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Vecchio 15-03-2005, 17.10.01   #1
arsenio
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autoraccontarsi

L’autobiografia caratterizza la stessa psicoanalisi che si basa sul racconto del paziente scritto in sintesi dall’analista.
L’uomo scrivendo appaga desideri frustrati dalla realtà, elabora affetti e angosce, reinterpreta e rivaluta l’esistenza scoprendo la sua unicità e identità.
Si rendono più intense le emozioni liberate che svelano conscio e inconscio facendo affiorare cose mai pensate.
Ora scrivi un tuo ricordo anche solo in 30 righe. Per incoraggiamento comincio io.

Il muro austroungarico

Sono tornato alla Lanterna bagno diviso in reparto uomini e reparto donne poco distante da piazza Unità.
La prima volta lo raggiungemmo con un tram dai sedili in legno sobbalzante che sembrava deragliasse per l’alta velocità tra lo scarso traffico delle rive: poche automobili, taxi verdi e neri, un treno merci lento e interminabile.
Arrivo col secchiello, gli stampini, una palla in reticella ma non c’è la sabbia e la festa va a monte; una biondina ride e m’invita a giocare sott’acqua.
Il muro divisorio è reimbiancato, la tettoia di ferro immutata, così i ciottoli simili a uova deformate che rendono disagevole il calpestio. Avanzando di qualche passo nel mare verde cupo i piedi sprofondano nel fondale limoso che subito scoscende coperto da anemoni, ricci, piante marine. Forse per questo molti si limitano ad attraversare rapidi il getto gelido della doccia. L’angusto specchio d’acqua è racchiuso per gli altri lati da una basso molo e da travi galleggianti. Il paesaggio evoca un dipinto metafisico con quel rimorchiatore in darsena ridipinto di giallo e ornato da copertoni neri, con i vestiti appesi su ganci al muro fin dove comincia l’acqua stagnante da cui rare teste emergono.
Questa voluta divisione sancisce un’estraneità tra salutisti scontrosi che si scambiano battute di sport o accidiosi risolutori di cruciverba e donne impegnate in vivace chiacchiericcio che proverebbero disagio a essere osservate o a essere ignorate dagli sguardi maschili. Il bagnino che un tempo scrutava il brulicame dal seggiolone ora sta in barca un po’ in là dalla fine del muro attento che i pochi nuotatori non superino le zone invalicabili.
arsenio is offline  
Vecchio 16-03-2005, 19.06.09   #2
nevealsole
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Lucciole

La sera di inizio estate noi bambini correvamo dietro alle lucciole. Quando si riusciva a catturarne qualcuna la mettevamo sotto un bicchiere di vetro capovolto e tornavamo a giocare. La mattina successiva sotto il bicchiere non c’era più la lucciola ma qualche monetina.
Una notte nel cortile di mia nonna ero talmente presa dal rincorrere la lucciola che ho continuato a camminare anche nel vuoto… per un breve tratto salvo poi sentirmi precipitare e subito dopo atterrare un metro più sotto un po’ frastornata… seguendo la luce avevo scordato completamente la conformazione del terreno e le terrazze.
Ricordo che tornando dalla campagna ne vedevo tantissime ai bordi delle strade e ogni volta mi stupivo della luce proveniente da un piccolo insetto.
Potevo prenderle in mano senza paura e senza che mi facessero impressione, a differenza della maggior parte degli altri insetti.
Sotto il bicchiere talvolta trovavo anche delle caramelle all’anice. Da allora associo le caramelle all’anice alle lucciole, ai bicchieri di vetro capovolti, all’odore dell’erba, al frinire delle cicale, con la campagna sempre più buia all’allontanarsi dalla casa, alle risate di noi bambini, al mio nonno materno seduto sul muro dell’aia in una sera d’estate di molti anni fa: col suo bastone e il suo cappello… ma che ci faceva poi di notte col cappello in testa? Boh…

Ciao
Neve
nevealsole is offline  
Vecchio 14-04-2005, 08.23.08   #3
sergio
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lucciole e bambini

mio fratello mia sorella ed io giocavamo a rincorrere le lucciole...

