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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 18-09-2003, 06.55.37   #1
ely
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 134
convivenza e società

mi trovo qui, a 21 anni, a cominciare una convivenza, mi sento la ragazza più felice del mondo, i miei occhi brillano di entusiasmo e amore...poi...mi trovo a confrontarmi con le altre persone, con la gente e la mia gioia un po svanisce, mi meraviglio, ho persino un po di paura non che non sia convita del passo che sto facendo..ma mi sento fuori luogo..scopro che la convivenza non è poi cosi accettata dalla massa come io credevo e mi domando perchè, vi domando perchè...
perchè sento dire da un padre in pullman che teme che suo figlio con resti con la ragazza solo perchè convive...
perchè sento diffidenza quando pronuncio quella parola "convivenza", perchè mi viene chiesto se credo nella famiglia se voglio dei figli...
io che non mi interessa in genere dell'opinione, io che ho preso questa decisione perchè ho paura di tutti i matrimoni che finiscono in breve tempo, la mia scelta è per amore, un amore immenso per il mio ragazzo e il figlio che desidero avere al più presto, cosa cambia?
si lo so cosa cambia, non potrò avere l'assegno di mantenimento se ci lasciamo, non siamo legati da nessun obbligo e nessun dovere (se non morale) non potrò nemmeno lasciare tutto a lui nella vecchiaia se non tramite testamento...ma poi?
non si vive insieme allo stesso modo? non si affrontano i problemi allo stesso modo?
ely is offline  
Vecchio 18-09-2003, 11.21.18   #2
rain
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 08-05-2003
Messaggi: 187
Ciao Ely...confermo:è tutto identico,almeno nella sostanza,al matrimonio.
Io convivo col mio ragazzo da 3 anni quasi ormai e ti assciuro che le gioie e i dolori sono glistessi.
Non credere a chi oscura il tuo entusiasmo,non credere ai bigotti o ai tradizionalisti o ai troppo religiosi.
Credi solo nel tuo amore,poco importa se suggellato da un contratto o da un bacio...quello è ciò che hai di vero e che conta,nulla più.
Tanti auguri per una vita felice,
Rain
P.S.:benvenuta!
rain is offline  
Vecchio 21-09-2003, 12.34.45   #3
deirdre
tra sogno ed estasi...
 
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Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
Cara Ely, è un piacere ritrovarti. Che dire, la società ha i suoi dogmi che, per quanto talvolta validi, impongono a tutti un dato comportamento.
La passiva accettazione è qualcosa che non sempre viene assorbito dall'uomo, spesso ci si trova in situazioni come quella che tu descrivi. Sentirsi fuoriposto...è normale quando non esiste vera libertà d'azione, bensì... il tutto è soggiogato alle regole prestabilite.
Dire di fregarsene serve a poco, poiché, per quanto indifferenti a certi aspetti, l'opinione altrrui va automaticamente ad influenzare l'esistenza. La sola soluzione è non dare tutto il peso che, comunemente vien dato, a ciò che l'opinione di massa sostiene (difficli, ma in parte, fattibile).
Non esistono perché, Ely.... come non esistono risposte per lo meno, verosimili...esiste solo l'assurdità di una società malata di se stessa.
Un bacio fanciulla...
deirdre is offline  
Vecchio 22-09-2003, 12.10.29   #4
kaoskali
Ospite
 
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Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 11
Ciao,
perchè della diffidenza ? Più volte ho discusso con chi alla convivenza non crede cercando di capire le ragioni di questo rifiuto. Se escludiamo le motivazioni religiose, mi sono trovato difronte alle seguenti obbiezioni:
- è più facile lasciarsi ergo il rapporto è meno stabile
- spesso coloro che convivono fanno ogniuno la sua vita con amicizie proprie e poca unione familiare
Che alla fine portano ad una conclusione la mancanza di serietà delle persone...perchè è assolutamente vero che un rapporto tradizionale è più difficile da rompere, per tutta una serie di vincoli legali, e questo spesso porta due persone a vivere nello stesso letto ma non nello stesso cuore...ma c'è da dire che è vero che chi convive ha più facilità ad interrompere un rapporto, e l'effetto patente a punti insegna che la libertà non è per tutti e spesso sono pochi a meritarla e a saperla gestire, gli altri debbono essere trattati con il bastone e la carota....devono vedere davanti vantaggi o svantaggi di un azione per poterla fare o non fare.
kaoskali is offline  
Vecchio 22-09-2003, 13.06.39   #5
ely
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Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 134
kaoskali

- è più facile lasciarsi ergo il rapporto è meno stabile
- spesso coloro che convivono fanno ogniuno la sua vita con amicizie proprie e poca unione familiare

bhe sicuramente per i vincoli legali è più facili ma ci sono cmq questioni pratiche da risolvere, come la casa, la decisione di dove sistemarsi (e spesso non si ritorna dalla mammina o lo si evita) , i figli e poi dal momento in cui si vive insieme si diventa cmq famiglia con tutte le conseguenze di questo legame anche se non l'ho firmato da nessuna parte da venerdi (giorno in cui incomincerò a convivere) non mi sarà tutto concesso come non lo era da "fidanzata"

e poi mi spieghi questa cosa che ogniuno fa la propria vita?
l'amore è l'insieme di due vite che si modellano insieme sono spaventata dal dover fare la stessa vita del mio fidanzato, cosa avremmo da raccontarci? secondo me è con le differenze di interesse che cresce anche il rapporto e per quanto riguarda le amicizie credo che sia normale avere anche delle amicizie differenti
ely is offline  
Vecchio 22-09-2003, 21.58.28   #6
cannella
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
Come se il matrimonio creasse da solo tutte le garanzie possibili, e poi se ci si sposa in Chiesa sicuramente si tratta di una coppia seria... ma seee.
Lascia che la gente col paraocchi parli e fai quello che senti autentico per te, con la libertà di agire nel modo che credi opportuno.
cannella is offline  
Vecchio 22-09-2003, 22.28.17   #7
Attilio
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Data registrazione: 07-08-2002
Messaggi: 375
Ciao Ely.

Penso che due persone decidono di stare insieme solo, come lo dice la parola, per una decisione loro.
Questa decisione sancisce l'inizio di un rapporto importante, e non ha bisogno di alcun intermediario per essere effettiva: tra due persone adulte i patti si stringono in piena fiducia sulla base della sacrosanta parola dell'altro.
Per tutte le difficoltà pratiche che si presentano, e per fare fronte ad ogni disavventura della vita, la nostra società ha ormai raggiunto un buon livello di legislatura e ritengo possa risolvere ogni questione pratica.

Il matrimonio religioso rappresenta una serie di impegni in più che, chi crede in questa o quella religione, decide di prendersi in carico per rispetto di una morale religiosa che gli è cara. Non è un aiuto per avere maggiore sicurezza, anzi una serie di impegni in più da mantenere. Impegni perfettamente inutili in assenza di una fede in cui credere.

Questa è la mia idea, credo che due persone mature possano essere una buona base di coppia senza altri legami oltre la propria fede nell'altro.

Ne approfitto per farti tanti auguroni Ely !!
Un bacione (sperando che il marito non mi fulmini )
Attilio is offline  

 



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