Mi limito a riportare una recensione sintetica sul film, inauguro così la serie di mie recensioni che riguarderanno film e album musicali. Chi vuole può aggiungere sotto il proprio commento o la propria recensione.

L'ORA DI RELIGIONE:
un tema appassionante gestito con estro astrattistico. Certe fantasie ricordano quasi un tocco Kubrikkiano dell'ultimo "Hide Wise Shut". Da una parte la gestione diventa sì originale, ma sale anche il rimpianto per non aver trattato il tema con abbastanza profondità, o con una dichiarazione d'intenti netta e distinguibile.
Castellitto è qui in gran forma, interpreta il suo personaggio con forza e vigore, come se dovesse interpretare le pulsioni come proprie. Certe comparse che vanno a formare l'immagine di corredo, rappresentano la bigotteria sociale in una maniera più vera di tutte le realtà. Peccato che le gesta astrattistiche e oniriche del film non potessero fruire di budget "americani", sarebbero sicuramente apparse più credibili, mentre qui giocano in bilico tra l'incredulo e il ridicolo.
Comunque un buon film, soprattutto se si ripongono nel cassetto i rimpianti per una trattazione più epica sul tema.

Voto: 7/8

secondo me, invece, è un film che non ha saputo creare nulla di nuovo. molto, infatti, sapeva di già detto.
il tema trattato è stato affrontato milioni di volte, e qui non è stato presentato in maniera particolarmente originale. naturalmente questo è un commento " a posteriori", poichè subito dopo la visione, ero invece abbastanza soddisfatta. poi lo spirito polemico ha preso i sopravvento;D

ciau..