poi sprangavamo porte e finestre (con effetto sauna vista la stagione...) e le portavamo nella nostra stanza per addormentarci con loro che, poverine, ballavano...

cercavo di stare sveglio il più a lungo possibile, e mi sembrava di vivere una dimensione irreale...

ero forse in giardino sdraiato ed il cielo della notte su di me?
o ero nel letto e tutto era entrato nella stanza?


la mattina ricercavo quegli esserini, che nel frattempo si erano appollaiati sull'armadio...
sergio is offline  
Vecchio 16-05-2005, 21.57.45   #4
Fragola
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Va beh, vi racconto un invito al cinema

Galline

“Hai visto? E’ uscito un film che si intitola “Galline in fuga”!!! EVVIVA!!! Libertà per le galline!!! Mi porti a vederlo?”
“Stai scherzando vero? E’ una cosa per bambini.”
“No, non sto scherzando. Devo andare a parteggiare per le galline. DEVO! Capisci?”
“Sei impazzita!”

Non sono impazzita.
Quando avevo quattro anni mio fratello, per offendermi, mi chiamava “Abominevole Gallina Strozzata” (AGS per gli amici). Io me la prendevo da morire e non tanto per la gallina strozzata, che pure mi pareva una condizione abbastanza dolorosa, ma per la parola abominevole di cui non conoscevo il significato e nessuno voleva spiegarmelo e quindi pensavo fosse una cosa orribile. (Non ero poi così scema!)

Mio padre, per consolarmi, mi chiamava Gallinella strozzata (GLS per gli amici). Non era una gran consolazione. La domenica mattina, prima che mi svegliassi nascondeva delle uova nel mio letto e poi mi diceva che le avevo fatte io. Naturalmente io ci credevo. Poi le uova venivano messe nel frigorifero e cucinate. La mia famiglia si mangiava i miei bambini!
Un giorno ho deciso di non accettarlo più. Ho preso tutte le mie uova dal frigorifero, le ho deposte teneramente sullo zerbino, la cosa per me più simile ad un nido, e mi ci si sono seduta sopra per covarle.

Nessuno ha più messo uova nel mio letto, la mattina.

Ancora oggi io non mangio volentieri le uova, ci vedo una sorta di cannibalismo e di infanticidio insopportabili.
Voglio assistere alla fuga di quelle galline! Voglio sapere se riusciranno a liberarsi dal loro terribile destino di creature prima sfruttate e poi uccise.

“In che cinema lo danno?”

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ps per Arsenio: conosci Duccio Demetrio?
Fragola is offline  
Vecchio 25-05-2005, 18.16.36   #5
nevealsole
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Messaggi: 706
Fidati

Qualche giorno fa sono stata a correre... infatti adesso ho un personal trainer (mio fratello!!!) che come obiettivo ha scelto di curare la mia rimessa in forma.
Tutta in salita (così bruci... sì così muoio penso io...)

"Dobbiamo arrivare in cima, ce la puoi fare, lassù è bellissimo..."

Io non rispondo, produco un flebile suono che sta per... oddio sto per morire...

"Ce la fai, smetti di lamentarti"...

Io non rispondo, penso "cxxo, l'ennesimo uomo rompi.. che vuole insegnarmi cosa è bene per me, uffa, non ce la faccio, ma non lo vede che non ce la faccio, mi odia, sta cercando di farmi fuori... oddio non ce la faccio..."

"Ce la fai, su è bellissimo..."

Grrrrr, insiste, penso a come uscirne, come faccio, mi ha in pugno... torno indietro? vado avanti? Non ce la faccio, non ce la faccio... per non pensare alla fatica la mente vaga: ho sei anni, in piscina l'istruttore continua a ripetere "fidati, fidati... ti tengo io... tu ti tuffi e io ti prendo, non ti preoccupare, fidati..." Alla fine cedo, lui si scansa e mi fa finire in acqua... io inizio a strillare, non voglio più tornare in piscina...

Improvvisamente si accende una lampadina: "vuoi vedere che è per questo che non mi fido mai?"

