Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 07-02-2004, 16.43.22   #11
TigerJack
Pard di TEX
 
L'avatar di TigerJack
 
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 11
Tu sei un disfattista comunista cammuffato, a cui non è riuscito il lifting che rema contro !
TigerJack is offline  
Vecchio 08-02-2004, 10.09.34   #12
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Secondo me disfattista è chi nasconde la testa sotto la sabbia come gli struzzi e non vede quel che accade sulla spiaggia.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 15-02-2004, 16.10.33   #13
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
Citazione:
Messaggio originale inviato da Mary
Secondo me disfattista è chi nasconde la testa sotto la sabbia come gli struzzi e non vede quel che accade sulla spiaggia.

Mary



... gli struzzi non frequentano le spiegge,ma la savana...
nemamiah is offline  
Vecchio 17-02-2004, 17.55.52   #14
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
x nemamiah

grazie della precisazione, ma il termine spiaggia mi è venuto da solo. La spiaggia è il luogo di incontro fra il mare e la terra. Quasi una linea immaginaria fra due mondi che colui che osserva e riflette dovrebbe imparare a tenere sempre presente.
Dovremmo sentirci sempre nei pressi di una spiaggia e osservare quel che avviene sul mare e sulla terraferma, osservare noi stessi ed il mondo esterno e guardare la realtà per quella che è.
Solo se guardi la realtà puoi provare a cambiarla.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 23-02-2004, 17.02.35   #15
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
Smile Il Regno della Libertà

"Di fatto, il regno della libertà comincia soltanto là dove cessa il lavoro determinato dalla necessità e dalla finalità esterna; si trova quindi per sua natura oltre la sfera della produzione materiale vera e propria.[...] La libertà in questo campo può consistere soltanto in ciò, che l'uomo socializzato, cioè i produttori associati, regolano razionalmente questo loro ricambio organico con la natura, lo portano sotto il loro comune controllo, invece di essere da esso dominati come da una forza cieca; che essi eseguono il loro compito con minore possibile impiego di energia e nelle condizioni più adeguate alla loro natura umana e più degne di essa. Ma questo rimane sempre il regno della necessità. Al di là di esso comincia lo sviluppo delle capacità umane, che è fine a se stesso, il vero regno della libertà, che tuttavia può fiorire soltanto sulle basi di quel regno della necessità".

(Karl Marx, Il capitale)

wahankh .
dawoR(k) is offline  
Vecchio 23-02-2004, 17.24.14   #16
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Il regno della libertà...Ma lo vogliamo poi davvero?
Avrei voluto scrivere "lo vogliono davvero"?...ma poi ho preferito l'impiego di una frase che in qualche modo facesse carico a ciascuno della propria reponsabilità.
Il vero volto dell'imprenditoria rapace ed eternamente insoddisfatta è quello di gente che, prima ancora di essere egoista, è incatenata mani e piedi ad urgenze e necessità del tutto fasulle...
L'egoismo è una conseguenza di tutto questo.
Come si fa ad agire per il benessere e la libertà altrui quando si è, in prima persona ,degli schiavi?
irene is offline  
Vecchio 23-02-2004, 18.18.29   #17
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
Re: Il Regno della Libertà

Citazione:
Messaggio originale inviato da dawoR(k)
"Di fatto, il regno della libertà comincia soltanto là dove cessa il lavoro determinato dalla necessità e dalla finalità esterna; si trova quindi per sua natura oltre la sfera della produzione materiale vera e propria.[...] La libertà in questo campo può consistere soltanto in ciò, che l'uomo socializzato, cioè i produttori associati, regolano razionalmente questo loro ricambio organico con la natura, lo portano sotto il loro comune controllo, invece di essere da esso dominati come da una forza cieca; che essi eseguono il loro compito con minore possibile impiego di energia e nelle condizioni più adeguate alla loro natura umana e più degne di essa. Ma questo rimane sempre il regno della necessità. Al di là di esso comincia lo sviluppo delle capacità umane, che è fine a se stesso, il vero regno della libertà, che tuttavia può fiorire soltanto sulle basi di quel regno della necessità".

