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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 24-12-2003, 15.09.23   #71
Marco_532
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Re: Un abbraccio

Citazione:
Messaggio originale inviato da Nereo Villa
Ma non posso dirti di più anche se vorrei dirle a tutto il mondo.
PS: tutto procede per il meglio.

...contento che tutto proceda per il meglio, ma quel "non posso dirti di più", perchè?
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Vecchio 24-12-2003, 17.09.58   #72
Nereo Villa
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Buone cose

Preferirei scrivere certe cose personalmente. Se tu mi mandi un'email e mi dici delle buone novità pregandomi di "tenerle per me", io non posso trasmetterle in un forum pubblico
Ciao.
Nereo
Nereo Villa is offline  
Vecchio 24-12-2003, 17.13.01   #73
Marco_532
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Ok, condivido la tua scelta...anche se non capisco bene il "pericolo"...

Ciao, .
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Vecchio 24-12-2003, 18.54.47   #74
Nereo Villa
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Fregola natalizia

Caro Marco,
grazie per la fiducia. Non vi è "pericolo" ed hai ragione. Le cose stanno così. Io sono sempre stato un ricercatore della verità, prima in senso interiore, e poi in senso della vita esteriore, cioè delle cose e dei fatti della politica, dei vari personaggi antichi e moderni. Nelle mie ultime ricerche in merito a un importante personaggio degli anni '70 (oggi detenuto), connesso con le finanze internazionali, ho fatto affermazioni, risultanti dai giornali. In questi giorni ho saputo invece (da chi è attualmente in contatto con lui dal carcere) che le cose nei suoi riguardi sono diverse, e che dunque le mie affermazioni - in quanto rilevate esclusivamente dai media - non sono esatte. E poiché la verità a tale riguardo, come da me prospettata, non è così negativa, dovrei correggere il tiro. Ciò mi fa molto piacere perché si tratta di una questione importante e credo nella persona che mi ha portato le nuove informazioni, però per ora (è una questione di tempo materiale) non sono ancora in grado di offrire i nuovi dati (che pertanto devo ancora "tenere per me"). Questo non toglie che, almeno per me, questo Natale sia un Natale di speranza. Poiché però purtroppo (sarà la vecchiaia o il clima natalizio) mi sto affezionando a voi come a dei giovani che a differenza di me quando avevo la vostra età si occupano del "sociale" e non solo del rock o dei joint come ho fatto io, vorrei trasmettervi subito questa speranza.
Ciao
Una abbraccio.
Nereo
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Vecchio 24-12-2003, 19.19.26   #75
Marco_532
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Ok Nereo...messarrio ricevuto... ...ho capito meglio...

..sono fiero del tuo "darti da fare".

P.S. Guarda i tuoi messaggi privati, ne ho inviati due, ma ancora non risultano letti...

Ciao, Buon Natale, Marco.

Ultima modifica di Marco_532 : 24-12-2003 alle ore 19.31.12.
Marco_532 is offline  
Vecchio 02-01-2004, 20.17.55   #76
Nereo Villa
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Messaggi: 52
Sul discorso di Ciampi di ieri sera

Nel suo discorso di fine anno, Ciampi incomincia con una menzogna dicendo di avere nel cuore "la compostezza dei familiari" dei carabinieri morti in Iraq, mentre da internet (http://italy.indymedia.org/news/2003/11/427562.php) si può apprendere il contrario, che più di una troupe ha filmato: comportamenti di parenti tutt'altro che composti, tanto che durante i funerali di Stato molti sono stati zittiti con mano sulla bocca dal servizio d'ordine e portati fuori di peso dalla chiesa quando hanno cominciato ad urlare la loro disperazione contro chi volle quell'intervento militare...
Ma a parte questo inizio bugiardo, tutto il discorso seguente è più esilarante che confortante.

