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Vecchio 20-04-2008, 11.36.03   #1
nuages
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Data registrazione: 16-12-2007
Messaggi: 196
Montezemolo ha ragione a criticare il sindacato?

Anche se non sono un industriale capisco ed approvo la critica di Montezemolo ai grandi sindacati confederali Italiani. Necessita a mio modesto avviso arrivare ad una riforma del sindacato in modo da tornare a fare esclusivamente l'interesse vero delle varie classi lavoratrici, al di fuori di ogni schieramento politico. Il Lavoro non ha colore, è lavoro e basta, che lo faccia un operaio un impiegato od un artigiano, le antiche contrapposizioni padrone operaio ormai hanno fatto il loro tempo, bisogna anche qui progredire da ambo le parti e guardare oltre, difendere degli assenteisti o dei burocrati inefficenti ormai non ha più nessun senso perchè prima di tutto l'inefficenza danneggia il lavoratore vero più debole, quindi necessiterà anche qui al più presto vedere un autocritica del sindacato ed aprire una nuova stagione, altrimenti anche loro saranno destinati a scomparire per lasciar posto ad altre organizzazioni più moderne.
nuages is offline  
Vecchio 20-04-2008, 12.24.16   #2
Monica 3
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Messaggi: 697
Riferimento: Montezemolo ha ragione a criticare il sindacato?

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Originalmente inviato da nuages
Anche se non sono un industriale capisco ed approvo la critica di Montezemolo ai grandi sindacati confederali Italiani. Necessita a mio modesto avviso arrivare ad una riforma del sindacato in modo da tornare a fare esclusivamente l'interesse vero delle varie classi lavoratrici, al di fuori di ogni schieramento politico. Il Lavoro non ha colore, è lavoro e basta, che lo faccia un operaio un impiegato od un artigiano, le antiche contrapposizioni padrone operaio ormai hanno fatto il loro tempo, bisogna anche qui progredire da ambo le parti e guardare oltre, difendere degli assenteisti o dei burocrati inefficenti ormai non ha più nessun senso perchè prima di tutto l'inefficenza danneggia il lavoratore vero più debole, quindi necessiterà anche qui al più presto vedere un autocritica del sindacato ed aprire una nuova stagione, altrimenti anche loro saranno destinati a scomparire per lasciar posto ad altre organizzazioni più moderne.


Nel momento in cui il lavoratore, con il proprio onesto lavoro può mantenere la propria famiglia, essere curato se si ammala e andare in pensione alla fine della sua carriera, posso anche darti ragione.

Il rischio è la disoccupazione che, come si sa, può far scivolare l'individuo verso forme di reddito basate sul furto e la delinquenza (droga, prostituzione ecc.)

Monica 3 is offline  
Vecchio 20-04-2008, 13.22.08   #3
chlobbygarl
Lance Kilkenny
 
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Riferimento: Montezemolo ha ragione a criticare il sindacato?

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Originalmente inviato da nuages
Anche se non sono un industriale capisco ed approvo la critica di Montezemolo ai grandi sindacati confederali Italiani. Necessita a mio modesto avviso arrivare ad una riforma del sindacato in modo da tornare a fare esclusivamente l'interesse vero delle varie classi lavoratrici, al di fuori di ogni schieramento politico. Il Lavoro non ha colore, è lavoro e basta, che lo faccia un operaio un impiegato od un artigiano, le antiche contrapposizioni padrone operaio ormai hanno fatto il loro tempo, bisogna anche qui progredire da ambo le parti e guardare oltre, difendere degli assenteisti o dei burocrati inefficenti ormai non ha più nessun senso perchè prima di tutto l'inefficenza danneggia il lavoratore vero più debole, quindi necessiterà anche qui al più presto vedere un autocritica del sindacato ed aprire una nuova stagione, altrimenti anche loro saranno destinati a scomparire per lasciar posto ad altre organizzazioni più moderne.
la tua domanda è talmente no way out (la sola risposta è sì) da apparire retorica:nel panorama italiano chiunque sa che questo sindacato è ormai pletorico, autoreferenziale, casta più casta dei politici (torno a consigliare questo L'altra casta), insostenibile, in due parole vergognoso e indegno di un paese europeo.La mossa di montezemolo è sì politica e leggibile nella direzione di un forte contrasto intercategoriale, ma è parallelamente la fotografia esatta della condizione del sindacato italiano.Non è infrequente che i due piani di lettura coincidano e anzi è impossibile che ciò non avvenga mai.

