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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 20-07-2004, 16.07.30   #11
bomber
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Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Re: !!!

Citazione:
Messaggio originale inviato da Agora
Volevo trasferirmi in Australia, mah...



beh se vai probabilmentesarai un uomo felice ...
bomber is offline  
Vecchio 20-07-2004, 16.49.27   #12
Naima
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Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
In generale i climi gradevoli inducono sentimenti positivi. Nei paesi nordici invece, dove le ore di luce sono pochissime nei periodi in cui è praticamente sempre notte, c'è il più alto tasso di suicidi (questi sì che si possono quantificare statisticamente e inconfutabilmente) pare dovuti ad un più alto tasso di depressione. La scarsezza di sole quindi non aiuta il buonumore.
Per esempio alle isole Fiji ci sono c.a. 300 gg di sole all'anno, ma non credo sia questo l'unico motivo per cui i Fijiani (a detta di chi ci è stato) sembrano un popolo molto sereno. Io credo influisca anche lo stile di vita, il tipo di lavoro svolto, e soprattutto il fatto di riuscire o meno a soddisfare le proprie esigenze. Poi se già sei depresso e fuori piove sempre, o c'è un'eterno crepuscolo nebbioso...
Naima is offline  
Vecchio 20-07-2004, 17.34.46   #13
nemamiah
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Naima
Che strana statistica..... mi immagino l'intervistatore "Lei si ritiene una persona felice" - "Come no Felice è il mio secondo nome!" .


nemamiah is offline  
Vecchio 20-07-2004, 20.22.13   #14
alexmexxomalex
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Messaggi: 160
Citazione:
mah se gli Australiani sono il poopolo più felice al mondo e se pare che sempre in Australia ce la più alta percentuale di omosex ...




Citazione:
In generale i climi gradevoli inducono sentimenti positivi. Nei paesi nordici invece, dove le ore di luce sono pochissime nei periodi in cui è praticamente sempre notte, c'è il più alto tasso di suicidi (questi sì che si possono quantificare statisticamente e inconfutabilmente) pare dovuti ad un più alto tasso di depressione. La scarsezza di sole quindi non aiuta il buonumore.


beh,le isole samoa detengono il primato mondiale dei suicidi giovanili

...forse vanno ricercati altrove i fattori della "salute" di un popolo
alexmexxomalex is offline  
Vecchio 21-07-2004, 00.16.14   #15
leibnicht
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Non meterei

in relazione il welfare di un intero popolo con l'incidenza della omosessualità maschile: sarebbe come porre in rapporto la prevalenza dell'influenza con le precipitazioni invernali, e di qui dedurre che non sono i virus i responsabili della malattia, bensì il freddo o la neve.
Ma colgo il senso recondito celato in quel post: forse vi sarebbe più serenità per gli uomini se essi, anzichè desiderare le donne, ambissero maggiormente agli uomini.
L'ho pensato anch'io, molte volte: indubbiamente sarebbe facile stabilire rapporti, non si verrebbe respinti per motivi beceri, la convivenza della coppia non sarebbe soggetta ai mille capricci ed alla moltitudine di recriminazioni di cui le donne sono capaci e che gli uomini, in genere, sopportano con rassegnazione.
Eppure, sfortunatamente, non ci posso fare niente: il mio, non sufficientemente blando, corredo istintuale mi impedisce di volerlo.
Credo che sia una specie di atavismo irriducibile: specie ora, nell'epoca in cui la fecondazione non necessita dell'atto biologico.
Io credo che questa condizione appartenga a quelle irredente zavorre che l'evoluzione ci conserva: come il timore irriducibile dei bambini per i serpenti, mentre, senza paura, essi infilano le dita nelle prese di corrente.
Per questo, anche, mi sorprendo della incredibile grandezza della civiltà ellenica, che aveva reso l'omosessualità maschile del tutto popolare.
Come questo si fosse reso possibile è per me icomprensibile, ma contiene in sè la dimostrazione del fatto che è possibile introdurre in una cultura elementi talmente forti da piegare i più beceri retaggi della biologia.
Nelle culture occidentali l'omosessualità maschile è proscritta: non dalle leggi, ma dalle norme, le quali incidono sul comportamento dei singoli assai più delle prime.
Io credo che tale indotto culturale, che relega ancor oggi nella marginalità sociale gli omosessuali maschi, sia sostanzialmente congruo alle esigenze dell'attuale sesso dominante: solo se il rifiuto della donna, da parte di un uomo, quanto alle sue preferenze sessuali, può essere svergognato, solo in questo caso perdono di significato le mille vessazioni cui l'uomo è sottoposto, oggi, nel suo mendicare un bisogno di affetto ed un'esigenza di coppia.
Di fronte a tale poericolo, come sempre, si ergono le muraglie normative imposte da chi realmente ha il potere: sia esso classe sociale, gruppo di potere o genere.
Cosa ne pensate ?
leibnicht is offline  
Vecchio 21-07-2004, 14.29.23   #16
Naima
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Messaggi: 672
Forse non ho capito bene Leibnicht, ma pensi che saresti più sereno se riuscissi a liberarti dalla "schiavitù" del sesso con UNA partner, pare ormai l'unico aspetto che ti lega alle donne? Ho interpretato male o è così?E poi vorrei, se ti va, che mi chiarissi il tuo pensiero: "Io credo che tale indotto culturale, che relega ancor oggi nella marginalità sociale gli omosessuali maschi, sia sostanzialmente congruo alle esigenze dell'attuale sesso dominante: solo se il rifiuto della donna, da parte di un uomo, quanto alle sue preferenze sessuali, può essere svergognato, solo in questo caso perdono di significato le mille vessazioni cui l'uomo è sottoposto, oggi, nel suo mendicare un bisogno di affetto ed un'esigenza di coppia."
Grazie.

