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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 24-08-2007, 14.02.39   #11
NebbiaINvalPadana
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Data registrazione: 28-12-2006
Messaggi: 158
Riferimento: Rapporti interpersonali

Devi rispettare, a partire da te stesso però!

Credo che basti
NebbiaINvalPadana is offline  
Vecchio 24-08-2007, 17.31.55   #12
Patri15
Frequentatrice abituale
 
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Messaggi: 822
Riferimento: Rapporti interpersonali

Citazione:
Originalmente inviato da Rudello
Reciprocità

«Ma perché, quando vai per la strada
sorridi alle persone che incontri?»

«Perché sono contento che siano vive»

«Ma, scusa, per te non è importante
d’essere vivo tu?»

«Anche. Ma se loro non fossero vivi,
a chi potrei sorridere? e senza sorriso,
che vivrei a fare?»


Lucio Musto 28 febbraio 2001
Cordialità

BENTORNATO RUDELLO!


Oltre ai tuoi versi, mi sembra che già la tua firma sia una risposta, anche se non si dovrebbe escludere a priori che un saggio non sia anche buono, no?

Ciao
Patri15 is offline  
Vecchio 24-08-2007, 20.22.15   #13
renzananda
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 22-08-2007
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Riferimento: Rapporti interpersonali

Forse i rapporti interpersonali sono solo rapporti intrapersonali. Non si è mai in rapporto con l'altro ma solo con l'idea che si ha dell'altro, dialogo impossibile tra immagini, gioco e giogo dell'io in una gabbia di specchi...
renzananda is offline  
Vecchio 27-08-2007, 11.45.10   #14
domydea
Ospite
 
Data registrazione: 20-08-2007
Messaggi: 4
Riferimento: Rapporti interpersonali

Sono davvero contento, e sempre grato, per le visioni che continuano a pervenire e che mi fanno sentire molto meno solo rispetto a quel mio rimuginare.

Rinnovo e sottolineo, ove fosse necessario, i ringraziamenti particolari per Patri15 che me ne ha fornito immediatamente la giusta chiave di lettura (e l'averlo fatto affiancando la sua esperienza ne mostra esclusivamente il prezioso animo umile). Non credo debba chiedere permesso ad alcuno nell'immaginare il suo ambito sorriso. Cosi' come quello, altrettanto stupendo, di Lucio.

Desidero deliziarvi (lo spero) con alcune similstorie che per me hanno molto a che vedere col concetto esposto da Patri15 (l'autostima) e su come io ritengo questa possa, o meno, formarsi. Non aggiungo commenti... vorrei tanto farlo... la lunghezza del raccontato non penso me lo permetta.

Buona lettura!

============================== ====================

Ho davanti a me alcuni bambini.

Uno di questi alla nascita appare sereno e pacifico. Piange poco (spesso sorride!) e si alimenta e cresce senza grossi problemi.
Sin dai primi momenti della sua vita mostra di essere molto intelligente. Apprende velocemente ogni cosa che gli viene insegnata. Mostra una spiccata attitudine alla risoluzione dei problemi logici dove esibisce una rapidita' (nella risoluzione) superiore alla norma.
Nei giochi si mostra costruttivo e creativo, e per via di questa sua creativita' non lo si trova mai annoiato o bisognoso degli stimoli dei genitori. Cerca spontaneamente compagni di gioco con i quali passa ore e ore senza mai litigare. Se tra i bambini ne trova di irrequeti, aggressivi, o che tendono a rompere i giochi, cerca di evitarli.
Se costretto a rimanerci piange e ne subisce l'aggressivita'.
I genitori di questo bimbo sono fissati con il concetto dell'educazione. Vogliono che il loro bimbo sia un bimbo educato... praticamente un bamboccio. Per cui lo obbligano a stare a tavola in una certa posizione; a comportarsi con reverenza nei confronti degli adulti; a non contrariare i genitori stessi... verso i quali e' importante essere estremamente obbediente.
L'attenzione al concetto dell'educazione e' talmente dominante che sovrasta il resto e, i genitori, praticamente non si accorgono di altro: ne' delle doti naturali del bimbo, ne' della sua difficolta' nel difendersi da eventuali soprusi di altri bambini. Anzi... rispetto a quest'ultimo punto, le volte che se ne avvedono, mostrano un cenno di velato disprezzo nei confronti del figlio, e lo invitano palesemente ad imparare a difendersi.
Durante la crescita genitori e figlio si allontanano sempre piu' l'uno dagli altri... il ragazzo, sempre piu' cosciente di quanto gli accade, e' sempre piu' triste e serio. Matura rapidamente... ma come quei frutti che, maturando in fretta appunto, si rivelano belli fuori e vuoti dentro.
Alle volte, se trova l'ambiente giusto, le persone giuste, riesce a tirar fuori le sue doti naturali e fa cose straordinarie... ma non e' costante, ha bisogno di qualcosa che non trova, e le sue costruzioni vengono prese e continuate da altri, mentre lui si perde nuovamente.



