Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 04-11-2005, 22.49.54   #1
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Azienda Italia

Dopo il governo dei preti, (dato da 50 anni di democrazia cristiana), ora quello degli imprenditori, così l’Italia passa da una repubblica – santa, cattolica ed apostolica – alla – Azienda Italia – nella quale tutti lavoreremo fino a 68 anni, (ultima sprata del leader), a meno che stipuliamo qualche polizza con la mediolanum, ovviamente, e naturalmente solo e rigidamente con contratti coroccocò.

Perché proprio quel tipo di contratti che non piacciono alle folle oceaniche dei lavoratori dipendenti?

Ma perché quei contratti piacciono agli imprenditori, ed in un’impresa, cioè in un’azienda non c’è democrazia ma solo criteri di guadagno. - Business is business – il mercato incalza, ci sono i cinesi, sono cadute le due torri ed il mondo non è più come prima.
Volete capirlo che dopo le due torri il mondo non è più come prima?

Quando - l’Italia sarà una repubblica democratica basata sul lavoro -?

Riusciremo mai ad vere in l’Italia dei politici di professione, (mai sentito parlare della diplomazia?) Quelli che fanno il mestiere di governare su tutti i cittadini, siano essi: - cattolici, atei, imprenditori, commercianti, artigiani, artisti, alti, bassi, buoni, cattivi, bianchi o neri, verdi o arancioni, ed anche quelli gialli a pois rosa va?

Chi sono quelli gialli con i pois rosa?

Ma sono quei 2 o trecento cittadini che sopravviveranno alla terribile pestilenza aviaria che ormai sta stermindando il pianeta.

..................Ma riusciremo mai ad emergere da sto *erdaio?


Ultima modifica di VanLag : 04-11-2005 alle ore 22.53.12.
VanLag is offline  
Vecchio 05-11-2005, 00.56.58   #2
Marco_532
Vivi!
 
L'avatar di Marco_532
 
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
Unhappy

...ciao Van... ...che sfogo...
...in effetti 68 anni ....
...non vorrei essere nei panni di un muratore... ...
...non voglio vedermi a 68 anni...

... e' sicuramente vero che viviamo piu' a lungo...
... e' sicuramente vero che servono piu' soldi per "mantenerci"...
... e' sicuramente vero che difficilmente un muratore godra' della pensione...

... è ovvio che questa non e' una buona strada ...

Ultima modifica di Marco_532 : 05-11-2005 alle ore 00.58.06.
Marco_532 is offline  
Vecchio 05-11-2005, 10.35.59   #3
Mr. Bean
eternità incarnata
 
L'avatar di Mr. Bean
 
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
ciao, vorrei fare alcune considerazioni. Riguardo ai cococo: sono stati aboliti, ma quando esistevano era possibile lavorare con quel regime in contemporanea al lavoro dipendente. Io l'ho fatto per qualche anno ed era un bel modo per arrotondare. Ora, con i lavori a progetto invece credo che ci sarà un incremento del lavoro in nero. Perché? Perché fin che la barca va.... se non ci sono alternative è chiaro che imprenditori e lavoratori saranno tentati di rischiare.... finché non li beccano, chiaro.
Il lavoro dipendente: non dimentichiamoci che per molti lavoratori è sinonimo di posto sicuro, sedia incollata al culo, tanto sono intoccabili, nessuno si azzarderebbe mai a cacciarli. Inoltre il lavoro dipendente è sinonimo di potere dei sindacati. Se togliessimo il lavoro dipendente quanti sindacalisti dovebbero cercarsi un'altra occupazione?
Io credo che, come sempre, la verità stia nel mezzo. Non è possibile colpevolizzare sempre e comunque gli imprenditori.
Io sono lavoratore dipendente ma ho visto colleghi farsi mesi e mesi di malattia, fino a prendere "per fame" l'azienda presso cui lavoravo. Due coniugi, addirittura, negli anni '80 riuscirono a farsi dare 100 milioni di vecchie lire a testa come buonuscita! E questo dopo aver fatto più malattia e ferie che resto, dopo che in ufficio dormivano letteralmente! Io ero appena assunto, e queste cose mi parevano inconcepibili, tanto che quando capitò a me di usare il sistema della malattia, mi rifiutai di comportarmi così. E pensare che sarebbe stato facilissimo per me che ho una patologia di carattere neurologico. Ho preferito tuttavia andare a testa alta, sempre e dappertutto.

