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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 15-04-2005, 10.35.13   #1
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
porte in faccia ai ricercatori

in Italia si sbattono le porte in faccia ai ricercatori.
a queste menti brillanti, indispensabili all'innovazione culturale tecnica scientifica industriale, vengono proposti stipendi da fame, il che equivale a dir loro "andate da un'altra parte altrimenti restate pure qui, e vi faremo soffrire come cani".

quando il mercato libero divampa con la sua lotta per la sopravvivenza, la competitività è sulla bocca di tutti, l'innovazione è l'unica carta da giocare, l'Italia adotta una politica universitaria, a prima vista, autolesionistica, "si da la zappa sui piedi".

non è assurdo?
perchè questa assurdità?
quali i motivi di questa politica?
r.rubin is offline  
Vecchio 15-04-2005, 12.08.32   #2
La_viandante
stella danzante
 
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Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
i motivi non te li so dire rub, posso ipotizzare che c sia un qualche interesse economico a mantenere nell'ignoranza un popolo, dalla potenza americana che c renderebeb cosi' maggiormente dipendente dalle loro case frmaceutiche o costruttrici d armi, poco importa l'applicazione di quale campo della ricerca scientifica parliamo, o dalla potenza vaticana, che assoggettando l'ignoranza umana a un qualche creazionismo illusorio non perde i suoi fedeli, lo sconforto per il non sapersi spiegare tante cose rende facili prede di chiunque ne voglia approfittare, ma sono ipotesi
la realta' e' che se volessi approndire le mie conoscenze in materia di coscienza, qualia, online becco solo siti stranieri... in italiano non c''e' quasi nulla e quel poco nn e' affatto esaustivo

non sono solo i ricercatori a perdere nel restare in italia ma e' il patrimonio italiano in termini di conoscenza che ne perde

e a nessuno frega nulla...
tristemente afflitta ....
la_viandante
La_viandante is offline  
Vecchio 15-04-2005, 18.48.23   #3
mahatma
Ospite
 
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Messaggi: 4

non so se ricordi,caro rubin,un bel pò di anni fa,antonio ruberti (all'epoca commissario unione europea) lanciò l'allarme sullo stato di salute delle nostre università e della nostra ricerca !!!
si rimarcava anche che la classe politica in italia non aveva considerato mai le materie scientifiche degne di far parte della cosiddetta cultura,quella con la c maiuscola.
lasciare all'università il compito della sola formazione individuale è stato il grosso errore del nostro paese,negli atenei non c'è stata innovazione o evoluzione che dir si voglia .
il risultato è sotto gli occhi di tutti e prevedo tempi molto lunghi per porvi rimedio.
mahatma is offline  
Vecchio 15-04-2005, 21.30.17   #4
sisrahtac
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Messaggi: 2,110

Ma a cosa serve la ricerca? Viviamo in un mondo dove piuttosto che investire denaro nella ricerca di nuove fonti di energia si preferisce bruciarlo in sanguinose guerre per mantenere il controllo sull'obsoleto petrolio. Viviamo in un paese dove fra un po' non serviranno più le medicine, perchè tanto ci sono i santi che fanno i miracoli. Chi ce lo fa fare d'investire nella scienza quando c'è la fede? Ho finito oggi due settimane di laboratorio in università, le strutture e i mezzi non posso dire siano delle migliori.
sisrahtac is offline  
Vecchio 16-04-2005, 04.00.34   #5
Weyl
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
La risposta è facile, ma non semplice.

Il nostro Paese è confinato, da decenni, nel limbo di un analfabetismo scientifico divenuto ormai più simile alla demenza culturale, che non alla semplice deriva ideologica.
Molti interventi, anche su questo forum, lo confermano: ipotesi miracolistiche, attese medianiche, bizzarrie di ogni genere, suffragate dall'autorità di imbonitori da fiera paesana vengono presentate alla stregua di rivoluzioni della scienza e della medicina.
E tutto ciò può sempre accadere, naturalmente.
Il problema è questo: poche, flebili voci si elevano a dissacrare questi mercanti della verità.
Ed anche i pochi che lo fanno si sentono timidi, perchè incerti e titubanti di fronte allo schiamazzo della folla che confida nel miracolo o nella genialità dell'illuminato di turno...

Purtroppo la scienza è faticosa, impone un impegno quotidiano, un silenzioso attendere e il sacrificio di sapersi non compresi dalle masse.
Chi vi si dedica deve accettare la possibilità che il suo lavoro sia strumentale ad un' "occhiuta rapina": soprattutto se gli accade di pensare in una lingua divenuta straniera al circuito della ricerca internazionale.
Ma è sciocco prendersela con i governi: essi non perseguono altro scopo se non quello di "cavalcare le tigri" delle opinioni di massa, quelle che assicurano il maggior consenso.