Egli afferma molte cose, che hanno tanta realtà quanto la prima:

- il suo orgoglio per lo slancio ed il coraggio della Croce Rossa Italiana. E infatti durante i funerali sopra accennati è stata proprio la Croce Rossa a far sparire i disturbatori del "composto dolore".
- Il risveglio dell'amor di patria - solo da lui probabilmente percepito - arricchito dall'UE nonostante il fallimento dell'UE: ma "non lasciamoci ingannare dal mancato successo di una Conferenza…";
- che "Unione Europea, significa pace in Europa", frase che sembra uno slogan minaccioso che sottintende la logica del suo contrario: un'Europa normale, senza UE non può che significare guerra in Europa;
- che secondo lui sta crescendo l'identificazione del popolo e dei giovani con l'Europa: "… gli italiani lo sanno, lo sentono. Insieme con le istituzioni, e ancor più in fretta, cresce il sentimento di identificazione con l'Europa nell'animo dei nostri giovani", come se fosse possibile identificarsi con la BCE e con l'imposizione dell'Euro, che ha dimezzato il potere di acquisto del denaro di tutti;
- che il papa di fronte al terrorismo "reagisce pregando e predicando la pace" con "una lucida visione e una perseveranza davvero straordinarie", come se la banca del papa, banchieri di Dio, capitali off-shore, bancarottieri vari, paradisi di beni immobili e paradisi fiscali, business della Divina provvidenza, nuovi mercanti del Tempio, finanziamenti segreti a Solidarnosc, industria delle anime, tutto ciò non fosse esistito nel lungo pontificato di Giovanni Paolo II e non esistesse, tra le spire della nomenklatura vaticana, l'attuale lotta di potere nella Curia, dopo il radicamento dell’Opus Dei avallato da politici di sinistra e di destra…
- "Non giovano alla ripresa economica taluni aspri contrasti", frase che probabilmente metterà a tacere la questione nata fra Governo e Bankitalia (tra Fazio e Tremonti, cioè, per dirla alla Pound, fra banchieri e loro camerieri) proprio ora che le faccende dei ferrotramvieri, della Cirio, e della Parmalat dovrebbero essere chiarite?

Si potrebbe proseguire con altre nefandezze del suo discorso. Sono convinto che Ciampi è totalmente preda di esseri demoniaci antiuomo, esattamente come l'altro suo degno compare di oltre Tevere e padrino della menzogna come lui.
Chiamando questi esseri demoniaci col nome Belial usato da Paolo di Tarso, devo a questo punto riconoscere che il Belial del nuovo millennio, poggiando su precisi dati conoscitivi del genere umano (cioè i diavoli ci prendono per il culo perché possono farlo, in quanto noi poi votiamo i politici che maggiormente li albergano in sé), disponga di vere e proprie scuole (le università) nelle quali viene conferita una sorta di iniziazione ai "migliori" del suo regno.
Già mezzo secolo fa in Inghilterra, Alex Comfort denunciava nel suo saggio di psicopatologia del potere "POTERE E DELINQUENZA", divenuto un classico della psicologia sociale, le dinamiche del potere politico nel selezionare "positivamente, nell’ascesa della sua scala gerarchica, personalità psicopatiche e sociopatiche" (Alex Comfort, "Potere e delinquenza", Ed. Eléuthera): "Ciò che importa attualmente - scriveva Comfort nel 1950 - non è tanto la psicologia dei delinquenti al potere, quanto la nostra volontà di disobbedire e di resistere loro, in nome dei nostri interessi e di quelli della specie umana. E possiamo forse opporci e resistere con più efficacia se li comprendiamo meglio, risparmiandoci così di perdere il nostro tempo con scelte di tipo riformista che, strutturalmente, hanno al loro interno i semi del potere delinquente".
Oggi, dopo cinquant'anni, le cose stanno non solo come le denunciò Comfort ma peggiorano di ora in ora.
Credo pertanto che il massimo problema attuale non sia il terrorismo dei kamikaze, ma la delinquenza politica che lo genera.
Per esempio, perché Ciampi s'"inciampa" nel graziare Sofri? La risposta è che l'attuale "Caso Sofri" è collegabile in modo polare ed ideologicamente contrapposto al "Caso Pazienza" (vedi http://digilander.libero.it/afimo/pa... _di_stato.htm
). Infatti graziando Sofri, a maggior ragione Ciampi dovrebbe graziare Pazienza, il quale si trova in carcere per reati rispetto ai quali è stato via, via, assolto e rimesso dentro da altri giudici. Se proprio si vuole Pazienza detenuto dopo il Sofri graziato, si dovrebbe almeno parlare delle motivazioni di questi altri giudici. In ambedue i casi comunque, con le sbarre o senza sbarre, poiché tutta la questione sembra gettare troppa luce sui misteri degli ultimi 25 anni della nostra storia, soprattutto in merito alla guerra fredda reale tra gruppi politico-finanziari e apparati dell'intelligence contrapposti, occorre tacere su questi "inciampi", che fanno tremare perfino Belial… Infatti troppe cose salterebbero fuori dal cappello dei prestigiatori truffaldini, oscure vicende che toccano nervi scoperti della nostra storia recente, e soprattutto della storia di Ciampi, le sue malefatte di governatore e quelle dei suoi compari, da Giuliano Amato a Piero Barucci, da Prodi a Fassino, Dini, ecc., ecc., ecc. Dunque tutto deve essere occultato, taciuto, insabbiato altrimenti la pustoletta scoppia e mostra che esso è solo la punta di un brufolo-iceberg di un'Italia putrefatta, altro che Patria. La Patria è morta esattamente come Dio è morto. Per risorgere ha bisogno di verità, non del suo oscuramento. Solo allora il popolo è libero e sovrano.
Ieri ho scritto un messaggio intitolato "Tra il dire e il fare…" al forum filosofico http://www.filosofia.eu.org/mostrame...?idmsg=1276 1 , dicendo più o meno le cose contenute in questo messaggio ma in altra forma.
Cari saluti a tutti.
Nereo
Nereo Villa is offline  
Vecchio 26-02-2004, 22.32.45   #77
freedom
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Non lo so Nereo....sono quasi senza parole.....si capisce che sei una persona in gamba. Si capisce che comprendi le cose, specialmente quelle economiche e quelle finanziarie.