Per Alex: quella dei samoani mi mancava, dev'essere recente, io ero rimasta agli svedesi... _
Naima is offline  
Vecchio 21-07-2004, 18.53.15   #17
bomber
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Naima
In generale i climi gradevoli inducono sentimenti positivi. Nei paesi nordici invece, dove le ore di luce sono pochissime nei periodi in cui è praticamente sempre notte, c'è il più alto tasso di suicidi (questi sì che si possono quantificare statisticamente e inconfutabilmente) pare dovuti ad un più alto tasso di depressione. La scarsezza di sole quindi non aiuta il buonumore.
Per esempio alle isole Fiji ci sono c.a. 300 gg di sole all'anno, ma non credo sia questo l'unico motivo per cui i Fijiani (a detta di chi ci è stato) sembrano un popolo molto sereno. Io credo influisca anche lo stile di vita, il tipo di lavoro svolto, e soprattutto il fatto di riuscire o meno a soddisfare le proprie esigenze. Poi se già sei depresso e fuori piove sempre, o c'è un'eterno crepuscolo nebbioso...



beh indubbiamente il buon tempo ha dei risultati ottimi sul carattere .... ovviamente pero non e solo quello che crea un popolo felice...
bomber is offline  
Vecchio 22-07-2004, 02.26.39   #18
leibnicht
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Volevo dire

che non vedo, a parte gli ovvi retaggi biologici (ancorati alla riproduzione, con tutto ciò che correlativamente essa comporta), alcuna ragione per cui il rapporto di coppia debba fondarsi sull'eterosessualità e sulla differenza di genere.
Insomma, perchè mai la scelta di un partner per la vita, partner col quale fondare progetti, attese, ideali e speranze, deve "NECESSARIAMENTE" appartenere al mondo femminile ?
Mondo che, peraltro, ha del rapporto omosessuale una concezione spontaneamente molto aperta e assai naturale.

Non incontrando possibilità concrete, in italia, di realizzare un rapporto di coppia, conobbi anni fa una ragazza proveniente dal nord est dell'europa.
Il rapporto fu problematico fin dall'inizio, perchè, a fronte di un profluvio di smancerie e sussiegose attestazioni di affetto, nel corso di due anni fui depredato di una parte consistente del mio patrimonio.
Dovetti, ad un certo punto, ricorrere al supporto di amici e parenti per ogni genere di pagamento, poichè, se affidavo a lei il denaro, le bollette andavano irrimediabilmente in protesto.
(Purtroppo il mio lavoro mi impedisce di prendermi carico di molte piccole incombenze quotidiane).
Dovetti giungere a nascondere le mie carte di credito, perchè altrimenti mi venivano sottratte, ed in pochi giorni azzerate...
Imparai a nascondere il denaro, non tenendolo mai nel portafoglio, perchè, altrimenti, irrimediabilmente "spariva"...
Fui costretto a cambiare più volte i codici di accesso al mio Internet Banking, perchè lei, intelligentissima, sapeva raggiungerne le coordinate ed impadronirsi delle varie operatività, svuotandomi i conti.
Dove sia finito quel fiume di denaro, io non lo so, nè mi interessa di saperlo.
Ma, quando il rapporto finì, per mia estenuazione di fronte all'infinitesima lacrimante richiesta di perdono e di ulteriore (sempre più striminzita) attestazione di speranza di fiducia - speranza di fiducia in cui amaramente era naufragata quella demenziale follia che chiamiamo "amore"- provai un sollievo che, per intensità, non ricordavo dall'infanzia.
Sentirsi "sollevati", senza peso, liberi anche se non, tutt'altro, "ebbri"...
Il piacere di guardarmi allo specchio, solo sì, ma integro e, piacevolmente, "libero" di disporre della mia vita senza dover celare nulla a nessuno!
Ed ora chiudiamo quersta parentesi e torniamo alle ragioni per cui l'ho aperta.