chi in italia da sinistra vuole una sinistra realmente riformista e quindi progressista, come Pietro Ichino, come Luca Ricolfi, come Lanfranco Turci, Nicola Rossi e molti altri, sa bene che una delle cose da fare è riformare questo sindacato sul modello mutuato dalle altre socialdemocrazie europee.

guardatevi semplicemente il dato comparato sull'età pensionistica:o gli italiani sono geneticamente inferiori (cosa certo possibile) oppure si potrebbe spiegare da parte dei gauchisti dell'arcobaleno come mai si deve acconsentire alle adunate di piazza comandate dal sindacato quando si tratta di portare i limiti d'età al livello degli altri stati europei.Io capisco bene i 'vecchi', quelli che non hanno voglia di lavorare altri anni, li capisco anche se di fronte alla prospettiva per la quale i loro figli non percepiranno che frammenti della loro pensione, un pò di solidarietà umana dovrebbe smuoverli.Quelli che non capisco sono i giovani che vanno nelle piazze a manifestare contro sè stessi, urlano contro l'innalzamento dell'età pensionabile assieme a quei 'vecchi' la cui istanza perorata fino alla fine impedirà loro di percepire pensioni dignitose: non li capisco oltremodo quando poi parlano di indottrinamento riferendosi a chi magari vota a destra la lega.

vanno in piazza contro il precariato, comandati sempre dalla triplice, e nemmeno qui li capisco: perchè non si ribellano anche contro quelli che a differenza loro sono ipergarantiti, tipo i lavoratori del pubblico impiego?Perchè non si inkazzano con quelli che durante l'orario di lavoro vanno a fare la spesa, pagati dalle tasse cha pagano i loro genitori?Perchè assieme alle proteste sulla legge Biagi, non scrivono cartelli dove sanciscono un basta senza se e senza ma ai 'nullafacenti', all'art.18 applicato in modo selvaggio e fortemente sperequativo?

io credo che oggi un giovane bisognoso di sentirsi rappresentato prima di cedere a qualunque proposta di rappresentanza dovrebbe:
-studiarsi il diritto del lavoro comparato e quindi relativo ai paesi adiacenti o magari viaggiare e apprendere direttamente in quei paese magari lavorandoci.
-studiarsi le forme esistenti del sindacalismo in europa, la loro storia, la loro contemporaneità.

sono convinto che se così avvenisse sparirebbero non solo dal parlamento ma anche dal cuore dell'opinione pubblica le idolatrie verso questa sinistra estrema e questo sindacato.
chlobbygarl is offline  
Vecchio 20-04-2008, 15.09.16   #4
frollo
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Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
Riferimento: Montezemolo ha ragione a criticare il sindacato?

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Originalmente inviato da chlobbygarl
guardatevi semplicemente il dato comparato sull'età pensionistica:o gli italiani sono geneticamente inferiori (cosa certo possibile) oppure si potrebbe spiegare da parte dei gauchisti dell'arcobaleno come mai si deve acconsentire alle adunate di piazza comandate dal sindacato quando si tratta di portare i limiti d'età al livello degli altri stati europei.Io capisco bene i 'vecchi', quelli che non hanno voglia di lavorare altri anni, li capisco anche se di fronte alla prospettiva per la quale i loro figli non percepiranno che frammenti della loro pensione, un pò di solidarietà umana dovrebbe smuoverli.Quelli che non capisco sono i giovani che vanno nelle piazze a manifestare contro sè stessi, urlano contro l'innalzamento dell'età pensionabile assieme a quei 'vecchi' la cui istanza perorata fino alla fine impedirà loro di percepire pensioni dignitose: non li capisco oltremodo quando poi parlano di indottrinamento riferendosi a chi magari vota a destra la lega.

