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Vecchio 23-11-2002, 12.12.22   #31
Ygramul
Anima Antica
 
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Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
Cerco di rispondere.....Rubin

Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
Ygramul, l'ultima definizione la trovo perfetta!
(ti dirò...un pò mi dispiace tu non sia intervenuta riguardo ciò che ho scritto nel mio post precedente...ma ne sono anche contento!)


La ragione per cui non sono intervenuta è che non ho avuto il tempo di leggere con calma il tuo intervento. Sollevi una questione piuttosto particolare, ossia l'autenticità della relazione tra psicoterapeuta (psicologo o psichiatra) e il suo assistito. Non a caso hai messo questo interrogativo nel 3D sull'ipocrisia...
Allora, non saprei da dove cominciare e spero che un "ordine sparso" non comprometta la chiarezza del mio intervento.

1) LA RELAZIONE PROFESSIONALE
La psicoterapia nasce come relazione professionale, nel senso che chi pratica questo strano mestiere mette in campo delle competenze di tipo tecnico che servono ad utilizzare lo scambio dei processi di pensiero che avviene nella relazione terapeutica al fine di indurre dei cambiamenti maturativi e/o di guarigione o almeno di miglioramento della persona sofferente

2) LA RELAZIONE TRA DUE PERSONE
Ovviamente due persone si incontrano, quale che sia la spinta di uno a chiedere una psicoterapia e quella del secondo ad accettare... Questo comporta che lo scambio avvenga molto più marcatamente sul piano umano rispetto a qualunque altro tipo di intervento tecnico (pensavo al mio idraulico che ieri è passato a casa a sistemarmi il lavandino e il bidet...). Nel campo della medicina in generale e della cura mentale in particolare la componente umana diventa una richiesta esplicita o implicita, la quale non sempre viene adeguatamente soddisfatta. Questo per un mucchio di ragioni, alcune delle quali hanno senz'altro a che fare con la difficoltà personale di chi cura, ma altre dipendono anche dal fatto che obiettivamente tali richieste non sono esaudibili. Chi cerca uno psicoterapeuta ha SPESSISSIMO il mito del GRANDE PADRE ONNIPOTENTE o della GRANDE MADRE CHE TUTTO AMA. Questo non può ovviamente essere esaudibile, ma garantisco che la richiesta di amore incondizionato, totale e totalizzante, quello che riempirà ogni vuoto, è la richiesta più frequente che un terapeuta riceva.

3) LA DIFESA
Chiaramente esiste una necessità improrogabile: il terapeuta si DEVE difendere. Come lo fa è poi un altro discorso. Qui entriamo al punto toccato da Rubin: l'ipocrisia del rapporto terapeutico. Questa è senz'altro una difesa grossolana e pericolosa perchè si finge ciò che non si vuol dare nella relazione. Ma in linea di massima, la difesa più comune è la professionalità: io non posso reggere l'impatto delle tue richieste e metto dei confini precisi alla mia relazione terapeutica: tu puoi arrivare solo fino a qui, te lo esplicito, te lo ricordo ogni volta che sconfini, e comunque accetto che tu possa desiderare di più senza giudizi e senza acredine. Solo non ti permetto di mangiarmi l'esistenza!
Questo è un modo professionale di difendersi, onesto perchè esplicito, comporta che io come terapeuta non mi ponga in una situazione di onnipotenza (di fatto ti sto dicendo: "Guarda che non sono Dio, son solo una persona che ha alcune competenze per le quali tu puoi ricevere un certo tipo di aiuto").
Inoltre può essere elastico: ci sono dei pazienti a cui io metto limiti in modo più marcato perchè non hanno il senso dei confini, altri per cui tanta rigidità non è necessaria.

4) UN PAZIENTE MI STA SULLE GONADI
Questa è una situazione abbastanza comune... Tra l'altro io lavoro in un servizio pubblico e non mi posso permettere di scegliere la mia utenza.... Che devo dire? Per quanto riguarda il mio modo di rapportarmi ai pazienti antipatici, posso dire che comunque mi interrogo se ho ragioni mie per provare antipatie (che ne so: uno mi ricorda un parente *******, un'altra ha quel modo isterico di fare che aveva mia madre e che tanto mi ha danneggiata...).
Se ci sono ragioni mie cerco di renderle consapevoli, in modo da non far passare i miei veleni nel rapporto terapeutico, spesso lo faccio parlandone col MIO psicoterapeuta (chissà se a lui IO sto sui cosiddetti....).
Può anche essere che non ce ne sono: ci sono disturbi del carattere e della personalità per cui l'antipatia è in ogni caso un dato obiettivo, che non dipende dalla relazione. Lì cerco di usare un pizzico di ironia: in fondo io ho almeno un vantaggio: chi sta male è il mio interlocutore, non io, e un pò di compassione nel mio mestiere aiuta moltissimo. Poi la cosa curiosa è che spesso sono proprio i pazienti che io detesto che mi vengono a dire: "Dottoressa, come mi capisce lei non mi ha mai capito nessuno".... Bè.... chissà, forse un pizzico di ipocrisia può a volte essere di aiuto.... SOLO UN PIZZICO PERO'!!!!


Spero di averti risposto, carissimo.....

(N.B.: in fondo anch'io sono un pò matta.... posso capire meglio....)