Vai al nocciolo del problema, ti fai interprete della ingiusta schiavitù delle braccia in aperto contrasto alla tirannia del capitale e poi?

Mi vieni a dire che voti Berlusconi?

Andar bene sarai uno della destra sociale e questo lo rispetto ma come fai a votare quell'uomo lì e il suo fido alleato Umberto? A me pare che se i politici sono i camerieri dei banchieri (lo condivido ovviamente) quelli di AN siano i camerieri di Berlusconi.

E mi pare anche che il maggior responsabile di questa spaventosa decadenza sociale (almeno in Italia) sia proprio la filosofia imposta in modo mellifluo e, francamente rivoltante, dall'uomo di Arcore ei suoi cortigiani.

Non lo so. Mi hai stupito.

Ciao e scusa se sono intervenuto in modo così diretto pur non conoscendoti.

Buona notte
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Vecchio 27-02-2004, 01.26.13   #78
Nereo Villa
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Le 33 bastonate

Ti ringrazio delle valutazioni su di me pro e contro. Non ho mai detto né scritto che "voto" Berlusconi. Questo lo dici tu. Io ho votato Berlusconi, il che è ben diverso. E l'ho fatto né per simpatia (oggi Berlusconi mi è simpatico, ma quando l'ho votato no), né per appartenenza politica ad alcuna fazione, né istintivamente, né per abitudine. Probabilmente hai letto la pagina seguente sulle 33 bastonate. Io ho votato comunque una direzione di pensiero che ritengo adatta ai tempi nuovi. Io sono un essere umano che cambia. Sono un mutante. Perché non sono ancora un cadavere irrigidito o un UFO immobile. Non credo che le considerazioni emotive pro o contro qualcuno siano qualcosa di costruttivo. Tutto quello che si afferma per costruire qualcosa dovrebbe provenire da motivi, non da impulsi. La differenza fra motivo d'azione e impulso o molla d'azione è essenziale per non costruire sull'errore. Ognuno sbaglia. Anch'io sbaglio. Sono venuto su questo pianeta anche per sbagliare e per correggermi. Tutti posso sbagliare. Se risulterà che avrò sbagliato, votando Berlusconi, cercherò di rimediare, e cambierò ancora, anche se non ho speranza nei politici, e neanche nella democrazia. Non entro nel merito delle affermazioni da te fatte, perché la mia cultura politica è pressoché nulla. Una cosa è certa: se io possedessi 36 mila miliardi come il Berlusca, non vorrei certamente avere a che fare con i politici, che considero, sia a destra che a sinistra, dei veri e propri ignorantoni, mangiapane a tradimento.