Non abbiate paura di emigrare e, soprattutto, cercate di imparare a tradurre le vostre intuizioni in un'altra lingua.
L'intuizione scientifica, la simbologia matematica, la logica formale, al pari della musica, non appartengono ad alcun linguaggio.
Non fatevi fuorviare dall'idea, idiota, che l'Italia sia una fucina di cervelli, incapaci di trovare in patria alimenti e sussidii.

La mia esperienza, di vecchio ricercatore, è molto diversa.
Non siamo affatto più intelligenti degli altri.
Siamo soltanto più disperati: e la disperazione aguzza l'ingegno e stimola a cercare percorsi diversi, strade nuove.
Parlo, naturalmente, soltanto per coloro che si sentono dotati della pazienza e dell'umiltà che la ricerca scientifica impone.
Weyl is offline  
Vecchio 17-04-2005, 22.48.51   #6
r.rubin
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Messaggi: 2,053
la viandante ciao, non penso sia la chiesa la causa di tutto questo. dopotutto la religione non poggia su basi d'ignoranza, ma su salde strutture teologico-filosofiche.
comuqneu sia, l'abbassamento del livello d'istruzione, secondo me, può essere stato dettato da motivazioni economiche: più studenti = più tasse d'iscrizione in ingresso.

ciao mahatma, non so se la formazione scientifica sia stata sotovalutata dalle istituzioni, però di sicuro è una formazione che richiede una predisposizione dello studente, un'impegno, che forse è statisticamente meno diffuso rispetto a quello umanistico. ma forse è una questione anche pregiudiziale, nel senso che è diffusa questa idea del pesante impegno che richiede la scienza, a differenza di altri campi più "da sotto l'ombrellone".

ciao cat, ma hai presente l'industria della guerra? è sempre alla ricerca di innovazioni strategiche!
e poi questa fede fede, non hai il dubbio che la fede possa innalzare lo spirito? che forse non lo acceca, come il razionalismo imperante insegna al popolo attuale, slanciato in picchiata verso il suo futuro..? guarda, diciamo pure che può accecare ed elevare, dipende. ma non scarterei a priori la religiosità, il misticismo, il contatto con il sovrannaturale, come un retaggio di medievali superstizioni.

ciao weyl, ma la tua esperienza di vecchio ricercatore l'hai avuta qui in patria, oppure anche tu.. magari anche adesso stai scrivendo da qualche paese lontano?
cmq, non ho detto che l'italia sia una fiocina di cervelli, ma ho sentito di persone altamente qualificate e dotate mentalmente e pazienti e entusiaste, a cui offrivano stipendi da fame, 800 euro al mese, per attività, all'estero, strapagate!
anche i cervelli fossero pochi, sono utili, ed ecco, mi sembrava paradossale questo vanverare di politici, di competitività ed innovazione, a fronte di una politica dell'istruzione che è una politica dell'autodistruzione!
(e poi anche tu in crociata scientifica contro la fede! certo, l'arroganza di crede di sapere la Verità è sempre fastidiosa, ma non credo che la religiosità si possa ridurre all'arroganza presuntuosa di qualcuno)

ciao
r.rubin is offline  
Vecchio 18-04-2005, 08.53.29   #7
La_viandante
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Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
Citazione:
non penso sia la chiesa la causa di tutto questo.

forse non di tutto, ma di gran parte si

pensa ai fondi dati alle scuole private cattoliche
sono soldi tolti alle pubbliche e alla ricerca
oserei dire rubati dal momento che le strutture private si sostengono abbastanza bene con le rette degli iscritti

pensa all'ora di religione (creazionismo) e' facoltativo non farla, "l'evoluzionismo"? tolto dal programma
una scelta equilibrata dovrebbe essere mettere tutti in condizione di poter decidere se seguire una linea fideistica, o scientifica
non t pare ci sia un abuso di potere?


Citazione:
la religione non poggia su basi d'ignoranza, ma su salde strutture teologico-filosofiche

non sono assolutamente d'accordo ma rispetto la tua opinione e faro' infinite crociate non per allontanare dalla fede e raccogliere adepti per l'ateismo ma affinche' siano rispettati anche le opinioni e i diritti laici

la fede e' una questione privata, individuale, non puo' assolutamente imporre le sue decisioni su argomenti delicati che spettano solo alla morale dell'individuo
e oggi non e' cosi', pensa all'aborto o all'eutanasia

ripeto non e' questo che devi chiamare crociata, non è un voler imporre il mio pensiero, non pretendo che tutti smettano di credere
pretendo che le credenze che non condivido non intacchino la societa' che deve rimanere laica dove tutti possano essere liberi di scegliere il proprio orientamento
La_viandante is offline  
Vecchio 19-04-2005, 09.24.04   #8
r.rubin
può anche essere...
 