Ygramul is offline  
Vecchio 23-11-2002, 13.31.52   #32
firenze
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per Ygramul

Premetto che non sono uno psicoterapeuta, anche se la ricerca di me stesso mi ha fatto comprendere come funziona l'inconscio, anzi il subconscio. Ho anche scritto un libro che è stato pubblicato in Canada nel quale si parla anche della parte inconscia dell'uomo. Per fare questo giro dentro me stesso ho usato la meditazione introspettiva. Così venne un giorno che decisi di aiutare chi non riusciva a farlo da solo. Ho fatto centinaia e centinaia di sedute individuali, fintantochè sono caduto nel fenomeno del transfert, così soffocato ho mollato la cosa. Ho assistito a una miriade di blocchi dell'infanzia, a blocchi nati in vite passate, tanto che c'è stato un ragazzo che fanatico del nazismo si è messo a parlare in tedesco, lingua a lui sconosciuta, poichè l'ultima vita è stato un terribile nazista ucciso addirittura da un stesso compagno. Dopo la catarsi gli passò questo tipo di fanatismo. Senz'altro quella particolare passione era una scoria di quella vita passata a questa.
Ho letto il tuo interessante intervento, e quindi se vuoi condividere qualsiasi cosa riguardante l'inconscio sarò lieto dello scambio.
Ciao
firenze is offline  
Vecchio 23-11-2002, 16.05.54   #33
Lukra
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Re: per Ygramul

Citazione:
Messaggio originale inviato da firenze
Premetto che non sono uno psicoterapeuta, anche se la ricerca di me stesso mi ha fatto comprendere come funziona l'inconscio, anzi il subconscio. Ho anche scritto un libro che è stato pubblicato in Canada nel quale si parla anche della parte inconscia dell'uomo. Per fare questo giro dentro me stesso ho usato la meditazione introspettiva. Così venne un giorno che decisi di aiutare chi non riusciva a farlo da solo. Ho fatto centinaia e centinaia di sedute individuali, fintantochè sono caduto nel fenomeno del transfert, così soffocato ho mollato la cosa. Ho assistito a una miriade di blocchi dell'infanzia, a blocchi nati in vite passate, tanto che c'è stato un ragazzo che fanatico del nazismo si è messo a parlare in tedesco, lingua a lui sconosciuta, poichè l'ultima vita è stato un terribile nazista ucciso addirittura da un stesso compagno. Dopo la catarsi gli passò questo tipo di fanatismo. Senz'altro quella particolare passione era una scoria di quella vita passata a questa.
Ho letto il tuo interessante intervento, e quindi se vuoi condividere qualsiasi cosa riguardante l'inconscio sarò lieto dello scambio.


Mamma mia...se tu mi mostrassi le vite che noi abbiamo dietro di noi,ti ricoprirei del mio dono più bello:la mia gratitudine.
Ciao
Lukra is offline  
Vecchio 24-11-2002, 12.06.50   #34
firenze
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per Lukra

Non è difficile regredire in una vita passata, in special modo se ha ancora dei legami con qualla attuale. La difficoltà è farlo da soli. E' molto più facile farsi dirigere da una voce esterna che già conosce come fare.

firenze is offline  
Vecchio 24-11-2002, 16.36.53   #35
Lukra
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Re: per Lukra

Citazione:
Messaggio originale inviato da firenze
Non è difficile regredire in una vita passata, in special modo se ha ancora dei legami con qualla attuale. La difficoltà è farlo da soli. E' molto più facile farsi dirigere da una voce esterna che già conosce come fare.



Ho capito...ma....in sostanza???
Puoi condurre tu?
Lukra is offline  
Vecchio 24-11-2002, 19.55.08   #36
firenze
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Re: Re: per Lukra

L'ho fatto per tanto tempo, poi ho smesso. Puoi informarti in qualche centro di meditazione, poichè, anche se la cosa sembra particolare, in un certo ambiente è abbastanza diffusa.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Lukra



Ho capito...ma....in sostanza???
Puoi condurre tu?
firenze is offline  
Vecchio 25-11-2002, 13.25.59   #37
r.rubin
può anche essere...
 
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Grazie per le risposte!
x Ygramul: come si potrebbe fare un "lavoro" del genere se non si è anche un pò matti?! Un pizzico di "follia" ci dev'essere!!

r.rubin is offline  
Vecchio 26-11-2002, 10.23.30   #38
Lukra
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Re: Cerco di rispondere.....Rubin

(N.B.: in fondo anch'io sono un pò matta.... posso capire meglio....)




Un po' matta ...sì..penso che proprio si debba , anzi sia necessario esserlo... ma penso che la ocsa che in fondo tenga in vita si il riuscire a lasciar correre...in fondo in fondo.
Lukra is offline  
Vecchio 26-11-2002, 17.44.14   #39
Kya
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Re: per kya

Citazione:
Messaggio originale inviato da firenze
Le maschere le abbiamo tutti, l'importante è esserne consapevoli per così poterle usare a nostro piacimento. Usare una maschera non è un danno, farsi usare da essa invece lo è, e grande.

Ciao

hai perfettamente ragione!
Un fiore per te!
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Vecchio 09-12-2002, 13.41.33   #40
neferet78
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Messaggi: 16
purtroppo di persone ipocrite ne ho incontrate tante nella mia vita.....ormai le riconosco da cento metri,sono quelle persone che in genere ti sorridono sempre e sono sempre molto dolci e gentili con te......ma poi nella loro oscurità si nasconde un mostro terribile che sputa sentenze e che ti mette i bastoni fra le ruote.
neferet78 is offline  

 



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