Vedete, quando la lasciai, le prime persone che persero interesse nei miei confronti furono proprio le donne.
Moltitudini di amche, conoscenti e "simpatizzanti" in un baleno si dileguarono.
(Lei, rimarco, era straordinariamente bella, sebbene, spero che mi si creda, io non l'avessi scelta affatto per ciò, ma, credo, per una qualche irrazionale tendenza all'autogoal, o per istanze autodistruttive fuori del mio cosciente controllo).
Persino accadeva che, nei diversi locali che frequentavamo, cameriere prima solerti e pronte e, addirittura, ammiccanti e in più occasioni tanto sfrontate da chiederci di proseguire la serata con loro, dopo la chiusura del locale, ebbene, scomparsa lei, mi denegassero al punto di non servirmi, dimenticando gli ordini, trascurando persino gli interessi del proprio servizio, così da costringermi a cambiare ambienti.
Istruito da luoghi comuni anacronistici, a quel tempo credevo ancora alla fantasia del tutto maschile che le donne esercitassero una specie velenosa di malizia nei confronti del proprio sesso, per cui non avevo mai dato troppo rilievo al fatto che, passeggiando per la mia città con la mia donna, le altre, rapite, fissassero sempre, come in trance, la mia donna e mai me - molto più di quanto non facessero gli uomini, per quanto potevo constatare.
(Con una eccezione- devo ammettere- accaduta in sud-italia: a Reggio Calabria accadeva il contrario, ma pensai che dipendesse dal fatto che il mio aspetto, decisamente nordeuropeo, colpisse per la sua anomalia rispetto allo scenario maschile circostante).

Dio, quanto l'ho fatta lunga! Nessuno mi avrà letto fin quaggiù...!
Ma il senso è semplice: io credo che per le donne sia del tutto naturale e quasi ovvio esprimere, senza reprimende sociali, la propria omosessualità.
Penso che ciò che frena il grande numero di donne che inclina maggiormente per il proprio sesso sia semplicemente il quasi istintuale bisogno, specificamente femminile, di aderire alle convenzioni sociali ed alle consuetudini normative.
Tali convenzioni e tali consuetudini risentono del retaggio di secoli passati in cui le regole furono dettate dai maschi: la naturale inclinazione delle donne a condiscendervi le spinge a credere di desiderare un uomo.
Ma tutto in loro denota il contrario: di fronte ad una bella donna esse cadono rapite, ne desiderano la vicinanza, la condivisione di istanze.
Se poi questa, per caso, è legata ad un maschio, vogliono quel maschio solo per avvicinarsi al vero oggetto del proprio desiderio, e fanno leva sulla sua narcisistica stupidità per ottenere ciò che davvero, inconsapevolmente, vogliono.

Le mie esperienze mi portano a credere che la maggior parte delle donne sia, inconsapevolmente, lesbica e che una bisessualità più o meno avvertita caratterizzi la quasi totalità del genere femminile.
Per ragioni misteriose l'uomo non è così.
E questo ci rende deboli e ci condanna.
leibnicht is offline  
Vecchio 22-07-2004, 11.39.49   #19
bomber
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Re: Volevo dire

Citazione:
Messaggio originale inviato da leibnicht
che non vedo, a parte gli ovvi retaggi biologici (ancorati alla riproduzione, con tutto ciò che correlativamente essa comporta), alcuna ragione per cui il rapporto di coppia debba fondarsi sull'eterosessualità e sulla differenza di genere.
Insomma, perchè mai la scelta di un partner per la vita, partner col quale fondare progetti, attese, ideali e speranze, deve "NECESSARIAMENTE" appartenere al mondo femminile ?
Mondo che, peraltro, ha del rapporto omosessuale una concezione spontaneamente molto aperta e assai naturale.