vanno in piazza contro il precariato, comandati sempre dalla triplice, e nemmeno qui li capisco: perchè non si ribellano anche contro quelli che a differenza loro sono ipergarantiti, tipo i lavoratori del pubblico impiego?Perchè non si inkazzano con quelli che durante l'orario di lavoro vanno a fare la spesa, pagati dalle tasse cha pagano i loro genitori?Perchè assieme alle proteste sulla legge Biagi, non scrivono cartelli dove sanciscono un basta senza se e senza ma ai 'nullafacenti', all'art.18 applicato in modo selvaggio e fortemente sperequativo?

io credo che oggi un giovane bisognoso di sentirsi rappresentato prima di cedere a qualunque proposta di rappresentanza dovrebbe:
-studiarsi il diritto del lavoro comparato e quindi relativo ai paesi adiacenti o magari viaggiare e apprendere direttamente in quei paese magari lavorandoci.
-studiarsi le forme esistenti del sindacalismo in europa, la loro storia, la loro contemporaneità.

sono convinto che se così avvenisse sparirebbero non solo dal parlamento ma anche dal cuore dell'opinione pubblica le idolatrie verso questa sinistra estrema e questo sindacato.

Non sono un filosindacalista ad oltranza, tuttavia mi verrebbero delle considerazioni in merito a quanto scritto sopra.
Il confronto con i paesi europei viene sempre fatto quando qui c'è da peggiorare qualcosa, mai quando il confronto a noi non conviene. Confrontiamo per favore anche il costo della benzina, delle medicine, gli affitti di casa, i costi di acquisto della casa, gli STIPENDI che altrove sono nettamente più alti, gli assegni familiari, i sussidi alla disoccupazione, le ore di lavoro, le carte da fare per aprire un'attività, le incombenze tributarie e un sacco di altre cose che da noi conviene tacere.
Gli italiani vanno in pensione in media a 60,7 anni, più o meno come nel resto del mondo occidentale... e per me sono decisamente troppi! Io andrei in pensione già ora a 44 anni, se dipendesse da me!
E non capisco perchè non lasciare alla persona la decisione di scegliere quando ritirarsi dal lavoro: tu accantoni -come in un fondo d'investimento- e se vuoi cominciare a prendere soldi dopo 15 anni di accantonamento, prendili! Ne avrai molto pochi, ma è una scelta tua! Puoi decidere di continuare a lavorare, continuare a versare soldi al fondo previdenziale e contemporaneamente riscuotere anche parte della rendita, oppure puoi lavorare fino a 90 anni e lasciare tutto ai tuoi eredi! Ma santo cielo, lasciamo la decisione a ciascuno di noi!
I privilegi degli statali ci sono e non si devono più coprire... certo che se fosse possibile lavorare tutti come fa uno statale mediamente onesto, sarebbe meglio. Sono altrettanto innegabili infatti i "soprusi" che questi ragazzi di manpower o adecco subiscono per poter lavorare, a cominciare dal fatto che nessuno ormai sa più per quanto lavorerà. E io, scusa, anzichè "precarizzare" tutti preferirei dare il posto fisso a tutti. Non si può? E chi l'ha detto... Brunetta??? In germania lavorano 35 ore a settimana e lo stipendio medio di un operaio è 2000 euro al mese (con la vita che costa molto meno) e loro hanno avuto la "zavorra" della Germania dell'est da far ripartire. Solo da noi sonotutti "furbetti"?
Per fare un esempio sciocco, lo sai che ho trovato un UMPC (ultramobile PC) con schermo da 6 pollici, che viene lanciato in America a circa 800 dollari e in Italia arriva 1 anno dopo a più di 1000 euro??? Ma noi siamo più fessi?
frollo is offline  
Vecchio 21-04-2008, 15.07.16   #5
nuages
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Riferimento: Montezemolo ha ragione a criticare il sindacato?