"Allora? Ci sei?"

... vado avanti... arrivo... E' BELLISSIMO...

Cxxo, aveva ragione lui...

Meno male che stavolta mi sono fidata...

Ciao
Neve

P.S. Fragola, molto bello il tuo racconto...
nevealsole is offline  
Vecchio 13-06-2005, 22.47.42   #6
Rothbard
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domani parto... chissà come sarà.. è la prima volta che vado via da casa.. chissà quando tornero'.. e se tornero'... bella giornata.. sole, fa anche caldo.... è settembre... il treno.. grazie del passaggio papà... si.. ci vediamo.. non so quando.. chissà.... ora sono uomo... o no? Il paesaggio.. sta cambiando.. che posti strani.. anche la vegetazione è diversa... ma dopotutto è sempre italia no? Sono arrivato... quante persone.. vanno tutti li.. gente che urla... mi guardano minaccioso... si.. forse me lo aspettavo.. ma è squallido... nei film non è cosi'... correre.. correre e ricorrere... qui nessuno mi vuole bene.. non gliene importa niente a nessuno che non ho mangiato e sono stanco... mamma papà.. mi mancherete
Rothbard is offline  
Vecchio 02-07-2005, 14.52.04   #7
mark rutland
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-01-2004
Messaggi: 343
una ricerca sul petrolio ; sdraiato sul letto con il volume dell'enciclopedia a destra , tentando di variare le parole per non dare l'impressione di aver copiato di sana pianta , saltando le note tecniche(la maestra credo che non le voglia sapere, no?)e la televisione alla sinistra che miagola qualcosa di cui nemmeno ricordo più


....e il letto inizia a sobbalzare, il wind chimes che suona ....nessun rumore oltre quello leggero di una struttura in cemento che danza ... sento mia madre chiamarci tutti a raccolta, mi giro verso l'armadio e vedo aprirsi un'anta, quella chiusa a stento l'ultima volta , riboccare il contenuto....cerco di arrivare velocemente alla porta di casa dove penso che sia mia madre che mi chiama, ma non è facile, non ho equilibrio nell'ultimo tratto del corridoio.....mentre sento di nuovo mia madre chiamare tutti con apprensione ....la porta è aperta, mio padre mi trattiene per un braccio dal correre oltre,sulle scale....vedo cinque persone sotto il vano porta che si ammassano l'una all'altra in cerca di spazio...siamo in sei sotto il vano porta.....la mia famiglia

sento la signora del piano di sopra aprire il portone di ingresso del palazzo e le figlie piangere, sono già giù, in cortile .....e continua a muoversi tutto; un rumore netto di qualcosa che si infrange sul pavimento della sala da pranzo ...iniziano a formarsi le crepe? sta crollando il soffitto? o era qualcosa in bilico? qualcuno che dice'non vuole fermarsi, non si ferma' e continua a danzare la nostra casa....guardo il marmo sotto ai miei piedi, mi sembra ondularsi ad ogni movimento...ma non è possibile che si muova....ma .....e continua così

i nostri vicini hanno lasciato la porta aperta e si intravede una pianta nel loro ingresso le cui foglie danzano nell'aria,un rumore sordo di qualcosa che cade poi emerge sulla porta il vicino che ci guarda...il lampadario del pianerottolo cigola ora a destra ora a sinistra...e tutto continua a muoversi con una calma isterica ,ora a destra ora a sinistra

e il tempo passa lentamente.....il tempo..... dopo un po' ho il cuore in gola, cerco di guardare mia madre che mi sta più vicina ma lei guarda mio padre e lui guarda lei.........cerco altrove un appoggio.....non ce ne sono.....non so cosa fare,non so che ... non so nulla........ non so se devo respirare, non so se posso respirare,ingoio aria a bocconi......non so quando termina questo movimento.....

.... la danza silenziosa termina

mi dicono di correre ,ora, di andare giù in cortile mantenendomi aderente al muro delle scale ........... sono fuori...

