contiene in sè appieno il concetto di intolleranza.
Se tollero, significa che considero la diversità altro da me. Un fastidio da sopportare per buona educazione o per evitare fastidi peggiori.
Non prevede nè curiosità di conoscenza, nè relazione e mescolanza.
Si rimane sulle proprie posizioni e si tollera se o fino a che la goccia non fa traboccare il vaso.

Le diverse popolazioni umane hanno sviluppato nel tempo differenti usi e costumi. Non sempre essi sono compatibili. A volte un'usanza di uno può essere ritenuta un'offesa per l'altro. La tolleranza significa capire questo, e sopportare la dove c'è da sopportare.

la tolleranza è... neutra. Io posso ben o mal tollerare. Perciò preferisco usare il termine "piena accettazione" al posto di tolleranza....

Voglio dire pure la mia sulla "tolleranza" , essa è una delle marce più importanti nel motore della vita , nella tolleranza e nella sua pratica vedo saggezza e concessione , vedo pazienza e dare al tempo la sua giusta misura per esprimere la verità. Nella "tolleranza" vedo anche quelle case dove si praticava e che tanto bene faceva agli uomini che vi andavano per "incontrarla"..........Indiges to.

verissimo, sarebbe come dire.. mi stai sullo stomaco ma ti sopporto per quieto vivere, eppure gia' anche solo questa condizione e' auspicabile e non sempre ci si attiene, nemmeno per quieto vivere, le intolleranze fioccano e soprattutto e' difficile che una persona intollerante si giudichi tale, per un omofobico e' l'omosessuale ch ee' sbagliato, non lui ad essere intollerante, per un credente sara' l'ateo a dover cambiare la sua mente, perche' semplicemente si sente offeso dal suo esistere, un misogeno trovera' mille motivi per vedere in errore la donna, e via dicendo

secondo me la via migliore e' sempre quella di conoscersi a fondo e vedere quali sono le parti di noi che cerchiamo di vietare agli altri perche' non le sappiamo accettare in noi stessi

insomma andiamo tutti da un bravo analista