(Karl Marx, Il capitale)

wahankh .

Giusto,anzi giustissimo...solo che Carletto Marx,non pensò che l'ottocento sarebbe passato,seguito dal novecento e che l'umanità sarebbe entrata nel terzo millennio...forse Marx pesò che il tempo si sarebbe fermato al "suo tempo".
nemamiah is offline  
Vecchio 23-02-2004, 18.41.39   #18
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Re: La rivoluzione francesce

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mary
Stavo, distrattamente, guardando striscia la notizia. Personaggi famosi che partecipavano ad una festa super.

Mentre li guardavo non ho potuto fare a meno di pensare ai nobili francesi prima della rivoluzione che banchettavano e festeggiavano mentre la plebe moriva di fame.

Forse è azzardato come accostamento. Ma vi è davvero una così grande differenza?!
Nel mio paese c'è gente che non sa come tirare avanti. Elemosina una giornata di lavoro e viene sfruttato peggio degli schiavi.
Ci mostrano tutte quelle immagini del terzo mondo con una marea di bambini in pessime condizioni, ma da noi non si sta meglio anche se i bambini non se li mangiano le mosche.

Allora c'erano i nobili, la borghesia e i plebei, oggi si chiamano in altro modo ma la sostanza non cambia. Uno spreco di denaro e risorse da un lato e la mancanza del necessario dall'altra.

L'euro e il totale non controllo sulla sua gestione ha prodotto e sta producendo un impoverimento di tanta gente. Quando toccheremo il fondo ci ritroveremo come l'Argentina o la Romania.

Non cambia davvero niente?! Non siamo davvero capaci di apprendere dagli errori?!
Non credo nella naturale tendenza dell'essere umano verso questo stato. Non ci credo. Dentro ogni essere vivente vi è la naturale ed istintiva tendenza verso il ben-essere.
Istintivamente gli animali sanno che il benessere del gruppo equivale al proprio benessere.
Quando un gruppo o un individuo schiavizza e sottomette altri esseri dimentica che prima o poi gli si ritorcerà contro.

Mary




le condizioni che causarono la rivoluzione Francese furono scatenate da una serie di fattori molto importanti, sicuramente il mal contento era a livelli storici, la fame e la poverta rasentavono l'impossibile, le condizioni di vita classiche erano di fame e malattie a gogo, si moriva per poco anche per una semplice gastrointerite in piu le tasse erono molto alte ed il RE luigi 16(se non erro ) era persona che piaceva sprecare molti i denari ma poi aggiungiamo che cera anche un fervore intelletuale molto forte che dubito ci possa essere in questo momento la borghesia che si stava accrescendo aveva la voglia e l'idea di cambiamenti anche gli intelletuali pensavano ad un cambiamento radicale per miglorare la francia e magari perche no anche le loro finanze, la rivolta del pane che poi dopo qualche giorno dopo scoppio con la vera rivoluzione non era si una sommossa spontanea ma con prevista ed in un certo modo organizzata, il fuoco della rivolta non era solo dato dalla fame e dalla condizioni disagievoli del popolo ma anche da un organzzazione ben pianificata nei minimi dettagli ...



Cosa che dubito sia possibile in questo paese troppo ricco e benestante ...
bomber is offline  
Vecchio 23-02-2004, 19.10.57   #19
Giuliano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-12-2003
Messaggi: 270
Re: Re: Il Regno della Libertà

Citazione:
Messaggio originale inviato da nemamiah
Giusto,anzi giustissimo...solo che Carletto Marx,non pensò che l'ottocento sarebbe passato,seguito dal novecento e che l'umanità sarebbe entrata nel terzo millennio...forse Marx pesò che il tempo si sarebbe fermato al "suo tempo".