Ultima modifica di mark rutland : 02-07-2005 alle ore 15.05.08.
mark rutland is offline  
Vecchio 06-07-2005, 14.23.09   #8
Vapensiero
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Data registrazione: 14-04-2005
Messaggi: 195
riferimento: stralcio preso da una corrispondenza con Ferdinando Divisi, uno dei pochi casi letterari del nostro tempo.

Caro Ferdinando;
se nel leggermi percepirai il mio rancore,
è perché a quel tempo anch'io
facevo parte di quegli elementi di ricambio,
pronti a rimpiazzare "pelle umana" che si deteriorava,
per gonfiare pance spropositatamente grasse,
di certi nuovi Dei nostrani.

Questo avveniva, quando, ancora fanciullo
entravo in caverne buie e voraci,
come anticamere d'inferno,
per fondere piombo in disuso,
ancora sporco del sangue d'eroi
di guerrieri, di filosofi
e di miei coetanei, per farne soldatini.
Ed io ero così minuto che
la loro grandezza mi somigliava.

Oppure tagliavo morbida latta
per farne giocattoli,
con cui mi era proibito giocare.

E allora,
nella mia smisurata rabbia d'infante
mi piaceva pensare
che l'agire di un qualsiasi uomo,
anche di un singolo,
fosse stato anche mio padre,
avrebbe potuto farmi tornare
a quello che doveva essere
l'unico mio lavoro e dei bambini di tutto il mondo:
il gioco.

Allora caro Ferdinando,
quando mi parli di "gioco fascinoso
che ricompone un piacevole ordine",
mi sono tornati alla mente quei soldatini di piombo
su cui potevo stendere solo colori sgargianti,
fantasticando con la mente
su quante cose e tempo utile, al mio Io,
avrei potuto colmare con loro.

Per concludere questo sfogo,
confrontando lo scorrere del tempo
con il suo navigare erudito e a prezzi scontati
mi sento d'affermare: che anche Abramo, Gesù,
Virgilio, Dante, Einstein e tutti i potenti del mondo,
hanno operato in modo che
la stragrande maggioranza dei bambini
entrassero a far parte di quel magazzino
di pelli usurate, a servizio di quel sudario Occidentale
che avvolge il mondo
e che permette ogni sera a tutti noi
buoni e cattivi,
di mangiare un piatto di minestra calda
e una bistecca di vitello "Cortisonico".

Ciao amico mio.

Ultima modifica di Vapensiero : 06-07-2005 alle ore 14.28.10.
Vapensiero is offline  
Vecchio 14-07-2005, 15.18.02   #9
Adele
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Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
Ricordo amaro