Purtroppo è così, bisogna che il sindacato metta sullo stesso piano il concetto di lavoro, basta difendere gli iper garantuiti pubblici, non per colpa delle medie e basse categorie ma per colpa delle alte categorie tutte colluse con la casta politica, bisogna ristabilire il merito e fare in modo che la dirigenza pubblica inefficente possa essere rimossa come quella privata, mentre il sindacato continua a spingere unicamente sugli anni trascorsi in un ambiente pubblico di lavoro con un certo titolo di studio, un basso e medio livello è letteralmente bloccato in tutto nell'ambiente pubblico e questo grazie anche della collusione con un sindacato completamente ipocrita, che se non cambierà verrà anch'esso cancellato dalla storia....e non per colpa dei lavoratori di basso e medio livello che anzi avrebbero tutto l'interesse di veder ripristinato il merito.
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Vecchio 23-04-2008, 11.35.18   #6
Mr. Bean
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Riferimento: Montezemolo ha ragione a criticare il sindacato?

Che il sindacato ultimamente sia lontano dai lavoratori, o almeno non sia così vicino come ai tempi di Bruno Buozzi, è un dato di fatto. Tuttavia, credo che Luca Cordero di Montezemolo abbia fatto male a criticarlo, nella sua posizione. E' sempre l'annoso discorso. Il cittadino comune può permettersi di criticare chi gli pare, un "personaggio", sia esso politico o sociale, non ha questo diritto, proprio per la carica che ricopre. Io credo che la Confindustria debba guardare al suo interno ancor prima che criticare gli altri.... Non dimentichiamoci che un sindacato debole dà ben poca soddisfazione in caso di vittoria in uno scontro con esso....
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Vecchio 23-04-2008, 12.15.28   #7
chlobbygarl
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Riferimento: Montezemolo ha ragione a criticare il sindacato?

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Originalmente inviato da frollo
Il confronto con i paesi europei viene sempre fatto quando qui c'è da peggiorare qualcosa, mai quando il confronto a noi non conviene. Confrontiamo per favore anche il costo della benzina, delle medicine, gli affitti di casa, i costi di acquisto della casa, gli STIPENDI che altrove sono nettamente più alti, gli assegni familiari, i sussidi alla disoccupazione, le ore di lavoro, le carte da fare per aprire un'attività, le incombenze tributarie e un sacco di altre cose che da noi conviene tacere.
Gli italiani vanno in pensione in media a 60,7 anni, più o meno come nel resto del mondo occidentale... e per me sono decisamente troppi! Io andrei in pensione già ora a 44 anni, se dipendesse da me!
Ma di che cosa stai parlando?!!qui alcuni dati sull'età pensionistica in Europa:
http://www.lastampa.it/redazione/cms...3901girata.asp

in Europa si va in pensione già adesso a 65 anni contro i 57/58 rispettivamente di donne e uomini italiani!!!!Di che parli tu????!!!!!!

Citazione:
Il confronto con i paesi europei viene sempre fatto quando qui c'è da peggiorare qualcosa, mai quando il confronto a noi non conviene. Confrontiamo per favore anche il costo della benzina, delle medicine, gli affitti di casa, i costi di acquisto della casa, gli STIPENDI che altrove sono nettamente più alti, gli assegni familiari, i sussidi alla disoccupazione, le ore di lavoro, le carte da fare per aprire un'attività, le incombenze tributarie e un sacco di altre cose che da noi conviene tacere.
Ma che stai dicendo?Perchè mai sottolineare differenze inerenti il regime pensionistico rispetto al resto della ue dovrebbe escludere per coerenza di poter prendere in esame anche altre diversità nei costi e nell'amministrazione?

Ad un liberale e radicale conviene eccome invece fare i rilievi che tu ritieni scomodi!!Noi abbiamo tasse alte, sussidi bassi, burocrazia insostenibile, assegni familiari ridicoli, tutti termini legati da un gioco sistemico perverso per il quale: si lavora poco, si redistribuisce nulla, si spreca molto, ci si indebita di più.

