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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 10-06-2004, 18.04.54   #1
alexmexxomalex
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Cool lo "scontro di civiltà": l'equivoco neocons

Samuel Huntington, nel suo libro sullo "scontro di civiltà" che nel 93 coniò lo slogan, parla accademicamente, con uso abbondante di grafici, statistiche, percentuali di un crescente aumento della competizione economica tra le maggiori aree di sviluppo (asiatica e islamica) e occidente, che va di pari passo, dopo il lungo colonialismo, coll'esigenza di rafforzamento identitario. Alla competizione economica si aggiunge quella politica. per proporsi come soggetti economici autonomi. ma il loro nn è affatto, continua huntington, un antioccidentalismo puro e semplice, è piuttosto lo sforzo per l'individuazione di una terza via tra i sistemi di pensiero occidentali (liberismo e socialismo), che dominano tuttora lo scenario asiatico e islamico (si pensi ad esempio al calderone della rivoluzione di khomeini o al sistema dei partiti indiano). Queste spinte avvengono però sotto il tetto comune della “modernizzazione”. La forza di huntington stà proprio nel recidere il binomio rinascita culturale- fondamentalismo. la matrice che accomuna è il proporsi come soggetti economici, per i quali la individuazione culturale è prerequisito della competizione, possono invece variare le etiche che stanno dietro agli scambi. Sono emblematici a tal proposito i lavori di riforma in paesi come egitto e marocco del diritto commerciale islamico, da sempre settore delicatissimo della sharia, in cui vengono messe a banco di prova diverse istanze filosofiche e culturali con le insormontabili ragioni della pratica economica.
Il neoconservatorismo invece, a differenza della lucida analisi di huntington, a cui pure si rifà, nn separa i due fenomeni della rinascita culturale e del terrorismo. Si ferma alle istanze antioccidentali che pure ci sono nei blocchi asiatico e islamico ma nn va oltre. Si ferma, si potrebbe dire, alla pars destruens del discorso.
Il neoconservatorismo quindi nn offre tanto un discorso analitico quanto piuttosto uno politico. Fornisce legittimità ad un dover essere che dovrebbe essere posto contro un procedimento in atto (lo scontro delle civiltà), colto, con intento politico, soltanto nelle sue potenzialità distruttive.
I giuliano ferrara, i ratzinger, i pera (insomma quelli che fanno accuminate campagne contro la fecondazione assistita per difendere la sacralità dell’embrione e poi strizzano l’occhio alla tortura, perché ,tutto sommato,connaturata ad ogni guerra ) ragionano cosi’:lo scontro di civiltà è sempre esistito e il terrorismo, fenomeno endemico, finisce coll’emergere e col dilagare senza trovare i baluardi di un “pensiero forte”. l’occidente rischia di perdere perché ama la coca-cola mentre loro amano la morte, è debole, effeminato, lussurioso, i suoi unici valori sono il denaro e l’edonismo individualistico, vive in megalopoli frammentate in individualità disgregate e prive di ogni senso comunitario. Avalla i matrimoni gay e i figli nati in laboratorio. Per vincere il terrore invece occorre fare ammenda. Rinunciare quindi alla ubris, all’arroganza relativistica, e riscoprire la forza delle radici comuni da opporre a organismi esotici, invariabilmente portatori del virus della disgregazione e quindi del terrorismo. Insomma esorta, come ferrara ha intitolato il discorso di pera sul foglio, ad una “jihad giudaico-cristiana”. Un “pensero forte” che deve sostituire lo “sbadiglio relativistico” e contrapporsi ad un altro altrettanto forte.

