Più che povertà intellettuale in questo caso intendevo confusione intellettuale. Confusione di valori, di ruoli, di ambiti, di competenze.
Vedo che ti sfugge quel nesso tra religione e politica che cerco di indicare, forse perché non vedi prima ancora il nesso religione e cultura.
Non sono bravo a spiegarmi e do troppe cose per scontate pensando che uno possa ri-conoscere o che possa conoscere facilmente. In realtà è facile ri-conoscere mentre è difficilissimo conoscere, (ma anche questo è un altro 3d).

Antonio a me piace disquisire di queste cose anche in pubblico, perché penso che riguardino tutti, (anche se non ho preclusioni sul parlarne in privato).

Per altro il mio discorso è aderente, ma non sovrapposto al tuo nel senso che cerca di indicare le cause profonde che hanno condotto noi italiani e ci stanno conducendo in questo processo storico/culturale/politico.

VanLag,

ti do' un elemento in più, sulla base di tante occasioni di valutazione che ho avuto (ho lavorato a lungo in mezzo ad europei).


A causa della pedagogia inadatta, a cause della vecchia tradizione dei pigri che non esaminano ma intuiscono, noi abbiamo schemi mentali sorpassati, anti- efficienza.

Non abbiamo il pensiero strutturato di tanti europei. Che significa ? il metodo di ragionamento che tiene conto di: ordine, logica, serietà, paragoni approfondimento. Se uno pensa senza ordine mentale, é meno probabile che sia efficiente...

E solo un elemento fra i tanti che vanno esaminati.

Antonio G.

Un conto è dire un pensiero ideologico politico, culturale un altro conto è parlare del nostro quotidiano. Questo non perché i due siano scollegati ma perché i “nostri quotidiani” sono così diversi che non conoscendo le persone si rischia di dire banalità o generalizzazioni sterili.
Posso dirti una cosa….. Come dico senza imbarazzo: “lasciate le religioni” parlando in senso generale, posso dare ad una singola persona l’indirizzo di un centro di meditazione, (cosa che personalmente aborro), o dirgli, ad esempio, di rimanere in seno alla sua religione, perché la realtà di quella persona mi fa pensare che lui abbia bisogno di quello.

Che fare?…… boh, guardare nel proprio cuore chiedendosi in ogni attimo dov’è il “bene” senza mai darlo per scontato.



P.S. spero che la febbre vada meglio

Qui forse dissento un poco, o almeno distinguo….
Il realismo è semplice ed immediato, il pragmatico semplifica ed estrapola facilmente la sostanza dall’apparenza.
ordine, logica, serietà, paragoni approfondimento. ok ci vogliono ma se manca la base di realismo diventano sofismi ideologici nei quali si finisce per perdersi. Diventano insomma burocrazia.

x Antonio Greco

concordo pienamente con quello che pensi.

Non so fino a che punto possa giovare ma la mia medicina è inizata con una drastica CENSURA televisiva. La mia censura è implacabile: vedo solo programmi che ritengo validi.
Il telecomando è un mezzo straordinario quando lo tieni saldamente in mano: cambi o spegni.

Così i risultati sono duplici: risparmio energetico, fisico e spirituale, oltre a quello dell'ENEL.

Quando respiri un odore nauseabondo l'intero corpo sembra risentirne così come un profumo delizioso ti ritempra offrendoti gioia e salute.

Senza dimenticare il monossido di carbonio che uccide senza farsi sentire. Dallo schermo televisivo esce ogni giorno tanto di quel monossido di carbonio da uccidere l'intero sistema intelligente e non intelligente terrestre.

Ciao
Mary