Le 33 bastonate di Silvio
Lettere aperte a Silvio Berlusconi

Caro Berlusca,

anche se ti ho votato e continuerò a votarti, ed anche se la tua decisione di considerare la necessità di una riforma fiscale è sacrosanta, non sono d'accordo sulle 33 bastonate fiscali che ridurrebbero le 60 del precedente governo. Non credere di essere amico del popolo dandogli 33 bastonate anziché 60. Sarai vero amico del popolo se di bastonate non gliene darai nessuna.

Certamente continuerò a votarti. "In politica - diceva Goethe - come sul letto di malattia, la gente si gira da una parte e dall'altra, pensando di trovare una posizione più comoda". E oggi dove vuoi che mi giri? Oggi di fatto non vi è alcun movimento di opposizione alle tue idee, e l'opposizione che abbiamo è formata da gente talmente cretina che ama le bastonate, dicendo: "Le bastonate ci vogliono!" Ma proprio nessuno che pensi in modo veramente nuovo? Nessuno che si accorga che il fisco non va ridotto, ma abolito? Forse che la "forza lavoro" è ancora quella dei lavoratoroni sporchi e sudati di secoli fa? Forse che quella delle macchine, e delle macchine intelligenti non è forza lavoro? Come mai nessuno considera che grazie ad essa la produzione mondiale di beni è già doppia rispetto alla capacità mondiale di consumo? E che se non si fornisce liquidità agli acquirenti, la metà dei prodotti dovrà restare invenduta col rischio di fallimenti catastrofici? Sono anni che dico queste cose, riflettendo sugli scritti economico-monetari di Pound e di Steiner, e che li dedico a chi non ha ancora la mente assopita... E oggi ho saputo che anche Auriti ti ha scritto una lettera aperta sulle 33 bastonate. Auriti è un ottantenne, ma è di certo più giovane dei ventenni...

Eccone dunque il testo, al quale ovviamente mi associo:

"Signor Presidente del Consiglio,
ho sentito il dovere di prendere la penna con l'augurio che questo mio messaggio Le pervenga.
Ho accolto con entusiasmo la Sua decisione di considerare la necessità di una riforma fiscale. Il Suo gesto mi ha fatto tornare alla mente il colloquio che ebbe, a Palazzo Venezia, Ezra Pound con Benito Mussolini. Pound aveva capito che lo stato doveva trattenere all'origine, cioè all'atto dell'emissione, quanto necessario per le esigenze fiscali, perché aveva capito che la moneta era del popolo e non della banca. La banca, infatti, poteva affermare di essere proprietaria della moneta quando il valore monetario era basato sul principio della riserva e della convertibilità a richiesta del portatore. Essa, infatti, poteva dire di essere proprietaria della moneta in quanto proprietaria della riserva, essendo la moneta concepita come titolo di credito rappresentativo della medesima. Abolita la convertibilità (1912) e addirittura la stessa riserva (1971) con la fine degli accordi di Bretton Woods, la banca non può essere più considerata proprietaria della moneta. Oggi la moneta non ha più valore creditizio, ma valore indotto analogo a quello di un francobollo di antiquariato che vale per convenzione e senza riserva. La banca centrale continua invece a comportarsi come se fosse ancora proprietaria perché emette moneta prestandola e prestare denaro è prerogativa del proprietario. E la proprietà è di chi crea il valore, non di chi stampa il simbolo; è del popolo non della banca. Questo aveva capito Pound, perché aveva capito che la riserva non serve in quanto la moneta ha valore indotto e non creditizio, tanto è vero che è diventata, pur se vera moneta, una falsa cambiale (ad es. "Lire 1000 pagabile a vista al portatore. F.to il Governatore della Banca d'Italia". Ma la prova migliore che la riserva non serve, è l'oro che ha valore per convenzione e senza riserva.
Da ciò emerge, Signor Presidente che l'unico progetto valido per la riforma fiscale non è quello proposto da Lei, ma quello proposto da Ezra Pound. Il prelievo fiscale non va ridotto, ma abolito perché - una volta accertato che la moneta è proprietà del popolo e non della banca - lo Stato deve trattenere all'origine quanto necessario per scopi fiscali e di pubblica utilità.
Con questa lettera ho voluto ripetere a Lei quanto Pound disse a Mussolini. Mussolini era perdonabile perché non sapeva di problemi monetari.
E Lei.!!!???" (da www.riflettori.net).
Nereo Villa is offline  
Vecchio 27-02-2004, 10.17.58   #79
maxemil
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errare...