Discorsi di questo tipo,che ripeto non hanno l'ambizione di analizzare ma solo di proclamare (e quindi come proclami vanno trattati), nascondono,a me sembra, un duplice vizio: 1: una petizione di principio (quali sono gli elementi della nuova civiltà occidentale? Non lo dicono e nemmeno lo accennano) 2: il recupero nostalgico di consunte categorie occidentali, per la critica antioccidentale.
Il primo punto non necessita di dimostrazione. Riguardo al secondo invece è possibile osservare come in tutti i proclami dei neocons sono in realtà metafore dei contenuti della vecchia kulturkamft, espressione di una sentimento identitario, quello del volk tedesco, che negava ogni commistione di fatto e di principio all’etica, bottegaia e commerciale di francia e Inghilterra, corrotte dalle mollezze e dall’individualismo. Il konfortismus. Termine che racchiude tutta la mediocrità, la viltà di un etica, quella borghese, in cui o si agisce per soldi o non si agisce. Nella germania sciovinista della kulturkamft, come nella visione del mondo neocons c’è invece un propinare una sorta di antidoto, una volontà da grandeur, alla Stalin, alla mao o alla hitler come antidoto alla corruzione del konfortismus borghese.
Ma la kulturkamft è fallita miseramente, ingurgitata dalle pieghe della storia, e non ha lasciato forse la vera identità occidentale, da difendere con le unghie e coi denti: il relativismo democratico e liberale, la legge come principio diverso dal precetto morale, i valori tutti mercantili (gli unici davvero universalizzabili) della libertà e dell’eguaglianza.
Non varrebbe forse la pena di morire per la coca-cola?!


...e voi? vi sentite piu' liberal o piu' neocons? ...il nuovo quiz dell'estate

alexmexxomalex is offline  
Vecchio 11-06-2004, 03.13.14   #2
leibnicht
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Ma l'immenso problema

è che ancora noi non sappiamo cosa, sostanzialmente, sia l'"occidente".
Quando il punto di vista della Francia che, quasi, fiancheggia il terrorismo islamico, si contrappone al pragmatismo britannico: quali sono i valori in gioco?
Sono davvero comuni ?
Una pazzia pensare che da quel brulicante verminaio di genti che è l'Europa, possa scaturire un effettivo occidente...
Di fatto, l'unico occidente possibile è quello americano, poichè in esso soltanto si sono amalgamati, nel corso di due secoli, i modi d'essere e di sentire di tanti soggetti culturali, lasciando emergere i principii ed i valori con cui adattarli a regole di civiltà.
L'Europa è solo un crogiuolo di velleità, se riguardata come istanza culturale e civile: il mondo in cui, mentre la mano destra condanna la sinistra e viceversa, alla buon'ora entrambe si chiedono e si concedono venia...
Se non siamo sudditi, lo dobbiamo soltanto a quei cervelli di passo, made in Europe, attraverso i quali, oltreoceano, uomini di buon senso, ma veri, hanno ancora l'ambizione di pensare.
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Vecchio 11-06-2004, 12.49.45   #3
Solger
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Ciò che l'Occidente (e l'Europa) ha più di proprio e anche di più fecondo, nella sua storia, è il fatto di essere stata un crocevia di culture diverse; questo dovrebbe cercare di essere ancora, piuttosto che irrigidirsi nella difesa di una identità fissa che rischia di chiuderla al nuovo che avanza dovunque.

Il tentativo di rinchiudersi a difesa di una presunta "identità forte" avrà sempre come effetto la paura della differenza e l'appello alla difesa dei valori dell'Occidente contro la
minaccia e(s)terna (e la miglior difesa, si sa, è sempre l'attacco).

Intesa in questo senso, sul piano morale la decantata Democrazia occidentale, sistema di valori così vicini alla perfezione da voler essere esportati anche con la forza, non si distingue granché da dall'ideologia "totalitaria" che ha insanguinato il '900. Una ideologia che, con logica stringente, come nazismo e comunismo, ha la pretesa di imporre la sua visione del mondo come direttrice di un cammino fatale, inevitabile, naturale e storico insieme. Essa pretende di conoscere i misteri dell'intero processo storico - i segreti del passato, l'intrico del presente, le incertezze del futuro.

Immagino, Alexmexxomalex, di appartenere alla categoria del "pensiero debole" e del relativismo. E' che il mio pensiero è troppo debole e relativista e non mi permette di immaginarmi incluso in una categoria fissa...