Rispetto ai politici di professione.... uhmmm non mi convince ciò. Perché? Perché la questione è semplice: se a questi signori diamo un pacco di soldi ogni mese, solo per scaldare le poltrone del Parlamento, se fossero professionisti cosa ci costerebbero? No, invece, io credo che tutti i cittadini italiani abbiano il diritto/dovere di servire la Patria almeno una volta nella vita, dal punto di vista politico e amministrativo. Io credo che ogni parlamentare, consigliere regionale, provinciale, comunale, sindaco, presidente, ecc... non debba e non possa essere rieletto nello stesso ambito se non dopo 10, 15, 20.. anni. Dobbiamo riscoprire il piacere di servire senza essere servi o considerare i cittadini dei sudditi. Non c'entra molto la politica di professione.
Mr. Bean is offline  
Vecchio 05-11-2005, 19.14.39   #4
dana
Ospite abituale
 
L'avatar di dana
 
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
Azienda-Italia, questa espressione definisce bene la nostra situazione attuale.
Il fine di un'azienda è il profitto, da raggiungersi e da incrementare in ogni modo lecito, non importa quante persone vengano sacrificate per questo.
Uno stato dovrebbe invece avere come fine il benessere dei cittadini, di tutti i cittadini, non solo di alcuni.

E' evidente che le scelte fatte in nome del bene comune vanno in una direzione, quelle fatte in nome del profitto (proprio, o della propria categoria) in un'altra.

Politici di professione o non: onestà, e impegno per il bene di tutti, giusto per cambiare dovrebbe essere questo al primo posto, oltre alle capacità, ma mi sembra un'idea utopistica.
dana is offline  
Vecchio 05-11-2005, 21.21.21   #5
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
La rotta verso la quale si muove la nostra cultura viene determinata dalle idee. Noi italiani siamo un po’ tutti pervasi da una sorta di fatalismo fideistico che ci porta troppo spesso all’inerzia. Forse inconsciamente pensiamo: - In fondo se il mondo lo ha fatto Dio tocca a lui governarlo –

Purtroppo le nostre giovani democrazie, si rifanno ancora molto all’assolutismo monarchico di atavica memoria, quando cioè il monarca era l’incarnazione della divinità ed andare contro le sue scelte era contrario al volere di Dio. Siamo pervasi, nostro malgrado, da questi concetti, e la "vera" democrazia stenta a svilupparsi.

Questa attuale destra italiana dileggiando le opposizioni, screditandole ed isolandole, esautorandole da ogni carica simbolica o reale, (ricordiamo, ad esempio, che prima di questo governo la presidenza di uno dei due organi di governo, cioè di camera e senato andava all’opposizione), racchiude proprio in se quella nostalgia assolutistica, dove a guidare le scelte non sono più criteri di diritto e di ragione, bensì il volere del re attraverso il quale si compie il piano divino.

Non c’è stato nulla di democratico, ne di illuministico in questo governo tutto teso a difendere se stesso ed il suo potere, goffo nella sua incapacità diplomatica, assurdo nell’indelicatezza con la quale sono state varate leggi impopolari come ad esempio la riforma delle pensioni, violento ed imprudente nelle sue scelte avventurose come quella di entrare in guerra, gretto nella sua completa mancanza di valori che non siano il “business”, ambiguo nel suo cedere ai ricatti delle sue minoranze come la lega, piccolo nella sua incapacità a riconoscere gli errori, meschino nel tentativo di rovesciare sul nemico politico le proprie responsabilità ……. E come si dice? - Un romanzo non basta –

Piace pensare che la democrazia sia un’altra cosa. Magari non un’utopia ma quantomeno un concetto di funzionalità concreta, uno stato che funzioni bene, (sarebbe già un passo), come ad esempio quella inglese dove, se cambi casa con una, dico una, telefonata, ti cambiano luce, acqua, gas e telefono etc, mentre io per risolvere un problema col privatissimo gestore telefonico, dovrò andare alla codacons.

Ho riletto con piacere Marco_532, (ma non eri sull’Himalaya a meditare?) Mr.Bean. che è sempre presente sui temi sociali e Dana la cui moderatezza mi è di esempio.

VanLag is offline  
Vecchio 05-11-2005, 23.49.59   #6
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
68 anni per andare in pensione e 13 ore di lavoro giornaliere(il presidente ha detto che per lui sono una cosa normale, e se può farlo lui!!!!!) si possono fare tranquillamente, o quasi, dietro una scrivania o seduti in poltrona. Ma in fonderia, in campagna con la pioggia o con il sole, ad una catena di montaggio, a guidare un camion ecc.ecc.ecc....... mi sembra di essere tornata indietro di oltre 100 anni.

Se un dittatore si è seduto, democraticamente, in poltrona la colpa è di tutti coloro che non sono stati capaci di vedere chi avevano davanti. Si sono fatti truffare come una qualsiasi vecchietta da un bel giovanotto vestito con eleganza che sa ben parlare.

L'abito non fa il monaco, e non bastano 99 bugie a fare una mezza verità.

Gli italiani sono stati abituati a ragionare con la testa dei preti e dei padroni.
Aspettano un miracolo in cui neppure loro credono.

Che cosa aspettano a riprendersi loro potere?
Ovvero quello di ragionare con la propria testa.
Anche a costo di sbagliare.

Se i vecchi restano al loro posto di lavoro sino a 70 anni, quando toccherà ai giovani?

Ciao
Mary




1
Mary is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it