I ricordi mi riportano indietro negli anni e, precisamente, ad un’afosa giornata di luglio, calda e asfissiante. Io sono in casa e, sebbene abbia solo 11 anni, sono intenta a svolgere le faccende domestiche. Mio fratello, 4 anni più piccolo di me, è in cortile. Sto preparando il pranzo e mettendo in lavatrice le robe sporche. Irrompe in casa mio padre: “ Presto, dobbiamo andare” Avrei voluto mettermi in ordine e aspettare che il cibo fosse cotto, ma non ho il tempo “a che ora mangeremo?” pensavo dentro di me. Andiamo a casa della zia Teresa che abita a circa 25 Km dalla mia città. Saranno le due del pomeriggio, le strade sono assolate e deserte, la gente o è al mare o sta riposando ( usanza assai frequente dalle mie parti). Mia zia abita al secondo piano. Appena entro nella scala vengo accolta da un piacevole fresco. In casa la zia ci saluta e ci porta in salotto. Nell’ultimo mese quella stanza ha subito notevoli cambiamenti: non ci sono né divani né credenze, sono rimasti solo delle sedia e l’enorme tavolo, adagiato contro il muro e cosparso di infinite scatole diverse per colore, dimensione e forma. Il posto d’onore nella stanza è riservato al semplice lettino, circondato da sedie. Entro, tutte le mie zie, stranamente, sono presenti: solitamente si danno il cambio. Mia sorella, accanto al letto, gli occhi gonfi, come se non avesse più lacrime da versare, non ci saluta, sembra assente. La zia Anna prende per mano me e mio fratello “ Venite”- ci dice. Ci avviciniamo al letto,sotto un lenzuolino di cotone rosa steso ordinatamente fino alla vita, c’è una donnina piccola, magra, consumata; le prendo il braccio, legata al polso con un filo celeste la Medaglia Miracolosa sulla quale è riportata la preghiera: “Maria Concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”
-“salutate la mamma” Continua la zia con la voce rotta dalla commozione. La guardo in viso, si muove, tenta di impossessarsi a fatica dell’aria presente nella stanza, fa strani movimenti oculari, non ci guarda, non si è accorta di noi: è intenta a compiere il suo prometeico compito di restare aggrappata alla vita. Non so quanto dura l’agonia, per tutti noi il tempo si è fermato, anche noi fatichiamo a respirare…
All’improvviso la lotta impari cessa e tutti noi ci sciogliamo in un pianto liberatorio, ci abbracciamo. Io quasi non ci posso credere. Ho ancora tra le mani il polso di mia madre con la Medaglietta Miracolosa .
Qualcuno dice: “ Ha smesso di soffrire” e senz’altro è vero ma, in quel momento, mi sembra un’offesa. Quella morte è stata una liberazione anche per le mie zie, impegnate da più di 4 anni in estenuanti Tour de Force a causa dei quali avevano trascurato le loro rispettive famiglie. La zia mi toglie gentilmente il polso dalla mano, slaccia delicatamente la medaglia e, in lacrime me la consegna: “Tieni, l’ultimo ricordo della mamma”. Ce l’ho ancora quella medaglia, è conservata insieme alla pochette, con lo specchio e il pettine, che mia madre metteva in borsa e che utilizzava per verificare se era in ordine.
Non so cosa pensare, ho l’impressione di vivere una realtà esterna a me, sento la zia Teresa al telefono annunciare la triste notizia. Le altre zie prendono il corredo funebre preparato da tempo e si accingono ad espletare l’ultimo pietoso compito che rimaneva: preparare il feretro per il funerale.
Come mai loro sapevano e non mi hanno detto questo? Mi sento presa in giro! E’ da anni che la mamma soffre, che entra ed esce dagli ospedali, che le manca il seno sinistro, però non avevo mai pensato che…Mi sale la rabbia e il rimorso:< Se fossi stata più buona come lei mi aveva chiesto? Se non l’avessi fatta arrabbiare tante volte con i miei inutili capricci?>
Tanta gente viene a darci le condoglianze, mia cugina prende me e mio fratello, ci porta a casa sua, ritiene che quello non sia un posto per noi. Danila, la figlia di mia cugina, un anno più piccola di me, cerca di tirarci su il morale e alla fine, per quanto possa sembrare strano oggi, ci riesce
Il giorno dopo siamo tutti riuniti intorno a lei, parenti vicini e lontani, amici e conoscenti,persone di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza. La bara si chiude,finalmente prendo coscienza di ciò che è stato.
Questo accadeva il 14 luglio 1986 , esattamente 19 anni fa

Morte eterna non v’è
Se colui che abbiamo perso
Insieme ai battiti del nostro cuore
conserviamo stretto
Adele is offline  
Vecchio 18-07-2005, 22.13.11   #10
Angel of the night
Angelo al contrario
 
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"Blind in Darkness" in ripetizione continua penetra nelle mie orecchie mute. C'è il tuo pensiero che naviga per l'etere senza meta. Potrebbe raggiungermi. Oh, ma mi ha già raggiunta! E' da ore che ti penso ininterrottamente. La notte sta tornando, la luce sta svanendo e le mie braccia sono troppo stanche. Ho dentro agli occhi quella porta sporca e tu dietro che inclini la testa. Stringimi. Ho ancora in bocca il sapore dei funghetti di zucchero che hai voluto comprare a Curno. Le fanno buone le brioche lì. Ma come dici tu: "E' un po' un'Acquatica in miniatura".

"Posso far fischiare le gomme?"
"D'accordo".
"Strano che mi dici di sì."
"E' perchè ti amo."
Angel of the night is offline  

 



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