Noi andiamo in pensione mediamente 7 anni prima gli uomini e 8 le donne del resto d'europa!!!!Per questo ( e per altre questioni) riceviamo continui ammonimenti dalla commissione europea che ritiene 65 anni l'età minima atta a garantire equilibrio nei rapporti fra le varie classi d'età dei lavoratori.
chlobbygarl is offline  
Vecchio 23-04-2008, 15.55.27   #8
frollo
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Riferimento: Montezemolo ha ragione a criticare il sindacato?

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Originalmente inviato da chlobbygarl
Ma di che cosa stai parlando?!!qui alcuni dati sull'età pensionistica in Europa:
http://www.lastampa.it/redazione/cms...3901girata.asp

in Europa si va in pensione già adesso a 65 anni contro i 57/58 rispettivamente di donne e uomini italiani!!!!Di che parli tu????!!!!!!


A parte il fatto che bisognerebbe parlare di pensione di anzianità e di pensione di vecchiaia, che sono due cose diverse, comunque anche in Italia i requisiti si sono spostati verso i 65 anni da tempo. Quello a cui mi riferivo io è l'età "REALE" alla quale mediamente gli italiani vanno in pensione, la quale, a prescindere dalle regole e dai limiti è GIA' oggi di circa 60 anni, più o meno allineata con la media europea. In altre parole, anche se fosse vero che il requisito in Italia fosse 57 anni (ma ormai non è più così), l'italiano mediamente non va comunque in pensione prima dei 60,7 anni e questi sono dati ufficiali che se cerchi un po' in rete li trovi. Io, ripeto che trovo questa tendenza sbagliata, perchè ognuno dovrebbe essere libero di smettere di lavorare quando ne ha voglia, potendo scegliere cosa fare dei soldi che fino a quel momento ha accantonato. Se io che ho 44 anni voglio smettere di lavorare con i miei 18 anni di cotributi versati, devo poterlo fare, anche se consapevole che la mia "rendita" sarebbe bassissima, per esempio 100 euro al mese: potrei pensare di trasferirmi in Bulgaria dove con 100 euro al mese ci vivi anche senza lavorare!

Ma che stai dicendo?Perchè mai sottolineare differenze inerenti il regime pensionistico rispetto al resto della ue dovrebbe escludere per coerenza di poter prendere in esame anche altre diversità nei costi e nell'amministrazione?

Perchè in genere tutti i confronti con l'Europa che si fanno nei media evidenziano una situazione di squilibrio in difetto per l'Italia (come quello sulle pensioni). Nessuno fa mai un confronto che evidenzi che in Italia si spende di più, si lavora di più e si guadagna di meno.
A questo punto, se si lavora di più, si guadagna di meno e le tariffe sono più alte, il fatto di andare in pensione 7 anni prima lo vedrei come un "recupero" delle bastonate che si prendono durante la vita attiva!


Ad un liberale e radicale conviene eccome invece fare i rilievi che tu ritieni scomodi!!Noi abbiamo tasse alte, sussidi bassi, burocrazia insostenibile, assegni familiari ridicoli, tutti termini legati da un gioco sistemico perverso per il quale: si lavora poco, si redistribuisce nulla, si spreca molto, ci si indebita di più.

Infatti io li ritengo scomodi per chi non li fa. Io vorrei proprio farmi due risate e farli questi confronti con gli assegni familiari francesi, con gli orari di lavoro e gli stipendi tedeschi, con i sussidi e gli assegni di cittadinanza anglosassoni... Qui quando confrontiamo sappiamo solo dire che "gli altri" vanno in pensione a 65 anni e noi a 40 con le baby pensioni!

Noi andiamo in pensione mediamente 7 anni prima gli uomini e 8 le donne del resto d'europa!!!!Per questo ( e per altre questioni) riceviamo continui ammonimenti dalla commissione europea che ritiene 65 anni l'età minima atta a garantire equilibrio nei rapporti fra le varie classi d'età dei lavoratori.

Io della commissione europea me ne fregherei, a me interesserebbe poter andare in pensione quando decido io!
frollo is offline  

 



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