x Nereo Villa

Si dice che:"Errare umanum est, ma perseverare..."!
Dai tuoi scritti traspare una notevole onestà intellettuale che ti fa onore, ma (permettimi di dirlo con la stessa franchezza che ti riconosco) anche una buona dose di...ingenuità.
Il tuo desiderio del "nuovo" è di tutti noi che, come te, ricerchiamo sempre una dimensione decente per vivere, ma se per questo dobbiamo mettere...la testa nel cappio, non mi sembra la strada giusta per provare ad ottenerlo.
Dici di non sapere molto di politica e di non esserne interressato in quanto la politica "fa schifo" e su questo sono d'accordo con te, ma la tua esperienza dovrebbe averti insegnato che "tutto è politica" e anche quando parliamo delle cose più banali stiamo parlando di...politica.
Non a caso il dott. Dulcamara che tu affermi di essere pronto a rivotare, dal mondo imprenditoriale si è trasformato in "politico" con un'abilità da far invidia a Fregoli.
Mussolini era perdonabile e lei??
Se io fossi qualcuno che ha 36 mila miliardi non entrerei in politica?
Ti rispondo con una domanda...
Se avessi una florida azienda che il potere politico avversario potrebbe ostacolare nella sua "attività", ed io che sono "bravo a vendere entusiasmo" (testuale del 1988) riuscissi ad ottenere con il miraggio del mio "elisir" molti consensi da parte di chi ha bisogno della mia "medicina risolvitutto" non entrerei in politica?
Il dott. Dulcamara dunque non è entrato in politica con l'intenzione di far politica perchè non gli interessa e non ne è capace; l'importante è che gli "altri" non facciano "politiche" che potrebbero danneggiarlo.
Daltronde quando le cose non vanno, si sa che si può addossare sempre la colpa a qualcuno.
Tutto il suo operato servirebbe palesemente a dimostrare questo fatto ma come sappiamo: "Nessuno è più cieco di chi... non vuol vedere".

Ognuno di noi naturalmente è per fortuna libero di votare per chi vuole (Mussolini per questo forse avrebbe qualche giustificazione in meno), ma se vogliamo "argomentare", proviamo a farlo con le prove che la realtà dimostra e non attraverso l'ideologia.

Il mio saluto. Maxemil
maxemil is offline  
Vecchio 27-02-2004, 13.30.43   #80
Nereo Villa
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Capitalismo del popolo (1)

X Maxemil

Senz'altro la capacità immaginativa del potere di acquisto di 36 mila miliardi di vecchie lire, oggi, con l'avvento dell'euro, è ridotta al valore effettivo, cioè a quasi la metà. Nonostante ciò, se anche possedessi quella metà non avrei alcun problema di fronte al potere di uno Stato o di un sistema politico che si mostrasse mio avversario o volesse contestare i miei beni. Anche se avessi un solo miliardo di lire, il mio ragionamento non cambierebbe.

La maggiore capacità di Berlusconi credo sia quella di fare infervorare la gente sia pro o contro di lui. Questo, secondo me, è il suo vero potere. Credo altresì che ciò succeda in quanto in ogni essere umano riposa un potenziale imprenditore, che non vuole essere risvegliato in tutti, specialmente in coloro che sono abituati a dipendere da padroni o da imprese.
A me ciò non succede, perché come musicista, sono invece abituato ad essere "imprenditore" delle mie creazioni musicali. Credo si tratti di un fatto di rimozione. Noi in realtà non vogliamo pensare. Vogliamo essere eterodiretti. Quando arriva qualcuno e ti dice: guarda che io mi sono fatto dal nulla, noi troviamo tutte le scuse per contestarlo, nella misura in cui ci sta bene la nostra condizione di schiavitù. Questo è il mio pensiero.
Ogni riferimento ai contenuti dello scritto che segue (http://digilander.libero.it/afimo/ca...l_popolo01.htm) è casuale, antecedente, e non riferibile alla critica di Maxemil.

