ Ave Maria.
La quiete, un senso di armonia.
Commento critico
Questa ode fa parte di una trilogia poetica che comprende “Ode a Nemi” e “Ode a Viareggio”, tutte pubblicate su numerose riviste letterarie e giornali.
Fraine è un piccolo dilettevole borgo abruzzese, dove l’autore è nato. All’età di undici anni, lascia l’Abruzzo, i suoi monti e il suo mare e si trasferisce a Nemi, alle porte di Roma, dove studia nel collegio dei Mercedari, diretto da un ex alunno di un suo zio materno. Qui riceve, sulle orme dell’educazione familiare, una salda formazione intellettuale, etica e spirituale e una solida cultura classica in latino e greco. L’avvio di un poliedrico e vasto “itinerarium mentis”, che lo porterà prima alla laurea e alla specializzazione, poi ad esercitare attività sanitaria nella cura delle malattie mentali, a tenere lezioni nelle Università di Roma, Lecce e Salerno e a pubblicare numerosi libri (16) e saggi (oltre 200). Che spaziano nei più diversi campi delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi.
E’ situata Fraine nel bel ceruleo grembo di un monte da cui si può contemplare un incantevole paesaggio le cui colline declinano dolcemente verso il mare. Il contrasto cromatico, che si avverte in taluni momenti della giornata, rende attraente il paesaggio. Il quale per la sua complessa natura è portatore di una ricca polisemia.
Commentando la poetica di questa trilogia, alcuni critici hanno scritto: “Bellissimi versi che rilasciano veramente sensazioni di una tranquillità straordinaria”. “Si tratta - hanno rilevato altri autori - di “un raggruppamento di poesia territoriale dove le immagini espresse nei diversi lessici molto moderati non fanno altro che far gustare la piacevole armonia di ogni testo”.
“Tale poetica appartiene alla poesia da giudicare tra le grandi opere. I versi suscitano meraviglia per il tipo di struttura impressa e per la tecnica adottata. Non è facile tradurre in versi così armoniosi l’atmosfera di paesaggi. Ma quando il paesaggio è impresso nei versi in tal modo, non può che trattarsi di vera poesia”.
Invero, i versi presentano un affresco animato da un profondo respiro spirituale. Mare, monti, colline, cielo: è l’ascesa dello spirito che ritorna nel suo mondo . L’esaltazione della natura e del cosmo con l’aspirazione dell’animo umano a contemplare l’infinito e la bellezza del creato.
In questo anelito alla spiritualità, per Brunetti il più sublime dei sentimenti umani, si manifesta la sostanza più intensa della sua poesia. Che diventa così un bagliore di eternità che scende sull’essere e sul mondo per poi nuovamente ascendere alle più alte sfere. Su tutto aleggia l’anima del mondo e la dimensione della trascendenza, ovvero un aldilà metafisico. “Un auspicio poetico che fa onore – rileva Menditto - a uno scienziato-umanista qual è Brunetti, che apprezzo e stimo sommamente”. Brunetti “nobilita la cultura – aggiunge -, non solo per il contributo di sapere che apporta, ma anche per la profonda e classicamente signorile umanità che impronta il suo stile di autore, permeato di un’ etica profonda di cui si sente la mancanza”.
ODE a VIAREGGIO
Apri le finestre della tua anima
Ascolta il silenzio dei monti
Il canto delle foglie
Il mormorio del ruscello
L’ ondare del mare
Accendi la scintilla del tuo spirito
Godi l’ incanto del momento
Immerso nell’ anima del mondo.
Mercoledì 21 dicembre 2011 alle ore 16, il professor Guido Brunetti ha tenuto una conferenza presso la Scuola dell’infanzia a Viareggio, in occasione dell’inaugurazione della targa di marmo posta sulla parete dell’edificio. Nel suo intervento, egli ha rilevato tra l’altro come i versi evocano le “dolci carezze dei caldi raggi del superbo sole d’estate, che folgorano i monti alpestri, quando tremolano le onde del Tirreno, mentre le paranzelle scivolano sulle acque come le ninfe antiche richiamate già da D’Annunzio”.
“Qui, la terra di Viareggio mostra le sue meravigliose epifanie e si muta in umanità primigenia, con lo stupore e i suoni e i silenzi e l’estasi lirica. Una sinfonia di energia, leggerezza dello spirito e di tranquillità dell’anima”.
ODE a NEMI
Odo spirar tutt’ intorno
l’ ambrosia aura dell’ alma del mondo.
Magica dimensione che d’ infinito m’ illumini
e d’ incanto s’ acqueta lo spirito
e lieve l’ anima si distende.
L’elegante e graziosa Nemi fa parte dei Castelli Romani, pittoreschi centri alle porte di Roma, famosi per le ville che vi possedevano papi e patrizi. Situata su uno sprone ergentesi a picco sullo sfondo del suo lago, la splendida Nemi è dominata dall’imponente Castello Ruspoli dal bellissimo portale rinascimentale.
Il lago si apre sul fondo di una conca craterica e fu chiamato dagli antichi “lacus nemorensis” e “speculum Dianae”, poiché presso le sue rive sorgevano il bosco sacro e il santuario di Diana Nemorensis. Nel lago furono scoperte due navi dell’epoca di Caligola. “Studio in collegio a Nemi, dove occhieggia al fondo di un cratere il suo bellissimo lago” (dalla biografia).
I versi esprimono intense suggestioni suscitate dallo spettacolo del tramonto o di una calda notte di luna. Quando tremolavano commosse le onde del lago e i raggi dei tuoi tramonti, o dolce Nemi. E intorno il verde che cede al giallo e lassù l’ondeggiante leggiadria dei colli e di Montecavo. Paesaggio di ferina e mitica bellezza.
Il 21 ottobre del 2010, alla presenza del sindaco e con la partecipazione degli insegnanti e degli alunni delle scuole elementari e medie ha avuto luogo la cerimonia della posa di una targa di marmo all’ingresso della villa comunale a Nemi.
Guido Brunetti
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