Non incontrando possibilità concrete, in italia, di realizzare un rapporto di coppia, conobbi anni fa una ragazza proveniente dal nord est dell'europa.
Il rapporto fu problematico fin dall'inizio, perchè, a fronte di un profluvio di smancerie e sussiegose attestazioni di affetto, nel corso di due anni fui depredato di una parte consistente del mio patrimonio.
Dovetti, ad un certo punto, ricorrere al supporto di amici e parenti per ogni genere di pagamento, poichè, se affidavo a lei il denaro, le bollette andavano irrimediabilmente in protesto.
(Purtroppo il mio lavoro mi impedisce di prendermi carico di molte piccole incombenze quotidiane).
Dovetti giungere a nascondere le mie carte di credito, perchè altrimenti mi venivano sottratte, ed in pochi giorni azzerate...
Imparai a nascondere il denaro, non tenendolo mai nel portafoglio, perchè, altrimenti, irrimediabilmente "spariva"...
Fui costretto a cambiare più volte i codici di accesso al mio Internet Banking, perchè lei, intelligentissima, sapeva raggiungerne le coordinate ed impadronirsi delle varie operatività, svuotandomi i conti.
Dove sia finito quel fiume di denaro, io non lo so, nè mi interessa di saperlo.
Ma, quando il rapporto finì, per mia estenuazione di fronte all'infinitesima lacrimante richiesta di perdono e di ulteriore (sempre più striminzita) attestazione di speranza di fiducia - speranza di fiducia in cui amaramente era naufragata quella demenziale follia che chiamiamo "amore"- provai un sollievo che, per intensità, non ricordavo dall'infanzia.
Sentirsi "sollevati", senza peso, liberi anche se non, tutt'altro, "ebbri"...
Il piacere di guardarmi allo specchio, solo sì, ma integro e, piacevolmente, "libero" di disporre della mia vita senza dover celare nulla a nessuno!
Ed ora chiudiamo quersta parentesi e torniamo alle ragioni per cui l'ho aperta.

Vedete, quando la lasciai, le prime persone che persero interesse nei miei confronti furono proprio le donne.
Moltitudini di amche, conoscenti e "simpatizzanti" in un baleno si dileguarono.
(Lei, rimarco, era straordinariamente bella, sebbene, spero che mi si creda, io non l'avessi scelta affatto per ciò, ma, credo, per una qualche irrazionale tendenza all'autogoal, o per istanze autodistruttive fuori del mio cosciente controllo).
Persino accadeva che, nei diversi locali che frequentavamo, cameriere prima solerti e pronte e, addirittura, ammiccanti e in più occasioni tanto sfrontate da chiederci di proseguire la serata con loro, dopo la chiusura del locale, ebbene, scomparsa lei, mi denegassero al punto di non servirmi, dimenticando gli ordini, trascurando persino gli interessi del proprio servizio, così da costringermi a cambiare ambienti.
Istruito da luoghi comuni anacronistici, a quel tempo credevo ancora alla fantasia del tutto maschile che le donne esercitassero una specie velenosa di malizia nei confronti del proprio sesso, per cui non avevo mai dato troppo rilievo al fatto che, passeggiando per la mia città con la mia donna, le altre, rapite, fissassero sempre, come in trance, la mia donna e mai me - molto più di quanto non facessero gli uomini, per quanto potevo constatare.
(Con una eccezione- devo ammettere- accaduta in sud-italia: a Reggio Calabria accadeva il contrario, ma pensai che dipendesse dal fatto che il mio aspetto, decisamente nordeuropeo, colpisse per la sua anomalia rispetto allo scenario maschile circostante).

Dio, quanto l'ho fatta lunga! Nessuno mi avrà letto fin quaggiù...!
Ma il senso è semplice: io credo che per le donne sia del tutto naturale e quasi ovvio esprimere, senza reprimende sociali, la propria omosessualità.
Penso che ciò che frena il grande numero di donne che inclina maggiormente per il proprio sesso sia semplicemente il quasi istintuale bisogno, specificamente femminile, di aderire alle convenzioni sociali ed alle consuetudini normative.
Tali convenzioni e tali consuetudini risentono del retaggio di secoli passati in cui le regole furono dettate dai maschi: la naturale inclinazione delle donne a condiscendervi le spinge a credere di desiderare un uomo.
Ma tutto in loro denota il contrario: di fronte ad una bella donna esse cadono rapite, ne desiderano la vicinanza, la condivisione di istanze.
Se poi questa, per caso, è legata ad un maschio, vogliono quel maschio solo per avvicinarsi al vero oggetto del proprio desiderio, e fanno leva sulla sua narcisistica stupidità per ottenere ciò che davvero, inconsapevolmente, vogliono.

Le mie esperienze mi portano a credere che la maggior parte delle donne sia, inconsapevolmente, lesbica e che una bisessualità più o meno avvertita caratterizzi la quasi totalità del genere femminile.
Per ragioni misteriose l'uomo non è così.
E questo ci rende deboli e ci condanna.



non penso che la difficolta di andare a donne dell'italiano medio sia legata ad una latenza omosessualita delle donne ma da una cultura che implica che la donna non deve mostrare troppo in pubblico quelli che sono i suoi veri desideri o meglio deve mantenere un comportamento piu riservato rispetto al uomo ...
pensa che nella guerra cera il detto :
non lo faccio per godere ma per dare un figlio a dio ...
pensando che sono passati solo 60 questo dovrebbe far capire che per quante generazioni sono passate non e facile cambiare idee...
bomber is offline  

 



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