CAPITALISMO DEL POPOLO
Premesse
Le mie riflessioni sull'attuale organismo sociale, sulle idee sociali di Rudolf Steiner, sulla sua visione tri-unitaria (http://digilander.libero.it/afimo/va..._steiner.ht m) della moneta, e sulle idee di Pound, proposte per risolvere la grande crisi economica del '29, mi portano a considerare che, proprio per l'abitudine del genere umano di "mettere al rogo" coloro che dicendo il vero danno fastidio allo status quo (il Goetheanum di Steiner venne incendiato, e Pound venne fatto internare in un manicomio: ambedue erano infatti colpevoli di avere "visto" e parlato delle esigenze sociali dei nuovi tempi...) oggi siamo di nuovo ripiombati in una crisi identica a quella del '29.
Ciò era stato previsto, ed ora siamo di fronte al rischio di una terza guerra mondiale.
Anche allora, in piena crisi economica, Pound aveva proposto le migliori idee anglosassoni, citando Soddy, Kitson, Orage, fino a Larrañaga, Douglas e a Gesell, come esempi di pensatori onesti e seri che incominciavano a costruire una vivente scienza economica, vedi il suo sistema teso all'eliminazione delle tasse (http://digilander.libero.it/afimo/zerotax.htm), basato sul vantaggio (http://digilander.libero.it/afimo/magie_lessicali.htm) di concepire il cittadino come azionista (http://digilander.libero.it/afimo/zerotax.htm) di tutta la base monetaria, cioè dell'intero capitale monetario di un popolo, inteso anche come complessivo patrimonio di tutte le invenzioni e produzioni d'Italia, o di qualsiasi altro Paese avesse voluto adottarlo.
Dopo la prima guerra mondiale, Steiner aveva invece pubblicato - per scongiurarne una seconda - il libretto "I punti essenziali della questione sociale", che è diventato per me quasi una seconda Bibbia, e dal quale ho "tradotto" in lunguaggio attuale il capitolo "Capitalismo e idee sociali" (http://digilander.libero.it/afimo/ca...ociali01.h tm).
Il ragionamento che sintetizza un po' l'idea economica di Pound e quella della "triarticolazione" monetaria di Steiner è quello che vive in me oggi come domanda di fronte al sangue che continua a scorrere a fiumi sul pianeta e che posso percepire ogni volta che accendo la televisione: perché esseri umani non spiegano ad altri esseri umani i vantaggi reali del poter usufruire tutti del capitale anziché combattere il capitalismo o il comunismo? Perché non provano ad adottare la "decima" ebraica anziché combattere l'ebreo o l'antisemita? E dal 1975 queste domande hanno fatto sorgere in me, una dopo l'altra, altre domande: perché non riconoscere i beni del creato come patrimonio di tutti?
Di chi sono, infatti, le risorse minerarie dei fondi oceanici o della luna, l'Antartide, i bacini idrici, le orbite satellitari per le telecomunicazioni, e tutto ciò che può essere valorizzato dalle tecnologie avanzate? Di chi sono le canzoni? - E qui incominciavo ad alzare la voce, anche un po' incazzato: sono della SIAE? O sono di pertinenza comune? Perché la SIAE mi vuole proteggere dai pericoli della mia stessa creatività? E la voce si alzava ancora di più quasi come la relativa comicità del contenuto che esprimeva: perché le banche mi vogliono prestare una lira solo se ne ho due? Coloro che sfruttano e commercializzano beni del creato che appartengono a tutti non sono forse in debito verso l'umanità?
Poi, ascoltando me stesso, mi chiedevo: ma chi sono io per dire queste cose? Nessuno.
E mi rispondo ancora: io ho visto fior di musicisti morire a causa della droga, ho fatto vari pianti, sono vivo per miracolo, sono stato in coma un mese a Mascat, nel Golfo Persico, ho subito sei elettroshock, e sono ritornato dal coma grazie ad essi… sono un sopravvissuto che voleva morire perché giudicavo questo mondo troppo malvagio per il mio carattere… Ora so che non è così e che ho fatto un errore logico... io faccio errori. E so che posso fare errori... Però so anche che io non sono l'errore. Vi è differenza fra i miei errori e me stesso. Mentre io posso correggere l'errore, l'errore rimane errore se io non lo correggo...
In ogni caso non fidarti di me. Fidati sempre e solo dei tuoi pensieri e dei tuoi calcoli, soprattutto se qualcuno ti parla del portafoglio di tutti, del capitale, della base monetaria complessiva, ecc.
Poiché dunque sono ancora vivo, sono felice.
Dal 1999 ho creato questi siti internet per amore di azione sociale per controbilanciare il fatto che non ero e non sono soddisfatto di come va questo mondo. Dunque sono felice fino ad un certo punto, oltre il quale devo condividere la mia felicità con un mio simile per essere soddisfatto di me stesso.
Credo che in fondo ogni azione umana abbia origine da insoddisfazione.
E la mia insoddisfazione consisteva (e consiste) nella discrepanza percepibile fra mondo delle apparenze e quello delle idee che vivevano in me in merito alla questione sociale.
La mia insoddisfazione non riguardò comunque mai le strutture dello Stato.
Le strutture io le intendo come uno scheletro portante tutto l'organismo, oppure, in quanto musicista, come un flauto, o un'altro strumento musicale. La musica che esce dallo strumento è bella o brutta a seconda di chi suona, non a causa dello strumento. Ovviamente, anche gli strumenti musicali vanno sempre intonati, e invecchiano, come ogni cosa, però quando si tratta di costruirne di nuovi, si cerca di attenersi ai più antichi criteri della loro forma archetipica (ovviamente intendo per strumenti quelli acustici, autentici, non quelli elettronici che li sintetizzano)...
Non ce l'ho con gli strumenti. La mia insoddisfazione riguarda i suonatori degli strumenti, e me stesso in quanto suonatore. In campo sociale, la mia insoddisfazione riguarda i funzionari delle istituzioni, non le istituzioni.
Quali funzionari?
Tutti. E non per malvagità dei tutti, bensì perché la cultura dei tutti, la sfera spirituale di tutti, è degenerata, l'abbiamo manomessa. Uno più uno, non fa più due... Il Dio non è più Trino.. E che cos'è? Dio è divenuto quattrino... il dio quattrino... (http://digilander.libero.it/afimo/carestia.htm).

