Più vado avanti.. e più ho l'impressione che le persone usino termini sofisticati, ricercati, linguaggi aulici e parole strane solo per far colpo sugli altri, solo per stupire, per far vedere che loro possono andare lontano; sembrano discorsi costruiti e imparati a memoria per far presa su chi li ascolta... chi ha detto che questo è "ciò che è bello"? In questo forum l'unica forma di comunicazione sono le parole, le lettere... e il vederle prima di capirle genera tutto questo... cerchiamo di tornare all'essenza della parola, al puro significato.. mettiamo da parte tutto questo apparire!!

L'uomo vuole vincere!

gia, la maggior parte delle volte si continua a discutere su delle parole senza minimamente dubitare se l'altro possa intendere la sua stessa cosa, cosicchè da non incontrarsi mai...

Il problema è che le parole sono pure sequenze di segni o di suoni. Non hanno un significato in sé, bensì possiedono il significato che le persone attribuiscono loro. In genere si dice che una parola ha un determinato significato quando la maggior parte delle persone formanti la comunità che adotta questa parola le attribuiscono quel determinato significato.
Le incomprensioni e gli equivoci nascono proprio dal dare significati diversi a una stessa parola.

Si mette da parte l'"apparire" solo quando si riesce ad "essere"...E l' "essere" si serve in modo parco ed essenziale delle parole.
In ogni caso, a volte le parole -ricercate, auliche, o addirittura sontuose- sono oggetto di un uso anche ludico, puramente fine a sè stesso, che non esclude affatto la consapevolezza del loro valore puramente strumentale.
Io personalmente ho un rapporto di amore/odio con le parole.
A volte mi dverte indagarne e sperimentarne la loro potenzialità espressiva e comunicativa, fino agli estremi limiti, un po' come un elastico il più possibile tirato...Quando però l'elastico si spezza, rivelando magari un effetto boomerang che lascia lividi a volte dolorosi, le parole mi si rivelano nuovamente in tutta la loro insufficienza...
In Francia comunque è di casa un detto delizioso:
"Grand parleur, grand menteur".

Mah ... io sono sempre stato dell'idea che la semplicità ha sempre vinto in tutte le cose ...
Non si dice sempre che le idee più semplici sono le più geniali ?

E sarà sempre geniale colui che riuscirà ad esprimere i più complessi concetti in termini semplici ... e oltre che geniale, uno così verrà sempre più apprezzato.

Quello che non capiscono gli ostentatori di parole tanto grosse quanto vuote ....

Un abbbraccione ...

Millo

Credo che im molti casi deriva da un bisogno di piacere/autocompiacersi per essere capaci di maneggiare cose difficili. Ciao

io non vedo un granchè questo autocompiacimento di cui parlate. Può anche esserci, per carità, ma non ne vedo così tanto.
Il fatto di usare parole e costruzioni "elaborate", secondo me deriva anche da quello che si legge: si legge e si impara.
Or mi sovvien proprio un pensiero che s'appropinqua da chissà qual loco e con un sibilo s'infiltra tra meninge dextera e sinixtera... ossia non vorria ch'el vostro indignato canto si sollevi come vapor da uno stagno lento e stanco, in cui vi par esser gettati da cotanta tracontante ostentatione intelligentia.


in pratica: forse vi sembra presunzione arrogante che vi confina ai margini del discorso, voi amanti della semplicità. Ho sentito ancora su questo forum questo discorso, ma a me sinceramente non sembra... non credo sia ostentazione, ma semplicemente un modo di scrivere appreso da letture forse cervellotiche

e poi non è nemmeno facile trovare il modo di esprimere, in caso ci fosse, un complesso costrutto concettuale col minimo delle parole possibili e col massimo della semplicità... è possibile, in caso di confronto tra ragionamenti è auspicabile, ma non facile.

... mah... forse un pò di autocompiacimento c'è.... ma non è malvagio, credo, nel senso che dubito miri a svalutare l'altro.

Certo, e' giusto anche quello che dici tu...poi i gusti sono gusti anche nella scelta delle parole raffinate per esempio. Non condanno ne il bisogno di piacere ne di autocompiacersi. Il mio era giusto un prenderne atto del perche di questi linguaggi non popolari. Ciao