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Messaggi: 2,053
certo i cristiani non hanno alcun diritto di mettere mano (manomettere) l'impianto laico dello stato, le sue leggi ecc.
purtroppo loro, si può capire, sentono di avere, non il diritto di farlo, ma il dovere!

comunque, sui soldi dati alle scuole cattoliche non ne so molto, sai dirmi qualcosa di più?

riguardo all'evoluzionismo, è stato tolto dai programmi???? sicura??

riguardo alla teologia, è indubbio che, insomma tra i cristiani ci sono stati e ci sono grandi menti intellettuali.
che poi il popolino, quello che sta all'ultimo gradino della scala sociale e culturale, si faccia sedurre dalla facile idea "gli ultimi sareanno i primi"... però, da qui a dire che la religione (qualunque) è cosa da ignoranti.. ci sono fior di astrofisici credenti.
r.rubin is offline  
Vecchio 19-04-2005, 09.47.34   #9
La_viandante
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mi sa che sull'evoluzionismo hai ragione tu, era nel progetto della riforma ma dopo che e' insorso tutto il mondo scientifico la proposta e' stata corretta, pero' si lascia all'insegnate quale orietamento scegliere... se ho ben capito, ma mi informero' meglio forse non so proprio bene come stiano le cose
http://www.repubblica.it/2004/d/sezi...io/studio.html

sulle scuole private questo e' il meglio che ho trovato per ora
http://spazioinwind.libero.it/uaarve...miracolate.htm

ma cerco altro...

per il resto ... opinioni
La_viandante is offline  
Vecchio 22-04-2005, 19.50.31   #10
antonio greco
L' Emigrato
 
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Messaggi: 637
PORTE IN FACCIA ALLA RICERCA

Il mio parere. Per poter fare la ricerca con la stessa serietà e la stessa probabilità di risultati di altri Paesi europei avanzati, non basta avere dei buoni ricercatori.

Ci vogliono anche dei buoni gestori.....
E le gestioni italiane sono ad un livello...........

La cronaca contenuta nel testo "La Barca va.." vi dice quale é il livello della gestione in Italia.

Vi metto questo testo nel post successivo ( se entra, senno' in due posts)

------------------

UNA SOCIETA' MALATA, BASATA SUL FURBISMO, NON E' GESTIBILE. OCCORRE RIEMETTERE IN SELLA I VALORI DISARCIONATI

UN PAESE CHE, PUR AVENDO RECORDS LATINO-AMERICANI DI DIFFUSIONE DELLA CORRUZIONE NELLA SOCIETA', NON SI PONE IL PROBLEMA DELLA LOTTA SERIA ALLA CORRUZIONE, E' UN PAESE CHE HA IL BIGLIETTO DI SOLA ANDATA VERSO IL TERZO MONDO (E NON PUO' COMPETERE NEL VILLAGGIO GLOBALE)
TOLLERARE ANCORA INEFFICIENZE E SPRECHI SOCIALI DA' UN RITORNO SPIACEVOLE: LA PERDITA DI COMPETITIVITA'

MIETERE INSUCCESSI SOCIALI PUO NON DIPENDERE DALLA CATTIVA STELLA, MA DA UNA MENTALITA’ CONFUSA CHE HA DIFFICOLTA A COSTRUIRE. CHE NESSUNO HA CERCATO DI CORREGGERE IN MODO POSITIVO.

UN PAESE LE CUI ISTITUZIONI INCAPPANO SPESSO NELLA CATTIVA GESTIONE (v. la lettera La Barca va..."), CHE NON SI CHIEDE QUALI SIANO LE CAUSE DELLA CATTIVA GESTIONE DIVENUTA ROUTINE, E UN PAESE CHE HA POCHE CHANCES DI RIALZARSI.

UNA SOCIETA MALATA NON PUO’ SOSTENERE UN’ ECONOMIA VIGOROSA

O APRIAMO GLI OCCHI SULLA SOCIETA', O LI APRIRANNO GLI IMPRENDITORI PIU’ SCONTENTI (ANDANDOSENE IN UN ALTRO PAESE).


Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  

 



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