Un altro bambino alla nascita ha qualche problema di salute... nulla di eccezionale... ma i genitori passano comunque dei brutti momenti.
Nel corso della crescita il bimbo, pur essendo naturalmente intelligente, non riesce ad applicarsi, e' irrequieto, preferisce giocare (e i suoi giochi sono spesso distruttivi).
Man mano che cresce la sua inquietudine si esplica anche in aggressivita' verso gli altri bambini, verso gli adulti, e verso i genitori stessi.
I genitori sono preoccupati. Utilizzano anche le maniere forti per cercare di calmarlo, percuotendolo abitudinariamente (parlo di percosse genitoriali, non di violenza)... ma le percosse sembrano divertire il bimbo che le attraversa come una consuetudine (come andare a pranzo o a letto). I genitori cercano peraltro di bilanciare questi momenti con doni di vario genere (sia giocattoli, che momenti di vita in comune: al parco o nella sua stanza)... ma il bambino, voracemente, travolge tutto.
Con il trascorrere del tempo, e la crescita, il ragazzo esaurisce gradualmente la sua iperattivita' guadagnandone, del resto, coscienza. Nella formazione culturale, pero', non riesce a concludere molto. I suoi genitori, nel frattempo, hanno conservato un atteggiamento amoroso e presente nei suoi confronti.



Il terzo bimbo e' nuovamente un iperdotato ed anch'esso molto sereno e non aggressivo.
Presenta doti di molto superiori al primo e al secondo ed eccelle ovunque lo si cali.
I genitori si preoccupano di osservarlo crescere lasciandolo libero di esprimere le sue capacita', cercando, anzi, di sostenerle, sovvenzionandole come nelle loro possibilita' (non sono ricchi).
Si preoccupano di non farlo dispiacere inutilmente... sia per opera loro sia per opera di altri disgraziati. Lo pongono comunque davanti alle difficolta' della vita aiutandolo a comprenderle... non lasciandolo quindi mai solo.
La crescita procede tranquilla ed il ragazzo e' sereno e produttivo.

Speriamo bene.

Per gli altri due...

...uno sta perdendo ancora tempo parlando agli altri di autostima...

...l'altro porta avanti un negozio in centro lasciatogli dai genitori.

domydea is offline  
Vecchio 27-08-2007, 17.58.28   #15
katerpillar
Ogni tanto siate gentili.
 
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renzananda
Citazione:
Forse i rapporti interpersonali sono solo rapporti intrapersonali. Non si è mai in rapporto con l'altro ma solo con l'idea che si ha dell'altro, dialogo impossibile tra immagini, gioco e giogo dell'io in una gabbia di specchi...
katerpillar

Pienamente condivisibile il tuo assunto, che risulta valido sopratutto con questo mezzo di comunicazione, dove molte volte la "fantasia" esplode senza ritegno e dove siamo costretti, per il solo fatto di partecipare ad una discussione, a reggere, come si dicie a Roma, i....moccoli.

domydea
Citazione:
Non credo debba chiedere permesso ad alcuno nell'immaginare il suo ambito sorriso. Cosi' come quello, altrettanto stupendo, di Lucio.
katerpillar

Nessun permesso domydea, ma il buon senso ci dovrebbe consigliare, in una discussione su di un forum, di non esternare "apprezzamenti", sui partecipanti, belli o brutti che siano. Ovvero: come ci pare lo possiamo fare solo a casa nostra, e se vogliamo mandare messaggi non inerenti alla discussione, possiamo farlo con i mezzi a tutti conosciuti. Un grosso saluto.

PS. Quello di Lucio non lo conosco.
katerpillar is offline  
Vecchio 28-08-2007, 08.41.13   #16
Patri15
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Forse per crescere psicologicamente è necessario, in un primo momento, adeguarci agli altri, al mondo che ci circonda.

Da piccoli siamo chiamati tutti a compiere un processo di adattamento che è necessario alla nostra sopravvivenza ed al nostro inserimento nel "sociale".

Solo in seguito potremo cercare di costruire la nostra individualità.

E mi sembra, caro Domydea, che in molti casi, l'individuazione diventi lo scopo dell'esistenza, un cammino - istante per istante -durante il quale ci si deve sentire pronti a combattere e a soffrire.

"Individuarsi" significa diventare diversi dagli altri, distinguibili ..

Le potenzialità dell'individuo vengono calpestate dal gruppo, dalla massa, che intende mantenere lo status quo, condizione prediletta.

Ma io credo che la forza dell'individuo non dipenda dall'unione con altre persone, né dalla loro presenza o dall'adesione alle loro leggi: è una forza che nasce dal suo mondo interiore e proprio per questo motivo - è inesauribile.

La vera magia di un incontro deriva dalla libertà di azione e di pensiero che l'uno riuscirà a lasciare all'altro, dal rispetto - non solo della propria - ma anche dell'altrui individualità.

Secondo me questa è anche una delle funzioni dei genitori: rispettare l'individualità dei figli, ma - prima ancora - cosa più difficile, saperla riconoscere - questa individualità.

Ciao a tutti
Patri15 is offline  
Vecchio 28-08-2007, 22.28.19   #17
katerpillar
Ogni tanto siate gentili.
 
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Patri15
Citazione:
La vera magia di un incontro deriva dalla libertà di azione e di pensiero che l'uno riuscirà a lasciare all'altro, dal rispetto - non solo della propria - ma anche dell'altrui individualità.
katerpillar

Pienamente condivisibile il tuo pensiero, tant'è che ci siamo limitati a suggerire i mezzi idonei di comunicazione, visto che li abbiamo in dotazione. Perché sono convinto che il rispetto della propria e altrui individualità può realizzarsi solo avendo la consapevolezza di far finire la nostra libertà, come da te consigliato, dove inizia quella altrui.

Cara Patri15, dall'alto della tua esperienza comunicativa, come sempre, riesci ad individuare gli eccessi e porvi rimedio, e per questo te ne sono immensamente grato, anche per le "scelte" dei vocaboli accomodanti che adoperi silenziosamente come "segnali di fumo"...molto soft.
Un saluto.
katerpillar is offline  

 



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