io credo che (non solo io naturalmente) Marx volesse costruire un nuovo uomo,come lo chiamavano i bolscevichi , annullando l'uomo che per millenni aveva vissuto in una fitta rete di relazioni claniche,tribali,di classe,definita e' influenzata da una costante presenza di elementi magico-religiosi e che era generalmente consapevole di far parte della natura,in cui l'economia,la proprieta' pure avevano naturalmente una grande importanza,ma raramente l'idea moderna di profitto

cosi' l'utopia marxista alla prova dei fatti e' poi alla fine crollata del tutto

ma ora c'e' chi ne vuole costruire un'altro di uomo nuovo,un uomo a cui promettere felicita' e liberta' a gogo',solo che si danni a produrre e consumare,rinonciando a tutto il resto,a cui lasciare i realta' la sola liberta' che ha il levriere di rincorrere inutilmente come un pazzo una lepre finta che non potra' mai raggiungere,spacciandoci magari la menzogna che noi uomini del terzo millennio siamo altra cosa dal "bruto" del passato,bravi come siamo con la nostra tecnologia di cui in realta' di solito sappiamo ben poco,mentre non sappiamo nemmeno piu' piantare una patata

Saluti
Giuliano is offline  
Vecchio 24-02-2004, 15.30.18   #20
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
Re: Re: Re: Il Regno della Libertà

Citazione:
Messaggio originale inviato da Giuliano
io credo che (non solo io naturalmente) Marx volesse costruire un nuovo uomo,come lo chiamavano i bolscevichi , annullando l'uomo che per millenni aveva vissuto in una fitta rete di relazioni claniche,tribali,di classe,definita e' influenzata da una costante presenza di elementi magico-religiosi e che era generalmente consapevole di far parte della natura,in cui l'economia,la proprieta' pure avevano naturalmente una grande importanza,ma raramente l'idea moderna di profitto

cosi' l'utopia marxista alla prova dei fatti e' poi alla fine crollata del tutto

ma ora c'e' chi ne vuole costruire un'altro di uomo nuovo,un uomo a cui promettere felicita' e liberta' a gogo',solo che si danni a produrre e consumare,rinonciando a tutto il resto,a cui lasciare i realta' la sola liberta' che ha il levriere di rincorrere inutilmente come un pazzo una lepre finta che non potra' mai raggiungere,spacciandoci magari la menzogna che noi uomini del terzo millennio siamo altra cosa dal "bruto" del passato,bravi come siamo con la nostra tecnologia di cui in realta' di solito sappiamo ben poco,mentre non sappiamo nemmeno piu' piantare una patata

Saluti


Concordo.
Finita l'epoca della grande contropposizione dei due modelli,quello rimasto in piede prima o poi dovrà crollare,anzi mostra le prime pericolose crepe.
Sia l'uno che l'altro,alla fine appiattiscono la peronalità umana.

Marx e il suo socio in affari,Hengels (sia il primo che il secondo capitalisti-industiali),si basarono sulla realtà socio-economica del loro tempo, rifacendosi alla alla rivoluzione francese. Va detto che la rivoluzione francese eliminò si la ricca nobiltà,ma la sostitui con una classe di ricchi borghesi,le plebi, morti di fame erano e tale rimasero.
Mi fanno ridere poi, quelli che usano ancora termini come "proletariato", figura sociale che ormai non esiste più,tranne eccezioni nel terzo mondo.
Marx ebbe un grave difetto,quello di volersi sostituire a Dio,per questo i suoi adepti,furono tutti e lo sono ancora,dei pazzi sanguinari,perchè ha inteso il potere come una forza suprema e incontestabile.

Dall'altra parte,vi è la concenzione del consumo per matenere l'economia. Un appiattimento comunque,perchè tutti devono usare non più di tre o quattro colori,nell'abbigliamento,tutt i devono mangiare allo stesso modo,tutti con lo stesso zaino ecc.

Al momento,per quando riguarda il mio piccolo,non vedo alternative,anche se alcuni movimenti ed idee nate degli anni 20/30,in relazione al lavoro e produttività e distribuzione della richezza,a mio modo di vedere, paiono più logiche delle altre due.Ma sarebbero idonee oggi?
nemamiah is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it