E se fossi io un funzionario cercherei probabilmente anch'io di rubare il più possibile, perché non si può fare altro che rubare oggi in un'istituzione. Questa, a quanto pare, è l'unica via possibile per farsi ascoltare. Chi sa rubare meglio è il più in gamba... questa è la scuola... si è disonesti se si scopre che abbiamo manomesso i bilanci, non perché li abbiamo manomessi...
Per questo motivo non ho scelto la politica, ed ho preferito lanciare un messaggio in bottiglia...

Come può oggi un politico far funzionare la polis in modo da accontentare polifonicamente il popolo se non chiede a se stesso come sia possibile attuare una reale socializzazione monetaria?
E come è possibile che egli si ponga questa domanda e che si dia una risposta, visto che quest'ultima va contro il suo stipendio? Se parlare di capitalismo del popolo sottrae spazio al potere personale del politico, il politico, pur con tutte le buone intenzioni nei confronti del popolo, è costretto a tacere, proprio nella misura in cui è convinto che il massimo interesse umano è il denaro. E chi oggi non è convinto di ciò? (domanda da un milione di dollari)!
Insomma, nessuna forza politica è votata al "suicidio", in nome dell'autorevolezza poggiante su effettive capacità di pensiero e su effettivo talento umano o creatività (oggi non di moda; oggi non serve avere talento in qualche lavoro ma serve essere andati a scuola di leccaculismo pratico, se vuoi lavorare e farti una famiglia). Nessuna forza politica aspira alla perdita di autorità poggiante su potere economico (oggi di moda).
Dove sono infatti gli uomini in grado di assumere questo ruolo in qualche schieramento? (altra domanda da un milione di dollari)!
Nereo Villa is offline  

 



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