Ciao
Solger

Ultima modifica di Solger : 11-06-2004 alle ore 12.54.55.
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Vecchio 11-06-2004, 14.48.16   #4
alexmexxomalex
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certo che si! usare un oggetto metafisico come la "civiltà" per parlare di "civiltà occidentale" con l'esplicito scopo di trascendentalizzare quei valori mercantili, soltanto strumentali, della libertà,della eguaglianza e della democrazia, è un vizio schiettamente neocons. Certo se la democrazia è valore assoluto può essere, anzi deve essere esportata...una bella copertina legittimatoria per la guerra preventiva, uno slogan facile facile (anche se i motivi della guerra in iraq sono ben piu’ complessi, inutile negare che anche lo straussianesimo ha giocato la sua piccola parte, specie se ci si chiede chi è wolfowitz?, chi è rumsfield?, chi è perle?).

questo però nn impedisce, secondo me, di parlare di identità europea (cosa diversissima dalla "civiltà europea" per forma e per scopo e concetto irrinunciabile per costruire una politica dell’Unione che non sia solo pubblica amministrazione!). Ma la identità europea inizia proprio dall'intendere quei valori nel loro autentico significato relativo, strumentale, “debole”. è una scemenza dire che perchè tutto è relativo il relativismo è valore assoluto (con tutto cio che ne deriva). il relativismo va invece preso come tale, nel suo significato "primitivo".

Come avevo già detto da qualche altra parte nel forum, a differenza dei neocons, ritengo che il terrorismo nn sia aritmeticamente legato al fenomeno della cd rinascenza islamica né direttamente collegato all’ “islamizzazione”. E’ fenomeno con cause e contesti precisi che va trattato isolatamente e a testa fredda, con repressione asettica e burocratica.
Invocare il baluardo del “pensiero forte” è inutile (1: perché l’islamizzazione non né è concausa 2: perché bastano gli effetti a produrre nell’opinione pubblica l’impulso alla criminalizzazione del fenomeno (la reazione dei musulmani moderati turchi è emblematica), e pericoloso per la radicalizzazione di un conflitto potenziale.

x leibnicht

Citazione:
Una pazzia pensare che da quel brulicante verminaio di genti che è l'Europa, possa scaturire un effettivo occidente...


infatti, come dicevo a solger è una deriva tutta neocons fantasticare circa un rappresentante di una fantomatica "civiltà occidentale". Ne è assurda l'idea ne sono campati in aria gli scopi, tutti calati su un'analisi dei fatti di respiro soltanto politico . cosa ben diversa è invece la costituzionalizzazione di un'"identità europea".

Citazione:
Di fatto, l'unico occidente possibile è quello americano, poichè in esso soltanto si sono amalgamati, nel corso di due secoli, i modi d'essere e di sentire di tanti soggetti culturali, lasciando emergere i principii ed i valori con cui adattarli a regole di civiltà.
L'Europa è solo un crogiuolo di velleità, se riguardata come istanza culturale e civile: il mondo in cui, mentre la mano destra condanna la sinistra e viceversa, alla buon'ora entrambe si chiedono e si concedono venia...
Se non siamo sudditi, lo dobbiamo soltanto a quei cervelli di passo, made in Europe, attraverso i quali, oltreoceano, uomini di buon senso, ma veri, hanno ancora l'ambizione di pensare.


io non sarei cosi' manicheo. E' una sciocchezza pensare di isolare la categoria tanto fluttuante ed inconsistente di "occidente" e magari di darne la spola ad un vicario. ma a parte questo, su cui si può discutere all'infinito senza cavarne nulla di utile , ti faccio notare una piccola sfumatura: è vero che gli usa hanno gran capacità di sintesi e di sviluppo delle diversità individuali, ma non dimentichiamo che gli usa sono uno stato federale, con costituzione, giudici, parlamento, governo, politica interna e politica estera, mentre cos'è l'europa? per ora a parte una convenzione economica ed amministrativa non è un bel nulla. Francia e germania non sono stati satellite di al queda, le risultanze cosi' opposte in politica estera rispetto ai cugini inglesi e americani sono legate proprio all'assenza di unitarietà e quindi di forza internazionale. Francia e germania avevano promosso una politica estera (ed economica...) precisa per l'iraq, l'oil for food. Entrare in guerra non sarebbe stato nè coerente nè conveniente. In questo modo a rimetterci sono stati gli una e gli altri. l'oil for food è fallito miseramente al pari degli intenti neocons in iraq (per ora non motivo). L'onu ha finito coll'essere il paravento ridicolo dei fallimenti di entrambi, quando già si era perso tempo e denaro. Se invece ci fosse stata un'unione europea federale, compatta ,autorevole e dotata di una forte identità istituzionale, le cose sarebbero andate molto diversamente.

ciao!!!
alexmexxomalex is offline  

 



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